La vita e il ministero di Gesù
Inizia un giorno cruciale
DOPO aver lasciato Gerusalemme il lunedì sera, Gesù ritorna a Betania, sul versante orientale del monte degli Ulivi. Sono trascorsi due giorni del suo ministero finale a Gerusalemme. Senza dubbio Gesù passa di nuovo la notte dal suo amico Lazzaro. Da quando è arrivato da Gerico, il venerdì, questa è la quarta notte che passa a Betania.
Ora, la mattina di martedì 11 nisan, di buon’ora, lui e i suoi discepoli sono di nuovo in cammino. Questo si dimostra un giorno cruciale per il ministero di Gesù, il più intenso fino ad ora. È l’ultimo giorno in cui compare nel tempio. Ed è l’ultimo giorno del suo ministero pubblico prima di essere processato e messo a morte.
Per andare a Gerusalemme essi prendono di nuovo la strada che passa per il monte degli Ulivi. Lungo questa strada, che parte da Betania, Pietro nota l’albero che Gesù ha maledetto il mattino precedente. “Rabbi, vedi”, esclama, “il fico che hai maledetto si è seccato”.
Ma perché Gesù ha fatto morire l’albero? Egli spiega la ragione dicendo: “Veramente vi dico: Se avete fede e non dubitate, non solo farete ciò che io ho fatto al fico, ma se anche direte a questo monte [il monte degli Ulivi sul quale essi sono]: ‘Sollevati e gettati nel mare’, ciò avverrà. E tutte le cose che chiederete nella preghiera, avendo fede, le riceverete”.
Perciò, facendo seccare l’albero Gesù dà ai suoi discepoli una dimostrazione pratica sulla necessità di aver fede in Dio. Egli stesso afferma: “Tutte le cose che chiedete pregando, abbiate fede di averle praticamente ricevute, e le avrete”. Che importante lezione per i discepoli, specialmente in vista delle grandi prove che sono imminenti! Tuttavia, c’è un altro nesso fra il fico seccato e la qualità della fede.
La nazione d’Israele, come questo fico, ha un aspetto ingannevole. Pur essendo in una relazione di patto con Dio e dando l’impressione esteriore di osservare i Suoi regolamenti, essa si è dimostrata senza fede, priva di buoni frutti. A motivo della sua mancanza di fede, sta persino rigettando il Figlio di Dio stesso! Perciò, facendo seccare il fico improduttivo, Gesù dà una vivida dimostrazione di quale sarà il risultato finale per questa nazione senza frutti e senza fede.
Poco dopo, Gesù e i suoi discepoli entrano a Gerusalemme e, com’è loro abitudine, si recano al tempio, dove Gesù comincia a insegnare. I capi sacerdoti e gli anziani del popolo, senza dubbio ricordando bene ciò che Gesù ha fatto il giorno prima ai cambiamonete, lo sfidano dicendo: “Con quale autorità fai queste cose? E chi ti ha dato questa autorità?”
Gesù risponde: “Anch’io vi chiederò una cosa. Se me la dite, anch’io vi dirò con quale autorità faccio queste cose: Il battesimo di Giovanni di dov’era? Dal cielo o dagli uomini?”
I sacerdoti e gli anziani cominciano a consultarsi su come rispondere. “Se diciamo: ‘Dal cielo’, ci dirà: ‘Perché, dunque, non gli avete creduto?’ Se invece diciamo: ‘Dagli uomini’, c’è da aver timore della folla, poiché tutti ritengono Giovanni un profeta”.
I capi non sanno cosa rispondere, per cui dicono a Gesù: “Non sappiamo”.
A sua volta, Gesù dice: “Nemmeno io vi dico con quale autorità faccio queste cose”. Matteo 21:19-27; Marco 11:19-33; Luca 20:1-8.
◆ Perché martedì 11 nisan è un giorno significativo?
◆ Quali lezioni insegna Gesù facendo seccare il fico?
◆ Come risponde Gesù a coloro che gli chiedono con quale autorità egli agisce?