Capitolo ventidue
In Sion germoglia la giustizia
1, 2. Che cambiamento sta per aver luogo in Israele, e chi lo attuerà?
SI PROCLAMI la libertà! Geova ha deciso di liberare il suo popolo e di riportarlo nel paese avito. La vera adorazione riapparirà, come un seme che germoglia dopo una pioggerella. Quando arriverà quel giorno, la disperazione cederà il passo alla gioiosa lode e sulle teste un tempo coperte di cenere in segno di lutto risplenderà come una corona l’approvazione divina.
2 Chi attuerà questa meravigliosa trasformazione? Solo Geova può fare una cosa del genere. (Salmo 9:19, 20; Isaia 40:25) Il profeta Sofonia comandò profeticamente: “Grida di gioia, o figlia di Sion! Prorompi in grida di letizia, o Israele! Rallegrati ed esulta con tutto il cuore, o figlia di Gerusalemme! Geova ha revocato i giudizi che gravavano su di te”. (Sofonia 3:14, 15) Che tempo gioioso sarà quello! Quando Geova radunerà il rimanente redento da Babilonia nel 537 a.E.V., sarà come se si avverasse un sogno. — Salmo 126:1.
3. Quali adempimenti hanno le parole profetiche del capitolo 61 di Isaia?
3 Questa restaurazione è predetta nel capitolo 61 di Isaia. Ma, anche se ebbe senz’altro un adempimento nel 537 a.E.V., questa profezia si adempie più dettagliatamente in seguito. L’adempimento più dettagliato riguarda Gesù e i suoi seguaci nel I secolo e il popolo di Geova nei tempi moderni. Come sono significative, dunque, queste parole ispirate!
“L’anno di buona volontà”
4. Chi riceve l’incarico di annunciare la buona notizia nel primo adempimento di Isaia 61:1, e chi nel secondo?
4 Isaia scrive: “Lo spirito del Sovrano Signore Geova è su di me, per la ragione che Geova mi ha unto per annunciare la buona notizia ai mansueti. Mi ha mandato a fasciare quelli che hanno il cuore rotto, a proclamare la libertà a quelli che sono in schiavitù e la completa apertura degli occhi anche ai prigionieri”. (Isaia 61:1) Chi riceve l’incarico di annunciare la buona notizia? Probabilmente in primo luogo Isaia, che è ispirato da Dio a mettere per iscritto la buona notizia per coloro che sono prigionieri a Babilonia. Comunque Gesù si riferì all’adempimento più importante applicando a se stesso le parole di Isaia. (Luca 4:16-21) Sì, Gesù fu mandato ad annunciare la buona notizia ai mansueti, e per questo al battesimo fu unto con lo spirito santo. — Matteo 3:16, 17.
5. Chi ha predicato la buona notizia per 2.000 anni circa?
5 Inoltre Gesù insegnò ai suoi seguaci a essere evangelizzatori, o predicatori della buona notizia. Alla Pentecoste del 33 E.V. circa 120 di loro furono unti con lo spirito santo e diventarono figli spirituali di Dio. (Atti 2:1-4, 14-42; Romani 8:14-16) Anch’essi ricevettero l’incarico di annunciare la buona notizia ai mansueti e a quelli dal cuore rotto. Quei 120 furono i primi dei 144.000 unti in questo modo. Gli ultimi di questo gruppo sono tuttora attivi sulla terra. Quindi, per 2.000 anni circa, gli unti seguaci di Gesù hanno dato testimonianza “intorno al pentimento verso Dio e alla fede nel nostro Signore Gesù”. — Atti 20:21.
6. A chi recò sollievo nell’antichità la predicazione della buona notizia, e che dire di oggi?
6 L’ispirato messaggio di Isaia recò sollievo agli ebrei pentiti che si trovavano a Babilonia. Ai giorni di Gesù e dei suoi discepoli recò sollievo agli ebrei che avevano il cuore rotto per la malvagità che dilagava in Israele e languivano prigionieri delle false tradizioni religiose del giudaismo del I secolo. (Matteo 15:3-6) Oggi milioni di persone irretite dalle usanze pagane della cristianità e dalle tradizioni che disonorano Dio “sospirano e gemono” per le cose detestabili che si commettono in questo sistema religioso. (Ezechiele 9:4) Coloro che accettano la buona notizia vengono liberati da questo stato pietoso. (Matteo 9:35-38) Quando imparano ad adorare Geova “con spirito e verità” si spalancano loro gli occhi dell’intendimento. — Giovanni 4:24.
7, 8. (a) Quali sono i due adempimenti dell’“anno di buona volontà”? (b) Quali sono i due adempimenti del “giorno di vendetta” di Geova?
7 La predicazione della buona notizia segue una tabella di marcia. Gesù e i suoi seguaci furono mandati “a proclamare l’anno di buona volontà da parte di Geova e il giorno di vendetta da parte del nostro Dio; a confortare tutti quelli che fanno lutto”. (Isaia 61:2) Un anno è un periodo di tempo lungo, ma ha un inizio e una fine. “L’anno di buona volontà” di Geova è il periodo durante il quale egli dà ai mansueti l’opportunità di reagire favorevolmente alla proclamazione della libertà.
8 Nel I secolo l’anno di buona volontà per gli ebrei iniziò nel 29 E.V., quando Gesù intraprese il ministero terreno e disse loro: “Pentitevi, poiché il regno dei cieli si è avvicinato”. (Matteo 4:17) Quell’anno di buona volontà si protrasse fino al “giorno di vendetta” di Geova, che culminò nel 70 E.V. quando Geova permise che gli eserciti romani distruggessero Gerusalemme e il tempio. (Matteo 24:3-22) Oggi viviamo in un altro anno di buona volontà, che iniziò nel 1914 con l’istituzione del Regno di Dio nei cieli. Questo anno di buona volontà terminerà con un altro giorno di vendetta molto più esteso, quando Geova distruggerà l’intero sistema di cose mondiale nella “grande tribolazione”. — Matteo 24:21.
9. Chi trae beneficio oggi dall’anno di buona volontà di Geova?
9 Chi trae beneficio oggi dall’anno di buona volontà di Dio? Coloro che accettano il messaggio, manifestano mansuetudine e sostengono con zelo la proclamazione del Regno di Dio in “tutte le nazioni”. (Marco 13:10) Essi riscontrano che la buona notizia reca vero conforto. Invece coloro che rigettano il messaggio, rifiutando di approfittare dell’anno di buona volontà di Geova, presto dovranno affrontare la realtà del suo giorno di vendetta. — 2 Tessalonicesi 1:6-9.
Frutto spirituale che glorifica Dio
10. Come influisce sugli ebrei che tornano da Babilonia il grande atto che Geova compie a loro favore?
10 Gli ebrei che tornano da Babilonia si rendono conto che Geova ha compiuto un grande atto a loro favore. Il lutto che avevano fatto mentre erano prigionieri si trasforma in esultanza e lode perché sono finalmente liberi. Così Isaia assolve il suo incarico profetico, cioè “assegnare a quelli che fanno lutto su Sion, . . . dare loro un’acconciatura per il capo invece di cenere, olio di esultanza invece di lutto, manto di lode invece di spirito abbattuto; e devono esser chiamati grossi alberi di giustizia, la piantagione di Geova, perché egli sia abbellito”. — Isaia 61:3.
11. Nel I secolo, chi ebbe una valida ragione per lodare Geova a motivo del suo grande atto?
11 Anche nel I secolo gli ebrei che accettarono di essere liberati dalla schiavitù della falsa religione lodarono Dio per il grande atto che compì a loro favore. Quando furono liberati da una nazione spiritualmente morta un “manto di lode” prese il posto dello spirito abbattuto. I primi a fare questa esperienza furono i discepoli di Gesù quando il dolore per la sua morte si trasformò in gioia allorché furono unti con lo spirito santo dal loro Signore risuscitato. Poco dopo accadde la stessa cosa a 3.000 mansueti che ebbero una reazione positiva alla predicazione di quei cristiani appena unti e si battezzarono alla Pentecoste del 33 E.V. (Atti 2:41) Fu bello rendersi conto di avere la benedizione di Geova. Anziché ‘fare lutto su Sion’, ricevettero lo spirito santo e furono ristorati con “olio di esultanza”, che simboleggia l’esultanza di chi è riccamente benedetto da Geova. — Ebrei 1:9.
12, 13. (a) Chi erano i “grossi alberi di giustizia” fra gli ebrei che ritornarono nel 537 a.E.V.? (b) Chi sono stati i “grossi alberi di giustizia” dalla Pentecoste del 33 E.V.?
12 Geova benedice il suo popolo dandogli “grossi alberi di giustizia”. Chi sono questi grossi alberi? Negli anni successivi al 537 a.E.V. erano singoli individui che studiavano la Parola di Dio, meditavano su di essa e sostenevano le Sue giuste norme. (Salmo 1:1-3; Isaia 44:2-4; Geremia 17:7, 8) Uomini come Esdra, Aggeo, Zaccaria e il sommo sacerdote Giosuè si dimostrarono notevoli “grossi alberi” sostenendo la verità e combattendo la corruzione spirituale della nazione.
13 Dalla Pentecoste del 33 E.V. in poi Dio piantò simili “grossi alberi di giustizia”, coraggiosi cristiani unti, nel reame spirituale della sua nuova nazione, l’“Israele di Dio”. (Galati 6:16) Col passare dei secoli questi “alberi” hanno raggiunto il numero di 144.000 e producono un giusto frutto per abbellire, o glorificare, Geova Dio. (Rivelazione 14:3) Gli ultimi di questi “alberi” maestosi sono cresciuti negli anni successivi al 1919, quando Geova ravvivò il rimanente dell’Israele di Dio da un temporaneo stato di inattività. Provvedendo loro un’abbondante riserva di acqua spirituale, Geova ha prodotto una vera e propria foresta di alberi giusti, fruttiferi. — Isaia 27:6.
14, 15. Quale opera di restaurazione fu intrapresa dagli adoratori di Geova liberati a partire (a) dal 537 a.E.V.? (b) dal 33 E.V.? (c) dal 1919?
14 Mettendo in risalto l’attività di questi “alberi”, Isaia prosegue: “Essi devono riedificare i luoghi da lungo tempo devastati; erigeranno perfino i luoghi desolati dei tempi precedenti, e certamente rinnoveranno le città devastate, i luoghi desolati di generazione in generazione”. (Isaia 61:4) Secondo il decreto di Ciro re di Persia, i fedeli ebrei che tornarono da Babilonia ricostruirono Gerusalemme e il tempio, che era rimasto in rovina per tanto tempo. Anche gli anni successivi al 33 E.V. e al 1919 sarebbero stati contrassegnati da un’opera di restaurazione.
15 Nel 33 E.V. l’arresto, il processo e la morte di Gesù rattristarono enormemente i discepoli. (Matteo 26:31) Ma il loro modo di vedere le cose cambiò quando Gesù apparve loro dopo la risurrezione. E una volta che fu versato su di loro lo spirito santo si diedero da fare per predicare la buona notizia “in Gerusalemme e in tutta la Giudea e la Samaria e fino alla più distante parte della terra”. (Atti 1:8) Così cominciarono a ripristinare la pura adorazione. Similmente dal 1919 in poi Gesù Cristo fece sì che il rimanente dei suoi fratelli unti ricostruisse “i luoghi desolati di generazione in generazione”. Per secoli il clero della cristianità non aveva fatto conoscere Geova, ma aveva insegnato tradizioni umane e dottrine non scritturali. I cristiani unti eliminarono dalle congregazioni pratiche contaminate dalla falsa religione affinché si potesse ripristinare la vera adorazione. E iniziarono quella che si sarebbe dimostrata la più grande campagna di testimonianza che il mondo abbia mai conosciuto. — Marco 13:10.
16. Chi aiuta l’unto rimanente nella sua opera di restaurazione, e quali compiti hanno ricevuto?
16 Era un incarico immane. Come poteva il rimanente relativamente piccolo dell’Israele di Dio compiere una simile impresa? Geova ispirò Isaia a dichiarare: “Estranei effettivamente staranno lì e pascoleranno i vostri greggi, e gli stranieri saranno i vostri agricoltori e i vostri vignaioli”. (Isaia 61:5) Questi estranei e stranieri simbolici si sono rivelati “una grande folla” di “altre pecore” di Gesù.a (Rivelazione 7:9; Giovanni 10:11, 16) Non sono unti con lo spirito santo in vista di un’eredità celeste: hanno la speranza della vita eterna su una terra paradisiaca. (Rivelazione 21:3, 4) Comunque amano Geova e hanno ricevuto incarichi come pastori, agricoltori e vignaioli spirituali. Questi non sono compiti da poco. Sotto la direttiva del rimanente dell’Israele di Dio, si adoperano per guidare le persone, nutrirle e raccoglierle. — Luca 10:2; Atti 20:28; 1 Pietro 5:2; Rivelazione 14:15, 16.
17. (a) Come saranno chiamati i componenti dell’Israele di Dio? (b) Qual è l’unico sacrificio necessario per il perdono dei peccati?
17 E l’Israele di Dio? Tramite Isaia, Geova dice a coloro che ne fanno parte: “In quanto a voi, sarete chiamati sacerdoti di Geova; si dirà che siete ministri del nostro Dio. Mangerete le risorse delle nazioni, e nella loro gloria parlerete con esultanza di voi stessi”. (Isaia 61:6) Nell’antico Israele Geova aveva stabilito il sacerdozio levitico perché offrisse sacrifici a favore dei sacerdoti stessi e degli altri israeliti, ma nel 33 E.V. smise di servirsi del sacerdozio levitico e diede inizio a una disposizione migliore. Accettò la vita perfetta di Gesù come sacrificio per i peccati dell’umanità. Da allora non occorre nessun altro sacrificio. Il sacrificio di Gesù ha valore eterno. — Giovanni 14:6; Colossesi 2:13, 14; Ebrei 9:11-14, 24.
18. Che tipo di sacerdozio costituisce l’Israele di Dio, e quale incarico ha?
18 In che senso, dunque, coloro che fanno parte dell’Israele di Dio sono “sacerdoti di Geova”? Scrivendo ai cristiani unti, l’apostolo Pietro disse: “Voi siete ‘una razza eletta, un regal sacerdozio, una nazione santa, un popolo di speciale possesso, affinché dichiariate le eccellenze’ di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua meravigliosa luce”. (1 Pietro 2:9) Quindi, come gruppo, i cristiani unti costituiscono un sacerdozio con un preciso incarico: parlare alle nazioni della gloria di Geova. Devono essere suoi testimoni. (Isaia 43:10-12) Durante gli ultimi giorni hanno assolto fedelmente questo importante incarico. Di conseguenza ora milioni di persone partecipano con loro all’opera di testimonianza intorno al Regno di Geova.
19. Che servizio avranno il privilegio di compiere i cristiani unti?
19 Inoltre i componenti dell’Israele di Dio hanno la prospettiva di servire come sacerdoti in un altro modo. Dopo la morte vengono risuscitati alla vita spirituale immortale in cielo. Lì non servono solo come governanti con Gesù nel suo Regno, ma anche come sacerdoti di Dio. (Rivelazione 5:10; 20:6) Come tali avranno il privilegio di applicare i benefìci del sacrificio di riscatto di Gesù all’umanità fedele sulla terra. Nella visione che ebbe l’apostolo Giovanni, riportata nel capitolo 22 di Rivelazione, sono descritti di nuovo come “alberi”. In cielo si vedono tutti i 144.000 “alberi”, che producono “dodici raccolti di frutta, dando i loro frutti ogni mese. E le foglie degli alberi [sono] per la guarigione delle nazioni”. (Rivelazione 22:1, 2) Che meraviglioso servizio sacerdotale è questo!
Vergogna e umiliazione, poi allegrezza
20. Nonostante l’opposizione, quale benedizione attende il regal sacerdozio?
20 Dal 1914, quando iniziò l’anno di buona volontà di Geova, il regal sacerdozio ha avuto solo opposizione da parte del clero della cristianità. (Rivelazione 12:17) Ciò nonostante, tutti i tentativi di fermare la predicazione della buona notizia alla fine sono falliti. La profezia di Isaia lo predisse dicendo: “Invece della vostra vergogna ci sarà una porzione doppia, e invece dell’umiliazione grideranno gioiosamente per la loro parte. Perciò nel loro paese prenderanno possesso perfino di una porzione doppia. Avranno allegrezza a tempo indefinito”. — Isaia 61:7.
21. In che modo i cristiani unti ebbero una porzione doppia di benedizioni?
21 Durante la prima guerra mondiale i cristiani unti vennero oltraggiati e umiliati dalla cristianità nazionalista. Fra coloro che accusarono falsamente di sedizione gli otto fratelli fedeli della sede mondiale di Brooklyn c’erano degli ecclesiastici. Quei fratelli trascorsero ingiustamente nove mesi in carcere. Infine, nella primavera del 1919, furono rilasciati e in seguito tutte le accuse contro di loro vennero ritirate. Così il piano per fermare l’opera di predicazione fallì. Geova non permise che i suoi adoratori fossero oltraggiati a lungo, ma li liberò e li ristabilì nel loro reame o condizione spirituale, il “loro paese”, dove ricevettero una porzione doppia di benedizioni. Avendo la benedizione di Geova furono più che compensati per tutto quello che avevano subìto. Avevano davvero ragione di gridare di gioia!
22, 23. In che senso i cristiani unti hanno imitato Geova, e come sono stati ricompensati?
22 Poi Geova dice qualcosa che dà ai cristiani odierni un altro motivo di rallegrarsi: “Io, Geova, amo la giustizia, odio la rapina insieme all’ingiustizia. E certamente darò il loro salario in verità, e concluderò verso di loro un patto di durata indefinita”. (Isaia 61:8) Studiando la Bibbia l’unto rimanente ha imparato ad amare la giustizia e a odiare la malvagità. (Proverbi 6:12-19; 11:20) Ha imparato a ‘fare delle spade vomeri’, rimanendo neutrale nelle guerre e nelle crisi politiche dell’umanità. (Isaia 2:4) Ha pure abbandonato pratiche che disonorano Dio, come calunnia, adulterio, furto e ubriachezza. — Galati 5:19-21.
23 Poiché come il loro Creatore amano la giustizia, i cristiani unti hanno ricevuto da Geova “il loro salario in verità”. Parte di questo “salario” è un patto di durata indefinita, il nuovo patto, di cui Gesù parlò ai suoi seguaci la notte prima di morire. In base a questo patto sono diventati una nazione spirituale, lo speciale popolo di Dio. (Geremia 31:31-34; Luca 22:20) Sotto di esso Geova applicherà tutti i benefìci del sacrificio di riscatto di Gesù, incluso il perdono dei peccati sia per gli unti che per tutti gli altri esseri umani fedeli.
Esultanza per le benedizioni di Geova
24. Chi fra le nazioni è “la progenie” benedetta, e come lo è diventata?
24 Alcuni delle nazioni hanno riconosciuto che Geova benedice il suo popolo. Questo fu predetto da Geova, in base alla promessa: “La loro progenie sarà in effetti conosciuta anche fra le nazioni, e i loro discendenti fra i popoli. Tutti quelli che li vedranno li riconosceranno, che sono la progenie che Geova ha benedetto”. (Isaia 61:9) Durante l’anno di buona volontà di Geova i cristiani unti, che formano l’Israele di Dio, sono stati attivi fra le nazioni. Oggi quelli che hanno reagito positivamente al loro ministero sono milioni. Cooperando con l’Israele di Dio, persone delle nazioni hanno il privilegio di diventare “la progenie che Geova ha benedetto”. La loro felice condizione è evidente a tutti.
25, 26. In che modo tutti i cristiani provano gli stessi sentimenti espressi in Isaia 61:10?
25 Tutti i cristiani, sia gli unti che le altre pecore, si aspettano di lodare Geova per l’eternità. Convengono di tutto cuore con il profeta Isaia, che dice sotto ispirazione: “Immancabilmente esulterò in Geova. La mia anima gioirà nel mio Dio. Poiché mi ha vestito con le vesti della salvezza; mi ha avvolto col manto senza maniche della giustizia, come lo sposo che, alla maniera sacerdotale, si mette un’acconciatura per il capo, e come la sposa che si adorna con i suoi ornamenti”. — Isaia 61:10.
26 Indossando il “manto senza maniche della giustizia”, i cristiani unti sono decisi a rimanere puri e irreprensibili agli occhi di Geova. (2 Corinti 11:1, 2) Dichiarati giusti da Geova con la prospettiva di ereditare la vita celeste, non torneranno mai alla desolazione di Babilonia la Grande, da cui sono stati liberati. (Romani 5:9; 8:30) Le vesti della salvezza hanno per loro un valore inestimabile. I loro compagni, le altre pecore, sono similmente decisi a osservare le elevate norme della pura adorazione di Geova Dio. “Hanno lavato le loro lunghe vesti e le hanno rese bianche nel sangue dell’Agnello”, per cui sono dichiarati giusti e sopravvivranno alla “grande tribolazione”. (Rivelazione 7:14; Giacomo 2:23, 25) Fino a quel momento imiteranno i loro compagni unti evitando ogni contaminazione con Babilonia la Grande.
27. (a) Cosa ‘germoglierà’ di notevole durante il Regno millenario? (b) In che modo la giustizia germoglia già fra il genere umano?
27 Oggi gli adoratori di Geova si rallegrano di essere in un paradiso spirituale. Presto saranno anche letteralmente nel Paradiso. Attendiamo con ansia quel momento, che è vividamente descritto nelle ultime parole del capitolo 61 di Isaia: “Come la terra stessa mette fuori il suo germoglio, e come il giardino stesso fa germogliare le cose che vi sono seminate, così il Sovrano Signore Geova stesso farà germogliare la giustizia e la lode di fronte a tutte le nazioni”. (Isaia 61:11) Durante il Regno millenario di Cristo la terra vedrà “germogliare la giustizia”. Gli esseri umani grideranno in trionfo e la giustizia raggiungerà le estremità della terra. (Isaia 26:9) Però non dobbiamo aspettare quel giorno glorioso per rendere lode di fronte a tutte le nazioni. La giustizia germoglia già fra i milioni di persone che glorificano l’Iddio del cielo e annunciano la buona notizia del suo Regno. Sin d’ora la fede e la speranza che abbiamo ci danno ogni motivo di esultare per le benedizioni del nostro Dio.
[Nota in calce]
a Può darsi che Isaia 61:5 abbia avuto un adempimento nell’antichità, dato che non ebrei accompagnarono gli ebrei naturali quando ritornarono a Gerusalemme e probabilmente aiutarono a restaurare il paese. (Esdra 2:43-58) Ma sembra che dal versetto 6 in poi la profezia si riferisca solo all’Israele di Dio.
[Immagine a pagina 323]
Isaia ha una buona notizia da proclamare ai prigionieri ebrei
[Immagine a pagina 331]
A partire dal 33 E.V. Geova ha piantato 144.000 “grossi alberi di giustizia”
[Immagine a pagina 334]
La terra farà germogliare la giustizia