La vita e il ministero di Gesù
Cristo entra a Gerusalemme in trionfo
IL MATTINO seguente, domenica 9 nisan, Gesù lascia Betania insieme ai suoi discepoli e si dirige verso Gerusalemme, passando per il monte degli Ulivi. In poco tempo giungono in prossimità di Betfage, sul monte degli Ulivi. Gesù comanda a due discepoli:
“Andate nel villaggio che vi sta di fronte, e subito troverete un’asina legata, e con essa un puledro; scioglieteli e conduceteli a me. E se qualcuno vi dice qualcosa, dovete dire: ‘Il Signore ne ha bisogno’. Allora li manderà immediatamente”.
Anche se sulle prime i discepoli non si rendono conto che queste istruzioni hanno relazione con l’adempimento della profezia biblica, in seguito capiscono che è così. Il profeta Zaccaria predisse che il Re promesso da Dio sarebbe entrato in Gerusalemme cavalcando un asino, sì, “un animale fatto, figlio di un’asina”. In maniera analoga, anche il re Salomone si era recato alla sua unzione cavalcando la progenie di un asino.
Quando i discepoli entrano a Betfage e prendono il puledro e sua madre, alcuni dei presenti chiedono: ‘Che fate?’ Ma saputo che gli animali sono per il Signore, gli uomini lasciano che i discepoli li portino a Gesù. I discepoli mettono i loro mantelli sia sull’asina che sul puledro, ma Gesù monta su quest’ultimo.
Man mano che Gesù cavalca verso Gerusalemme, la folla aumenta. Quasi tutti stendono i propri mantelli sulla strada, mentre altri tagliano rami dagli alberi e li stendono per terra. “Benedetto Colui che viene come Re nel nome di Geova!”, gridano. “Pace in cielo, e gloria nei luoghi altissimi!”
Alcuni farisei presenti tra la folla sono turbati da queste proclamazioni e si lamentano dicendo a Gesù: “Maestro, rimprovera i tuoi discepoli”. Ma Gesù risponde: “Vi dico: Se questi tacessero, le pietre griderebbero”.
Avvicinandosi a Gerusalemme, Gesù guarda la città e comincia a piangere su di essa, dicendo: “Se tu, sì, tu, avessi compreso in questo giorno le cose che hanno relazione con la pace, ma ora esse sono state nascoste ai tuoi occhi”. Gerusalemme deve pagare per la sua ostinata disubbidienza, e Gesù predice:
“I tuoi nemici [i romani al comando del generale Tito] edificheranno attorno a te una fortificazione con pali appuntiti e ti circonderanno e ti affliggeranno da ogni parte, e getteranno a terra te e i tuoi figli dentro di te, e non lasceranno in te pietra sopra pietra”. In effetti 37 anni dopo, nel 70 E.V., la predizione di Gesù si avvera e Gerusalemme viene distrutta.
Solo poche settimane prima, molti della folla avevano visto Gesù risuscitare Lazzaro. Ora questi raccontano ad altri quel miracolo. Perciò quando Gesù entra a Gerusalemme l’intera città è in subbuglio. “Chi è costui?”, si chiede la gente. E le folle dicono: “Questo è il profeta Gesù, da Nazaret di Galilea!” Vedendo ciò che sta accadendo, i farisei si lamentano che non ne cavano assolutamente nulla: per usare le loro stesse parole, “il mondo gli è andato dietro”.
Come è sua abitudine fare quando si reca a Gerusalemme, Gesù va al tempio a insegnare. Lì ciechi e zoppi vengono a lui, ed egli li guarisce! Quando i capi sacerdoti e gli scribi vedono le cose meravigliose che Gesù sta compiendo e odono i fanciulli gridare nel tempio: “Salva, preghiamo, il Figlio di Davide!”, ne sono adirati e protestano dicendo: “Odi ciò che dicono costoro?”
“Sì”, risponde Gesù. “Non avete mai letto questo: ‘Dalla bocca dei bambini e dei lattanti hai tratto lode’?”
Gesù continua ad insegnare e si guarda attorno, osservando ogni cosa che è nel tempio. Ben presto si fa tardi, così egli se ne va, insieme ai dodici, e ripercorre i tre chilometri circa che li separano da Betania. Lì trascorre la notte di domenica, probabilmente in casa del suo amico Lazzaro. Matteo 21:1-11, 14-17; Marco 11:1-11; Luca 19:29-44; Giovanni 12:12-19; Zaccaria 9:9.
◆ Quando e in che modo Gesù entra a Gerusalemme come Re?
◆ Quanto è importante che le folle lodino Gesù?
◆ Come si sente Gesù quando guarda Gerusalemme, e quale profezia pronuncia?
◆ Cosa accade quando Gesù va al tempio?