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Un buon padre, un capofamiglia esemplareImitiamo la loro fede
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e che “progrediva in sapienza e crescita fisica e nel favore di Dio e degli uomini”. (Leggi Luca 2:51, 52.)
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Un buon padre, un capofamiglia esemplareImitiamo la loro fede
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29 Apprendiamo inoltre che Gesù diventava sempre più saggio. Giuseppe avrà avuto senz’altro un ruolo determinante nel processo di maturazione del figlio. A quel tempo tra gli ebrei era diffuso un antico proverbio, sopravvissuto fino ai nostri giorni. Secondo questo detto “chi ha poche occupazioni ha l’occasione di diventare saggio”, mentre quelli che fanno lavori manuali, come falegnami, contadini e fabbri, “non sono capaci di educare e di giudicare e non sanno comporre proverbi” (Siracide 38:24, 33, Parola del Signore). In seguito Gesù avrebbe dimostrato l’infondatezza di queste parole. D’altronde, chissà quante volte lui stesso da ragazzo aveva ascoltato il padre adottivo che, pur essendo un umile carpentiere, gli parlava con incisività del modo “di educare e di giudicare” di Geova.
30. In che senso Giuseppe ha lasciato un modello ai capifamiglia?
30 Troviamo traccia dell’influenza di Giuseppe anche nella crescita fisica di Gesù. Cresciuto con tutte le attenzioni di cui aveva bisogno, Gesù diventò un uomo forte e sano. Giuseppe inoltre lo addestrò perché diventasse competente nel suo lavoro. Gesù era conosciuto non solo come il figlio del falegname ma anche come “il falegname” (Mar. 6:3). L’addestramento di Giuseppe evidentemente era andato a buon fine. I bravi capifamiglia imitano Giuseppe occupandosi del benessere fisico dei loro figli e assicurandosi che imparino a mantenersi.
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