UNA CONVERSAZIONE AMICHEVOLE
I Testimoni di Geova credono in Gesù?
Quella che segue è una conversazione tipo tra un testimone di Geova e un possibile interlocutore. Supponiamo che un Testimone, che chiameremo Andrea, sia alla porta di un uomo di nome Matteo.
CREDERE IN GESÙ È ESSENZIALE
Andrea: Salve, Matteo. Mi fa piacere rivederla.
Matteo: Anche a me.
Andrea: Ho qui per lei gli ultimi numeri della Torre di Guardia e di Svegliatevi! Penso che gli articoli di questi numeri le piaceranno molto.
Matteo: Grazie. Sono contento che oggi sia passato, perché ho qualcosa da chiederle.
Andrea: Di che si tratta?
Matteo: L’altro giorno, parlando con un collega, gli ho detto delle riviste che mi aveva lasciato e di quanto sono interessanti. Lui però mi ha detto che non dovrei leggerle perché i Testimoni di Geova non credono in Gesù. È vero? Gli ho risposto che alla prima occasione le avrei chiesto spiegazioni.
Andrea: Sono contento che me lo chieda. È bello che abbia deciso di andare direttamente alla fonte. Dopotutto, il modo migliore per sapere in cosa crede una persona è chiederlo a lei, non le pare?
Matteo: È quello che penso anch’io.
Andrea: La verità è che i Testimoni di Geova credono fermamente in Gesù. In effetti riteniamo che esercitare fede in Gesù sia di vitale importanza per essere salvati.
Matteo: Lo immaginavo, ma quando il mio collega ha detto che voi non credete in Gesù mi sono incuriosito. Mi sembra che non ne abbiamo mai parlato prima.
Andrea: Che ne dice se le faccio vedere nella Bibbia alcuni versetti che mettono in evidenza quanto è importante esercitare fede in Gesù? Sono versetti che i Testimoni di Geova usano spesso nella loro opera.
Matteo: OK.
Andrea: Iniziamo con le parole di Gesù stesso, riportate in Giovanni 14:6. Fanno parte di una conversazione che ebbe con uno degli apostoli. Leggiamo: “Gesù gli disse: ‘Io sono la via e la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me’”. Secondo questo versetto, qual è l’unica via per accostarsi al Padre?
Matteo: Gesù.
Andrea: Esatto. E i Testimoni di Geova credono fermamente in questo. Infatti, quando facciamo una preghiera la presentiamo sempre nel nome di Gesù.
Matteo: Mi fa piacere saperlo.
Andrea: Leggiamo anche Giovanni 3:16. È un versetto così importante da essere stato definito il Vangelo in miniatura. L’idea è che, se si potesse prendere tutto quello che è stato scritto riguardo alla vita e al ministero di Gesù sulla terra e condensarlo in un unico passo, il risultato sarebbe questo. Se vuole, può leggerlo lei.
Matteo: OK. Dice: “Poiché Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque esercita fede in lui non sia distrutto ma abbia vita eterna”.
Andrea: Grazie. Conosceva questo versetto?
Matteo: Sì, l’ho sentito tante volte.
Andrea: È davvero famoso. Pensi: qui Gesù dice che l’amore di Dio rende possibile agli esseri umani ottenere la vita eterna, ma solo a una condizione. Quale?
Matteo: Che esercitiamo fede?
Andrea: Sì. In particolare, fede in Gesù Cristo, il Figlio unigenito di Dio. E questo fatto — cioè che la fede in Gesù apre la via che conduce alla vita eterna — è indicato a pagina 2 della rivista che le ho portato. Riferendosi allo scopo per cui si pubblica La Torre di Guardia, dice che, fra le altre cose, essa “incoraggia a riporre fede in Gesù Cristo, che morì affinché potessimo ottenere la vita eterna e che ora governa come Re del Regno di Dio”.
Matteo: Interessante, la prova che i Testimoni di Geova credono in Gesù è qui nella vostra rivista!
Andrea: Proprio così.
Matteo: Ma allora perché la gente dice che non credete in Gesù?
Andrea: Probabilmente per varie ragioni. Alcuni lo dicono semplicemente perché l’hanno sentito da altri. O forse è stata una guida religiosa a insegnare loro questo concetto errato.
Matteo: Adesso che ci penso, forse qualcuno dice che non credete in Gesù perché avete scelto di chiamarvi Testimoni di Geova, non Testimoni di Gesù.
Andrea: Anche questa potrebbe essere una ragione.
Matteo: Perché parlate tanto di Geova?
“HO FATTO CONOSCERE LORO IL TUO NOME”
Andrea: Un motivo è che crediamo che sia importante usare il nome proprio di Dio, Geova, come faceva suo Figlio Gesù. Guardi cosa disse Gesù mentre pregava il Padre. È scritto in Giovanni 17:26. Vuole leggere lei, per favore?
Matteo: Certo. “Ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, affinché l’amore col quale mi hai amato sia in loro e io unito a loro”.
Andrea: Grazie. Noti che Gesù disse di aver fatto conoscere il nome di Dio. Secondo lei, perché lo fece?
Matteo: Non saprei.
Esercitare fede in Gesù è di vitale importanza per essere salvati
Andrea: Beh, potremmo usare un altro versetto per chiarire l’argomento. Sto pensando ad Atti 2:21, dove si legge: “Chiunque invocherà il nome di Geova sarà salvato”. Sono certo converrà che, se invocare il nome di Geova è un requisito essenziale per la salvezza, Gesù doveva senz’altro esserne a conoscenza.
Matteo: Ovvio.
Andrea: Perciò una delle ragioni per cui era così importante per Gesù che i suoi seguaci conoscessero e usassero il nome di Dio è che ne andava della loro salvezza. E questa è una delle ragioni principali che ci spingono a parlare tanto di Geova. Riteniamo sia importante far conoscere il nome proprio di Dio e aiutare altri a invocare quel nome.
Matteo: Ma anche se le persone non conoscono il nome di Dio, o non lo usano, sanno lo stesso di chi stanno parlando quando si riferiscono a Dio.
Andrea: Forse sì. Comunque, dicendoci il suo nome proprio Dio ci ha reso più facile avvicinarci a lui.
Matteo: Cosa intende dire?
Andrea: Mettiamola così: non c’era bisogno di conoscere il nome proprio di Mosè. Avremmo potuto conoscerlo semplicemente come l’uomo che divise il Mar Rosso o l’uomo che ricevette i Dieci Comandamenti. Lo stesso vale per Noè: che bisogno c’era di conoscere il suo nome? Ci si sarebbe potuti semplicemente riferire all’uomo che costruì un’arca e che salvò la sua famiglia e gli animali. Perfino Gesù Cristo avrebbe potuto essere conosciuto solo come colui che venne dal cielo e morì per i nostri peccati. Giusto?
Matteo: Immagino di sì.
Andrea: Ma Dio fece in modo che conoscessimo il nome proprio di quelle persone. Il nome dà a un racconto quel tocco in più che fa la differenza. Anche se non abbiamo mai incontrato né Mosè né Noè né Gesù, il solo fatto di conoscerne il nome ce li fa sentire più reali.
Matteo: Non avevo mai visto le cose in quest’ottica, ma ha senso.
Andrea: Questa è un’altra ragione per cui i Testimoni di Geova usano tanto il nome proprio di Dio. Vogliamo aiutare le persone ad avere fede in Geova Dio, a considerarlo una Persona reale a cui è possibile avvicinarsi. Nello stesso tempo diamo grande importanza al ruolo che ha Gesù nella nostra salvezza. Forse possiamo leggere un altro passo che chiarisce questo punto.
Matteo: Certo.
Andrea: Prima abbiamo letto Giovanni 14:6, dove Gesù dice di essere “la via e la verità e la vita”. Andiamo indietro di qualche versetto e notiamo quello che dice in Giovanni 14:1. Vuole leggere quello che Gesù dice nell’ultima parte di questo passo?
Matteo: Dice: “Esercitate fede in Dio, esercitate fede anche in me”.
Andrea: Alla luce di queste parole, allora, la fede in Geova esclude forse la fede in Gesù?
Matteo: No. Gesù disse che abbiamo bisogno di avere fede in entrambi.
Andrea: Esatto. E sono sicuro converrebbe con me che non basta dire che abbiamo fede in Dio e in Gesù. In realtà dobbiamo vivere in modo da comprovare con le azioni quello che diciamo.
Matteo: Senz’altro.
Andrea: Ma come si dimostra di avere veramente fede in Dio e in Gesù? Magari parliamo di questo un’altra volta.a
Matteo: Va bene.
Avete delle domande su un certo argomento biblico? C’è qualche credenza o qualche caratteristica dei Testimoni di Geova che vi incuriosisce? Se sì, non esitate a parlarne con il prossimo Testimone che incontrerete. Sarà lieto di approfondire l’argomento con voi.
a Per maggiori informazioni, vedi il capitolo 12 del libro Cosa insegna realmente la Bibbia?, edito dai Testimoni di Geova.