Come avere un matrimonio felice
“Mediante la sapienza si edificherà una casa, e mediante il discernimento sarà fermamente stabilita”. — PROV. 24:3.
1. In che modo Dio manifestò la sua sapienza in relazione al primo uomo?
IL NOSTRO Padre celeste è sapiente e sa bene cosa è meglio per noi. Ad esempio, Dio riconobbe che, per l’adempimento del Suo proposito, ‘non era bene che l’uomo stesse solo’ nel giardino di Eden. Un aspetto essenziale del proposito divino era che gli esseri umani si sposassero, avessero figli e ‘riempissero la terra’. — Gen. 1:28; 2:18.
2. Cosa istituì Geova a beneficio dell’umanità?
2 “Gli farò un aiuto”, disse Geova, “come suo complemento”. Quindi fece cadere l’uomo in un profondo sonno, prese dal suo corpo perfetto una costola e da essa formò la donna, Eva. Quando Geova gli condusse questa donna perfetta, Adamo disse: “Questa è finalmente osso delle mie ossa e carne della mia carne. Questa sarà chiamata Donna, perché dall’uomo questa è stata tratta”. Eva era davvero il complemento di Adamo. Pur essendo entrambi perfetti e creati a immagine di Dio, ciascuno avrebbe dimostrato di avere caratteristiche e qualità peculiari. Dio istituì così il matrimonio. Adamo ed Eva furono ben felici di accettare questa disposizione presa da Dio per il loro reciproco aiuto e sostegno. — Gen. 1:27; 2:21-23.
3. Come considerano molti il dono del matrimonio, e quali domande sorgono?
3 Purtroppo il mondo in cui viviamo è permeato dallo spirito di ribellione. I problemi che ne derivano non sono da attribuire a Dio. In tanti disprezzano il dono divino del matrimonio considerandolo una cosa antiquata, nient’altro che fonte di frustrazione e conflitti. Molti che decidono di sposarsi poi divorziano. I figli, privati dell’affetto di cui hanno bisogno, finiscono per diventare oggetto di scambio nelle diatribe coniugali. Ci sono molti genitori che non sono disposti a cedere di un millimetro, neanche in nome della pace e dell’unità. (2 Tim. 3:3) Come è possibile, allora, avere un matrimonio felice in questi tempi difficili? Che ruolo hanno sottomissione e ragionevolezza nel costruire un matrimonio a prova di fallimento? Cosa possiamo imparare da chi, oggi, ha un matrimonio felice?
Lasciamoci guidare da Geova
4. (a) Quali istruzioni diede Paolo riguardo al matrimonio? (b) In che modo i cristiani ubbidienti si attengono a ciò che disse Paolo?
4 L’apostolo Paolo sotto ispirazione disse alle vedove che, se decidevano di risposarsi, avrebbero dovuto farlo “solo nel Signore”. (1 Cor. 7:39) Per i cristiani che avevano un retaggio giudaico non era niente di nuovo. La Legge che Dio diede agli israeliti diceva chiaramente che ‘non dovevano formare nessuna alleanza matrimoniale’ con le nazioni pagane circostanti. Geova aveva spiegato anche il motivo per cui era così pericoloso contravvenire a quella norma. “Poiché [chi non è israelita] farà allontanare tuo figlio dal seguire me, e certamente serviranno altri dèi; e l’ira di Geova davvero divamperà contro di voi, ed egli certamente ti annienterà in fretta”. (Deut. 7:3, 4) E oggi, cosa si aspetta Geova dai suoi servitori in quanto alla scelta del coniuge? Naturalmente, un adoratore di Dio sceglierà come coniuge qualcuno “nel Signore”, cioè un compagno di fede dedicato e battezzato. La condotta saggia a questo riguardo è quella di lasciarsi guidare da Geova.
5. Qual è il punto di vista di Geova e dei cristiani sposati riguardo ai voti matrimoniali?
5 I voti matrimoniali sono sacri agli occhi di Dio. Il Figlio stesso di Dio, Gesù, riferendosi al primo matrimonio disse: “Quello che Dio ha aggiogato insieme l’uomo non lo separi”. (Matt. 19:6) Il salmista ci ricorda la serietà dei voti: “Offri rendimento di grazie come tuo sacrificio a Dio, e paga all’Altissimo i tuoi voti”. (Sal. 50:14) Sebbene il matrimonio possa significare grandi gioie per un uomo e una donna, ciò non toglie che il voto che fanno nel giorno delle nozze è una cosa seria e comporta delle responsabilità. — Deut. 23:21.
6. Cosa impariamo dall’esempio di Iefte?
6 Pensiamo all’esempio di Iefte, che fu giudice in Israele nel XII secolo a.E.V. Iefte fece questo voto a Geova: “Se immancabilmente mi dai in mano i figli di Ammon, deve anche avvenire che chi esce, chi mi esce incontro dalle porte della mia casa quando torno in pace da presso i figli di Ammon, deve anche divenire di Geova, e io lo devo offrire come un olocausto”. Quando Iefte vide sua figlia, l’unica che aveva, venirgli incontro al suo ritorno a casa a Mizpa, cercò forse di sottrarsi al voto fatto? No. Disse: “Ho aperto la mia bocca a Geova, e non posso tornare indietro”. (Giud. 11:30, 31, 35) Iefte mantenne la promessa fatta a Geova, anche se significò non avere nessun discendente che perpetuasse il suo nome. Certo, il voto di Iefte era diverso dai voti matrimoniali, ma la sua determinazione a mantenerlo è sicuramente d’esempio per i mariti cristiani e le mogli cristiane.
Cosa c’è dietro un matrimonio felice?
7. Quali cambiamenti sono necessari dopo le nozze?
7 Molte coppie sposate ripensano con piacere al periodo in cui si frequentavano in vista del matrimonio. Era meraviglioso conoscere sempre meglio il proprio futuro coniuge. Più stavano insieme, più si sentivano vicini. Tuttavia, indipendentemente dal fatto che il matrimonio abbia coronato un periodo in cui i due si sono frequentati o che sia stato combinato (come accade in alcuni paesi), quando infine sono diventati marito e moglie hanno dovuto fare dei cambiamenti. Un marito ammette: “Il problema più grosso che abbiamo dovuto affrontare all’inizio della nostra vita da sposati è stato renderci conto che non eravamo più single. Nei primi tempi è stato difficile trovare la giusta misura nei rapporti con amici e parenti”. Un altro marito, oggi sposato da 30 anni, capì molto presto che per essere equilibrato doveva “pensare al plurale”. Prima di decidere se accettare un invito o prendere un impegno si consulta con la moglie, tenendo conto degli interessi reciproci. In situazioni del genere la ragionevolezza è di grande aiuto. — Prov. 13:10.
8, 9. (a) Perché saper comunicare è importante? (b) In quali ambiti è utile essere adattabili, e perché?
8 A volte il matrimonio unisce due persone che vengono da culture diverse. In questo caso c’è ancora più bisogno di un dialogo aperto, visto che il modo stesso di comunicare è diverso. Osservare come il vostro coniuge dialoga con i suoi familiari vi aiuterà a capirlo meglio. A volte non è tanto quello che una persona dice, ma come lo dice, a rivelare i suoi pensieri più profondi. E si può capire molto anche da ciò che non viene detto. (Prov. 16:24; Col. 4:6) Per essere felici il discernimento è indispensabile. — Leggi Proverbi 24:3.
9 Anche in fatto di hobby e tempo libero molti hanno riscontrato che è importante essere flessibili. Forse prima di sposarsi uno dei coniugi praticava qualche sport o dedicava tempo ad altri interessi. Non sarebbe ora appropriato fare qualche modifica? (1 Tim. 4:8) Lo stesso dicasi del tempo che si trascorre con i parenti. È ovvio che, per dedicarsi insieme alle attività spirituali e non, marito e moglie hanno bisogno di tempo per stare insieme. — Matt. 6:33.
10. Perché si può dire che la ragionevolezza è importante per mantenere buoni rapporti tra genitori e figli sposati?
10 Quando un uomo si sposa lascia suo padre e sua madre, e lo stesso si può dire della donna. (Leggi Genesi 2:24). Ciò nondimeno, il comando divino di onorare padre e madre rimane valido. Perciò anche dopo sposati i due trascorreranno probabilmente del tempo con genitori e suoceri. Un uomo sposato da 25 anni spiega: “A volte è difficile mantenere l’equilibrio fra i desideri e i bisogni del coniuge e quelli di genitori, altri familiari e parenti acquisiti. Per sapere come regolarmi, ho trovato utile il principio di Genesi 2:24. Anche se è innegabile che dobbiamo essere leali agli altri familiari e abbiamo delle responsabilità nei loro confronti, quel versetto mi ha fatto capire che la lealtà al mio coniuge ha la precedenza”. Analogamente, i genitori ragionevoli accettano il fatto che i loro figli sposati ora fanno parte di un altro nucleo familiare, la cui guida è affidata in primo luogo al marito.
11, 12. Perché studio familiare e preghiera sono importanti per le coppie sposate?
11 È essenziale avere buone abitudini riguardo allo studio familiare. Questo è confermato dall’esperienza di molte famiglie cristiane. Può non essere facile acquisire tali abitudini e mantenerle nel tempo. Un capofamiglia ha ammesso: “Se potessimo tornare indietro nel tempo e cambiare qualcosa, faremmo in modo di tenere regolarmente lo studio familiare fin dall’inizio”. E aggiunge: “È così bello vedere la gioia di mia moglie quando è toccata da una preziosa verità spirituale che abbiamo scoperto studiando insieme!”
12 Pregare insieme è un ulteriore aiuto. (Rom. 12:12) Quando marito e moglie sono uniti nell’adorare Geova, la loro stretta relazione con lui rafforzerà il matrimonio. (Giac. 4:8) Un marito cristiano spiega: “Se si chiede subito scusa e, quando si prega insieme, si menzionano gli errori fatti, si dimostra di essere sinceramente dispiaciuti anche delle piccole mancanze che causano dei dissapori”. — Efes. 6:18.
Marito e moglie devono essere ragionevoli
13. Quale consiglio diede Paolo riguardo ai rapporti intimi nel matrimonio?
13 I cristiani sposati devono evitare le pratiche, così comuni in questo mondo ossessionato dal sesso, che sviliscono i rapporti intimi tra i coniugi. Ecco il consiglio di Paolo su questo soggetto: “Il marito renda alla moglie ciò che le è dovuto; ma anche la moglie faccia similmente verso il marito. La moglie non esercita autorità sul proprio corpo, ma il marito; e similmente, nemmeno il marito esercita autorità sul proprio corpo, ma la moglie”. Quindi diede un comando molto esplicito: “Non ve ne private l’un l’altro, se non di mutuo consenso per un tempo fissato”. Perché? “Per dedicare tempo alla preghiera e unirvi di nuovo, affinché Satana non continui a tentarvi per la vostra mancanza di continenza”. (1 Cor. 7:3-5) Menzionando la preghiera Paolo indicò quali cose hanno la priorità per i cristiani. Ma mostrò anche chiaramente che il cristiano deve tener conto dei bisogni fisici ed emotivi del coniuge.
14. Come si applicano i princìpi scritturali ai rapporti intimi nel matrimonio?
14 Marito e moglie devono dialogare con sincerità e rendersi conto che la mancanza di tenerezza nei rapporti intimi può causare problemi. (Leggi Filippesi 2:3, 4; confronta Matteo 7:12). Questo è accaduto ad alcune coppie religiosamente divise. Anche se ci sono disaccordi, il coniuge cristiano di solito può migliorare la situazione con la buona condotta, la benignità e la prontezza a cooperare. (Leggi 1 Pietro 3:1, 2). L’amore per Geova e per il proprio coniuge, unito alla ragionevolezza, è di grande aiuto nel matrimonio anche sotto questo aspetto.
15. Quale ruolo ha il rispetto in un matrimonio felice?
15 Ci sono altri aspetti ancora in cui il marito premuroso tratterà la moglie con rispetto. Ad esempio, terrà conto dei suoi sentimenti anche nelle piccole cose. Un marito con 47 anni di esperienza alle spalle ammette in proposito: “Sto ancora imparando”. Le mogli cristiane sono esortate ad avere profondo rispetto per il marito. (Efes. 5:33) Parlare male del marito sottolineando pubblicamente i suoi sbagli non è certo una dimostrazione di rispetto. Proverbi 14:1 ci ricorda: “La donna veramente saggia ha edificato la sua casa, ma la stolta la demolisce con le sue proprie mani”.
Non cedete al Diavolo!
16. In che modo le coppie sposate possono mettere in pratica Efesini 4:26, 27?
16 “Siate adirati, eppure non peccate; il sole non tramonti sul vostro stato d’irritazione, né date luogo al Diavolo”. (Efes. 4:26, 27) Seguendo questo consiglio possiamo evitare o appianare i contrasti che sorgono nella vita coniugale. Una sorella narra: “A quanto ricordo, tutte le volte in cui c’è stato uno screzio io e mio marito ne abbiamo sempre parlato, anche per ore, finché non lo abbiamo risolto”. Quando si sono sposati, lei e il marito hanno stabilito di non lasciare mai passare un giorno senza aver appianato qualsiasi eventuale contrasto. “Abbiamo deciso che, qualunque sia il problema, perdoniamo e dimentichiamo, così da poter iniziare serenamente ogni nuovo giorno”. In questo modo ‘non danno luogo al Diavolo’.
17. Anche se i coniugi non sembrano essere bene assortiti, cosa li può aiutare?
17 Ma cosa potete fare se vi rendete conto che la vostra decisione di sposarvi è stata poco saggia? Può darsi che ora, guardando alla vostra relazione, non la vediate così romantica come quella di altre coppie. Ma vi sarà utile ricordare come il Creatore considera il vincolo coniugale. Sotto ispirazione Paolo esortò i cristiani: “Il matrimonio sia onorevole fra tutti, e il letto matrimoniale sia senza contaminazione, poiché Dio giudicherà i fornicatori e gli adulteri”. (Ebr. 13:4) E non sono da tralasciare neanche queste parole: “Una corda a tre capi non si può rompere rapidamente”. (Eccl. 4:12) Se marito e moglie si preoccupano vivamente della santificazione del nome di Geova, sono legati l’uno all’altro e a Dio. Hanno il dovere di impegnarsi affinché il loro matrimonio riesca, sapendo che ciò si rifletterà positivamente su Geova, l’Istitutore del matrimonio. — 1 Piet. 3:11.
18. Riguardo al matrimonio, di cosa possiamo essere sicuri?
18 Per i cristiani avere un matrimonio felice è possibile. C’è bisogno di impegno e di qualità cristiane, come la ragionevolezza. Oggi nelle congregazioni dei testimoni di Geova in tutto il mondo ci sono tantissime coppie che attestano che ci si può riuscire.
Come rispondereste?
• Perché un matrimonio felice non è un’utopia?
• Cosa ci vuole perché un matrimonio riesca?
• Quali qualità devono coltivare i coniugi?
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Prima di accettare un invito o prendere un impegno, è saggio che i coniugi ne parlino insieme
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Sforzatevi di appianare i contrasti lo stesso giorno in cui sorgono, così da non ‘dare luogo al Diavolo’