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Maledire, MaledizionePerspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
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Nelle Scritture Greche i due principali vocaboli tradotti “maledizione” sono arà e anàthema, oltre a termini affini quali katàra, epikatàratos, kataràomai, katàthema e katathematìzo.
Arà è un’imprecazione o una preghiera per invocare il male da una divinità. Giovanni usò il termine affine epàratos scrivendo che i farisei consideravano il popolo comune che ascoltava Gesù “gente maledetta” che non conosceva la Legge. (Gv 7:49) Paolo invece spiegò che tutti gli ebrei avevano bisogno che Cristo diventasse una maledizione per loro morendo sul palo di tortura per riscattarli dalla maledizione del patto della Legge. (Gal 3:10, 13) In Galati 3:10 Paolo usò epikatàratos per tradurre l’ebraico ʼaràr (il primo vocabolo preso in esame in questa voce), che ricorre in Deuteronomio 27:26. Al versetto 13 usò la stessa parola per tradurre l’ebraico qelalàh (qualcosa di maledetto; maledizione), che ricorre in Deuteronomio 21:23.
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Maledire, MaledizionePerspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
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L’inosservanza del patto della Legge portò una maledizione sull’intera nazione d’Israele, anche su coloro che in coscienza (benché non alla perfezione) cercavano di osservarlo. L’apostolo Paolo spiega che per questa ragione Cristo Gesù dovette morire proprio su un palo di tortura. (Gal 3:10-13) In tal modo Gesù, pur avendo personalmente osservato la Legge in modo perfetto, si addossò la maledizione della Legge che ricadeva su tutti coloro che erano sotto la Legge. Deuteronomio 21:23 dichiara: “Colui che è appeso [al palo] è qualcosa di maledetto [lett., una maledizione] da Dio”. Gesù, inchiodato al palo come un criminale in seguito alla condanna (anche se ingiusta) della corte sacerdotale ebraica, diventò in effetti “una maledizione”. In seguito, quando egli presentò il valore del suo sacrificio in cielo, Dio abrogò la Legge. Accettando il sacrificio di Gesù, Dio figurativamente inchiodò la Legge al palo di tortura, e revocò la maledizione che la Legge comportava. (Col 2:14) Poiché il corpo di Gesù era considerato una maledizione, e anche per adempiere il precetto della Legge onde il sabato non fosse profanato, gli ebrei si affrettarono a togliere dal palo prima del tramonto il cadavere di Gesù e quelli dei malfattori. — De 21:23; Gv 19:31.
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