6E “Del grande Dio e del Salvatore nostro Cristo Gesù”
Tit 2:13 — Gr. τοῦ μεγάλου θεοῦ καὶ σωτῆρος ἡμῶν Χριστοῦ Ἰησοῦ
(tou megàlou Theoù kai sotèros hemòn Christoù Iesoù)
1934 |
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The Riverside New Testament, Boston e New York. |
1935 |
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A New Translation of the Bible, di James Moffatt, New York e Londra. |
1950 |
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New World Translation of the Christian Greek Scriptures (Traduzione del Nuovo Mondo delle Scritture Greche Cristiane), Brooklyn (New York). |
1957 |
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La Sainte Bible, di Louis Segond, Parigi. |
1960 |
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La Bibbia, di Fulvio Nardoni, Firenze. |
1970 |
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The New American Bible, New York e Londra. |
1972 |
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The New Testament in Modern English, di J. B. Phillips, New York. |
Qui troviamo due sostantivi uniti da καὶ (kai, “e”), il primo preceduto dall’articolo determinativo τοῦ (tou, “del”) e il secondo senza l’articolo determinativo. Una costruzione simile si trova in 2Pt 1:1, 2, dove, nel v. 2, si fa una chiara distinzione fra Dio e Gesù. Questo indica che quando due persone distinte sono unite da καὶ, se la prima è preceduta dall’articolo determinativo non è necessario ripetere l’articolo determinativo davanti alla seconda. Esempi di questa costruzione nel testo greco si trovano in At 13:50; 15:22; Ef 5:5; 2Ts 1:12; 1Tm 5:21; 6:13; 2Tm 4:1. Questa costruzione si trova anche nei LXX. (Vedi nt. a Pr 24:21). Secondo An Idiom Book of New Testament Greek, di C. F. D. Moule, Cambridge (Inghilterra) 1971, p. 109, il senso “del grande Dio e del nostro Salvatore Gesù Cristo . . . è possibile nella κοινή [koinè] greca anche senza la ripetizione [dell’articolo determinativo]”.
Uno studio dettagliato della costruzione di Tit 2:13 si trova in The Authorship of the Fourth Gospel and Other Critical Essays, di Ezra Abbot, Boston, 1888, pp. 439-457. A p. 452 di quest’opera si trovano i seguenti commenti: “Prendete un esempio dal Nuovo Testamento. In Matt. xxi. 12 leggiamo che Gesù ‘scacciò tutti quelli che vendevano e compravano nel tempio’, τοὺς πωλοῦντας καὶ ἀγοράζοντας [tous poloùntas kai agoràzontas]. Nessuno può ragionevolmente supporre che qui siano descritte le stesse persone nell’atto di vendere e di comprare contemporaneamente. In Marco le due categorie sono distinte dall’inserzione di τούς davanti ad ἀγοράζοντας; qui è tranquillamente lasciato all’intelligenza del lettore distinguerle. Nel caso in questione [Tit 2:13], l’omissione dell’articolo davanti a σωτῆρος [sotèros] mi sembra non presenti difficoltà, non perché σωτῆρος sia sufficientemente determinato dall’aggiunta di ἡμῶν [hemòn] (Winer), poiché, dal momento che sia Dio che Cristo sono spesso chiamati “nostro Salvatore”, ἡ δόξα τοῦ μεγάλου θεοῦ καὶ σωτῆρος ἡμῶν [he dòxa tou megàlou Theoù kai sotèros hemòn], se stesse da solo, si intenderebbe nel modo più naturale come riferito a un solo soggetto, cioè Dio, il Padre; ma l’aggiunta di ’Ιησοῦ Χριστοῦ [Iesoù Christoù] a σωτῆρος ἡμῶν [sotèros hemòn] cambia interamente la cosa, limitando σωτῆρος ἡμῶν a una persona o essere che, secondo il consueto uso della lingua che fa Paolo, è distinto dalla persona o essere che egli designa come ὁ θεός [ho Theòs], di modo che non c’era bisogno della ripetizione dell’articolo per evitare ambiguità. Così in 2 Tess. i. 12, l’espressione κατὰ τὴν χάριν τοῦ θεοῦ ἡμῶν καὶ κυρίου [katà ten chàrin tou Theoù hemòn kai kyrìou] sarebbe naturalmente intesa come riferita a un solo soggetto, e ci vorrebbe l’articolo davanti a κυρίου se se ne intendessero due; ma la semplice aggiunta di ’Ιησοῦ Χριστοῦ [Iesoù Christoù] a κυρίου [kyrìou] rende chiaro il riferimento ai due distinti soggetti senza l’inserzione dell’articolo”.
Perciò, in Tit 2:13, si parla di due persone distinte, Geova Dio e Gesù Cristo. In tutte le Sacre Scritture non è possibile identificare Geova e Gesù come se fossero la stessa persona.
a Tradotto dall’inglese.
b Tradotto dall’inglese.
c Tradotto dal francese.
d Tradotto dall’inglese.
e Tradotto dall’inglese.