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CongregazionePerspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
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cristiana erano stati dati apostoli, profeti, evangelizzatori, pastori e maestri “in vista del ristabilimento dei santi, per l’opera di ministero, per l’edificazione del corpo del Cristo, finché perveniamo tutti all’unità della fede e dell’accurata conoscenza del Figlio di Dio, all’uomo fatto, alla misura della statura che appartiene alla pienezza del Cristo”. — Ef 4:11-16.
La congregazione d’Israele aveva ricevuto le leggi di Dio e aveva imparato che “non di solo pane vive l’uomo, ma l’uomo vive di ogni espressione della bocca di Geova”. (De 8:1-3) Anche Gesù Cristo riconobbe che l’uomo non poteva vivere solo di pane “ma di ogni espressione che esce dalla bocca di Geova”. (Mt 4:1-4) Sono quindi stati presi i dovuti provvedimenti affinché la congregazione cristiana riceva il necessario cibo spirituale. Cristo stesso menzionò lo “schiavo” mediante il quale tale cibo è dispensato ai “domestici” cristiani. Nel pronunciare la sua profezia circa la sua presenza e il “termine del sistema di cose”, Gesù mostrò che il “signore”, arrivando, avrebbe costituito questo “schiavo fedele e discreto” “sopra tutti i suoi averi”. — Mt 24:3, 45-47.
Nella congregazione d’Israele si dava importanza ai raduni in cui si adorava Geova e si considerava la sua legge. (De 31:12; Ne 8:1-8) Similmente le adunanze per l’adorazione di Geova e per lo studio delle Scritture sono un aspetto essenziale della congregazione cristiana di Dio. Lo scrittore della lettera agli Ebrei avverte infatti i destinatari della lettera di non dimenticare la comune adunanza. (Eb 10:24, 25) Fra le attività svolte nelle sinagoghe ebraiche c’erano la lettura e l’insegnamento delle Scritture, le preghiere e l’innalzare lodi a Dio. Questi aspetti divennero comuni nei luoghi di assemblea cristiana, pur senza le aggiunte ritualistiche che erano invalse nelle sinagoghe. Le attività della sinagoga non erano riservate a una classe sacerdotale, bensì ogni devoto ebreo di sesso maschile poteva prendere parte alla lettura e all’esposizione delle Scritture. In maniera analoga, nella primitiva congregazione cristiana non c’era nessuna suddivisione clero-laici o simile. Naturalmente né nella congregazione né nella sinagoga le donne insegnavano o esercitavano autorità sugli uomini. — 1Tm 2:11, 12.
Il mantenimento del dovuto ordine alle adunanze della congregazione cristiana di Dio era in armonia col fatto che Geova, al quale si doveva la disposizione della congregazione fra i seguaci di Cristo, “non è un Dio di disordine, ma di pace”. Quest’ordine era inoltre di grande beneficio spirituale per tutti i presenti. — 1Co 14:26-35, 40; vedi ASSEMBLEA.
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CongressoPerspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
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CONGRESSO
Convegno, raduno o riunione di persone per uno scopo specifico; assemblea. Nelle Scritture il termine “congresso” traduce l’ebraico miqràʼ, che indica “un chiamare insieme”, “un convocare”. Questa parola ebraica si può infatti tradurre anche “convocazione”. In questo senso basilare viene usata in Numeri 10:2 con riferimento alla convocazione dell’assemblea d’Israele. — Cfr. Isa 1:13, nt.
I “santi congressi” si tenevano nelle seguenti occasioni: (1) ogni sabato (Le 23:3); (2) il primo e il settimo giorno della festa dei pani non fermentati, nel primo mese, nisan (marzo-aprile) (Nu 28:18, 25; Le 23:6-8); (3) il giorno della festa delle settimane o festa della mietitura, in seguito chiamata Pentecoste, tenuta nel terzo mese, sivan (maggio-giugno) (Le 23:15-21); (4) il primo e il decimo giorno del settimo mese, etanim o tishri (settembre-ottobre): quest’ultimo giorno era il giorno di espiazione (Le 23:23-27; Nu 29:1, 7); (5) il primo giorno della festa delle capanne, che iniziava il 15º giorno del settimo mese, etanim o tishri, e il giorno successivo a questa festa di sette giorni. — Le 23:33-36.
Una caratteristica particolare di tutti questi “santi congressi” era che durante il loro svolgimento il popolo non doveva compiere lavori faticosi. Per esempio, il primo e il settimo giorno della festa dei pani non fermentati erano “santi congressi”, riguardo ai quali Geova aveva detto: “In essi non si deve fare nessun lavoro. Solo ciò che ogni anima ha bisogno di mangiare, solo questo si potrà fare per voi”. (Eso 12:15, 16) Durante i “santi congressi” i sacerdoti erano impegnati a offrire sacrifici a Geova (Le 23:37, 38), ma questo certo non violava nessuno dei divieti relativi al normale lavoro quotidiano. Non erano periodi di ozio nemmeno per la popolazione in generale, bensì occasioni di grande ristoro spirituale. Durante il sabato settimanale la gente si riuniva per l’adorazione e l’istruzione pubblica. Veniva così edificata dalla lettura pubblica della scritta Parola di Dio e dalle relative spiegazioni, come avvenne in seguito nelle sinagoghe. (At 15:21) Perciò durante il sabato o gli altri “santi congressi” gli israeliti non facevano lavori faticosi, ma si dedicavano alla preghiera e alla meditazione sul Creatore e sui suoi propositi. — Vedi ASSEMBLEA.
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