NAZIONI
In senso lato una nazione è composta di persone che hanno per lo più origine e lingua comuni. Un gruppo nazionale occupa di solito una determinata regione geografica e ha qualche forma di governo centrale. Secondo il Grande Lessico dell’Antico Testamento (A cura di G. J. Botterweck e H. Ringgren, Brescia, 1988, vol. I, col. 1973) è certo che “in ebraico esista una tendenza a usare gwj [gohy] per designare un popolo in un’ottica politica o territoriale, così da avvicinarlo al significato del nostro termine ‘nazione’. ‘m [ʽam, popolo] conserva invece sempre una forte accentuazione della parentela di sangue come fattore di coesione”. I termini greci èthnos (nazione) e laòs (popolo) sono usati in modo simile. Nelle Scritture il plurale di gohy e di èthnos si riferisce di solito alle nazioni gentili.
Origine. Il primo accenno alla formazione di nazioni separate si ha in epoca postdiluviana, in relazione alla costruzione della torre di Babele. Coloro che parteciparono a quell’impresa erano uniti nell’opporsi al proposito di Dio. Il fattore principale che agevolava un’azione unitaria era che “tutta la terra continuava ad avere una sola lingua e un solo insieme di parole”. (Ge 11:1-4) Geova lo notò e, confondendo la loro lingua, “li disperse di là per tutta la superficie della terra”. — Ge 11:5-9; CARTINA, vol. 1, p. 329.
Ormai separati da barriere che impedivano la comunicazione, i vari gruppi linguistici svilupparono cultura, arte, consuetudini, caratteristiche e religione proprie, ciascuno il suo particolare modo di fare. (Le 18:3) Allontanatisi da Dio, i vari popoli fecero molti idoli delle rispettive divinità mitiche. — De 12:30; 2Re 17:29, 33.
Tre grandi rami di nazioni discesero dai figli e dai nipoti di Iafet, Cam e Sem, figli di Noè, e presero nome da quelli che ne erano considerati i capostipiti. L’elenco di Genesi, capitolo 10, potrebbe quindi essere definito la più antica classificazione etnologica delle nazioni, 70 in tutto. Quattordici erano di origine iafetica, 30 camitica e 26 semitica. (Ge 10:1-8, 13-32; 1Cr 1:4-25) Per ulteriori informazioni su questi gruppi nazionali, si veda la relativa tavola nel vol. 1, p. 329, nonché le singole voci riguardanti i 70 discendenti di Noè.
Col passar del tempo, naturalmente, ci furono molti cambiamenti. Alcune nazioni vennero assorbite dalle nazioni vicine o scomparvero interamente, indebolite da malattie o guerre; altre vennero all’esistenza in seguito a nuove migrazioni e all’aumento della popolazione. In certi gruppi lo spirito nazionalistico divenne a volte molto forte, e questo, unito a grandi successi militari, fornì a uomini ambiziosi l’incentivo necessario per fondare imperi a spese delle nazioni più deboli.
Padre di nazioni. Dio disse ad Abramo di lasciare Ur e trasferirsi nel paese che gli avrebbe indicato, promettendogli che avrebbe fatto di lui “una grande nazione”. (Ge 12:1-4) In seguito Dio ampliò la promessa precedente dicendo: “Certamente diverrai padre di una folla di nazioni. . . . E davvero ti renderò molto, molto fecondo e ti farò divenire nazioni, e da te usciranno dei re”. (Ge 17:1-6) Questa promessa si adempì. Ismaele figlio di Abraamo diventò padre di “dodici capi principali secondo i loro clan” (Ge 25:13-16; 17:20; 21:13, 18) e, per mezzo dei sei figli di Chetura, altre nazioni ebbero origine da Abraamo. (Ge 25:1-4; 1Cr 1:28-33; Ro 4:16-18) Da Isacco figlio di Abraamo discesero gli israeliti e gli edomiti. (Ge 25:21-26) In senso molto più lato, spirituale, Abraamo divenne “padre di molte nazioni”, in quanto persone appartenenti a molti gruppi nazionali, fra cui i cristiani della congregazione di Roma, a motivo della loro fede e ubbidienza potevano chiamare Abraamo loro padre, “il padre di tutti quelli che hanno fede”. — Ro 4:11, 16-18; vedi ISRAELE n. 2.
Come Dio considera le nazioni. In qualità di Creatore e Sovrano universale, Dio ha senz’altro il diritto, se lo desidera, di stabilire i confini territoriali delle nazioni, come fece con Ammon, Edom e Israele. (De 2:17-22; 32:8; 2Cr 20:6, 7; At 17:26) Le nazioni del genere umano non si possono paragonare all’Altissimo, al Sovrano dell’intera terra. (Ger 10:6, 7) In effetti le nazioni non sono ai suoi occhi che una goccia dal secchio. (Isa 40:15, 17) Perciò quando queste nazioni si adirano e borbottano contro di Lui, come quando misero a morte Gesù su un palo di tortura, Geova ride di loro e confonde e vanifica il loro presuntuoso consiglio. — Sl 2:1, 2, 4, 5; 33:10; 59:8; Da 4:32b, 34, 35; At 4:24-28.
Eppure, nonostante l’incomparabile grandezza e potenza di Geova, nessuno può veracemente accusarlo di trattare ingiustamente i gruppi nazionali. Sia che tratti con un singolo individuo o con un’intera nazione, Dio non calpesta mai i Suoi giusti princìpi. (Gb 34:29) Se una nazione si pente, come fece il popolo di Ninive, egli la benedice. (Gna 3:5-10) Ma se essa si mette a fare il male, anche se è legata a lui da un patto, egli la distrugge. (Ger 18:7-10) Quando sorgono problemi, Geova manda i suoi profeti con un messaggio di avvertimento. (Ger 1:5, 10; Ez 2:3; 33:7) Dio non è parziale verso nessuno, piccolo o grande che sia. — De 10:17; 2Cr 19:7; At 10:34, 35.
Perciò, quando intere nazioni si rifiutano di riconoscerlo e di ubbidirgli o lo estromettono dalla loro mente e dal loro cuore, Geova esegue i suoi giudizi contro di loro. (Sl 79:6; 110:6; 149:7-9) Le vota alla distruzione e le consegna allo Sceol. (Sl 9:17; Isa 34:1, 2; Ger 10:25) Con linguaggio descrittivo Dio dice che le nazioni malvage saranno date in mano a suo Figlio, colui che è chiamato “Fedele e Verace, . . . La Parola di Dio”, perché siano frantumate. — Sl 2:7-9; Ri 19:11-15; cfr. Ri 12:5.
La nuova nazione dell’Israele spirituale. Per secoli Geova Dio si era occupato esclusivamente dell’Israele naturale, inviando a più riprese i suoi profeti a quella nazione affinché potesse abbandonare la sua condotta ribelle. Infine inviò suo Figlio, Cristo Gesù, ma la maggioranza lo rigettò. Perciò Gesù disse ai capi sacerdoti e ai farisei increduli: “Il regno di Dio vi sarà tolto e sarà dato a una nazione che ne produca i frutti”. — Mt 21:33-43.
L’apostolo Pietro identificò chiaramente questa “nazione” indicando che era composta di persone che avevano accettato Cristo Gesù. (1Pt 2:4-10) Infatti Pietro applicò ai conservi cristiani le stesse parole che erano state rivolte all’Israele naturale: “Voi siete ‘una razza eletta, un regal sacerdozio, una nazione santa, un popolo di speciale possesso’”. (1Pt 2:9; cfr. Eso 19:5, 6). Essi riconoscevano tutti Dio quale Sovrano e suo Figlio quale Signore e Cristo. (At 2:34, 35; 5:32) Possedevano una cittadinanza celeste (Flp 3:20) ed erano suggellati con lo spirito santo, caparra della loro eredità celeste. (2Co 1:22; 5:5; Ef 1:13, 14) Mentre l’Israele naturale era diventato una nazione sotto il patto della Legge, la “nazione santa” dei cristiani generati dallo spirito divenne tale sotto il nuovo patto. (Eso 19:5; Eb 8:6-13) Per queste ragioni era molto appropriato che fossero definiti “una nazione santa”.
Quando il giorno di Pentecoste del 33 E.V. lo spirito di Dio fu versato per la prima volta su circa 120 discepoli di Gesù (tutti ebrei naturali), fu evidente che Dio trattava ora con una nuova nazione spirituale. (At 1:4, 5, 15; 2:1-4; cfr. Ef 1:13, 14). Poi, a partire dal 36 E.V., entrarono a far parte di questa nuova nazione anche incirconcisi gentili, i quali pure ricevettero lo spirito di Dio. — At 10:24-48; Ef 2:11-20.
Per quanto riguarda la predicazione della buona notizia a tutte le nazioni, vedi BUONA NOTIZIA.
Gog e Magog. Il libro biblico di Rivelazione (20:7, 8) dichiara che, dopo il Regno millenario di Cristo, Satana “uscirà per sviare quelle nazioni che sono ai quattro angoli della terra, Gog e Magog”. Tali nazioni saranno evidentemente il risultato di una ribellione contro l’amministrazione di Cristo. — Vedi GOG n. 3.