GHIBEA
(Ghibèa) [colle].
1. Discendente di Caleb della tribù di Giuda (1Cr 2:42, 49); o, forse, la città di Ghibea (Gsè 15:57), di cui fu “padre” o fondatore Seva figlio di Caleb. — Vedi n. 2.
[2, 3: grafia ebraica diversa dal n. 1]
2. Città della regione montagnosa di Giuda. (Gsè 15:1, 48, 57) Alcuni la identificano con l’odierna El Jabʽa, circa 12 km a OSO di Betleem. Altri invece ritengono che l’antica Ghibea si trovasse nella regione a SE di Ebron, dato che viene elencata insieme ad altre città della zona. (Gsè 15:55-57) Di questa città (o di quella al n. 3) poteva essere originaria Maaca (Micaia) madre di Abiam (Abia) re di Giuda. — 2Cr 13:1, 2; 1Re 15:1, 2.
3. Città del territorio di Beniamino (Gsè 18:28), chiamata anche “Ghibea di Beniamino” (1Sa 13:2), “Ghibea dei figli di Beniamino” (2Sa 23:29) e “Ghibea di Saul” (2Sa 21:6). Si trovava, pare, nei pressi della strada principale che da Gebus (Gerusalemme) portava a Rama. (Gdc 19:11-15) Per la sua posizione su una delle alture della catena montuosa centrale della Palestina, Ghibea serviva come posto di osservazione in tempo di guerra. (1Sa 14:16) Gli studiosi in genere la identificano con Tell el-Ful (Givʽat Shaʼul), circa 5 km a N del Monte del Tempio a Gerusalemme.
La grafia ebraica di Gheba (forma maschile del termine che significa “colle”) e quella di Ghibea (forma femminile corrispondente) sono quasi identiche. Molti ritengono che siano dovute a errori di copiatura nel testo masoretico e perciò propongono di modificare alcuni versetti in modo da leggere “Gheba” invece di “Ghibea”, e viceversa. A questo proposito un commentario, riferendosi a 1 Samuele 13 e 14, osserva: “I commentatori sono tuttavia in disaccordo circa le sostituzioni che si dovrebbero fare (p. es. Smith legge sempre Gheba per Ghibea; Kennedy legge Gheba per Ghibea nel [cap. 13] versetto 2, Ghibea per Gheba nel versetto 3 e Gheba per Ghibea in xiv. 2); e non è impossibile capire il progresso della campagna senza queste modifiche”. (Soncino Books of the Bible, a cura di A. Cohen, Londra, 1951, Samuele, p. 69) In Giudici 20:10, 33 il contesto fa pensare che si tratti di “Ghibea”, e perciò molti traduttori si discostano dalla lezione del testo masoretico e usano il termine “Ghibea” anziché “Gheba”.
All’epoca dei Giudici nella città di Ghibea accadde un episodio che quasi provocò lo sterminio dell’intera tribù di Beniamino. Un vecchio invitò un levita di Efraim e la sua concubina a pernottare da lui. Ben presto uomini buoni a nulla di Ghibea circondarono la casa, pretendendo che il levita fosse consegnato loro per avere rapporti con lui. Quando il levita consegnò loro la sua concubina, abusarono a tal punto di lei tutta la notte che la mattina la donna morì. (Può darsi che in Os 9:9 e 10:9 si alluda a questo orribile peccato). Poiché la tribù di Beniamino proteggeva i colpevoli di Ghibea, le altre tribù le mossero guerra. Pur subendo per due volte gravi perdite, riuscirono a sconfiggere i beniaminiti e a dar fuoco a Ghibea. (Gdc 19:15–20:48) (Qualcuno collega quanto dice la Bibbia circa la distruzione di Ghibea con i risultati degli scavi archeologici compiuti a Tell el-Ful da cui si deduce che la città fu incendiata).
Il primo re d’Israele, Saul (1Sa 10:26; 15:34), e a quanto pare anche Ittai (Itai), uno degli uomini potenti di Davide (2Sa 23:8, 29; 1Cr 11:26, 31), erano di Ghibea, come pure Ahiezer e Joas, due guerrieri che si unirono a Davide a Ziclag. (1Cr 12:1-3) All’epoca di Saul Ghibea fu evidentemente la prima capitale del regno. A Ghibea, messaggeri provenienti da Iabes (Iabes-Galaad) chiesero aiuto perché gli ammoniti minacciavano di assediarli, e di là il re Saul chiamò immediatamente alle armi Israele per scongiurare la minaccia. (1Sa 11:1-7) In seguito Saul sferrò un attacco contro i filistei nei pressi di Ghibea. (1Sa 13:2-4, 15; 14:2, 16) Per due volte a Ghibea uomini di Zif riferirono a Saul il nascondiglio di Davide, che era stato messo al bando. — 1Sa 23:19; 26:1.
Durante il regno di Davide, sette dei figli e nipoti di Saul furono messi a morte a Ghibea (“Gabaon”, secondo Aquila, Simmaco e LXX) perché la colpa del sangue era ricaduta sulla casa di Saul che aveva messo a morte molti gabaoniti. La concubina di Saul ormai vedova fece la guardia ai loro cadaveri perché non venissero sbranati da uccelli e animali da preda. — 2Sa 21:1-10.
Nell’VIII secolo a.E.V., per mezzo del profeta Isaia, Geova Dio parlò profeticamente di Ghibea in fuga davanti all’esercito assiro diretto a Gerusalemme (Isa 10:24, 29-32), e per mezzo di Osea descrisse profeticamente una situazione da cui sembra di capire che il regno settentrionale delle dieci tribù era già stato conquistato, e il nemico minacciava Ghibea e Rama nel territorio di Beniamino (appartenente al regno meridionale di Giuda). — Os 5:8-10.