Capitolo dieci
“Un tempo di buona volontà”
1, 2. (a) Che benedizione ebbe Isaia? (b) Chi è incluso nelle parole profetiche riportate nella prima parte del capitolo 49 di Isaia?
TUTTI gli esseri umani fedeli hanno sempre avuto l’approvazione e la protezione di Geova Dio. Ma egli non mostra buona volontà indiscriminatamente. Bisogna essere idonei per questa incomparabile benedizione. Isaia lo fu. Ebbe il favore di Geova e fu impiegato da lui per far conoscere ad altri la Sua volontà. Un esempio di ciò è riportato nella prima parte del capitolo 49 del libro profetico di Isaia.
2 Queste parole sono rivolte profeticamente al seme di Abraamo. Nell’adempimento iniziale il seme è la nazione di Israele, che discendeva da Abraamo. Molte espressioni, però, si applicano chiaramente al Seme di Abraamo lungamente atteso, il Messia promesso. Si applicano anche ai fratelli spirituali del Messia, che diventano parte del seme spirituale di Abraamo e dell’“Israele di Dio”. (Galati 3:7, 16, 29; 6:16) In particolare questa parte delle profezie di Isaia descrive la speciale relazione che esiste tra Geova e il suo diletto Figlio, Gesù Cristo. — Isaia 49:26.
Designato e protetto da Geova
3, 4. (a) Che sostegno ha il Messia? (b) A chi si rivolge il Messia?
3 Il Messia gode della buona volontà, o approvazione, di Dio. Geova gli conferisce l’autorità e le credenziali necessarie per compiere la sua missione. Appropriatamente, dunque, il futuro Messia dice: “Ascoltatemi, o isole, e prestate attenzione, gruppi nazionali lontani. Geova stesso mi ha chiamato fin dal ventre. Dalle parti interiori di mia madre ha menzionato il mio nome”. — Isaia 49:1.
4 Qui il Messia rivolge le sue osservazioni a popoli “lontani”. Anche se il Messia è promesso al popolo ebraico, il suo ministero servirà a benedire tutte le nazioni. (Matteo 25:31-33) Le “isole” e i “gruppi nazionali”, pur non essendo in un patto con Geova, dovrebbero prestare ascolto al Messia di Israele perché è stato mandato per recare la salvezza a tutto il genere umano.
5. Come viene chiamato il Messia ancora prima di nascere come uomo?
5 La profezia dice che Geova darà il nome al Messia prima che nasca come uomo. (Matteo 1:21; Luca 1:31) Molto prima della sua nascita, Gesù viene chiamato “Consigliere meraviglioso, Dio potente, Padre eterno, Principe della pace”. (Isaia 9:6) Emmanuele, probabilmente il nome di un figlio di Isaia, è pure un nome profetico attribuito al Messia. (Isaia 7:14; Matteo 1:21-23) Persino il nome con cui sarà conosciuto, Gesù, è predetto prima della sua nascita. (Luca 1:30, 31) Questo nome deriva dal termine ebraico che significa “Geova è salvezza”. Chiaramente Gesù non si è designato Messia da sé.
6. In che senso la bocca del Messia è simile a una spada affilata, e in che modo egli è nascosto o occultato?
6 Le parole profetiche del Messia proseguono: “E rendeva la mia bocca come una spada affilata. Mi ha nascosto all’ombra della sua mano. E gradualmente fece di me una freccia forbita. Mi occultò nella sua propria faretra”. (Isaia 49:2) Nel 29 E.V., quando arriva per il Messia di Geova il momento di iniziare il suo ministero terreno, le parole e le azioni di Gesù si rivelano senz’altro simili ad armi forbite, affilate, in grado di penetrare nel cuore degli ascoltatori. (Luca 4:31, 32) Le sue parole e le sue azioni fanno infuriare il grande nemico di Geova, Satana, e i suoi agenti. Satana cerca di sopprimerlo sin dalla nascita, ma Gesù è come una freccia nascosta nella faretra di Geova.a Può fare assegnamento sulla protezione del Padre suo. (Salmo 91:1; Luca 1:35) Al tempo fissato, Gesù dà la sua vita a favore dell’umanità. Ma verrà il momento che uscirà come un potente guerriero celeste armato in un altro senso, con una spada affilata che gli esce dalla bocca. Questa volta la spada affilata rappresenta l’autorità di pronunciare ed eseguire i giudizi contro i nemici di Geova. — Rivelazione 1:16.
Le fatiche del Servitore di Dio non sono vane
7. A chi si applicano le parole di Geova riportate in Isaia 49:3, e perché?
7 Geova pronuncia ora queste parole profetiche: “Tu sei il mio servitore, o Israele, colui nel quale mostrerò la mia bellezza”. (Isaia 49:3) Parla della nazione di Israele come del suo servitore. (Isaia 41:8) Ma Gesù Cristo è il principale Servitore di Dio. (Atti 3:13) Nessuna creatura può rispecchiare la “bellezza” di Geova meglio di Gesù. Quindi, anche se letteralmente sono rivolte a Israele, in realtà queste parole si applicano a Gesù. — Giovanni 14:9; Colossesi 1:15.
8. Come viene accolto il Messia dal suo stesso popolo, ma da chi il Messia si aspetta che sia giudicata la riuscita del suo ministero?
8 Non è forse vero, però, che Gesù è disprezzato e respinto dalla maggioranza del suo stesso popolo? Sì. Nel complesso la nazione di Israele non lo accetta quale unto Servitore di Dio. (Giovanni 1:11) Tutto quello che Gesù fa sulla terra potrebbe sembrare di poco valore, persino insignificante, ai suoi contemporanei. Il Messia allude quindi a questo apparente fallimento del suo ministero: “È per nulla che ho faticato. Poiché per l’irrealtà e la vanità ho consumato la mia propria potenza”. (Isaia 49:4a) Non fa queste dichiarazioni perché è preso dallo scoraggiamento. Considerate cosa dice poi: “Davvero il mio giudizio è presso Geova, e il mio salario presso il mio Dio”. (Isaia 49:4b) La riuscita del suo ministero non deve essere giudicata dagli uomini, ma da Dio.
9, 10. (a) Quale incarico il Messia riceve da Geova, e quali risultati ottiene? (b) Quale incoraggiamento possono trarre i cristiani odierni dall’esempio del Messia?
9 Gesù si interessa soprattutto di avere l’approvazione, o buona volontà, di Dio. Nella profezia il Messia dice: “Ora Geova, Colui che mi ha formato dal ventre come servitore che gli appartiene, ha detto che io gli riconduca Giacobbe, perché a lui sia raccolto lo stesso Israele. E io sarò glorificato agli occhi di Geova, e il mio proprio Dio sarà divenuto la mia forza”. (Isaia 49:5) Il Messia viene per volgere il cuore dei figli di Israele al loro Padre celeste. La maggioranza non accetta, ma alcuni sì. Tuttavia il suo vero salario è presso Geova Dio. I risultati non si misurano in termini umani, ma secondo i criteri di Geova.
10 Può darsi che a volte gli odierni seguaci di Gesù pensino di faticare per nulla. In alcuni luoghi i risultati del loro ministero potrebbero sembrare insignificanti in paragone con la quantità di lavoro e gli sforzi compiuti. Eppure perseverano, incoraggiati dall’esempio di Gesù. Sono rafforzati anche dalle parole dell’apostolo Paolo, che scrisse: “Quindi, miei diletti fratelli, divenite saldi, incrollabili, avendo sempre molto da fare nell’opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana riguardo al Signore”. — 1 Corinti 15:58.
“Luce delle nazioni”
11, 12. In che modo il Messia è “luce delle nazioni”?
11 Nella profezia di Isaia, Geova Dio incoraggia il Messia ricordandogli che essere il suo Servitore non è “cosa di poca importanza”. Gesù deve “rialzare le tribù di Giacobbe e . . . ricondurre anche i salvaguardati d’Israele”. Per di più spiega: “Ti ho dato inoltre come luce delle nazioni, affinché la mia salvezza sia fino all’estremità della terra”. (Isaia 49:6) In che modo Gesù illumina i popoli “fino all’estremità della terra” dato che il suo ministero terreno è limitato a Israele?
12 La Bibbia mostra che la “luce delle nazioni” mandata da Dio non si estinse con la scomparsa di Gesù dalla scena terrestre. Circa 15 anni dopo la sua morte, i missionari Paolo e Barnaba citarono la profezia di Isaia 49:6 e la applicarono ai discepoli di Gesù, i suoi fratelli spirituali. Spiegarono: “Geova ci ha imposto comandamento con queste parole: ‘Ti ho costituito come luce di nazioni, affinché tu sia una salvezza fino all’estremità della terra’”. (Atti 13:47) Prima di morire, Paolo vide che la buona notizia della salvezza era stata portata non solo agli ebrei, ma a “tutta la creazione che è sotto il cielo”. (Colossesi 1:6, 23) Oggi il rimanente degli unti fratelli di Cristo continua quest’opera. Sostenuto da una “grande folla” costituita da milioni di persone, serve come “luce delle nazioni” in oltre 230 paesi del mondo. — Rivelazione 7:9.
13, 14. (a) Che reazione c’è stata all’opera di predicazione svolta dal Messia e dai suoi seguaci? (b) Quale capovolgimento della situazione è avvenuto?
13 Geova ha indubbiamente dimostrato di essere la forza che sostiene il suo Servitore il Messia, gli unti fratelli del Messia e tutti quelli della grande folla che, insieme a loro, continuano l’opera di predicare la buona notizia. È vero, come Gesù, i suoi discepoli sono stati disprezzati e perseguitati. (Giovanni 15:20) Ma a suo tempo Geova causa sempre un capovolgimento della situazione per salvare e ricompensare i suoi leali servitori. A proposito del Messia, che è “disprezzato nell’anima” e “detestato dalla nazione”, Geova promette: “I re stessi vedranno e certamente si leveranno, e i principi, e si inchineranno, a motivo di Geova, che è fedele, il Santo d’Israele, che ti sceglie”. — Isaia 49:7.
14 In seguito l’apostolo Paolo scrisse ai cristiani di Filippi a proposito di questo capovolgimento della situazione. Disse che Gesù era stato umiliato su un palo di tortura, ma poi era stato esaltato da Dio. Geova ha dato al suo Servitore “una posizione superiore e gli ha benignamente dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome, affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio”. (Filippesi 2:8-11) I fedeli seguaci di Cristo sono stati avvertiti che anche loro sarebbero stati perseguitati. Ma, come il Messia, sono certi della buona volontà di Geova. — Matteo 5:10-12; 24:9-13; Marco 10:29, 30.
“Il tempo particolarmente accettevole”
15. Che “tempo” particolare è menzionato nella profezia di Isaia, e cosa indica ciò?
15 La profezia di Isaia prosegue con una dichiarazione di grande rilievo. Geova dice al Messia: “In un tempo di buona volontà ti ho ascoltato, e in un giorno di salvezza ti ho aiutato; e ti salvaguardavo per darti come patto per il popolo”. (Isaia 49:8a) Una profezia simile si trova in Salmo 69:13-18. Il salmista si riferisce a “un tempo di buona volontà” usando l’espressione “un tempo accettevole”. Questi termini indicano che la buona volontà e la protezione di Geova sono accordate in maniera speciale, ma solo durante un periodo specifico e limitato.
16. Quale fu il tempo di buona volontà di Geova per l’antico Israele?
16 A che periodo si riferiva questo tempo di buona volontà? Nel contesto originale le parole facevano parte di una profezia sulla restaurazione e predicevano il ritorno degli ebrei dall’esilio. La nazione di Israele ebbe un tempo di buona volontà quando poté “riabilitare il paese” e rientrare in possesso dei “possedimenti ereditari desolati”. (Isaia 49:8b) Non erano più “prigionieri” a Babilonia. Geova si assicurò che durante il viaggio di ritorno non avessero “fame” né “sete” e che non li colpisse “l’ardore o il sole”. Gli israeliti dispersi tornarono insieme in patria “da lontano, . . . dal nord e dall’ovest”. (Isaia 49:9-12) Oltre a questo straordinario adempimento iniziale, la Bibbia indica che questa profezia ha ulteriori applicazioni.
17, 18. Quale tempo di buona volontà stabilì Geova nel I secolo?
17 Inizialmente, in occasione della nascita di Gesù, gli angeli annunciarono pace e buona volontà, o favore che Dio mostra agli uomini. (Luca 2:13, 14) Questa buona volontà non veniva offerta agli uomini in generale, ma solo a chi esercitava fede in Gesù. In seguito Gesù lesse in pubblico la profezia di Isaia 61:1, 2 e la applicò a se stesso in quanto proclamava “l’anno accettevole di Geova”. (Luca 4:17-21) L’apostolo Paolo disse che Cristo godette della speciale protezione di Geova durante i giorni della sua carne. (Ebrei 5:7-9) Quindi questo tempo di buona volontà si riferisce al favore che Dio mostrò a Gesù durante la sua vita sulla terra.
18 Ma questa profezia ha un’ulteriore applicazione. Dopo aver citato le parole di Isaia relative al tempo di buona volontà, Paolo proseguì dicendo: “Ecco, ora è il tempo particolarmente accettevole. Ecco, ora è il giorno della salvezza”. (2 Corinti 6:2) Paolo scrisse queste parole 22 anni dopo la morte di Gesù. A quanto pare, con la nascita della congregazione cristiana alla Pentecoste del 33 E.V., Geova estese il suo anno di buona volontà in modo da includere gli unti seguaci di Cristo.
19. Come i cristiani odierni possono beneficiare del tempo di buona volontà di Geova?
19 Ma che dire degli odierni seguaci di Gesù che non sono unti quali eredi del celeste Regno di Dio? Chi ha una speranza terrena può beneficiare di questo tempo accettevole? Sì. Il libro biblico di Rivelazione indica che questo è un tempo di buona volontà da parte di Geova verso la grande folla che verrà “dalla grande tribolazione” per vivere sulla terra paradisiaca. (Rivelazione 7:13-17) Perciò tutti i cristiani possono approfittare di questo periodo limitato durante il quale Geova estende la sua buona volontà agli esseri umani imperfetti.
20. In che modo i cristiani possono evitare di venire meno allo scopo dell’immeritata benignità di Geova?
20 L’apostolo Paolo fece precedere l’annuncio del tempo accettevole di Geova da un avvertimento. Supplicò i cristiani “di non accettare l’immeritata benignità di Dio venendo meno al suo scopo”. (2 Corinti 6:1) Di conseguenza i cristiani colgono ogni opportunità per piacere a Dio e fare la sua volontà. (Efesini 5:15, 16) Fanno bene a seguire l’esortazione di Paolo: “Badate, fratelli, che non sorga in alcuno di voi un cuore malvagio privo di fede che si allontani dall’Iddio vivente; ma continuate ad esortarvi gli uni gli altri ogni giorno, finché può chiamarsi ‘Oggi’, affinché nessuno di voi sia indurito dal potere ingannatore del peccato”. — Ebrei 3:12, 13.
21. Con quali parole gioiose si conclude la prima parte del capitolo 49 di Isaia?
21 Appena finisce lo scambio di espressioni profetiche tra Geova e il Messia, Isaia dice gioiosamente: “Emettete un grido di letizia, cieli, e gioisci, terra. Siano allegri i monti con grido di letizia. Poiché Geova ha confortato il suo popolo, e mostra pietà ai suoi propri afflitti”. (Isaia 49:13) Che belle parole di conforto per gli israeliti dell’antichità e per il grande Servitore di Geova, Gesù Cristo, come pure oggi per gli unti servitori di Geova e i loro compagni delle “altre pecore”! — Giovanni 10:16.
Geova non dimentica il suo popolo
22. In che modo Geova sottolinea che non dimenticherà mai il suo popolo?
22 Isaia a questo punto continua a riferire le dichiarazioni di Geova. Predice che gli israeliti in esilio tenderanno a stancarsi e perdere la speranza: “Sion diceva: ‘Geova mi ha lasciata, e Geova stesso mi ha dimenticata’”. (Isaia 49:14) È vero? Geova ha abbandonato il suo popolo e l’ha dimenticato? In quanto portavoce di Geova, Isaia prosegue: “Può una moglie dimenticare il suo lattante così da non aver pietà del figlio del suo ventre? Queste donne possono pure dimenticare, ma io stesso non ti dimenticherò”. (Isaia 49:15) Che risposta amorevole dà Geova! L’amore per il suo popolo supera quello di una madre per il suo bambino. Dio pensa di continuo ai suoi leali. Li ricorda come se i loro nomi fossero incisi sulle sue mani: “Ecco, ti ho inciso sulle palme delle mie mani. Le tue mura sono continuamente di fronte a me”. — Isaia 49:16.
23. In che modo Paolo incoraggiò i cristiani a confidare che Geova non si sarebbe dimenticato di loro?
23 Nella lettera ai Galati, l’apostolo Paolo esortò i cristiani: “Non smettiamo dunque di fare ciò che è eccellente, poiché a suo tempo mieteremo se non ci stanchiamo”. (Galati 6:9) Agli ebrei scrisse queste incoraggianti parole: “Dio non è ingiusto da dimenticare la vostra opera e l’amore che avete mostrato per il suo nome”. (Ebrei 6:10) Non dovremmo mai pensare che Geova abbia dimenticato il suo popolo. Come l’antica Sion, i cristiani hanno ogni ragione per rallegrarsi e aspettare con pazienza Geova. Egli si attiene fermamente ai termini del suo patto e alle sue promesse.
24. In che modo Sion sarà restaurata, e cosa chiederà?
24 Tramite Isaia, Geova offre ulteriore conforto. Coloro che “abbattevano” Sion, i babilonesi o gli ebrei apostati, non costituiscono più una minaccia. I “figli” di Sion, gli ebrei in esilio che rimangono leali e fedeli a Geova, “si sono affrettati”. Saranno “radunati”. Essendosi affrettati a tornare a Gerusalemme, gli ebrei rimpatriati saranno un adornamento per la loro capitale, come gli “ornamenti” di cui si veste “una sposa”. (Isaia 49:17, 18) I luoghi di Sion sono stati “devastati”. Immaginate la sua sorpresa quando tutto a un tratto Sion ha così tanti abitanti che i suoi luoghi di dimora sembrano angusti. (Leggi Isaia 49:19, 20). Naturalmente chiede da dove vengono tutti questi figli: “Certamente dirai in cuor tuo: ‘Chi mi ha generato questi, giacché sono una donna privata di figli e sterile, portata in esilio e presa prigioniera? In quanto a questi, chi li ha allevati? Ecco, io stessa ero stata lasciata sola. Questi, dove sono stati?’” (Isaia 49:21) Che bel cambiamento per Sion un tempo sterile!
25. Nei tempi moderni, che restaurazione ebbe l’Israele spirituale?
25 Queste parole hanno un adempimento moderno. Nei difficili anni della prima guerra mondiale l’Israele spirituale ebbe un periodo di desolazione e cattività. Ma fu restaurato e venne a trovarsi in un paradiso spirituale. (Isaia 35:1-10) Come la città un tempo devastata descritta da Isaia, si rallegrò, per così dire, di ritrovarsi con molti gioiosi e attivi adoratori di Geova.
“Segnale per i popoli”
26. Quali indicazioni fornisce Geova al suo popolo liberato?
26 In modo profetico Geova trasporta ora Isaia nel tempo in cui il Suo popolo sarà liberato da Babilonia. Gli ebrei riceveranno qualche indicazione? Geova risponde: “Ecco, alzerò la mia mano anche alle nazioni, e ai popoli alzerò il mio segnale. E condurranno i tuoi figli nel seno, e sulla spalla porteranno le tue proprie figlie”. (Isaia 49:22) Nell’adempimento originale Gerusalemme, dove un tempo c’era la sede del governo e dove si trovava il tempio di Geova, diventa il “segnale” di Geova. Persino personaggi preminenti e potenti di altre nazioni, “re” e “principesse”, aiutano gli israeliti nel viaggio di ritorno. (Isaia 49:23a) I re persiani Ciro e Artaserse Longimano e i loro familiari sono fra questi. (Esdra 5:13; 7:11-26) E le parole di Isaia hanno un’ulteriore applicazione.
27. (a) Nell’adempimento maggiore, a quale “segnale” accorreranno i popoli? (b) Quale sarà il risultato quando tutte le nazioni saranno costrette a sottostare al dominio del Messia?
27 Isaia 11:10 parla di un “segnale per i popoli”. L’apostolo Paolo applicò queste parole a Cristo Gesù. (Romani 15:8-12) Quindi, nell’adempimento maggiore, Gesù e gli unti con lo spirito che regnano con lui sono il “segnale” di Geova a cui accorrono i popoli. (Rivelazione 14:1) A suo tempo tutti i popoli della terra, anche le odierne classi dirigenti, dovranno sottostare al dominio del Messia. (Salmo 2:10, 11; Daniele 2:44) Il risultato? Geova dice: “Dovrai conoscere che io sono Geova, di cui non proveranno vergogna quelli che sperano in me”. — Isaia 49:23b.
“Ora la nostra salvezza è più vicina”
28. (a) Con quali parole Geova assicura di nuovo al suo popolo che verrà liberato? (b) Cosa si è impegnato a fare Geova nei confronti del suo popolo?
28 Forse alcuni di quelli che sono in esilio a Babilonia si chiedono: ‘È realmente possibile che Israele venga liberato?’ Geova prende in considerazione la cosa e chiede: “Quelli già presi si possono forse portar via a un uomo potente stesso, o può il gruppo dei prigionieri del tiranno procurarsi scampo?” (Isaia 49:24) La risposta è sì. Geova assicura loro: “Perfino il gruppo dei prigionieri dell’uomo potente sarà tolto, e quelli già presi dallo stesso tiranno si procureranno scampo”. (Isaia 49:25a) Che promessa confortante! Inoltre Geova mostra buona volontà al suo popolo impegnandosi a proteggerlo. Senza mezzi termini dice: “Contro chiunque contenda contro di te contenderò io stesso, e io stesso salverò i tuoi propri figli”. (Isaia 49:25b) Questo impegno è ancora valido. Come si legge in Zaccaria 2:8, Geova dice al suo popolo: “Chi tocca voi tocca la pupilla del mio occhio”. È vero, ora siamo in un periodo di buona volontà durante il quale i popoli di tutta la terra hanno l’opportunità di affluire alla Sion spirituale. Però questo periodo di buona volontà avrà fine.
29. Che orribile prospettiva ha chi rifiuta di ubbidire a Geova?
29 Cosa accadrà a coloro che rifiutano ostinatamente di ubbidire a Geova e che addirittura perseguitano i suoi adoratori? Egli dice: “A quelli che ti maltrattano farò certamente mangiare la loro propria carne; e come col vino dolce diverranno ebbri del loro proprio sangue”. (Isaia 49:26a) Che orribile prospettiva! Questi oppositori ostinati non hanno avvenire. Saranno distrutti. Quindi, sia salvando il suo popolo che distruggendone i nemici, Geova si rivelerà un Salvatore. “Ogni carne dovrà conoscere che io, Geova, sono il tuo Salvatore e il tuo Ricompratore, il Potente di Giacobbe”. — Isaia 49:26b.
30. Quali atti salvifici ha compiuto Geova a favore del suo popolo, e cosa farà ancora?
30 Queste parole ebbero una prima applicazione quando Geova si servì di Ciro per liberare il Suo popolo dalla schiavitù di Babilonia. Si applicarono pure nel 1919 quando Geova impiegò il suo Figlio intronizzato, Gesù Cristo, per liberare il Suo popolo dalla schiavitù spirituale. Perciò la Bibbia definisce salvatore sia Geova che Gesù. (Tito 2:11-13; 3:4-6) Geova è il nostro Salvatore e Gesù, il Messia, è il suo “principale Agente”. (Atti 5:31) Indubbiamente i salvifici atti compiuti da Dio tramite Gesù Cristo sono meravigliosi. Mediante la buona notizia Geova libera le persone rette dalla schiavitù della falsa religione. Tramite il sacrificio di riscatto le libera dalla schiavitù del peccato e della morte. Nel 1919 liberò i fratelli di Gesù dalla schiavitù spirituale. E nella battaglia di Armaghedon che si avvicina rapidamente libererà una grande folla di esseri umani fedeli dalla distruzione che si abbatterà sui peccatori.
31. Come dovrebbero agire i cristiani beneficiando della buona volontà di Dio?
31 Che privilegio, dunque, beneficiare della buona volontà di Dio! Vogliamo usare tutti saggiamente questo tempo accettevole. E vogliamo agire in armonia con l’urgenza dei tempi, prestando ascolto alle parole che Paolo rivolse ai romani: “Conoscete il tempo, che è già l’ora di svegliarvi dal sonno, poiché ora la nostra salvezza è più vicina di quando divenimmo credenti. La notte è inoltrata; il giorno si è avvicinato. Svestiamoci perciò delle opere che appartengono alle tenebre e indossiamo le armi della luce. Come di giorno camminiamo decentemente, non in gozzoviglie e ubriachezze, non in rapporti illeciti e condotta dissoluta, non in contesa e gelosia. Ma rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non fate i piani in anticipo per i desideri della carne”. — Romani 13:11-14.
32. Cosa viene assicurato al popolo di Dio?
32 Geova continuerà a mostrare favore a coloro che seguono i suoi consigli. Darà loro la forza e le capacità necessarie per portare a termine la predicazione della buona notizia. (2 Corinti 4:7) Geova si servirà dei suoi servitori come si serve del loro Condottiero, Gesù. Renderà la loro bocca “come una spada affilata” perché raggiungano il cuore dei mansueti con il messaggio della buona notizia. (Matteo 28:19, 20) Li proteggerà “all’ombra della sua mano”. Come “una freccia forbita” saranno nascosti “nella sua propria faretra”. Geova non abbandonerà certo il suo popolo! — Salmo 94:14; Isaia 49:2, 15.
[Nota in calce]
a “Satana, senza dubbio riconoscendo che Gesù era il Figlio di Dio e colui che secondo la profezia gli avrebbe schiacciato la testa (Ge 3:15), fece tutto il possibile per annientarlo. Ma, nell’annunciare a Maria il concepimento di Gesù, l’angelo Gabriele disse: ‘Lo spirito santo verrà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Per questa ragione dunque quello che nascerà sarà chiamato santo, Figlio di Dio’. (Lu 1:35) Geova protesse il Figlio. I tentativi di annientare Gesù quando era piccolo furono vani”. — Perspicacia nello studio delle Scritture, volume 2, pagina 888, edito in Italia dalla Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova.
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Il Messia è come “una freccia forbita” nella faretra di Geova
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Il Messia è “luce delle nazioni”
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L’amore di Dio per il suo popolo supera quello di una madre per il suo bambino