Capitolo 20
Un’innumerevole grande folla
1. Dopo aver descritto il suggellamento dei 144.000, quale altro gruppo vede Giovanni?
DOPO aver descritto il suggellamento dei 144.000, Giovanni prosegue riferendo una delle più emozionanti rivelazioni di tutte le Scritture. Il suo cuore dovette palpitare di gioia mentre egli la narrava, dicendo: “Dopo queste cose vidi, ed ecco, una grande folla, che nessun uomo poteva numerare, di ogni nazione e tribù e popolo e lingua, che stavano in piedi dinanzi al trono e dinanzi all’Agnello, vestiti di lunghe vesti bianche; e nelle loro mani c’erano rami di palme”. (Rivelazione 7:9) Sì, il fatto che i quattro venti siano trattenuti rende possibile la salvezza di un altro gruppo oltre ai 144.000 componenti dell’Israele spirituale: una multilingue grande folla internazionale.a — Rivelazione 7:1.
2. Quali spiegazioni hanno dato alcuni commentatori del mondo circa l’identità della grande folla, e in passato cosa pensavano in merito anche gli Studenti Biblici?
2 Secondo l’interpretazione di alcuni commentatori del mondo, questa grande folla sarebbe formata dai non giudei convertiti al cristianesimo o dai martiri cristiani diretti in cielo. Nel passato anche gli Studenti Biblici pensavano che si trattasse di una classe celeste secondaria, come si legge nel volume I degli Studi sulle Scritture, intitolato Il Divin Piano delle Età (pubblicato in inglese nel 1886; ed. italiana del 1904): “[Questa classe] perde il premio del trono e della natura divina, ma perverrà finalmente al nascimento dell’essere spirituale d’un ordine inferiore alla natura divina. Vero è che sono dei credenti consacrati, ma essi sono a tal segno invasi dallo spirito mondano che si scordano di dare la loro vita in sacrifizio”. E ancora nel 1930, nel libro Luce, volume I, veniva espresso questo pensiero: “Coloro che formano la grande folla non rispondono all’invito di diventar zelanti testimoni del Signore”. Erano descritti come un gruppo che si autogiustificava, il quale aveva una certa conoscenza della verità, ma faceva poco per predicarla. Dovevano andare in cielo come classe secondaria che non avrebbe regnato insieme a Cristo.
3. (a) Quale speranza fu prospettata a certe persone di cuore retto che in seguito divennero zelanti nell’opera di predicazione? (b) Come spiegò La Torre di Guardia la parabola delle pecore e dei capri nel 1923?
3 C’erano però altri compagni degli unti cristiani che in seguito divennero molto zelanti nell’opera di predicazione. Non aspiravano ad andare in cielo. La loro speranza era in effetti quella espressa nel tema di un discorso pubblico pronunciato dai servitori di Geova negli anni 1918-22 e che in origine era: “Il mondo è finito, milioni ora viventi non morranno mai”.b Poco tempo dopo, la rivista Torre di Guardia (inglese) del 15 ottobre 1923 spiegò la parabola di Gesù delle pecore e dei capri (Matteo 25:31-46), dichiarando: “Le pecore rappresentano tutti i popoli delle nazioni, non generati dallo spirito ma inclini alla giustizia, che riconoscono mentalmente Gesù Cristo come Signore e che attendono e sperano di vedere tempi migliori sotto il suo regno”.
4. In che modo la luce sul conto della classe terrena si fece più fulgida nel 1931? nel 1932? nel 1934?
4 Alcuni anni dopo, nel 1931, il libro Rivendicazione, volume I, trattando Ezechiele capitolo 9 identificava coloro che ricevono il segno sulla fronte per sopravvivere alla fine del mondo con le pecore della suddetta parabola. Il volume III del libro Rivendicazione, pubblicato nel 1932, descriveva la retta disposizione di cuore di Gionadab, un non israelita che si era unito a Ieu, unto re d’Israele, salendo sul suo carro e andando insieme a lui per vedere lo zelo di Ieu nel giustiziare i sostenitori della falsa religione. (2 Re 10:15-17) Il libro commentava: “Gionadab rappresentava o prefigurava quella classe di persone di buona volontà in vita oggi sulla terra — nel tempo in cui è in corso l’opera di Ieu [di dichiarare i giudizi di Geova] — che non sono d’accordo con l’organizzazione di Satana, che si schierano dalla parte della giustizia e che ad Armaghedon il Signore preserverà in vita attraverso quella tribolazione, dando loro la vita eterna sulla terra. Queste costituiscono la classe delle ‘pecore’”. Nel 1934 La Torre di Guardia spiegò chiaramente che questi cristiani con speranze terrene dovevano dedicarsi a Geova ed essere battezzati. La luce sul conto di questa classe terrena si faceva sempre più fulgida. — Proverbi 4:18.
5. (a) Come fu identificata nel 1935 la grande folla? (b) Cosa avvenne all’assemblea del 1935 quando Joseph Rutherford chiese ai presenti che avevano la speranza di vivere per sempre sulla terra di alzarsi in piedi?
5 La luce dell’intendimento di Rivelazione 7:9-17 stava per brillare in tutto il suo scintillante splendore! (Salmo 97:11) La rivista Torre di Guardia aveva più volte espresso la speranza che un’assemblea in programma a Washington (USA) dal 30 maggio al 3 giugno 1935 potesse risultare “di vero conforto e beneficio” per quelli prefigurati da Gionadab. E così fu! In un entusiasmante discorso dal tema “La grande moltitudine” pronunciato davanti a circa 20.000 presenti, Joseph F. Rutherford, che all’epoca prendeva la direttiva nell’opera di predicazione mondiale, fornì le prove scritturali che le odierne altre pecore altro non erano che la grande folla di Rivelazione 7:9. Al culmine del suo discorso, l’oratore disse: “Tutti quelli che hanno la speranza di vivere per sempre sulla terra sono pregati di alzarsi in piedi”. Allorché gran parte dell’uditorio si alzò in piedi, l’oratore dichiarò: “Guardate! La grande moltitudine!” Si udì un vocio, seguito da un fragoroso applauso. Che gioia fu quella per la classe di Giovanni, e anche per il gruppo dei Gionadab! Il giorno seguente furono battezzati 840 nuovi Testimoni, che per lo più si professavano appartenenti a quella grande folla.
Confermata l’identità della grande folla
6. (a) Da cosa si comprende chiaramente che la grande folla è l’attuale gruppo di cristiani dedicati che sperano di vivere per sempre sulla terra? (b) Cosa simboleggiano le lunghe vesti bianche indossate dalla grande folla?
6 Come possiamo essere così certi che la grande folla è proprio questo attuale gruppo di cristiani dedicati che sperano di vivere per sempre sulla terra di Dio? Precedentemente Giovanni aveva visto in visione il gruppo celeste ‘comprato a Dio da ogni tribù e lingua e popolo e nazione’. (Rivelazione 5:9, 10) La grande folla ha un’origine simile, ma un destino diverso. A differenza dell’Israele di Dio, il numero dei suoi componenti non è predeterminato. Nessun uomo può prevedere quanti saranno. Le loro lunghe vesti sono rese bianche nel sangue dell’Agnello, a simboleggiare che hanno una posizione giusta dinanzi a Geova in virtù della loro fede nel sacrificio di Gesù. (Rivelazione 7:14) E agitano rami di palma, acclamando il Messia quale loro Re.
7, 8. (a) Quali avvenimenti ricordò senz’altro l’apostolo Giovanni vedendo agitare rami di palma? (b) Cosa significa il fatto che gli appartenenti alla grande folla agitino rami di palma?
7 Mentre Giovanni continua a guardare questa visione, i suoi pensieri devono riportarlo indietro di oltre 60 anni, all’ultima settimana trascorsa da Gesù sulla terra. Il 9 nisan del 33 E.V., accorrendo a festeggiare l’ingresso di Gesù a Gerusalemme, la folla “prese i rami delle palme e gli uscì incontro. E gridavano: ‘Salva, ti preghiamo! Benedetto colui che viene nel nome di Geova, sì, il re d’Israele!’” (Giovanni 12:12, 13) In modo analogo, il fatto che la grande folla agiti rami di palma e prorompa in grida di acclamazione ne mostra l’incontenibile gioia per avere accettato Gesù quale Re costituito da Geova.
8 Senza dubbio i rami di palma e le grida di giubilo ricordano a Giovanni anche l’antica festa israelita delle capanne. Riguardo a questa festa Geova aveva comandato: “E il primo giorno vi dovete prendere il frutto di alberi splendidi, le foglie di palme e i rami di alberi frondosi e pioppi della valle del torrente, e vi dovete rallegrare dinanzi a Geova vostro Dio per sette giorni”. I rami di palma erano usati come segno di gioia. Le capanne provvisorie servivano a ricordare che Geova aveva salvato il suo popolo dall’Egitto per farlo vivere in tende nel deserto. “Il residente forestiero e l’orfano di padre e la vedova” partecipavano a questa festa. Tutto Israele ‘non doveva essere che gioioso’. — Levitico 23:40; Deuteronomio 16:13-15.
9. A quale grido di gioia si unisce la grande folla?
9 È dunque appropriato che la grande folla, pur non facendo parte dell’Israele spirituale, agiti rami di palma, dal momento che con gioia e gratitudine ascrive la salvezza a Dio e all’Agnello, come osserva Giovanni: “E continuano a gridare ad alta voce, dicendo: ‘La salvezza la dobbiamo al nostro Dio, che siede sul trono, e all’Agnello’”. (Rivelazione 7:10) Pur provenendo da tutti i gruppi etnici, i componenti della grande folla sono uniti nel gridare ad “alta voce”. Come possono farlo se sono di nazioni e lingue diverse?
10. Come può la grande folla gridare unitamente ad “alta voce” nonostante sia di nazioni e lingue diverse?
10 Questa grande folla fa parte dell’unica organizzazione internazionale veramente unita che oggi esista sulla terra. Non seguono norme diverse a seconda dei paesi, ma applicano coerentemente i giusti princìpi della Bibbia ovunque vivano. Non sono implicati in movimenti nazionalistici o rivoluzionari, ma hanno veramente ‘fatto delle loro spade vomeri’. (Isaia 2:4) Non sono divisi in sette o denominazioni, così da gridare messaggi confusi o contraddittori come fanno le religioni della cristianità, né delegano a un clero professionale il compito di innalzare lodi al posto loro. Non gridano che la loro salvezza è dovuta allo spirito santo, perché non adorano un dio trino. In circa 200 territori geografici della terra, invocano all’unisono il nome di Geova mentre parlano l’unica lingua pura della verità. (Sofonia 3:9) Com’è giusto, riconoscono pubblicamente che la loro salvezza viene da Geova, l’Iddio di salvezza, mediante Gesù Cristo, il suo principale Agente della salvezza. — Salmo 3:8; Ebrei 2:10.
11. In che modo la tecnologia moderna ha permesso ai componenti della grande folla di accrescere il volume della loro alta voce?
11 La tecnologia moderna ha contribuito ad accrescere il volume dell’alta voce dell’unita grande folla. Nessun altro gruppo religioso sulla terra ha bisogno di stampare pubblicazioni di studio biblico in più di 400 lingue, dato che nessun altro gruppo si interessa di portare un messaggio unificato a tutti i popoli della terra. Come ulteriore aiuto a questo riguardo, sotto la supervisione dell’unto Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova, è stato messo a punto un Sistema Multilingue per la Fotocomposizione Elettronica (MEPS). Al momento della stampa di questo libro, vari tipi di MEPS sono impiegati in oltre 125 filiali in tutta la terra, e questo ha contribuito a rendere possibile la pubblicazione simultanea in più di 130 lingue del quindicinale La Torre di Guardia. Il popolo di Geova pubblica simultaneamente anche libri, come questo, in varie lingue. In tal modo i testimoni di Geova, dei quali i componenti della grande folla costituiscono la stragrande maggioranza, sono in grado di distribuire ogni anno centinaia di milioni di pubblicazioni in tutte le lingue più diffuse, permettendo così a molte altre persone di ogni tribù e lingua di studiare la Parola di Dio e di unire la loro voce al grido della grande folla. — Isaia 42:10, 12.
In cielo o sulla terra?
12, 13. In che senso la grande folla ‘sta in piedi dinanzi al trono e dinanzi all’Agnello’?
12 Come facciamo a sapere che il fatto che la grande folla ‘stia in piedi dinanzi al trono’ non significa che sia in cielo? Ci sono molte chiare prove a questo riguardo. Per esempio, la parola greca qui tradotta “dinanzi” (enòpion) significa letteralmente “alla vista [di]” ed è usata diverse volte con riferimento a esseri umani sulla terra che sono “dinanzi a” Geova o “alla vista di” Geova. (1 Timoteo 5:21; 2 Timoteo 2:14; Romani 14:22; Galati 1:20) In un’occasione, quando gli israeliti erano nel deserto, Mosè disse ad Aaronne: “Di’ all’intera assemblea dei figli d’Israele: ‘Avvicinatevi dinanzi a Geova, perché egli ha udito i vostri mormorii’”. (Esodo 16:9) Gli israeliti non dovettero essere trasportati in cielo per stare in piedi dinanzi a Geova in quell’occasione. (Confronta Levitico 24:8). Stavano in piedi alla vista di Geova lì nel deserto stesso, essendo la Sua attenzione rivolta a loro.
13 Inoltre leggiamo: “Quando il Figlio dell’uomo sarà arrivato nella sua gloria . . . tutte le nazioni saranno radunate dinanzi a lui”. Al tempo dell’adempimento di questa profezia, l’intera razza umana non sarà in cielo. Certamente non saranno in cielo quelli che “andranno allo stroncamento eterno”. (Matteo 25:31-33, 41, 46) L’umanità sta sulla terra alla vista di Gesù, ed egli le rivolge la sua attenzione per giudicarla. Similmente la grande folla è “dinanzi al trono e dinanzi all’Agnello” nel senso che sta alla vista di Geova e del suo Re, Cristo Gesù, dai quali riceve un giudizio favorevole.
14. (a) Chi viene descritto mentre sta “intorno al trono” e “sul [celeste] monte Sion”? (b) Sebbene la grande folla serva Dio “nel suo tempio”, perché questo non la rende una classe sacerdotale?
14 I 24 anziani e il gruppo dei 144.000 unti vengono descritti mentre stanno “intorno al trono” di Geova e “sul [celeste] monte Sion”. (Rivelazione 4:4; 14:1) La grande folla non è una classe sacerdotale e non riceve quell’elevata posizione. È vero che successivamente, in Rivelazione 7:15, vien detto che essa rende servizio a Dio “nel suo tempio”. Ma lì per tempio non si intende il santuario interno, il Santissimo, bensì il cortile terreno del tempio spirituale di Dio. Il termine greco naòs, qui tradotto “tempio”, spesso si riferisce in senso lato all’intero edificio eretto per l’adorazione di Geova. Oggi esso consiste in una struttura spirituale che abbraccia sia il cielo che la terra. — Confronta Matteo 26:61; 27:5, 39, 40; Marco 15:29, 30; Giovanni 2:19-21, Traduzione del Nuovo Mondo con riferimenti, nota in calce.
Un universale grido di lode
15, 16. (a) Qual è la reazione in cielo alla comparsa della grande folla? (b) Come reagisce la creazione spirituale di Geova a ogni nuova rivelazione del suo proposito? (c) Noi che siamo sulla terra come possiamo unirci al cantico di lode?
15 La grande folla loda Geova, ma anche altri ne cantano le lodi. Giovanni narra: “E tutti gli angeli stavano in piedi intorno al trono e agli anziani e alle quattro creature viventi, e caddero sulle loro facce dinanzi al trono e adorarono Dio, dicendo: ‘Amen! La benedizione e la gloria e la sapienza e il rendimento di grazie e l’onore e la potenza e la forza siano al nostro Dio per i secoli dei secoli. Amen’”. — Rivelazione 7:11, 12.
16 Quando Geova creò la terra, tutti i suoi santi angeli “gridarono gioiosamente insieme, e tutti i figli di Dio emettevano urla di applauso”. (Giobbe 38:7) Ogni nuova rivelazione del proposito di Geova deve aver suscitato simili acclamazioni di lode da parte degli angeli. Quando i 24 anziani — i 144.000 nella loro gloria celeste — gridano ad alta voce acclamando l’Agnello, tutte le altre creature celesti di Dio si uniscono loro elevando lodi a Gesù e a Geova Dio. (Rivelazione 5:9-14) Queste creature sono già più che gioiose per aver osservato l’adempimento del proposito di Geova di risuscitare fedeli uomini unti alla vita in un glorioso luogo del reame spirituale. Ora tutte le fedeli creature celesti di Geova innalzano una lode melodiosa alla comparsa della grande folla. Per tutti i servitori di Geova il giorno del Signore è davvero un tempo emozionante in cui vivere. (Rivelazione 1:10) Che privilegio abbiamo noi di partecipare qui sulla terra al cantico di lode rendendo testimonianza del Regno di Geova!
Compare la grande folla
17. (a) Quale domanda viene rivolta da uno dei 24 anziani, e cosa fa pensare il fatto che l’anziano era in grado di trovare la risposta? (b) Quando si ebbe la risposta alla domanda dell’anziano?
17 Dal tempo dell’apostolo Giovanni e fin nel giorno del Signore, i cristiani unti erano perplessi circa l’identità della grande folla. È dunque appropriato che uno dei 24 anziani, che rappresentano gli unti già in cielo, aiuti Giovanni a riflettere rivolgendogli un’opportuna domanda. “E, presa la parola, uno degli anziani mi disse: ‘Questi che sono vestiti di lunghe vesti bianche, chi sono e da dove son venuti?’ E subito gli dissi: ‘Signor mio, tu lo sai’”. (Rivelazione 7:13, 14a) Sì, quell’anziano era in grado di trovare la risposta e di darla a Giovanni. Questo fa pensare che i risuscitati del gruppo dei 24 anziani possano oggi avere a che fare con la comunicazione delle verità divine. Da parte loro gli appartenenti alla classe di Giovanni sulla terra appresero l’identità della grande folla osservando attentamente l’operato di Geova in mezzo a loro. Furono pronti a cogliere il bagliore di luce divina che illuminò il firmamento teocratico nel 1935, al tempo stabilito da Geova.
18, 19. (a) Durante gli anni ’20 e ’30, a quale speranza diede risalto la classe di Giovanni, ma chi rispose in numero crescente al messaggio? (b) Cosa indicò riguardo ai 144.000 il fatto che nel 1935 la grande folla venisse identificata? (c) Cosa rivelano le statistiche della Commemorazione?
18 Durante gli anni ’20 e agli inizi degli anni ’30, la classe di Giovanni aveva dato risalto alla speranza celeste, sia nelle pubblicazioni che nell’opera di predicazione. Evidentemente il completo numero dei 144.000 doveva essere ancora raggiunto. Ma un crescente numero di quelli che accettavano il messaggio e mostravano zelo nell’opera di testimonianza cominciarono a manifestare interesse per la vita eterna sulla terra paradisiaca. Non sentivano il desiderio di andare in cielo. Non era la loro chiamata. Non appartenevano al piccolo gregge, ma alle altre pecore. (Luca 12:32; Giovanni 10:16) Il fatto che nel 1935 venissero identificati come la grande folla di altre pecore fu un’indicazione che la scelta dei 144.000 era ormai pressoché terminata.
19 Le statistiche confermano questa conclusione? Sì. Nel 1938, in tutto il mondo, parteciparono al ministero 59.047 testimoni di Geova. Di questi, 36.732 presero gli emblemi alla celebrazione annuale della Commemorazione della morte di Gesù, indicando così che avevano una chiamata celeste. Negli anni successivi il numero di questi partecipanti è andato progressivamente diminuendo, principalmente perché fedeli testimoni di Geova hanno terminato la loro vita terrena morendo. Nel 2005 solo 8.524 persone presero gli emblemi della Commemorazione, appena lo 0,05 per cento dei 16.390.116 che assisterono alla celebrazione in tutto il mondo.
20. (a) Durante la seconda guerra mondiale, quale commento fece in privato Joseph Rutherford a proposito della grande folla? (b) Quali fatti ora mostrano che la grande folla è davvero grande?
20 Quando scoppiò la seconda guerra mondiale, Satana cercò disperatamente di fermare la raccolta della grande folla. L’opera di Geova fu sottoposta a restrizioni in molti paesi. Durante quei giorni bui, e poco prima della sua morte avvenuta nel gennaio del 1942, Joseph F. Rutherford fu udito dire: “Be’, . . . mi sembra che dopo tutto la grande moltitudine non sia poi così grande”. Ma la benedizione divina guidò le cose in maniera diversa! Nel 1946 il numero dei Testimoni impegnati nel ministero in tutto il mondo era salito a 176.456, appartenenti per lo più alla grande folla. Nel 2005 i Testimoni che hanno servito fedelmente Geova in 235 paesi sono stati 6.390.022, davvero UNA GRANDE FOLLA! E il numero continua a salire.
21. (a) In che modo la raccolta del popolo di Dio durante il giorno del Signore è stata pienamente conforme alla visione di Giovanni? (b) Come hanno cominciato ad adempiersi certe importanti profezie?
21 La raccolta del popolo di Dio durante il giorno del Signore è stata quindi pienamente conforme alla visione di Giovanni: dapprima il radunamento dei rimanenti membri dei 144.000, poi il radunamento della grande folla. Come profetizzò Isaia, ora, “nella parte finale dei giorni”, persone di tutte le nazioni accorrono in gran numero per abbracciare la pura adorazione di Geova. Da parte nostra esultiamo riconoscenti per la creazione di “nuovi cieli e nuova terra” da parte di Geova. (Isaia 2:2-4; 65:17, 18) Dio sta radunando “di nuovo tutte le cose nel Cristo, le cose nei cieli e le cose sulla terra”. (Efesini 1:10) Gli unti eredi del Regno celeste — scelti nel corso dei secoli a cominciare dal tempo di Gesù — sono “le cose nei cieli”. E ora compare la grande folla di altre pecore come parte iniziale delle “cose sulla terra”. Prestando servizio in armonia con questa disposizione potrete ricevere la felicità eterna.
Benedizioni per la grande folla
22. Quali ulteriori informazioni riceve Giovanni sul conto della grande folla?
22 Attraverso il canale divino, Giovanni riceve altre informazioni sul conto di questa grande folla: “Ed egli [l’anziano] mi disse: ‘Questi sono quelli che vengono dalla grande tribolazione, e hanno lavato le loro lunghe vesti e le hanno rese bianche nel sangue dell’Agnello. Perciò sono dinanzi al trono di Dio; e gli rendono sacro servizio giorno e notte nel suo tempio; e Colui che siede sul trono spiegherà su di loro la sua tenda’”. — Rivelazione 7:14b, 15.
23. Cos’è la grande tribolazione da cui ‘viene fuori’ la grande folla?
23 In una precedente occasione, Gesù aveva detto che la sua presenza nella gloria del Regno sarebbe culminata in una “grande tribolazione come non è accaduta dal principio del mondo fino ad ora, no, né accadrà più”. (Matteo 24:21, 22) In adempimento di quella profezia, gli angeli libereranno i quattro venti della terra per devastare il sistema mondiale di Satana. La prima a sparire sarà Babilonia la Grande, l’impero mondiale della falsa religione. Poi, all’apice della tribolazione, Gesù libererà i rimanenti dei 144.000 sulla terra, insieme all’innumerevole grande folla. — Rivelazione 7:1; 18:2.
24. In che modo i componenti della grande folla diventano idonei per sopravvivere?
24 In che modo i componenti della grande folla diventano idonei per sopravvivere? L’anziano dice a Giovanni che essi “hanno lavato le loro lunghe vesti e le hanno rese bianche nel sangue dell’Agnello”. In altre parole hanno esercitato fede in Gesù quale loro Riscattatore, si sono dedicati a Geova, hanno simboleggiato la loro dedicazione col battesimo in acqua e ‘mantengono una buona coscienza’ con la loro condotta retta. (1 Pietro 3:16, 21; Matteo 20:28) Sono quindi puri e giusti agli occhi di Geova. E si mantengono “senza macchia dal mondo”. — Giacomo 1:27.
25. (a) In che modo la grande folla rende a Geova “sacro servizio giorno e notte nel suo tempio”? (b) In che senso Geova ‘spiega la sua tenda’ sulla grande folla?
25 Divengono inoltre zelanti testimoni di Geova, ‘rendendogli sacro servizio giorno e notte nel suo tempio’. Fate parte di questa dedicata grande folla? In caso affermativo, avete il privilegio di servire Geova senza posa nel cortile terreno del suo grande tempio spirituale. Oggi, sotto la guida degli unti, la grande folla compie la maggior parte dell’opera di testimonianza. Nonostante le responsabilità secolari, centinaia di migliaia di suoi componenti hanno fatto posto al ministero a tempo pieno come pionieri. Ma sia che siate fra questi o no, quali dedicati componenti della grande folla potete rallegrarvi di essere stati dichiarati giusti quali amici di Dio e accolti come ospiti nella sua tenda a motivo della vostra fede e delle vostre opere. (Salmo 15:1-5; Giacomo 2:21-26) Geova quindi ‘spiega la sua tenda’ su quelli che lo amano e, come un padrone di casa ospitale, li protegge. — Proverbi 18:10.
26. Quali altre benedizioni sono in serbo per la grande folla?
26 L’anziano prosegue dicendo: “Non avranno più fame né sete, né li colpirà più il sole né ardore alcuno, perché l’Agnello, che è in mezzo al trono, li pascerà e li guiderà alle fonti delle acque della vita. E Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi”. (Rivelazione 7:16, 17) Sì, Geova è davvero ospitale. Ma quale profondo significato è racchiuso in queste parole?
27. (a) Quali parole simili a quelle dell’anziano troviamo in una profezia di Isaia? (b) Cosa mostra che la profezia di Isaia cominciò ad adempiersi sulla congregazione cristiana ai giorni di Paolo?
27 Esaminiamo una profezia che è espressa con parole simili: “Geova ha detto questo: ‘In un tempo di buona volontà ti ho ascoltato, e in un giorno di salvezza ti ho aiutato . . . Non avranno fame, né avranno sete, né li colpirà l’ardore o il sole. Poiché Colui che ha pietà di loro li guiderà, e li condurrà presso le fonti d’acqua’”. (Isaia 49:8, 10; vedi anche Salmo 121:5, 6). L’apostolo Paolo citò parte di questa profezia e la applicò al “giorno della salvezza” cominciato alla Pentecoste del 33 E.V. Egli scrisse: “Poiché [Geova] dice: ‘In un tempo accettevole ti ho udito, e in un giorno di salvezza ti ho aiutato’. Ecco, ora è il tempo particolarmente accettevole. Ecco, ora è il giorno della salvezza”. — 2 Corinti 6:2.
28, 29. (a) Come si adempirono le parole di Isaia nel I secolo? (b) Come si adempiono le parole di Rivelazione 7:16 sulla grande folla? (c) Cosa otterrà la grande folla essendo guidata alle “fonti delle acque della vita”? (d) Sotto quale aspetto la grande folla si distinguerà dal resto del genere umano?
28 Come si adempì a quel tempo la promessa secondo cui non avrebbero sentito né fame né sete né cocente calore? Di certo i cristiani del I secolo soffrirono a volte la fame e la sete letterali. (2 Corinti 11:23-27) In senso spirituale, però, avevano abbondanza. Le cose spirituali erano state riccamente provvedute loro, così che non provavano fame o sete sotto questo aspetto. Per di più Geova non li colpì con l’ardore della sua ira quando nel 70 E.V. distrusse il sistema di cose giudaico. Le parole di Rivelazione 7:16 hanno un simile adempimento spirituale sull’odierna grande folla. Insieme con gli unti cristiani, essa gode di abbondanti provvedimenti spirituali. — Isaia 65:13; Naum 1:6, 7.
29 Se appartenete a questa grande folla, la vostra buona condizione di cuore vi farà ‘gridare di gioia’, qualunque cosa dobbiate sopportare sotto forma di privazioni e pressioni in questi ultimi anni del sistema di Satana. (Isaia 65:14) In questo senso già da ora Geova può ‘asciugare ogni lacrima dai vostri occhi’. Non siete più minacciati dal torrido “sole” dell’avverso giudizio di Dio e, quando i quattro venti della distruzione verranno liberati, potrete essere risparmiati dall’“ardore” del disfavore di Geova. Terminata quella distruzione, l’Agnello vi guiderà affinché riceviate pieno beneficio dalle vivificanti “fonti delle acque della vita”, le quali rappresentano tutti i provvedimenti che Geova prende per farvi ottenere la vita eterna. La vostra fede nel sangue dell’Agnello sarà stata ben riposta, in quanto sarete gradualmente elevati alla perfezione umana. Voi della grande folla vi distinguerete dal resto del genere umano come i “milioni” di persone che non saranno mai dovute morire! Nel senso più pieno, ogni lacrima sarà stata asciugata dai vostri occhi. — Rivelazione 21:4.
Rendiamo sicura la chiamata
30. Quale magnifica vista ci dischiude la visione di Giovanni, e chi sarà in grado di “stare in piedi”?
30 Che magnifica vista ci dischiudono queste parole! Geova stesso è seduto sul suo trono, e tutti i suoi servitori, celesti e terreni, si uniscono nel lodarlo. I suoi servitori terreni apprezzano lo straordinario privilegio di partecipare a questo crescente coro di lode. Molto presto Geova e Cristo Gesù eseguiranno il giudizio, e si udrà il grido: “Il gran giorno della loro ira è venuto, e chi può stare in piedi?” (Rivelazione 6:17) La risposta? Solo una minoranza del genere umano, che includerà eventuali membri dei 144.000 suggellati che fossero ancora in vita nella carne e una grande folla di altre pecore che ‘staranno in piedi’, cioè sopravvivranno con loro. — Geremia 35:19; 1 Corinti 16:13.
31. Che effetto dovrebbe avere sui cristiani, sia degli unti che della grande folla, l’adempimento della visione di Giovanni?
31 Tenendo conto di questo, gli unti cristiani della classe di Giovanni si sforzano vigorosamente di ‘proseguire verso la meta per il premio della superna chiamata di Dio mediante Cristo Gesù’. (Filippesi 3:14) Si rendono pienamente conto che gli avvenimenti di questi tempi richiedono speciale perseveranza da parte loro. (Rivelazione 13:10) Dopo aver servito lealmente Geova per tanti anni, si attengono alla fede, rallegrandosi che i loro nomi siano “scritti nei cieli”. (Luca 10:20; Rivelazione 3:5) Anche gli appartenenti alla grande folla sanno che solo “chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato”. (Matteo 24:13) Sebbene come gruppo la grande folla sia destinata a venir fuori dalla grande tribolazione, individualmente i suoi componenti devono sforzarsi di mantenersi puri e attivi.
32. Quale urgente situazione è evidenziata dal fatto che soltanto due gruppi ‘staranno in piedi’ nel giorno dell’ira di Geova?
32 Nulla indica che, a parte questi due gruppi, altri ‘staranno in piedi’ nel giorno dell’ira di Geova. Cosa significa questo per i milioni di persone che ogni anno mostrano un certo rispetto per il sacrificio di Gesù assistendo alla celebrazione della Commemorazione della sua morte, ma che non hanno ancora esercitato fede nel sacrificio di Gesù al punto di divenire dedicati e battezzati servitori di Geova, attivi nel suo servizio? Che dire inoltre di quelli che un tempo erano attivi, ma che poi hanno lasciato che il loro cuore divenisse ‘aggravato dalle ansietà della vita’? Possano tutti questi destarsi e rimanere svegli per ‘riuscire a scampare da tutte queste cose destinate ad accadere, e a stare in piedi dinanzi al Figlio dell’uomo’, Gesù Cristo. Il tempo è ridotto! — Luca 21:34-36.
[Note in calce]
a Vedi la Traduzione del Nuovo Mondo con riferimenti, nota in calce.
b La Torre di Guardia (inglese) del 1º aprile 1918, p. 98.
[Riquadro a pagina 119]
Le interpretazioni appartengono a Dio
Per molti decenni la classe di Giovanni si interrogò sull’identità della grande folla, ma senza trovare una spiegazione soddisfacente. Perché? Troviamo la risposta nelle parole del fedele Giuseppe, che disse: “Le interpretazioni non appartengono a Dio?” (Genesi 40:8) Quando e come Dio dà l’interpretazione delle sue profezie? Di solito quando queste stanno per adempiersi o sono in corso di adempimento, così che il loro contenuto può essere chiaramente compreso dai suoi attenti servitori. Questo intendimento ci viene dato ‘per nostra istruzione, affinché per mezzo della nostra perseveranza e per mezzo del conforto delle Scritture possiamo avere speranza’. — Romani 15:4.
[Riquadro a pagina 124]
I componenti della grande folla
▪ vengono da ogni nazione e tribù e popolo e lingua
▪ stanno in piedi dinanzi al trono di Geova
▪ hanno lavato le loro lunghe vesti rendendole bianche nel sangue dell’Agnello
▪ ascrivono la loro salvezza a Geova e a Gesù
▪ vengono fuori dalla grande tribolazione
▪ servono Geova nel suo tempio giorno e notte
▪ ricevono l’amorevole protezione e cura di Geova
▪ sono guidati da Gesù alle fonti delle acque della vita
[Immagine a tutta pagina a pagina 121]
[Immagine a pagina 127]
La grande folla deve la salvezza a Dio e all’Agnello
[Immagine a pagina 128]
L’Agnello guiderà la grande folla alle fonti delle acque della vita