Capitolo dodici
Conforto per il popolo di Dio
1. Quali tristi prospettive ci sono per Gerusalemme e i suoi abitanti, ma quale speranza c’è?
SETTANTA anni, la normale durata della vita umana: per tutto questo tempo la nazione di Giuda sarà prigioniera a Babilonia. (Salmo 90:10; Geremia 25:11; 29:10) La maggior parte degli israeliti presi prigionieri invecchieranno e moriranno a Babilonia. Pensate come saranno umiliati dagli scherni e dalle beffe dei loro nemici. Pensate anche al biasimo che ricadrà sul loro Dio, Geova, quando la città su cui aveva posto il suo nome rimarrà a lungo desolata. (Neemia 1:9; Salmo 132:13; 137:1-3) L’amato tempio, che si era riempito della gloria di Dio quando era stato dedicato da Salomone, non ci sarà più. (2 Cronache 7:1-3) Che tristi prospettive! Ma Geova, tramite Isaia, profetizza la restaurazione. (Isaia 43:14; 44:26-28) Nel capitolo 51 del libro di Isaia troviamo su questo tema altre profezie confortanti e rassicuranti.
2. (a) A chi Geova, tramite Isaia, rivolge il suo messaggio di conforto? (b) In che modo gli ebrei fedeli ‘perseguiranno la giustizia’?
2 A coloro che in Giuda inclinano il cuore verso di lui, Geova dice: “Ascoltatemi, voi che perseguite la giustizia, che cercate di trovare Geova”. (Isaia 51:1a) Per ‘perseguire la giustizia’ è necessario agire. Coloro che ‘perseguiranno la giustizia’ non si limiteranno a dire di essere il popolo di Dio. Si sforzeranno con zelo di essere giusti e di vivere in armonia con la sua volontà. (Salmo 34:15; Proverbi 21:21) Si rivolgeranno a Geova, l’unica Fonte di giustizia, e ‘cercheranno di trovare Geova’. (Salmo 11:7; 145:17) Non che non sappiano già chi è Geova o come accostarsi a lui in preghiera, piuttosto cercheranno di essere più vicini a lui, adorandolo, pregandolo e chiedendo la sua guida in tutto quello che fanno.
3, 4. (a) Chi è la “roccia” da cui sono stati tagliati gli ebrei, e chi è la “cavità della fossa” da cui sono stati tratti fuori? (b) Perché ricordare le loro origini sarà confortante per gli ebrei?
3 Tuttavia sono relativamente pochi in Giuda coloro che perseguono davvero la giustizia e questo può renderli scoraggiati e abbattuti. Perciò Geova li incoraggia usando l’illustrazione di una cava: “Guardate alla roccia dalla quale foste tagliati, e alla cavità della fossa da cui foste tratti fuori. Guardate ad Abraamo vostro padre e a Sara che gradualmente vi diede alla luce con dolori di parto. Poiché era uno solo quando lo chiamai, e lo benedicevo e lo moltiplicavo”. (Isaia 51:1b, 2) La “roccia” da cui sono stati tagliati gli ebrei è Abraamo, figura storica di cui sono molto fieri. (Matteo 3:9; Giovanni 8:33, 39) È il progenitore, l’uomo da cui hanno avuto origine. La “cavità della fossa” è Sara, da cui nacque Isacco, antenato di Israele.
4 Abraamo e Sara non avevano figli e ormai erano troppo vecchi per averne. Eppure Geova promise che avrebbe benedetto Abraamo e l’avrebbe ‘moltiplicato’. (Genesi 17:1-6, 15-17) Poiché Geova ridiede loro la facoltà di procreare, Abraamo e Sara ebbero un figlio nella vecchiaia, da cui discese il popolo del patto. Così Geova rese quell’uomo padre di una grande nazione i cui abitanti divennero innumerevoli come le stelle nei cieli. (Genesi 15:5; Atti 7:5) Se poté prendere Abraamo da un paese lontano e fare di lui una nazione potente, Geova Dio può certamente tener fede alla promessa di liberare un fedele rimanente dalla schiavitù babilonese, riportarlo in patria e farne di nuovo una grande nazione. La promessa che fece ad Abraamo si adempì; si adempirà anche la promessa fatta agli ebrei prigionieri.
5. (a) Chi rappresentano Abraamo e Sara? Spiegate. (b) Nell’adempimento finale, chi fa risalire la propria origine alla “roccia”?
5 La simbolica cava di Isaia 51:1, 2 ha un’altra applicazione. Deuteronomio 32:18 chiama Geova “la Roccia” che generò Israele e lo “diede alla luce con dolori di parto”. In quest’ultima espressione è usato lo stesso verbo ebraico che compare in Isaia 51:2 riguardo a Sara che diede alla luce Israele. Quindi Abraamo è un tipo profetico di Geova, il più grande Abraamo. La moglie di Abraamo, Sara, ben raffigura la celeste organizzazione universale di Geova formata da creature spirituali, rappresentata nelle Sacre Scritture come la moglie, o donna, di Dio. (Genesi 3:15; Rivelazione 12:1, 5) Nell’adempimento finale di queste parole della profezia di Isaia, la nazione che ha origine dalla “roccia” è l’“Israele di Dio”, la congregazione dei cristiani unti con lo spirito, nata alla Pentecoste del 33 E.V. Come è già stato spiegato in precedenti capitoli di questo libro, questa nazione subì un periodo di cattività babilonica nel 1918, ma nel 1919 fu riportata in una condizione di prosperità spirituale. — Galati 3:26-29; 4:28; 6:16.
6. (a) Cosa è in serbo per il paese di Giuda, e cosa comporterà la restaurazione? (b) Quale restaurazione moderna ci ricorda Isaia 51:3?
6 Per Sion, o Gerusalemme, il conforto che dà Geova include più che la semplice promessa di produrre una nazione popolosa. Leggiamo: “Geova certamente conforterà Sion. Certamente conforterà tutti i suoi luoghi devastati, e renderà il suo deserto come l’Eden e la sua pianura desertica come il giardino di Geova. Vi si troveranno l’esultanza e l’allegrezza stesse, rendimento di grazie e voce di melodia”. (Isaia 51:3) Durante i 70 anni di desolazione il paese di Giuda diventerà un deserto, infestato da rovi, pruni e altre piante selvatiche. (Isaia 64:10; Geremia 4:26; 9:10-12) Quindi con la restaurazione il paese non verrà solo ripopolato, ma anche risanato e trasformato in un giardino edenico con campi produttivi ben irrigati e ricchi frutteti. Il suolo sembrerà gioire. Il paese rimasto desolato durante l’esilio diventerà un paradiso. Nel 1919 l’unto rimanente dell’Israele di Dio è entrato proprio in un paradiso del genere in senso spirituale. — Isaia 11:6-9; 35:1-7.
Ragioni per avere fiducia in Geova
7, 8. (a) Cosa vuol dire Geova quando invita a porgergli orecchio? (b) Perché è importante che Giuda presti attenzione a Geova?
7 Invitando a prestare rinnovata attenzione, Geova dice: “Prestami attenzione, o popolo mio; e tu mio gruppo nazionale, porgimi orecchio. Poiché da me uscirà una legge stessa, e farò sì che la mia decisione giudiziaria riposi anche come una luce per i popoli. La mia giustizia è vicina. La mia salvezza certamente uscirà, e le mie proprie braccia giudicheranno pure i popoli. In me spereranno le stesse isole, e aspetteranno il mio braccio”. — Isaia 51:4, 5.
8 Quando Geova invita a porgergli orecchio non vuol dire che basta udire il suo messaggio. Occorre prestare attenzione per agire in base a ciò che si ode. (Salmo 49:1; 78:1) La nazione deve riconoscere che Geova è la Fonte della legge, della giustizia e della salvezza. Lui solo è la Fonte della luce spirituale. (2 Corinti 4:6) È il Giudice supremo dell’umanità. Le leggi e le decisioni giudiziarie che emanano da lui sono una luce per coloro che si lasciano guidare da esse. — Salmo 43:3; 119:105; Proverbi 6:23.
9. Oltre al popolo del patto, chi beneficerà dei salvifici atti di Geova?
9 Tutto questo deve essere vero non solo per il popolo del patto, ma anche per le persone di cuore retto ovunque si trovino, anche nelle isole più remote. La loro fiducia in Dio e nella sua capacità di intervenire a favore dei suoi fedeli servitori e di salvarli non sarà delusa. La sua potenza, rappresentata dal suo braccio, è sicura, nessuno la può fermare. (Isaia 40:10; Luca 1:51, 52) Similmente oggi, la zelante opera di predicazione dei restanti membri dell’Israele di Dio ha indotto milioni di persone, molte in isole remote, a volgersi a Geova e riporre fede in lui.
10. (a) Quale verità sarà costretto a imparare il re Nabucodonosor? (b) Quali “cieli” e “terra” avranno fine?
10 Geova quindi menziona una verità che Nabucodonosor re di Babilonia dovrà imparare. Niente in cielo né sulla terra può impedire a Geova di compiere la sua volontà. (Daniele 4:34, 35) Leggiamo: “Alzate gli occhi agli stessi cieli, e guardate la terra di sotto. Poiché i medesimi cieli si devono disperdere in frammenti proprio come fumo, e come una veste la terra stessa si consumerà, e i suoi abitanti stessi moriranno come un semplice culice. Ma in quanto alla mia salvezza, sussisterà fino a tempo indefinito, e la mia propria giustizia non sarà infranta”. (Isaia 51:6) Benché sia contrario alla politica dei monarchi babilonesi lasciar tornare a casa i prigionieri, niente impedirà a Geova di salvare il suo popolo. (Isaia 14:16, 17) I “cieli”, le autorità governative babilonesi, saranno infranti nella disfatta. Un po’ alla volta avrà fine anche la “terra” babilonese, i sudditi di quelle autorità governative. Neanche la massima potenza dell’epoca può opporsi a Geova o impedire i suoi atti salvifici.
11. Perché il completo adempimento della profezia secondo cui i “cieli” e la “terra” babilonesi avrebbero avuto fine è incoraggiante oggi per i cristiani?
11 Com’è incoraggiante oggi per i cristiani sapere che queste parole profetiche si adempirono completamente! Perché? Perché l’apostolo Pietro usò espressioni simili riguardo a un avvenimento ancora futuro. Disse che si avvicinava rapidamente il giorno di Geova, “mediante cui i cieli essendo infuocati saranno dissolti e gli elementi essendo intensamente caldi si fonderanno!” Poi aggiunse: “Secondo la sua promessa noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, e in questi dimorerà la giustizia”. (2 Pietro 3:12, 13; Isaia 34:4; Rivelazione 6:12-14) Per quanto le nazioni potenti e i loro alteri governanti simili a stelle si oppongano a Geova, a suo tempo saranno annientati, schiacciati facilmente come un semplice moscerino. (Salmo 2:1-9) Solo il giusto governo di Dio regnerà per sempre su una giusta società umana. — Daniele 2:44; Rivelazione 21:1-4.
12. Perché i servitori di Dio non dovrebbero temere quando sono denigrati da oppositori umani?
12 A questo punto, parlando di ‘coloro che perseguono la giustizia’, Geova dice: “Ascoltatemi, voi che conoscete la giustizia, popolo nel cui cuore è la mia legge. Non abbiate timore del biasimo degli uomini mortali, e non siate colpiti da terrore semplicemente a causa delle loro parole oltraggiose. Poiché la tignola li divorerà proprio come una veste, e la tignola dei panni li divorerà proprio come la lana. Ma in quanto alla mia giustizia, mostrerà d’essere fino a tempo indefinito, e la mia salvezza per innumerevoli generazioni”. (Isaia 51:7, 8) Coloro che confidano in Geova saranno denigrati e scherniti per la loro coraggiosa presa di posizione, ma non devono lasciarsi intimorire. Gli schernitori sono semplici mortali che saranno ‘divorati’, proprio come un indumento di lana è consumato dalla tignola.a Come i fedeli ebrei dell’antichità, oggi i cristiani non hanno ragione di temere alcun oppositore. Geova, il Dio eterno, è la loro salvezza. (Salmo 37:1, 2) Il biasimo dei nemici dimostra che il popolo di Geova ha il suo spirito. — Matteo 5:11, 12; 10:24-31.
13, 14. Cosa è raffigurato dalle espressioni “Raab” e “il mostro marino”, e in che modo questo è ‘fatto a pezzi’ e ‘trafitto’?
13 Come se invitasse Geova ad agire a favore del Suo popolo prigioniero, Isaia dice: “Destati, destati, rivestiti di forza, o braccio di Geova! Destati come nei giorni di molto tempo fa, come durante le generazioni dei tempi antichi. Non sei tu quello che fece a pezzi Raab, che trafisse il mostro marino? Non sei tu quello che prosciugò il mare, le acque del vasto abisso? Quello che fece delle profondità del mare una via per far passare i ricomprati?” — Isaia 51:9, 10.
14 Gli esempi storici di cui parla Isaia sono scelti bene. Ogni israelita sa come la nazione fu liberata dall’Egitto e passò il Mar Rosso. (Esodo 12:24-27; 14:26-31) Le espressioni “Raab” e “il mostro marino” si riferiscono all’Egitto sotto il faraone che si oppose all’esodo di Israele. (Salmo 74:13; 87:4; Isaia 30:7) Con la testa al delta del Nilo e il corpo disteso per centinaia di chilometri lungo la fertile valle del Nilo, l’antico Egitto assomigliava a un serpente mostruoso. (Ezechiele 29:3) Ma quel mostro fu fatto a pezzi quando Geova fece abbattere su di esso le dieci piaghe. Fu trafitto, ferito gravemente e fiaccato quando il suo esercito fu distrutto nelle acque del Mar Rosso. Sì, Geova mostrò la potenza del suo braccio nei confronti dell’Egitto. Sarà meno pronto a combattere per il suo popolo esiliato a Babilonia?
15. (a) Quando e come fuggiranno la mestizia e i sospiri di Sion? (b) Quando fuggirono la mestizia e i sospiri per l’Israele di Dio nei tempi moderni?
15 Pensando alla futura liberazione di Israele da Babilonia, la profezia prosegue: “Quindi gli stessi redenti di Geova torneranno e dovranno venire a Sion con grido di gioia, e allegrezza a tempo indefinito sarà sulla loro testa. Conseguiranno esultanza e allegrezza. Mestizia e sospiri certamente fuggiranno”. (Isaia 51:11) Per quanto la loro situazione a Babilonia possa essere triste, coloro che ricercano la giustizia di Geova hanno prospettive meravigliose. Verrà il tempo in cui mestizia e sospiri non ci saranno più. Un grido di gioia, allegrezza, esultanza: questo si udrà dalle labbra dei redenti, o riscattati. Nell’adempimento moderno di queste parole profetiche, l’Israele di Dio fu liberato dalla cattività babilonica nel 1919. Tornò nel reame o condizione spirituale con grande gioia, gioia che prova tuttora.
16. Quale prezzo viene pagato per redimere gli ebrei?
16 Quale sarà il prezzo della redenzione degli ebrei? Le profezie di Isaia hanno già rivelato che Geova darà “l’Egitto come tuo riscatto, l’Etiopia e Seba in luogo tuo”. (Isaia 43:1-4) Ciò avverrà in seguito. Dopo aver conquistato Babilonia e rimesso in libertà i prigionieri ebrei, l’impero persiano conquisterà l’Egitto, l’Etiopia e Seba, che saranno dati al posto delle anime degli israeliti. Questo è in armonia con il principio esposto in Proverbi 21:18: “Il malvagio è un riscatto per il giusto; e chi agisce slealmente prende il posto dei retti”.
Ulteriore rassicurazione
17. Perché gli ebrei non hanno motivo di temere il furore di Babilonia?
17 Geova rassicura ulteriormente il suo popolo: “Io, io stesso sono Colui che vi conforta. Chi sei tu da temere l’uomo mortale che morirà, e il figlio del genere umano che sarà reso come la semplice erba verde? E da dimenticare Geova tuo Fattore, Colui che ha disteso i cieli e ha posto le fondamenta della terra, così che fosti di continuo nel terrore per l’intero giorno a causa del furore di chi ti metteva alle strette come se stesse per ridurti in rovina? E dov’è il furore di chi ti metteva alle strette?” (Isaia 51:12, 13) Si prospettano anni di esilio. Ma non c’è ragione di temere il furore di Babilonia. Anche se quella nazione, la terza potenza mondiale della storia biblica, li conquisterà e cercherà di ‘metterli alle strette’, o di bloccare loro la via di scampo, gli ebrei fedeli sanno che Geova ne ha predetto la caduta per mano di Ciro. (Isaia 44:8, 24-28) A differenza del Creatore — il Dio eterno, Geova — gli abitanti di Babilonia periranno come l’erba che si secca sotto gli intensi raggi del sole durante la stagione asciutta. Allora dove saranno le loro minacce e il loro furore? Com’è insensato temere l’uomo e dimenticare Geova, colui che fece il cielo e la terra!
18. Anche se il suo popolo sarà prigioniero per un po’, cosa gli promette Geova?
18 Anche se per un po’ sarà prigioniero, “curvo in catene” per così dire, all’improvviso il popolo di Geova verrà liberato. Non sarà sterminato a Babilonia né morirà di fame come un prigioniero, esanime nello Sceol, la fossa. (Salmo 30:3; 88:3-5) Geova gli promette: “Chi è curvo in catene di certo sarà sciolto rapidamente, affinché non vada alla morte nella fossa e affinché il suo pane non manchi”. — Isaia 51:14.
19. Perché gli ebrei fedeli possono avere completa fiducia nelle parole di Geova?
19 Confortando ancora Sion, Geova prosegue: “Ma io, Geova, sono il tuo Dio, Colui che agita il mare perché le sue onde siano tumultuose. Geova degli eserciti è il suo nome. E metterò le mie parole nella tua bocca, e con l’ombra della mia mano certamente ti coprirò, per piantare i cieli e porre le fondamenta della terra e dire a Sion: ‘Tu sei il mio popolo’”. (Isaia 51:15, 16) La Bibbia dice più volte che Dio ha la capacità di esercitare il potere sul mare e dominarlo. (Giobbe 26:12; Salmo 89:9; Geremia 31:35) Ha completo dominio sulle forze della natura, come dimostrò quando liberò il suo popolo dall’Egitto. Chi si può paragonare, anche lontanamente, a “Geova degli eserciti”? — Salmo 24:10.
20. Quali “cieli” e “terra” verranno all’esistenza quando Geova ristabilirà Sion, e quali confortanti parole pronuncerà?
20 Gli ebrei rimangono il popolo del patto e Geova Dio assicura loro che torneranno in patria, per vivere ancora una volta sotto la sua Legge. Ricostruiranno Gerusalemme e il tempio e assumeranno di nuovo le responsabilità che avevano sotto il patto stipulato tramite Mosè. Quando il paese comincerà a essere ripopolato dagli israeliti rimpatriati e dai loro animali domestici, verrà all’esistenza una “nuova terra”. Su di essa si porranno “nuovi cieli”, un nuovo sistema governativo. (Isaia 65:17-19; Aggeo 1:1, 14) Geova dirà di nuovo a Sion: “Tu sei il mio popolo”.
Invito all’azione
21. Che invito all’azione fa Geova?
21 Avendo rassicurato Sion, Geova la invita all’azione. Parla come se la città avesse già finito di soffrire e dice: “Destati, destati, levati, o Gerusalemme, tu che hai bevuto dalla mano di Geova il suo calice di furore. La coppa, il calice che fa barcollare, hai bevuto, hai scolato”. (Isaia 51:17) Sì, Gerusalemme deve rialzarsi dalla sua condizione calamitosa e riacquistare la posizione e lo splendore di un tempo. Ormai avrà scolato il simbolico calice del castigo divino. Dell’ira di Dio verso di lei non sarà rimasto niente.
22, 23. Cosa proverà Gerusalemme quando berrà il calice dell’ira di Geova?
22 Comunque, quando Gerusalemme verrà punita, nessuno dei suoi abitanti, o “figli”, potrà impedire che ciò accada. (Isaia 43:5-7; Geremia 3:14) La profezia dice: “Non c’era nessuno che la conducesse, di tutti i figli che aveva partorito, e non c’era nessuno che l’afferrasse per la mano, di tutti i figli che aveva allevato”. (Isaia 51:18) Come soffrirà per mano dei babilonesi! “Queste due cose ti accadevano. Chi ti compiangerà? Spoliazione e abbattimento, e fame e spada! Chi ti conforterà? I tuoi propri figli son venuti meno. Sono giaciuti a capo di tutte le vie come la pecora selvatica nella rete, come quelli che son pieni del furore di Geova, del rimprovero del tuo Dio”. — Isaia 51:19, 20.
23 Povera Gerusalemme! Subirà “spoliazione e abbattimento” e anche “fame e spada”. Incapaci di guidarla e farla stare in piedi, i suoi “figli” staranno a guardare impotenti, emaciati, senza la forza di respingere gli invasori babilonesi. In modo ben visibile, a capo o all’angolo delle strade, verranno meno, saranno deboli ed esausti. (Lamentazioni 2:19; 4:1, 2) Avranno bevuto il calice del furore di Dio e saranno impotenti come animali presi nella rete.
24, 25. (a) Cosa non si ripeterà per Gerusalemme? (b) Dopo Gerusalemme, chi dovrà bere il calice dell’ira di Geova?
24 Ma questa triste situazione avrà fine. Isaia dice per confortarla: “Perciò ascolta questo, suvvia, o donna afflitta ed ebbra, ma non di vino. Questo è ciò che ha detto il tuo Signore, Geova, sì, il tuo Dio, che contende per il suo popolo: ‘Ecco, certamente ti toglierò di mano il calice che fa barcollare. La coppa, il mio calice di furore, non tornerai più a berlo. E certamente lo metterò in mano a quelli che ti irritano, che hanno detto alla tua anima: “Inchinati affinché passiamo”, così che rendevi il tuo dorso proprio come la terra, e come la via per i passanti’”. (Isaia 51:21-23) Dopo aver disciplinato Gerusalemme, Geova è pronto ad agire con pietà e a mostrarsi clemente.
25 A questo punto Geova allontanerà la sua ira da Gerusalemme e la rivolgerà a Babilonia, che avrà raso al suolo Gerusalemme e l’avrà umiliata. (Salmo 137:7-9) Ma Gerusalemme non dovrà bere di nuovo questo calice per mano di Babilonia e dei suoi alleati. Anzi, il calice le sarà tolto di mano e sarà dato a coloro che si rallegravano della sua vergogna. (Lamentazioni 4:21, 22) Babilonia cadrà, ubriaca fradicia. (Geremia 51:6-8) Nel frattempo Sion si rialzerà! Che capovolgimento! Per Sion tale prospettiva è davvero confortante. E i servitori di Geova possono essere sicuri che grazie ai suoi atti salvifici il suo nome sarà santificato.
[Nota in calce]
a La tignola menzionata qui evidentemente è la tignola dei panni, in particolare nel suo vorace stadio larvale.
[Immagine a pagina 167]
Geova, il più grande Abraamo, è la “roccia” da cui fu ‘tagliato’ il suo popolo
[Immagine a pagina 170]
Gli oppositori del popolo di Dio spariranno, come una veste divorata dalle tignole
[Immagine alle pagine 176 e 177]
Geova ha dimostrato di avere il potere di dominare gli elementi
[Immagine a pagina 178]
Il calice da cui avrà bevuto Gerusalemme dovrà passare a Babilonia e ai suoi alleati