Capitolo tredici
“Gridate all’unisono gioiosamente”!
1. Perché le parole profetiche del capitolo 52 di Isaia sono fonte di gioia, e quale duplice adempimento hanno?
LIBERAZIONE! Può esserci una prospettiva più gioiosa per un popolo prigioniero? Dato che uno dei temi principali del libro di Isaia è quello della liberazione e della restaurazione, non sorprende che contenga più espressioni di gioia di qualsiasi altro libro biblico, eccetto i Salmi. Specialmente il capitolo 52 di Isaia dà al popolo di Dio motivo di rallegrarsi. Le sue parole profetiche si adempiono su Gerusalemme nel 537 a.E.V. e hanno un adempimento maggiore sulla “Gerusalemme di sopra”, la celeste organizzazione di Geova composta di creature spirituali, che a volte è descritta come una madre e una moglie. — Galati 4:26; Rivelazione 12:1.
“Rivestiti della tua forza, o Sion!”
2. Quando si desta Sion, e come avviene ciò?
2 Tramite Isaia, Geova dice a gran voce a Sion, la sua diletta città: “Destati, destati, rivestiti della tua forza, o Sion! Indossa le tue belle vesti, o Gerusalemme, città santa! Poiché non entreranno più dentro di te l’incirconciso e l’impuro. Scuotiti di dosso la polvere, levati, mettiti a sedere, o Gerusalemme. Sciogliti i legami dal collo, o prigioniera figlia di Sion”. (Isaia 52:1, 2) Siccome i suoi abitanti hanno provocato l’ira di Geova, Gerusalemme è rimasta desolata per 70 anni. (2 Re 24:4; 2 Cronache 36:15-21; Geremia 25:8-11; Daniele 9:2) Ora è tempo che si desti dal lungo periodo di inattività e indossi le belle vesti della libertà. Geova ha spinto Ciro a liberare la “prigioniera figlia di Sion” affinché i suoi abitanti di un tempo e i loro discendenti possano partire da Babilonia, ritornare a Gerusalemme e ripristinare la vera adorazione. A Gerusalemme non si deve trovare nessun incirconciso né impuro. — Esdra 1:1-4.
3. Perché la congregazione dei cristiani unti si può chiamare “figlia di Sion”, e in che senso essi sono liberati?
3 Queste parole di Isaia hanno un adempimento anche sulla congregazione cristiana. La congregazione dei cristiani unti si può definire l’odierna “figlia di Sion”, poiché la “Gerusalemme di sopra” è la loro madre.a Liberati da insegnamenti pagani e dottrine apostate, gli unti devono mantenere una condizione pura dinanzi a Geova, no, non essendo circoncisi nella carne, ma essendo circoncisi nel cuore. (Geremia 31:33; Romani 2:25-29) A tal fine devono mantenersi moralmente, mentalmente e spiritualmente puri dinanzi a Geova. — 1 Corinti 7:19; Efesini 2:3.
4. Anche se la “Gerusalemme di sopra” non ha mai disubbidito a Geova, quali esperienze dei suoi rappresentanti sulla terra rispecchiano quelle degli antichi abitanti di Gerusalemme?
4 È vero, la “Gerusalemme di sopra” non ha mai disubbidito a Geova. Però durante la prima guerra mondiale i suoi rappresentanti sulla terra — i cristiani unti — senza volerlo infransero la legge di Geova perché non compresero dovutamente la vera neutralità cristiana. Perdendo il favore divino vennero a trovarsi in cattività spirituale sotto “Babilonia la Grande”, l’impero mondiale della falsa religione. (Rivelazione 17:5) La situazione giunse al culmine nel giugno 1918 quando otto responsabili del personale della Watch Tower Society furono imprigionati dietro false accuse, tra cui quella di cospirazione. A questo punto la predicazione organizzata della buona notizia praticamente si fermò. Ma nel 1919 risuonò uno squillante invito a destarsi spiritualmente. I cristiani unti cominciarono a separarsi in modo più completo dall’impurità morale e spirituale di Babilonia la Grande. Si sollevarono dalla polvere della cattività e la “Gerusalemme di sopra” riacquistò lo splendore di una “città santa” in cui non è ammessa impurità spirituale.
5. Perché Geova aveva ogni diritto di ricomprare il suo popolo senza dare alcun compenso a chi l’aveva preso prigioniero?
5 Sia nel 537 a.E.V. che nel 1919 Geova aveva ogni diritto di liberare il suo popolo. Isaia spiega: “Geova ha detto questo: ‘Fu per nulla che foste venduti, e sarà senza denaro che sarete ricomprati’”. (Isaia 52:3) Né l’antica Babilonia né Babilonia la Grande pagarono qualcosa quando ridussero in schiavitù il popolo del patto di Dio. Dal momento che non ci fu nessuna operazione finanziaria, legalmente Geova era ancora il Proprietario del suo popolo. Avrebbe dovuto sentirsi in debito verso qualcuno? Certamente no. In entrambi i casi Geova poteva giustamente ricomprare i suoi adoratori senza dare alcun compenso a chi li aveva presi prigionieri. — Isaia 45:13.
6. I nemici di Geova avevano imparato qualcosa dalla storia?
6 I nemici di Geova non avevano imparato niente dalla storia. Leggiamo: “Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: ‘In Egitto scese dapprima il mio popolo per risiedervi come forestiero; e senza motivo l’Assiria, da parte sua, l’oppresse’”. (Isaia 52:4) Il faraone rese schiavi gli israeliti che erano stati invitati a risiedere in Egitto. Ma Geova fece annegare il faraone e il suo esercito nel Mar Rosso. (Esodo 1:11-14; 14:27, 28) Quando Sennacherib re d’Assiria minacciò Gerusalemme, l’angelo di Geova abbatté 185.000 soldati assiri. (Isaia 37:33-37) Similmente né l’antica Babilonia né Babilonia la Grande possono evitare le conseguenze di aver oppresso il popolo di Dio.
“Il mio popolo conoscerà il mio nome”
7. Che effetto ha sul nome di Geova la cattività del suo popolo?
7 La prigionia del suo popolo influisce sul nome di Geova, come indica la profezia: “‘Ora, che interesse ho io qui?’ è l’espressione di Geova. ‘Poiché il mio popolo fu preso per nulla. I medesimi che dominavano su di loro urlavano’, è l’espressione di Geova, ‘e di continuo, tutto il giorno, al mio nome si mancava di rispetto. Per tale ragione il mio popolo conoscerà il mio nome, sì, per tale ragione in quel giorno, perché io sono Colui che parla. Ecco, sono io’”. (Isaia 52:5, 6) Geova si interessa della cosa? È preoccupato per il fatto che Israele è schiavo a Babilonia? Geova deve agire perché Babilonia ha preso prigioniero il suo popolo e ha urlato in trionfo. Vantandosi in questo modo Babilonia ha mancato di rispetto al nome di Geova. (Ezechiele 36:20, 21) Non ha riconosciuto che Gerusalemme è desolata perché Geova disapprova il suo popolo. Invece ha considerato l’asservimento degli ebrei una prova della debolezza del loro Dio. Baldassarre, coreggente a Babilonia, arriva al punto di schernire Geova usando i vasi del Suo tempio durante una festa in onore degli dèi babilonesi. — Daniele 5:1-4.
8. Che ne è stato del nome di Geova dopo la morte degli apostoli?
8 In che modo tutto questo riguarda la “Gerusalemme di sopra”? Da che l’apostasia mise radice fra i sedicenti cristiani, si poté dire che “il nome di Dio è bestemmiato per causa [loro] fra le nazioni”. (Romani 2:24; Atti 20:29, 30) In effetti per superstizione gli ebrei cominciarono a evitare di usare il nome divino. Poco dopo la morte degli apostoli, i cristiani apostati seguirono il loro esempio e smisero di usare il nome proprio di Dio. L’apostasia portò allo sviluppo della cristianità, la parte principale di Babilonia la Grande. (2 Tessalonicesi 2:3, 7; Rivelazione 17:5) La sfrenata immoralità e l’impudente spargimento di sangue della cristianità hanno disonorato il nome di Geova. — 2 Pietro 2:1, 2.
9, 10. A quale più profondo intendimento delle norme di Geova e del suo nome è pervenuto il popolo del patto nei tempi moderni?
9 Nel 1919, quando il più grande Ciro, Gesù Cristo, lo liberò dalla cattività sotto Babilonia la Grande, il popolo del patto comprese meglio le norme di Geova. I suoi servitori si erano già purificati da molte dottrine della cristianità che affondano le radici nel paganesimo precristiano, come Trinità, immortalità dell’anima e tormento eterno in un inferno di fuoco. A questo punto si accinsero a eliminare ogni traccia di influenza babilonica. Riconobbero pure l’importanza di essere assolutamente neutrali rispetto alle fazioni del mondo. Volevano anche purificarsi da qualsiasi colpa di sangue in cui alcuni di loro potevano essere incorsi.
10 Gli odierni servitori acquistarono anche un più profondo intendimento, comprendendo l’importanza del nome di Geova. Nel 1931 adottarono il nome Testimoni di Geova, annunciando così pubblicamente che sostenevano Geova e il suo nome. Inoltre dal 1950, con la pubblicazione della Traduzione del Nuovo Mondo, i testimoni di Geova hanno ridato al nome divino il giusto posto nella Bibbia. Sì, hanno capito l’importanza del nome di Geova e lo fanno conoscere fino alle più distanti parti della terra.
“Chi porta buone notizie”
11. In seguito agli avvenimenti del 537 a.E.V., perché l’esclamazione “Il tuo Dio è divenuto re!” è appropriata?
11 Ora la nostra attenzione è rivolta di nuovo a Sion quando è ancora desolata. Si avvicina un messaggero che porta buone notizie: “Come sono piacevoli sui monti i piedi di chi porta buone notizie, di chi proclama la pace, di chi porta buone notizie di qualcosa di migliore, di chi proclama la salvezza, di chi dice a Sion: ‘Il tuo Dio è divenuto re!’” (Isaia 52:7) Come si può dire che nel 537 a.E.V. l’Iddio di Sion è divenuto Re? Geova non è sempre stato Re? Certamente, è il “Re d’eternità”! (Rivelazione 15:3) Tuttavia l’esclamazione “Il tuo Dio è divenuto re!” è appropriata perché la caduta di Babilonia e l’editto regale per ricostruire il tempio di Gerusalemme e ripristinarvi la pura adorazione costituiscono una nuova manifestazione della regalità di Geova. — Salmo 97:1.
12. Chi diede l’esempio nel ‘portare buone notizie’, e come?
12 Ai giorni di Isaia nessun individuo né gruppo di individui fu identificato con “chi porta buone notizie”. Oggi, però, l’identità del portatore di buone notizie è nota. Gesù Cristo è il più grande messaggero di pace che Geova abbia inviato. Mentre era sulla terra, predicò la buona notizia che ci sarebbe stata la liberazione da tutti gli effetti del peccato ereditato da Adamo, incluse le malattie e la morte. (Matteo 9:35) Gesù diede l’esempio annunciando con zelo la buona notizia di qualcosa di migliore, cogliendo ogni opportunità per insegnare molte cose riguardo al Regno di Dio. (Matteo 5:1, 2; Marco 6:34; Luca 19:1-10; Giovanni 4:5-26) E i discepoli seguirono il suo esempio.
13. (a) In che modo l’apostolo Paolo amplia il significato della frase “Come sono piacevoli sui monti i piedi di chi porta buone notizie”? (b) Perché si può dire che i piedi dei messaggeri sono “piacevoli”?
13 Nella lettera ai Romani, l’apostolo Paolo cita Isaia 52:7 per sottolineare l’importanza dell’opera di predicare la buona notizia. Pone una serie di domande che fanno riflettere, fra cui ‘Come udranno senza qualcuno che predichi?’ Quindi dice: “Come è scritto: ‘Come sono piacevoli i piedi di quelli che dichiarano la buona notizia di cose buone!’” (Romani 10:14, 15) Paolo amplia così l’applicazione di Isaia 52:7, usando il plurale “quelli” invece del singolare “chi”, che compare nel testo originale di Isaia. Imitando Gesù Cristo, tutti i cristiani sono messaggeri della buona notizia della pace. In che senso i loro piedi sono “piacevoli”? Isaia parla come se l’araldo stesse arrivando a Gerusalemme dai vicini monti di Giuda. Da lontano è impossibile vedere i piedi del messaggero. Qui l’attenzione è rivolta al messaggero e i piedi rappresentano il messaggero stesso. Proprio come Gesù e i discepoli erano una vista piacevole per le persone mansuete del I secolo, così gli odierni Testimoni sono una vista gradita per le persone umili che prestano ascolto al salvifico messaggio della buona notizia.
14. In che senso nei tempi moderni Geova è divenuto Re, e da quando questo viene annunciato all’umanità?
14 Nei tempi moderni, da quando si ode il grido “Il tuo Dio è divenuto re!”? Dal 1919. Quell’anno all’assemblea tenuta a Cedar Point, nell’Ohio, Joseph F. Rutherford, allora presidente della Watch Tower Society, scosse gli ascoltatori trattando l’argomento “Discorso ai collaboratori”. Il discorso, basato su Isaia 52:7 e Rivelazione 15:2, incoraggiò tutti i presenti a intraprendere l’opera di predicazione. Così ‘piedi piacevoli’ cominciarono a comparire sui “monti”. Prima i cristiani unti e poi i loro compagni delle “altre pecore” si accinsero con zelo a predicare la buona notizia che Geova era divenuto Re. (Giovanni 10:16) In che senso era divenuto Re? Geova manifestò in modo nuovo la sua regalità nel 1914 quando insediò suo Figlio, Gesù Cristo, quale Re del Regno celeste appena istituito. E manifestò nuovamente la sua regalità nel 1919 quando liberò l’“Israele di Dio” da Babilonia la Grande. — Galati 6:16; Salmo 47:8; Rivelazione 11:15, 17; 19:6.
“Le tue proprie sentinelle hanno alzato la voce”
15. Chi sono le “sentinelle” che alzano la voce nel 537 a.E.V.?
15 Il grido “Il tuo Dio è divenuto re!” suscita una reazione? Sì. Isaia scrive: “Ascolta! Le tue proprie sentinelle hanno alzato la voce. All’unisono continuano a gridare di gioia; poiché vedranno faccia a faccia quando Geova ricondurrà Sion”. (Isaia 52:8) Nel 537 a.E.V. non ci sono sentinelle letterali a Gerusalemme per accogliere i primi esuli di ritorno. La città è rimasta desolata per 70 anni. (Geremia 25:11, 12) Quindi le “sentinelle” che alzano la voce devono essere quegli israeliti che ricevono prima degli altri la notizia della restaurazione di Sion e che hanno la responsabilità di trasmetterla al resto degli abitanti. Quando nel 539 a.E.V. Geova dà Babilonia nelle mani di Ciro, le sentinelle non hanno dubbi: Geova sta liberando il suo popolo. Insieme a coloro che rispondono all’invito, continuano a gridare di gioia, all’unisono, facendo udire la buona notizia.
16. Le sentinelle chi vedono “faccia a faccia”, e in che senso?
16 Le sentinelle che sono all’erta stringono un’intima relazione con Geova, vedendolo per così dire “faccia a faccia”. (Numeri 14:14) Lo stretto contatto con Geova e fra loro dà risalto alla loro unità e alla natura gioiosa del messaggio che portano. — 1 Corinti 1:10.
17, 18. (a) In che modo la moderna classe della sentinella alza la voce? (b) In che senso la classe della sentinella grida all’unisono?
17 Nell’adempimento moderno la classe della sentinella, “lo schiavo fedele e discreto”, alza la voce rivolgendosi non solo a coloro che fanno già parte dell’organizzazione visibile di Dio, ma anche agli estranei. (Matteo 24:45-47) Nel 1919 fu esteso un invito per radunare il rimanente degli unti e nel 1922 all’assemblea di Cedar Point fu intensificato con l’appello: “Annunciate, annunciate, annunciate il Re e il suo regno”. Dal 1935 si è rivolta l’attenzione al radunamento di una grande folla di persone mansuete. (Rivelazione 7:9, 10) Negli ultimi anni l’annuncio della regalità di Geova si è intensificato. Come? Nel 2000 circa sei milioni di persone erano impegnate a parlare della regalità di Geova in oltre 230 paesi e territori. Inoltre La Torre di Guardia, il principale strumento della classe della sentinella, fa risuonare il gioioso messaggio in oltre 130 lingue.
18 Per partecipare a quest’opera unificatrice occorrono umiltà e amore fraterno. Perché l’invito faccia effetto, tutti devono predicare lo stesso messaggio, che dà risalto al nome di Geova, al suo provvedimento del riscatto, alla sua sapienza, al suo amore e al suo Regno. Poiché in tutto il mondo i cristiani lavorano spalla a spalla, il vincolo che li lega a Geova si rafforza per far risuonare all’unisono la buona notizia.
19. (a) In che modo i “luoghi devastati di Gerusalemme” diventano ridenti? (b) In che senso Geova ha “denudato il suo santo braccio”?
19 Poiché i servitori di Dio gridano di gioia, anche il luogo in cui si trovano è ridente. La profezia prosegue: “Rallegratevi, gridate all’unisono gioiosamente, luoghi devastati di Gerusalemme, poiché Geova ha confortato il suo popolo; ha ricomprato Gerusalemme. Geova ha denudato il suo santo braccio davanti agli occhi di tutte le nazioni; e tutte le estremità della terra devono vedere la salvezza del nostro Dio”. (Isaia 52:9, 10) Con l’arrivo di coloro che ritornano da Babilonia, i lugubri luoghi desolati di Gerusalemme diventano ridenti perché ora può essere ripristinata la pura adorazione di Geova. (Isaia 35:1, 2) Chiaramente Geova ha una parte importante in tutto questo. Ha “denudato il suo santo braccio”, come se si fosse rimboccato le maniche per accingersi a salvare il suo popolo. — Esdra 1:2, 3.
20. Denudando il suo santo braccio, cosa ha fatto e cosa farà ancora Geova nei nostri giorni?
20 In questi “ultimi giorni” Geova ha denudato il suo santo braccio per rianimare l’unto rimanente, i “due testimoni” del libro di Rivelazione. (2 Timoteo 3:1; Rivelazione 11:3, 7-13) Dal 1919 questi sono stati introdotti in un paradiso spirituale, il reame o condizione spirituale che ora condividono con milioni di loro compagni, le altre pecore. Infine Geova denuderà il suo santo braccio per salvare il suo popolo ad “Har-Maghedon”. (Rivelazione 16:14, 16) Allora ‘tutte le estremità della terra dovranno vedere la salvezza del nostro Dio’.
Un requisito inderogabile
21. (a) Cosa è richiesto da coloro che ‘portano gli utensili di Geova’? (b) Perché gli ebrei che lasciano Babilonia non hanno motivo di farsi prendere dal panico?
21 Coloro che escono da Babilonia per tornare a Gerusalemme devono soddisfare un requisito. Isaia scrive: “Allontanatevi, allontanatevi, uscite di là, non toccate nulla d’impuro; uscite di mezzo ad essa, mantenetevi puri, voi che portate gli utensili di Geova. Poiché uscirete senza panico, e non ve ne andrete in fuga. Poiché Geova andrà pure davanti a voi, e l’Iddio d’Israele sarà la vostra retroguardia”. (Isaia 52:11, 12) Partendo gli israeliti devono lasciarsi alle spalle qualsiasi cosa che sia stata contaminata dalla falsa adorazione di Babilonia. Poiché portano gli utensili di Geova provenienti dal tempio di Gerusalemme, devono essere puri non solo in modo esteriore, cerimoniale, ma soprattutto nel cuore. (2 Re 24:11-13; Esdra 1:7) Inoltre Geova va davanti a loro, per cui non devono farsi prendere dal panico, né correre freneticamente, come se avessero alle calcagna inseguitori assetati di sangue. L’Iddio di Israele è la loro retroguardia. — Esdra 8:21-23.
22. In che modo Paolo sottolinea la necessità che i cristiani unti si mantengano puri?
22 Le parole di Isaia circa il mantenersi puri hanno un adempimento maggiore sulla progenie della “Gerusalemme di sopra”. Nell’esortare i cristiani di Corinto a non essere inegualmente aggiogati con gli increduli, Paolo citò le parole di Isaia 52:11: “‘Perciò uscite di mezzo a loro e separatevi’, dice Geova, ‘e cessate di toccare la cosa impura’”. (2 Corinti 6:14-17) Come gli israeliti usciti da Babilonia e diretti in patria, i cristiani devono stare alla larga dalla falsa adorazione babilonica.
23. In quali modi oggi i servitori di Geova si sforzano di mantenersi puri?
23 Questo era vero in particolare per gli unti seguaci di Gesù Cristo che fuggirono da Babilonia la Grande nel 1919. Essi si purificarono eliminando progressivamente ogni traccia della falsa adorazione. (Isaia 8:19, 20; Romani 15:4) Inoltre si resero sempre più conto che la purezza morale è essenziale. Benché i testimoni di Geova abbiano sempre sostenuto alte norme morali, nel 1952 La Torre di Guardia pubblicò degli articoli che mettevano in evidenza la necessità di disciplinare chi ha un comportamento immorale per mantenere pura la congregazione. Questa azione disciplinare aiuta anche il trasgressore stesso a rendersi conto della necessità di un pentimento sincero. — 1 Corinti 5:6, 7, 9-13; 2 Corinti 7:8-10; 2 Giovanni 10, 11.
24. (a) Nei nostri giorni, cosa sono “gli utensili di Geova”? (b) Perché oggi i cristiani hanno fiducia che Geova continuerà ad andare davanti a loro e a essere la loro retroguardia?
24 I cristiani unti insieme alla grande folla di altre pecore sono decisi a non toccare niente che sia spiritualmente impuro. Avendo una condizione pulita, pura, sono idonei per portare “gli utensili di Geova”, i preziosi provvedimenti che Dio prende per il sacro servizio nel ministero di casa in casa, negli studi biblici e in altre attività cristiane. Mantenendosi puri oggi i suoi servitori possono avere fiducia che Geova Dio continuerà ad andare davanti a loro e a essere la loro retroguardia. Come popolo puro, hanno ogni ragione di ‘gridare all’unisono gioiosamente’!
[Nota in calce]
a Per una trattazione più ampia della relazione tra la “Gerusalemme di sopra” e i suoi figli terreni unti, vedi il capitolo 15 di questo libro.
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Sion sarà liberata dalla cattività
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Dal 1919 ‘piedi piacevoli’ sono comparsi di nuovo sui “monti”
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I testimoni di Geova parlano all’unisono
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Coloro che ‘portano gli utensili di Geova’ devono essere puri moralmente e spiritualmente