Capitolo diciotto
Geova ravviva lo spirito dei modesti
1. Che assicurazione diede Geova, e quali domande suscitano le sue parole?
“QUESTO è ciò che ha detto l’Alto ed Eccelso, che risiede per sempre e il cui nome è santo: ‘Nell’alto e nel luogo santo è dove risiedo, anche con l’affranto e modesto di spirito, per ravvivare lo spirito dei modesti e per ravvivare il cuore di quelli che sono affranti’”. (Isaia 57:15) Così scrisse il profeta Isaia nell’VIII secolo a.E.V. Cosa accadeva in Giuda che rese così incoraggiante questo messaggio? In che modo queste parole ispirate aiutano oggi i cristiani? Un esame del capitolo 57 di Isaia ci aiuterà a rispondere a queste domande.
“Voi, avvicinatevi qui”
2. (a) Quando sembra che si applichino le parole del capitolo 57 di Isaia? (b) Qual è la situazione dei giusti ai giorni di Isaia?
2 Sembra che questa parte delle profezie di Isaia si applichi proprio ai suoi giorni. Notate com’è radicata la malvagità: “Il giusto stesso è perito, ma non c’è nessuno che prenda ciò a cuore. E gli uomini di amorevole benignità vengono raccolti ai morti, mentre nessuno discerne che è a causa della calamità che il giusto è stato raccolto. Egli entra nella pace; si riposano sui loro letti, ciascuno che cammina con dirittura”. (Isaia 57:1, 2) Se un giusto cade, nessuno ci fa caso. La sua morte prematura passa inosservata. La morte gli reca pace, lo libera dalle sofferenze inflitte dagli empi e dalle calamità. La nazione eletta di Dio è sprofondata in una condizione deplorevole. Come devono sentirsi incoraggiati coloro che rimangono fedeli sapendo che Geova non solo vede quello che succede, ma li sosterrà!
3. In che modo Geova si rivolge alla malvagia generazione di Giuda, e perché?
3 Geova chiama a raccolta quelli della malvagia generazione di Giuda, dicendo: “In quanto a voi, avvicinatevi qui, figli di un’indovina, seme di [una persona] adultera e di una donna che commette prostituzione”. (Isaia 57:3) Hanno ben meritato di essere vergognosamente definiti figli di un’indovina e progenie di un adultero e di una prostituta. La falsa adorazione a cui si sono volti include disgustosi atti di idolatria e spiritismo e anche immorali pratiche sessuali. Perciò Geova chiede a quei peccatori: “Alle spalle di chi vi divertite? Contro chi continuate a spalancare la bocca, continuate a cacciare la lingua? Non siete voi figli di trasgressione, seme di falsità, che suscitate passione fra i grossi alberi, sotto ogni albero lussureggiante, scannando i fanciulli nelle valli di torrente sotto le fenditure delle rupi?” — Isaia 57:4, 5.
4. Di cosa sono colpevoli i malvagi di Giuda?
4 I malvagi di Giuda ‘si divertono’ praticando apertamente la loro disgustosa adorazione pagana. Scherniscono sprezzantemente i profeti di Dio che sono stati mandati a correggerli, tirando fuori la lingua in un gesto sfrontato e irriverente. Pur essendo figli di Abraamo, con il loro comportamento ribelle diventano “figli di trasgressione” e “seme di falsità”. (Isaia 1:4; 30:9; Giovanni 8:39, 44) Fra i grossi alberi della campagna praticano l’adorazione idolatrica pieni di fervore religioso. E che adorazione crudele! Arrivano a scannare i propri figli, come le nazioni che Geova cacciò dal paese a motivo delle loro pratiche detestabili! — 1 Re 14:23; 2 Re 16:3, 4; Isaia 1:29.
Versano una libazione alle pietre
5, 6. (a) Anziché adorare Geova, cosa hanno preferito fare gli abitanti di Giuda? (b) Quanto è sfacciata e diffusa l’idolatria di Giuda?
5 Notate fino a che punto gli abitanti di Giuda sono sprofondati nell’idolatria: “Con le pietre lisce della valle del torrente fu la tua porzione. Esse, esse furono la tua sorte. Inoltre, a loro versasti una libazione, offristi un dono. Mi conforterò io per queste cose?” (Isaia 57:6) Gli ebrei sono il popolo del patto di Dio eppure, anziché adorare lui, raccolgono pietre dal letto del fiume e ne fanno degli dèi. Davide dichiarò che Geova era la sua porzione, ma questi peccatori hanno scelto come loro sorte inanimati idoli di pietra e a essi offrono libazioni. (Salmo 16:5; Abacuc 2:19) Che conforto può trovare Geova nell’adorazione così corrotta praticata dal popolo che porta il suo nome?
6 Dovunque — sotto grossi alberi, nelle valli dei torrenti, sui colli, nelle città — Giuda commette idolatria. Ma Geova vede tutto ciò e tramite Isaia smaschera la sua depravazione: “Su un monte alto ed elevato ponesti il tuo letto. Là anche salisti per offrire sacrificio. E dietro la porta e lo stipite mettesti il tuo memoriale”. (Isaia 57:7, 8a) Giuda fa il suo letto di impurità spirituale sugli alti luoghi, e su di esso offre sacrifici a dèi stranieri.a Anche dietro le porte e gli stipiti delle case private ci sono idoli.
7. Con quale spirito Giuda si dà all’adorazione immorale?
7 Forse qualcuno si chiede perché la nazione di Giuda sia così immischiata nell’adorazione impura. Qualche forza più potente l’ha costretta ad abbandonare Geova? La risposta è no. Lo fa spontaneamente, con fervore. Geova dichiara: “Separatamente da me ti scopristi e salivi; rendesti il tuo letto spazioso. E per te stessa concludesti un patto con loro. Amasti con loro un letto. Guardasti l’organo maschile”. (Isaia 57:8b) Giuda ha fatto un patto con i suoi falsi dèi e ama la sua relazione illecita con loro. Ama in special modo le pratiche sessuali immorali, che probabilmente includono l’uso di simboli fallici e caratterizzano l’adorazione di quei falsi dèi.
8. Sotto quale re in particolare l’idolatria fiorì in Giuda?
8 La descrizione di questa idolatria disgustosamente immorale e crudele corrisponde a ciò che sappiamo di diversi malvagi re di Giuda. Il re Manasse, per esempio, edificò gli alti luoghi, eresse altari a Baal e mise altari per la falsa religione in due cortili del tempio. Fece passare i suoi figli attraverso il fuoco, praticò la magia, ricorse alla divinazione e incoraggiò le pratiche spiritiche. Inoltre mise nel tempio di Geova l’immagine scolpita del palo sacro che aveva fatto.b Indusse Giuda a fare “ciò che era male più delle nazioni che Geova aveva annientato”. (2 Re 21:2-9) Alcuni ritengono che abbia fatto uccidere Isaia, anche se il nome di Manasse non compare in Isaia 1:1.
‘Continuasti a mandare i tuoi inviati’
9. Perché Giuda invia emissari “lontano”?
9 La trasgressione di Giuda va oltre il servire falsi dèi. Tramite Isaia, suo portavoce, Geova dice: “Discendevi verso Melec con olio, e rendevi abbondanti i tuoi unguenti. E continuasti a mandare lontano i tuoi inviati, così che abbassasti le cose allo Sceol”. (Isaia 57:9) L’infedele nazione di Giuda scende da “Melec”, “il re” in ebraico, probabilmente il re di una potenza straniera, offrendogli doni costosi e piacevoli, simboleggiati dall’olio e dagli unguenti profumati. Giuda invia emissari in luoghi lontani. Perché? Per persuadere nazioni gentili a stringere alleanze politiche con lei. Avendo voltato le spalle a Geova, ripone fiducia in re stranieri.
10. (a) Come mai il re Acaz cerca di allearsi con il re d’Assiria? (b) In che modo Giuda ‘abbassa le cose allo Sceol’?
10 Se ne ha un esempio ai giorni di Acaz. Sentendosi minacciato dall’alleanza fra Israele e Siria, questo infedele re di Giuda invia messaggeri a Tiglat-Pileser III, re d’Assiria, dicendo: “Sono tuo servitore e tuo figlio. Sali e salvami dalla palma della mano del re di Siria e dalla palma della mano del re d’Israele, che si levano contro di me”. Acaz manda argento e oro in regalo al re d’Assiria, che risponde lanciando un terribile attacco contro la Siria. (2 Re 16:7-9) Nei suoi rapporti con le nazioni gentili, Giuda si è “abbassata fin nello Sheol”. (Garofalo) A motivo di questi rapporti, morirà, o cesserà di esistere come nazione indipendente con un re.
11. Quale falso senso di sicurezza manifesta Giuda?
11 Geova continua a rivolgersi a Giuda: “Nella moltitudine delle tue vie hai faticato. Non hai detto: ‘È senza speranza!’ Hai trovato come ravvivare la tua propria potenza. Perciò non ti sei ammalata”. (Isaia 57:10) Sì, la nazione ha lavorato sodo nelle sue vie apostate e non si accorge che i suoi tentativi sono disperati. Al contrario, si inganna credendo di riuscire grazie alla propria potenza. Si sente rinvigorita e piena di salute. Che stoltezza!
12. Quali analogie ci sono fra ciò che accade nella cristianità e ciò che accadeva in Giuda?
12 Oggi esiste un’organizzazione la cui condotta ricorda quella di Giuda ai giorni di Isaia. La cristianità usa il nome di Gesù, ma cerca alleanze con le nazioni e ha riempito di idoli i suoi luoghi di culto. I suoi fedeli mettono immagini idolatriche persino nella loro casa. La cristianità ha sacrificato i suoi giovani nelle guerre delle nazioni. Come deve essere offensivo tutto questo per il vero Dio, che comanda ai cristiani: “Fuggite l’idolatria”! (1 Corinti 10:14) Immischiandosi nella politica la cristianità ha ‘commesso fornicazione con i re della terra’. (Rivelazione 17:1, 2) Infatti è una delle principali sostenitrici delle Nazioni Unite. Cosa è in serbo per questa meretrice religiosa? Ebbene, cosa dice Geova al suo prototipo, l’infedele Giuda, rappresentata in particolare dalla sua capitale, Gerusalemme?
‘La tua raccolta non ti libererà’
13. A che ‘menzogna’ ricorre Giuda, e come reagisce alla pazienza di Geova?
13 “Di chi provasti spavento e chi temevi, tanto che ti desti a mentire?”, chiede Geova. Che domanda appropriata! Giuda non mostra certamente un sano e santo timore di Geova. Altrimenti non sarebbe diventata una nazione di bugiardi, adoratori di falsi dèi. Geova prosegue: “Di me non ti ricordasti. Non prendesti nulla a cuore. Non stavo io in silenzio e non nascondevo le cose? Non avevi dunque timore nemmeno di me”. (Isaia 57:11) Geova è rimasto in silenzio, non infliggendo un’immediata punizione a Giuda. Giuda ne è riconoscente? No, anzi scambia la sua pazienza per indifferenza. Ha perso ogni timore di Dio.
14, 15. Cosa dice Geova delle “opere” di Giuda e della sua “raccolta di cose”?
14 Il periodo in cui Dio mostrerà longanimità dovrà finire. Pensando a quel tempo, Geova dice: “Io stesso dichiarerò la tua giustizia e le tue opere, che non ti recheranno beneficio. Quando invocherai aiuto la tua raccolta di cose non ti libererà, ma un vento se le porterà pure tutte via. Un soffio se le porterà via”. (Isaia 57:12, 13a) Geova smaschererà la finta giustizia di Giuda. Le sue azioni ipocrite non saranno di alcun beneficio. La sua “raccolta di cose”, la gran quantità di idoli, non la libererà. Quando si abbatterà la calamità, gli dèi in cui confida saranno fatti volare via da un semplice alito di vento.
15 Le parole di Geova si adempiono nel 607 a.E.V., quando Nabucodonosor re di Babilonia distrugge Gerusalemme, incendia il tempio e prende prigionieri quasi tutti gli abitanti. “Così Giuda andò in esilio lontano dal suo suolo”. — 2 Re 25:1-21.
16. Cosa è in serbo per la cristianità e il resto di “Babilonia la Grande”?
16 Similmente la gran quantità di idoli non libererà la cristianità nel giorno dell’ira di Geova. (Isaia 2:19-22; 2 Tessalonicesi 1:6-10) La cristianità sarà annientata insieme al resto di “Babilonia la Grande”, il conglomerato mondiale della falsa religione. La simbolica bestia selvaggia di colore scarlatto e le sue dieci corna “renderanno [Babilonia la Grande] devastata e nuda, e mangeranno le sue carni e la bruceranno completamente col fuoco”. (Rivelazione 17:3, 16, 17) Come siamo felici di avere ubbidito al comando: “Uscite da essa, o popolo mio, se non volete partecipare con lei ai suoi peccati, e se non volete ricevere parte delle sue piaghe”! (Rivelazione 18:4, 5) Non vogliamo tornare mai a lei o alle sue vie!
“Chi si rifugia in me erediterà la terra”
17. Cosa viene promesso a ‘chi si rifugia in Geova’, e quando si realizzerà?
17 Ma che dire delle successive parole della profezia di Isaia? “Chi si rifugia in me erediterà la terra e prenderà possesso del mio santo monte”. (Isaia 57:13b) A chi parla adesso Geova? Guardando oltre il veniente cataclisma predice la liberazione del suo popolo da Babilonia e il ripristino della pura adorazione sul suo monte santo, Gerusalemme. (Isaia 66:20; Daniele 9:16) Quanto deve essere incoraggiante ciò per gli ebrei che rimangono fedeli! Inoltre Geova dice: “Uno certamente dirà: ‘Elevate, elevate terrapieni! Sgombrate la via. Rimuovete ogni ostacolo dalla via del mio popolo’”. (Isaia 57:14) Quando arriverà il momento in cui Dio libererà il suo popolo, la via sarà pronta e tutti gli ostacoli saranno stati rimossi. — 2 Cronache 36:22, 23.
18. Come viene descritta l’eccelsa posizione di Geova, eppure che amorevole interesse manifesta egli?
18 A questo punto il profeta Isaia riferisce le parole citate all’inizio: “Questo è ciò che ha detto l’Alto ed Eccelso, che risiede per sempre e il cui nome è santo: ‘Nell’alto e nel luogo santo è dove risiedo, anche con l’affranto e modesto di spirito, per ravvivare lo spirito dei modesti e per ravvivare il cuore di quelli che sono affranti’”. (Isaia 57:15) Il trono di Geova è nel più alto dei cieli. Non esiste posizione più elevata o più eccelsa. Com’è confortante sapere che di là Geova vede tutto: non solo i peccati dei malvagi, ma anche le azioni giuste di coloro che cercano di servirlo! (Salmo 102:19; 103:6) Inoltre ode i gemiti degli oppressi e ravviva il cuore degli affranti. Nell’antichità queste parole devono aver toccato il cuore degli ebrei pentiti. Oggi toccano certamente il nostro cuore.
19. Quando finisce l’indignazione di Geova?
19 Anche le successive parole di Geova sono confortanti: “Non contenderò a tempo indefinito, né sarò indignato in perpetuo; poiché a causa mia si indebolirebbe lo spirito stesso, anche le creature che respirano che io stesso ho fatto”. (Isaia 57:16) Se l’ira di Geova fosse perpetua, se durasse per sempre, nessuna delle sue creature potrebbe sopravvivere. Invece la sua indignazione dura solo per un tempo limitato. Quando ha raggiunto il suo scopo, finisce. Le parole ispirate di Isaia ci aiutano ad avere profondo apprezzamento per l’amore di Geova verso ciò che ha creato.
20. (a) Come si comporta Geova con un trasgressore impenitente? (b) In che modo Geova conforta chi è contrito?
20 Acquistiamo maggior intendimento man mano che Geova prosegue. Prima dice: “All’erroneità del suo guadagno ingiusto mi indignai, e lo colpivo, nascondendo la mia faccia, mentre ero indignato. Ma egli continuò a camminare come un rinnegato nella via del suo cuore”. (Isaia 57:17) Certo le trasgressioni commesse per avidità provocano l’ira di Dio. Geova rimane indignato finché uno lo rinnega nel cuore. Ma se accetta la disciplina? Allora Geova mostra come è spinto ad agire dall’amore e dalla compassione: “Ho visto le sue medesime vie; e lo sanavo e lo conducevo e davo compenso col conforto a lui e ai suoi che facevano cordoglio”. (Isaia 57:18) Dopo l’azione disciplinare, Geova sana chi è contrito e conforta lui e quanti fanno cordoglio con lui. Perciò nel 537 a.E.V. gli ebrei poterono tornare in patria. È vero, Giuda non fu più un regno indipendente con un re della discendenza di Davide. Comunque il tempio di Gerusalemme venne ricostruito e la vera adorazione fu ripristinata.
21. (a) In che modo nel 1919 Geova ravvivò lo spirito dei cristiani unti? (b) Quale qualità ognuno di noi fa bene a coltivare?
21 Nel 1919 “l’Alto ed Eccelso”, Geova, si preoccupò anche del benessere di coloro che facevano parte dell’unto rimanente. A motivo del loro spirito umile, contrito, il grande Dio, Geova, notò benevolmente la loro afflizione e li liberò dalla cattività babilonica. Eliminò tutti gli ostacoli e ridiede loro la libertà affinché potessero rendergli esclusiva devozione. Così le parole di Geova riportate da Isaia ebbero un adempimento allora. E queste parole contengono princìpi eterni che si applicano a ciascuno di noi. Geova accetta solo l’adorazione di chi è di mente umile. E se un suo servitore peccasse, dovrebbe essere pronto a riconoscere il proprio errore, accettare la riprensione e correggere le sue vie. Non dimentichiamo mai che Geova sana e conforta gli umili, ma “si oppone ai superbi”. — Giacomo 4:6.
“Pace per chi è lontano e per chi è vicino”
22. Che futuro predice Geova (a) per coloro che si pentono? (b) per i malvagi?
22 Confrontando il futuro di coloro che si pentono con quello di quanti persistono nelle loro vie malvage, Geova dichiara: “Io creo il frutto delle labbra. Ci sarà continua pace per chi è lontano e per chi è vicino, . . . e certamente lo sanerò. Ma i malvagi sono come il mare che viene agitato, quando non si può calmare, le cui acque continuano a cacciar fuori alghe e fango. Non c’è pace . . . per i malvagi”. — Isaia 57:19-21.
23. Cos’è il frutto delle labbra, e in che senso Geova ‘crea’ questo frutto?
23 Il frutto delle labbra è il sacrificio di lode offerto a Dio: la pubblica dichiarazione del suo nome. (Ebrei 13:15) In che modo Geova ‘crea’ questa pubblica dichiarazione? Per offrire un sacrificio di lode, prima bisogna imparare a conoscere Dio e poi riporre fede in lui. La fede, un frutto dello spirito di Dio, spinge a parlare di quello che si è udito. In altre parole a fare pubblica dichiarazione. (Romani 10:13-15; Galati 5:22) Va ricordato inoltre che in definitiva è Geova che incarica i suoi servitori di dichiarare le sue lodi. Ed è lui che li libera, permettendo loro di offrire questi sacrifici di lode. (1 Pietro 2:9) Quindi si può ben dire che Geova crea il frutto delle labbra.
24. (a) Chi può conoscere la pace di Dio, e con quale risultato? (b) Chi non può conoscere pace, e con quale risultato?
24 Che elettrizzante frutto delle labbra devono offrire gli ebrei che ritornano in patria cantando lodi a Geova! Devono essere felici di conoscere la pace di Dio sia che si trovino “lontano”, distante da Giuda, ancora in attesa di tornare, o “vicino”, già nel loro paese. Invece, com’è diversa la condizione dei malvagi! Non importa chi siano e dove si trovino, se non accettano le azioni disciplinari di Geova non hanno affatto pace. Ribollendo come il mare agitato, costoro continuano a produrre, non il frutto delle labbra, ma “alghe e fango”, tutto ciò che è impuro.
25. In che modo, in ogni parte del mondo, molti possono conoscere la pace?
25 Anche oggi gli adoratori di Geova dichiarano ovunque la buona notizia del Regno di Dio. In oltre 230 paesi i cristiani offrono il frutto delle loro labbra, facendo risuonare le lodi del solo vero Dio. Le lodi che cantano si odono “dall’estremità della terra”. (Isaia 42:10-12) Coloro che odono le loro espressioni e ne sono toccati accettano la verità della Parola di Dio, la Bibbia. Possono conoscere la pace che deriva dal servire “l’Iddio che dà pace”. — Romani 16:20.
26. (a) Cosa è in serbo per i malvagi? (b) Che meravigliosa promessa viene fatta ai mansueti, e quale dovrebbe essere la nostra determinazione?
26 È vero, i malvagi non prestano attenzione al messaggio del Regno. Presto, però, non potranno più turbare la pace dei giusti. “Ancora un poco, e il malvagio non sarà più”, promette Geova. Coloro che si rifugiano in lui erediteranno il paese. “I mansueti stessi possederanno la terra, e in realtà proveranno squisito diletto nell’abbondanza della pace”. (Salmo 37:10, 11, 29) Che posto piacevole sarà allora la terra! Vogliamo essere determinati a non perdere mai la pace di Dio, per poterlo lodare per tutta l’eternità.
[Note in calce]
a Probabilmente il termine “letto” si riferisce all’altare o al luogo di culto pagano. Chiamandolo letto si vuole ricordare che un’adorazione del genere è prostituzione spirituale.
b Forse i pali sacri rappresentavano l’elemento femminile e le colonne sacre erano simboli fallici. Entrambi venivano usati dagli infedeli abitanti di Giuda. — 2 Re 18:4; 23:14.
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Giuda pratica un’adorazione immorale sotto ogni albero lussureggiante
[Immagine a pagina 267]
Giuda erige altari in tutto il paese
[Immagine a pagina 275]
“Io creo il frutto delle labbra”