Capitolo 9
Profezie che si sono avverate
Gli uomini non possono predire con certezza il futuro. Le predizioni che cercano di fare spesso falliscono miseramente. Un libro di profezie che si sono avverate deve quindi attirare la nostra attenzione. La Bibbia è un libro di questo genere.
1. (Compresa l’introduzione). Di che cosa è una prova il fatto che la Bibbia contiene profezie che si sono avverate?
MOLTE profezie bibliche si sono avverate talmente nei minimi particolari che i critici asseriscono che furono scritte dopo il loro adempimento. Ma tali asserzioni sono false. Dio, essendo onnipotente, è pienamente in grado di profetizzare. (Isaia 41:21-26; 42:8, 9; 46:8-10) Le profezie bibliche che si sono avverate testimoniano l’ispirazione divina, non una stesura posteriore agli avvenimenti. Esamineremo ora alcune straordinarie profezie che si sono avverate, essendo questa un’ulteriore prova che la Bibbia è parola di Dio, non dell’uomo.
L’esilio babilonese
2, 3. In seguito a quali avvenimenti il re Ezechia mostrò tutti i tesori della sua casa e del suo dominio agli inviati di Babilonia?
2 Ezechia regnava a Gerusalemme da circa 30 anni. Nel 740 a.E.V. aveva assistito alla distruzione del suo vicino settentrionale, Israele, per mano dell’Assiria. Nel 732 a.E.V. aveva fatto diretta esperienza del potere salvifico di Dio allorché il tentativo degli assiri di conquistare Gerusalemme era fallito, con conseguenze catastrofiche per gli invasori. — Isaia 37:33-38.
3 Ora Ezechia sta ricevendo una delegazione inviata da Merodac-Baladan, re di Babilonia. In apparenza gli ambasciatori sono venuti a congratularsi con Ezechia per la sua guarigione dopo una grave malattia. Ma può darsi che Merodac-Baladan veda in Ezechia un probabile alleato contro la potenza mondiale assira. Ezechia non fa nulla per fugare un’idea del genere, in quanto mostra ai visitatori babilonesi tutte le ricchezze della sua casa e del suo dominio. Anche lui forse desidera avere alleati per difendersi da un possibile ritorno degli assiri. — Isaia 39:1, 2.
4. Quale tragica conseguenza dell’errore di Ezechia profetizzò Isaia?
4 Isaia è l’eminente profeta di quel tempo, e si rende immediatamente conto dell’imprudenza commessa da Ezechia. Egli sa che la difesa più sicura di Ezechia è Geova, non Babilonia, e gli dice che l’azione da lui compiuta di mostrare ai babilonesi le sue ricchezze condurrà alla tragedia. “Vengono i giorni”, dice Isaia, “e tutto ciò che è nella tua propria casa e che i tuoi antenati hanno accumulato fino a questo giorno sarà realmente portato a Babilonia”. Geova ha decretato: “Non sarà lasciato nulla”. — Isaia 39:5, 6.
5, 6. (a) Cosa disse Geremia a conferma della profezia di Isaia? (b) Come si adempirono la profezia di Isaia e quella di Geremia?
5 In quel tempo, nell’VIII secolo a.E.V., sarà sembrato improbabile che quella profezia si sarebbe adempiuta. Un secolo più tardi, comunque, la situazione era cambiata. Babilonia aveva preso il posto dell’Assiria come potenza mondiale dominante, mentre Giuda si era talmente degradata, dal punto di vista religioso, che Dio aveva tolto la sua benedizione. A questo punto un altro profeta, Geremia, fu ispirato a ripetere l’avvertimento di Isaia. Geremia dichiarò: “Farò venire [i babilonesi] contro questo paese e contro i suoi abitanti . . . E tutto questo paese deve divenire un luogo devastato, un oggetto di stupore, e queste nazioni dovranno servire il re di Babilonia per settant’anni”. — Geremia 25:9, 11.
6 Circa quattro anni dopo che Geremia aveva pronunciato questa profezia, i babilonesi assoggettarono Giuda. Tre anni dopo presero prigionieri alcuni giudei, e con loro portarono a Babilonia parte delle ricchezze del tempio di Gerusalemme. Otto anni più tardi Giuda si ribellò e fu di nuovo invasa dal re babilonese Nabucodonosor. Questa volta la città e il suo tempio furono distrutti. Tutte le sue ricchezze, e i giudei stessi, furono portati nella lontana Babilonia, proprio come Isaia e Geremia avevano predetto. — 2 Cronache 36:6, 7, 12, 13, 17-21.
7. In che modo l’archeologia attesta l’adempimento delle profezie di Isaia e di Geremia riguardanti Gerusalemme?
7 Un’enciclopedia fa notare che, terminato il violento assalto babilonese, “la distruzione della città [di Gerusalemme] era totale”.1 L’archeologo W. F. Albright dichiara: “Scavi ed esplorazioni di superficie in Giuda hanno dimostrato che le città di Giuda non solo furono completamente distrutte dai caldei durante le loro due invasioni, ma non furono rioccupate per generazioni, spesso mai più nel corso della storia”.2 Così l’archeologia conferma il doloroso adempimento di questa profezia.
Il destino di Tiro
8, 9. Quale profezia pronunciò Ezechiele contro Tiro?
8 Ezechiele fu un altro scrittore antico che stilò profezie ispirate da Dio. Egli profetizzò dalla fine del VII secolo a.E.V. agli inizi del VI, ovvero durante gli anni che precedettero la distruzione di Gerusalemme e poi durante i primi decenni dell’esilio dei giudei in Babilonia. Anche alcuni critici moderni convengono che il libro fu scritto all’incirca in quell’epoca.
9 Ezechiele mise per iscritto una sorprendente profezia sulla distruzione di Tiro, situata a nord di Israele, la quale da un atteggiamento amichevole nei confronti del popolo di Dio era passata a un comportamento ostile. (1 Re 5:1-9; Salmo 83:2-8) Egli scrisse: “Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: ‘Eccomi contro di te, o Tiro, e certamente farò salire contro di te molte nazioni, proprio come il mare fa salire le sue onde. E certamente ridurranno in rovina le mura di Tiro e ne demoliranno le torri, e certamente raschierò via da lei la sua polvere e ne farò una lucida e nuda superficie di rupe. . . . E porranno le tue pietre e il tuo legname e la tua polvere proprio in mezzo all’acqua’”. — Ezechiele 26:3, 4, 12.
10-12. Quando si adempì infine la profezia di Ezechiele, e come?
10 Si verificò tutto questo? Ebbene, alcuni anni dopo che Ezechiele aveva pronunciato questa profezia, Nabucodonosor, re di Babilonia, assediò Tiro. (Ezechiele 29:17, 18) L’assedio, comunque, non fu facile. Tiro era situata parzialmente sulla terraferma (la parte chiamata Tiro Vecchia). Ma parte della città era su un’isola a circa 800 metri dalla costa. Nabucodonosor assediò l’isola per 13 anni prima che essa alla fine gli si sottomettesse.
11 Fu comunque nel 332 a.E.V. che infine la profezia di Ezechiele si adempì in tutti i particolari. A quell’epoca Alessandro Magno, il conquistatore macedone, stava invadendo l’Asia. Fiduciosa a motivo della sua posizione insulare, Tiro gli oppose resistenza. Alessandro non voleva lasciarsi un potenziale nemico alle spalle, ma non voleva nemmeno dedicare anni a un assedio contro Tiro, come aveva fatto Nabucodonosor.
12 Come risolse questo problema strategico? Costruì una strada rialzata o molo in direzione dell’isola, affinché i suoi soldati potessero raggiungere e attaccare la città insulare. Notate però con che cosa costruì il molo. L’Encyclopedia Americana riferisce: “Con le rovine della città situata sulla terraferma, che aveva demolito, nel 332 egli costruì un enorme molo per collegare l’isola alla terraferma”. Dopo un assedio relativamente breve, la città insulare fu distrutta. Per di più, la profezia di Ezechiele si adempì nei minimi particolari. Perfino ‘le pietre e il legname e la polvere’ della Tiro Vecchia furono ‘posti proprio in mezzo all’acqua’.
13. Che descrizione fece del sito dell’antica Tiro un viaggiatore del secolo scorso?
13 Un viaggiatore del secolo scorso fece questo commento su ciò che era rimasto dell’antica Tiro ai suoi giorni: “Della Tiro originale conosciuta da Salomone e dai profeti d’Israele non rimangono tracce, tranne i suoi sepolcri intagliati nella roccia sui fianchi della montagna, e le fondazioni . . . Nemmeno l’isola, che Alessandro Magno durante il suo assedio della città trasformò in una punta di terra colmando il tratto d’acqua tra essa e la terraferma, contiene resti riconoscibili del periodo anteriore a quello delle Crociate. La città moderna, tutta relativamente nuova, occupa la metà settentrionale di quella che una volta era l’isola, mentre quasi tutto il resto della superficie è coperto di rovine non identificabili”.3
È la volta di Babilonia
14, 15. Quali profezie misero per iscritto Isaia e Geremia contro Babilonia?
14 Nell’VIII secolo a.E.V. Isaia, il profeta che aveva avvertito i giudei del loro futuro asservimento a Babilonia, predisse anche qualcosa di sbalorditivo: il completo annientamento di Babilonia stessa. Lo predisse in termini chiari e precisi: “Ecco, desto contro di loro i medi . . . E Babilonia, l’adornamento dei regni, la bellezza dell’orgoglio dei caldei, deve divenire come quando Dio rovesciò Sodoma e Gomorra. Non sarà mai abitata, né risiederà di generazione in generazione”. — Isaia 13:17-20.
15 Anche il profeta Geremia predisse la caduta di Babilonia, che avrebbe avuto luogo molti anni dopo. Ed egli vi incluse un interessante dettaglio: “C’è una devastazione sulle sue acque, e si devono prosciugare. . . . Gli uomini potenti di Babilonia hanno cessato di combattere. Se ne sono stati a sedere nei luoghi forti. La loro potenza è venuta meno”. — Geremia 50:38; 51:30.
16. Quando fu conquistata Babilonia, e da chi?
16 Nel 539 a.E.V. il periodo di dominio da parte di Babilonia come preminente potenza mondiale si concluse allorché l’energico monarca persiano Ciro, accompagnato dagli eserciti della Media, marciò contro la città. Ciro si trovò, comunque, dinanzi a una difficile impresa. Babilonia era circondata da mura gigantesche e sembrava inespugnabile. Anche il gran fiume Eufrate, che scorreva attraverso la città, contribuiva a rafforzare notevolmente le sue difese.
17, 18. (a) In che modo ci fu ‘una devastazione sulle acque di Babilonia’? (b) Perché ‘gli uomini potenti di Babilonia avevano cessato di combattere’?
17 Lo storico greco Erodoto descrive come Ciro risolse il problema: “Dispose il grosso del suo esercito al punto di ingresso del fiume, là dove esso penetra in città, e altri soldati, invece, alla parte opposta, dove il fiume esce e diede ordine alle sue forze che quando avessero visto il fiume divenuto guadabile, per quella via penetrassero in città. . . . Per mezzo di un canale avendo immesso le acque dell’Eufrate nel bacino scavato [un lago artificiale scavato da un precedente sovrano di Babilonia] che era allo stato di palude, fece sì che, abbassandosi il livello del fiume, il vecchio letto diventasse guadabile. Ottenuto un tale risultato, i Persiani che avevano ricevuto gli ordini proprio in vista di questo, quando l’Eufrate si fu abbassato tanto da non giungere nemmeno a metà coscia d’un uomo, ne seguirono il corso ed entrarono in Babilonia”.4
18 In tal modo la città cadde, come avevano preavvertito Geremia e Isaia. Ma notate il particolareggiato adempimento della profezia. Ci fu letteralmente ‘una devastazione sulle sue acque, ed esse si prosciugarono’. Fu grazie al fatto che il livello delle acque dell’Eufrate si era abbassato che Ciro riuscì a penetrare nella città. ‘Gli uomini potenti di Babilonia avevano cessato di combattere’, come Geremia aveva preavvertito? La Bibbia — come pure gli storici greci Erodoto e Senofonte — narra che i babilonesi stavano infatti festeggiando mentre i persiani sferravano l’assalto.5 La Cronaca di Nabonedo, un’iscrizione ufficiale in cuneiforme, menziona che le truppe di Ciro entrarono in Babilonia “senza battaglia”, intendendo forse dire senza una grande battaglia campale.6 È chiaro che gli uomini potenti di Babilonia non fecero molto per proteggerla.
19. Si adempì la profezia secondo cui Babilonia ‘non sarebbe stata mai più abitata’? Spiegate.
19 Che dire della predizione secondo cui Babilonia ‘non sarebbe stata mai più abitata’? Questo non si adempì subito nel 539 a.E.V. Ma la profezia si avverò infallibilmente. Dopo la sua caduta, Babilonia fu il centro di numerose ribellioni, finché nel 478 a.E.V. venne distrutta da Serse. Alla fine del IV secolo Alessandro Magno ne progettò la ricostruzione, ma morì prima che il lavoro fosse andato molto avanti. Da allora in poi la città andò decadendo. Nel I secolo dell’era volgare c’erano ancora degli abitanti, ma oggi dell’antica Babilonia non rimane che un cumulo di rovine nell’Iraq. Anche se le sue rovine venissero in parte restaurate, Babilonia sarebbe solo un’attrazione turistica, non una città piena di vita. Il luogo desolato testimonia l’adempimento definitivo delle profezie ispirate contro di lei.
La marcia delle potenze mondiali
20, 21. Quale profezia relativa alla marcia delle potenze mondiali vide Daniele, e come si adempì?
20 Nel VI secolo a.E.V., durante l’esilio dei giudei in Babilonia, un altro profeta, Daniele, fu ispirato a mettere per iscritto alcune sorprendenti visioni che predicevano il futuro corso degli avvenimenti mondiali. In una di esse Daniele descrive un certo numero di animali simbolici, ciascuno dei quali prende il posto dell’altro sulla scena mondiale. Un angelo spiega che questi animali prefigurano la marcia delle potenze mondiali da quel tempo in poi. Parlando delle ultime due bestie, dice: “Il montone che hai visto possedere le due corna rappresenta i re di Media e di Persia. E il capro peloso rappresenta il re di Grecia; e in quanto al grande corno che era fra i suoi occhi, rappresenta il primo re. Ed essendo quello stato rotto, così che quattro infine sorsero invece d’esso, dalla sua nazione sorgeranno quattro regni, ma non con la sua potenza”. — Daniele 8:20-22.
21 Questa visione profetica si adempì con esattezza. L’impero babilonese fu rovesciato dalla Media-Persia, che, 200 anni dopo, cedette il posto alla potenza mondiale greca. L’impero greco aveva come condottiero Alessandro Magno, il “grande corno”. Dopo la morte di Alessandro, comunque, i suoi generali si contesero il potere, e alla fine il vastissimo impero si divise in quattro imperi più piccoli, “quattro regni”.
22. In una profezia affine riguardante la marcia delle potenze mondiali, quale altra potenza mondiale fu profetizzata?
22 Una visione alquanto simile, contenuta in Daniele capitolo 7, riguardava anch’essa il lontano futuro. La potenza mondiale babilonese era raffigurata da un leone, quella persiana da un orso e quella greca da un leopardo con quattro ali sul dorso e quattro teste. Poi Daniele vede un’altra bestia selvaggia, “spaventevole e terribile e insolitamente forte . . . , e aveva dieci corna”. (Daniele 7:2-7) Questa quarta bestia selvaggia prefigurava il potente impero romano, che cominciò a svilupparsi circa tre secoli dopo che Daniele aveva messo per iscritto questa profezia.
23. In che senso la quarta bestia selvaggia della profezia di Daniele fu ‘diversa da tutti gli altri regni’?
23 Riguardo a Roma, l’angelo profetizzò: “In quanto alla quarta bestia, c’è un quarto regno che sarà sulla terra, che sarà diverso da tutti gli altri regni; ed esso divorerà tutta la terra e la calpesterà e la stritolerà”. (Daniele 7:23) In un suo libro (A Pocket History of the World) H. G. Wells dice: “Roma, questa nuova potenza sorta nel II e I secolo a.C. per dominare il mondo occidentale, era sotto vari aspetti diversa da qualsiasi grande impero che si fosse imposto fino a quel momento nel mondo civilizzato”.7 All’inizio era una repubblica e in seguito divenne una monarchia. A differenza degli imperi precedenti, questo non fu creato da qualche conquistatore, ma si sviluppò in maniera inarrestabile nel corso dei secoli. Durò ben più a lungo e dominò su molto più territorio di qualsiasi impero precedente.
24, 25. (a) Come fecero la loro comparsa le dieci corna della bestia selvaggia? (b) Quale lotta fra le corna della bestia selvaggia previde Daniele?
24 Che dire però delle dieci corna di questa enorme bestia? L’angelo disse: “E in quanto alle dieci corna, da quel regno sorgeranno dieci re; e ancora un altro sorgerà dopo di loro, ed egli stesso sarà diverso dai primi, e umilierà tre re”. (Daniele 7:24) Come si compì tutto questo?
25 Ebbene, quando nel V secolo E.V. l’impero romano cominciò a decadere, non fu immediatamente sostituito da un’altra potenza mondiale. Piuttosto, esso si disgregò frazionandosi in vari regni, “dieci re”. Infine l’impero britannico sconfisse i tre imperi rivali di Spagna, Francia e Olanda, divenendo la principale potenza mondiale. Così il ‘corno’ appena sorto umiliò “tre re”.
Le profezie di Daniele: posteriori agli avvenimenti?
26. Quando fu scritto secondo i critici il libro di Daniele, e perché fanno questa asserzione?
26 La Bibbia indica che il libro di Daniele fu scritto durante il VI secolo a.E.V. Comunque l’adempimento delle profezie in esso contenute è talmente preciso che secondo i critici dovette essere stato scritto verso il 165 a.E.V., quando un certo numero di profezie si erano già adempiute.8 Benché l’unico vero motivo per cui fanno questa asserzione sia che le profezie di Daniele si sono adempiute, questa tarda data attribuita allo scritto di Daniele è presentata in molte opere di consultazione come un dato certo.
27, 28. Quali fatti dimostrano che Daniele non fu scritto nel 165 a.E.V.?
27 Contrari a questa teoria, però, sono i seguenti fatti che dobbiamo valutare. Primo, a questo libro si faceva allusione in opere giudaiche del II secolo a.E.V., come ad esempio nel primo libro dei Maccabei. Inoltre era incluso nella versione greca dei Settanta, il cui lavoro di traduzione cominciò nel III secolo a.E.V.9 Terzo, frammenti di copie del libro di Daniele erano fra le opere più rappresentate nei Rotoli del Mar Morto, e questi frammenti vengono fatti risalire all’incirca al 100 a.E.V.10 È chiaro che, poco dopo il tempo in cui si suppone sia stato scritto, Daniele era già estesamente riconosciuto e rispettato: prova evidente che esso fu composto molto prima di quanto dicono i critici.
28 Inoltre Daniele contiene dettagli storici che sarebbero stati sconosciuti a uno scrittore del II secolo. Notevole è il caso di Baldassarre, il monarca di Babilonia che fu ucciso quando Babilonia cadde nel 539 a.E.V. Le principali fonti extrabibliche da cui veniamo a conoscenza della caduta di Babilonia sono Erodoto (V secolo), Senofonte (V-IV secolo) e Beroso (III secolo). Nessuno di questi sapeva di Baldassarre.11 Com’è inverosimile quindi che uno scrittore del II secolo fosse in possesso di informazioni di cui gli storici precedenti non disponevano! Il racconto relativo a Baldassarre contenuto in Daniele capitolo 5 dimostra in modo convincente che Daniele scrisse il suo libro prima che quegli altri scrittori scrivessero i loro.a
29. Perché è impossibile che il libro di Daniele sia stato scritto dopo l’adempimento delle profezie in esso contenute?
29 Infine, ci sono diverse profezie di Daniele che si adempirono molto dopo il 165 a.E.V. Una è quella riguardante l’impero romano, menzionata prima. Un’altra è una notevole profezia che prediceva l’arrivo di Gesù, il Messia.
La venuta dell’Unto
30, 31. (a) Quale profezia di Daniele prediceva il tempo della comparsa del Messia? (b) Come si può calcolare, sulla base della profezia di Daniele, l’anno in cui doveva apparire il Messia?
30 Questa profezia è riportata in Daniele capitolo 9, e dice quanto segue: “Settanta settimane (d’anni) sono decretate sul tuo popolo e sulla tua città santa”.b (Daniele 9:24, La Sacra Bibbia, volgarizzata da S. D. Luzzatto [Lu]) Che cosa doveva accadere durante queste 70 settimane di anni (490 anni)? Leggiamo: “Dall’epoca in cui fu emessa la parola che Gerusalemme sarebbe rifabbricata fino a che ci sia un unto principe, (vi saranno) sette settimane (d’anni), e dopo sessantadue settimane (d’anni)”. (Daniele 9:25, Lu) Questa è dunque una profezia riguardante il tempo della venuta dell’“unto”, il Messia. Come si adempì?
31 Il comando di ‘rifabbricare’ Gerusalemme fu ‘emesso’ nel “ventesimo anno di Artaserse il re” di Persia, cioè nel 455 a.E.V. (Neemia 2:1-9) Al termine di 49 anni (7 settimane d’anni), Gerusalemme aveva riacquistato gran parte della sua gloria. Dopo di che, contando 483 anni interi (7 più 62 settimane di anni) dal 455 a.E.V., arriviamo al 29 E.V. Questo era, infatti, il “quindicesimo anno del regno di Tiberio Cesare”, l’anno in cui Gesù fu battezzato da Giovanni il Battezzatore. (Luca 3:1) Fu allora che Gesù venne pubblicamente identificato come Figlio di Dio e cominciò il suo ministero che consisté nel predicare la buona notizia alla nazione giudaica. (Matteo 3:13-17; 4:23) Egli divenne l’“unto”, o Messia.
32. Secondo la profezia di Daniele, quanto sarebbe durato il ministero terreno di Gesù, e cosa sarebbe accaduto al termine d’esso?
32 La profezia aggiunge: “E dopo le sessantadue settimane Messia sarà stroncato”. Inoltre dice: “Ed egli deve tenere in vigore il patto per i molti per una settimana; e alla metà della settimana farà cessare sacrificio e offerta di dono”. (Daniele 9:26, 27) In armonia con ciò, Gesù andò esclusivamente dai “molti”, i giudei naturali. In certe occasioni egli predicò anche ai samaritani, che credevano in una parte delle Scritture, ma che avevano formato una setta separata dal giudaismo tradizionale. Poi, “a metà della settimana”, dopo tre anni e mezzo di predicazione, egli cedette la sua vita in sacrificio e fu in tal modo “stroncato”. Questo significò la fine della Legge mosaica con i suoi sacrifici e le sue offerte. (Galati 3:13, 24, 25) Pertanto, con la sua morte, Gesù fece “cessare sacrificio e offerta di dono”.
33. Fino a quando Geova avrebbe trattato esclusivamente con i giudei, e quale avvenimento segnò la fine di quel periodo?
33 Ciò nonostante, per altri tre anni e mezzo la congregazione cristiana appena formata diede testimonianza esclusivamente ai giudei e, poi, ai samaritani con i quali i giudei erano imparentati. Comunque nel 36 E.V., alla fine delle 70 settimane di anni, l’apostolo Pietro ricevette il comando di predicare a un gentile, Cornelio. (Atti 10:1-48) Ora il “patto per i molti” non era più circoscritto ai giudei. La salvezza veniva predicata anche agli incirconcisi gentili.
34. In armonia con la profezia di Daniele, che accadde all’Israele carnale per aver rigettato il Messia?
34 Poiché la nazione giudaica aveva rigettato Gesù e cospirato per farlo mettere a morte, Geova non la protesse quando i romani vennero a distruggere Gerusalemme nel 70 E.V. Così si adempirono anche queste parole di Daniele: “E il popolo di un condottiero che verrà ridurrà in rovina la città e il luogo santo. E la fine d’esso sarà mediante l’inondazione. E sino alla fine ci sarà guerra”. (Daniele 9:26b) Questo “condottiero” fu Tito, il generale romano che distrusse Gerusalemme nel 70 E.V.
Profezia ispirata
35. Quali altre profezie riguardanti Gesù si sono avverate?
35 In tal modo la profezia di Daniele delle 70 settimane si adempì con notevole precisione. Anzi, durante il I secolo si adempirono molte profezie contenute nelle Scritture Ebraiche, diverse delle quali avevano a che fare con Gesù. Il luogo di nascita di Gesù, il suo zelo per la casa di Dio, la sua attività di predicazione, che fu tradito per 30 pezzi d’argento, la maniera in cui fu messo a morte, che furono gettate le sorti sulle sue vesti: tutti questi dettagli erano stati profetizzati nelle Scritture Ebraiche. Il loro adempimento provò al di là di ogni dubbio che Gesù era il Messia, e dimostrò ancora una volta che le profezie erano ispirate. — Michea 5:2; Luca 2:1-7; Zaccaria 11:12; 12:10; Matteo 26:15; 27:35; Salmo 22:18; 34:20; Giovanni 19:33-37.
36, 37. Cosa impariamo dal fatto che le profezie bibliche si sono avverate, e sapere questo quale fiducia ci infonde?
36 In effetti tutte le profezie della Bibbia che dovevano adempiersi in passato si sono avverate. Le cose sono andate esattamente nel modo predetto dalla Bibbia. Questa è una vigorosa prova del fatto che la Bibbia è la Parola di Dio. Per essere state così accurate, quelle dichiarazioni profetiche non potevano essere semplice frutto della sapienza umana.
37 Ma la Bibbia contiene altre predizioni che non si adempirono in quel tempo. Perché? Perché dovevano adempiersi nei nostri giorni, o addirittura nel nostro futuro. L’affidabilità di quelle antiche profezie ci infonde la fiducia che anche le altre cose predette si avvereranno immancabilmente. Come vedremo nel prossimo capitolo, questo è proprio ciò che è accaduto.
[Note in calce]
a Vedi il capitolo 4, “Quanto è credibile il ‘Vecchio Testamento’?”, paragrafi 16 e 17.
b In questa versione biblica le parole fra parentesi sono state aggiunte dal traduttore per chiarire il senso.
[Testo in evidenza a pagina 133]
Tutte le profezie che dovevano adempiersi in passato si sono avverate. Le cose sono andate esattamente nel modo predetto dalla Bibbia
[Immagine a pagina 118]
Gli archeologi hanno scoperto che la distruzione di Gerusalemme da parte di Nabucodonosor fu totale
[Immagine a pagina 121]
Veduta aerea della Tiro moderna. Non rimane quasi nessuna traccia della Tiro conosciuta dai profeti d’Israele
[Immagine a pagina 123]
I turisti che visitano il sito dell’antica Babilonia sono testimoni dell’adempimento delle profezie contro quella città
[Immagini a pagina 126]
Le profezie di Daniele riguardanti la marcia delle potenze mondiali si sono adempiute con tale precisione che i critici moderni pensano siano state scritte dopo il loro adempimento
BABILONIA
PERSIA
GRECIA
ROMA
GRAN BRETAGNA
[Immagine a pagina 130]
Daniele profetizzò il tempo esatto in cui in Israele sarebbe apparso il Messia