CAPITOLO 15
“Metterò fine alla tua prostituzione”
IN QUESTO CAPITOLO Cosa impariamo dalle simboliche prostitute menzionate in Ezechiele e Rivelazione
1, 2. Che tipo di prostituta in particolare può generare sentimenti di disgusto?
È TRISTE vedere una donna che si prostituisce. Ci si potrebbe chiedere cosa l’abbia portata a intraprendere uno stile di vita così degradato. È finita sulla strada a causa di episodi di violenza o abusi subiti in famiglia? È stata l’estrema povertà a spingerla a vendere il proprio corpo? O forse ha cercato di sottrarsi a un compagno violento? Storie del genere si sentono fin troppo spesso in questo mondo malvagio. Quindi non ci stupisce che Gesù Cristo abbia trattato con benignità alcune prostitute. Disse chiaramente che, se si fossero pentite e avessero cambiato condotta, avrebbero potuto sperare in una vita migliore (Matt. 21:28-32; Luca 7:36-50).
2 Ora però immaginiamo una situazione molto diversa. Pensiamo a una prostituta che sceglie intenzionalmente quella vita. Non la considera qualcosa di degradante, ma un modo per ottenere quello che vuole, cioè denaro e una certa influenza sugli altri. Peggio ancora, immaginiamo che questa donna abbia un marito fedele e non si faccia scrupoli a tradirlo per prostituirsi. Sarebbe difficile non provare disgusto per lei e per la vita che ha scelto. I forti sentimenti che questa immagine suscita in noi sono il motivo per cui Geova Dio si è servito più volte dell’esempio di una prostituta per farci capire cosa prova nei confronti della falsa religione.
3. Quali due brani prenderemo in esame in questo capitolo?
3 Il libro di Ezechiele contiene due brani significativi in cui la terribile infedeltà dei servitori di Dio in Israele e in Giuda viene paragonata alla prostituzione (capitoli 16 e 23). Prima di esaminarli più in dettaglio, però, è bene parlare di un’altra simbolica prostituta. La sua prostituzione ebbe inizio molto prima dei giorni di Ezechiele — addirittura prima che venisse all’esistenza Israele — e continua fino ai nostri giorni. Di questa prostituta si parla nell’ultimo libro della Bibbia, Rivelazione.
La “madre delle prostitute”
4, 5. Cosa rappresenta “Babilonia la Grande”, e come facciamo a dirlo? (Vedi l’immagine iniziale.)
4 Nella visione che Gesù fece avere all’apostolo Giovanni alla fine del I secolo E.V. spicca una figura particolare. Viene chiamata “grande prostituta” e “Babilonia la Grande, madre delle prostitute” (Riv. 17:1, 5). Nel corso dei secoli capi religiosi e studiosi della Bibbia, perplessi sulla sua identità, hanno avanzato varie ipotesi. Alcuni hanno pensato che rappresentasse Babilonia, altri Roma, altri ancora la Chiesa Cattolica. Da decenni, comunque, i Testimoni di Geova hanno compreso la vera identità di questa “grande prostituta”. Si tratta dell’impero mondiale della falsa religione. Come facciamo a dirlo?
5 Questa prostituta viene condannata perché ha rapporti immorali con “i re della terra”, le potenze politiche. Quindi non può essere una potenza politica. Inoltre il libro di Rivelazione dice che “i mercanti della terra”, cioè la componente commerciale di questo mondo, piangono la sua scomparsa. Quindi Babilonia la Grande non può rappresentare il sistema commerciale. Vediamo allora cosa rappresenta. Questa prostituta viene ritenuta colpevole a motivo delle sue “pratiche spiritiche”, della sua idolatria e dei suoi inganni. Tali accuse non si addicono forse alle organizzazioni religiose corrotte? È anche da notare che la prostituta viene raffigurata seduta su una bestia feroce, a indicare che esercita una certa influenza sulle potenze politiche del mondo. Inoltre perseguita i fedeli servitori di Geova Dio (Riv. 17:2, 3; 18:11, 23, 24). Questo non è proprio ciò che ha fatto la falsa religione fino a oggi?
6. In che senso Babilonia la Grande è la “madre delle prostitute”?
6 Ma come mai Babilonia la Grande viene chiamata non solo “grande prostituta”, ma anche “madre delle prostitute”? La falsa religione è divisa in un’infinità di denominazioni, sette e correnti. Dal tempo in cui nell’antica Babele, o Babilonia, ebbe luogo la confusione delle lingue, le dottrine della falsa religione si sono diffuse in tutto il mondo, dando vita a tantissime religioni. Com’è appropriato che Babilonia la Grande prenda nome proprio dalla città di Babilonia, la culla delle false religioni! (Gen. 11:1-9). Queste possono essere considerate figlie di un’unica organizzazione, della stessa simbolica prostituta. Satana spesso usa queste religioni per promuovere spiritismo, idolatria e altre credenze e usanze che disonorano Dio. Non ci sorprende che Dio metta in guardia il suo popolo da questa organizzazione mondiale corrotta. Infatti dice: “Uscite da lei, popolo mio, se non volete partecipare ai suoi peccati e se non volete subire anche voi le sue piaghe!” (Leggi Rivelazione 18:4, 5.)
7. Perché vogliamo dare ascolto all’avvertimento di uscire da Babilonia la Grande?
7 Abbiamo dato ascolto a questo avvertimento? Come sappiamo, è stato Geova stesso a creare gli esseri umani con un “bisogno spirituale” (Matt. 5:3). E questo bisogno può essere soddisfatto solo rendendo pura adorazione a lui. È naturale che chi lo serve voglia stare il più lontano possibile dalla prostituzione spirituale. Satana il Diavolo, però, prova piacere nell’adescare i servitori di Dio servendosi di questo genere di prostituzione, e purtroppo nel corso del tempo ci è riuscito molte volte. Ai giorni di Ezechiele il popolo di Dio aveva ripetutamente commesso prostituzione spirituale. Esaminando quello che accadde allora, possiamo imparare molto riguardo alle norme, alla giustizia e alla misericordia di Geova.
“Diventasti una prostituta”
8-10. Quale requisito della pura adorazione ci aiuta a comprendere i sentimenti che prova Geova quando i suoi servitori si contaminano con la falsa religione? Fate un esempio.
8 Nel libro di Ezechiele, Geova fece riferimento alla prostituzione per illustrare una situazione che lo toccava da vicino. Ezechiele fu ispirato a mettere per iscritto due brani molto espressivi, da cui emerge quanto Geova si sentisse ferito e tradito a causa del comportamento sleale e immorale dei suoi servitori. Perché associò il loro comportamento alla prostituzione?
9 Prima di rispondere a questa domanda dobbiamo ricordare un requisito fondamentale della pura adorazione, requisito di cui abbiamo parlato nel capitolo 5 di questa pubblicazione. Nella Legge che diede a Israele, Geova disse: “Non devi avere altri dèi all’infuori di me [o “come sfida nei miei confronti”, nt.]”. E aggiunse: “Io, Geova tuo Dio, sono un Dio che richiede devozione esclusiva” (Eso. 20:3, 5). In seguito ribadì il punto con queste parole: “Non devi inchinarti davanti a un altro dio, perché Geova, com’è noto, richiede devozione esclusiva; è senz’altro un Dio che richiede devozione esclusiva” (Eso. 34:14). Geova non avrebbe potuto essere più chiaro: se vogliamo che la nostra adorazione gli sia gradita, dobbiamo adorare esclusivamente lui.
10 Per fare un esempio, pensiamo al rapporto che c’è tra marito e moglie. Entrambi hanno diritto alla fedeltà del coniuge, a ricevere in modo esclusivo le sue attenzioni in campo sentimentale e sessuale. Se questo non avvenisse, avrebbero ogni motivo per ingelosirsi e sentirsi traditi. (Leggi Ebrei 13:4.) Anche Geova ebbe ogni ragione di sentirsi tradito quando il suo popolo, che si era dedicato esclusivamente a lui, iniziò ad adorare falsi dèi. In quello che oggi è il capitolo 16 di Ezechiele, Geova descrisse con parole forti i sentimenti che provava in seguito a quel tradimento.
11. Quale storia narrò Geova riguardo a Gerusalemme e alle sue origini?
11 Il capitolo 16 di Ezechiele riporta un lungo discorso di Geova, il più lungo di tutto il libro. Si tratta di una delle espressioni profetiche di Geova più lunghe di tutte le Scritture Ebraiche. Geova si rivolse alla città di Gerusalemme quale simbolo dell’infedele Giuda, e raccontò la triste e sconvolgente storia delle sue origini e del suo tradimento. Gerusalemme era una neonata indifesa, sporca e abbandonata dai genitori. Era figlia di cananei, popoli pagani che abitavano il paese. In effetti, prima della conquista da parte di Davide, Gerusalemme era stata per molto tempo sotto il controllo di una tribù cananea, i gebusei. Geova ebbe compassione di quella neonata, la lavò e si prese cura di lei. Con il tempo Gerusalemme diventò per lui come una moglie. In realtà, gli israeliti che si stabilirono nella città erano già legati a Geova da un patto che avevano stretto volontariamente con lui al tempo di Mosè (Eso. 24:7, 8). Quando Gerusalemme diventò la capitale del paese, Geova la benedisse; la rese bella e ricca, proprio come un marito benestante e influente farebbe con la moglie (Ezec. 16:1-14).
12. In che modo la falsa adorazione fu introdotta a Gerusalemme?
12 Vediamo cosa accadde dopo. Geova disse: “Tu cominciasti a confidare nella tua bellezza e, sfruttando la tua fama, diventasti una prostituta. Ti offrivi come prostituta a tutti i passanti, e a loro davi la tua bellezza” (Ezec. 16:15). Ai giorni di Salomone, Geova benedisse e rese prospero il suo popolo, al punto che Gerusalemme diventò una città bellissima, che senz’altro si distingueva nel mondo antico (1 Re 10:23, 27). Poi però cominciarono a vedersi i primi segni di slealtà. Per accontentare le mogli straniere Salomone iniziò a contaminare Gerusalemme con il culto di dèi pagani (1 Re 11:1-8). Alcuni dei suoi successori fecero anche peggio, contaminando con la falsa adorazione l’intero paese. Cosa provò Geova nei confronti di quegli atti di prostituzione e slealtà? Disse: “Queste cose non sarebbero dovute succedere, non dovrebbero succedere mai” (Ezec. 16:16). Il suo popolo ribelle, però, sprofondò sempre più nella depravazione.
Alcuni israeliti sacrificarono i loro figli a falsi dèi, come Moloc
13. Di quali atrocità fu colpevole il popolo di Dio a Gerusalemme?
13 Immaginiamo quanto dolore e quanto disgusto deve aver provato Geova mentre denunciava la malvagità del suo popolo eletto! Disse: “Prendesti i figli e le figlie che mi avevi partorito e li sacrificasti a quegli idoli perché fossero divorati. Non erano già abbastanza i tuoi atti di prostituzione? Scannasti i miei figli e li offristi in sacrificio bruciandoli nel fuoco” (Ezec. 16:20, 21). L’estrema crudeltà di quelle azioni ci fa capire quanto sia malvagio Satana, che prova piacere nel far commettere cose disgustose ai servitori di Geova. Comunque, Geova vede ogni cosa. È in grado di porre rimedio anche alle peggiori atrocità di Satana, e farà giustizia. (Leggi Giobbe 34:24.)
14. Chi erano le due simboliche sorelle di Gerusalemme, e chi si rivelò la più malvagia delle tre?
14 Gerusalemme, però, non si vergognava minimamente della propria malvagità. Continuò a prostituirsi. Geova disse che era ancora più sfrontata delle altre prostitute, perché era lei a pagare i suoi amanti (Ezec. 16:34). Affermò che Gerusalemme era “figlia di [sua] madre”, cioè dei popoli pagani che avevano dominato il paese (Ezec. 16:44, 45). Proseguendo con la metafora della famiglia, disse che la sorella maggiore di Gerusalemme era Samaria, la quale si era prostituita da un punto di vista spirituale ancora prima di lei. Geova menzionò anche un’altra sorella di Gerusalemme, Sodoma, città che era stata distrutta molto tempo prima a causa della sua proverbiale depravazione e della sua arroganza. Il punto era che Gerusalemme era diventata più malvagia di Samaria e addirittura di Sodoma! (Ezec. 16:46-50). Il popolo di Dio continuava a ignorare gli innumerevoli avvertimenti che riceveva e non voleva abbandonare la sua condotta vergognosa.
15. Qual era l’obiettivo di Geova nell’eseguire il giudizio su Gerusalemme, e quale speranza veniva offerta?
15 Cosa avrebbe fatto Geova? Rivolgendosi a Gerusalemme disse: “Radunerò tutti i tuoi amanti a cui hai dato piacere [e] ti consegnerò nelle loro mani”. Le nazioni pagane che erano state sue alleate l’avrebbero distrutta, spogliandola della sua bellezza e dei suoi beni preziosi. Geova disse: “Ti lapideranno e con le loro spade ti scanneranno”. L’obiettivo di Geova nell’eseguire il giudizio non era quello di sterminare il popolo, ma di ‘mettere fine alla sua prostituzione’. Geova aggiunse: “Allora acquieterò il mio furore contro di te, e la mia indignazione si allontanerà da te; e me ne starò tranquillo e non mi sentirò più offeso”. Come abbiamo visto nel capitolo 9 di questa pubblicazione, Geova aveva in mente di far tornare il suo popolo dall’esilio e ristabilirlo spiritualmente. Perché? Disse: “Mi ricorderò del patto che strinsi con te nei giorni della tua giovinezza” (Ezec. 16:37-42, 60). A differenza del suo popolo, Geova sarebbe rimasto leale fino alla fine. (Leggi Rivelazione 15:4.)
16, 17. (a) Perché non diciamo più che Oola e Ooliba sono tipi profetici della cristianità? (Vedi il riquadro “Due sorelle che si prostituiscono”.) (b) Cosa impariamo dai capitoli 16 e 23 di Ezechiele?
16 Con il lungo e schietto discorso riportato nel capitolo 16 di Ezechiele, Geova ci insegna molto riguardo alle sue norme, al suo senso di giustizia e alla sua profonda misericordia. Lo stesso vale per il capitolo 23. Oggi i veri cristiani fanno tesoro di questi inequivocabili messaggi di Geova riguardanti la prostituzione del suo antico popolo. Non vorremmo mai correre il rischio di ferire Geova, come fecero Giuda e Gerusalemme. Per questo stiamo ben lontani da ogni forma di idolatria, inclusi materialismo e avidità (Matt. 6:24; Col. 3:5). Vogliamo continuare a essere grati a Geova per il fatto che ha misericordiosamente ristabilito la pura adorazione negli ultimi giorni e non permetterà mai più che venga contaminata. Geova ha stretto “un patto permanente” con l’Israele spirituale, un patto che non sarà mai infranto a causa di slealtà o prostituzione (Ezec. 16:60). È quindi importante che apprezziamo il privilegio di essere uniti al puro popolo di Geova.
17 Questo discorso di Geova contro le simboliche prostitute riportato in Ezechiele ci insegna qualcosa anche riguardo alla “grande prostituta”, Babilonia la Grande. Scopriamolo insieme.
“Non sarà più trovata”
18, 19. Quali analogie ci sono tra le prostitute descritte in Ezechiele e quella di Rivelazione?
18 Geova non cambia (Giac. 1:17). I suoi sentimenti nei confronti della falsa religione sono rimasti gli stessi nel corso di tutta la storia. Quindi è normale che ci siano molte analogie tra il suo giudizio contro le prostitute di cui parla il libro di Ezechiele e quello contro la “grande prostituta” descritta nel libro di Rivelazione.
19 Ricordiamo che, per punire le prostitute delle profezie di Ezechiele, Geova non agì direttamente, ma si servì proprio delle nazioni con cui il suo popolo infedele aveva commesso immoralità dal punto di vista spirituale. Allo stesso modo, l’impero mondiale della falsa religione è condannato per aver commesso immoralità con “i re della terra”. E chi sarà a eseguire il giudizio? La Bibbia dice che gli elementi politici “odieranno la prostituta, la spoglieranno e la lasceranno nuda, ne mangeranno le carni e la bruceranno completamente nel fuoco”. Perché i governi di questo mondo compiranno un’azione così sorprendente? Perché Dio ‘metterà nel loro cuore il desiderio di realizzare il suo intento’ (Riv. 17:1-3, 15-17).
20. Cosa mostra che il giudizio contro Babilonia la Grande sarà definitivo?
20 Geova quindi si servirà delle nazioni di questo mondo per eseguire il suo giudizio sulla falsa religione, che include le tante denominazioni della cristianità. Il giudizio sarà definitivo: non ci sarà possibilità di redenzione né spazio per il perdono. Il libro di Rivelazione spiega che Babilonia la Grande “non sarà più trovata” (Riv. 18:21). Gli angeli di Dio si rallegreranno per la sua scomparsa, dicendo: “Lodate Iah! Il fumo del suo incendio continua a salire per i secoli dei secoli!” (Riv. 19:3). Questo giudizio rimarrà inalterato per tutta l’eternità. Nessuna falsa religione potrà mai più sorgere e corrompere la pura adorazione. L’infuocato giudizio su Babilonia e la sua distruzione daranno origine a una simbolica colonna di fumo che continuerà a salire al cielo per sempre.
21. Quale periodo di tempo inizierà con la distruzione della falsa religione, e come finirà?
21 Quando i governi di questo mondo si rivolteranno contro Babilonia la Grande, in realtà eseguiranno il giudizio di Dio. Si tratterà di un evento importante nella realizzazione del suo proposito. Segnerà l’inizio della grande tribolazione, un periodo di sconvolgimenti unico nella storia (Matt. 24:21). Il culmine di quella tribolazione sarà Armaghedon, la guerra di Geova contro questo malvagio sistema di cose (Riv. 16:14, 16). Come vedremo nei prossimi capitoli di questa pubblicazione, il libro di Ezechiele ha molto da dirci riguardo a ciò che succederà durante la grande tribolazione. Nel frattempo, cosa vogliamo ricordare e mettere in pratica dei capitoli 16 e 23 di Ezechiele?
22, 23. Come può influire su di noi l’analisi della descrizione delle prostitute menzionate in Ezechiele e Rivelazione?
22 Satana prova piacere nel corrompere coloro che rendono a Dio pura adorazione. Sarebbe felicissimo se riuscisse a indurci ad abbandonare la pura adorazione e ad adottare un comportamento simile a quello delle prostitute descritte nel libro di Ezechiele. Dobbiamo ricordare, però, che Geova non tollera alcuna rivalità o slealtà nell’adorazione (Num. 25:11). Vogliamo stare ben lontani dalla falsa religione, non toccando nulla che sia impuro agli occhi di Dio (Isa. 52:11). Vogliamo anche manifestare la nostra lealtà rimanendo neutrali rispetto ai conflitti politici di questo mondo diviso (Giov. 15:19). Per noi il nazionalismo non è molto diverso dalle tante false religioni promosse da Satana, e non vogliamo averci niente a che fare.
23 Soprattutto, non vogliamo dimenticare quale grande privilegio sia adorare Geova nel suo tempio spirituale, che è puro e incontaminato. Continuiamo ad apprezzare questo complesso di disposizioni stabilito da Dio e dimostriamoci più decisi che mai a non avere nulla a che fare con la falsa religione e la sua prostituzione spirituale!