Capitolo nove
Chi governerà il mondo?
1-3. Descrivete il sogno e le visioni che ebbe Daniele nel primo anno del regno di Baldassarre.
L’AVVINCENTE profezia di Daniele ci riporta adesso al primo anno di Baldassarre, re di Babilonia. Daniele da molto tempo è in esilio a Babilonia, ma non ha mai vacillato nella sua integrità ed è rimasto leale a Geova. Ormai più che settantenne, il fedele profeta vede “un sogno e visioni della sua testa sul suo letto”. E come lo spaventano queste visioni! — Daniele 7:1, 15.
2 “Ecco”, esclama Daniele, “i quattro venti dei cieli agitavano il vasto mare. E quattro grosse bestie salivano dal mare, ciascuna diversa dalle altre”. Che bestie straordinarie! La prima è un leone alato e la seconda è simile a un orso. Poi viene un leopardo con quattro ali e quattro teste! La quarta bestia insolitamente forte ha grandi denti di ferro e dieci corna. Fra le dieci corna spunta un “piccolo” corno che ha “occhi simili agli occhi di un uomo” e ‘una bocca che proferisce cose grandiose’. — Daniele 7:2-8.
3 Le visioni di Daniele si spostano quindi in cielo. L’Antico di Giorni siede gloriosamente sul trono come Giudice nella Corte celeste. ‘Ci sono mille migliaia che lo servono, e diecimila volte diecimila in piedi proprio davanti a lui’. Le bestie ricevono un giudizio avverso ed egli toglie loro ogni autorità e distrugge la quarta bestia. A “qualcuno simile a un figlio dell’uomo” viene conferito dominio eterno sui “popoli, i gruppi nazionali e le lingue”. — Daniele 7:9-14.
4. (a) A chi si rivolse Daniele per avere informazioni degne di fiducia? (b) Perché ciò che Daniele vide e udì quella notte è importante per noi?
4 “In quanto a me”, dice Daniele, “mi si angustiò di dentro lo spirito a motivo [di ciò], e le medesime visioni della mia testa mi spaventavano”. Perciò si rivolge a un angelo per avere “informazioni degne di fiducia su tutto questo”. L’angelo gli provvede proprio “la medesima interpretazione delle cose”. (Daniele 7:15-28) Ciò che Daniele vide e udì quella notte è di grande interesse per noi, perché descriveva a grandi linee futuri avvenimenti mondiali fino ai nostri tempi, quando “qualcuno simile a un figlio dell’uomo” riceve autorità su tutti “i popoli, i gruppi nazionali e le lingue”. Con l’aiuto della Parola di Dio e del suo spirito anche noi possiamo capire il significato di queste visioni profetiche.a
QUATTRO BESTIE ESCONO DAL MARE
5. Cosa simboleggia il mare spazzato dal vento?
5 “Quattro grosse bestie salivano dal mare”, disse Daniele. (Daniele 7:3) Cosa era simboleggiato dal mare spazzato dal vento? Secoli dopo, l’apostolo Giovanni vide uscire dal “mare” una bestia selvaggia con sette teste. Quel mare rappresentava “popoli e folle e nazioni e lingue”: l’insieme degli esseri umani lontani da Dio. Il mare, dunque, è un appropriato simbolo delle masse dell’umanità che si è estraniata da Dio. — Rivelazione 13:1, 2; 17:15; Isaia 57:20.
6. Cosa raffigurano le quattro bestie?
6 “In quanto a queste grosse bestie”, disse l’angelo di Dio, “siccome sono quattro, ci sono quattro re che sorgeranno dalla terra”. (Daniele 7:17) Chiaramente l’angelo identificò le quattro bestie viste da Daniele con “quattro re”. Queste bestie rappresentano quindi potenze mondiali. Ma quali?
7. (a) Cosa dicono certi biblisti della visione delle quattro bestie avuta in sogno da Daniele e del sogno del re Nabucodonosor di una immagine immensa? (b) Cosa rappresentano ciascuna delle quattro parti metalliche dell’immagine?
7 Di solito i biblisti collegano la visione delle quattro bestie avuta in sogno da Daniele con il sogno di Nabucodonosor di una immagine immensa. Per esempio un commentario dichiara: “Il capitolo 7 [di Daniele] è parallelo al capitolo 2”. (The Expositor’s Bible Commentary) Un altro dice: “Generalmente si conviene che la successione dei quattro domini gentili . . . qui [in Daniele capitolo 7] è la stessa di quella contemplata nel capitolo 2 [di Daniele]”. (The Wycliffe Bible Commentary) Le quattro potenze mondiali rappresentate dai quattro metalli del sogno di Nabucodonosor erano l’impero babilonese (la testa d’oro), la Media-Persia (il petto e le braccia d’argento), la Grecia (il ventre e le cosce di rame) e l’impero romano (le gambe di ferro).b (Daniele 2:32, 33) Vediamo in che modo questi regni corrispondono alle quattro grosse bestie viste da Daniele.
FEROCE COME UN LEONE, FULMINEA COME UN’AQUILA
8. (a) Come descrisse Daniele la prima bestia? (b) Che impero rappresentava la prima bestia, e in che senso agì come un leone?
8 Che bestie vide Daniele! Descrivendone una, disse: “La prima era simile a un leone, e aveva le ali di un’aquila. Continuai a guardare finché le sue ali furono strappate, e fu sollevata da terra, e fu fatta stare su due piedi proprio come un uomo, e le fu dato un cuore d’uomo”. (Daniele 7:4) Questa bestia raffigurava la stessa potenza rappresentata dalla testa d’oro dell’immagine immensa, la potenza mondiale babilonese (607-539 a.E.V.). Simile a un “leone” predatore, Babilonia divorò con ferocia nazioni, incluso il popolo di Dio. (Geremia 4:5-7; 50:17) Come con ali d’aquila, questo “leone” si lanciò in un’aggressiva conquista. — Lamentazioni 4:19; Abacuc 1:6-8.
9. Quali cambiamenti subì la bestia simile a un leone, e che effetto ebbero su di essa?
9 Col tempo al singolare leone alato furono “strappate” le ali. Verso la fine del regno di Baldassarre, Babilonia perse la velocità di conquista e la supremazia leonina sulle nazioni. Non era più veloce di un uomo a piedi. Poiché le fu dato “un cuore d’uomo”, si indebolì. Non avendo più “il cuore del leone”, Babilonia non poteva più comportarsi da re “fra le bestie della foresta”. (Confronta 2 Samuele 17:10; Michea 5:8). Fu sgominata da un’altra grossa bestia.
VORACE COME UN ORSO
10. Quale successione di sovrani simboleggiava l’“orso”?
10 “Ecco”, disse Daniele, “un’altra bestia, una seconda, che era simile a un orso. E si levava su un lato, e aveva tre costole in bocca fra i suoi denti; e le dicevano questo: ‘Levati, mangia molta carne’”. (Daniele 7:5) Il re simboleggiato dall’“orso” era proprio lo stesso rappresentato dal petto e dalle braccia d’argento della grande immagine: la successione di sovrani medo-persiani (539-331 a.E.V.) da Dario il Medo e Ciro il Grande a Dario III.
11. Cosa indicava il fatto che l’orso simbolico si levava su un lato e aveva tre costole in bocca?
11 Il simbolico orso “si levava su un lato”, forse per prepararsi ad attaccare e soggiogare nazioni e così conservare il potere mondiale. Oppure questa posizione poteva stare a indicare che la successione di sovrani persiani avrebbe avuto il predominio sull’unico re medo, Dario. Le tre costole fra i denti dell’orso potrebbero indicare le tre direzioni in cui spinse le sue conquiste. L’“orso” medo-persiano si diresse a nord per conquistare Babilonia nel 539 a.E.V. Poi si diresse a ovest attraverso l’Asia Minore per passare in Tracia. Infine si diresse a sud per conquistare l’Egitto. Poiché il numero tre a volte indica intensità, le tre costole potrebbero anche mettere in risalto l’avidità di conquista del simbolico orso.
12. Con quale esito il simbolico orso ubbidì al comando: “Levati, mangia molta carne”?
12 L’“orso” assalì nazioni in risposta alle parole: “Levati, mangia molta carne”. Divorando Babilonia secondo la volontà divina, la Media-Persia fu in grado di rendere un prezioso servizio al popolo di Geova. E lo rese! (Vedi “Un monarca tollerante”, a pagina 149). Tramite Ciro il Grande, Dario I (Dario il Grande) e Artaserse I, la Media-Persia liberò gli ebrei prigionieri di Babilonia e li aiutò a ricostruire il tempio di Geova e a riparare le mura di Gerusalemme. Alla fine la Media-Persia dominava su 127 distretti giurisdizionali e Assuero (Serse I), marito della regina Ester, “regnava dall’India all’Etiopia”. (Ester 1:1) Comunque stava per comparire un’altra bestia.
VELOCE COME UN LEOPARDO ALATO!
13. (a) Cosa simboleggiava la terza bestia? (b) Cosa si può dire della velocità della terza bestia e dell’estensione del suo dominio?
13 La terza bestia era “simile a un leopardo, ma aveva quattro ali di creatura volatile sul dorso. E la bestia aveva quattro teste, e le fu dato in realtà il dominio”. (Daniele 7:6) Come il ventre e le cosce dell’immagine del sogno di Nabucodonosor, questo leopardo con quattro ali e quattro teste simboleggiava la successione di governanti macedoni, o greci, a partire da Alessandro Magno. Con l’agilità e la velocità di un leopardo, Alessandro avanzò attraverso l’Asia Minore, si spinse a sud fino in Egitto e ancora fino al confine occidentale dell’India. (Confronta Abacuc 1:8). Il suo dominio era più vasto di quello dell’“orso”, poiché includeva la Macedonia, la Grecia e l’impero persiano. — Vedi “Un giovane re conquista il mondo”, a pagina 153.
14. Come comparvero le quattro teste del “leopardo”?
14 Le quattro teste del “leopardo” comparvero dopo la morte di Alessandro, avvenuta nel 323 a.E.V., quando quattro suoi generali alla fine gli succedettero in diverse parti del suo dominio. Seleuco tenne la Mesopotamia e la Siria. Tolomeo dominò su Egitto e Palestina. Lisimaco governò l’Asia Minore e la Tracia e Cassandro prese la Macedonia e la Grecia. (Vedi “Un vasto regno viene diviso”, a pagina 162). Quindi si profilò una nuova minaccia.
UNA BESTIA SPAVENTEVOLE SI RIVELA DIVERSA
15. (a) Descrivete la quarta bestia. (b) Cosa simboleggiava la quarta bestia, e come stritolava e divorava tutto ciò che incontrava?
15 Daniele definì la quarta bestia “spaventevole e terribile e insolitamente forte”. E proseguì: “E aveva denti di ferro, grossi. Essa divorava e stritolava, e calpestava ciò che restava con i piedi. Ed era qualcosa di diverso da tutte le altre bestie che erano state prima d’essa, e aveva dieci corna”. (Daniele 7:7) Questa bestia spaventevole fu all’inizio la potenza militare e politica di Roma. Un po’ alla volta conquistò le quattro parti in cui si era diviso l’impero greco nel periodo ellenistico, e nel 30 a.E.V. Roma diventò la successiva potenza mondiale delle profezie bibliche. Soggiogando con la forza militare tutto quello che incontrava sul suo cammino, l’impero romano finì per includere un’area che dalle Isole Britanniche si estendeva per gran parte dell’Europa, tutto il bacino del Mediterraneo e oltre Babilonia fino al Golfo Persico.
16. Che informazioni diede l’angelo riguardo alla quarta bestia?
16 Desiderando accertarsi del significato di questa bestia “straordinariamente spaventevole”, Daniele ascoltava intento mentre l’angelo spiegava: “In quanto alle [sue] dieci corna, da quel regno sorgeranno dieci re; e ancora un altro sorgerà dopo di loro, ed egli stesso sarà diverso dai primi, e umilierà tre re”. (Daniele 7:19, 20, 24) Cosa erano queste “dieci corna” o “dieci re”?
17. Cosa simboleggiano le “dieci corna” della quarta bestia?
17 Man mano che Roma diventava più opulenta e la decadenza si accentuava a motivo della vita licenziosa della classe dirigente, la sua potenza militare diminuiva. Col tempo il declino della forza militare di Roma divenne ben evidente. Il potente impero finì per frammentarsi in molti regni. Poiché la Bibbia usa spesso il numero dieci per indicare completezza, le “dieci corna” della quarta bestia rappresentano tutti i regni che si formarono in seguito allo sfacelo di Roma. — Confronta Deuteronomio 4:13; Luca 15:8; 19:13, 16, 17.
18. In che modo Roma continuò per secoli a esercitare il dominio sull’Europa dopo la deposizione dell’ultimo imperatore?
18 La potenza mondiale romana, però, non finì con la deposizione dell’ultimo imperatore di Roma nel 476 E.V. Per molti secoli la Roma papale continuò a esercitare potere politico, e soprattutto religioso, sull’Europa. Lo fece tramite il sistema feudale, in cui la maggior parte degli europei erano soggetti a un signore, quindi a un re. E tutti i re riconoscevano l’autorità del papa. Così il Sacro Romano Impero col suo centro nella Roma papale dominò la scena mondiale per tutto quel lungo periodo della storia chiamato Medioevo.
19. Secondo uno storico, com’era Roma in paragone degli imperi precedenti?
19 Chi può negare che la quarta bestia era qualcosa di “diverso da tutti gli altri regni”? (Daniele 7:7, 19, 23) A questo proposito lo storico Herbert G. Wells scrisse: “Questa nuova potenza di Roma . . . era per parecchi rispetti qualcosa di diverso da ogni altro grande impero che avesse avuto sin qui il predominio nel mondo civile. . . . Incorporò quasi tutti i popoli greci del mondo, e la sua popolazione fu meno fortemente camitica e semitica di quella di ogni altro impero precedente . . . Fu un novissimo tipo di impero nella storia . . . L’Impero Romano fu un progressivo accrescimento, uno sviluppo nuovo e non preordinato; il popolo romano si trovò ingaggiato quasi d’improvviso in un grande esperimento amministrativo”.c Ma la quarta bestia doveva avere ulteriori sviluppi.
PREVALE UN PICCOLO CORNO
20. Cosa disse l’angelo a proposito del piccolo corno spuntato sulla testa della quarta bestia?
20 “Continuai a considerare le corna”, disse Daniele, “ed ecco, un altro corno, piccolo, spuntò fra loro, e tre delle prime corna furono divelte d’innanzi a esso”. (Daniele 7:8) A proposito di questo evolversi degli avvenimenti, l’angelo disse a Daniele: “Un altro sorgerà dopo di loro [i dieci re], ed egli stesso sarà diverso dai primi, e umilierà tre re”. (Daniele 7:24) Chi è questo re, quando sorse e quali tre re umiliò?
21. Come l’Inghilterra finì per diventare il simbolico piccolo corno della quarta bestia?
21 Considerate i seguenti sviluppi. Nel 55 a.E.V. Giulio Cesare al comando di una spedizione invase la Britannia ma non riuscì a stabilirvi un insediamento permanente. Nel 43 E.V. l’imperatore Claudio iniziò una conquista più permanente della Britannia meridionale. Poi, nel 122 E.V., l’imperatore Adriano iniziò la costruzione di un vallo dalla foce del Tyne al golfo di Solway, che segnava il confine settentrionale dell’impero romano. All’inizio del V secolo le legioni romane lasciarono l’isola. “Fino al XVI secolo”, spiegava uno storico, “l’Inghilterra era stata una potenza di secondo piano. La sua ricchezza era ben poca cosa rispetto a quella dei Paesi Bassi. La sua popolazione era molto meno numerosa di quella francese. Le sue forze armate (marina inclusa) erano inferiori a quelle della Spagna”. Allora a quanto pare l’Inghilterra era un regno insignificante, il simbolico piccolo corno della quarta bestia. Ma questo doveva cambiare.
22. (a) Quali altre tre corna della quarta bestia furono sopraffatte dal “piccolo” corno? (b) Cosa diventò la Gran Bretagna?
22 Nel 1588 Filippo II re di Spagna mosse l’Armada spagnola contro l’Inghilterra. Questa flotta di 130 navi con a bordo oltre 24.000 uomini risalì la Manica, solo per essere sconfitta dalla marina britannica e venire annientata dai venti contrari e dalle furiose tempeste atlantiche. Fu l’evento che “sancì il passaggio definitivo della superiorità navale dalla Spagna all’Inghilterra”, disse uno storico. Nel XVII secolo gli olandesi possedevano la più grande marina mercantile del mondo. L’Inghilterra, però, estendendo i suoi domini coloniali finì per prevalere su quel regno. Durante il XVIII secolo inglesi e francesi si affrontarono nell’America Settentrionale e in India, finché fu firmato il trattato di Parigi nel 1763. Di questo trattato William B. Willcox scrisse che “sanciva la nuova posizione della Gran Bretagna quale principale potenza europea nel mondo extraeuropeo”. La supremazia inglese fu rafforzata dalla schiacciante vittoria riportata nel 1815 contro Napoleone, imperatore dei francesi. I “tre re” in tal modo ‘umiliati’ dalla Gran Bretagna erano Spagna, Paesi Bassi e Francia. (Daniele 7:24) Di conseguenza la Gran Bretagna si affermò come la massima potenza coloniale e commerciale del mondo. Sì, il “piccolo” corno era cresciuto fino a diventare una potenza mondiale!
23. In che senso il simbolico piccolo corno ‘divorò tutta la terra’?
23 L’angelo disse a Daniele che la quarta bestia, o quarto regno, ‘avrebbe divorato tutta la terra’. (Daniele 7:23) Ciò si adempì su quella che un tempo era la provincia romana della Britannia, che finì per diventare l’impero britannico e ‘divorare tutta la terra’. Una volta questo impero abbracciava un quarto della superficie della terra e un quarto della sua popolazione.
24. Cosa disse uno storico del fatto che l’impero britannico era diverso?
24 Come l’impero romano differì dalle precedenti potenze mondiali, anche il re raffigurato dal “piccolo” corno sarebbe stato “diverso dai primi”. (Daniele 7:24) A proposito dell’impero britannico, lo storico Herbert G. Wells osservò che era ‘una combinazione politica, di cui nel passato non si trova pari, costituita da un insieme di elementi, dei quali il più importante era la “repubblica coronata” del Regno Unito britannico’. Osservò inoltre “che l’impero britannico non fu mai abbracciato nella sua interezza da un qualsiasi singolo ministero o cervello, e che, diversamente da tutti gli imperi del passato, fu un miscuglio di ampliamenti e di aggregati”.d
25. (a) Nel suo sviluppo più recente, cosa costituisce il simbolico piccolo corno? (b) In che senso il “piccolo” corno ha “occhi simili agli occhi di un uomo” e ‘una bocca che proferisce cose grandiose’?
25 Ma il “piccolo” corno era qualcosa di più dell’impero britannico. Nel 1783 la Gran Bretagna riconobbe l’indipendenza delle sue 13 colonie americane. Gli Stati Uniti d’America, alleatisi infine con la Gran Bretagna, emersero dalla seconda guerra mondiale come la nazione dominante della terra. I legami con la Gran Bretagna sono tuttora forti. La risultante duplice potenza mondiale anglo-americana costituisce il ‘corno che ha occhi’. Questa potenza mondiale è davvero accorta, astuta! ‘Proferisce cose grandiose’ dettando la politica di buona parte del mondo e agendo da suo portavoce, o “falso profeta”. — Daniele 7:8, 11, 20; Rivelazione 16:13; 19:20.
IL PICCOLO CORNO SI OPPONE A DIO E AI SANTI
26. Cosa predisse l’angelo circa le parole e le azioni del simbolico corno nei confronti di Geova e dei suoi servitori?
26 Daniele seguitò a descrivere la visione dicendo: “Continuai a guardare quando quel medesimo corno fece guerra ai santi, e prevaleva contro di loro”. (Daniele 7:21) Riguardo a questo “corno”, o re, l’angelo di Dio predisse: “Proferirà parole perfino contro l’Altissimo, e osteggerà di continuo gli stessi santi del Supremo. E intenderà cambiare i tempi e la legge, ed essi gli saranno dati in mano per un tempo, e dei tempi e la metà di un tempo”. (Daniele 7:25) Come e quando si adempì questa parte della profezia?
27. (a) Chi sono i “santi” perseguitati dal “piccolo” corno? (b) In che modo il simbolico corno intendeva “cambiare i tempi e la legge”?
27 I “santi” perseguitati dal “piccolo” corno — la potenza mondiale anglo-americana — sono i seguaci di Gesù unti dallo spirito sulla terra. (Romani 1:7; 1 Pietro 2:9) Negli anni che precedettero la prima guerra mondiale il rimanente di questi unti aveva avvertito pubblicamente che nel 1914 sarebbero scaduti i “tempi fissati delle nazioni”. (Luca 21:24) Quell’anno, quando scoppiò la guerra, fu evidente che il “piccolo” corno aveva ignorato questo avvertimento, perché continuò a osteggiare i “santi” unti. La potenza mondiale anglo-americana si oppose perfino ai loro sforzi di osservare il comando (o “legge”) di Geova secondo cui la buona notizia del Regno deve essere predicata in tutto il mondo dai suoi testimoni. (Matteo 24:14) Così il “piccolo” corno cercò di “cambiare i tempi e la legge”.
28. Quanto sono lunghi “un tempo, e dei tempi e la metà di un tempo”?
28 L’angelo di Geova menzionò un periodo profetico di “un tempo, e dei tempi e la metà di un tempo”. Quanto è lungo? I biblisti in genere convengono che questa espressione equivale a tre tempi e mezzo: la somma di un tempo, due tempi e metà di un tempo. Dato che i “sette tempi” di pazzia di Nabucodonosor ammontarono a sette anni, i tre tempi e mezzo sono tre anni e mezzo.e (Daniele 4:16, 25) La versione di Salvatore Garofalo dice: “Quelli saranno dati in suo potere per un anno, per anni e per mezzo anno”. La traduzione Parola del Signore legge: “Gli sarà dato in potere [il popolo di Dio] per tre anni e mezzo”. Lo stesso periodo è menzionato in Rivelazione 11:2-7, che dice che i testimoni di Dio avrebbero predicato vestiti di sacco per 42 mesi, o 1.260 giorni, e poi sarebbero stati uccisi. Quando iniziò e quando finì questo periodo di tempo?
29. Quando e come iniziarono i profetici tre anni e mezzo?
29 Per i cristiani unti la prima guerra mondiale fu un periodo di prova. Verso la fine del 1914 si aspettavano di essere perseguitati. Molto a proposito il passo biblico scelto per il 1915 era la domanda di Gesù ai discepoli: “Potete voi bere il mio calice?”, secondo Matteo 20:22 nella “Bibbia del re Giacomo”. Perciò, a partire dal dicembre 1914, quella piccola schiera di testimoni predicò ‘vestita di sacco’.
30. In che modo i cristiani unti furono osteggiati dalla potenza mondiale anglo-americana durante la prima guerra mondiale?
30 Con il diffondersi dell’isterismo bellico i cristiani unti incontrarono crescente opposizione. Alcuni furono imprigionati. Altri, come Frank Platt in Inghilterra e Robert Clegg in Canada, furono torturati da autorità sadiche. Il 12 febbraio 1918 il Dominion britannico del Canada vietò il settimo volume appena pubblicato degli Studi sulle Scritture, intitolato The Finished Mystery (Il mistero compiuto), e anche i volantini intitolati The Bible Students Monthly (Il mensile degli Studenti Biblici). Il mese dopo il Dipartimento della Giustizia degli Stati Uniti annunciò che la distribuzione del settimo volume era illegale. Il risultato? Furono perquisite case, confiscate pubblicazioni e arrestati adoratori di Geova!
31. Quando e come terminò il periodo di “un tempo, e dei tempi e la metà di un tempo”?
31 I continui attacchi contro gli unti di Dio culminarono il 21 giugno 1918 con la condanna, in base a false accuse, del presidente Joseph F. Rutherford e di altri esponenti della Watch Tower Bible and Tract Society a lunghi periodi di detenzione. Volendo “cambiare i tempi e la legge”, il “piccolo” corno aveva in effetti soppresso l’opera di predicazione organizzata. (Rivelazione 11:7) Quindi il predetto periodo di “un tempo, e dei tempi e la metà di un tempo” terminò nel giugno 1918.
32. Perché direste che i “santi” non furono annientati dal “piccolo” corno?
32 Ma i “santi” non furono annientati dai continui attacchi del “piccolo” corno. Come era stato profetizzato nel libro di Rivelazione, dopo un breve periodo di inattività i cristiani unti ritornarono in vita e attivi. (Rivelazione 11:11-13) Il 26 marzo 1919 il presidente della Watch Tower Bible and Tract Society e i suoi collaboratori furono liberati di prigione e in seguito furono scagionati dalle false accuse mosse contro di loro. Immediatamente l’unto rimanente cominciò a riorganizzarsi per l’attività futura. Ma cosa riserva il futuro al “piccolo” corno?
L’ANTICO DI GIORNI TIENE UDIENZA
33. (a) Chi è l’Antico di Giorni? (b) Cosa erano i ‘libri che furono aperti’ nella Corte celeste?
33 Dopo aver descritto le quattro bestie, Daniele volge lo sguardo dalla quarta bestia a una scena in cielo. Vede l’Antico di Giorni sedersi come Giudice sul suo splendente trono. L’Antico di Giorni altri non è che Geova Dio. (Salmo 90:2) Mentre la Corte celeste prende posto, Daniele vede ‘aprire dei libri’. (Daniele 7:9, 10) Dal momento che la sua esistenza si estende all’infinito nel passato, Geova conosce tutta la storia umana come se fosse scritta in un libro. Ha osservato tutte e quattro le bestie simboliche e può emettere un giudizio su di esse per conoscenza diretta.
34, 35. Cosa accadrà al “piccolo” corno e alle altre potenze bestiali?
34 Daniele prosegue: “Continuai a guardare allora, a causa del suono delle parole grandiose che il corno proferiva; continuai a guardare finché la bestia fu uccisa e il suo corpo fu distrutto e fu dato al fuoco ardente. Ma in quanto al resto delle bestie, i loro domini furono tolti, e fu concesso loro un prolungamento della vita per un tempo e una stagione”. (Daniele 7:11, 12) L’angelo dice a Daniele: “La Corte stessa si sedeva, e infine gli tolsero il suo proprio dominio per annientarlo e distruggerlo totalmente”. — Daniele 7:26.
35 Per decreto del grande Giudice, Geova Dio, il corno che bestemmiava Dio e osteggiava i suoi “santi” subirà la stessa sorte dell’impero romano, che perseguitò i primi cristiani. Il suo dominio non sussisterà. E neanche quello dei “re” inferiori simili a corna, venuti dall’impero romano. Ma che dire dei governi derivati dalle precedenti potenze bestiali? Come predetto, la loro vita è stata prolungata “per un tempo e una stagione”. I loro territori hanno continuato a essere abitati fino ai nostri giorni. L’Iraq, per esempio, occupa il territorio dell’antica Babilonia. La Persia (Iran) e la Grecia esistono ancora. Resti di quelle potenze mondiali fanno parte delle Nazioni Unite. Anche questi regni scompariranno quando sarà distrutta l’ultima potenza mondiale. Tutti i governi umani saranno eliminati nella “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente”. (Rivelazione 16:14, 16) Ma, allora, chi governerà il mondo?
È PROSSIMO UN GOVERNO DUREVOLE!
36, 37. (a) Chi si intende con “qualcuno simile a un figlio dell’uomo”, e quando e a che scopo comparve nella Corte celeste? (b) Cosa fu stabilito nel 1914?
36 “Continuai a guardare nelle visioni della notte, ed ecco”, esclamò Daniele, “con le nubi dei cieli veniva qualcuno simile a un figlio dell’uomo; e ottenne accesso presso l’Antico di Giorni, e lo fecero accostare proprio davanti a Lui”. (Daniele 7:13) Quando era sulla terra Gesù Cristo si definì “il Figlio dell’uomo”, a indicare la sua parentela con il genere umano. (Matteo 16:13; 25:31) Al Sinedrio, o alta corte ebraica, Gesù disse: “Vedrete il Figlio dell’uomo seduto alla destra della potenza e venire sulle nubi del cielo”. (Matteo 26:64) Quindi nella visione di Daniele colui che venne, invisibile agli occhi umani, e ottenne accesso presso Geova Dio era il risuscitato, glorificato Gesù Cristo. Quando accadde ciò?
37 Dio ha fatto un patto per un Regno con Gesù Cristo, come l’aveva fatto con il re Davide. (2 Samuele 7:11-16; Luca 22:28-30) Quando “i tempi fissati delle nazioni” finirono nel 1914, Gesù Cristo, l’erede regale di Davide, poté legittimamente ricevere il Regno. Nel libro profetico di Daniele si legge: “Gli furono dati dominio e dignità e regno, affinché tutti i popoli, i gruppi nazionali e le lingue servissero proprio lui. Il suo dominio è un dominio di durata indefinita che non passerà, e il suo regno un regno che non sarà ridotto in rovina”. (Daniele 7:14) Il Regno messianico fu dunque stabilito in cielo nel 1914. Il dominio però sarà dato anche ad altri.
38, 39. Chi governerà per sempre il mondo?
38 “I santi del Supremo riceveranno il regno”, disse l’angelo. (Daniele 7:18, 22, 27) Di questi Gesù Cristo è il principale. (Atti 3:14; 4:27, 30) Gli altri “santi” che hanno una parte nel governare sono i 144.000 cristiani fedeli unti con lo spirito, che sono eredi del Regno con Cristo. (Romani 1:7; 8:17; 2 Tessalonicesi 1:5; 1 Pietro 2:9) Vengono risuscitati come spiriti immortali per regnare con Cristo sul celeste monte Sion. (Rivelazione 2:10; 14:1; 20:6) Pertanto Cristo Gesù e i cristiani unti risuscitati governeranno il mondo del genere umano.
39 A proposito del dominio del Figlio dell’uomo e degli altri “santi” risuscitati, l’angelo di Dio disse: “Il regno e il dominio e la grandezza dei regni sotto tutti i cieli furono dati al popolo che sono i santi del Supremo. Il loro regno è un regno di durata indefinita, e tutti i domini serviranno e ubbidiranno anche a loro”. (Daniele 7:27) Come sarà benedetta l’umanità ubbidiente sotto quel Regno!
40. Che benefìci avremo prestando attenzione al sogno e alle visioni di Daniele?
40 Daniele, ignaro di tutti i meravigliosi adempimenti delle visioni che Dio gli aveva dato, disse: “Sino a questo punto è la fine della cosa. In quanto a me, Daniele, i miei propri pensieri mi spaventavano grandemente, tanto che il colore della mia medesima faccia cambiò in me; ma custodii la cosa stessa nel mio proprio cuore”. (Daniele 7:28) Noi invece viviamo nel tempo in cui è possibile capire l’adempimento di ciò che Daniele vide. Prestando attenzione a queste profezie saremo rafforzati nella fede e nella convinzione che il Re messianico costituito da Geova governerà il mondo.
[Note in calce]
a Per maggior chiarezza e onde evitare ripetizioni, uniremo i versetti esplicativi di Daniele 7:15-28 a una trattazione versetto per versetto delle visioni riportate in Daniele 7:1-14.
b Vedi il capitolo 4 di questo libro.
c Breve storia del mondo, trad. di F. E. Lorizio, Sansoni, Firenze, 1958, pagine 126-8.
d Piccola storia universale, trad. di A. Perugini, Curcio, Roma, 1949, pagine 353, 355.
e Vedi il capitolo 6 di questo libro.
SAPRESTE SPIEGARE?
• Cosa è simboleggiato da ciascuna delle ‘quattro grosse bestie salite dal mare’?
• Cosa costituisce il “piccolo” corno?
• In che modo i “santi” furono osteggiati dal simbolico piccolo corno durante la prima guerra mondiale?
• Cosa accadrà al simbolico piccolo corno e alle altre potenze bestiali?
• Che benefìci avete avuto prestando attenzione al sogno e alle visioni di Daniele delle “quattro grosse bestie”?
[Riquadro/Immagini alle pagine 149-152]
UN MONARCA TOLLERANTE
UNO scrittore greco del V secolo a.E.V. lo ricordava come un monarca ideale e tollerante. Nella Bibbia è definito l’“unto” di Dio e “l’uccello da preda” che viene “dal levante”. (Isaia 45:1; 46:11) Il monarca in questione è il persiano Ciro il Grande.
Ciro cominciò a diventare famoso verso il 560/559 a.E.V. quando succedette al padre Cambise I sul trono di Anzan, città o regione dell’antica Persia. Allora Anzan era sotto l’egemonia del re medo Astiage. Ciro si ribellò alla dominazione dei medi e riportò una rapida vittoria perché l’esercito di Astiage disertò. Quindi Ciro si accattivò la lealtà dei medi. Da allora in poi medi e persiani combatterono uniti al suo comando. Così venne all’esistenza la potenza medo-persiana che col tempo estese i suoi domini dal Mar Egeo al fiume Indo. — Vedi la cartina.
Con le forze unite dei medi e dei persiani, Ciro prima si accinse ad assumere il controllo di un punto caldo, la parte occidentale della Media, dove Creso re di Lidia stava estendendo il suo dominio in territorio medo. Avanzando fino al confine orientale del regno di Lidia in Asia Minore, Ciro sconfisse Creso e conquistò la sua capitale, Sardi. Poi sottomise le città ioniche annettendo tutta l’Asia Minore all’impero medo-persiano. Così diventò il principale rivale di Babilonia e del suo re, Nabonedo.
Ciro si preparò dunque per affrontare la potente Babilonia. E da quel momento in poi ebbe una parte nell’adempimento della profezia biblica. Quasi due secoli prima, tramite il profeta Isaia, Geova aveva indicato per nome Ciro, il sovrano che avrebbe abbattuto Babilonia e liberato gli ebrei dalla schiavitù. In virtù di questa nomina anticipata le Scritture definiscono Ciro l’“unto” di Geova. — Isaia 44:26-28.
Quando nel 539 a.E.V. Ciro mosse contro Babilonia, si accinse a un’ardua impresa. Circondata da enormi mura e da un fossato ampio e profondo alimentato dalle acque dell’Eufrate, la città sembrava inespugnabile. Dove l’Eufrate attraversava Babilonia, lungo le rive c’era un muraglione con massicce porte di rame. Come avrebbe potuto Ciro prendere Babilonia?
Più di un secolo prima Geova aveva predetto “una devastazione sulle sue acque” e aveva detto che queste ‘si dovevano prosciugare’. (Geremia 50:38) In armonia con la profezia, Ciro deviò le acque dell’Eufrate qualche chilometro a nord di Babilonia. Quindi il suo esercito percorse a guado il letto del fiume, si arrampicò su per il pendio che portava alle mura e penetrò con facilità nella città perché le porte di rame erano state lasciate aperte. Come un “uccello da preda” che piomba fulmineo sulla vittima, questo sovrano venuto “dal levante” conquistò Babilonia in una sola notte!
Per gli ebrei a Babilonia la vittoria di Ciro significò l’arrivo della tanto attesa liberazione dalla cattività e la fine dei 70 anni di desolazione del loro paese. Come dovettero essere emozionati quando Ciro emanò un editto che li autorizzava a ritornare a Gerusalemme e a ricostruire il tempio! Ciro inoltre restituì loro i preziosi utensili del tempio che Nabucodonosor aveva portato a Babilonia, permise con decreto reale di importare legname dal Libano e autorizzò lo stanziamento di fondi dalla casa del re per coprire le spese di costruzione. — Esdra 1:1-11; 6:3-5.
Ciro in genere seguì una politica umanitaria e tollerante verso i popoli vinti. Una ragione di questo comportamento poteva essere la sua religione. Probabilmente Ciro seguiva gli insegnamenti del profeta persiano Zoroastro e adorava Ahura Mazda, dio ritenuto il creatore di tutto ciò che è buono. In un suo libro Farhang Mehr scrive: “Zoroastro attribuiva a Dio la perfezione morale. Diceva che Ahura Mazda non è vendicativo, ma giusto, e perciò non va temuto, ma amato”. (The Zoroastrian Tradition) Il credere in un dio morale e giusto può aver influito sull’etica di Ciro e incoraggiato magnanimità ed equità.
Il re, però, non tollerava il clima di Babilonia. Le estati torride gli erano insopportabili. Perciò anche se Babilonia rimase una residenza reale dell’impero, oltre che un centro religioso e culturale, servì quasi sempre solo come capitale invernale. Dopo la conquista di Babilonia, Ciro tornò ben presto nella sua capitale estiva, Ecbatana, ai piedi del monte Alvand a circa 1.900 metri di altitudine sul livello del mare. Là i freddi inverni compensati da estati incantevoli gli erano più congeniali. Ciro inoltre costruì un elegante palazzo nella sua capitale precedente, Pasargade (vicino a Persepoli), circa 650 chilometri a sud-est di Ecbatana. Questa residenza era il suo rifugio preferito.
Ciro è dunque ricordato come prode conquistatore e monarca tollerante. I suoi 30 anni di regno terminarono quando nel 530 a.E.V. morì durante una campagna militare. Il figlio Cambise II gli succedette sul trono di Persia.
SAPRESTE SPIEGARE?
• Come Ciro il Persiano dimostrò di essere l’“unto” di Geova?
• Che prezioso servizio rese Ciro al popolo di Geova?
• Come trattava Ciro i popoli vinti?
[Cartina]
(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)
IMPERO MEDO-PERSIANO
MACEDONIA
Menfi
EGITTO
ETIOPIA
Gerusalemme
Babilonia
Ecbatana
Susa
Persepoli
INDIA
[Immagine]
Tomba di Ciro a Pasargade
[Immagine]
Rilievo nel palazzo di Ciro a Pasargade
[Riquadro/Immagini alle pagine 153-161]
UN GIOVANE RE CONQUISTA IL MONDO
CIRCA 2.300 anni fa un generale biondo poco più che ventenne sostava sulla riva del Mediterraneo, lo sguardo fisso su una città insulare distante poco meno di un chilometro. Poiché gli era stato rifiutato l’accesso, il generale infuriato era deciso a conquistare la città. Il suo piano d’attacco? Costruire un molo fino all’isola e mobilitare il suo esercito contro la città. La costruzione del molo era già iniziata.
Ma una missiva del gran re dell’impero persiano interruppe il giovane generale. Ansioso di fare la pace, il sovrano persiano faceva un’offerta straordinaria: 10.000 talenti d’oro (sui 3.500 miliardi di lire al valore attuale), una figlia del re in sposa e il dominio su tutta la parte occidentale dell’impero persiano. Tutto questo in cambio della famiglia reale, che il generale aveva catturato.
Il comandante cui spettava la decisione di accettare o respingere l’offerta era Alessandro III di Macedonia. L’avrebbe accettata? “Quello fu un momento decisivo per il mondo antico”, dice lo storico Ulrich Wilcken. “Le conseguenze della sua decisione si estendono attraverso tutto il Medioevo fino ai nostri giorni, in Oriente come in Occidente”. Prima di considerare la risposta di Alessandro, vediamo quali avvenimenti precedettero quel momento cruciale.
LE DOTI DEL CONQUISTATORE
Alessandro nacque a Pella, in Macedonia, nel 356 a.E.V. Era figlio del re Filippo II e di Olimpiade. Questa insegnò ad Alessandro che i re macedoni discendevano da Eracle, figlio del dio greco Zeus. Secondo Olimpiade, Achille, l’eroe del poema omerico l’Iliade, era antenato di Alessandro. Avendo di mira la conquista e la gloria regale a motivo dell’influenza esercitata su di lui dai genitori, il giovane Alessandro non si interessava di altro. Alla domanda se avrebbe partecipato a una gara nei Giochi Olimpici, Alessandro disse che l’avrebbe fatto se avesse dovuto gareggiare con dei re. La sua ambizione era compiere imprese più grandi di quelle del padre e ottenere la gloria con le proprie gesta.
A 13 anni Alessandro ebbe come tutore il filosofo greco Aristotele, che lo aiutò a coltivare l’amore per la filosofia, la medicina e la scienza. Non si sa fino a che punto gli insegnamenti filosofici di Aristotele influirono sul pensiero di Alessandro. “Sembra probabile che non potessero esservi molti punti di accordo tra i due”, osservava Bertrand Russell, filosofo del XX secolo. “Le teorie politiche di Aristotele erano fondate sulla città-stato greca, che era ormai completamente fuori moda”.f Il concetto di governo di una piccola città-stato non poteva interessare a un principe ambizioso che voleva costituire un grande impero centralizzato. Alessandro doveva essere scettico anche riguardo al precetto aristotelico di trattare i non greci come schiavi, dato che concepiva l’impero come una fiorente partnership fra vincitori e vinti.
Non c’è dubbio, però, che Aristotele instillò in Alessandro l’interesse per la lettura e il sapere. Per tutta la vita Alessandro rimase un avido lettore, con una speciale predilezione per gli scritti di Omero. Si dice che sapesse tutta l’Iliade — ben 15.693 versi — a memoria.
L’insegnamento di Aristotele ebbe bruscamente fine nel 340 a.E.V. quando il principe sedicenne tornò a Pella per governare la Macedonia in assenza del padre. E il principe ereditario si distinse subito in imprese militari. Con grande soddisfazione di Filippo, sedò prontamente la rivolta della tribù tracia dei maidi e prese d’assalto la loro città principale, che chiamò Alessandropoli.
DI VITTORIA IN VITTORIA
Con l’assassinio di Filippo II nel 336 a.E.V. il ventenne Alessandro ereditò il trono della Macedonia. Penetrando in Asia attraverso l’Ellesponto (gli attuali Dardanelli), nella primavera del 334 a.E.V. Alessandro iniziò una campagna di conquiste con un piccolo ma efficiente esercito di 30.000 fanti e 5.000 cavalieri. Il suo esercito era affiancato da ingegneri, topografi, architetti, scienziati e storici.
Presso il fiume Granico, all’estremità nord-occidentale dell’Asia Minore (l’attuale Turchia), Alessandro vinse la prima battaglia contro i persiani. Quell’inverno conquistò l’Asia Minore occidentale. L’autunno seguente combatté a Isso, all’estremità sud-orientale dell’Asia Minore, la seconda battaglia decisiva contro i persiani. Con un esercito di circa mezzo milione di uomini, il gran re persiano Dario III andò lì a incontrare Alessandro. Troppo sicuro di sé, Dario portò anche la madre, la moglie e altri familiari affinché potessero assistere a quella che doveva essere una vittoria spettacolare. Ma i persiani erano impreparati alla subitaneità e veemenza dell’attacco macedone. Le truppe di Alessandro sbaragliarono l’esercito persiano, e Dario fuggì, abbandonando la famiglia nelle mani di Alessandro.
Invece di inseguire i persiani in rotta, Alessandro si diresse a sud lungo la costa del Mediterraneo, impadronendosi delle basi usate dalla potente flotta persiana. Ma la città insulare di Tiro resisté all’invasione. Deciso a conquistarla, Alessandro iniziò un assedio che durò sette mesi. Durante l’assedio arrivò l’offerta di pace di Dario già menzionata. Le proposte erano così allettanti che a quanto pare il fidato consigliere di Alessandro, Parmenione, avrebbe detto: ‘Io accetterei, se fossi Alessandro’. Ma il giovane generale ribatté: ‘Anch’io, se fossi Parmenione’. Rifiutatosi di negoziare, Alessandro continuò l’assedio e nel luglio 332 a.E.V. abbatté quell’orgogliosa signora del mare.
Risparmiando Gerusalemme, che si era arresa, Alessandro proseguì verso sud e conquistò Gaza. Stanco del dominio persiano, l’Egitto lo accolse come un liberatore. A Menfi fece un sacrificio al bue Api, ingraziandosi così i sacerdoti egiziani. Inoltre fondò la città di Alessandria, che in seguito rivaleggiò con Atene come centro culturale e che porta ancora il suo nome.
Poi Alessandro mosse verso nord-est, passando per la Palestina e raggiungendo il Tigri. Nel 331 a.E.V. si impegnò nella terza battaglia importante contro i persiani, a Gaugamela, non lontano dalle rovine di Ninive. Qui i 47.000 uomini di Alessandro sopraffecero il riorganizzato esercito persiano forte di almeno 250.000 uomini! Dario fuggì e fu poi assassinato dalla sua stessa gente.
Infiammato dalla vittoria, Alessandro si volse a sud e prese la capitale invernale persiana, Babilonia. Occupò anche le capitali Susa e Persepoli, impadronendosi dell’immenso tesoro persiano e incendiando il grandioso palazzo di Serse. Per ultima, si arrese la capitale Ecbatana. Questo veloce conquistatore sottomise quindi il resto del dominio persiano, spingendosi a est fino al fiume Indo, nell’attuale Pakistan.
Varcato l’Indo, nella regione che confinava con la provincia persiana di Tassila, Alessandro incontrò un rivale formidabile, il monarca indiano Poro. Contro di lui, nel giugno 326 a.E.V., Alessandro combatté la sua quarta e ultima battaglia importante. L’esercito di Poro includeva 35.000 soldati e 200 elefanti, che spaventarono i cavalli dei macedoni. La battaglia fu aspra e sanguinosa, ma l’esercito di Alessandro ebbe la meglio. Poro si arrese e diventò suo alleato.
Più di otto anni erano passati da che la falange macedone era passata in Asia e i soldati erano esausti e soffrivano di nostalgia. Snervati dalla feroce battaglia con Poro, volevano tornare a casa. Benché riluttante, Alessandro finì per assecondare i loro desideri. La Grecia era diventata davvero la potenza mondiale. Grazie alle colonie greche fondate nei paesi conquistati, la lingua e la cultura greca si diffusero in tutto il reame.
L’UOMO ALESSANDRO
Quello che salvò la compagine dell’esercito macedone per tutti gli anni delle conquiste fu la personalità di Alessandro. Dopo le battaglie Alessandro era solito visitare i feriti, esaminarne le lesioni, lodare i soldati per le loro azioni eroiche e onorarli con un dono in denaro consono alle loro imprese. Per quelli che cadevano in battaglia Alessandro disponeva un funerale sontuoso. I genitori e i figli dei caduti erano esentati da tutte le tasse e le forme di servizio. Come diversivo dopo le battaglie, Alessandro indiceva giochi e competizioni. In un’occasione concesse un congedo agli uomini sposati di recente, che permise loro di passare l’inverno in Macedonia insieme alle rispettive mogli. Simili azioni gli valsero l’affetto e l’ammirazione dei suoi uomini.
Delle nozze di Alessandro con Rossane, principessa della Battriana, il biografo greco Plutarco scrive che “furono dovute ad amore . . . ma parvero inquadrarsi troppo bene con la politica di armonia tra i due popoli, che stava perseguendo. I barbari trassero invero un motivo di fiducia dai vincoli che le nozze crearono fra i due popoli, e si affezionarono straordinariamente ad Alessandro, poiché egli, che era sempre stato molto temperante in materia, non si permise di toccare la donna, l’unica che l’avesse soggiogato, se non dopo aver contratto un regolare matrimonio”.g
Alessandro rispettava anche il matrimonio altrui. Benché la moglie di Dario fosse sua prigioniera, dispose che fosse trattata in modo onorevole. Similmente, appreso che due soldati macedoni avevano abusato delle mogli di alcuni stranieri, ordinò che se risultavano colpevoli venissero giustiziati.
Come sua madre Olimpiade, Alessandro era molto religioso. Prima e dopo una battaglia faceva sacrifici e consultava i suoi divinatori sul significato di certi presagi. Consultò anche l’oracolo di Amon (Ammone) in Libia. E a Babilonia seguì le istruzioni dei caldei riguardo ai sacrifici, in particolare al dio babilonese Bel (Marduk).
Per quanto fosse di abitudini moderate nel mangiare, alla fine Alessandro si abbandonò agli eccessi nel bere. Soleva parlare a lungo davanti a ogni calice di vino e vantare le sue imprese. Una delle sue azioni più inique fu l’assassinio dell’amico Clito, in uno scatto d’ira mentre era ubriaco. Ma Alessandro era così consapevole del suo misfatto che si condannò da sé e per tre giorni rimase a letto, senza mangiare né bere. Alla fine gli amici lo persuasero a mangiare.
Con il passare del tempo la brama di gloria mise in evidenza altri tratti spiacevoli della sua personalità. Cominciò a credere prontamente alle false accuse e a infliggere punizioni con la massima severità. Per esempio, essendo stato indotto a credere che Filota fosse implicato in un attentato alla sua vita, Alessandro fece giustiziare lui e il padre, Parmenione, che era stato il suo consigliere fidato.
LA SCONFITTA DI ALESSANDRO
Poco dopo essere ritornato a Babilonia, Alessandro fu colpito da febbre malarica e non si riprese. Il 13 giugno 323 a.E.V., dopo essere vissuto solo 32 anni e 8 mesi, Alessandro si arrese al nemico più implacabile, la morte.
Avvenne proprio come certi saggi indiani avevano osservato: “O re Alessandro, ciascun uomo possiede tanta terra quanta è questa su cui ci troviamo a camminare; tu, che sei un uomo simile agli altri, tranne che per l’ambizione e l’orgoglio, dalla tua patria hai attraversato tanta terra, creandoti problemi e procurandone agli altri. In realtà di qui a poco, una volta morto, avrai tanta terra quanta basterà al tuo corpo per essere sepolto”.h
[Note in calce]
f La saggezza dell’Occidente, trad. di L. Pavolini, Longanesi, Milano, 1961, pagina 80.
g Vite parallele di Plutarco, trad. di C. Carena, Einaudi, Torino, 1958, volume II, pagina 627.
h Arriano, Anabasi di Alessandro, VII, 1, 6, trad. di D. Ambaglio, Rizzoli, Milano, 1994.
SAPRESTE SPIEGARE?
• Che educazione aveva ricevuto Alessandro Magno?
• Poco dopo avere ereditato il trono della Macedonia, quale campagna intraprese Alessandro?
• Quali furono alcune vittorie di Alessandro?
• Cosa si può dire della personalità di Alessandro?
[Cartina]
(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)
LE CONQUISTE DI ALESSANDRO
MACEDONIA
EGITTO
Babilonia
Indo
[Immagine]
Alessandro
[Immagine]
Aristotele con il suo allievo Alessandro
[Immagine a tutta pagina]
[Immagine]
Medaglia con l’effigie, si pensa, di Alessandro Magno
[Riquadro/Immagini alle pagine 162 e 163]
UN VASTO REGNO VIENE DIVISO
LA BIBBIA prediceva che il regno di Alessandro Magno sarebbe stato smembrato e diviso “ma non [fra la] sua posterità”. (Daniele 11:3, 4) Difatti entro 14 anni dalla morte improvvisa di Alessandro avvenuta nel 323 a.E.V., il figlio legittimo Alessandro IV e il figlio illegittimo Eracle furono assassinati.
Nel 301 a.E.V. quattro generali di Alessandro detenevano il potere sul vasto impero creato dal loro comandante. Il generale Cassandro si impadronì della Macedonia e della Grecia. Il generale Lisimaco ricevette l’Asia Minore e la Tracia. A Seleuco I Nicatore andarono la Mesopotamia e la Siria. E Tolomeo I figlio di Lago governava l’Egitto e la Palestina. Dall’unico grande regno di Alessandro sorsero quindi quattro regni ellenistici.
Dei quattro regni ellenistici quello di Cassandro fu il più breve. Pochi anni dopo che Cassandro aveva assunto il potere, la sua discendenza maschile si estinse e, nel 285 a.E.V., Lisimaco si impadronì della parte europea dell’impero greco. Quattro anni dopo Lisimaco cadde in battaglia combattendo contro Seleuco I Nicatore, che assunse il controllo della maggior parte dei territori asiatici. Seleuco diventò il primo della dinastia dei Seleucidi, re di Siria. Egli fondò Antiochia di Siria e ne fece la sua nuova capitale. Seleuco fu assassinato nel 281 a.E.V., ma la dinastia iniziata con lui rimase al potere fino al 64 a.E.V. quando il generale romano Pompeo ridusse la Siria a provincia di Roma.
Dei quattro regni in cui fu diviso l’impero di Alessandro, quello dei Tolomei durò più a lungo. Tolomeo I assunse il titolo di re nel 305 a.E.V. e diventò il primo dei re o faraoni macedoni d’Egitto. Facendo di Alessandria la capitale, iniziò subito un programma di sviluppo urbanistico. Una delle sue maggiori opere architettoniche fu la famosa biblioteca. Per dirigere questo grandioso complesso, Tolomeo fece venire dalla Grecia un noto studioso ateniese, Demetrio Falereo. A quanto si dice, nel I secolo E.V. la biblioteca ospitava un milione di rotoli. I Tolomei continuarono a governare l’Egitto finché questo cadde in potere di Roma nel 30 a.E.V. Allora Roma prese il posto della Grecia come potenza mondiale dominante.
SAPRESTE SPIEGARE?
• Come venne diviso il vasto impero di Alessandro?
• Fino a quando la dinastia dei Seleucidi regnò in Siria?
• Quando finì il regno dei Tolomei in Egitto?
[Cartina]
(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)
SUDDIVISIONE DELL’IMPERO DI ALESSANDRO
Cassandro
Lisimaco
Tolomeo I
Seleuco I
[Immagini]
Tolomeo I
Seleuco I
[Diagramma/Immagine a pagina 139]
(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)
LE POTENZE MONDIALI DELLE PROFEZIE DI DANIELE
L’immagine immensa (Daniele 2:31-45)
Le quattro bestie salite dal mare (Daniele 7:3-8, 17, 25)
BABILONIA dal 607 a.E.V.
MEDIA-PERSIA dal 539 a.E.V.
GRECIA dal 331 a.E.V.
ROMA dal 30 a.E.V.
POTENZA MONDIALE ANGLO-AMERICANA dal 1763
MONDO POLITICAMENTE DIVISO nel tempo della fine
[Immagine a tutta pagina a pagina 128]
[Immagine a tutta pagina a pagina 147]