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“Ecco l’uomo!”La Torre di Guardia 1991 | 1° gennaio
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Così, accondiscendendo alle loro pretese e desiderando soddisfare la folla più che fare ciò che sa essere giusto, Pilato libera Barabba. Poi prende Gesù e lo fa spogliare e flagellare. Non si tratta di dargli semplici frustate. Una rivista medica (The Journal of the American Medical Association) descrive in questo modo la pratica romana della flagellazione:
“Lo strumento usato di solito era una sferza corta (flagrum o flagellum) con varie strisce di cuoio, singole o intrecciate, di lunghezza variabile, a cui erano legate, a intervalli, palline di ferro o frammenti acuminati di osso di pecora. . . . Quando i soldati romani colpivano ripetutamente e con violenza il dorso della vittima, le palline di ferro provocavano profonde contusioni, e le strisce di cuoio e gli ossi di pecora laceravano la pelle e i tessuti sottocutanei. Poi, mentre la flagellazione continuava, le lacerazioni si estendevano ai muscoli scheletrici sottostanti, riducendoli a frementi brandelli di carne sanguinolenta”.
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“Ecco l’uomo!”La Torre di Guardia 1991 | 1° gennaio
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Per quanto ferito e percosso, gli ebrei hanno davanti a sé il personaggio più straordinario di tutta la storia, davvero il più grande uomo mai esistito! Sì, la dignità e la calma di Gesù rivelano una grandezza che nemmeno Pilato può fare a meno di riconoscere, poiché a quanto pare le sue parole sono un misto di rispetto e compassione. Giovanni 18:39–19:5; Matteo 27:15-17, 20-30; Marco 15:6-19; Luca 23:18-25.
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