La fine dell’odio in tutto il mondo
CIRCA duemila anni fa, un gruppo minoritario era oggetto di odio. Tertulliano spiega qual era all’epoca l’atteggiamento comune dei romani verso i primi cristiani: “Se dal cielo non scende la pioggia e la terra trema, se sopravvengono la carestia e la peste, non si ode che un grido: ‘I Cristiani al leone’”! — Apologetico, XL, 2, a cura di A. Resta Barrile, Zanichelli, Bologna, 1984.
Nonostante l’odio di cui erano oggetto, i primi cristiani resisterono alla tentazione di vendicarsi. Nel suo famoso Sermone del Monte, Gesù Cristo aveva detto: “Avete udito che fu detto: ‘Devi amare il tuo prossimo e odiare il tuo nemico’. Ma io vi dico: Continuate ad amare i vostri nemici e a pregare per quelli che vi perseguitano”. — Matteo 5:43, 44.
Che ‘odiare un nemico’ fosse giusto lo diceva la tradizione orale degli ebrei. Gesù invece disse che bisogna amare non solo i propri amici, ma anche i propri nemici. Questo è difficile, ma non impossibile. Amare un nemico non significa approvarne i modi di pensare e di agire. La parola greca usata in Matteo viene da agàpe, l’amore che agisce in conformità col principio. Chi manifesta agàpe, cioè l’amore basato sul principio, fa del bene anche a un nemico che lo odia e lo maltratta. Perché? Perché così imita Cristo e sconfigge l’odio. Un grecista ha osservato: “[L’amore agàpe] ci permette di vincere la nostra inclinazione naturale a provare ira e rancore”. Ma è efficace nell’attuale mondo pieno di odio?
Bisogna dire che non tutti quelli che si professano cristiani sono decisi a seguire l’esempio di Cristo. Le recenti atrocità in Ruanda sono state commesse da gruppi etnici i cui membri erano in gran parte sedicenti cristiani. Pilar Díez Espelosín, una suora cattolica che ha lavorato in Ruanda per 20 anni, ha riferito un episodio sintomatico. Un uomo si era avvicinato alla chiesa in cui lei si trovava brandendo una lancia che evidentemente aveva già usato. La suora gli disse: “Ma che fai? Vai in giro ad ammazzare la gente? Non pensi a Cristo?” L’uomo rispose che ci pensava ed entrò in chiesa, si inginocchiò e recitò con fervore il rosario. Quando ebbe finito se ne andò per ricominciare a uccidere. “Si vede che non insegniamo bene il vangelo”, ha ammesso la suora. Questo fallimento non va però addebitato al messaggio di Gesù. In realtà chi mette in pratica il vero cristianesimo può vincere l’odio.
Vittoria sull’odio in campo di concentramento
Max Liebster è un ebreo sopravvissuto all’Olocausto. Benché il suo cognome significhi “amato”, ha conosciuto l’odio fin troppo da vicino. Egli descrive cosa imparò nella Germania nazista circa l’amore e l’odio.
“Sono cresciuto vicino a Mannheim, in Germania, negli anni ’30. Hitler asseriva che tutti gli ebrei erano ricchi affaristi che sfruttavano il popolo tedesco. Per la verità mio padre era solo un umile calzolaio. Tuttavia, a causa dell’influenza della propaganda nazista, i vicini divennero sempre più ostili nei nostri confronti. Una volta, quand’ero adolescente, un compaesano mi cosparse a forza la fronte con del sangue di maiale. Quel grave insulto non fu che il preludio di ciò che ci aspettava. Nel 1939 la Gestapo mi arrestò e confiscò tutte le mie cose.
“Dal gennaio 1940 al maggio 1945, lottai per sopravvivere in cinque diversi campi di concentramento: Sachsenhausen, Neuengamme, Auschwitz, Buna e Buchenwald. Mio padre, anch’egli rinchiuso a Sachsenhausen, morì durante il terribile inverno del 1940. Io stesso ne trasportai il corpo al crematorio, dove un mucchio di cadaveri erano in attesa di essere bruciati. In tutto, otto miei familiari morirono nei campi.
“Fra i prigionieri, i kapò erano ancora più odiati delle SS. I kapò erano prigionieri che collaboravano con le SS e quindi usufruivano di certe agevolazioni. Erano incaricati della distribuzione dei viveri e anche di infliggere le frustate agli altri prigionieri. Spesso commettevano ingiustizie e abusi. Credo di aver avuto sufficienti ragioni per odiare sia le SS che i kapò, ma durante la detenzione imparai che l’amore è più forte dell’odio.
“La forza morale dei prigionieri testimoni di Geova mi convinse che la loro fede era basata sulle Scritture, così che io stesso divenni Testimone. Ernst Wauer, un Testimone che conobbi nel campo di concentramento di Neuengamme, mi esortò a coltivare l’attitudine mentale di Cristo. La Bibbia dice che “quando era oltraggiato, non rese oltraggio. Quando soffriva, non minacciò, ma continuò ad affidarsi a colui che giudica giustamente”. (1 Pietro 2:23) Cercai di fare altrettanto, lasciando la vendetta nelle mani di Dio, Giudice di tutti.
“Gli anni trascorsi nei campi mi hanno insegnato che spesso gli uomini fanno il male per ignoranza. Non si può nemmeno dire che tutte le SS, indistintamente, fossero cattive: una mi salvò la vita. Una volta ebbi un attacco acuto di dissenteria ed ero troppo debole per tornare a piedi al campo dal posto in cui lavoravo. La mattina dopo sarei dovuto finire nelle camere a gas di Auschwitz, ma una guardia delle SS, che proveniva dalla mia stessa regione della Germania, intercedé a mio favore. Mi fece lavorare nella mensa delle SS, dove potei riposarmi un po’ finché non mi fui ripreso. Un giorno mi confessò: ‘Max, mi sembra di essere su un treno senza macchinista lanciato a folle velocità. Se salto giù mi sfracello. Se rimango su mi schianterò insieme al treno!’
“Quegli uomini avevano bisogno di amore quanto me. Furono infatti l’amore e la compassione, uniti alla fede in Dio, che mi permisero di sopravvivere a quelle condizioni disumane e alla minaccia quotidiana di essere ucciso. Non posso dire di esserne uscito completamente indenne, ma le mie cicatrici emotive sono state minime”.
Il calore e la bontà che Max irradia ancora a distanza di 50 anni sono un’eloquente testimonianza della veracità delle sue parole. Max non è un caso isolato. Aveva una ragione valida per vincere l’odio: imitare Cristo. Altri che nella vita si sono fatti guidare dalle Scritture hanno agito in modo simile. Simone, una testimone di Geova francese, spiega come imparò il vero significato dell’amore altruistico.
“Mia madre, Emma, che divenne Testimone poco prima della seconda guerra mondiale, mi insegnò che spesso le persone fanno cose cattive perché non sanno fare di meglio. Mi spiegò che se le odiamo non siamo veri cristiani, dato che Gesù disse di amare i nemici e di pregare per quelli che ci perseguitano. — Matteo 5:44.
“Ricordo una situazione terribile che mise alla prova questa convinzione. Durante l’occupazione nazista della Francia, mia madre soffrì molto per colpa di un’inquilina del nostro stesso palazzo, la quale la denunciò alla Gestapo. Come risultato mia madre trascorse due anni nei campi di concentramento in Germania, dove rischiò di morire. Dopo la guerra la polizia francese voleva che mia madre firmasse una dichiarazione per incriminare la vicina per collaborazionismo a favore dei tedeschi. Mia madre rifiutò, dicendo che ‘Dio è il Giudice e Colui che retribuisce il bene e il male’. Alcuni anni dopo quella vicina si ammalò di cancro e arrivò allo stadio terminale. Invece di godere della sua disgrazia, mia madre dedicò molte ore a rendere più sopportabili i suoi ultimi mesi di vita. Non dimenticherò mai questo trionfo dell’amore sull’odio”.
Questi due esempi dimostrano la potenza dell’amore basato sul principio di fronte all’ingiustizia. La Bibbia stessa però dice che c’è “un tempo per amare e un tempo per odiare”. (Ecclesiaste 3:1, 8) Com’è possibile?
Un tempo per odiare
Dio non condanna indistintamente ogni forma di odio. Riguardo a Gesù Cristo, la Bibbia dice: “Hai amato la giustizia e hai odiato l’illegalità”. (Ebrei 1:9) Tuttavia c’è differenza fra odiare il male e odiare chi lo commette.
Gesù mostrò il giusto equilibrio fra amore e odio. Odiava l’ipocrisia, ma cercava di aiutare gli ipocriti a cambiare mentalità. (Matteo 23:27, 28; Luca 7:36-50) Condannava la violenza, ma pregò per coloro che lo stavano mettendo a morte. (Matteo 26:52; Luca 23:34) E sebbene il mondo lo odiasse senza ragione, cedette la propria vita per dare la vita al mondo. (Giovanni 6:33, 51; 15:18, 25) Ci lasciò un perfetto esempio di amore basato sul principio e di odio che Dio approva.
L’ingiustizia può farci indignare, come si indignò Gesù. (Luca 19:45, 46) I cristiani però non sono autorizzati a farsi giustizia da sé. “Non rendete a nessuno male per male”, disse Paolo ai cristiani di Roma. “Se possibile, per quanto dipende da voi, siate pacifici con tutti gli uomini. Non vi vendicate . . . Non farti vincere dal male, ma continua a vincere il male col bene”. (Romani 12:17-21) Quando ci rifiutiamo di provare odio o di vendicare un torto, facciamo vincere l’amore.
Un mondo senza odio
Perché l’odio scompaia a livello mondiale, milioni di persone devono cambiare i loro radicati modi di pensare. Come può avvenire questo? Il prof. Ervin Staub propone quanto segue: “Di solito noi abbiamo una cattiva opinione di quelli cui facciamo del male e stimiamo quelli che aiutiamo. Man mano che apprezziamo di più coloro che aiutiamo e proviamo la soddisfazione che deriva dall’aiutarli, cominciamo anche a vederci nei panni di persone premurose e soccorrevoli. Uno dei nostri obiettivi dev’essere quello di creare delle società in cui ci sia la più ampia partecipazione possibile in quanto a fare qualcosa per gli altri”. — The Roots of Evil.
In altre parole, per bandire l’odio occorre creare una società in cui gli uomini imparino ad amare aiutandosi a vicenda, una società in cui si dimentichi tutta l’ostilità causata da pregiudizio, nazionalismo, razzismo e tribalismo. Esiste una società simile? Considerate l’esperienza di un uomo che conobbe l’odio di persona durante la rivoluzione culturale in Cina.
“Quando cominciò la rivoluzione culturale, ci fu insegnato che ‘nella lotta di classe’ non c’era posto per i compromessi. L’odio era il sentimento prevalente. Divenni una guardia rossa e cominciai ad andare a caccia di ‘nemici’ del partito, anche nella mia stessa famiglia. Benché all’epoca fossi solo un adolescente, partecipai a perquisizioni domiciliari nel tentativo di trovare le prove di ‘tendenze reazionarie’. Tenni anche un’adunanza pubblica per denunciare un ‘controrivoluzionario’. Naturalmente queste accuse a volte si basavano più su antipatie personali che su considerazioni politiche.
“Vidi infliggere a molti — giovani e vecchi, uomini e donne — punizioni corporali sempre più crudeli. Uno dei miei insegnanti di scuola — un brav’uomo — fu fatto sfilare per le strade come un criminale. Due mesi dopo un altro stimato insegnante della mia scuola fu trovato morto nel fiume di Suzhou, e il mio insegnante di inglese fu costretto a impiccarsi. Ero allibito e confuso. Quelle erano brave persone. Non era giusto trattarle in quel modo! Così troncai ogni rapporto con le guardie rosse.
“Non penso che quell’ondata di odio che sconvolse per breve tempo la Cina sia stata un fatto isolato. Questo secolo ha visto moltissime esplosioni di odio. Sono convinto però che l’amore può vincere l’odio. L’ho sperimentato nel mio caso. Quando cominciai a frequentare i testimoni di Geova, rimasi colpito dal sincero amore che mostravano a persone di ogni razza e ambiente. Attendo con ansia il giorno in cui, come promette la Bibbia, tutti avranno imparato ad amarsi gli uni gli altri”.
Sì, la società internazionale dei testimoni di Geova è una prova vivente che l’odio può essere eliminato. I Testimoni, da qualsiasi ambiente provengano, si sforzano di sostituire il pregiudizio col rispetto reciproco e di eliminare qualunque traccia di tribalismo, razzismo e nazionalismo. Una ragione del loro successo è la determinazione di imitare Gesù Cristo nel mostrare l’amore basato sul principio. Un’altra ragione è che confidano nel Regno di Dio come mezzo che porrà fine a ogni ingiustizia.
Il Regno di Dio è la soluzione definitiva per creare un mondo senza odio, un mondo in cui non ci sia nemmeno il male da odiare. Descritto nella Bibbia come “nuovi cieli”, questo governo celeste garantirà un mondo senza ingiustizie. Dominerà su una “nuova terra”, una nuova società di persone che avranno imparato ad amarsi. (2 Pietro 3:13; Isaia 54:13) Quest’opera di istruzione è già in corso, come dimostrano le esperienze di Max, Simone e molti altri. Ci permette di avere un’idea di quello che sarà un programma mondiale volto a eliminare l’odio e le sue cause.
Mediante il profeta Isaia, Geova descrive il risultato: “Non faranno danno né causeranno rovina in tutto il mio monte santo; perché la terra sarà certamente piena della conoscenza di Geova come le acque coprono il medesimo mare”. (Isaia 11:9) Dio stesso avrà posto fine all’odio. L’amore regnerà sovrano.
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I nazisti incisero un numero di matricola sul braccio sinistro di Max Liebster
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L’odio sarà presto una cosa del passato