La vita e il ministero di Gesù
Una nazione perduta, ma non del tutto
POCO dopo che Gesù ha parlato con la folla raccoltasi fuori della casa di un fariseo, alcuni gli menzionano i “galilei il cui sangue [il governatore romano Ponzio] Pilato aveva mescolato con i loro sacrifici”. Questi galilei potrebbero essere quelli uccisi quando migliaia di ebrei protestarono perché Pilato usava denaro preso dal tesoro del tempio per costruire un acquedotto che portasse l’acqua a Gerusalemme. Quelli che riferiscono questo fatto a Gesù potrebbero sottintendere che i galilei subirono il disastro a motivo delle loro opere malvage.
Ma Gesù li corregge, chiedendo: “Immaginate voi che questi galilei fossero peccatori peggiori di tutti gli altri galilei perché hanno sofferto queste cose? No, vi dico”, risponde Gesù. Poi usa l’episodio per avvertire i giudei: “A meno che non vi pentiate, sarete tutti distrutti similmente”.
Continuando, Gesù fa riferimento a un’altra disgrazia locale, forse anch’essa legata alla costruzione dell’acquedotto. Egli chiede: “O immaginate che quei diciotto sui quali cadde la torre di Siloam, e li uccise, fossero debitori più grandi di tutti gli altri uomini che abitavano a Gerusalemme?” No, non fu a motivo della loro malvagità che costoro persero la vita, dice Gesù. Al contrario, di solito queste disgrazie accadono a motivo ‘del tempo e dell’avvenimento imprevisto’. Comunque, Gesù approfitta ancora una volta dell’occasione per avvertire: “Ma, a meno che non vi pentiate, sarete tutti distrutti nello stesso modo”.
Gesù fa poi un’illustrazione appropriata, e dice: “Un uomo aveva un fico piantato nella sua vigna, e venne a cercarvi del frutto, ma non ne trovò. Quindi disse al vignaiolo: ‘Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutto in questo fico, ma non ne trovo. Taglialo! Perché infatti dovrebbe occupare la terra inutilmente?’ Rispondendo, egli gli disse: ‘Signore, lascialo stare anche quest’anno, finché io gli scavi intorno e metta il concime; e se quindi produrrà frutto nel futuro, bene; se no, lo taglierai’”.
Gesù per più di tre anni ha cercato di coltivare la fede in mezzo alla nazione giudaica. Ma solo qualche centinaio di discepoli possono essere considerati il frutto delle sue fatiche. Ora, nel quarto anno del suo ministero, egli sta intensificando i suoi sforzi: in maniera simbolica scava e mette il concime intorno al “fico” giudaico predicando e insegnando con zelo in Giudea e in Perea. Ma senza profitto! La nazione si rifiuta di pentirsi e pertanto è destinata alla distruzione. Solo un rimanente d’essa reagisce favorevolmente.
Poco tempo dopo Gesù insegna in una sinagoga, di sabato. Lì egli nota una donna che, afflitta da un demonio, è piegata in due da diciotto anni. Mosso a pietà, Gesù le dice: “Donna, sei liberata dalla tua debolezza”. Quindi pone le mani su di lei ed essa si raddrizza all’istante e comincia a glorificare Dio.
Il presidente della sinagoga, però, si arrabbia. “Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare”, protesta. “In essi, perciò, venite e siate guariti, e non in giorno di sabato”. In questo modo egli riconosce che Gesù ha il potere di guarire ma condanna la gente perché viene per essere guarita di sabato!
“Ipocriti”, risponde Gesù, “ciascuno di voi non scioglie di sabato il suo toro o il suo asino dalla stalla e non lo conduce a bere? Non doveva dunque questa donna che è una figlia di Abraamo, e che Satana ha tenuto legata, ecco, per diciotto anni, essere sciolta da questo legame in giorno di sabato?”
Udendo ciò, coloro che si oppongono a Gesù cominciano a provare vergogna. La folla, d’altra parte, si rallegra di tutte le cose gloriose che vede fare da Gesù. In risposta, Gesù ripete due illustrazioni profetiche riguardo al Regno di Dio che ha già narrato da una barca sul Mar di Galilea circa un anno prima. Luca 13:1-21; Ecclesiaste 9:11; Matteo 13:31-33.
◆ Quali disgrazie vengono menzionate, e quale lezione ne trae Gesù?
◆ Come si può applicare l’illustrazione del fico infruttuoso e degli sforzi per renderlo produttivo?
◆ In che modo il presidente della sinagoga riconosce che Gesù ha il potere di guarire, ma come Gesù denuncia l’ipocrisia di quest’uomo?