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“Abbi cura di questa vite”!La Torre di Guardia 2006 | 15 giugno
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Come Geova aveva paragonato l’Israele letterale a una vite, così Gesù ricorse alla metafora della vite. Durante quella che molti chiamano l’Ultima Cena, disse ai suoi discepoli: “Io sono la vera vite, e il Padre mio è il coltivatore”. (Giovanni 15:1) Gesù paragonò i suoi discepoli ai tralci di una vite. I tralci di una vite letterale traggono vigore dal ceppo; in modo simile, i discepoli di Cristo devono rimanere uniti a lui. “Separati da me non potete fare nulla”, disse Gesù. (Giovanni 15:5) La vite viene coltivata per il frutto, e Geova si aspetta che i suoi servitori producano frutto in senso spirituale. Questo reca soddisfazione e gloria a Dio, il Coltivatore della vite. — Giovanni 15:8.
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“Abbi cura di questa vite”!La Torre di Guardia 2006 | 15 giugno
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‘Continuate a portare molto frutto’
I tralci simbolici della “vera vite” rappresentano i cristiani unti. Tuttavia anche le “altre pecore” devono dimostrarsi discepoli di Cristo produttivi. (Giovanni 10:16) Anch’esse devono portare “molto frutto” e dare gloria al loro Padre celeste. (Giovanni 15:5, 8) L’illustrazione di Gesù della vera vite ci ricorda che la nostra salvezza dipende dal rimanere uniti a Cristo e dal produrre buon frutto spirituale. Gesù disse: “Se osservate i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre e rimango nel suo amore”. — Giovanni 15:10.
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