ANANIA
(Ananìa).
[1, 2: Iah mi ha risposto]
1. Padre di Maaseia e nonno dell’Azaria che aiutò Neemia nella ricostruzione delle mura di Gerusalemme. — Ne 3:23.
2. Città abitata da appartenenti alla tribù di Beniamino dopo il ritorno dall’esilio. (Ne 11:32) Si ritiene sia la Betania (el-ʽAzariyeh [El ʽEizariya]) che si trova 2,5 km a ESE del Monte del Tempio a Gerusalemme. — Vedi BETANIA n. 1.
[3-5: forma greca del nome ebraico Hanania, che significa “Geova ha mostrato favore; Geova è stato benigno”]
3. Cristiano della primitiva congregazione di Gerusalemme. Dopo la Pentecoste del 33 E.V. si provvedeva ai bisogni materiali dei credenti rimasti a Gerusalemme mediante mutua assistenza fra i cristiani. Fu istituito allo scopo un fondo comune, sostenuto dalle contribuzioni volontarie che rappresentavano il ricavato della vendita di campi e case da parte di componenti della congregazione. (At 4:34-37) Anania vendette un campo e, con la complicità della moglie, offrì solo una parte del denaro ricavato, dando ad intendere che consegnava l’intera somma, senza dubbio per guadagnarsi in certa misura la lode e la stima della congregazione. Tuttavia, grazie a uno speciale dono dello spirito, il dono della conoscenza, Pietro si rese conto della sua simulazione, lo smascherò per aver mentito ‘allo spirito santo e a Dio’, e Anania cadde a terra e spirò. Quando gli uomini che l’avevano sepolto tornarono circa tre ore dopo, trovarono che anche sua moglie Saffira era morta per aver cercato di sostenere la stessa frode. — At 5:1-10.
4. Discepolo cristiano di Damasco. Dopo la conversione di Saulo, Anania ebbe una visione in cui Gesù gli diede il nome e l’indirizzo di Saulo con istruzioni di andare da lui. Benché dapprima esitasse conoscendo la feroce persecuzione che Saulo aveva inflitto ai cristiani, Anania andò da lui, gli fece riacquistare la vista, lo informò che doveva essere testimone di Dio, e dispose che fosse battezzato. Saulo (Paolo), difendendosi più tardi davanti a oppositori ebrei, si riferì ad Anania come a un uomo “riverente secondo la Legge, del quale tutti i giudei che dimoravano là [a Damasco] parlavano bene”. Dato che era cristiano, tale lode da parte degli ebrei era davvero una notevole testimonianza della sua rettitudine. — At 9:10-18; 22:12-16.
5. Sommo sacerdote ebreo dal 48 al 58 E.V. circa. Secondo Giuseppe Flavio era figlio di Nebedeo e ricevette l’incarico da Erode re di Calcide, fratello di Erode Agrippa I. (Antichità giudaiche, XX, 103 [v, 2]) Fu inviato a Roma nel 52 E.V. per essere processato a motivo di certe difficoltà sorte fra ebrei e samaritani, ma venne prosciolto dall’imperatore Claudio.
Verso il 56 E.V., quando Paolo fu processato davanti al Sinedrio, Anania, che presiedeva, ordinò che fosse colpito in faccia. Paolo reagì predicendo che Dio avrebbe ripagato questa cattiva azione e chiamò Anania “muro imbiancato”. Invitato a renderne conto, Paolo si scusò dicendo di non sapere che l’ordine di colpirlo fosse venuto dal sommo sacerdote, e citò Esodo 22:28, riconoscendo il proprio obbligo di mostrare il dovuto rispetto. Alcuni ritengono che Paolo sostenesse di ignorare la posizione di Anania non essendo la sua carica di sommo sacerdote legalmente accertata dopo il ritorno da Roma, ma non ci sono sostanziali prove di ciò. Potrebbe semplicemente essere un’ulteriore prova che Paolo non ci vedeva bene, come sembrano indicare altri versetti. Anania poteva aver dato l’ordine in tono abbastanza secco e concitato da rendere difficile a Paolo identificare chi aveva parlato. — At 23:2-5.
Dopo il processo del Sinedrio, Anania, accompagnato da certi anziani e da un oratore pubblico, si recò a Cesarea per accusare Paolo davanti al governatore Felice. (At 24:1) Non si fa più menzione di lui nelle Scritture. La storia secolare però lo descrive come un personaggio altero e crudele, la cui condotta, sia mentre era sommo sacerdote che dopo, si distinse per l’avidità. All’inizio della rivolta ebraica del 66-70 E.V. Anania era ricercato da elementi ebraici per la sua collaborazione con le autorità romane. Benché si fosse nascosto in un acquedotto, fu scoperto e assassinato.