Il punto di vista biblico
La cresima è un’esigenza cristiana?
‘La cresima è il Sacramento che dà al battezzato la perfezione dell’adulto nello spirito e lo inizia alla lotta per la fede’. — Dizionario Ecclesiastico U.T.E.T., Torino, 1953, pagina 765.
LA MAGGIORANZA dei protestanti rifiuta l’idea che la cresima o confermazione sia un sacramento. Nel XIII secolo, però, il teologo cattolico Tommaso d’Aquino scrisse che la “confermazione è la perfezione finale del sacramento del battesimo”. Comunque stiano le cose, sorgono delle domande: I primi cristiani praticavano la cresima? Questo atto cerimoniale è un’esigenza per i cristiani odierni?
“Nel Vangelo non c’è assolutamente nulla che indichi che Gesù stesso abbia istituito il sacramento della cresima”, ammette la New Catholic Encyclopedia. (1967, volume IV, pagina 147) Perché allora i teologi in seguito sostennero che dopo il battesimo occorreva un secondo rito — che può includere l’unzione con olio e l’imposizione delle mani — affinché la persona entrasse a far parte della chiesa a tutti gli effetti?
Come ebbe origine la cresima?
Il battesimo dei bambini fu uno dei fattori principali che resero necessario un altro sacramento. “Consapevoli dei problemi causati dal battesimo dei bambini”, dice il libro Christianity, “le chiese . . . ne ricordano il significato a coloro che sono stati battezzati ‘confermandoli’ più in là negli anni”. (J. e A. Bentley, Christianity, Essex, 1988, pagina 87) Ma la confermazione o cresima ricorda davvero loro il significato del battesimo o al contrario ne oscura il vero significato?
Il fatto è che il battesimo dei bambini non trova alcun sostegno nelle Scritture. Spruzzare acqua su un bambino, per esempio, non lo libera dal peccato originale; solo la fede nel sacrificio di riscatto di Cristo Gesù può fare questo. (Giovanni 3:16, 36; 1 Giovanni 1:7) Il battesimo in acqua è un simbolo esteriore indicante che il battezzando si è completamente dedicato mediante Gesù a fare la volontà di Geova Dio. Il battesimo in acqua è per i discepoli — per i ‘credenti’ — non per i bambini. — Matteo 28:19, 20; Atti 8:12.
“Dove finisce il battesimo e dove inizia la cresima?”, chiede la New Catholic Encyclopedia. La risposta: “Forse non dovremmo sottilizzare troppo nel fare questa distinzione, perché in realtà si tratta di un unico rito della Chiesa primitiva”. (Volume IV, pagina 147) Sì, nel I secolo l’“unico rito” che consentiva di divenire membri a tutti gli effetti della congregazione cristiana era il battesimo. — Atti 2:41, 42.
La cerimonia della cresima, con la sua imposizione delle mani, è necessaria per poter ricevere lo spirito santo? No. Nella primitiva congregazione cristiana, l’imposizione delle mani dopo il battesimo serviva normalmente a fare nomine speciali o a impartire i miracolosi doni dello spirito. Questi doni cessarono di esistere con la morte degli apostoli. (1 Corinti 13:1, 8-10) E l’imposizione delle mani viene spesso collegata non con il battesimo in acqua, ma con compiti specifici da eseguire in relazione all’attività missionaria cristiana. (Atti 6:1-6; 13:1-3) Perciò l’idea che la cresima perpetui l’imposizione apostolica delle mani e sia, come afferma un catechismo cattolico, un “sacramento che cambia la persona così profondamente da poter essere ricevuto una volta sola”, non regge a un esame approfondito. — A. Schreck, Basics of the Faith: A Catholic Catechism, Dublino, 1987, pagina 162.
L’apostolo Paolo avvertì che ci sarebbe stata una deviazione dalla fondamentale verità biblica: “Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole”. (2 Timoteo 4:3, 4, CEI) Tuttavia quelli che credono nel rito della cresima citano due esempi scritturali a sostegno.
Una base scritturale?
Il racconto di Atti 8:14-17 è spesso usato a sostegno della cresima. Comunque, l’imposizione delle mani per far ottenere lo spirito santo di cui si parla in questo passo riguardava una particolare circostanza. In che senso? I samaritani non erano proseliti giudei. Perciò divennero i primi non israeliti a far parte della congregazione cristiana. Quando il discepolo Filippo predicò in Samaria, molti samaritani “erano battezzati, uomini e donne”, ma non ricevettero immediatamente lo spirito santo. (Atti 8:12) Come mai?
Ricorderete che Cristo Gesù aveva affidato a Pietro “le chiavi del regno”, cioè il privilegio di offrire per la prima volta l’opportunità di entrare nel “regno dei cieli” a gruppi diversi di convertiti. (Matteo 16:19) Perciò, solo quando Pietro e Giovanni si recarono in Samaria e imposero le mani su quei primi discepoli non ebrei lo spirito santo fu versato su di loro come caparra del loro futuro incarico di membri del “regno dei cieli”.
In Atti 19:1-6 alcuni credono di trovare una prova che i primi cristiani avessero un rito differenziato e successivo al battesimo. In questo caso, però, è evidente che la ragione per cui lo spirito santo non era stato concesso ad alcuni discepoli della città di Efeso è che quei nuovi credenti erano stati battezzati “nel battesimo di Giovanni”, che non era più valido. (Vedi anche Atti 18:24-26). Quando ciò fu spiegato loro, subito “furono battezzati nel nome del Signore Gesù”. E in questo caso l’apostolo Paolo “pose su di loro le mani” affinché ricevessero alcuni dei miracolosi doni dello spirito santo di Dio in aggiunta all’essere stati adottati come figli spirituali di Dio. — Romani 8:15, 16.
Riguardo a questi passi biblici, un dizionario teologico dice: “Non c’è traccia di un uso continuo e ininterrotto che si possa far risalire a questi episodi, e, anche se in effetti costituiscono un precedente, è dubbio che siano da considerarsi normativi per l’iniziazione cristiana alla stregua del battesimo in acqua. . . . Negli Atti degli Apostoli troviamo molti casi di battesimo in acqua senza una successiva imposizione delle mani (tanto che questi episodi sembrano costituire in effetti delle eccezioni)”. (New Dictionary of Theology, a cura di Ferguson, Wright e Packer, Leicester, 1988, pagina 157). Sì, furono azioni eccezionali rese necessarie da circostanze eccezionali.
“Il rito cosiddetto della ‘cresima’”, conclude questo dizionario teologico, “è diventato un ‘rito in cerca di una teologia’”. Si tratta in effetti di un rito non scritturale, risultato di insegnamenti errati, e non è certo un’esigenza per i cristiani.