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Apprezziamo i nostri fratelliLa Torre di Guardia 1988 | 1° ottobre
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10 Nel suo libro Linguistic Key to the Greek New Testament Fritz Rienecker commenta la parola che in 1 Pietro 1:22 è tradotta “intensamente” o “estesamente”, e scrive: “L’idea fondamentale è quella di essere premurosi, zelanti (non agendo con leggerezza . . . ma come tendendosi nello sforzo) (Hort)”. Uno dei significati di “tendere” è quello di “distendere, spiegare tirando, per allargare o allungare al massimo”. (Il nuovo Zingarelli, XI ed., Zanichelli, 1986) Amarci gli uni gli altri intensamente di cuore significa pertanto sforzarci al massimo di avere affetto fraterno per tutti i nostri compagni cristiani. Ci sono fratelli a cui forse non riserviamo abbastanza spazio nei nostri teneri affetti? Se è così, dovremmo allargarci.
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Apprezziamo i nostri fratelliLa Torre di Guardia 1988 | 1° ottobre
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11, 12. (a) Quale consiglio diede l’apostolo Paolo ai cristiani di Corinto? (b) In che modo Paolo diede un eccellente esempio in questo campo?
11 L’apostolo Paolo evidentemente notò che la congregazione di Corinto aveva bisogno di farlo. Ai cristiani di quella città scrisse: “La nostra bocca si è aperta per voi, corinti, il nostro cuore si è allargato. Non siete alle strette in noi, ma siete alle strette nei vostri propri teneri affetti. E in cambio come ricompensa — parlo come a figli — anche voi allargatevi”. — 2 Corinti 6:11-13.
12 Come possiamo allargare il nostro cuore per includere tutti i nostri fratelli e le nostre sorelle? Paolo diede un eccellente esempio in questo. È evidente che egli cercava i lati migliori nei fratelli, e li ricordava non per le loro mancanze ma per i loro pregi. Questo lo si vede bene nell’ultimo capitolo della sua lettera ai cristiani di Roma. Esaminiamo il capitolo 16 di Romani per vedere come riflette l’atteggiamento positivo di Paolo nei confronti dei fratelli e delle sorelle.
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