Domande dai lettori
◻ Gesù è il Mediatore solo per i cristiani unti con lo spirito o per tutto il genere umano, visto che 1 Timoteo 2:5, 6 parla di lui come del “mediatore” che “diede se stesso come riscatto corrispondente per tutti”?
La Bibbia contiene sia insegnamenti fondamentali che verità profonde, che sono cibo solido per lo studio. Uno di questi studi è quello che riguarda il ruolo di Gesù Cristo come Mediatore. L’apostolo Paolo scrisse: “C’è un solo Dio, e un solo mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù, che diede se stesso come riscatto corrispondente per tutti; questo bisogna testimoniare nei suoi propri tempi particolari”. — 1 Timoteo 2:5, 6.
Per capire le parole di Paolo dobbiamo per prima cosa comprendere che la Bibbia presenta due destini per gli esseri umani fedeli: (1) la vita perfetta in un paradiso terrestre restaurato e (2) la vita in cielo per il “piccolo gregge” di Cristo, composto di 144.000 membri. (Luca 12:32; Rivelazione 5:10; 14:1-3) La cristianità insegna che tutti i buoni vanno in cielo, insegnamento antiscritturale che ha influenzato l’opinione comune, così che Gesù è visto come un intermediario per tutti questi. Ma cosa indica la Bibbia?
La parola greca mesìtes, tradotta “mediatore”, indica “una persona che si trova in mezzo tra due parti in causa. . . . Mesítēs nel linguaggio tecnico giuridico può assumere diversi significati”. (Dizionario dei concetti biblici del Nuovo Testamento, Edizioni Dehoniane, 1986, p. 73) Il prof. Albrecht Oepke dice che mesìtes era “uno dei termini tecnici più polivalenti del linguaggio giuridico ellenistico”. — Grande lessico del Nuovo Testamento, Paideia, 1971, vol. VII, col. 95.
Ma perché la Bibbia usa un termine giuridico per il ruolo di mediazione di Gesù? Per capirlo meglio, considerate ciò che Paolo scrisse riguardo alla Legge di Dio data al popolo di Israele, radunato dinanzi al monte Sinai: “Fu trasmessa mediante angeli per mano di un mediatore”. (Galati 3:19, 20) Quel mediatore fu Mosè. Egli agì da intermediario tra Geova e la nazione dell’Israele carnale. A quale scopo? Per stabilire un patto, o contratto legale, fra Dio e la nazione.a
Significa questo che il ruolo di Gesù come Mediatore ha uno specifico significato giuridico? Sì. Notate il commento di Paolo in Ebrei 8:6. Dopo aver parlato del tabernacolo e di altre rappresentazioni tipiche sotto il patto della Legge, egli scrisse: “Gesù ha ottenuto un più eccellente servizio pubblico, così che è anche il mediatore di un patto corrispondentemente migliore, che è stato legalmente stabilito su promesse migliori”. Il ‘patto migliore’ era il nuovo patto, che sostituiva il patto il cui mediatore era Mosè. (Ebrei 8:7-13) Il nuovo patto era “legalmente stabilito”. Poneva le basi perché alcuni seguaci di Cristo, a cominciare dagli apostoli, potessero fare “ingresso nel luogo santo”, nel cielo stesso. — Ebrei 9:24; 10:16-19.
Ci sono anche altre indicazioni della natura legale del ruolo di Gesù come mediatore del “nuovo patto”. Commentando la promessa di Dio riportata in Salmo 110:4, Paolo scrisse: “Gesù è anche divenuto garante [èggyos] di un patto migliore”. (Ebrei 7:22) Questo è l’unico caso in cui nella Bibbia è usato il termine èggyos. Il Dizionario dei concetti biblici del Nuovo Testamento dice che l’èggyos “garantisce il mantenimento di un obbligo giuridico”. (Op. cit., p. 72) Per cui Gesù come mediatore del nuovo patto serve come garante legale della realizzazione di “una speranza migliore”. — Ebrei 7:19.
Altrove Paolo usa ancora un altro termine giuridico, arrabòn, tradotto “caparra”. Lo stesso dizionario dice: “Arrabôn . . . è un concetto giuridico derivante dal linguaggio degli affari e del commercio”. (Op. cit., p. 517) Notate come Paolo usò questo termine giuridico: “Colui che . . . ci ha unti è Dio. Egli ha anche posto su di noi il suo suggello e ci ha dato la caparra di ciò che deve venire, cioè lo spirito, nei nostri cuori”. (2 Corinti 1:21, 22) Arrabòn ricorre in due altri casi, ed in entrambi questi casi è in relazione con l’unzione dei cristiani con lo spirito da parte di Dio, unzione che reca loro un’‘eterna ricompensa o eredità nei cieli’ come figli spirituali di Dio. — 2 Corinti 5:1, 5; Efesini 1:13, 14; vedi Traduzione interlineare del Regno delle Scritture Greche (inglese).
È quindi chiaro che il nuovo patto non è una disposizione approssimativa aperta a tutta l’umanità. È un provvedimento legale attentamente predisposto che coinvolge Dio e i cristiani unti.
Questo dovrebbe aiutarci a comprendere 1 Timoteo 2:5, 6. Qui il riferimento a “mediatore” fu fatto dopo i cinque altri casi in cui questa parola compare in lettere precedenti. Pertanto Timoteo avrà compreso che la posizione di Gesù come mediatore era il Suo ruolo legale in relazione al nuovo patto. L’opera Die Pastoralbriefe (Le lettere pastorali), di Dibelius e Conzelmann, riconosce che in 1 Timoteo 2:5 ‘il termine “mediatore” ha un significato giuridico’, e che “anche se in questo brano, in contrasto con Ebrei 8:6, il [patto] non è menzionato, si deve ciò nondimeno presupporre il significato ‘mediatore del patto’, come mostra il contesto”. Il prof. Oepke osserva che 1 Timoteo 2:5 presenta Gesù come “‘procuratore’ e ‘negoziatore’”. — Grande lessico del Nuovo Testamento, vol. VII, col. 150.
Un’illustrazione moderna può aiutare a chiarire questo punto, specialmente se non siete cristiani unti con lo spirito. Pensate a un procuratore che si occupa di un caso legale. Il suo ruolo può essere non tanto quello di dibattere quale avvocato perché sia fatta giustizia, quanto quello di mediare o stipulare un contratto legale accettabile e vantaggioso per le due parti. Naturalmente, voi non siete coinvolti in quel caso legale, per cui in questo senso egli non presta servizio come vostro procuratore. Tuttavia egli può essere un vostro carissimo amico e offrirvi un aiuto prezioso in molti altri modi.
Talvolta il lavoro di un procuratore porta a risultati che sono di beneficio a molti altri. È così nel caso dei risultati di carattere legale che Gesù ottiene quale Mediatore del nuovo patto. Questo patto produce ciò che il patto della Legge non produsse, un celeste “regno di sacerdoti”. (Esodo 19:6; 1 Pietro 2:9) Nel Regno, pertanto, i cristiani unti opereranno dal cielo insieme a Gesù per benedire “tutte le nazioni della terra”. — Genesi 22:18.
Le persone di tutte le nazioni che nutrono la speranza della vita eterna sulla terra beneficiano fin d’ora dei servizi di Gesù. Pur non essendo il loro Mediatore legale, in quanto essi non sono nel nuovo patto, egli è il loro mezzo per avvicinarsi a Geova. Cristo disse: “Io sono la via e la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”. (Giovanni 14:6) Tutti quelli che otterranno la vita sulla terra devono rivolgere le loro preghiere a Geova per mezzo di Gesù. (Giovanni 14:13, 23, 24) Gesù presta anche servizio quale compassionevole Sommo Sacerdote, in grado di applicare a loro favore i benefìci del suo sacrificio, permettendo loro di ottenere il perdono e alla fine la salvezza. — Atti 4:12; Ebrei 4:15.
Di conseguenza, 1 Timoteo 2:5, 6 non usa “mediatore” nel senso più ampio che la parola ha in molte lingue. Non dice che Gesù faccia da mediatore fra Dio e tutta l’umanità. Piuttosto, si riferisce a Cristo come Mediatore legale (o “procuratore”) del nuovo patto, visto che è questo il senso ristretto in cui la Bibbia usa il termine. Gesù è anche un riscatto corrispondente per tutti coloro che sono in tale patto, sia ebrei che gentili, i quali riceveranno l’immortalità in cielo. L’apostolo Giovanni si riferì a questi in 1 Giovanni 2:2. Ma allo stesso tempo indicò che anche altri beneficeranno del sacrificio di Gesù, dicendo: “Egli è un sacrificio propiziatorio per i nostri peccati, e non solo per i nostri ma anche per quelli di tutto il mondo”.
Quelli di “tutto il mondo” sono tutti coloro che otterranno la vita eterna in un paradiso terrestre restaurato. Milioni di tali servitori approvati da Dio ora nutrono questa speranza terrena. Essi considerano Gesù come loro Sommo Sacerdote e Re attraverso il quale possono quotidianamente avere accesso a Geova. Essi hanno fede nel riscatto di Gesù, che è disponibile per loro proprio come lo sarà per uomini come Abraamo, Davide e Giovanni il Battezzatore quando saranno risuscitati. (Matteo 20:28) Pertanto, il sacrificio di Cristo porterà alla vita eterna tutto il genere umano ubbidiente.
[Nota in calce]
a Una trattazione dei patti compare nella Torre di Guardia del 1º febbraio 1989, pagine 10-20.
[Immagine a pagina 31]
Qui, presso il monte Sinai, Mosè agì da mediatore del patto della Legge
[Fonte]
Pictorial Archive (Near Eastern History) Est.