Capitolo 6
Dio che cosa ha fatto?
1. Cosa pensano oggi molti riguardo a Dio? Ma è vero?
OGGI molti pensano che Dio non si interessi attivamente della terra o che non stia facendo nulla per risolvere i problemi che affliggono il genere umano. Ma la verità è che Dio in effetti se ne interessa moltissimo. È vero che può non aver fatto quanto gli uomini si aspettavano da lui. Ma questo non significa che non abbia fatto nulla. In effetti è stato attivo a favore del genere umano dal principio della storia umana fino al giorno attuale.
2. Come la brevità della vita umana può influire sul modo di pensare di alcuni in proposito?
2 Una ragione per cui alcuni concludono che Dio non stia facendo nulla è la brevità della loro vita. Questo li rende impazienti di fare le cose nel breve tempo che la vita concede loro. Nei loro pensieri prevale quindi il desiderio di veder cambiare le cose durante la loro propria vita. Sono perciò inclini a giudicare Dio in base a tale esperienza umana, con tutte le sue limitazioni.
3. In che modo la durata della vita di Geova influisce sulla sua capacità di risolvere le situazioni nel tempo più opportuno?
3 Geova invece vive in eterno. (Salmo 90:2, 4; Isaia 44:6) La sua posizione gli permette di vedere esattamente a che punto del tempo i suoi interventi risulteranno della massima utilità sia per tutti gli interessati che per l’efficace adempimento del suo proposito. (Isaia 40:22; II Pietro 3:8, 9) Questo è esattamente ciò che Dio ha fatto.
Come Dio si è rivelato
4. Qual è il dichiarato proposito di Geova, e quale conoscenza ha dunque provveduto al genere umano?
4 Il proposito di Dio è quello di provvedere una giusta amministrazione per tutta la creazione, un’amministrazione che consenta al genere umano di vivere in pace e unità, godendo piena sicurezza. (Efesini 1:9, 10; Proverbi 1:33) Comunque, Dio non costringe nessuno a vivere sotto la sua amministrazione. Accoglie solo quelli che lo servono e che amano la sua maniera di governare. Avendo in mente la fondazione di un intero mondo che viva secondo le giuste norme della sua amministrazione, Dio ha messo a disposizione dell’umanità la conoscenza di queste norme e del modo in cui opera la sua amministrazione. Nello stesso tempo ha permesso al genere umano di acquistare l’essenziale conoscenza di Lui e delle sue qualità personali. — Giovanni 17:3.
5. Cosa possiamo imparare intorno a Dio dalle sue opere creative?
5 Essendo spirito, Geova è ovviamente invisibile all’uomo. Come avrebbe dunque potuto far capire queste cose agli uomini di carne ed ossa? Intanto si può imparare molto intorno alle qualità del Creatore osservando l’opera delle sue mani. (Romani 1:20) Le meravigliose interrelazioni che esistono fra i viventi e le leggi fisiche che governano tutta la materia rendono testimonianza della Sua sapienza. L’enorme potenza manifesta negli oceani, nei fenomeni meteorologici e nell’energia sprigionata dalle stelle dà prova della sua onnipotenza. (Giobbe 38:8-11, 22-33; 40:2) E la varietà di cibi che deliziano il palato, la bellezza dei fiori, degli uccelli, delle albe e dei tramonti, e gli scherzosi movimenti degli animali, tutto rivela l’amore del Creatore per il genere umano e il suo desiderio di farci provare gioia nella vita. Ma la rivelazione che Dio fa di sé non si limita a queste cose.
6. (a) Con quali mezzi Dio ha provveduto specifiche rivelazioni della sua volontà? (b) In quale altro modo Dio ha rivelato all’uomo i suoi princìpi e le sue qualità?
6 In varie occasioni ha anche parlato dai cieli. In alcuni casi lo fece personalmente. In altri parlò per mezzo di angeli, come al monte Sinai, nella penisola arabica, dove diede la sua legge a milioni di israeliti. (Esodo 20:22; Ebrei 2:2) Quindi, per mezzo dei suoi profeti, comunicò con gli uomini in un periodo di molti secoli e fece scrivere loro le rivelazioni della sua volontà. (II Pietro 1:21) Così Geova mise gradualmente l’uomo al corrente delle Sue giuste norme e della Sua volontà. Un importante aspetto di ciò è il modo in cui ha rivelato i suoi princìpi e le sue qualità mediante i suoi rapporti con gli uomini. Questo ha aggiunto alla sua Parola scritta il calore dell’esperienza umana. Quanto più istruttivo e convincente è non solo udire e leggere le dichiarazioni del proposito di Dio, ma anche avere nel racconto biblico esempi viventi che ci aiutano a capire meglio la sua volontà! (I Corinti 10:11) Cosa rivela questo racconto?
7. (a) In che modo Dio ha mostrato di non tollerare per sempre l’ingiustizia? (b) Avendo appreso come Dio considera tale condotta, cosa dovremmo fare?
7 Fornisce la prova che Dio non tollera per sempre l’ingiustizia. È vero che lasciò che la progenie di Adamo seguisse la propria via, accumulando inconfutabili testimonianze dell’incapacità umana di autogovernarsi con successo. Ma Dio non lasciò il genere umano senza testimonianze del Suo giudizio contro le loro ingiuste vie. Portò infatti un diluvio ai giorni di Noè perché ‘la terra era divenuta piena di violenza’. (Genesi 6:11-13) Distrusse le città moralmente depravate di Sodoma e Gomorra. (Genesi 19:24, 25; Giuda 7) Lasciò che la nazione d’Israele, che professava di servirlo, fosse portata in esilio perché praticava la falsa religione. (Geremia 13:19, 25) Apprendendo come Dio considera tale condotta, abbiamo la possibilità di fare cambiamenti nella nostra vita per mostrare il nostro amore per la giustizia. Lo faremo?
8. Quando Dio reca una distruzione, ci sono superstiti? Illustrate.
8 Il racconto biblico rivela pure che Dio distingue i giusti dai malvagi. Nel diluvio universale Dio non distrusse Noè, “predicatore di giustizia”, ma lo risparmiò insieme a sette altri. (II Pietro 2:5) Prima che fuoco e zolfo piovessero su Sodoma, fu permesso al giusto Lot e alla sua famiglia di fuggire. — Genesi 19:15-17; II Pietro 2:7.
9. Cosa impariamo dal modo in cui Dio trattò l’antico Israele?
9 Quando il popolo d’Israele, che aveva giurato di servire Dio, si mostrò infedele, Dio non lo rigettò immediatamente, come in seguito disse loro: “Io continuai a mandarvi tutti i miei servitori i profeti, levandomi ogni giorno di buon’ora e mandandoli”. Ma essi non ascoltarono. (Geremia 7:25, 26) Anche quando si avvicinava il tempo della distruzione di Gerusalemme, Geova disse: “Prendo forse alcun diletto nella morte di qualcuno malvagio, . . . e non che si volga dalle sue vie ed effettivamente continui a vivere? . . . Fate dunque una conversione e continuate a vivere”. — Ezechiele 18:23, 32.
10. Oltre al fatto che Dio è paziente, cos’altro ci insegnano riguardo a lui questi racconti?
10 Cosa notiamo quindi? Che, in una maniera che tocca profondamente il cuore delle persone dalla giusta disposizione, Geova ha chiaramente mostrato la sua grande pazienza verso il genere umano. Nello stesso tempo le sue azioni imprimono vigorosamente in noi il suo amore per la giustizia e l’importanza di vivere in armonia con le sue esigenze.
11. (a) Quale proposito Geova dichiarò in Eden? (b) Cosa ha fatto Dio da allora?
11 Risalta anche un’altra cosa di fondamentale importanza. Si nota chiaramente che dal principio Dio ha avuto un preciso proposito in tutto ciò che ha fatto, e che non ha mai mancato di agire quando l’adempimento del suo proposito lo richiedeva. Il suo proposito fondamentale fu dichiarato già in Eden. Emettendo il giudizio su Satana, Geova predisse che Satana avrebbe avuto l’opportunità di generare un “seme”, quelli che avrebbero manifestato le sue stesse caratteristiche e lo avrebbero sostenuto. Predisse anche che sarebbe stato generato un altro “seme”, un giusto liberatore. Questi avrebbe inferto una ferita mortale all’“originale serpente, colui che è chiamato Diavolo e Satana”, liberando così il genere umano dal suo rovinoso dominio. (Genesi 3:15; Rivelazione 12:9) Dopo aver dichiarato questo proposito, Geova fece precisi preparativi per la futura amministrazione della terra sotto il promesso “seme”. Quest’opera preparatoria, come vedremo, avrebbe richiesto tempo.
Perché trattò specificamente con l’antico Israele
12, 13. (a) Perché Dio scelse Israele e diede le sue leggi solo a quella nazione? (b) Cosa possiamo quindi apprendere dalla storia d’Israele e da quella di altre nazioni?
12 Molto prima che le nazioni odierne venissero all’esistenza, Dio scelse una nazione e la impiegò come suo proprio popolo per centinaia d’anni. Perché? Per dare una dimostrazione vivente dell’efficacia dei suoi giusti princìpi. Quella nazione, l’antico Israele, era formata da discendenti di Abraamo, un uomo che aveva mostrato grande fede nel Creatore. A loro Geova disse: “Non perché siate i più popolosi di tutti i popoli Geova v’ha mostrato affetto così che vi ha scelti, poiché voi eravate l’ultimo di tutti i popoli. Ma perché Geova vi ha amati, e perché ha osservato la dichiarazione giurata che aveva giurata ai vostri antenati”. — Deuteronomio 7:7, 8; II Re 13:23.
13 Dopo averli liberati dalla schiavitù d’Egitto, Geova offrì loro di entrare in una relazione speciale con lui, al che risposero: “Siamo disposti a fare tutto ciò che Geova ha proferito”. (Esodo 19:8) Geova diede quindi loro i suoi regolamenti, separandoli in tal modo da tutte le altre nazioni e provvedendo informazioni particolareggiate circa le sue giuste norme. (Deuteronomio 4:5-8) Perciò la storia dell’antico Israele è una dimostrazione di ciò che accade quando si ubbidisce o si disubbidisce alle giuste leggi di Dio. Contemporaneamente, la storia delle altre nazioni rivela cosa accade a quelli che vivono senza la legge di Dio.
14. (a) Fece Dio un torto alle nazioni non israelite non intervenendo nelle loro attività? (b) Tuttavia, in che modo esse beneficiarono dell’immeritata benignità di Dio?
14 Che dire di quelle altre nazioni? Seguirono la loro propria via, scegliendo le proprie forme di governo. I loro abitanti non erano assolutamente privi di bontà. Avevano sempre la facoltà della coscienza, la quale a volte li spingeva ad agire con umanitaria considerazione per i loro simili. (Romani 2:14; Atti 28:1, 2) Ma il peccato ereditato e il rifiuto di seguire la guida di Dio fecero loro seguire una condotta egoistica che portò a guerre crudeli e a pratiche depravate. (Efesini 4:17-19) Dio non poteva certo essere ritenuto responsabile dei guai causati da un modo di vivere che essi stessi avevano scelto. Gli unici casi in cui Dio intervenne furono quelli in cui le attività umane ostacolavano l’adempimento dei suoi propositi. Frattanto, Dio concesse benevolmente loro di provare anch’essi la gioia di vivere e di godere le bellezze del creato e i frutti della terra. — Atti 14:16, 17.
15. Quali disposizioni stava prendendo Dio per benedire infine persone di queste nazioni?
15 Né Geova escluse gli abitanti di quelle nazioni dall’essere fra quelli che avrebbero potuto infine ricevere le benedizioni promesse per mezzo del “seme” di Abraamo. Circa questo “seme” che doveva venire dalla discendenza di Abraamo, Geova disse: “Per mezzo del tuo seme tutte le nazioni della terra di certo si benediranno per il fatto che tu hai ascoltato la mia voce”. (Genesi 22:18) Perciò, sebbene Geova trattasse esclusivamente con Israele, portava imparzialmente avanti il suo proposito di benedire in seguito le altre nazioni, nonostante queste non ne fossero consapevoli. — Atti 10:34, 35.
16. (a) Durante tutto questo tempo, che cosa fece Dio in relazione con la promessa del Seme? (b) Chi fu quel Seme promesso?
16 Durante il tempo in cui trattò con l’antico Israele, Geova provvide numerose profezie che avrebbero soddisfatto un’essenziale necessità per gli uomini di fede, quella di identificare il promesso Seme di Abraamo quando sarebbe infine arrivato. Ne fu specificata perfino la linea di discendenza familiare, dalla tribù di Giuda e dalla casa di Davide. (Genesi 49:10; Salmo 89:35, 36) Fu indicato per nome il luogo in cui sarebbe nato, Betleem. (Michea 5:2) Con secoli d’anticipo fu indicato l’anno stesso in cui sarebbe stato unto come Messia. (Daniele 9:24-27) Furono prefigurati i suoi servizi sacerdotali a favore del genere umano, come pure il suo stesso sacrificio che avrebbe dato a persone di tutte le nazioni l’opportunità di ottenere la vita eterna. (Ebrei 9:23-28) Così, quando giunse il tempo fissato, ogni cosa identificò inconfondibilmente Gesù Cristo come il Seme promesso mediante il quale tutto il genere umano sarebbe stato infine benedetto. — Galati 3:16, 24; II Corinti 1:19, 20.
Preparazione dei governanti del genere umano
17. Per mezzo di Gesù, che cosa avrebbe portato Dio, e come fu messo in risalto questo al tempo della sua nascita?
17 Prima della nascita di Gesù un angelo aveva detto a sua madre Maria che al figlio sarebbe stato dato un regno eterno. Ai pastori vicino a Betleem ne fu annunciata la nascita, dopo di che essi udirono una moltitudine degli eserciti celesti lodare Dio e dire: “Gloria a Dio nei luoghi altissimi, e sulla terra pace fra gli uomini di buona volontà”. — Luca 1:31-33; 2:10-14.
18. (a) In che modo le esperienze di Gesù sulla terra lo prepararono per gli incarichi di Re e Sacerdote? (b) Che effetto ebbe la sua morte sul conseguimento della pace?
18 Considerate i benefìci derivanti dal fatto che questo futuro Re celeste sia vissuto sulla terra. Come uomo conobbe e comprese i problemi del genere umano. Visse e lavorò con gli uomini, condividendone le angosce e soffrendo personalmente delle avversità. Nelle più dure prove manifestò la propria lealtà a Geova e il suo amore per la giustizia. In questo modo Dio preparò Gesù perché fosse un Re comprensivo e un Sommo Sacerdote in grado di amministrare vivificanti benefìci al genere umano. (Ebrei 1:9; 4:15; 5:8-10) Inoltre, sacrificando la propria vita, Gesù Cristo aprì al genere umano la via per tornare in pacifiche relazioni con Dio. — I Pietro 3:18.
19. (a) Come sappiamo che Gesù fu risuscitato e ascese al cielo? (b) In quanto alla sua regalità, cosa fece egli dopo essere tornato in cielo?
19 Dopo la morte di Gesù, Dio lo destò di nuovo alla vita, ed egli fu visto da oltre 500 testimoni umani in grado di confermare che la risurrezione aveva realmente avuto luogo. (I Corinti 15:3-8) Quaranta giorni dopo essere stato risuscitato, Gesù ascese al cielo e scomparve alla vista dei suoi discepoli lì presenti. (Atti 1:9) Dal cielo cominciò a esercitare la sua regalità sui suoi fedeli seguaci, e i benefìci del suo dominio li distinsero nettamente dal resto del genere umano. Ma era quello il tempo stabilito perché egli cominciasse a governare sulle nazioni? No, poiché c’erano altri aspetti del grandioso programma di Dio che richiedevano attenzione. — Ebrei 10:12, 13.
20. Quale nuova opera Gesù intraprese e affidò ai suoi discepoli sulla terra?
20 In tutta la terra si doveva compiere una grande opera. Prima della morte e risurrezione di Gesù, nessun israelita era uscito come predicatore per convertire persone di altre nazioni, sebbene chiunque desiderasse abbracciare l’adorazione di Geova potesse sempre riceverne i benefìci insieme a Israele. (I Re 8:41-43) Comunque, con l’avvento del cristianesimo fu intrapresa una nuova importante opera. Gesù Cristo stesso diede l’esempio nel compierla e la affidò quindi ai suoi discepoli, dicendo loro prima di ascendere al cielo: “Mi sarete testimoni in Gerusalemme e in tutta la Giudea e la Samaria e fino alla più distante parte della terra”. — Atti 1:8.
21. Invece della conversione del mondo, che cosa compiva Dio per mezzo di tale testimonianza?
21 L’obiettivo era forse la conversione del mondo? No. Piuttosto, Gesù mostrò che nel periodo fino al “termine del sistema di cose” vi sarebbe stato in primo luogo un radunamento dei “figli del regno”. Sì, si dovevano scegliere gli altri membri del futuro governo del Regno. (Matteo 13:24-30, 36-43) Chiunque legga le Scritture Greche Cristiane può facilmente vedere che, a partire dalla Pentecoste del 33 E.V., furono invitati altri a partecipare con Gesù Cristo al governo del suo Regno celeste. — II Timoteo 2:12; Ebrei 3:1; I Pietro 1:3, 4.
22. (a) Che qualità Dio esigeva da questi futuri eredi del Regno celeste? (b) La scelta fu dunque fatta frettolosamente?
22 La scelta di questi futuri coregnanti sul genere umano richiedeva tempo. Perché? Innanzi tutto quell’opportunità doveva essere offerta a persone di tutte le nazioni. E, sebbene molti professassero di afferrarla, pochi davano prova d’essere fedeli seguaci del Figlio di Dio. (Matteo 22:14) Si dovevano soddisfare alte norme. Quantunque i cristiani, a differenza dell’antico Israele, non costituissero un gruppo nazionale distinto, erano considerati come forestieri, sostenitori di un diverso modo di vivere. (I Pietro 2:11, 12) Dovevano mantenersi puri dalle pratiche immorali e corrotte del mondo che li circondava. (I Corinti 6:9, 10) Per essere veri “figli di Dio” dovevano dar prova d’essere “pacifici”, non partecipando alle guerre delle nazioni e non vendicandosi quando erano perseguitati per la loro fede. (Matteo 5:9; 26:52; Romani 12:18, 19) Dovevano dimostrare lealtà al dominio di Dio, rifiutando di sostenere i governi politici, descritti nella Bibbia come ‘bestie’. (Rivelazione 20:4, 6) A motivo di tutto ciò e per aver tenuto alto il nome di Gesù Cristo quale unto Re di Dio, essi sono stati “odiati da tutte le nazioni”. (Matteo 24:9) Perciò quelli che devono essere governanti celesti del genere umano insieme a Cristo non sono stati scelti frettolosamente.
23. (a) Quanti devono essere con Cristo in quel celeste corpo amministrativo? (b) Di fra chi sono stati scelti, e perché?
23 La scelta ha richiesto tanto tempo non perché il numero degli eletti fosse grande. Secondo le Scritture, Dio ha limitato il numero di questo scelto corpo amministrativo sotto Gesù Cristo a sole 144.000 persone. (Rivelazione 14:1-3) Ma Dio le ha scelte con cura. Sono state tratte da “ogni tribù e lingua e popolo e nazione”. (Rivelazione 5:9, 10) Fra loro ci sono persone di ogni ceto sociale, uomini e donne, persone che hanno sperimentato tutti i vari problemi del genere umano. Nel rivestire la nuova personalità cristiana non c’è problema che almeno alcuni di essi non abbiano affrontato e risolto. (Efesini 4:22-24; I Corinti 10:13) Come possiamo esserne lieti! Perché? Perché questo ci assicura che saranno re e sacerdoti comprensivi e misericordiosi, in grado di aiutare uomini e donne di ogni sorta a valersi del provvedimento di Dio per la vita eterna.
24. Che dire dei milioni di altre persone vissute e morte durante questo tempo, molte delle quali non hanno conosciuto la Bibbia?
24 Che dire del genere umano al di fuori di questa disposizione? Durante tutto questo tempo, Dio non è intervenuto nelle attività dei vari governi. Ha lasciato che gli uomini seguissero la via che preferivano. Naturalmente milioni di persone sono vissute e morte, molte senza aver mai sentito parlare della Bibbia e del Regno di Dio. Ma Dio non le aveva dimenticate. Stava facendo i preparativi per il tempo di cui parlò l’apostolo Paolo quando disse: “Ho in Dio la speranza . . . che vi sarà una risurrezione sia dei giusti che degli ingiusti”. (Atti 24:15) Allora, sotto le favorevoli condizioni del nuovo ordine di Dio, esse avrebbero ricevuto la piena opportunità di apprendere le vie di Geova. In base a ciò avrebbero potuto decidere personalmente quale posizione assumere nella contesa della sovranità universale. Coloro che avrebbero amato la giustizia avrebbero ricevuto l’opportunità di vivere per sempre.
Mentre si avvicina “la fine”
25, 26. (a) A suo tempo, quale ulteriore autorità avrebbe ricevuto Cristo, e contro chi avrebbe agito? (b) Come avrebbe influito questo sulle condizioni della terra?
25 Prima della venuta di quel nuovo ordine, dovevano aver luogo avvenimenti elettrizzanti. La Bibbia preannunciò un memorabile cambiamento nelle attività del mondo. Gesù Cristo sarebbe stato allora intronizzato come Re non semplicemente sui suoi discepoli, ma con l’autorità di agire nei confronti del mondo intero. In cielo si sarebbe udito proclamare: “Il regno del mondo è divenuto il regno del nostro Signore e del suo Cristo, ed egli regnerà per i secoli dei secoli”. (Rivelazione 11:15) Il primo intervento del Re sarebbe stato diretto contro lo stesso “governante del mondo”, Satana il Diavolo, e i suoi demoni. (Giovanni 14:30) Queste forze malvage sarebbero state scagliate giù dai cieli e confinate nelle vicinanze della terra. Con quale risultato?
26 La descrizione profetica di questo avvenimento menziona una voce dal cielo che dice: “Per questo motivo, rallegratevi, o cieli e voi che risiedete in essi! Guai alla terra e al mare, perché il Diavolo è sceso a voi, avendo grande ira, sapendo che ha un breve periodo di tempo”. (Rivelazione 12:12) Fra le nazioni vi sarebbero stati disordini senza precedenti, ma la fine non sarebbe venuta subito.
27. (a) Mentre si sarebbe avvicinata “la fine”, quale grande opera di separazione avrebbe avuto luogo, e come? (b) Che estensione avrà la predetta distruzione mondiale?
27 Quello sarebbe stato il tempo di compiere una grande opera di separazione. Sotto la guida dell’intronizzato Gesù Cristo, i suoi fedeli seguaci avrebbero predicato “questa buona notizia del regno” in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni. In ogni luogo le persone avrebbero ricevuto l’opportunità di manifestare il loro atteggiamento verso il dominio di Dio. (Matteo 24:14; 25:31-33) Una volta portata a termine quest’opera, spiegò Gesù, “allora verrà la fine”. Ci sarà una “grande tribolazione come non v’è stata dal principio del mondo fino ad ora, no, né vi sarà più”. (Matteo 24:21) Gli uomini non chiederanno più: Dio che cosa ha fatto? I soli che sopravvivranno saranno quelli che avranno mostrato abbastanza interesse da apprendere ciò che egli stava facendo e da mettere la loro vita in armonia con le sue esigenze prima dell’arrivo della distruzione mondiale.
28. (a) Quando hanno luogo l’intronizzazione di Cristo e la divisione delle persone di tutte le nazioni? (b) Cos’è dunque urgente che facciate individualmente?
28 Ma quando devono aver luogo tutte queste cose? Quand’è che a Cristo viene dato il potere di regnare e di compiere l’opera di separazione delle persone di tutte le nazioni? I fatti mostrano che Dio ha fatto queste cose nel XX secolo. Cristo è già sul suo trono celeste e l’opera di separazione volge ormai al termine. Il tempo che rimane per schierarvi dalla parte di Geova nella contesa della sovranità universale è molto breve. La “grande tribolazione” è prossima! Un esame della profezia biblica alla luce della storia recente lo dimostra. Vi esortiamo a considerarla attentamente.
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Vivendo fra gli uomini, il nuovo governante della terra imparò a comprendere meglio il genere umano