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Rivedrete i vostri cari morti?La Torre di Guardia 1968 | 1° marzo
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che non avrà recato permanente danno. (Rom. 8:20) Nel giudizio di Dio riguardo al genere umano, ciascuno sarà giudicato non secondo la condanna che ricevette da Adamo, ma individualmente, secondo le sue opere. (Riv. 20:13) Il sacrificio di riscatto di Cristo e i suoi servizi sacerdotali sono più forti, perciò, del peccato di Adamo. Tutti hanno ereditato il peccato e la morte da Adamo e molti sono morti, ma in ultima analisi si riscontrerà che nessuno sarà privato della vita a causa di ciò che fece Adamo. Se alcuno non vivrà nel giusto nuovo ordine, sarà perché non vuole la giustizia. Di sua propria scelta segue l’ingiustizia e viene a trovarsi nella condizione di annientamento e inesistenza del “lago di fuoco e zolfo”. — 1 Giov. 3:8.
23. (a) Dovremmo desiderare di rivedere i nostri cari morti? (b) Possiamo ora vivere in qualsiasi modo che desideriamo, dato che ci sarà ancora un giudizio durante i mille anni? (c) Come dovremmo vivere ora, con quali prospettive?
23 Dovremmo dunque desiderare di vedere i nostri cari morti? Dal giusto punto di vista basato sulla Bibbia possiamo dire lietamente: “Sì”, sotto ogni aspetto. Poiché Dio estende tale amorevole benignità e misericordia al genere umano, significa questo che non abbia importanza come viviamo oggi, dato che il sopradescritto giudizio verrà in un vicinissimo futuro? No, non è così. Se seguiamo tale ragionamento diverremo peccatori volontari contro Dio e combatteremo contro di lui nel tempo in cui egli annienterà tutti i suoi nemici terrestri insieme alla “bestia selvaggia” e al “falso profeta” ad Armaghedon. Inoltre, maggiore è lo sforzo che facciamo ora per conformare la nostra vita agli eterni princìpi di Dio e per rinnovare la nostra personalità al fine d’essere in armonia con la sua Parola di verità, più rapido sarà il nostro progresso nel giusto nuovo ordine e maggiore l’opportunità che avremo di aiutare altri. Questo includerà i nostri cari che torneranno e che possiamo assistere a fare progresso sul sentiero che conduce alla vita. Prepariamoci dunque pienamente, aiutando il maggior numero possibile di persone a essere ora di quella “grande folla” che sopravvivrà ad Armaghedon e ad avere quindi l’indescrivibile gioia di far parte dell’organizzazione di Dio che accoglierà dai morti i nostri cari ed altri. Parteciperemo all’opera d’istruzione, aiutandoli a camminare sulla strada che conduce alla vita eterna e anche ad abbellire la terra per renderla come un paradiso, alla lode dell’eterno Re, Geova Dio.
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Scritture per aprileLa Torre di Guardia 1968 | 1° marzo
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Scritture per aprile
“Osserviamo la festa . . . con . . . verità”. — 1 Cor. 5:8.
1 Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni. — Matt. 24:14. TG 15/10/67 36, 37
2 [Geova] vi conceda . . . d’essere rafforzati nell’uomo che siete di dentro . . . onde siate pienamente capaci di afferrare mentalmente con tutti i santi ciò che è l’ampiezza e la lunghezza e l’altezza e la profondità, . . . affinché siate in ogni cosa ripieni di tutta la pienezza che Dio dona. — Efes. 3:16-19. TG 1/9/66 5a
3 Geova disse quindi a Satana: “Da dove vieni?” — Giob. 1:7. TG 15/4/66 20-23
4 Divenite miei imitatori, come anch’io lo sono di Cristo. — 1 Cor. 11:1. TG 15/7/66 23
5 “Ecco, vengono i giorni”, è l’espressione di Geova, “e io per certo concluderò con la casa d’Israele e con la casa di Giuda un nuovo patto”. — Ger. 31:31. TG 1/8/66 10, 11, 8
6 Che dunque? Nulla, salvo che in ogni modo . . . Cristo è annunciato, e in questo mi rallegro. — Filip. 1:18. TG 15/11/66 10a
7 Continuate a camminare unitamente a lui, avendo messo radice ed essendo edificati . . . nella fede, quale vi è stata insegnata. — Col. 2:6, 7. TG 15/12/66 12, 13
8 I legami della mia prigionia son divenuti di pubblica conoscenza in relazione con Cristo fra tutta la guardia pretoriana e tutti gli altri; e la maggioranza dei fratelli . . . provando fiducia a motivo dei legami della mia prigionia, mostrano ancor più coraggio nel dichiarare la parola di Dio senza timore. — Filip. 1:13, 14. TG 1/2/67 17
9 Vi è più felicità nel dare che nel ricevere. — Atti 20:35. TG 1/10/66 14-16
10 La donna che teme Geova è quella che si procura lode. — Prov. 31:30. TG 1/11/66 17, 18
11 Considerate la pazienza del nostro Signore come salvezza. — 2 Piet. 3:15. TG 1/1/67 22
12 (Data della Commemorazione, dopo le 18, ora solare) Questo calice significa il nuovo patto in virtù del mio sangue, che sarà versato in vostro favore. — Luca 22:20. TG 1/8/66 4, 5
13 [Insegnate] loro ad osservare tutte le cose che vi ho comandate. — Matt. 28:20. TG 15/1/67 13-15a
14 Non appena venne il sabato egli entrò nella sinagoga e insegnava. — Mar. 1:21. TG 15/5/66 4, 5a
15 Noi dobbiamo compiere le opere di colui che mi ha mandato, mentre è giorno; viene la notte, quando nessuno può operare. — Giov. 9:4. TG 1/2/67 18a
(Indicazione dei luoghi di ulteriori commenti su queste scritture: I numeri dopo la data de “La Torre di Guardia” si riferiscono ai paragrafi nel primo articolo di studio. Quando il numero del paragrafo è seguito da “a”, il commento è nel secondo articolo di studio; quando vi è “b”, si riferisce al terzo articolo di studio).
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MINISTERO DI CAMPO
Quando Gesù fu sulla terra, invitò alcuni a seguirlo per divenire “pescatori di uomini”. Durante il suo ministero, egli addestrò i suoi seguaci a ‘calare le reti per la pesca’. (Luca 5:4) L’opera di pesca non terminò con la morte dei primi seguaci di Gesù, ma è tuttora compiuta in proporzioni mondiali. Anche nel mese di marzo i testimoni di Geova si impegneranno nel loro ministero di casa in casa, per trovare le persone interessate nel messaggio di verità. Offriranno anche l’abbonamento annuo alla rivista La Torre di Guardia che, come indica la copertina, ‘annuncia il regno di Geova’. Se desiderate riceverla, scrivete all’indirizzo del vostro Paese, indicato nella parte interna della copertina di questa rivista.
STUDI “TORRE DI GUARDIA” PER LE SETTIMANE
del 24 marzo: Lo spirito e la Parola di Dio: Divini provvedimenti per la vita. Pagina 137.
del 31 marzo: Riconosciamo la parte svolta dall’organizzazione di Geova. Pagina 143.
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Domande dai lettoriLa Torre di Guardia 1968 | 1° marzo
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Domande dai lettori
● Quando Gesù fu messo al palo, quale abito o abiti i soldati distribuirono tirando a sorte? — D. T., Nuova Zelanda.
Questa domanda si basa su un’apparente discordanza fra il racconto di Matteo e ciò che Giovanni dice avvenne in questa occasione. Prima, Matteo scrisse: “Messolo al palo, distribuirono i suoi abiti tirando a sorte”. (27:35) Marco presentò essenzialmente le stesse informazioni. (15:24) Comunque, Giovanni scrisse: “Or quando i soldati ebbero messo al palo Gesù, presero i suoi abiti e ne fecero quattro parti, una parte per ciascun soldato, e la veste. Ma la veste era senza cucitura . . . Perciò dissero l’uno all’altro: ‘Non la strappiamo, ma determiniamo a sorte di chi sarà’. Questo era affinché si adempisse la scrittura: ‘Ripartirono fra loro i miei abiti, e sulla mia veste tirarono la sorte’. E i soldati fecero realmente queste cose”. — Giov. 19:23, 24.
Dal racconto del testimone oculare Giovanni apprendiamo che Gesù aveva degli abiti e una veste. Giovanni 19:23 ci informa che i soldati fecero quattro parti dei suoi abiti, prendendone un pezzo ciascuno; comunque, Giovanni non ci dice come decidessero quale pezzo avrebbe avuto ciascuno. Infine, Giovanni 19:24 rivela che i soldati tirarono a sorte la veste in un sol pezzo di Gesù.
Il racconto di Matteo 27:35 non nega il fatto che Gesù aveva una veste; né contraddice il fatto che essa fu tirata a sorte. Matteo semplicemente non menziona questo particolare abito. Invece, egli fornisce dettagli circa gli abiti di Gesù, di cui Giovanni dice furon fatte quattro parti, e Matteo aggiunge che anch’esse furono distribuite tirando a sorte.
Prendendo in considerazione i due Vangeli, Matteo e Giovanni, possiamo vedere che i soldati tirarono a sorte sia gli abiti che la veste. Invece di contraddizione, abbiamo due racconti scritti da diverse persone, ciascuno dei quali provvede dettagli che l’altro non include, eppure nessuno dei due contraddice l’altro. E, come indica il successivo racconto scritto da Giovanni, tirando a sorte le vesti del Messia fu adempiuto Salmo 22:18. Possiamo trarre questa corretta conclusione leggendo l’uno o l’altro dei libri ispirati.
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