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Condotta cristiana di fronte alla violenzaLa Torre di Guardia 1968 | 1° novembre
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Condotta cristiana di fronte alla violenza
La violenza aumenta rapidamente. Quale condotta dovreste tenere?
IN TUTTO il mondo aumenta la violenza di ogni specie. In proporzioni internazionali il suo aumento fece dire al segretario generale delle Nazioni Unite, U Thant, di temere che “stiamo vedendo le fasi iniziali della terza guerra mondiale”.a
In proporzioni nazionali le violente insurrezioni interne hanno rovesciato nei recenti anni molti governi. In alcuni paesi le opposte fazioni minacciano di trascinare l’intera nazione allo spargimento di sangue. Inoltre, in quasi ogni nazione della terra, la violenza in forma di delitti e tumulti aumenta rapidamente. Degli Stati Uniti, un rapporto dichiarò: “I delitti aumentano quattro o cinque volte più rapidamente della nostra popolazione totale in questo paese. Se non ci sarà un cambiamento, condurrà inevitabilmente all’anarchia”.b E una recente relazione mostra che nei primi tre mesi del 1967 i delitti maggiori ascesero al 20 per cento oltre quelli dello stesso periodo dell’anno precedente, più di quindici volte il ritmo di aumento della popolazione!
Perché in tutto il mondo c’è tanta violenza? Continuerà ad aumentare negli anni avvenire? Quale sarà il risultato finale di tutto ciò? E in vista di tale violenza, quale condotta dovrebbe seguire il cristiano?
PERCHÉ C’È TANTA VIOLENZA?
La causa basilare della violenza è il fatto che l’umanità in genere ha rigettato la guida di Dio. L’uomo non fu creato per governare con successo le sue cose senza Dio. Finché seguì le norme che Dio gli aveva date, ebbe l’assicurazione della pace e della felicità. Ma tristemente per tutti, i nostri primogenitori rifiutarono Dio come loro Guida. Vollero invece l’indipendenza da Dio, si ribellarono e se ne andarono per la loro propria via. L’Iddio Onnipotente concesse agli uomini sufficiente tempo onde seguissero la loro condotta, così che il tempo avrebbe mostrato fra l’altro che le vie dell’uomo lungi dalla norma di Dio non avrebbero mai potuto recare pace e felicità. — Gen. 3:17-19.
La storia ha dato prova di questo. Uomini e nazioni non governati da Dio hanno adottato le loro proprie forme di governi, ideologie e filosofie. Non essendo guidati dalle stesse leggi e dagli stessi princìpi divini, fra gli uomini ne derivarono inevitabilmente conflitti. Ciò che è stato mostrato più e più volte dalla ribellione dell’uomo è la verità di queste ispirate parole di Geremia: “So bene, o Geova, che non appartiene all’uomo terreno la sua via. Non appartiene all’uomo che cammina nemmeno di dirigere il suo passo”. (Ger. 10:23) Geremia pure scrisse: “Ecco, han rigettato la medesima parola di Geova, e quale sapienza hanno?” (Ger. 8:9) Rigettando la sapienza di Dio e preferendo appoggiarsi alla loro propria, gli uomini hanno perduto la pace.
Nel corso dei secoli non c’è stato nessun miglioramento nelle relazioni dell’uomo con i suoi simili. Perché no? Perché quando gli uomini smisero d’esser sottomessi a Dio poterono andare in una sola direzione, verso il basso. Più l’uomo stava lontano da Dio, più la sua condizione diveniva peggiore. Questo accadeva così sicuramente come si poteva predire la traiettoria di una pietra lanciata da una rupe, verso il basso, in armonia con la legge della gravità. Dipartendosi dalle leggi di Dio, poteva risultarne solo una tendenza verso il basso, verso il caos.
Oltre al progressivo peggiorare degli affari dell’uomo o al lungo tempo che è stato senza la guida di Dio, c’è un altro fattore che ha grandemente accresciuto la violenza nel nostro tempo. La Bibbia, in Rivelazione 12:12, afferma: “Guai alla terra e al mare, perché il Diavolo è sceso a voi, avendo grande ira, sapendo che ha un breve periodo di tempo”.
Satana il Diavolo e i suoi demoni, creature spirituali che pure si ribellarono contro Dio, sono i capi istigatori della violenza. Dall’invisibile reame spirituale incitano gli uomini compiacenti sulla terra a recare afflizione al genere umano. Qual è lo scopo della loro influenza? La Bibbia, in I Giovanni 5:19, dice: “Tutto il mondo giace nella potenza del malvagio”. Nel nostro secolo, come confermano i fatti fisici quando si paragonano alle profezie bibliche, Satana e i suoi demoni sono stati cacciati dal reame celeste e gettati nelle vicinanze della terra. (Riv. 12:7-9) Queste forze invisibili aumentano la degradazione dell’uomo, istigando il popolo a maggiore violenza. Perché? Sanno che si avvicina il tempo in cui Dio giustizierà tutti i malvagi, comprese le malvage forze spirituali. Sapendo che senza fallo saranno giustiziati per la loro grande malvagità, fanno tutto quello che possono per rovinare il genere umano. “Il vostro avversario, il Diavolo, va in giro come un leone ruggente, cercando di divorare qualcuno”. — 1 Piet. 5:8.
Pertanto, a motivo del lungo estraniarsi dell’uomo da Dio e dell’influenza delle malvage forze spirituali, la famiglia umana segue una condotta sempre più ostinata. Quanto accuratamente la Bibbia predisse la medesima condizione che oggi vediamo allorché affermò: “Sappi questo, che negli ultimi giorni vi saranno tempi difficili. Poiché gli uomini saranno amanti di se stessi, amanti del denaro, millantatori, superbi, bestemmiatori, disubbidienti ai genitori, ingrati, sleali, senza affezione naturale, non disposti a nessun accordo, calunniatori, senza padronanza di sé, fieri, senza amore per la bontà, traditori, testardi, gonfi di orgoglio, amanti dei piaceri anziché amanti di Dio”. — 2 Tim. 3:1-4.
CHE COSA RISERVA IL FUTURO?
La violenza che ora vediamo diminuirà o aumenterà nei giorni avvenire? La profezia biblica garantisce: “Uomini malvagi . . . progrediranno di male in peggio”. (2 Tim. 3:13) Inoltre, dice: “L’espressione ispirata dice definitamente che in successivi periodi di tempo alcuni si allontaneranno dalla fede, prestando attenzione a ingannevoli espressioni ispirate e a insegnamenti di demoni”. (1 Tim. 4:1) E Gesù Cristo predisse: “A causa dell’aumento dell’illegalità l’amore della maggioranza si raffredderà”. — Matt. 24:12.
La violenza continuerà così ad aumentare ancora per un poco, finché questi “ultimi giorni” non giungano al termine. Quindi Dio porrà fine a ogni violenza e a quelli che ne sono responsabili.
Senza dubbio, “il mondo passa e pure il suo desiderio”. (1 Giov. 2:17) In un’orgia di violenza dopo l’altra, esso s’affretta verso la sua fine per mano di Dio stesso. Tuttavia, la Parola di Dio pure promette che “chi fa la volontà di Dio rimane per sempre”. Pertanto, la confortante promessa di sopravvivere alla fine di questo sistema pieno di violenza è offerta alle persone di cuore onesto che in ogni luogo fanno la volontà di Dio.
CONDOTTA CRISTIANA
Comunque, qual è la volontà di Dio relativamente alle molte situazioni che sorgono e che potrebbero portare alla violenza? Dovrebbe il cristiano partecipare al violento rovesciamento di governi oppressivi? Dovrebbe fare marce verso le sedi comunali, per fare dimostrazioni in difesa di vari diritti o per torti subìti? Se alcuni lo trattano male, o lo insultano, dovrebbe ricambiare pan per focaccia e mostrare loro che non la passeranno liscia?
L’ispirata Parola di Dio dichiara: “Lo schiavo del Signore non ha bisogno di contendere, ma ha bisogno d’esser gentile verso tutti, qualificato per insegnare, mantenendosi a freno nel male”. (2 Tim. 2:24) La sapienza di questo consiglio può comprendersi in qualsiasi circostanza si applichi.
Per esempio, applicando questo consiglio voi, come cristiano, non rovescereste un governo con la violenza, neanche se fosse oppressivo. Molti che hanno fatto questo si sono spesso trovati sotto una forma di governo peggiore di quello che avevano rovesciato. E nel far questo, possono perdere la vita per una causa che Dio non approva. Gesù disse ai suoi seguaci di pregare che venisse il regno di Dio, non di combattere per rovesciare i governi attuali. (Matt. 6:9, 10; Giov. 18:36) Egli sapeva che a suo tempo Dio stesso avrebbe recato permanente fine a tutti i governi oppressivi. Pertanto, il cristiano “non ha bisogno di contendere”, ma ha bisogno di aspettare pazientemente che Geova rechi il suo proprio rimedio, l’unico soddisfacente che sarà utile per tutto il genere umano.
In ogni nazione ci sono pregiudizio e discriminazione. Quando il ricorso ai sistemi legali del paese non reca giustizia, dovreste forse fare picchetti di scioperanti e tumulti nelle vie? Se voi, in qualità di cristiano, faceste questo, diverreste illegale. Il cristianesimo è una disposizione che rispetta la legge, non una licenza per commettere illegalità. L’illegalità non recherà mai giustizia, ma invece recherà maggiore oppressione e discriminazione. La saggezza di Dio ci annuncia: “Lascia stare l’ira e abbandona il furore; non ti mostrare acceso solo per fare il male. Poiché i malfattori stessi saranno stroncati”. (Sal. 37:8, 9) E l’apostolo Paolo scrisse: “Allontanatele tutte da voi, ira, collera, malizia, parlar ingiurioso e discorso osceno”. (Col. 3:8) Il cristiano attende che Geova faccia giustizia, comprendendo che non lui ma Geova correggerà i torti di un sistema di cose malvagio.
Quando nella comunità si verificano insurrezioni o dimostrazioni, il cristiano fa bene a esercitare grande cura, non esponendosi alla violenza. Ogni qualvolta è possibile, si ritira in un luogo sicuro finché la violenza sia passata. Questa condotta riflette santa saggezza: “Il passante che si riscalda per una contesa che non lo concerne, è come chi afferra un cane per le orecchie”. Il cristiano non partecipa pertanto a tumulti o dimostrazioni né cerca di avvicinarsi a loro per semplice curiosità. — Prov. 26:17, VR.
Ma che cosa dovreste fare se qualcuno vi urtasse o vi insultasse o vi trattasse male? Dovreste ricambiare il cattivo trattamento? La Bibbia avverte: “La parola che causa pena fa sorgere l’ira”. (Prov. 15:1) Una risposta del genere provocherà molto probabilmente ira maggiore, forse facendo infuriare l’offensore che ricorrerebbe alla violenza fisica, specie oggi quando tante persone sono controllate dai demoni e sotto l’influenza delle droghe. No, invece di rendere la situazione più accesa, il cristiano farà una di parecchie cose. “La risposta, quando è mite, allontana il furore”, userà dunque una risposta mite. Se questo non supera la situazione, la Parola di Dio allora consiglia: “Vattene, dunque, prima che la lite sia scoppiata”. — Prov. 17:14.
Il cristiano fa anche i passi per evitare d’esser sopraffatto dalla violenza dell’elemento criminale. Nelle aree pericolose prende la precauzione di non camminare da solo nelle strade buie ogni volta che lo può evitare. Pure quando fa visite a persone per parlar loro dei propositi di Dio, il cristiano fa bene a condurre con sé un compagno dove i delitti dilagano. Questo non significa che il cristiano cerchi di sfuggire al danno ad ogni costo. In realtà, egli è disposto a subire la persecuzione, perfino la morte, dove vi è implicata la sua adorazione a Dio. Ma non metterà in pericolo la sua vita per nessuna ragione che non sia in armonia con la propria integrità verso Dio.
NEUTRALITÀ
Il cristiano non cerca di sostenere una parte o l’altra nelle dispute internazionali che portano alla violenza e allo spargimento di sangue. Come schiavo di Dio, rimane neutrale riguardo ai conflitti di questo mondo, evitando così la relativa colpa del sangue. Gesù disse ai suoi seguaci: “Essi non sono parte del mondo come io non sono parte del mondo”. (Giov. 17:16) Il cristiano non partecipa dunque alle violente lotte del mondo. Sa che Dio a suo tempo porrà fine a ogni torto e che farà questo senza danneggiare le persone innocenti.
Evitando le complicazioni del mondo il cristiano fa oggi esattamente ciò che facevano i cristiani del primo secolo. Notate ciò che scrisse Giustino Martire nel secondo secolo: “Noi che eravamo pieni di guerra, e reciproco massacro, e di ogni malvagità, in tutta la terra abbiamo cambiato le nostre armi da guerra — le nostre spade in aratri, e le nostre lance in utensili da lavoro — e coltiviamo la pietà, la giustizia, la filantropia, la fede e la speranza, che abbiamo dal Padre stesso per mezzo di colui che fu crocifisso”. — The Ante-Nicene Fathers, Vol. I, pag. 254.
Mentre molte autorità fra le nazioni non apprezzano la condotta neutrale dei cristiani, ci sono di quelli che l’apprezzano.
Per esempio, la lotta interna in un paese africano ha indotto la polizia e le forze armate a erigere posti di blocco. La verifica a questi posti era molto rigorosa e richiedeva tempo. Ma quasi in ogni caso, i soldati e la polizia lasciavano passare i testimoni di Geova dopo una minima ispezione e la positiva identificazione. Spesso le autorità osservavano: “Di voi abbiamo fiducia”. O si udivano dire: “Non vi preoccupate, conosciamo i testimoni di Geova”. Quando alcuni di questi cristiani erano in viaggio verso un’assemblea di ministri, ai posti di blocco veniva detto loro: “Alcuni di voi sono già andati all’assemblea; andate avanti!” Gli agenti incaricati di far osservare la legge, conoscendo la posizione neutrale dei testimoni di Geova, li trattavano con rispetto, poiché sapevano che non erano responsabili dei disordini del paese.
Comunque, anche quando le autorità perseguitano i cristiani, il singolo cristiano mantiene la propria neutralità. La sua giusta condotta è stata tracciata da Geova Dio nella sua Parola. Il cristiano non fa compromesso per nessuna ragione. Pertanto, evita la responsabilità della violenza di questo mondo ed evita l’avverso giudizio che Dio eseguirà contro di esso.
Fra brevissimo tempo Dio porrà fine a questo sistema di cose in preda alla violenza. Egli lo sostituirà con un nuovo sistema di cose, dove “dimorerà la giustizia”. (2 Piet. 3:13) I cristiani che avranno tenuto una giusta condotta di fronte alla violenza raccoglieranno allora meravigliosi benefici di vita, salute, pace e felicità. Vivranno per sempre in un nuovo ordine senza violenza. “I mansueti stessi possederanno la terra, e in realtà proveranno squisito diletto nell’abbondanza della pace”. — Sal. 37:11.
[Note in calce]
a Times di New York del 12 maggio 1967, pag. 1.
b U.S. News & World Report del 17 ottobre 1966, pag. 86.
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Riconoscete le esigenze di Dio per la vitaLa Torre di Guardia 1968 | 1° novembre
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Riconoscete le esigenze di Dio per la vita
1, 2. Quali sono le due domande che sono rivolte a tutti i candidati al battesimo in acqua compiuto dai testimoni di Geova?
L’ORATORE, uno dei testimoni di Geova, alla conclusione del suo discorso sul soggetto del battesimo chiese a quelli che stavano per battezzarsi: “(1) Hai riconosciuto dinanzi a Geova d’esser peccatore bisognoso di salvezza, e hai riconosciuto che questa salvezza viene da lui, il Padre, per mezzo del suo Figlio, Gesù Cristo?” Ottenuto un udibile “Sì” in risposta, quindi chiese: “(2) In base a questa fede in Dio e nel suo provvedimento per la salvezza, ti sei dedicato senza riserve a Dio per fare da ora in poi la sua volontà come te la rivelerà per mezzo di Gesù Cristo e per mezzo della Bibbia sotto l’illuminante potenza dello spirito santo?” Ottenuta l’udibile risposta “Sì”, a questa seconda domanda, l’oratore informò quelli che stavano per essere immersi che erano idonei per la cerimonia pubblica del battesimo in acqua.
2 Queste stesse due domande sono rivolte dai testimoni di Geova a tutti i candidati all’immersione in acqua, sia che la cerimonia venga tenuta per il battesimo di uno o due sia per il battesimo di migliaia, come, per esempio, quando nella città di New York nel luglio 1958 furono immerse in acqua 7.136 persone durante l’Assemblea Internazionale dei Testimoni di Geova “Volontà divina”.
3. Quali domande si potrebbero appropriatamente fare circa le informazioni contenute in queste due domande basilari?
3 Ma lette le summenzionate due domande potreste chiedere: Qual è il significato del battesimo in acqua compiuto dai testimoni di Geova e a che cosa serve? Come fa una persona a riconoscersi peccatrice dinanzi a Geova e bisognosa di salvezza? Come si conosce che la salvezza viene da Geova, il Padre, per mezzo del suo Figlio, Gesù Cristo? Inoltre, come ci si dedica senza riserve a fare la volontà di Dio, e in che modo la volontà di Dio circa una tale persona è rivelata per mezzo di Gesù Cristo e per mezzo della Sacra
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