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Vi è esteso un invitoLa Torre di Guardia 1968 | 1° luglio
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Vi è esteso un invito
1. Con quale spirito e in che modo è offerto l’invito in discussione?
VI È gentilmente esteso un invito, ed è gratuito. Non vi è offerto con lo spirito di “prendere o lasciare”, ma è accompagnato da una calorosa esortazione personale. Probabilmente avete ricevuto l’invito in forma scritta ma può darsi che non vi sia mai stato rivolto personalmente. Il soggetto della nostra considerazione considera che cosa è l’invito e come potete riceverlo personalmente e per iscritto.
2. L’invito che cosa riguarda, e che cosa si dovrebbe fare prima di rifiutarlo?
2 L’invito vi è rivolto perché partecipiate a qualche cosa che vi darà la vita. Naturalmente, siete vivi, altrimenti non leggereste questo, ma vorreste continuare a vivere in eterno? In tal caso, vi interesserà l’invito. Ma se siete inclini a rispondere negativamente, vogliate prima usarci la benignità di vedere che specie di vita è offerta e a quali condizioni. Quindi, come per qualsiasi altro invito, potete facilmente accettarlo o rigettarlo.
3. L’invito a che cosa conduce quelli che l’accettano?
3 È possibile che abbiate la Bibbia in casa vostra. Quindi avete l’invito scritto. Avete il pieno diritto e privilegio anche di riceverne uno personale, un genere di invito che solo un amico si prenderebbe il disturbo di portarvi. È gratuito nel senso più pieno della parola. Riguarda una vita che potete vivere in perpetuo, non in qualche mondo irreale di ombre, ma proprio qui sulla terra nella carne, senza i mali e i dolori da cui il genere umano è ora afflitto e insieme a quelli che amate e avete amato, nella perfetta salute. È la vita in una disposizione pacifica, che garantisce la sicurezza alla persona e alla proprietà e coi diritti umani pienamente riconosciuti e protetti. È una vita senza pregiudizi e con pensieri costruttivi e lavoro per tutti.
4. Chi è la Fonte dell’invito, e come mostra egli caloroso amore personale estendendolo?
4 La Fonte di questo invito è Dio il Creatore. Egli è un Dio vicino, non lontano. Più di un milione di persone nel nostro tempo hanno accettato l’invito e, a loro volta, sono mandate da Dio a estendere l’invito ad altri ancora. Sono i testimoni di Geova. Dio nutre per le persone un caloroso amore personale. I testimoni di Geova l’hanno ricevuto, e, nel miglior modo che possono, estendono a voi questo amore, visitandovi a casa vostra e dedicando del tempo per aiutarvi gratuitamente.
5. Dove si trova l’invito scritto, e che cosa dice?
5 Ora vi preghiamo di prendere la Bibbia e di guardare l’invito. Probabilmente non è la prima volta che lo vedete. Aprite la Bibbia all’ultimo libro, Rivelazione o Apocalisse, al capitolo finale, e leggete il diciassettesimo versetto di Rivelazione 22. Tenete presente che è un invito molto equilibrato, sincero e serio. Esso dice: “E lo spirito e la sposa continuano a dire: ‘Vieni!’ E chi ode dica: ‘Vieni!’ E chi ha sete venga; chi lo desidera prenda l’acqua della vita gratuitamente”.
LO SPIRITO E LA SPOSA
6. (a) In che modo lo spirito dice: “Vieni!”? (b) In che modo la “sposa” dice “Vieni!”?
6 La Bibbia fu scritta da servitori umani di Dio sotto l’ispirazione del suo spirito. Essa contiene l’invito, e più del 90 per cento della popolazione del mondo ha la Bibbia disponibile nella propria lingua. In questo modo, dunque, lo spirito dice: “Vieni!” Ma questo non basta. Proprio come Gesù parlò personalmente, calorosamente alle persone quando fu sulla terra nella carne, così egli fa in modo che quelli a lui cari ora sulla terra estendano l’invito alla vita. Egli sa che abbiamo bisogno di associarci personalmente ad altri che servono Dio. La “sposa”, i membri della congregazione cristiana, dicono pure di cuore “Vieni!”
È DATO A QUESTA GENERAZIONE
7. Come le parole di Pietro in II Pietro 1:19 ci aiutano a capire che ora è il tempo di estendere l’invito perché sia accettato?
7 Ma essendo nella Bibbia, non ha l’invito quasi 1.900 anni? È vero, questo invito fu scritto verso il 96 E.V., ma la sua applicazione ha luogo ora. Nel precedente versetto (sedicesimo versetto di Rivelazione 22) vedrete che Gesù Cristo parla lì, ed egli si chiama la “luminosa stella del mattino”. Questo ci aiuta a capire che l’invito è realmente esteso perché sia accettato in questo tempo. In che modo? Ricorderete che l’apostolo Pietro disse ai cristiani: “Quindi abbiamo la parola profetica resa più sicura; e voi fate bene prestandole attenzione come a una lampada che risplenda in luogo tenebroso, finché albeggi il giorno e sorga la stella del mattino, nei vostri cuori”. (2 Piet. 1:19) Per secoli le persone hanno avuto la parola profetica, ma, fino al tempo in cui doveva essere completamente adempiuta, dovevano lasciare che le guidasse e fosse una fonte di speranza per loro, tenendola nei loro cuori finché “albeggi il giorno e sorga la stella del mattino”. Ebbene, col tempo quella stella del mattino sarebbe sorta e le profezie di tutte queste buone cose che Dio ha promesse si sarebbero avverate. Gesù ci dice d’essere quella Stella.a In che modo è sorta la “stella”?
8. Dite un argomento per provare che questo invito in Rivelazione 22:17 si applica alla generazione vivente ora.
8 L’evidenza biblica e le condizioni prevalenti sulla terra indicano che questo vecchio sistema di cose, con la sua illegalità e le sue ingiustizie, è negli spasimi della morte. Gesù disse che questa sarebbe stata l’evidenza che egli era ‘sorto’ per esercitare il potere del Regno. (Matt. 24:7, 14, 29-31; Dan. 7:13, 14; 12:1) Gesù doveva dominare “in mezzo ai [suoi] nemici” per un po’, ma avrebbe posto fine a questo periodo con la distruzione di questo sistema di cose prima che quella generazione sparisse dalla scena. Ne sarebbe conseguito che alcuni di questi avrebbero potuto sopravvivere alla fine di questo sistema e vivere invece di morire. (Sal. 110:1, 2; Luca 21:25-33) L’invito si sarebbe dunque applicato alla generazione vivente nel “tempo della fine”. Questo spiega perché ora vi è rivolto.
GLI INVITATI
9. Mostrate a chi è esteso l’invito.
9 La “stella” è perciò un Re, come lo fu Davide, un Pastore Re. Quando Gesù Cristo fu sulla terra disse che come pastore avrebbe prima radunato insieme un “piccolo gregge” di persone che sarebbero state eredi del Regno con lui. (Luca 12:32) Egli inoltre proseguì, dicendo: “E ho altre pecore che non sono di questo ovile; quelle pure devo condurre, ed esse ascolteranno la mia voce, e diventeranno un solo gregge, un solo pastore”. (Giov. 10:16) A queste è ora esteso l’invito. Se avete un’inclinazione ammaestrabile, ‘da pecora’, sarete lieti di ascoltare. Rivelazione 7:9-17 chiama questi delle “altre pecore” oggi sulla terra una “grande folla” (in contrasto con il “piccolo gregge” degli eredi del Regno) e dice: “L’Agnello, che è in mezzo al trono, li pascerà e li guiderà alle fonti delle acque della vita. E Dio asciugherà ogni lagrima dai loro occhi”.
10. Da quando particolarmente è esteso l’invito? Dite le ragioni.
10 Forse da qualche tempo notate che questo invito è rivolto personalmente dai testimoni di Geova. Ebbene, questo è fatto continuamente dal 1931, anno in cui il nome scritturale di “testimoni di Geova” fu adottato dai servitori di Dio sulla terra che hanno la speranza d’essere nel suo regno celeste. Essi compresero allora, mediante l’intendimento del nono capitolo di Ezechiele, che era tempo di apporre un “segno sulla fronte” delle “altre pecore”, cioè di dare l’invito alle persone sincere che cercano Dio, di radunarle in un solo “gregge” unificato. Questo significò un’opera mondiale di insegnamento, da farsi senza spesa per quelli che venivano ammaestrati.
11. Che cosa fu fatto nel 1918 come preludio dell’effettiva opera di estendere l’invito, ma quali avvenimenti si verificarono nel 1931 e nel 1934?
11 È vero che prima di ciò, il 24 febbraio 1918, era stato pronunciato e largamente annunciato il discorso “Milioni ora viventi non morranno mai” sia con commenti favorevoli che sfavorevoli. Questo discorso espresse la verità biblica che alcuni sarebbero sopravvissuti alla “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” proprio qui sulla terra e quindi avrebbero potuto ottenere la vita eterna sulla terra paradisiaca sotto il messianico regno di Dio. Ma questo messaggio non mostrò definitamente il modo di ottenere questo privilegio della sopravvivenza, eccetto mediante la giustizia in generale. Per la prima volta nel 1931 venne fatto uno sforzo congiunto per informare tutti dell’invito. Quindi dal 1934 in poi, quelli della classe della “sposa”, che avevano speranze celesti e che erano chiamati “unto rimanente” dei fratelli di Cristo, additarono chiaramente che queste “altre pecore” dovevano ora fare una piena dedicazione di se stesse a Dio e simboleggiare questa dedicazione col battesimo in acqua e divenire quindi associati e conservi testimoni di Geova di questa classe del rimanente.b
12. Che cosa possiamo rispondere a chi ritiene che i trentasette anni passati finora siano un tempo molto lungo per continuare ad estendere l’invito?
12 Alcuni possono pensare che dal 1931 — trentasette anni fa — sia passato molto tempo per ‘continuare a dire vieni’. Ma l’opera di rivolgere l’invito non era qualche cosa che si doveva fare così rapidamente che le persone non avrebbero avuto il tempo di considerarlo e agire in base ad esso. Doveva farsi completamente, in tutto il mondo, senza parzialità verso razza, religione o condizioni sociali della persona, con il maggior numero possibile di contatti personali. Doveva divenire di pubblico dominio, la sua veracità doveva essere presentata pienamente, le controversie dovevano essere considerate, soppesate, e quelli che l’accettano dovevano essere ammaestrati. I testimoni di Geova hanno lavorato strenuamente per compiere ciò.
13. Com’è appropriato per questo tempo l’invito di prendere “l’acqua della vita gratuitamente”?
13 L’invito è anche opportuno da un altro punto di vista. La Bibbia mostra che il Padre di Gesù Cristo avrebbe in questo tempo provveduto al matrimonio di suo Figlio. (Riv. 19:7) Avrebbe risuscitato i fedeli seguaci delle orme di Cristo Gesù che erano morti, perché si unissero a lui nei cieli come una sposa si unisce a suo marito. (1 Tess. 4:15, 16) Ce ne sarebbero stati ancora alcuni sulla terra, cioè il rimanente, che sono i futuri invitati alla festa di nozze in cielo. (Riv. 19:9) Perché sarebbero stati lasciati lì per un po’? Una delle ragioni era affinché estendessero alla “grande folla” l’invito di rallegrarsi per il matrimonio. Il tempo del matrimonio sarebbe stato per la “sposa” e lo “sposo” il momento di rivolgere l’attenzione alla loro terrestre famiglia di “altre pecore”, su cui dominano come re e sacerdoti. — Riv. 20:6.
LE RELIGIONI DEL MONDO NON OFFRONO L’INVITO
14. (a) Quale domanda ci si può fare per essere aiutati a identificare il tempo dell’invito e chi lo porta? (b) Perché è impossibile che qualsiasi organizzazione religiosa di Babilonia la Grande sia impiegata per recare l’invito?
14 Un altro modo per discernere il tempo in cui è offerto l’invito e per identificare coloro che recano l’invito è quello di farsi queste domande: Ho ricevuto l’invito altrove in passato? Quando e da quale altra fonte mi è stato esteso e spiegato? Quale organizzazione religiosa mi ha invitato a cominciare ora una condotta che offra la possibilità di sopravvivere alla distruzione di un sistema di cose, proprio qui sulla terra, per entrare in una nuova disposizione sotto il regno di Dio, dove la vera vita può essere un fatto compiuto? È impossibile che una delle religioni di Babilonia la Grande estenda l’invito, poiché esse non credono che il Regno sia ora stabilito nei cieli, per frantumare presto il presente sistema di cose. Non credono che Cristo e la sua Sposa avranno una famiglia di terrestri “altre pecore”. (Riv. 21:1-4) E i membri di queste organizzazioni non sono addestrati per andare alle case delle persone e studiare la Bibbia con loro, dando loro prova di questa speranza. No, piuttosto, avviene esattamente il contrario. Babilonia la Grande ha stabilito un sistema di clero e laici e ha promosso l’ingerenza nelle attività, nella politica e nelle guerre delle nazioni, asserendo che queste rappresentino il regno di Dio. Ha reso ubriachi tutti gli abitanti della terra col vino della sua fornicazione.c (Riv. 17:1-5; paragonare Giacomo 1:27; 4:4). L’invito non è dunque stato esteso nelle passate generazioni, ma viene rivolto solo ora, dai testimoni di Geova.
CHE COS’È L’“ACQUA DELLA VITA”
15. (a) Che cos’è l’“acqua della vita? (b) Quale pregustazione dà alle “altre pecore” oggi viventi il bere in questo tempo dell’“acqua della vita” che corrisponde alla pregustazione che ha l’unto rimanente?
15 Che cos’è l’“acqua della vita”? Viene lì usato un linguaggio figurativo, essendo l’acqua una delle cose essenziali per la vita. L’acqua ristora; essa dà a colui che muore di sete immediato ristoro e vigore. Rappresenta l’intero provvedimento che Dio prende per l’ubbidiente, credente genere umano affinché abbia la vita eterna per mezzo di Gesù Cristo. Al presente quelli che odono e accettano l’invito a bere non ottengono il rinnovamento delle loro vitali facoltà fisiche, ma esso li desta spiritualmente e li ravviva e rinvigorisce. Possono immaginare e quasi gustare le cose buone che avranno nella terra paradisiaca. Dal giorno di Pentecoste del 33 E.V., coloro che hanno speranze celesti hanno ricevuto “la caparra di ciò che deve venire, cioè lo spirito”. (2 Cor. 5:5) Lo spirito li ha rafforzati facendo loro capire che è loro offerta la speranza della vita celeste, un “assaggio” per così dire delle buone cose che Dio si propone per loro. (Ebr. 6:4, 5) In modo corrispondente lo spirito di Dio dà alle “altre pecore” una meravigliosa pregustazione della vita perfetta in una terra pacifica e abbellita.
16. Quale responsabilità comporta l’accettazione dell’invito per chi lo riceve, e come hanno essi reagito?
16 Mentre le acque della vita sono gratuite, l’accettazione d’esse comporta responsabilità per chi le riceve, poiché le Scritture dicono: “Chi ode dica: ‘Vieni!’” A questo ubbidiscono decine di migliaia di persone che accettano l’invito ogni anno. Esse assumono la responsabilità di estenderlo più largamente e l’hanno fatto sino ai confini della terra, in 197 Paesi. Molti parlano ad amici, parenti e vicini; alcuni dedicano tutto il tempo, altri studiano una lingua straniera, sacrificando una vita di agi per rivolgere l’invito personale alla gente di paesi lontani migliaia di chilometri, poiché questo deve farsi con assoluta imparzialità verso ogni specie di persone sulla terra abitata.
NON È AFFATTO COMMERCIALE
17. L’invito esteso è in alcun modo commerciale? Spiegate.
17 Questo messaggio non è oggetto di commercio. Il profitto che i testimoni di Geova traggono è la gioia che si prova estendendo un invito che rappresenta le cose migliori per chi lo riceve. Infatti, la Parola di Dio proibisce di farne oggetto di commercio, e chi fa commercio della Parola di Dio è come il mercenario che non si interessa delle pecore. (Giov. 10:12; 2 Cor. 2:17) L’“acqua della vita” disponibile al tempo presente è ciò che i testimoni di Geova vi invitano a prendere, gratuitamente!
18. Che cosa esige Geova da quelli che estendono l’invito, secondo quanto dichiara Rivelazione 22:18, 19, e perché?
18 Dio esige che l’invito sia dato con la massima chiarezza e purezza alle persone. Egli dice a quelli ai quali è stato affidato l’invito, cioè la congregazione dei membri della sposa di Cristo, a cui fu primariamente scritta la Rivelazione: “Io rendo testimonianza a chiunque ode le parole della profezia di questo rotolo: Se alcuno fa un’aggiunta a queste cose, Dio gli aggiungerà le piaghe che sono scritte in questo rotolo; e se alcuno toglie qualche cosa dalle parole del rotolo di questa profezia, Dio toglierà la sua parte dagli alberi della vita e dalla città santa, dalle cose che sono scritte in questo rotolo”. (Riv. 22:18, 19; 1:4, 5, 19, 20; 2:1, 8; 3:1, 7, 14) Perciò, non solo “le parole della profezia di questo rotolo” devono essere dissuggellate per tutte le persone assetate e simili a pecore, ma non si devono trattenere, né farvi alcuna aggiunta, né adulterarle o attenuarle per contraddire le cose che essa dichiara o per offuscarne la chiarezza e nitidezza. Questo contaminerebbe l’“acqua” e non recherebbe vita a chi la riceve. (Ezec. 34:19) La “profezia di questo rotolo” dev’essere considerata come l’intero libro di Mosè, senza aggiungere o togliere neppure una parola. — Deut. 4:1, 2; 12:32; Prov. 30:5, 6.
19. Quale sarebbe il risultato per quelli del rimanente che trattenessero o adulterassero il messaggio da proclamare?
19 Non solo sarebbe molto ingannevole e nocivo per quelli che odono l’invito se esso fosse in alcun modo alterato, ma per la classe della “sposa” significherebbe che le loro speranze celesti andrebbero deluse, che la loro ambita parte sarebbe tolta dagli “alberi della vita” che sono “nel [celeste] paradiso di Dio”, “dalla città santa”, la celeste Nuova Gerusalemme. Il fedele rimanente non vuole questo. Esso riconosce la contesa dell’integrità e della rivendicazione del nome di Geova e il fatto che lo rappresenta sulla terra; perciò, desidera soprattutto che “sia Dio trovato verace” dichiarando tutto ciò che egli dice, affinché sia dichiarato giusto, giustificato, rivendicato, ma gli uomini siano provati bugiardi. — Riv. 22:15; Rom. 3:4.
20. Quale dev’essere l’attitudine della grande folla nell’estendere l’invito?
20 Ora, se voi accettate l’invito, come membro della “grande folla” di mansueti compagni dell’unto rimanente di Dio vedrete che dovete essere ugualmente fedele, che l’invito, così dilettevole per voi, così ristoratore e vivificante, con la futura speranza della vita eterna, dev’essere trasmesso ad altri senza adulterarlo. Con questa stessa fedele attitudine verso la sacra Parola di Dio nella sua interezza, la parte che queste vivificanti acque vi offrono — la vita in una terra paradisiaca — non andrà delusa, e il vostro posto non sarà tolto.
L’INVITO CESSERÀ PRESTO
21. Come comprendiamo che l’invito deve cessare presto?
21 L’apostolo Giovanni, che vide la visione circa millenovecento anni fa, riferisce quindi qualche cosa che può dapprima sembrare strano. Egli scrive: “Colui che rende testimonianza di queste cose dice: ‘Sì; vengo presto’”. “Amen! Vieni, Signore Gesù”. (Riv. 22:20) Questa è la quinta volta nella Rivelazione che Gesù Cristo dice che viene presto. Egli viene accompagnando Geova Dio, che pure disse: “Vengo presto”. (Riv. 2:5, 16; 3:11; 22:7, 20 e 12) Questo non significa che Gesù Cristo non sia presente nel potere del Regno, radunando la sua sposa e la “grande folla”; piuttosto, è data importanza alla parola “presto”; ed è in relazione alla “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” che il Signore Gesù Cristo avverte che egli viene “come un ladro”. — Riv. 16:15.
22. Perché è necessario agire senza indugio in base all’invito?
22 Gesù Cristo aveva detto in precedenza: “Non suggellare le parole della profezia di questo rotolo, poiché il tempo fissato è vicino”. (Riv. 22:10) L’adempimento delle cose di questo rotolo, Rivelazione, è vicino, come mostra il fatto che voi ricevete l’invito. Ora si deve agire in base a qualche cosa. Non è il tempo in cui chiunque asserisce di servire Dio o che vuole servirlo sia spiritualmente addormentato, sonnacchioso o indifferente, poiché indipendentemente dalla propria attitudine Gesù Cristo deve venire presto. Questo significa che tra breve la meretrice religiosa, Babilonia la Grande, l’impero mondiale della falsa religione, sarà distrutto. Quelli che agiscono in base all’invito hanno l’opportunità di assistere a questa distruzione e veder cominciare una nuova epoca di regno di Geova, cioè del suo regno senza rivale religioso, quando la vera adorazione sarà la sola religione esistente. Allora potremo dire: “Alleluia! perché Geova nostro Dio, l’Onnipotente, ha cominciato a regnare”. — Riv. 19:1-6, margine dell’edizione del 1950.
DITE “AMEN”?
23. Che cosa indicò Giovanni dicendo “Amen!” alle parole di Gesù: “Vengo presto”?
23 Giovanni risponde all’avvertimento della subitanea venuta di Gesù: “Amen! Vieni, Signore Gesù”. Giovanni era il prediletto di Gesù Cristo e attendeva ardentemente la sua venuta. Se noi amiamo lui e le cose che egli sostiene per certo attenderemo con impazienza il suo ritorno e la distruzione delle cose che sono contro di lui e pregheremo con l’apostolo Giovanni: “Amen! Vieni, Signore Gesù”. Dicendo questo “Amen!” si intende che siamo pienamente in armonia e d’accordo con esso e adempiamo le cose che la Rivelazione trasmise a Giovanni. Dobbiamo fare questo finché egli venga.
24. Chi non accetterà l’invito, ma chi può accettarlo ora?
24 Coloro che amano il sistema di cose di questo mondo non saranno inclini ad accettare l’invito, anche se significasse vita per loro. Sono così immischiati nelle cose di questo mondo e imbevuti del suo spirito egoistico che non credono all’invito oppure non vogliono la vita per sempre in un giusto nuovo ordine. Ma altri odiano la corruzione del presente sistema di cose, persino nelle religioni del mondo. Quando vedono inoltre che le piaghe dell’ira di Dio son versate su questo mondo,d che le sue organizzazioni e i suoi sostenitori si contorcono per il dolore ed effettivamente vanno in rovina, per certo accetteranno lietamente l’invito.
25. Come possiamo essere sicuri dell’adempimento della preghiera dell’apostolo Giovanni, e a favore di chi son dette le parole di Rivelazione 22:21?
25 Dobbiamo ricordare che Giovanni era apostolo del Signore Gesù Cristo, ripieno del suo spirito e membro del corpo direttivo della congregazione cristiana. Perciò, la preghiera che egli rivolge si adempirà sicuramente. (Giac. 5:16-18) Non solo a favore del rimanente dei 144.000 “santi”, ma certo anche della “grande folla” di servitori del tempio che hanno speranze terrestri e sono associati al rimanente dei “santi”, l’apostolo Giovanni continuò la preghiera con le parole conclusive del rotolo profetico: “L’immeritata benignità del Signore Gesù Cristo sia con i santi”. — Riv. 22:21.
26. (a) Quale espressione dell’immeritata benignità di Dio abbiamo ora, e come possono valersene le persone sincere del mondo? (b) Che cosa sono lieti di fare i testimoni di Geova per tali persone?
26 Certo è un’espressione sommamente meravigliosa dell’immeritata benignità di Geova Dio e del Signore Gesù Cristo rendere comprensibile per noi tanta parte della Parola di Dio ed estendere a centinaia di migliaia di persone mansuete l’invito a venire a bere gratuitamente dell’“acqua della vita”. Se apprezzate questa immeritata benignità, potete avere ancora di queste acque della vita, che avete gustato, ed esse vi saranno servite personalmente insieme all’amorevole aiuto dei testimoni di Geova. Essi sono più che felici di aiutarvi con un gratuito studio biblico a domicilio e di farvi associare ad altri che vi stendono la mano dell’amicizia. Potete avere come veri amici coloro ai quali è stata già mostrata l’immeritata benignità di Dio e per mezzo dell’aiuto dello spirito di Geova potete avvicinarvi sempre più a lui, avendo ora la sempre crescente speranza della vita eterna e traendo infine pieno beneficio da queste acque di vita nel suo giusto nuovo ordine sotto il regno di Cristo.
[Note in calce]
a Vedere La Torre di Guardia del 15 giugno 1968, per una spiegazione più completa.
b La Torre di Guardia e Araldo della Presenza di Cristo (inglese), del 15 agosto 1934, pagine 249, 250.
c Per ulteriori informazioni circa l’identità di Babilonia la Grande, vedere il libro “Babilonia la Grande è caduta!” Il regno di Dio domina!
d Vedere il libro “Babilonia la Grande a caduta!” Il regno di Dio domina! della Watchtower Bible and Tract Society, Brooklyn, New York, e La Torre di Guardia dal 15 gennaio 1967 al 15 luglio 1967.
(Questo è l’ultimo di una serie di ottantatré articoli relativi al racconto biblico di Babilonia la Grande, per lungo tempo un mistero, ma che ora è stato rivelato alla luce della Parola di Dio e dei fatti della profezia adempiuta. L’intero soggetto è considerato nel libro “Babilonia la Grande è caduta!” Il regno di Dio domina!, di 704 pagine, [stampato in lingua inglese e tedesca] dalla Watchtower Bible and Tract Society, Brooklyn, New York).
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Un Testimone meraviglia un sacerdoteLa Torre di Guardia 1968 | 1° luglio
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Un Testimone meraviglia un sacerdote
Nella rivista U.S. Catholic del dicembre 1966 un sacerdote cattolico scrisse ciò che pensava di un testimone di Geova che era andato alla sua porta. Egli disse: “Se solo io e altri nella Chiesa avessero lo zelo missionario di questo Testimone [di] Geova! Il suo coraggio e il suo fervore mi hanno fatto ricordare Giovanni Battista (Vangelo). Il testimone, che pure si chiama Giovanni . . ., ha solo diciotto anni. Ha finito la scuola superiore ed ha abbandonato la sua casa in un altro stato per venire qui a fare opera missionaria. Egli frequenta cinque adunanze la settimana, dedica cento ore al mese facendo visite di casa in casa e si sostiene. Per guadagnarsi da vivere pulisce i pavimenti dei negozi, facendo questo lavoro serale per poter far visite di casa in casa durante il giorno. Conduce una vita di dedicazione e abnegazione”. Non solo questo giovane ma migliaia di persone come lui, giovani e vecchie, conducono una vita di dedicazione e sacrificio, facendo questo per amore verso Dio e i loro vicini. In considerazione del tempo, fanno strenui sforzi per aiutare gli uomini a sfuggire alla distruzione che sovrasta questo sistema di cose malvagio. Ascoltate il messaggio biblico che essi vi recano.
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