-
Ravvivate l’amore iniziale!Rivelazione: Il suo grandioso culmine è vicino!
-
-
Capitolo 7
Ravvivate l’amore iniziale!
EFESO
1. A quale congregazione è indirizzato il primo messaggio di Gesù, e che cosa ricorda egli ai sorveglianti?
IL PRIMO messaggio di Gesù è indirizzato alla congregazione di Efeso, allora prospera città costiera dell’Asia Minore in prossimità dell’isola di Patmos. Egli dà a Giovanni questo comando: “All’angelo della congregazione che è a Efeso scrivi: Queste son le cose che dice colui che tiene le sette stelle nella mano destra, colui che cammina in mezzo ai sette candelabri d’oro”. (Rivelazione 2:1) Come negli altri sei messaggi, qui Gesù richiama l’attenzione su un aspetto che dà risalto alla sua posizione autorevole. Ricorda ai sorveglianti di Efeso che tutti gli anziani sono sotto la sua protettiva sorveglianza e che egli ispeziona tutte le congregazioni. Fino a oggi egli ha continuato a esercitare questa amorevole autorità, vegliando sugli anziani e pascendo benignamente tutti i componenti della congregazione. A volte egli modifica le disposizioni relative alla congregazione affinché la luce possa risplendere più fulgidamente. Sì, Gesù è il Capo Pastore del gregge di Dio. — Matteo 11:28-30; 1 Pietro 5:2-4.
2. (a) Per quali cose eccellenti Gesù lodò la congregazione di Efeso? (b) Quale consiglio dell’apostolo Paolo gli anziani di Efeso avevano evidentemente seguito?
2 A questo punto Gesù, iniziando con calorose parole di lode, stabilisce il modello che seguirà in tutt’e sette i suoi messaggi, meno che in due. Ecco il suo messaggio per gli efesini: “Conosco le tue opere, e la tua fatica e la tua perseveranza, e che non puoi sopportare i malvagi, e che metti alla prova quelli che dichiarano di essere apostoli, ma non lo sono, e li hai trovati bugiardi. E hai mostrato perseveranza, e hai sopportato per amore del mio nome e non ti sei stancato”. (Rivelazione 2:2, 3) Anni prima l’apostolo Paolo aveva avvertito gli anziani di Efeso in merito a “oppressivi lupi”, apostati molestatori del gregge, e aveva detto a quegli anziani di ‘stare svegli’, imitando il suo proprio instancabile esempio. (Atti 20:29, 31) Poiché Gesù ora li loda per le loro fatiche e la loro perseveranza e per non essersi stancati, c’è da ritenere che avessero messo in pratica quel consiglio.
3. (a) In che modo “apostoli falsi” hanno cercato di ingannare i fedeli nei nostri giorni? (b) Quale avvertimento diede Pietro riguardo agli apostati?
3 Anche durante il giorno del Signore sono sorti “apostoli falsi” che ‘dicono cose storte per trarsi dietro i discepoli’. (2 Corinti 11:13; Atti 20:30; Rivelazione 1:10) Secondo loro c’è del buono in tutte le discordanti religioni settarie. Asseriscono che Dio non ha un’organizzazione e negano che Gesù abbia ricevuto il potere del Regno nel 1914. Adempiono la profezia di 2 Pietro 3:3, 4, che dice: “Negli ultimi giorni verranno degli schernitori con i loro scherni, che procederanno secondo i propri desideri e diranno: ‘Dov’è questa sua promessa presenza? Infatti, dal giorno che i nostri antenati si addormentarono nella morte, tutte le cose continuano esattamente come dal principio della creazione’”.
4. (a) Come si manifestano l’orgoglio e lo spirito di ribellione degli schernitori? (b) Gli odierni cristiani mostrano di essere come gli efesini intraprendendo quale azione contro i mendaci oppositori?
4 Questi schernitori si ribellano al pensiero di fare pubblica dichiarazione della loro fede. (Romani 10:10) Hanno ottenuto l’aiuto del clero della cristianità, della stampa e di emittenti televisive per diffondere calunnie sul conto dei loro ex compagni. I fedeli si accorgono subito che il modo di parlare e di agire di questi ingannatori non ha il suono della verità. Come gli efesini, gli odierni cristiani ‘non possono sopportare i malvagi’, per cui li disassociano dalle loro congregazioni.a
5. (a) Quale debolezza degli efesini evidenziò Gesù? (b) Quali parole avrebbero dovuto ricordare gli efesini?
5 Ora, comunque, come fa con cinque delle sette congregazioni, Gesù evidenzia un serio problema. Egli dice agli efesini: “Tuttavia, ho questo contro di te, che hai lasciato l’amore che avevi in principio”. (Rivelazione 2:4) Non sarebbero dovuti venir meno sotto questo aspetto, perché 35 anni prima Paolo aveva scritto loro facendo riferimento al “grande amore col quale [Dio] ci amò”, e li aveva esortati dicendo: “Divenite perciò imitatori di Dio, come figli diletti, e continuate a camminare nell’amore, come anche il Cristo vi ha amati”. (Efesini 2:4; 5:1, 2) Inoltre, avrebbero dovuto avere indelebilmente impresse nel cuore queste parole di Gesù: “Geova nostro Dio è un solo Geova, e tu devi amare Geova tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima e con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. (Marco 12:29-31) Gli efesini avevano perso quell’amore iniziale.
6. (a) Sia che siamo nella congregazione da tanto o da poco tempo, da che pericolo e tendenze dobbiamo guardarci? (b) L’amore per Dio dovrebbe spingerci a fare che cosa?
6 Sia che siamo nella congregazione da tanto o da poco tempo, dobbiamo badare di non perdere l’amore iniziale per Geova. Come si può perdere questo amore? Potremmo lasciare che l’attaccamento al lavoro secolare, il desiderio di arricchire o la ricerca dei piaceri divengano lo scopo principale della nostra vita. Potremmo così divenire di mente carnale anziché di mente spirituale. (Romani 8:5-8; 1 Timoteo 4:8; 6:9, 10) Il nostro amore per Geova dovrebbe spingerci a correggere qualsiasi tendenza del genere e a ‘continuare a cercare prima il regno di Dio e la Sua giustizia’, così da ‘accumularci tesori in cielo’. — Matteo 6:19-21, 31-33.
7. (a) Da cosa dovrebbe essere motivato il servizio che rendiamo a Geova? (b) Cosa disse Giovanni a proposito dell’amore?
7 Il nostro servizio a Geova sia sempre motivato da un profondo amore per lui. Vorremo apprezzare di cuore tutto ciò che Geova e Cristo hanno fatto per noi. Come Giovanni stesso scrisse in seguito, “l’amore è in questo, non che noi abbiamo amato Dio, ma che lui amò noi e mandò il Figlio suo come sacrificio propiziatorio per i nostri peccati”. Giovanni aggiunge: “Dio è amore, e chi rimane nell’amore rimane unito a Dio e Dio rimane unito a lui”. Ci sia consentito di non lasciar mai affievolire il nostro amore per Geova, per il Signore Gesù Cristo e per la vivente Parola di Dio! Possiamo esprimere questo amore non solo servendo zelantemente Dio, ma anche ubbidendo a “questo comandamento, che chi ama Dio ami anche il suo fratello”. — 1 Giovanni 4:10, 16, 21; Ebrei 4:12; vedi anche 1 Pietro 4:8; Colossesi 3:10-14; Efesini 4:15.
“Compi le opere precedenti”
8. Secondo ciò che disse Gesù, come avrebbero dovuto agire gli efesini?
8 Se non volevano perdere il premio, quegli efesini dovevano ravvivare l’amore che avevano un tempo. “Perciò”, dice loro Gesù, “ricordati da che cosa sei caduto, e pentiti e compi le opere precedenti. Se no, verrò da te, e rimuoverò il tuo candelabro dal suo luogo, se non ti penti”. (Rivelazione 2:5) Come accolsero i cristiani della congregazione di Efeso queste parole? Non lo sappiamo. Possiamo sperare che si siano pentiti e siano riusciti a ridestare il loro amore per Geova. Altrimenti, la loro lampada sarebbe stata spenta e il loro candelabro tolto. Avrebbero perso il loro privilegio di far risplendere la verità.
9. (a) Quali incoraggianti parole rivolse Gesù agli efesini? (b) In che modo dopo i giorni di Giovanni le congregazioni smisero di prestare ascolto al consiglio dato da Gesù agli efesini?
9 Nondimeno Gesù rivolge agli efesini queste parole di incoraggiamento: “Tuttavia hai questo, che odii le opere della setta dei nicolaiti, che anch’io odio”. (Rivelazione 2:6) Se non altro odiavano le divisioni settarie, come le odia il Signore Gesù Cristo. Col passar degli anni, però, molte congregazioni smisero di prestare ascolto a queste parole di Gesù. La mancanza di amore per Geova, per la verità e degli uni per gli altri finì per farli sprofondare nelle tenebre spirituali. Si suddivisero in numerose sette in conflitto fra loro. Copisti “cristiani” senza amore per Geova arrivarono al punto di togliere il nome di Dio dai manoscritti greci della Bibbia. La mancanza di amore lasciò spazio anche all’insegnamento di dottrine babiloniche e greche, come quelle dell’inferno di fuoco, del purgatorio e della Trinità, che vennero spacciate per cristianesimo. Non avendo alcun amore per Dio e per la verità, la maggioranza di coloro che si dicevano cristiani smisero di predicare la buona notizia del Regno di Dio. Finirono con l’essere dominati da un’egoistica classe clericale che instaurò il proprio regno qui sulla terra. — Confronta 1 Corinti 4:8.
10. Qual era la situazione religiosa della cristianità nel 1918?
10 Quando nel 1918 il giudizio iniziò dalla casa di Dio, il clero settario della cristianità stava apertamente sostenendo la prima guerra mondiale, esortando cattolici e protestanti d’ambo le parti a scannarsi a vicenda. (1 Pietro 4:17) A differenza della congregazione di Efeso, che odiava le attività della setta dei nicolaiti, le religioni della cristianità erano da tempo imbevute di empie dottrine contrastanti, e il loro clero si era schierato col mondo del quale Gesù aveva detto che i suoi discepoli non devono far parte. (Giovanni 15:17-19) Le loro congregazioni, all’oscuro del tema della Bibbia — il Regno di Dio — non erano candelabri che facevano rifulgere la verità scritturale, né i loro membri appartenevano al tempio spirituale di Geova. I loro esponenti (uomini e donne) non erano stelle, ma mostravano di essere componenti dell’“uomo dell’illegalità”. — 2 Tessalonicesi 2:3; Malachia 3:1-3.
11. (a) Quale gruppo di cristiani presente sulla scena mondiale nel 1918 metteva in pratica le parole rivolte da Gesù agli efesini? (b) Cosa fece la classe di Giovanni dal 1919 in poi?
11 Gli appartenenti alla classe di Giovanni, invece, emersero dai tumultuosi giorni della prima guerra mondiale con un amore per Geova e per la verità che li spinse a servirlo con infuocato zelo. Si opposero a coloro che cercavano di introdurre il settarismo idoleggiando praticamente il primo presidente della Società (Watch Tower), Charles T. Russell, dopo la sua morte avvenuta nel 1916. Disciplinato dalle persecuzioni e dalle avversità, questo gruppo di cristiani ricevette chiaramente dal suo Signore un giudizio favorevole, un “ben fatto”, e l’invito a entrare nella sua gioia. (Matteo 25:21, 23) Negli avvenimenti mondiali e nelle loro proprie esperienze riconobbero l’adempimento del segno che secondo Gesù avrebbe contraddistinto la sua invisibile presenza nel potere del Regno. Dal 1919 in poi si impegnarono progressivamente nell’ulteriore adempimento della grande profezia di Gesù: “E questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni; e allora verrà la fine”. (Matteo 6:9, 10; 24:3-14) Se il loro amore per Geova era stato in qualche modo carente, da quel momento in poi esso fu alimentato sino a divenire una fiamma.
12. (a) Quale invito risuonò a una storica assemblea tenuta nel 1922? (b) Quale nome abbracciarono i veri cristiani nel 1931, e di che cosa si pentirono?
12 A una storica assemblea tenuta a Cedar Point (Ohio, USA) dal 5 al 13 settembre 1922, a cui parteciparono 18.000 di quei cristiani, risuonò l’invito: “Tornate al campo, figli dell’Iddio Altissimo! . . . Il mondo deve conoscere che Geova è Dio e che Gesù Cristo è il Re dei re e il Signore dei signori. . . . Perciò, annunciate, annunciate, annunciate il Re e il suo regno”. Venne dato più risalto al prezioso nome di Geova. Nel 1931 questi cristiani, riuniti in assemblea a Columbus (Ohio, USA), si rallegrarono abbracciando il nome indicato da Dio nella profezia di Isaia: Testimoni di Geova. (Isaia 43:10, 12) Col numero del 1º marzo 1939, il nome del principale periodico dell’organizzazione fu cambiato in La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova, attribuendo così il principale onore al nostro Creatore e al suo governo reale. I testimoni di Geova, con rinnovato amore per Lui, si sono pentiti di qualsiasi eventuale trascuratezza precedentemente mostrata in quanto a onorare e magnificare il suo illustre nome e il suo Regno. — Salmo 106:6, 47, 48.
“A chi vince”
13. (a) Quale benedizione era in serbo per gli efesini qualora avessero ‘vinto’? (b) In che modo i cristiani di Efeso avrebbero ‘vinto’?
13 Infine Gesù, come fa anche negli altri suoi messaggi, richiama l’attenzione sullo spirito di Dio come ciò che, mediante Gesù, fa conoscere le ricompense dovute alla fedeltà. Agli efesini dice: “Chi ha orecchio oda ciò che lo spirito dice alle congregazioni: A chi vince concederò di mangiare dell’albero della vita, che è nel paradiso di Dio”. (Rivelazione 2:7) Quelli dotati di orecchi sensibili avrebbero preso premurosamente a cuore quel messaggio di vitale importanza, sapendo che non era da attribuirsi a un’iniziativa personale di Gesù, ma che originava dal Sovrano Signore Geova stesso tramite il suo spirito santo o forza attiva. In che modo avrebbero ‘vinto’? Seguendo attentamente le orme di Gesù, che mantenne l’integrità fino alla morte e poté quindi dire: “Fatevi coraggio! Io ho vinto il mondo”. — Giovanni 8:28; 16:33; vedi anche 1 Giovanni 5:4.
14. A cosa deve riferirsi il “paradiso di Dio” menzionato da Gesù?
14 Non avendo nessuna prospettiva di vivere in un paradiso terrestre, in che senso i cristiani unti, come quegli efesini, vengono ricompensati con l’opportunità di mangiare “dell’albero della vita, che è nel paradiso di Dio”? Non può trattarsi del Paradiso ristabilito sulla terra, dal momento che i 144.000 cristiani unti, inclusi quelli della congregazione di Efeso, vengono comprati di fra il genere umano perché regnino con l’Agnello, Cristo Gesù, sul celeste monte Sion in qualità di figli spirituali. (Efesini 1:5-12; Rivelazione 14:1, 4) Queste parole si devono quindi riferire al reame celeste, paragonato a un giardino, ereditato da questi vincitori. Lì “nel paradiso di Dio”, sì, alla presenza di Geova stesso, questi vincitori ai quali è stata concessa l’immortalità continueranno a vivere in eterno, cosa qui simboleggiata dal fatto che mangiano dell’albero della vita.
15. Perché l’esortazione di Gesù a vincere è oggi di vitale interesse per la grande folla?
15 Che dire comunque dei leali sostenitori terreni dei 144.000 unti? Anche una grande folla di questi Testimoni loro compagni sta vincendo. Ma la loro speranza è quella di entrare in un paradiso terrestre, dove berranno da “un fiume d’acqua di vita” e otterranno guarigione dalle “foglie degli alberi” piantati lungo quel fiume. (Rivelazione 7:4, 9, 17; 22:1, 2) Se fate parte di questo gruppo, sia consentito anche a voi di esprimere il vostro sincero amore per Geova e vincere il combattimento della fede. Potrete così ottenere la felicità della vita eterna sulla terra paradisiaca. — Confronta 1 Giovanni 2:13, 14.
[Nota in calce]
a Per informazioni storiche sulla comparsa di falsi apostoli, vedi il manuale Ragioniamo facendo uso delle Scritture, pp. 377-84, pubblicato dai testimoni di Geova.
[Riquadro a pagina 36]
Sentita lode a Geova e a suo Figlio
Nel libretto dei cantici pubblicato dai servitori di Geova nel 1905, i cantici alla lode di Gesù erano due volte più numerosi di quelli alla lode di Geova Dio. Nel libretto del 1928 il numero dei cantici che esaltavano Gesù era all’incirca uguale a quello dei cantici che esaltavano Geova. Ma nel libro più recente, quello del 1984 (1986 in italiano), Geova è onorato da un numero di cantici quattro volte superiore a quello dei cantici in onore di Gesù. Questo è in armonia con le parole di Gesù stesso: “Il Padre è maggiore di me”. (Giovanni 14:28) L’amore per Geova dev’essere al primo posto, accompagnato da profondo amore per Gesù e da apprezzamento per il suo prezioso sacrificio e per il suo incarico di Sommo Sacerdote e Re costituito da Dio.
[Prospetto a pagina 34]
Modello seguito da Gesù nel dare consigli
(con relativi capitoli e versetti di Rivelazione)
Messaggio Autorità Identificato Correzione
alla per dare Lode chiaramente e/o Benedizioni
congregazione consigli introduttiva il problema incoraggiamento derivanti
Efeso 2:1 2:2, 3 2:4 2:5, 6 2:7
Pergamo 2:12 2:13 2:14, 15 2:16 2:17
Tiatira 2:18 2:19 2:20, 21 2:24, 25 2:26-28
-
-
La lotta per vincereRivelazione: Il suo grandioso culmine è vicino!
-
-
Capitolo 8
La lotta per vincere
SMIRNE
1. (a) Qual è la successiva congregazione a ricevere un messaggio dal glorificato Gesù? (b) Definendosi “il Primo e l’Ultimo”, cosa rammentava Gesù ai cristiani di quella congregazione?
OGGI l’antica Efeso giace in rovina. Ma il luogo a cui era destinato il secondo messaggio di Gesù è ancora un’operosa città. Circa 60 chilometri a nord delle rovine di Efeso si trova la città turca di Izmir, dove oggi ci sono quattro zelanti congregazioni di testimoni di Geova. Nel I secolo qui sorgeva Smirne. Notate ora le seguenti parole di Gesù: “E all’angelo della congregazione che è a Smirne scrivi: Queste son le cose che dice ‘il Primo e l’Ultimo’, che fu morto e tornò a vivere”. (Rivelazione 2:8) Rivolgendo queste parole ai cristiani di Smirne, Gesù ricordava loro che egli era stato il primo e ultimo uomo integro a essere risuscitato direttamente da Geova alla vita immortale in spirito. Gesù stesso avrebbe risuscitato tutti gli altri cristiani unti. Egli è quindi ben qualificato per dare consigli ai suoi fratelli che hanno la speranza di ricevere come lui la vita immortale nei cieli.
2. Perché tutti i cristiani ricevono conforto dalle parole di Colui che “fu morto e tornò a vivere”?
2 Gesù diede l’esempio nel sopportare la persecuzione per amor di giustizia e ricevette la dovuta ricompensa. La sua fedeltà sino alla morte e la conseguente risurrezione sono la base su cui poggia la speranza di tutti i cristiani. (Atti 17:31) Il fatto che Gesù “fu morto e tornò a vivere” dimostra che qualsiasi cosa si debba sopportare per la causa della verità non è vana. La risurrezione di Gesù è fonte di grande incoraggiamento per tutti i cristiani, specialmente quando sono chiamati a soffrire per la loro fede. Vi trovate in questa situazione? In caso affermativo, potete ricevere coraggio anche dalle successive parole che Gesù rivolge alla congregazione di Smirne:
3. (a) Quale incoraggiamento diede Gesù ai cristiani di Smirne? (b) Sebbene i cristiani di Smirne fossero poveri, perché Gesù li definì ‘ricchi’?
3 “Conosco la tua tribolazione e la tua povertà — ma tu sei ricco — e la bestemmia di quelli che dicono di essere essi stessi giudei, e non lo sono ma sono una sinagoga di Satana”. (Rivelazione 2:9) Gesù non rivolge alcuna critica ai suoi fratelli di Smirne, ma solo calorose parole di lode. Hanno sofferto molta tribolazione per la loro fede. Materialmente sono poveri, probabilmente a motivo della loro fedeltà. (Ebrei 10:34) La loro principale preoccupazione, però, è per le cose spirituali, e hanno accumulato tesori in cielo, come consigliò Gesù. (Matteo 6:19, 20) Quindi agli occhi del Capo Pastore sono ‘ricchi’. — Confronta Giacomo 2:5.
4. Da parte di chi i cristiani di Smirne avevano subìto grande opposizione, e come considerava Gesù quegli oppositori?
4 Gesù osserva in particolare che i cristiani di Smirne hanno sopportato molta opposizione da parte dei giudei carnali. Già in precedenza molti di quella religione si erano energicamente opposti alla diffusione del cristianesimo. (Atti 13:44, 45; 14:19) Ora, solo pochi decenni dopo la caduta di Gerusalemme, quei giudei di Smirne mostravano lo stesso spirito satanico. Non c’è da meravigliarsi che Gesù li consideri “una sinagoga di Satana”!a
5. Quali prove attendevano i cristiani di Smirne?
5 In presenza di un tale odio, i cristiani di Smirne furono confortati da Gesù con queste parole: “Non aver timore delle cose che stai per soffrire. Ecco, il Diavolo continuerà a gettare alcuni di voi in prigione affinché siate pienamente messi alla prova, e affinché abbiate tribolazione per dieci giorni. Mostrati fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita”. (Rivelazione 2:10) Qui in greco Gesù usa per tre volte la seconda persona plurale, a indicare che le sue parole riguardano la congregazione nel suo insieme. Gesù non può promettere che le prove dei cristiani di Smirne avranno presto fine. Alcuni di loro continueranno ad essere perseguitati e gettati in prigione. Avranno tribolazione per “dieci giorni”. Il numero dieci simboleggia totalità o completezza terrena. Nel tempo in cui sarebbero rimasti nella carne, anche quei cristiani integri e spiritualmente ricchi sarebbero stati sottoposti a una completa prova.
6. (a) Perché i cristiani di Smirne non dovevano aver timore? (b) Come conclude Gesù il suo messaggio alla congregazione di Smirne?
6 Tuttavia i cristiani di Smirne non avrebbero dovuto temere o fare compromesso. Se fossero rimasti fedeli sino alla fine, avrebbero ricevuto come ricompensa la “corona della vita”, nel loro caso la vita immortale nei cieli. (1 Corinti 9:25; 2 Timoteo 4:6-8) L’apostolo Paolo considerò questo prezioso premio degno del sacrificio di ogni altra cosa, inclusa la sua stessa vita terrena. (Filippesi 3:8) Evidentemente quei fedeli cristiani di Smirne la pensavano allo stesso modo. Gesù conclude il suo messaggio dicendo: “Chi ha orecchio oda ciò che lo spirito dice alle congregazioni: Chi vince non sarà affatto danneggiato dalla seconda morte”. (Rivelazione 2:11) A chi vince è assicurata la vita immortale nei cieli, una vita che la morte non può toccare. — 1 Corinti 15:53, 54.
“Tribolazione per dieci giorni”
7, 8. Come la congregazione di Smirne, in che modo nel 1918 la congregazione cristiana fu ‘pienamente messa alla prova’?
7 Così come i cristiani di Smirne, oggi la classe di Giovanni e i suoi compagni sono stati e continuano ad essere “pienamente messi alla prova”. La loro fedeltà nella prova li identifica come popolo di Dio. (Marco 13:9, 10) Poco dopo l’inizio del giorno del Signore, le parole rivolte da Gesù ai cristiani di Smirne furono di vero conforto per il piccolo gruppo internazionale dei servitori di Geova. (Rivelazione 1:10) Fin dal 1879 essi avevano scrutato la Parola di Dio alla ricerca di ricchezze spirituali da condividere generosamente con altri. Ma durante la prima guerra mondiale furono oggetto di intenso odio e opposizione, in parte perché non si erano fatti prendere dall’isterismo bellico e in parte perché smascheravano intrepidamente gli errori della cristianità. La persecuzione che subirono per istigazione di alcuni capi della cristianità giunse all’apice nel 1918 e fu paragonabile a quella subita dai cristiani di Smirne per mano della locale comunità giudaica.
8 Negli Stati Uniti d’America un’ondata di persecuzione raggiunse il culmine con l’imprigionamento, avvenuto il 22 giugno 1918, del nuovo presidente della Società (Watch Tower), Joseph F. Rutherford, e di sette suoi compagni, condannati quasi tutti a 20 anni di reclusione. Nove mesi dopo furono rilasciati dietro cauzione. Il 14 maggio 1919 la corte d’appello annullò le loro ingiuste condanne; furono individuati 130 errori commessi nel processo. Il giudice cattolico Manton, cavaliere dell’ordine di S. Gregorio Magno, che nel 1918 aveva respinto la richiesta di libertà provvisoria per questi cristiani, venne poi condannato, nel 1939, a due anni di reclusione e a una multa di 10.000 dollari per aver chiesto e accettato bustarelle in sei diverse occasioni.
9. Come vennero trattati da Hitler i testimoni di Geova nella Germania nazista, e quale fu la reazione del clero?
9 In Germania, sotto il regime nazista, Hitler mise completamente al bando l’opera di predicazione dei testimoni di Geova. Per anni migliaia di Testimoni furono crudelmente rinchiusi in campi di concentramento e prigioni, dove molti persero la vita, mentre circa 200 giovani che avevano rifiutato di combattere nell’esercito di Hitler furono giustiziati. L’appoggio dato dal clero a tutto ciò è evidenziato dalle parole di un sacerdote cattolico pubblicate nel giornale The German Way del 29 maggio 1938. In parte egli diceva: “Sulla terra c’è attualmente un paese dove i cosiddetti . . . Studenti Biblici [Testimoni di Geova] sono proscritti. È la Germania! . . . Quando Adolf Hitler salì al potere e l’episcopato cattolico tedesco rinnovò la propria richiesta, Hitler disse: ‘Questi cosiddetti Zelanti Studenti Biblici [Testimoni di Geova] sono dei sovversivi; . . . li considero dei ciarlatani; non tollero che i cattolici tedeschi vengano infangati in tal modo da questo giudice americano Rutherford; io sciolgo [l’associazione dei testimoni di Geova] in Germania’”. A ciò il sacerdote aggiungeva: “Bravo!”
10. (a) Nel corso del giorno del Signore, quale persecuzione hanno dovuto affrontare i testimoni di Geova? (b) Qual è stato spesso il risultato quando i cristiani hanno combattuto in difesa della libertà religiosa facendo ricorso ai tribunali?
10 Nel corso del giorno del Signore, il Serpente e il suo seme non hanno mai smesso di combattere contro gli unti cristiani e i loro compagni. Molti di questi sono stati imprigionati e spietatamente perseguitati. (Rivelazione 12:17) Quei nemici hanno continuato a ‘progettare affanno mediante decreto’, ma il popolo di Geova ha insistito tenacemente nel dire: “Dobbiamo ubbidire a Dio come governante anziché agli uomini”. (Salmo 94:20; Atti 5:29) Nel 1955 la rivista Torre di Guardia riferì: “Più di settanta paesi, in un tempo o nell’altro durante i trascorsi quarant’anni, hanno emanato decreti restrittivi e hanno perseguitato i testimoni di Geova”. Dove è stato possibile combattere in difesa della libertà religiosa facendo ricorso ai tribunali, questi cristiani l’hanno fatto, e in vari paesi hanno ottenuto splendide vittorie. Nei soli Stati Uniti, i testimoni di Geova hanno ottenuto 50 vittorie presso la Corte Suprema.
11. Quale profezia di Gesù concernente il segno della sua presenza si è adempiuta sui testimoni di Geova durante il giorno del Signore?
11 Nessun altro gruppo è stato così coscienzioso nell’ubbidire al comando di Gesù di rendere a Cesare le cose di Cesare. (Luca 20:25; Romani 13:1, 7) Nondimeno, i membri di nessun altro gruppo sono stati imprigionati in così tanti paesi e sotto regimi così diversi fra loro, e questa situazione esiste tuttora nelle Americhe, in Europa, in Africa e in Asia. La grande profezia di Gesù concernente il segno della sua presenza includeva queste parole: “Quindi vi daranno alla tribolazione e vi uccideranno, e sarete odiati da tutte le nazioni a causa del mio nome”. (Matteo 24:3, 9) Questo si è senz’altro adempiuto sui cristiani testimoni di Geova durante il giorno del Signore.
12. In che modo la classe di Giovanni ha fortificato i servitori di Dio affinché sopportino la persecuzione?
12 Per fortificare i servitori di Dio affinché sopportino la tribolazione, la classe di Giovanni rammenta loro di continuo la sostanza delle parole rivolte da Gesù ai cristiani di Smirne. Per esempio, quando iniziò la persecuzione nazista, La Torre di Guardia del 1933 e del 1934 pubblicò articoli come “Non li temete!”, che prendeva in esame Matteo 10:26-33, “Il crogiuolo”, basato su Daniele 3:17, 18, e “La bocca dei leoni”, imperniato su Daniele 6:22. Negli anni ’80, quando fu pubblicata la prima edizione di questo libro e i testimoni di Geova subivano spietata persecuzione in oltre 40 paesi, La Torre di Guardia fortificò il popolo di Dio con articoli come “Felici benché perseguitati!” e “I cristiani affrontano la persecuzione con perseveranza”.b
13. Come i cristiani di Smirne, perché i cristiani testimoni di Geova non hanno avuto timore della persecuzione?
13 Sì, i cristiani testimoni di Geova stanno subendo persecuzioni fisiche e altre prove per dieci giorni simbolici. Come gli antichi cristiani di Smirne, non si sono lasciati intimorire; né alcuno di noi deve provare timore man mano che sulla terra aumentano i guai. Siamo preparati a perseverare nonostante le sofferenze e ad accettare con gioia anche ‘la rapina dei nostri beni’. (Ebrei 10:32-34) Studiando la Parola di Dio e facendola nostra, ci prepareremo a rimanere solidi nella fede. Siate certi che Geova può proteggervi mentre mantenete l’integrità, e lo farà. “Gettate su di lui tutta la vostra ansietà, perché egli ha cura di voi”. — 1 Pietro 5:6-11.
[Note in calce]
a Circa 60 anni dopo la morte di Giovanni, l’ottantaseienne Policarpo fu bruciato vivo a Smirne per non aver voluto rinnegare la sua fede in Gesù. Nel Martirio di Policarpo, opera ritenuta contemporanea all’avvenimento, si afferma che mentre veniva raccolta la legna per il rogo, “i giudei con più zelo, come è loro costume, si diedero da fare in questo”, sebbene l’esecuzione avvenisse in un “grande sabato”. — I Padri Apostolici, Città Nuova, 1976, pp. 167, 164.
b Vedi La Torre di Guardia inglese del 1º novembre 1933, del 1º e 15 ottobre e del 1º e 15 dicembre 1934, e quella italiana del 15 ottobre 1983.
[Riquadro/Immagine a pagina 39]
Da molti anni gli storici stanno fornendo testimonianze sull’integrità dei testimoni di Geova tedeschi durante il regime nazista. Il libro Mothers in the Fatherland, della storiografa Claudia Koonz, pubblicato nel 1986, afferma: “La stragrande maggioranza dei tedeschi che non nutrivano simpatie per il nazismo trovò il modo di convivere con un regime che disprezzavano. . . . All’altro estremo dello spettro statistico e ideologico, c’erano i 20.000 testimoni di Geova che, praticamente senza eccezioni, rifiutarono inequivocabilmente di rendere qualsiasi tipo di ubbidienza allo stato nazista. . . . Il gruppo più compatto di renitenti era sorretto dalla fede religiosa. Dall’inizio i testimoni di Geova non collaborarono con nessun elemento dello stato nazista. Anche dopo che nel 1933 la Gestapo ebbe chiuso la loro sede nazionale e, nel 1935, ebbe messo al bando la setta, essi si rifiutarono anche solo di dire ‘Heil Hitler’. Fra il 1933 e il 1945 circa metà (per lo più uomini) di tutti i testimoni di Geova furono mandati nei campi di concentramento, un migliaio vennero giustiziati e un altro migliaio persero la vita. . . . Cattolici e protestanti vennero esortati dai rispettivi ecclesiastici a collaborare con Hitler. Se si rifiutavano, lo facevano contravvenendo agli ordini sia della chiesa che dello stato”.
-
-
Tenete saldo il nome di GesùRivelazione: Il suo grandioso culmine è vicino!
-
-
Capitolo 9
Tenete saldo il nome di Gesù
PERGAMO
1. A quale congregazione fu inviato il successivo messaggio di Gesù, e in che specie di città vivevano quei cristiani?
PARTENDO da Smirne e percorrendo 80 chilometri in direzione nord lungo la strada costiera e quindi 24 chilometri verso l’interno lungo la valle del fiume Caico, si arriva a Pergamo, l’attuale Bergama. La città era famosa per il suo tempio di Zeus, o Giove. Nel XIX secolo gli archeologi trasportarono l’altare di quel tempio in Germania, dove, insieme a numerose statue e bassorilievi di divinità pagane, è ancora visibile nel Pergamon Museum di Berlino. Che messaggio il Signore Gesù avrebbe inviato a una congregazione circondata da tutta quell’idolatria?
2. In che modo Gesù dichiara la propria identità, e cosa significa il fatto che egli ha la ‘spada a due tagli’?
2 Gesù comincia col dichiarare la propria identità: “E all’angelo della congregazione che è a Pergamo scrivi: Queste son le cose che dice colui che ha la lunga spada affilata a due tagli”. (Rivelazione 2:12) Qui Gesù ripete la descrizione di sé fatta in Rivelazione 1:16. In qualità di Giudice e Giustiziere, egli annienterà i persecutori dei suoi discepoli. Che confortante rassicurazione! Riguardo al giudizio, comunque, anche quelli all’interno della congregazione devono essere avvertiti che Geova, agendo per mezzo di questo “messaggero del patto”, Gesù Cristo, ‘sarà un pronto testimone’ contro tutti quei sedicenti cristiani che praticano idolatria, immoralità, menzogna e disonestà e che trascurano i bisognosi. (Malachia 3:1, 5; Ebrei 13:1-3) I consigli e le riprensioni che Dio impartisce mediante Gesù devono essere presi a cuore!
3. Quale falsa adorazione era praticata a Pergamo, e perché si può dire che “il trono di Satana” era lì?
3 Gesù dice ora alla congregazione: “So dove dimori, cioè dov’è il trono di Satana”. (Rivelazione 2:13a) Sì, quei cristiani erano circondati dal culto satanico. Oltre al tempio di Zeus, c’era un santuario di Esculapio, dio della medicina. Pergamo era anche rinomata come centro del culto imperiale. La parola ebraica tradotta “Satana” significa “uno che fa (oppone) resistenza”, e il suo “trono” rappresenta il suo dominio sul mondo permesso da Dio per un periodo di tempo. (Giobbe 1:6, Traduzione del Nuovo Mondo con riferimenti, nota in calce) La diffusione dell’idolatria a Pergamo indicava che il “trono” di Satana era ben radicato in quella città. Come doveva essere adirato Satana per il fatto che i cristiani del luogo non si inchinavano a lui partecipando al culto nazionalistico!
4. (a) Quale lode rivolge Gesù ai cristiani di Pergamo? (b) Cosa scrisse il legato romano Plinio all’imperatore Traiano a proposito del trattamento riservato ai cristiani? (c) Nonostante il pericolo, quale condotta seguivano i cristiani di Pergamo?
4 Sì, “il trono di Satana” era proprio lì a Pergamo. Eppure, prosegue Gesù, “continui a tenere saldo il mio nome, e non hai negato la tua fede in me neanche ai giorni di Antipa, mio testimone, il fedele, che fu ucciso al vostro lato, dove Satana dimora”. (Rivelazione 2:13b) Che lode incoraggiante! Senza dubbio il martirio di Antipa era stato la conseguenza del suo rifiuto di partecipare a pratiche demoniche e al culto dell’imperatore romano. Non molto tempo dopo che Giovanni ricevette questa profezia, Plinio il Giovane, legato personale dell’imperatore romano Traiano, scrisse a Traiano spiegandogli quale procedura seguiva con coloro che erano accusati di essere cristiani, procedura che l’imperatore approvò. Quelli che negavano di essere cristiani venivano rilasciati, dice Plinio, “se invocavano gli dèi secondo la formula che io avevo imposta, e se facevano sacrifici con incenso e vino dinnanzi alla immagine tua [o Traiano], . . . e inoltre maledicevano il Cristo”. (Carteggio con Traiano e Panegirico di Traiano, BUR, 1963, p. 82) Chiunque era riconosciuto come cristiano veniva giustiziato. Nonostante questo pericolo, i cristiani di Pergamo non avevano rinnegato la loro fede. ‘Tenevano saldo il nome di Gesù’, in quanto continuavano a onorare il suo alto incarico di Rivendicatore di Geova e di Giudice da Lui costituito. Lealmente seguivano le orme di Gesù come testimoni del Regno.
5. (a) Quale controparte moderna del culto dell’imperatore è stata fonte di dure prove per i cristiani nel nostro tempo? (b) Quale aiuto La Torre di Guardia ha provveduto ai cristiani?
5 In varie occasioni Gesù aveva rivelato che Satana domina l’attuale sistema malvagio, ma che, a motivo dell’integrità di Gesù, Satana non aveva presa su di lui. (Matteo 4:8-11; Giovanni 14:30) Nel nostro tempo nazioni potenti, in particolare il “re del nord” e il “re del sud”, sono state impegnate in una lotta per il dominio mondiale. (Daniele 11:40) Il fervore patriottico viene alimentato e il culto dell’imperatore ha una controparte moderna nell’ondata di nazionalismo che ha travolto la terra. Gli articoli sulla neutralità pubblicati nella Torre di Guardia del 1º novembre 1939 (inglese) e, di nuovo, nei numeri del 15 maggio 1980 e del 1º settembre 1986, hanno chiaramente esposto l’insegnamento biblico a questo riguardo, fornendo così un indirizzo a quei cristiani che desiderano camminare nel nome di Geova e vincere il mondo, come fece coraggiosamente Gesù. — Michea 4:1, 3, 5; Giovanni 16:33; 17:4, 6, 26; 18:36, 37; Atti 5:29.
6. Come Antipa, in che modo nei tempi moderni i testimoni di Geova hanno assunto un atteggiamento fermo?
6 C’era urgente bisogno di questi consigli. Di fronte all’irrazionale fervore patriottico, i testimoni di Geova, sia gli unti che i loro compagni, dovettero mantenersi saldi nella fede. Negli Stati Uniti centinaia di ragazzi e insegnanti furono espulsi dalle scuole per essersi rifiutati di salutare la bandiera, mentre in Germania i Testimoni erano spietatamente perseguitati perché non salutavano la svastica. Come già detto, al tempo di Hitler i nazisti uccisero migliaia di leali servitori di Geova perché si rifiutavano di prendere parte a tale idolatria nazionalistica. Negli anni ’30, all’apice del culto imperiale nel Giappone scintoista, due ministri pionieri piantarono numerosi semi del Regno a Taiwan, allora occupata dai giapponesi. Le autorità militari li misero in prigione, dove uno di loro morì per il brutale trattamento. In seguito l’altro fu rilasciato, solo per essere fucilato alla schiena: un moderno Antipa. Ancora oggi ci sono paesi dove il culto dei simboli nazionalistici è obbligatorio e lo stato esige esclusiva devozione. Molti giovani Testimoni sono stati imprigionati e non pochi sono stati messi a morte per il loro coraggioso atteggiamento di neutralità cristiana. Se sei un giovane e vai incontro a questi problemi, studia quotidianamente la Parola di Dio così da aver “fede per conservare in vita l’anima”, con la prospettiva della vita eterna. — Ebrei 10:39–11:1; Matteo 10:28-31.
7. Come hanno affrontato il problema del culto nazionalistico alcuni giovani in India, e con quale risultato?
7 Giovani studenti hanno dovuto affrontare problemi analoghi. Nel 1985, nello stato indiano del Kerala, tre ragazzi figli di testimoni di Geova si rifiutarono di cantare l’inno nazionale perché ciò avrebbe violato la loro fede basata sulla Bibbia. Mentre gli altri cantavano, loro stavano rispettosamente in piedi, ma nonostante ciò furono espulsi dalla scuola. Il padre si appellò contro questo provvedimento portando la questione fino alla Corte Suprema dell’India, dove i due giudici emanarono una sentenza favorevole ai ragazzi, dichiarando coraggiosamente: “La nostra tradizione, la nostra filosofia, la nostra costituzione ci insegnano e attuano la tolleranza. Non sminuiamone il valore”. La pubblicità data a questo caso dalla stampa, con articoli favorevoli, è servita a informare l’intera nazione, la cui popolazione ammontava all’epoca a quasi un quinto di quella della terra, che in quel paese ci sono cristiani che adorano il vero Dio Geova e che si attengono lealmente ai princìpi biblici.
Influenze corruttrici
8. Quale rimprovero ritenne necessario esprimere Gesù nei confronti dei cristiani di Pergamo?
8 I cristiani di Pergamo mantenevano dunque l’integrità. “Tuttavia”, dice Gesù, “ho contro di te alcune cose”. Cosa avevano fatto per meritare questo rimprovero? Gesù prosegue: “Hai là quelli che si attengono all’insegnamento di Balaam, che insegnava a Balac a porre una pietra d’inciampo davanti ai figli d’Israele, a mangiare cose sacrificate agli idoli e a commettere fornicazione”. — Rivelazione 2:14.
9. Chi era Balaam, e in che modo il suo consiglio pose “una pietra d’inciampo davanti ai figli d’Israele”?
9 Ai giorni di Mosè, Balac re di Moab aveva assoldato Balaam, un profeta non israelita che conosceva qualcosa delle vie di Geova, perché maledicesse Israele. Geova si oppose a Balaam, costringendolo a pronunciare benedizioni sugli israeliti e maledizioni sui loro nemici. Balaam placò il conseguente risentimento di Balac proponendo un attacco più insidioso: le donne moabite avrebbero dovuto sedurre gli uomini d’Israele inducendoli a commettere grave immoralità sessuale e a partecipare al culto idolatrico di un falso dio, il Baal di Peor! Questa tattica funzionò. La giusta ira di Geova divampò, ed egli inviò un flagello che uccise 24.000 di quei fornicatori israeliti e che si arrestò solo quando il sacerdote Fineas intervenne con decisione per togliere il male da Israele. — Numeri 24:10, 11; 25:1-3, 6-9; 31:16.
10. Quali pietre d’inciampo si erano infiltrate nella congregazione di Pergamo, e perché quei cristiani forse pensavano che Dio sarebbe passato sopra alle loro trasgressioni?
10 Ai giorni di Giovanni esistevano forse a Pergamo simili pietre d’inciampo? Sì! Immoralità e idolatria si erano infiltrate nella congregazione. Quei cristiani non prestavano ascolto agli avvertimenti di Dio dati mediante l’apostolo Paolo. (1 Corinti 10:6-11) Avendo resistito alla persecuzione, forse pensavano che Geova sarebbe passato sopra alle loro trasgressioni di natura sessuale. Così Gesù rese chiaro che dovevano rifuggire da tale malvagità.
11. (a) A che cosa devono stare attenti i cristiani, e quale modo di pensare devono evitare? (b) Nel corso degli anni, quante persone sono state disassociate dalla congregazione cristiana, e per lo più a causa di che cosa?
11 Similmente oggi i cristiani devono stare attenti a non ‘mutare l’immeritata benignità di Dio in una scusa per condotta dissoluta’. (Giuda 4) Siamo tenuti a odiare ciò che è male e a ‘trattare con durezza il nostro corpo’ per seguire una virtuosa condotta cristiana. (1 Corinti 9:27; Salmo 97:10; Romani 8:6) Non dovremmo mai pensare che lo zelo nel servizio di Dio e l’integrità sotto persecuzione costituiscano una licenza per commettere immoralità sessuale. Nel corso degli anni, in tutto il mondo, i trasgressori disassociati dalla congregazione cristiana, per lo più a causa di immoralità sessuale, sono stati decine di migliaia. Certi anni il loro numero ha addirittura superato quello di coloro che perirono nell’antico Israele a causa del Baal di Peor. Ci sia consentito di non abbassare la guardia così da non fare mai quella fine! — Romani 11:20; 1 Corinti 10:12.
12. Come per i servitori di Dio dei tempi antichi, quali princìpi valgono per i cristiani d’oggi?
12 Gesù rimproverò inoltre i cristiani di Pergamo perché ‘mangiavano cose sacrificate agli idoli’. Di che si trattava? Viste le parole di Paolo ai corinti, forse alcuni abusavano della loro libertà cristiana e turbavano deliberatamente la coscienza altrui. Cosa ancora più probabile, però, partecipavano in qualche modo a vere e proprie cerimonie idolatriche. (1 Corinti 8:4-13; 10:25-30) Oggi i cristiani fedeli devono mostrare amore altruistico nell’esercizio della loro libertà cristiana, stando attenti a non fare inciampare altri. Devono senz’altro evitare moderne forme di idolatria, come il culto delle stelle del cinema, della televisione e dello sport, badando anche di non fare del denaro — o persino del proprio ventre — il proprio dio! — Matteo 6:24; Filippesi 1:9, 10; 3:17-19.
Evitate il settarismo!
13. Quali parole di riprensione rivolge successivamente Gesù ai cristiani di Pergamo, e perché la congregazione ne aveva bisogno?
13 Gesù riprende ancora i cristiani di Pergamo, dicendo: “Così anche tu hai quelli che si attengono in modo simile all’insegnamento della setta dei nicolaiti”. (Rivelazione 2:15) Precedentemente Gesù aveva lodato gli efesini perché odiavano le attività di questa setta. Ma i cristiani di Pergamo avevano bisogno di consigli su come mantenere la congregazione libera dal settarismo. Occorreva maggiore fermezza nel sostenere le norme cristiane così da preservare l’unità per cui Gesù aveva pregato in Giovanni 17:20-23. Era necessario ‘esortare mediante l’insegnamento che è sano e riprendere quelli che contraddicevano’. — Tito 1:9.
14. (a) Fin dall’inizio, contro chi ha dovuto lottare la congregazione cristiana, e come li descrisse l’apostolo Paolo? (b) Quali parole di Gesù dovrebbe prendere a cuore chiunque fosse divenuto propenso a seguire un gruppo dissidente?
14 Fin dall’inizio, la congregazione cristiana ha dovuto lottare contro orgogliosi apostati, i quali, con parlare mellifluo e ingannevole, “causano divisioni e occasioni d’inciampo contro l’insegnamento” impartito mediante il canale di Geova. (Romani 16:17, 18) L’apostolo Paolo mise in guardia contro questa minaccia in quasi tutte le sue lettere.a Nei tempi moderni, pur avendo Gesù riportato la vera congregazione alla sua purezza e unità cristiana, il pericolo del settarismo permane. Perciò, chiunque fosse divenuto propenso a seguire un gruppo dissidente, formando così una setta, dovrebbe prendere a cuore le successive parole di Gesù: “Perciò pentiti. Se no, vengo presto da te, e guerreggerò con loro con la lunga spada della mia bocca”. — Rivelazione 2:16.
15. Come ha inizio il settarismo?
15 Come ha inizio il settarismo? Forse uno che si reputa maestro semina dubbi, mettendo in discussione alcune verità bibliche (ad esempio, il fatto che viviamo negli ultimi giorni), e così un gruppo dissidente si separa e lo segue. (2 Timoteo 3:1; 2 Pietro 3:3, 4) Oppure qualcuno critica il modo in cui Geova fa compiere la sua opera e, facendo leva sullo spirito di chi non è disposto a prodigarsi, asserisce che non sia né scritturale né necessario andare di casa in casa a predicare il messaggio del Regno. Svolgendo questo servizio a imitazione di Gesù e degli apostoli, costoro sarebbero aiutati a rimanere umili; invece preferiscono separarsi e prendersela comoda, limitandosi forse a leggere occasionalmente la Bibbia come gruppo privato. (Matteo 10:7, 11-13; Atti 5:42; 20:20, 21) Elaborano le loro proprie idee circa la Commemorazione della morte di Gesù, il comando scritturale di astenersi dal sangue, la celebrazione di feste e l’uso di tabacco. Inoltre sminuiscono l’importanza del nome di Geova; ben presto ricadono nel permissivismo di Babilonia la Grande. Cosa anche peggiore, alcuni vengono istigati da Satana a ‘battere i propri compagni di schiavitù’, attaccando quelli che un tempo erano i loro fratelli. — Matteo 24:49; Atti 15:29; Rivelazione 17:5.
16. (a) Perché chi sta vacillando a causa dell’influenza degli apostati dovrebbe pentirsi prontamente? (b) Cosa accadrà a quelli che rifiutano di pentirsi?
16 Chiunque stia vacillando a causa dell’influenza degli apostati dovrebbe ascoltare con prontezza l’esortazione di Gesù a pentirsi! La propaganda apostata va respinta come veleno, perché tale essa è! Si basa sull’invidia e sull’odio, in contrasto con le giuste, caste e amabili verità con cui Gesù alimenta la sua congregazione. (Luca 12:42; Filippesi 1:15, 16; 4:8, 9) In quanto a quelli che rifiutano di pentirsi, il Signore Gesù ‘guerreggia’ effettivamente con loro ‘con la lunga spada della sua bocca’. Egli sta vagliando il suo popolo per mantenere l’unità a favore della quale pregò l’ultima sera che trascorse con i suoi discepoli. (Giovanni 17:20-23, 26) Poiché gli apostati rifiutano l’aiuto e gli amorevoli consigli dati dalle stelle nella sua mano destra, Gesù li giudica e li punisce “con la massima severità”, consegnandoli alle “tenebre di fuori”. Vengono disassociati, affinché non agiscano più da lievito fra il popolo di Dio. — Matteo 24:48-51; 25:30; 1 Corinti 5:6, 9, 13; Rivelazione 1:16.
‘La manna nascosta e un sassolino bianco’
17. Quale ricompensa attende gli unti cristiani che ‘vincono’, e cosa dovevano debellare i cristiani di Pergamo?
17 Una grande ricompensa attende tutti coloro che prendono a cuore i consigli di Gesù impartiti sotto la guida dello spirito santo di Geova. Ascoltate! “Chi ha orecchio oda ciò che lo spirito dice alle congregazioni: A chi vince darò della manna nascosta, e gli darò un sassolino bianco, e sul sassolino un nuovo nome scritto che nessuno conosce tranne colui che lo riceve”. (Rivelazione 2:17) Così i cristiani di Pergamo, come quelli di Smirne, erano incoraggiati a ‘vincere’. Per potervi riuscire, quelli di Pergamo, dov’era il trono di Satana, dovevano fuggire l’idolatria. Dovevano debellare l’immoralità, il settarismo e l’apostasia messi in relazione con Balac, Balaam e la setta dei nicolaiti. Se l’avessero fatto, quei cristiani unti sarebbero stati invitati a mangiare della “manna nascosta”. Cosa significa questo?
18, 19. (a) Cos’era la manna che Geova provvide agli israeliti? (b) Quale manna era nascosta? (c) Cosa è simboleggiato dal mangiare la manna nascosta?
18 Ai giorni di Mosè, Geova provvide la manna per sostenere gli israeliti durante il viaggio nel deserto. Quella manna non era nascosta, poiché ogni mattina — ad eccezione del sabato — appariva miracolosamente, come brina a fiocchi che copriva la terra. Era un provvedimento divino per mantenere in vita gli israeliti. A ricordo di ciò, Geova comandò a Mosè di conservare parte di questo “pane” in una giara d’oro posta all’interno della sacra arca del patto, ‘per tutte le generazioni’ d’Israele. — Esodo 16:14, 15, 23, 26, 33; Ebrei 9:3, 4.
19 Che simbolo appropriato! Quella manna era nascosta nel Santissimo del tabernacolo, dove la luce miracolosa sospesa sul coperchio dell’Arca simboleggiava la presenza stessa di Geova. (Esodo 26:34) Nessuno era autorizzato ad entrare in quel luogo sacro per mangiare la manna nascosta. Comunque, Gesù disse che i suoi unti seguaci vincitori avrebbero mangiato la “manna nascosta”. Come Cristo prima di loro, sarebbero entrati “non in un luogo santo fatto con mani, che è una copia della realtà, ma nel cielo stesso”. (Ebrei 9:12, 24) Alla loro risurrezione, essi rivestono l’incorruzione e l’immortalità, un meraviglioso provvedimento di Geova simboleggiato dal fatto che ricevono l’imperitura “manna nascosta”. Che privilegio per questo piccolo gruppo di vincitori! — 1 Corinti 15:53-57.
20, 21. (a) Cosa simboleggia il fatto che ai cristiani unti venga dato un sassolino bianco? (b) Dal momento che ci sono solo 144.000 sassolini bianchi, quale speranza nutre la grande folla?
20 Questi ricevono anche “un sassolino bianco”. Nei tribunali romani si usavano dei sassolini per emettere la sentenza.b Un sassolino bianco significava assoluzione, mentre uno nero significava condanna, spesso a morte. Il fatto che Gesù desse ai cristiani di Pergamo “un sassolino bianco” stava a indicare che li considerava innocenti, puri e retti. Ma le parole di Gesù possono anche avere un altro significato. In epoca romana i sassolini erano pure usati a mo’ di biglietti d’ingresso per avvenimenti importanti. Quindi il sassolino bianco potrebbe indicare qualcosa di veramente speciale in serbo per l’unto cristiano che vince: l’autorizzazione a occupare un posto d’onore in cielo al matrimonio dell’Agnello. Di questi sassolini ne esistono soltanto 144.000. — Rivelazione 14:1; 19:7-9.
21 Significa questo che se appartenete alla grande folla di adoratori loro compagni venite trascurati? Niente affatto! Pur non ricevendo il sassolino bianco per accedere al cielo, se perseverate potrete venir fuori dalla grande tribolazione per partecipare alla rallegrante opera di restaurare il Paradiso sulla terra. Insieme a voi prenderanno parte a quest’opera i fedeli risuscitati dei tempi precristiani e i componenti delle altre pecore morti in epoca più recente. Alla fine tutti gli altri morti redenti saranno risuscitati per vivere sulla terra paradisiaca. — Salmo 45:16; Giovanni 10:16; Rivelazione 7:9, 14.
22, 23. Qual è il significato del nome scritto sul sassolino dato ai cristiani unti, e quale incoraggiamento questo dovrebbe costituire?
22 Cos’è il nuovo nome scritto sul sassolino? Il nome è un mezzo per identificare una persona e distinguerla dagli altri. Questi cristiani unti ricevono il sassolino dopo aver terminato da vincitori la loro vita terrena. Chiaramente, quindi, il nome sul sassolino ha a che fare col loro privilegio di essere uniti a Cristo in cielo, un incarico molto intimo di regale servizio che può essere pienamente apprezzato e goduto solo da quelli che ereditano il Regno celeste. È quindi un nome, o la designazione di un incarico, “che nessuno conosce tranne colui che lo riceve”. — Confronta Rivelazione 3:12.
23 Che incentivo per la classe di Giovanni a ‘udire ciò che lo spirito dice alle congregazioni’ e a metterlo in pratica! E come questo incoraggia i loro compagni, la grande folla, a prestare fedelmente servizio con loro mentre possono godere della loro compagnia qui sulla terra e insieme partecipare all’opera di far conoscere il Regno di Geova!
[Note in calce]
a Vedi anche 1 Corinti 3:3, 4, 18, 19; 2 Corinti 11:13; Galati 4:9; Efesini 4:14, 15; Filippesi 3:18, 19; Colossesi 2:8; 1 Tessalonicesi 3:5; 2 Tessalonicesi 2:1-3; 1 Timoteo 6:3-5; 2 Timoteo 2:17; 4:3, 4; Tito 1:13, 14; 3:10; Ebrei 10:26, 27.
b Vedi Atti 26:10 e relativa nota in calce nella Traduzione del Nuovo Mondo con riferimenti.
[Immagini a pagina 43]
Queste testimonianze del diffuso culto pagano sono esposte al Pergamon Museum di Berlino
[Immagine a pagina 45]
Della manna era nascosta nell’arca del patto. Per gli unti vincitori ricevere la simbolica manna nascosta significa ricevere l’immortalità
[Immagine a pagina 45]
Il sassolino bianco è riservato a quelli ammessi al matrimonio dell’Agnello
-
-
Aborrite le “cose profonde di Satana”Rivelazione: Il suo grandioso culmine è vicino!
-
-
Capitolo 10
Aborrite le “cose profonde di Satana”
TIATIRA
1. Com’era situata Tiatira rispetto ad altre congregazioni, e qual era l’ambiente religioso del posto?
UNA sessantina di chilometri a sud-est di Bergama (Pergamo) sorge l’attiva cittadina turca di Akhisar. Circa 1.900 anni fa qui sorgeva Tiatira. Un sorvegliante viaggiante poteva arrivare facilmente a Tiatira da Pergamo percorrendo una strada interna e raggiungere quindi le rimanenti congregazioni menzionate nel capitolo 3 di Rivelazione: Sardi, Filadelfia e Laodicea. A differenza di Pergamo, non sembra che Tiatira fosse un importante centro del culto imperiale, ma vi erano santuari e templi dedicati a divinità pagane. Tiatira era conosciuta come centro commerciale.
2, 3. (a) Cos’era stato scritto in precedenza circa un’abitante di Tiatira che era divenuta cristiana? (b) Cosa significava per i cristiani di Tiatira il fatto che Gesù fosse il “Figlio di Dio” e che avesse “occhi simili a una fiamma di fuoco”?
2 Mentre predicava in Macedonia, Paolo incontrò una donna di Tiatira di nome Lidia, venditrice di porpora. Lidia e tutta la sua famiglia accettarono lietamente il messaggio predicato da Paolo e mostrarono straordinaria ospitalità. (Atti 16:14, 15) A quel che si sa, Lidia fu la prima abitante di Tiatira ad accettare il cristianesimo. Col tempo la città divenne sede di una congregazione cristiana. Gesù vi indirizza il suo messaggio più lungo: “E all’angelo della congregazione che è a Tiatira scrivi: Queste son le cose che dice il Figlio di Dio, colui che ha gli occhi simili a una fiamma di fuoco e i cui piedi sono simili a rame fino”. — Rivelazione 2:18.
3 Questa è l’unica volta che in Rivelazione è usata l’espressione “Figlio di Dio”, anche se altrove Gesù chiama in effetti Geova “Padre mio”. (Rivelazione 2:27; 3:5, 21) L’uso di questo titolo serviva probabilmente a ricordare ai cristiani di Tiatira l’intima relazione che Gesù aveva con Geova. Questo Figlio “ha gli occhi simili a una fiamma di fuoco”, un avvertimento per i cristiani di Tiatira che il suo giudizio sarebbe divampato contro qualsiasi elemento contaminante egli avesse visto nella congregazione. Riferendosi per la seconda volta ai suoi piedi lucenti come il rame, Gesù sottolinea il fulgido esempio di fedeltà che egli aveva dato quand’era sulla terra. Senza dubbio i cristiani di Tiatira presero a cuore il suo consiglio, e altrettanto dobbiamo fare noi oggi! — 1 Pietro 2:21.
4, 5. (a) Perché Gesù poté lodare i cristiani di Tiatira? (b) Sotto quali aspetti la congregazione di Tiatira assomiglia alle congregazioni attuali dei testimoni di Geova?
4 Gesù ha motivo di lodare i cristiani di Tiatira. Egli dice: “Conosco le tue opere, e il tuo amore e la tua fede e il tuo ministero e la tua perseveranza, e che le tue ultime opere sono più numerose di quelle precedenti”. (Rivelazione 2:19) A differenza degli efesini, quei cristiani unti non avevano perso l’amore iniziale per Geova. La loro fede era forte. Inoltre, le loro opere erano più numerose di quelle precedenti e, come le prime tre congregazioni, i cristiani di Tiatira perseveravano. Questo può certo dirsi anche delle quasi 100.000 congregazioni dei testimoni di Geova esistenti oggi in tutta la terra! L’amore per Geova risplende, mentre uno spirito di zelo per il ministero permea l’organizzazione stimolando giovani e vecchi. Sono sempre più numerosi quelli che si spendono nel servizio di pioniere, usando così saggiamente il tempo che ancora rimane per proclamare la gloriosa speranza del veniente Regno di Dio! — Matteo 24:14; Marco 13:10.
5 Da decenni molti fedeli, sia degli unti che della grande folla, stanno mostrando un’esemplare perseveranza nel servizio di Dio, mentre il mondo intorno a loro sprofonda sempre più in una cupa disperazione. Facciamoci però coraggio! Rivelazione conferma la testimonianza degli antichi profeti di Dio: “Il grande giorno di Geova è vicino. È vicino, e si affretta moltissimo”. — Sofonia 1:14; Gioele 2:1; Abacuc 2:3; Rivelazione 7:9; 22:12, 13.
“Quella donna, Izebel”
6. (a) Nonostante gli aspetti degni di lode, quale problema notò Gesù nella congregazione di Tiatira che doveva essere preso immediatamente in considerazione? (b) Chi era Izebel, e aveva forse qualche diritto di definirsi profetessa?
6 Gli occhi infuocati di Gesù scrutano in profondità. Egli nota qualcosa che dev’essere immediatamente preso in considerazione. “Tuttavia”, dice ai cristiani di Tiatira, “ho questo contro di te, che tolleri quella donna, Izebel, che si dice profetessa, e insegna e svia i miei schiavi a commettere fornicazione e a mangiare cose sacrificate agli idoli”. (Rivelazione 2:20) Nel X secolo a.E.V. la regina Izebel, moglie del re d’Israele Acab e adoratrice di Baal, era diventata tristemente famosa per il suo comportamento omicida, adultero e tirannico. Ieu, quale unto di Geova, la fece mettere a morte. (1 Re 16:31; 18:4; 21:1-16; 2 Re 9:1-7, 22, 30, 33) L’idolatra Izebel non aveva nessun diritto di definirsi profetessa. Non era come Miriam e Debora che avevano prestato servizio in Israele come fedeli profetesse. (Esodo 15:20, 21; Giudici 4:4; 5:1-31) E lo spirito di Geova non la spingeva a profetizzare come aveva fatto con l’anziana Anna e con le quattro figlie di Filippo l’evangelizzatore. — Luca 2:36-38; Atti 21:9.
7. (a) Menzionando “quella donna, Izebel”, a quale influenza si riferiva evidentemente Gesù? (b) In che modo alcune donne associate giustificavano forse la loro condotta caparbia?
7 Chiaramente, quindi, “quella donna, Izebel”, che a Tiatira si definiva profetessa, era un’ingannatrice. Non aveva il sostegno dello spirito di Dio. Chi era? Probabilmente era una donna o un gruppo di donne che esercitava una spudorata influenza corruttrice in seno alla congregazione. Alcune donne associate avevano forse coinvolto membri della congregazione nell’immoralità, mentre giustificavano sfacciatamente la loro condotta caparbia applicando in modo errato certi passi biblici. Erano davvero false profetesse! Istigavano altri a imitare la loro condotta di “fornicazione, impurità, appetito sessuale, desideri dannosi e concupiscenza, che è idolatria”. (Colossesi 3:5) Spingevano i componenti della congregazione a seguire uno stile di vita immorale ed egoistico, come quello approvato o tollerato dalla maggioranza delle religioni della cristianità.
8. (a) Cosa decretò Gesù circa la “Izebel” di Tiatira? (b) In che modo un’indebita influenza femminile si è fatta sentire nei tempi moderni?
8 Gesù prosegue dicendo agli anziani di Tiatira: “E le ho dato il tempo di pentirsi, ma non si vuole pentire della sua fornicazione. Ecco, sto per gettarla in un letto da malati, e quelli che commettono adulterio con lei in grande tribolazione, se non si pentono delle sue opere”. (Rivelazione 2:21, 22) Come l’originale Izebel dominava evidentemente Acab e in seguito sfidò Ieu, giustiziere di Dio, così quell’influenza femminile cercava forse di manovrare i mariti e gli anziani. A quanto pare, gli anziani di Tiatira tolleravano tale influenza immodesta simile a quella di Izebel. Gesù diede loro un energico avvertimento, che vale anche per la congregazione mondiale dell’odierno popolo di Geova. Nei tempi moderni alcune di queste donne dal carattere forte hanno indotto i mariti a divenire apostati e li hanno addirittura istigati a promuovere azioni legali contro i fedeli servitori di Geova. — Confronta Giuda 5-8.
9. (a) Perché le parole di Gesù a proposito di Izebel non si riflettono sfavorevolmente su tutte le donne della congregazione? (b) Solo in quali circostanze sorge un’influenza simile a quella di Izebel?
9 In nessun modo però questo si riflette sfavorevolmente sulle donne fedeli della congregazione cristiana. Oggigiorno gran parte dell’opera di testimonianza viene compiuta da fedeli sorelle; mediante gli studi biblici a domicilio che tengono, conducono folle di nuovi nella congregazione. Dio stesso benedice questa disposizione, come indica il Salmo 68:11, che dice: “Geova stesso dà la parola; le donne che annunciano la buona notizia sono un grande esercito”. I mariti possono essere positivamente influenzati dalla condotta mite e rispettosa delle rispettive mogli, condotta che “è di grande valore agli occhi di Dio”. (1 Pietro 3:1-4) La donna capace e operosa è lodata dal re Lemuel. (Proverbi 31:10-31) Un’influenza simile a quella di Izebel sorge solo quando alcune donne escono dai limiti seducendo uomini, sfidando l’autorità o non tenendone conto. — Efesini 5:22, 23; 1 Corinti 11:3.
10. (a) Perché Izebel e i suoi figli ricevettero un avverso giudizio? (b) In quale pericolosa condizione vengono a trovarsi quelli che diventano figli di Izebel, e cosa dovrebbero fare essi?
10 Riferendosi a “quella donna, Izebel”, Gesù aggiunge: “E ucciderò i suoi figli con piaga mortale, affinché tutte le congregazioni sappiano che io sono colui che scruta i reni e i cuori, e vi darò individualmente secondo le vostre opere”. (Rivelazione 2:23) Gesù aveva dato a Izebel e ai suoi figli il tempo di pentirsi, ma essi persistevano nelle loro vie immorali e dovevano quindi ricevere un avverso giudizio. Per i cristiani di oggi c’è qui una vigorosa lezione. Quelli che imitano Izebel, siano essi uomini o donne, e che quindi divengono suoi figli violando i princìpi biblici dell’autorità e della moralità o essendo ostinati così da non tener conto dell’ordine teocratico, si trovano in una pericolosa condizione di malattia spirituale. È vero che se uno di questi chiama gli anziani della congregazione perché preghino su di lui “la preghiera della fede farà star bene l’indisposto e Geova lo desterà”, sempre che agisca umilmente in armonia con quelle preghiere. Ma nessuno pensi di poter ingannare Dio o Cristo cercando di nascondere atti immorali o facendo mostra di un servizio zelante. — Giacomo 5:14, 15.
11. In che modo oggi le congregazioni sono aiutate a essere deste per riconoscere un’illegittima influenza femminile?
11 È un bene che la maggioranza delle congregazioni dei testimoni di Geova siano oggi deste a questo pericolo. Gli anziani vigilano per discernere le tendenze non teocratiche e le inclinazioni peccaminose. Cercano di aiutare quelli che si trovano in pericolo, sia uomini che donne, affinché possano rafforzare la loro spiritualità ed essere ristabiliti prima che sia troppo tardi. (Galati 5:16; 6:1) Con amore e fermezza questi sorveglianti cristiani frenano qualsiasi tentativo femminile di formare gruppi volti a perseguire scopi simili a quelli del movimento di liberazione della donna. Per di più, le pubblicazioni dei testimoni di Geova danno periodicamente opportuni consigli.a
12. In quale modo oggi la classe di Giovanni dà prova di uno zelo simile a quello di Ieu?
12 Qualora però sia stata commessa grave immoralità, specialmente quando questa diviene una pratica, i peccatori impenitenti devono essere disassociati. Ricordiamo lo zelo di Ieu nel togliere di mezzo ogni traccia dell’influenza di Izebel in Israele. Similmente oggi la classe di Giovanni interviene energicamente dando l’esempio ai “Gionadab” suoi compagni e mostrando di essere molto diversa dai permissivi ministri della cristianità. — 2 Re 9:22, 30-37; 10:12-17.
13. Cosa accadrà a quelli che cedono a una peccaminosa influenza femminile?
13 In qualità di Messaggero e Giudice di Geova, il Figlio di Dio agisce giustamente per identificare la moderna Izebel e gettarla in un letto da malati, perché la sua malattia spirituale è divenuta cronica. (Malachia 3:1, 5) Anche quelli che hanno ceduto a questa peccaminosa influenza femminile vanno incontro a grande tribolazione: il dispiacere di essere disassociati, stroncati dalla congregazione cristiana come se fossero morti. A meno che non si pentano, non si convertano e non siano riaccettati nella congregazione, vanno anche incontro alla morte letterale mediante “piaga mortale”, al più tardi durante la grande tribolazione. Nel frattempo possono essere ristabiliti se si pentono completamente delle loro opere peccaminose. — Matteo 24:21, 22; 2 Corinti 7:10.
14. (a) In che modo Gesù si serve degli anziani per trattare certi problemi, ad esempio qualsiasi influenza simile a quella di Izebel? (b) In che modo la congregazione dovrebbe sostenere gli anziani che trattano tali problemi?
14 “Tutte le congregazioni” devono sapere che Gesù scruta i “reni”, le più intime emozioni, e il ‘cuore’, la persona interiore, inclusi i veri motivi per cui si agisce. A tal fine egli si serve di fidate stelle, gli anziani, nel trattare certi problemi, ad esempio qualsiasi eventuale influenza paragonabile a quella di Izebel. (Rivelazione 1:20) Una volta che questi anziani hanno esaminato attentamente una questione del genere e hanno emesso il loro giudizio, non spetta ai singoli indagare sul perché o il percome dell’azione intrapresa. Tutti dovrebbero umilmente accettare la decisione degli anziani e continuare a sostenere queste stelle di congregazione. La lealtà a Geova e alle sue disposizioni organizzative sarà ricompensata. (Salmo 37:27-29; Ebrei 13:7, 17) In quanto a voi, possiate ricevere una benedizione quando Gesù darà a ciascuno individualmente secondo le sue opere. — Galati 5:19-24; 6:7-9.
“Tenete saldo ciò che avete”
15. (a) Cosa disse Gesù a quelli che non erano stati corrotti da Izebel? (b) Cosa mostra che non tutti quelli che nel 1918 si dicevano cristiani erano stati corrotti dall’apostata cristianità?
15 Le successive parole di Gesù sono fonte di conforto: “Comunque, dico al resto di voi che siete a Tiatira, a tutti quelli che non hanno questo insegnamento, gli stessi che non hanno conosciuto le ‘cose profonde di Satana’, come dicono: Non metto su di voi altro peso. Nondimeno, tenete saldo ciò che avete finché io venga”. (Rivelazione 2:24, 25) A Tiatira c’erano anime fedeli che non erano state influenzate da Izebel. Similmente nei 40 anni precedenti il 1918, e da allora in poi, non tutti quelli che si professavano cristiani hanno tollerato la corruzione così diffusa nella cristianità. La piccola schiera di Studenti Biblici, oggi conosciuti come Testimoni di Geova, che cercava di aiutare i membri delle chiese a comprendere l’origine non cristiana di molte dottrine della cristianità, ha agito per liberarsi di tutte le credenze e pratiche babiloniche ereditate dall’apostata cristianità. Queste includono il permissivo insegnamento di “quella donna, Izebel”.
16. Anche se Gesù e il corpo direttivo cristiano del I secolo non aggiunsero nessun altro peso, quali cose devono essere evitate?
16 Oggi la classe di Giovanni ha anche incoraggiato i suoi compagni, la grande folla, a stare attenti alle influenze immorali, come quelle del degradato mondo dello spettacolo. Non c’è alcun bisogno di vedere o sperimentare la corruzione per curiosità o per sapere cosa evitare. La condotta saggia è quella di stare il più lontano possibile dalle “cose profonde di Satana”. Gesù dice: “Non metto su di voi altro peso”. Questo ci ricorda il decreto del corpo direttivo cristiano del I secolo: “Allo spirito santo e a noi è parso bene di non aggiungervi nessun altro peso, eccetto queste cose necessarie: che vi asteniate dalle cose sacrificate agli idoli e dal sangue e da ciò che è strangolato e dalla fornicazione. Se vi asterrete attentamente da queste cose, prospererete”. (Atti 15:28, 29) Se volete prosperare spiritualmente, evitate la falsa religione, l’errato uso del sangue (come le trasfusioni di sangue) e l’immoralità! Anche la vostra salute fisica ne sarà probabilmente salvaguardata.
17. (a) Con quali “cose profonde” Satana tenta oggi le persone? (b) Quale dovrebbe essere il nostro atteggiamento verso le “cose profonde” del sofisticato mondo di Satana?
17 Satana oggi ha altre “cose profonde”, come le complicate speculazioni e filosofie che solleticano l’intelletto. Oltre ai ragionamenti permissivi e immorali, esse includono lo spiritismo e la teoria dell’evoluzione. Come considera queste “cose profonde” l’onnisapiente Creatore? L’apostolo Paolo riporta queste sue parole: “Farò perire [“Distruggerò”, CEI] la sapienza dei saggi”. In contrasto con ciò, “le cose profonde di Dio” sono semplici, chiare e incoraggianti. I cristiani saggi evitano le “cose profonde” del sofisticato mondo di Satana. Ricordate: “Il mondo passa e pure il suo desiderio, ma chi fa la volontà di Dio rimane per sempre”. — 1 Corinti 1:19; 2:10; 1 Giovanni 2:17.
18. Quali benedizioni promise Gesù ai cristiani unti che rimangono fedeli sino alla fine, e quale privilegio avranno ad Armaghedon questi risuscitati?
18 A quei cristiani di Tiatira Gesù rivolge ora parole calorose, che incoraggiano anche gli odierni cristiani unti: “E a colui che vince e osserva le mie opere sino alla fine darò autorità sulle nazioni, e pascerà il popolo con una verga di ferro così che saranno frantumati come vasi d’argilla, come ho ricevuto dal Padre mio”. (Rivelazione 2:26, 27) Che meraviglioso privilegio! Questa autorità che gli unti vincitori ricevono alla loro risurrezione significa brandire insieme a Gesù la “verga di ferro” della distruzione contro le nazioni ribelli ad Armaghedon. Nella migliore delle ipotesi gli ordigni nucleari di quelle nazioni scoppietteranno come mortaretti bagnati quando Cristo frantumerà i suoi nemici come fossero vasi d’argilla. — Salmo 2:8, 9; Rivelazione 16:14, 16; 19:11-13, 15.
19. (a) Chi è la “stella del mattino”, e in che modo egli verrà dato a quelli che vincono? (b) Quale incoraggiamento riceve la grande folla?
19 Gesù aggiunge: “E gli darò la stella del mattino”. (Rivelazione 2:28) Più avanti Gesù stesso spiega cos’è questa “stella”, dicendo: “Io sono la radice e la progenie di Davide, e la luminosa stella del mattino”. (Rivelazione 22:16) Sì, è in Gesù che si adempie la profezia che Geova fece pronunciare dalle riluttanti labbra di Balaam: “Una stella certamente verrà da Giacobbe, e uno scettro in realtà si leverà da Israele”. (Numeri 24:17) In che modo Gesù darà la “stella del mattino” a coloro che vincono? Evidentemente dando loro se stesso, accogliendoli nella più stretta e intima relazione con lui. (Giovanni 14:2, 3) Davvero un forte incentivo a perseverare! Anche per la grande folla è stimolante sapere che la “luminosa stella del mattino” eserciterà presto la sua regale autorità nel ripristinare il Paradiso qui sulla terra!
Mantenete l’integrità!
20. Quali sviluppi in seno alla cristianità ci rammentano alcune debolezze della congregazione di Tiatira?
20 Questo messaggio dovette incoraggiare grandemente i cristiani di Tiatira. Pensate: il glorificato Figlio di Dio in cielo aveva parlato personalmente ai cristiani di Tiatira di alcuni loro problemi! Di sicuro almeno alcuni componenti della congregazione reagirono positivamente a quell’amorevole cura pastorale. Questo messaggio, il più lungo dei sette, aiuta anche noi oggi a identificare la vera congregazione cristiana. Nel 1918, quando Gesù venne al tempio di Geova per il giudizio, la stragrande maggioranza delle organizzazioni che si dicevano cristiane erano contaminate dall’idolatria e dall’immoralità spirituale. (Giacomo 4:4) Alcune basavano le loro dottrine sugli insegnamenti di donne volitive del XIX secolo, come l’Ellen White degli Avventisti del Settimo Giorno e la Mary Baker Eddy della Scienza Cristiana, e più recentemente molte donne si sono messe a predicare dal pulpito. (Confronta 1 Timoteo 2:11, 12). Fra le varie forme di cattolicesimo, spesso Maria viene onorata al di sopra di Dio e di Cristo. Gesù non la onorò in questo modo. (Giovanni 2:4; 19:26) Potrebbero organizzazioni che accettano una simile illegittima influenza femminile essere veramente considerate cristiane?
21. Quali lezioni si possono trarre a livello personale dal messaggio di Gesù a Tiatira?
21 I cristiani, sia che appartengano alla classe di Giovanni o alle altre pecore, fanno bene a ponderare personalmente questo messaggio. (Giovanni 10:16) Alcuni, come quei discepoli della Izebel di Tiatira, possono essere tentati a seguire una condotta comoda. Possono anche essere tentati a scendere a compromessi. Oggi si devono affrontare problemi come quello relativo al mangiare prodotti contenenti sangue o all’accettare trasfusioni di sangue. Alcuni possono pensare che lo zelo nel servizio di campo o il fatto che pronunciano discorsi li autorizzi a essere meno scrupolosi in altri campi, come il guardare videocassette o film violenti e immorali o eccedere nel bere. L’avvertimento dato da Gesù ai cristiani di Tiatira ci insegna che non dobbiamo prenderci queste libertà. Geova vuole che ci manteniamo puri, che lo serviamo con tutta l’anima, senza tentennamenti, come facevano molti cristiani di Tiatira.
22. Come ribadisce Gesù l’importanza di avere un orecchio sensibile?
22 Infine Gesù dichiara: “Chi ha orecchio oda ciò che lo spirito dice alle congregazioni”. (Rivelazione 2:29) Qui Gesù, per la quarta volta, ripete queste stimolanti parole, che ritroveremo anche alla conclusione dei restanti tre messaggi. Avete un orecchio sensibile? Continuate dunque ad ascoltare attentamente mentre Dio, mediante il suo spirito, continua a dare consigli attraverso il suo canale.
[Nota in calce]
a Vedi ad esempio l’articolo “Fedeli donne cristiane: preziose adoratrici di Dio”, nella Torre di Guardia del 1º novembre 2003.
[Immagini a pagina 51]
Oggi gran parte dell’opera di testimonianza viene compiuta da fedeli sorelle che sostengono con modestia l’autorità teocratica
-
-
Il vostro nome è nel libro della vita?Rivelazione: Il suo grandioso culmine è vicino!
-
-
Capitolo 11
Il vostro nome è nel libro della vita?
SARDI
1. Qual era la condizione spirituale della congregazione di Sardi, e come inizia Gesù il suo messaggio?
CIRCA 50 chilometri a sud della moderna Akhisar (Tiatira) c’è il luogo in cui si trovava la congregazione alla quale il glorificato Gesù indirizzò il successivo messaggio: Sardi. Nel VI secolo avanti l’era volgare questa città era la superba capitale dell’antico regno di Lidia, il cui re, Creso, era straordinariamente ricco. Ai giorni di Giovanni la città si dibatteva in grosse difficoltà, e lo splendore di cui aveva goduto un tempo sotto Creso era ormai solo un ricordo. In modo analogo, la locale congregazione cristiana era divenuta spiritualmente povera. Per la prima volta Gesù non inizia il suo messaggio con parole di lode. Al contrario, egli dice: “E all’angelo della congregazione che è a Sardi scrivi: Queste son le cose che dice colui che ha i sette spiriti di Dio e le sette stelle: ‘Conosco le tue opere, che hai nome d’esser vivo, ma sei morto’”. — Rivelazione 3:1.
2. (a) Cosa significava per i cristiani di Sardi il fatto che Gesù avesse “i sette spiriti”? (b) Quale reputazione aveva la congregazione di Sardi, ma cosa rivelavano i fatti?
2 Perché Gesù si presenta come colui “che ha i sette spiriti”? Perché questi spiriti rappresentano lo spirito santo di Geova che fluisce nella sua pienezza. In seguito Giovanni ne parla anche come di “sette occhi”, a sottolineare la vista penetrante che lo spirito santo di Dio conferisce a Gesù. (Rivelazione 5:6) Egli è pertanto in grado di scoprire e affrontare qualsiasi situazione esistente. (Matteo 10:26; 1 Corinti 4:5) La congregazione di Sardi aveva la reputazione di essere viva, attiva. Ma Gesù poteva vedere che era spiritualmente morta. Evidentemente la maggioranza dei suoi componenti erano caduti in uno stato di apatia simile a quello in cui si trovavano prima di divenire cristiani. — Confronta Efesini 2:1-3; Ebrei 5:11-14.
3. (a) Perché l’‘angelo della congregazione che era a Sardi’ doveva prendere nota in particolare del fatto che Gesù aveva “le sette stelle”? (b) Quale energico consiglio diede Gesù alla congregazione di Sardi?
3 Gesù inoltre ricorda all’“angelo della congregazione che è a Sardi” che Egli è colui che ha “le sette stelle”. Egli teneva quegli anziani di congregazione nella sua mano destra, avendo l’autorità di guidarli nella loro opera pastorale. Essi dovevano ‘porre il cuore al gregge per conoscerne positivamente l’aspetto’. (Proverbi 27:23) Facevano quindi bene a prestare molta attenzione alle successive parole di Gesù: “Divieni vigilante e rafforza le cose rimanenti che stavano per morire, poiché non ho trovato le tue opere pienamente compiute dinanzi al mio Dio. Perciò, continua a ricordarti di come hai ricevuto e di come hai udito, e continua a serbarlo, e pentiti. Certamente, se non ti svegli, verrò come un ladro e non saprai affatto in quale ora verrò su di te”. — Rivelazione 3:2, 3.
4. In che modo le parole di Pietro avrebbero potuto aiutare la congregazione di Sardi a ‘rafforzare le cose rimanenti’?
4 Gli anziani di Sardi avevano bisogno di ricordare la gioia provata all’inizio quando avevano conosciuto la verità e le benedizioni ricevute allora. Ora però erano morti in quanto all’attività spirituale. La lampada della loro congregazione languiva per mancanza di opere di fede. Anni prima l’apostolo Pietro aveva scritto alle congregazioni dell’Asia (inclusa probabilmente Sardi) di coltivare l’apprezzamento per la gloriosa buona notizia che i cristiani avevano accettato e che era stata dichiarata “con spirito santo mandato dal cielo”, rappresentato dai sette spiriti della visione di Giovanni. Pietro aveva anche ricordato a quei cristiani dell’Asia che essi appartenevano a ‘una razza eletta, un regal sacerdozio, una nazione santa, un popolo di speciale possesso, affinché dichiarassero le eccellenze di colui che li aveva chiamati dalle tenebre alla sua meravigliosa luce’. (1 Pietro 1:12, 25; 2:9) Meditando su queste verità spirituali la congregazione di Sardi sarebbe stata aiutata a pentirsi e a ‘rafforzare le cose rimanenti’. — Confronta 2 Pietro 3:9.
5. (a) Cos’era accaduto ai cristiani di Sardi in quanto all’apprezzamento? (b) Cosa sarebbe accaduto se i cristiani di Sardi non avessero accettato il consiglio di Gesù?
5 Per il momento il loro apprezzamento e il loro amore per la verità erano simili a un fuoco che si era quasi spento. Solo pochi membri continuavano ad ardere. Gesù li incoraggiò ad alimentare quella scintilla, a riattizzare il fuoco, a pentirsi dei peccati che la loro trascuratezza li aveva portati a commettere, e a divenire di nuovo una congregazione spiritualmente viva. (Confronta 2 Timoteo 1:6, 7). Altrimenti, quando Gesù sarebbe arrivato all’improvviso, “come un ladro”, per eseguire il giudizio, la congregazione di Sardi sarebbe stata colta impreparata. — Matteo 24:43, 44.
“Come un ladro”
6. In che modo nel 1918 Gesù venne “come un ladro”, e quale situazione trovò fra quelli che asserivano di essere suoi seguaci?
6 L’avvertimento di Gesù secondo cui sarebbe venuto “come un ladro” riguarda anche i nostri giorni. Si applicò in modo particolare ai cristiani che erano in vita quando ebbe inizio il giorno del Signore. Poco dopo il 1914 ci fu un adempimento della profezia di Malachia: “‘All’improvviso verrà al Suo tempio il vero Signore, che voi cercate, e il messaggero del patto di cui vi dilettate. Ecco, verrà certamente’, ha detto Geova degli eserciti”. (Malachia 3:1; Rivelazione 1:10) In qualità di “messaggero del patto”, Gesù venne a ispezionare e a giudicare quelli che asserivano di essere suoi seguaci. (1 Pietro 4:17) A quel tempo, nel 1918, la cristianità era coinvolta nello spargimento di sangue della prima guerra mondiale, e sotto il profilo spirituale era completamente morta. Anche i veri cristiani, che prima della guerra avevano predicato con tanto zelo, attraversavano un periodo di torpore spirituale. Alcuni dei loro anziani più in vista erano stati messi in prigione e l’opera di predicazione era quasi cessata. Quando l’anno successivo lo spirito di Geova destò quei cristiani, non tutti erano pronti. Alcuni, come le vergini stolte della parabola di Gesù, non erano preparati spiritualmente per accettare il privilegio di servire Geova. C’erano però molti che, come le vergini discrete, avevano dato ascolto all’avvertimento di Gesù: “Siate vigilanti dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora”. — Matteo 25:1-13.
7. Perché i cristiani di oggi devono stare svegli?
7 Per i cristiani il bisogno di essere vigilanti non cessò agli inizi del giorno del Signore. Nella sua grande profezia relativa al “segno quando tutte queste cose saranno destinate a giungere al termine”, Gesù diede un vigoroso avvertimento: “In quanto a quel giorno o a quell’ora nessuno sa . . . Continuate a stare in guardia, siate svegli, poiché non sapete quando è il tempo fissato. Ma quello che dico a voi lo dico a tutti: Siate vigilanti”. (Marco 13:4, 32, 33, 37) Sì, fino a questo stesso momento tutti noi, sia che siamo degli unti o della grande folla, dobbiamo essere vigilanti e lottare per non cadere nel sonno spirituale. Quando il giorno di Geova verrà “come un ladro di notte”, ci sia consentito di essere trovati ben svegli così da ricevere un giudizio favorevole. —1 Tessalonicesi 5:2, 3; Luca 21:34-36; Rivelazione 7:9.
8. In che modo oggi la classe di Giovanni ha stimolato il popolo di Dio perché rimanga spiritualmente vivo?
8 Oggi la classe di Giovanni è essa stessa desta al bisogno di stimolare il popolo di Dio perché rimanga spiritualmente vivo. A questo scopo più volte all’anno vengono organizzati speciali raduni in tutta la terra. In un recente anno i presenti a 2.981 assemblee di distretto sono stati complessivamente 10.953.744, e 122.701 nuovi credenti sono stati battezzati. Da oltre 100 anni la classe di Giovanni si serve della rivista Torre di Guardia per annunciare il nome e il proposito di Geova. Come risposta alle accanite persecuzioni subite durante le due guerre mondiali, La Torre di Guardia incitò i testimoni di Geova a rinnovare il loro zelo, pubblicando articoli come “Benedetti gli intrepidi” (1919), “Invito all’azione” (1925), e “Sconfitta la persecuzione” (1942).
9. (a) Cosa dovrebbero chiedersi tutti i cristiani? (b) Quale incoraggiamento ha dato La Torre di Guardia?
9 Come a Sardi, così nelle congregazioni odierne è essenziale che tutti i cristiani facciano un continuo autoesame. Tutti noi dobbiamo continuare a chiederci: Le nostre “opere” sono “pienamente compiute” dinanzi al nostro Dio? Senza giudicare altri, coltiviamo personalmente lo spirito di sacrificio e ci sforziamo di servire Dio con tutta l’anima? A questo proposito la rivista Torre di Guardia ha dato incoraggiamento trattando soggetti come “Continuate a provare ciò che voi stessi siete” e “Viviamo non più per noi stessi”.a Con questo aiuto scritturale, sondiamo il nostro più intimo io mentre cerchiamo di camminare nell’integrità con umiltà e devozione dinanzi a Geova. — Salmo 26:1-3; 139:23, 24.
“Alcuni nomi”
10. Quale fatto incoraggiante notò Gesù nella congregazione di Sardi, e come dovrebbe influire questo su di noi?
10 Le successive parole che Gesù rivolge alla congregazione di Sardi sono molto incoraggianti. Egli dice: “Tuttavia, hai alcuni nomi a Sardi che non hanno contaminato i loro mantelli, ed essi cammineranno con me in mantelli bianchi, perché sono degni. Chi vince sarà così adornato di mantelli bianchi e non cancellerò affatto il suo nome dal libro della vita, ma riconoscerò il suo nome dinanzi al Padre mio e dinanzi ai suoi angeli”. (Rivelazione 3:4, 5) Queste parole non ci stimolano e non rafforzano la nostra determinazione a essere fedeli? Per la negligenza di un corpo di anziani, un’intera congregazione può cadere in un profondo sonno spirituale. Tuttavia alcuni suoi componenti possono sforzarsi coraggiosamente di mantenere pura e immacolata la loro identità cristiana, continuando così ad avere un buon nome presso Geova. — Proverbi 22:1.
11, 12. (a) Persino durante la grande apostasia, in che modo alcuni dovettero essere come quei pochi “nomi” fedeli di Sardi? (b) Che sollievo ebbero i cristiani simili a grano durante il giorno del Signore?
11 Sì, quei “mantelli” si riferiscono alla giusta identità cristiana di una persona. (Confronta Rivelazione 16:15; 19:8). Dovette essere rincorante per Gesù vedere che, nonostante l’apatia della grande maggioranza, “alcuni nomi”, alcuni cristiani unti di Sardi, riuscivano ancora a mantenere questa identità. Similmente durante i lunghi secoli della grande apostasia — quando quelli che si professavano cristiani furono assorbiti da Babilonia la Grande, l’impero mondiale della falsa religione — dovettero sempre esserci alcuni individui che, nonostante i grandi ostacoli, cercarono di fare la volontà di Geova. Erano dei giusti, come grano nascosto in mezzo a un’abbondanza di zizzanie settarie. — Rivelazione 17:3-6; Matteo 13:24-29.
12 Gesù promise che sarebbe stato con questi cristiani simili a grano “tutti i giorni fino al termine del sistema di cose”. Egli sa chi sono e quale buon nome si sono fatti. (Matteo 28:20; Ecclesiaste 7:1) Immaginate la gioia di quei pochi “nomi” fedeli che erano ancora vivi all’inizio del giorno del Signore! Vennero infine separati dalla cristianità spiritualmente morta e radunati in una congregazione giusta più simile alla congregazione di Smirne. — Matteo 13:40-43.
13. Quali benedizioni erano in serbo per i cristiani unti che ‘non avrebbero contaminato i loro mantelli’?
13 Quei cristiani di Sardi che fossero rimasti fedeli sino alla fine e non avessero contaminato la loro identità cristiana avrebbero ottenuto la realizzazione di una meravigliosa speranza. Dopo l’istituzione del messianico Regno di Gesù nel 1914 sarebbero stati risuscitati alla vita spirituale e, come vincitori, sarebbero stati vestiti di mantelli bianchi in simbolo della loro incorruttibile e immacolata giustizia. Avendo percorso la strada angusta che conduce alla vita, avrebbero ricevuto una ricompensa eterna. — Matteo 7:14; vedi anche Rivelazione 6:9-11.
Per sempre nel libro della vita!
14. Cos’è il “libro della vita” e quali nomi vi sono scritti?
14 Cos’è il “libro della vita” e quali nomi vi rimarranno scritti? Il libro o rotolo della vita si riferisce all’elenco dei servitori di Geova che hanno la prospettiva di ricevere il dono della vita eterna. (Malachia 3:16) Qui in Rivelazione vien fatto specifico riferimento ai nomi dei cristiani unti. Ma vi sono scritti anche i nomi di quelli che attendono di ricevere la vita eterna sulla terra. Da questo libro, inoltre, i nomi possono anche essere ‘cancellati’. (Esodo 32:32, 33) Nondimeno, quelli della classe di Giovanni i cui nomi rimangono nel libro della vita fino alla loro morte ricevono la vita immortale in cielo. (Rivelazione 2:10) Questi in particolare sono i nomi che Gesù riconoscerà dinanzi al Padre suo e dinanzi ai Suoi angeli. Che magnifica ricompensa!
15. In che modo i componenti della grande folla potranno avere il loro nome indelebilmente scritto nel libro della vita?
15 La grande folla, i cui nomi sono pure scritti nel libro della vita, verrà fuori dalla grande tribolazione in vita. Esercitando fede per tutto il Regno millenario di Gesù e durante la decisiva prova che seguirà, questi saranno ricompensati con la vita eterna sulla terra paradisiaca. (Daniele 12:1; Rivelazione 7:9, 14; 20:15; 21:4) I loro nomi rimarranno quindi indelebilmente scritti nel libro della vita. Conoscendo ciò che è stato qui detto mediante lo spirito santo, non reagite con entusiasmo alla ripetuta esortazione di Gesù: “Chi ha orecchio oda ciò che lo spirito dice alle congregazioni”? — Rivelazione 3:6.
[Nota in calce]
a Vedi La Torre di Guardia del 15 luglio 2005 e del 15 marzo 2005.
[Immagine a pagina 57]
Possa il vostro nome rimanere nel libro della vita
-
-
“Continua a tenere saldo ciò che hai”Rivelazione: Il suo grandioso culmine è vicino!
-
-
Capitolo 12
“Continua a tenere saldo ciò che hai”
FILADELFIA
1. A quale congregazione era diretto il sesto messaggio di Gesù, e cosa significa il nome di quella città?
AFFETTO FRATERNO: che desiderabile qualità! Senza dubbio Gesù pensava a questo quando presentò il suo sesto messaggio, diretto alla congregazione di Filadelfia, poiché questo nome significa proprio “affetto fraterno”. L’anziano Giovanni ricordava ancora l’occasione in cui, più di 60 anni prima, Pietro, parlando con Gesù, aveva ripetuto per tre volte di avere sincero affetto per il suo Signore. (Giovanni 21:15-17) I cristiani di Filadelfia, da parte loro, stavano mostrando affetto fraterno? A quanto pare, sì!
2. Che tipo di città era Filadelfia, cosa si può dire della congregazione che vi si trovava, e cosa dice Gesù all’angelo di questa congregazione?
2 Situata circa 50 chilometri a sud-est di Sardi (nel luogo in cui oggi sorge la moderna città turca di Alasehir), la Filadelfia dei giorni di Giovanni era una città abbastanza prospera. Quel che più contava, però, era la prosperità della locale congregazione cristiana. Con che gioia dovettero accogliere il ministro che era giunto da loro passando probabilmente per Sardi! Il messaggio di cui era latore conteneva stimolanti consigli per loro. Ma prima richiamava l’attenzione sull’autorità dell’illustre Mittente. Egli dice: “E all’angelo della congregazione che è a Filadelfia scrivi: Queste son le cose che dice colui che è santo, che è verace, che ha la chiave di Davide, che apre in modo che nessuno chiuda e chiude in modo che nessuno apra”. — Rivelazione 3:7.
3. Perché è appropriato che Gesù venga chiamato “santo”, e perché lo si può definire “verace”?
3 Giovanni aveva udito Pietro dire all’uomo Gesù Cristo: “Tu hai parole di vita eterna; e noi abbiamo creduto e abbiamo conosciuto che tu sei il Santo di Dio”. (Giovanni 6:68, 69) Dato che Geova Dio è la santità in persona, anche il suo unigenito Figlio dev’essere “santo”. (Rivelazione 4:8) Gesù è anche “verace”. La parola greca qui usata (alethinòs) ha il senso di genuino. Sotto questo aspetto Gesù è la vera luce e il vero pane sceso dal cielo. (Giovanni 1:9; 6:32) È la vera vite. (Giovanni 15:1) Gesù è verace anche nel senso che è degno di fiducia. Dice sempre la verità. (Vedi Giovanni 8:14, 17, 26). Questo Figlio di Dio è realmente degno di prestare servizio come Re e Giudice. — Rivelazione 19:11, 16.
La “chiave di Davide”
4, 5. Con quale patto era collegata la “chiave di Davide”?
4 Gesù ha la “chiave di Davide”. Nell’usarla, “apre in modo che nessuno chiuda e chiude in modo che nessuno apra”. Cos’è questa “chiave di Davide”?
5 Fu con Davide, re d’Israele, che Geova fece un patto per un regno eterno. (Salmo 89:1-4, 34-37) La casa di Davide regnò sul trono di Geova a Gerusalemme dal 1070 al 607 a.E.V., anno in cui su quel regno, divenuto malvagio, si abbatté il giudizio di Dio. In tal modo Geova cominciò ad adempiere la sua profezia riportata in Ezechiele 21:27: “Una rovina, una rovina, una rovina ne farò [con riferimento alla Gerusalemme terrena]. Anche in quanto a questa [l’autorità reale o lo scettro della linea di discendenza di Davide], certamente non diverrà di nessuno finché venga colui che ha il diritto legale, e a lui lo devo dare”.
6, 7. Quando e come doveva fare la sua comparsa colui che aveva il “diritto legale”?
6 Quando e come sarebbe comparso colui che aveva il “diritto legale”? In che modo gli sarebbe stato dato lo scettro del regno di Davide?
7 Circa 600 anni dopo, una discendente del re Davide, la vergine giudea Maria, rimase incinta per opera dello spirito santo. Dio mandò l’angelo Gabriele a informare Maria che avrebbe avuto un figlio, al quale avrebbe dovuto mettere nome Gesù. Gabriele aggiunse: “Questi sarà grande e sarà chiamato Figlio dell’Altissimo; e Geova Dio gli darà il trono di Davide suo padre, ed egli regnerà sulla casa di Giacobbe per sempre e del suo regno non ci sarà fine”. — Luca 1:31-33.
8. In che modo Gesù si mostrò idoneo per ereditare il regno davidico?
8 Quando nel 29 E.V. fu battezzato al Giordano e unto con spirito santo, Gesù divenne il re designato della linea di discendenza di Davide. Mostrò uno zelo esemplare nel predicare la buona notizia del Regno e incaricò i suoi discepoli di fare altrettanto. (Matteo 4:23; 10:7, 11) Gesù si umiliò fino al punto di subire la morte su un palo di tortura, mostrando così di essere pienamente idoneo per ereditare il regno davidico. Geova risuscitò Gesù come spirito immortale e lo innalzò alla propria destra nei cieli. Lì egli ereditò tutti i diritti del regno davidico. A tempo debito Gesù avrebbe esercitato il suo diritto di ‘sottoporre in mezzo ai suoi nemici’. — Salmo 110:1, 2; Filippesi 2:8, 9; Ebrei 10:13, 14.
9. In che senso Gesù usa la chiave di Davide per aprire e per chiudere?
9 Nel frattempo Gesù avrebbe usato la chiave di Davide, aprendo l’accesso a opportunità e privilegi collegati col Regno di Dio. Mediante Gesù, Geova avrebbe ora liberato gli unti cristiani sulla terra “dall’autorità delle tenebre”, trasferendoli “nel regno del Figlio del suo amore”. (Colossesi 1:13, 14) La chiave sarebbe stata anche usata per negare tali privilegi a chiunque si fosse mostrato infedele. (2 Timoteo 2:12, 13) Poiché questo erede permanente al regno di Davide ha il sostegno di Geova, nessuna creatura può impedirgli di assolvere tali compiti. — Confronta Matteo 28:18-20.
10. Quale incoraggiamento diede Gesù alla congregazione di Filadelfia?
10 Venendo da una fonte così autorevole, le parole rivolte da Gesù ai cristiani di Filadelfia dovettero essere particolarmente confortanti. Egli li lodò, dicendo: “Conosco le tue opere — ecco, ti ho posto davanti una porta aperta, che nessuno può chiudere — che hai un po’ di potenza, e hai serbato la mia parola e non ti sei mostrato falso al mio nome”. (Rivelazione 3:8) La congregazione era stata attiva, e le era stata aperta una porta, senza dubbio l’accesso ad opportunità di servizio relative al ministero. (Confronta 1 Corinti 16:9; 2 Corinti 2:12). Gesù incoraggiò pertanto la congregazione a valersi pienamente dell’opportunità di predicare. Avevano perseverato e avevano mostrato di avere sufficiente potenza per continuare a compiere, con l’aiuto dello spirito di Dio, altre “opere” nel servizio di Geova. (2 Corinti 12:10; Zaccaria 4:6) Avevano ubbidito ai comandi di Gesù e non avevano rinnegato Cristo, né con le parole né con le azioni.
“Si inchineranno davanti a te”
11. Che benedizione promise Gesù ai cristiani, e come si realizzò questo?
11 Gesù promette quindi loro che raccoglieranno dei frutti: “Ecco, darò quelli della sinagoga di Satana che dicono d’esser giudei, e non lo sono ma mentono, ecco, li farò venire a rendere omaggio davanti ai tuoi piedi e farò loro conoscere che io ti ho amato”. (Rivelazione 3:9) Forse, come a Smirne, la congregazione aveva avuto problemi con i giudei locali, che Gesù definisce la “sinagoga di Satana”. Tuttavia almeno alcuni di quei giudei stavano per rendersi conto che quanto i cristiani avevano predicato riguardo a Gesù era vero. Probabilmente avrebbero ‘reso omaggio’ nel senso descritto da Paolo in 1 Corinti 14:24, 25, così da pentirsi veramente e divenire cristiani, apprezzando quindi pienamente il grande amore mostrato da Gesù, che cedette persino la sua anima per i suoi discepoli. — Giovanni 15:12, 13.
12. Perché i membri della sinagoga giudaica di Filadelfia sarebbero probabilmente rimasti di stucco nell’apprendere che alcuni di loro si sarebbero ‘inchinati’ alla locale comunità cristiana?
12 Probabilmente i membri della sinagoga giudaica di Filadelfia sarebbero rimasti di stucco apprendendo che alcuni di loro stavano per “rendere omaggio” alla locale comunità cristiana. Tenendo conto del fatto che in quella congregazione c’erano senza dubbio molti non giudei, essi si aspettavano l’esatto contrario. Perché? Perché Isaia aveva predetto: “Re [non giudei] dovranno divenire per te [popolo d’Israele] balii, e le loro principesse nutrici per te. Con le facce a terra si inchineranno davanti a te”. (Isaia 49:23; 45:14; 60:14) Sullo stesso tono Zaccaria era stato ispirato a scrivere: “Sarà in quei giorni che dieci uomini [non giudei] da tutte le lingue delle nazioni afferreranno, sì, realmente afferreranno per il lembo un uomo che è un giudeo, dicendo: ‘Certamente verremo con voi, poiché abbiamo udito che Dio è con voi’”. (Zaccaria 8:23) Sì, erano i non giudei a doversi inchinare davanti ai giudei, e non viceversa!
13. Chi erano i giudei sui quali si sarebbero adempiute le profezie rivolte all’antico Israele?
13 Quelle profezie erano rivolte alla nazione eletta di Dio. Quando furono pronunciate, l’Israele carnale occupava quella posizione d’onore. Ma quando la nazione ebraica rigettò il Messia, Geova la ripudiò. (Matteo 15:3-9; 21:42, 43; Luca 12:32; Giovanni 1:10, 11) Alla Pentecoste del 33 E.V. egli scelse al suo posto il vero Israele di Dio, la congregazione cristiana. I suoi membri sono i giudei spirituali che hanno la vera circoncisione di cuore. (Atti 2:1-4, 41, 42; Romani 2:28, 29; Galati 6:16) Da allora in poi l’unico modo in cui i singoli giudei carnali potevano tornare ad avere una relazione di favore con Geova era quello di riporre fede in Gesù come Messia. (Matteo 23:37-39) Evidentemente questo era quanto stavano per fare alcuni a Filadelfia.a
14. Quale adempimento significativo hanno avuto Isaia 49:23 e Zaccaria 8:23 nei nostri giorni?
14 Nei nostri giorni profezie come quelle di Isaia 49:23 e Zaccaria 8:23 si sono adempiute in maniera molto significativa. Grazie alla predicazione della classe di Giovanni, un gran numero di persone ha intrapreso il servizio del Regno entrando per la porta aperta.b La maggioranza d’esse proviene dalla cristianità, le cui religioni asseriscono falsamente di essere l’Israele spirituale. (Confronta Romani 9:6). Queste persone, una grande folla, lavano le loro vesti e le rendono bianche esercitando fede nel sangue sacrificale di Gesù. (Rivelazione 7:9, 10, 14) Assoggettandosi al dominio del Regno di Cristo sperano di ereditarne le benedizioni qui sulla terra. Vanno dagli unti fratelli di Gesù e, spiritualmente parlando, ‘si inchinano’ davanti a loro, perché ‘hanno udito che Dio è con loro’. Aiutano questi unti, ai quali si sono uniti formando un’associazione mondiale di fratelli. — Matteo 25:34-40; 1 Pietro 5:9.
L’“ora della prova”
15. (a) Cosa promise Gesù ai cristiani di Filadelfia, e cosa furono incoraggiati a fare? (b) Quale “corona” attendevano di ricevere i cristiani?
15 Gesù proseguì dicendo: “Poiché hai serbato la parola circa la mia perseveranza, anch’io ti serberò dall’ora della prova, che deve venire sull’intera terra abitata, per mettere alla prova quelli che dimorano sulla terra. Vengo presto. Continua a tenere saldo ciò che hai, affinché nessuno prenda la tua corona”. (Rivelazione 3:10, 11) Anche se i cristiani dei giorni di Giovanni non sarebbero vissuti fino al giorno del Signore (iniziato nel 1914), la loro fiducia nella venuta di Gesù avrebbe dato loro la forza di continuare a predicare. (Rivelazione 1:10; 2 Timoteo 4:2) In cielo li attendeva la “corona”, il premio della vita eterna. (Giacomo 1:12; Rivelazione 11:18) Se fossero rimasti fedeli sino alla morte, nessuno avrebbe potuto privarli di quella ricompensa. — Rivelazione 2:10.
16, 17. (a) Cos’è l’“ora della prova, che deve venire sull’intera terra abitata”? (b) Qual era la condizione degli unti all’inizio dell’“ora della prova”?
16 Cos’è dunque l’“ora della prova”? Senza dubbio quei cristiani dell’Asia avrebbero dovuto affrontare una nuova terribile ondata di persecuzione da parte della Roma imperiale.c Nondimeno, il principale adempimento consiste nell’ora di vagliatura e giudizio che infine arrivò durante il giorno del Signore, in particolare dal 1918 in poi. Lo scopo della prova è quello di determinare se si è a favore dell’istituito Regno di Dio o del mondo di Satana. La prova dura per un periodo relativamente breve, un’“ora”, ma non è ancora finita. Finché non lo sarà, non dobbiamo mai dimenticare che viviamo nell’“ora della prova”. — Luca 21:34-36.
17 Nel 1918 gli unti cristiani della classe di Giovanni — come la salda congregazione di Filadelfia — dovettero affrontare l’opposizione della moderna “sinagoga di Satana”. Capi religiosi della cristianità, che asserivano di essere giudei spirituali, manovrarono astutamente i governanti per mettere a tacere i veri cristiani. Nondimeno questi si sforzarono strenuamente per ‘serbare la parola circa la perseveranza di Gesù’. Così, con l’aiuto dello spirito — un efficace “po’ di potenza” — sopravvissero e furono spronati ad entrare per la porta che ora si apriva davanti a loro. In che modo?
“Una porta aperta”
18. Quale incarico conferì Gesù nel 1919, e in che senso gli incaricati divennero simili al fedele economo di Ezechia?
18 Nel 1919 Gesù adempì la sua promessa e riconobbe la piccola schiera di veri cristiani unti come suo “schiavo fedele e discreto”. (Matteo 24:45-47) Questi ottennero accesso a un privilegio simile a quello del fedele economo Eliachim al tempo del re Ezechia.d Geova disse di Eliachim: “Metterò la chiave della casa di Davide sulla sua spalla, ed egli dovrà aprire senza che nessuno chiuda, e dovrà chiudere senza che nessuno apra”. Eliachim assolse onerose responsabilità per conto di Ezechia, regale figlio di Davide. Similmente oggi sulle spalle dell’unta classe di Giovanni è stata posta “la chiave della casa di Davide”, nel senso che le sono stati affidati gli interessi terreni del Regno messianico. Geova ha rafforzato i suoi servitori in vista di questo privilegio, facendo sì che quel po’ di potenza divenisse un’energia dinamica sufficiente per dare una gigantesca testimonianza mondiale. — Isaia 22:20, 22; 40:29.
19. Come ha assolto la classe di Giovanni le responsabilità affidatele da Gesù nel 1919, e con quale risultato?
19 Dal 1919 in poi l’unto rimanente, seguendo l’esempio di Gesù, si impegnò in una vigorosa campagna per dichiarare ovunque la buona notizia del Regno. (Matteo 4:17; Romani 10:18) Come risultato, alcuni della moderna sinagoga di Satana, la cristianità, andarono da questo unto rimanente, si pentirono e ‘si inchinarono’ in segno di riconoscimento dell’autorità dello schiavo. Anch’essi vennero a servire Geova unitamente ai membri più anziani della classe di Giovanni. Questo continuò finché non fu radunato il numero completo degli unti fratelli di Gesù. Successivamente “una grande folla . . . di ogni nazione” è venuta a ‘inchinarsi’ davanti all’unto schiavo. (Rivelazione 7:3, 4, 9) Insieme, lo schiavo e questa grande folla prestano servizio formando un unico gregge di testimoni di Geova.
20. Perché oggi i testimoni di Geova devono essere particolarmente forti nella fede e attivi nel servizio di Dio?
20 Uniti come i cristiani di Filadelfia da un vincolo di sincero affetto fraterno, gli odierni testimoni di Geova comprendono l’urgenza della loro opera di predicazione. Presto la grande tribolazione farà calare il sipario sul malvagio mondo di Satana. Ci sia consentito di essere allora trovati individualmente forti nella fede e attivi nel servizio di Dio, affinché il nostro nome non sia cancellato dal libro della vita di Geova. (Rivelazione 7:14) Prendiamo molto seriamente l’avvertimento dato da Gesù alla congregazione di Filadelfia, in modo da tenere saldi i nostri privilegi di servizio e ricevere la ricompensa della vita eterna.
Benedizioni per chi vince
21. In che modo oggi i cristiani unti hanno ‘serbato la parola circa la perseveranza di Gesù’, e quale prospettiva hanno?
21 Oggi la classe di Giovanni ha ‘serbato la parola circa la perseveranza di Gesù’, cioè ha seguito il suo esempio e ha perseverato. (Ebrei 12:2, 3; 1 Pietro 2:21) È quindi stata grandemente incoraggiata dalle ulteriori parole che Gesù rivolse alla congregazione di Filadelfia: “Colui che vince, lo farò colonna nel tempio del mio Dio, e non ne uscirà mai più”. — Rivelazione 3:12a.
22. (a) Cos’è il tempio dell’Iddio di Gesù? (b) In che modo i cristiani unti che vincono divengono colonne di questo tempio?
22 Che privilegio poter essere una colonna nel tempio di Geova! Nell’antica Gerusalemme il tempio letterale era il centro dell’adorazione di Geova. All’interno del tempio il sommo sacerdote offriva una volta all’anno il sangue dei sacrifici animali dinanzi alla luce miracolosa che rappresentava la presenza di Geova nel “Santissimo”. (Ebrei 9:1-7) Al battesimo di Gesù venne all’esistenza un altro tempio, una grande disposizione spirituale paragonabile a un tempio, per l’adorazione di Geova. Il santo dei santi di questo tempio si trova in cielo, dove Gesù comparve a tempo debito “dinanzi alla persona di Dio”. (Ebrei 9:24) Gesù è il Sommo Sacerdote, e c’è un solo sacrificio offerto a completa copertura dei peccati: il sangue versato dal perfetto uomo Gesù. (Ebrei 7:26, 27; 9:25-28; 10:1-5, 12-14) Finché rimangono fedeli, gli unti cristiani sulla terra prestano servizio come sottosacerdoti nei cortili terreni di questo tempio. (1 Pietro 2:9) Ma una volta vinto, anch’essi entrano in quel celeste santo dei santi e divengono inamovibili sostegni, o colonne, di questa disposizione per adorare paragonabile a un tempio. (Ebrei 10:19; Rivelazione 20:6) Non c’è pericolo che ‘ne escano più’.
23. (a) Quale promessa fa quindi Gesù ai cristiani unti che vincono? (b) Cosa implica il fatto che sui cristiani vincitori vengano scritti il nome di Geova e il nome della nuova Gerusalemme?
23 Gesù prosegue dicendo: “E scriverò su di lui il nome del mio Dio e il nome della città del mio Dio, la nuova Gerusalemme che discende dal cielo, dal mio Dio, e quel mio nuovo nome”. (Rivelazione 3:12b) Sì, questi vincitori portano scritto su di sé il nome di Geova, Dio loro e Dio di Gesù. Questo mostra chiaramente che Geova e Gesù sono due persone distinte e non due componenti di un Dio trino, di una Trinità. (Giovanni 14:28; 20:17) Tutta la creazione deve poter vedere che questi unti appartengono a Geova. Sono i suoi testimoni. Portano scritto su di sé anche il nome della nuova Gerusalemme, la città celeste che discende dal cielo nel senso che estende il suo benevolo dominio su tutta l’umanità fedele. (Rivelazione 21:9-14) Anche tutte le pecore cristiane terrene sapranno così che questi unti vincitori sono cittadini del Regno, la Gerusalemme celeste. — Salmo 87:5, 6; Matteo 25:33, 34; Filippesi 3:20; Ebrei 12:22.
24. Cosa rappresenta il nuovo nome di Gesù, e in che modo è scritto sugli unti cristiani fedeli?
24 Infine, gli unti vincitori portano scritto su di sé il nuovo nome di Gesù. Questo si riferisce al nuovo incarico di Gesù e agli straordinari privilegi concessigli da Geova. (Filippesi 2:9-11; Rivelazione 19:12) Nessun altro può conoscere quel nome, nel senso che nessun altro ha tali esperienze o privilegi. Comunque, quando Gesù scrive il suo nome sui suoi fedeli fratelli, essi entrano in un’intima relazione con lui nel reame celeste e ne condividono anche i privilegi. (Luca 22:29, 30) Non c’è da meravigliarsi che Gesù concluda il suo messaggio per questi unti ripetendo l’esortazione: “Chi ha orecchio oda ciò che lo spirito dice alle congregazioni”. — Rivelazione 3:13.
25. Come può oggi ogni singolo cristiano applicare il principio contenuto nei consigli dati da Gesù alla congregazione di Filadelfia?
25 Che splendido incoraggiamento dovettero ricevere i fedeli cristiani di Filadelfia da questo messaggio! Ed esso contiene senz’altro una poderosa lezione per la classe di Giovanni oggi, durante il giorno del Signore. Ma i suoi princìpi sono importanti anche per ogni singolo cristiano, sia degli unti che delle altre pecore. (Giovanni 10:16) Ognuno di noi fa bene a continuare a produrre frutti del Regno come fecero quei cristiani di Filadelfia. Tutti noi abbiamo almeno un po’ di potenza. Tutti noi possiamo fare qualcosa nel servizio di Geova. Usiamo questa potenza! Con riferimento agli accresciuti privilegi del Regno, siamo desti per cogliere l’opportunità di entrare attraverso qualsiasi porta ci si apra. Possiamo anche pregare Geova perché apra una tale porta. (Colossesi 4:2, 3) Seguendo il modello di perseveranza di Gesù e rimanendo fedeli al suo nome, anche noi mostreremo di avere un orecchio che ode ciò che lo spirito santo di Dio dice alle congregazioni.
[Note in calce]
a Al tempo di Paolo, Sostene, presidente della sinagoga giudaica di Corinto, era divenuto un fratello cristiano. — Atti 18:17; 1 Corinti 1:1.
b La rivista Torre di Guardia, pubblicata dalla classe di Giovanni, continua a sottolineare l’urgenza di afferrare questa opportunità e di partecipare il più pienamente possibile all’opera di predicazione; vedi ad esempio gli articoli “Tutti dichiarino la gloria di Geova” e “Il loro suono è uscito per tutta la terra” nella Torre di Guardia del 1º gennaio 2004. Nel numero del 1º giugno 2004, nell’articolo “Benedetti coloro che danno gloria a Dio”, si è dato risalto all’importanza di entrare per una “porta aperta” intraprendendo il servizio a tempo pieno. In un mese dell’anno 2005 ha fatto rapporto di questo servizio un massimo di 1.093.552 pionieri.
c La Cyclopedia di McClintock e Strong (vol. X, p. 519) afferma: “Il cristianesimo fu portato all’attenzione degli imperatori dai tumulti fomentati tra la popolazione dai sacerdoti pagani, preoccupati per lo straordinario progresso di quella fede, e Traiano [98-117 E.V.] fu spinto di conseguenza a emanare degli editti per la graduale soppressione della nuova dottrina, che trasformava gli uomini in odiatori degli dèi. L’amministrazione di Plinio il Giovane come governatore della Bitinia [confinante a sud con la provincia romana dell’Asia] fu turbata da problemi collegati con la rapida diffusione del cristianesimo e il conseguente furore della popolazione pagana nella sua provincia”.
d Il nome Ezechia significa “Geova rafforza”. Vedi 2 Re 16:20, Traduzione del Nuovo Mondo con riferimenti, nota in calce.
[Riquadro a pagina 63]
Molti vengono aiutati a inchinarsi
Dei 144.000 unti che devono ereditare il Regno celeste, risulta che un rimanente, la classe di Giovanni, composto di neanche 9.000 persone, deve ancora terminare la propria vita terrena. Nello stesso tempo, la grande folla è cresciuta fino a divenire una moltitudine di oltre 6.600.000 persone. (Rivelazione 7:4, 9) Cosa ha contribuito a questo grande incremento? Le varie scuole gestite dai testimoni di Geova vi hanno avuto un ruolo notevole. Assai diverse dai seminari della cristianità che insegnano filosofie mondane e denigrano la Bibbia, le scuole dei Testimoni inculcano una profonda fede nella Parola di Dio, mostrandone l’utilità pratica per condurre una vita pura e morale e rendere a Dio un servizio dedicato. Dal 1943, a livello mondiale, ogni congregazione dei testimoni di Geova tiene nella propria Sala del Regno una Scuola di Ministero Teocratico. Milioni di persone la frequentano ogni settimana, seguendo un programma unificato di istruzione biblica.
Dal 1959 i testimoni di Geova tengono anche Scuole di Ministero del Regno per l’addestramento degli anziani e dei servitori di ministero delle congregazioni. E dal 1977 le Scuole del Servizio di Pioniere hanno addestrato centinaia di migliaia di fratelli e sorelle che, con uno spirito molto simile a quello dei cristiani di Filadelfia, servono Geova a tempo pieno nell’opera di predicazione. Nel 1987 è iniziata la Scuola di Addestramento per il Ministero, che si prefigge di addestrare Testimoni di sesso maschile per incarichi speciali nel campo mondiale.
Fra le scuole gestite dai testimoni di Geova si distingue la Scuola di Galaad (Watchtower Bible School of Gilead). A partire dal 1943, questa scuola missionaria, che ha sede nello stato di New York, ha diplomato due classi di studenti quasi ogni anno. Nell’insieme la scuola ha addestrato più di 7.000 ministri di Geova per il servizio missionario all’estero. I diplomati di questa scuola hanno prestato servizio in oltre cento paesi, in molti dei quali hanno contribuito a dare inizio all’opera del Regno. Dopo circa 60 anni, alcuni dei primi missionari sono ancora attivi in quest’opera, partecipando con i missionari più nuovi all’espansione mondiale dell’organizzazione di Geova. Che meravigliosa espansione si è avuta!
[Prospetto a pagina 64]
Nel 1919 il regnante Gesù aprì una porta che conduceva a opportunità di servizio cristiano. Un crescente numero di cristiani devoti ha colto questa opportunità.
1918 14 3.868 591
1928 32 23.988 1.883
1938 52 47.143 4.112
1948 96 230.532 8.994
1958 175 717.088 23.772
1968 200 1.155.826 63.871
1978 205 2.086.698 115.389
1988 212 3.430.926 455.561
1998 233 5.544.059 698.781
2005 235 6.390.022 843.234
[Note in calce]
e Medie mensili.
f Medie mensili.
[Prospetto a pagina 65]
L’attività dei testimoni di Geova è compiuta con tutto il cuore. Considerate ad esempio le ore che hanno dedicato alla predicazione e all’insegnamento e l’enorme numero di gratuiti studi biblici a domicilio che hanno tenuto.
Ore dedicate Studi biblici
alla predicazione tenuti
Anno (Totale annuo) (Media mensile)
1918 19.116 Non registrati
1928 2.866.164 Non registrati
1938 10.572.086 Non registrati
1948 49.832.205 130.281
1958 110.390.944 508.320
1968 208.666.762 977.503
1978 307.272.262 1.257.084
1988 785.521.697 3.237.160
1998 1.186.666.708 4.302.852
2005 1.278.235.504 6.061.534
[Immagine a pagina 59]
Chiave romana del I secolo
-
-
Compra oro raffinato dal fuocoRivelazione: Il suo grandioso culmine è vicino!
-
-
Capitolo 13
Compra oro raffinato dal fuoco
LAODICEA
1, 2. Dov’era situata l’ultima delle sette congregazioni a cui il glorificato Gesù inviò un messaggio, e quali erano alcune caratteristiche della città?
LAODICEA è l’ultima delle sette congregazioni a cui il risuscitato Gesù invia un messaggio. E che informazioni stimolanti e illuminanti esso contiene!
2 Oggi le rovine di Laodicea si trovano nei pressi di Denizli, una novantina di chilometri a sud-est di Alasehir. Nel I secolo Laodicea era una città prospera. Situata presso un importante nodo stradale, era un centro strategico per le attività bancarie e commerciali. La vendita di un rinomato collirio ne accresceva la ricchezza, ed era famosa anche per gli abiti di qualità confezionati localmente con una fine lana nera. Alla mancanza d’acqua, grosso problema della città, si sopperiva incanalando le acque di sorgenti calde situate a una certa distanza. Così, quando giungeva in città, l’acqua doveva essere soltanto tiepida.
3. Come inizia Gesù il suo messaggio alla congregazione di Laodicea?
3 Laodicea era vicina a Colosse. Scrivendo ai colossesi, l’apostolo Paolo menzionò una lettera che aveva inviato ai laodicesi. (Colossesi 4:15, 16) Non sappiamo cosa Paolo avesse scritto in quella lettera, ma dal messaggio che Gesù manda ora ai laodicesi si comprende che erano venuti a trovarsi in una deprecabile condizione spirituale. Come al solito, comunque, Gesù inizia dichiarando le proprie credenziali: “E all’angelo della congregazione che è a Laodicea scrivi: Queste son le cose che dice l’Amen, il testimone fedele e verace, il principio della creazione di Dio”. — Rivelazione 3:14.
4. In che senso Gesù è “l’Amen”?
4 Perché Gesù si definisce “l’Amen”? Questo titolo conferisce al suo messaggio una connotazione giudiziaria. “Amen” è la traslitterazione di una parola ebraica che significa “sicuramente”, “così sia”, ed è pronunciato alla fine delle preghiere a conferma di quanto è stato espresso. (1 Corinti 14:16) Gesù è “l’Amen” nel senso che la sua perfetta integrità e la sua morte di sacrificio hanno confermato e garantito l’adempimento di tutte le meravigliose promesse di Geova. (2 Corinti 1:20) Da allora, tutte le preghiere vengono giustamente rivolte a Geova mediante Gesù. — Giovanni 15:16; 16:23, 24.
5. Perché Gesù può essere definito “il testimone fedele e verace”?
5 Gesù è anche “il testimone fedele e verace”. Spesso nelle profezie egli è messo in relazione con la fedeltà, la verità e la giustizia, perché è assolutamente degno di fiducia quale servitore di Geova Dio. (Salmo 45:4; Isaia 11:4, 5; Rivelazione 1:5; 19:11) È il più grande Testimone di Geova. In effetti Gesù, essendo “il principio della creazione di Dio”, ha dichiarato la gloria di Dio fin dall’inizio. (Proverbi 8:22-30) Come uomo sulla terra rese testimonianza alla verità. (Giovanni 18:36, 37; 1 Timoteo 6:13) Dopo la sua risurrezione, promise spirito santo ai discepoli e disse loro: “Mi sarete testimoni in Gerusalemme e in tutta la Giudea e la Samaria e fino alla più distante parte della terra”. A partire dalla Pentecoste del 33 E.V., Gesù guidò quei cristiani unti nella predicazione della buona notizia “in tutta la creazione che è sotto il cielo”. (Atti 1:6-8; Colossesi 1:23) Sì, Gesù merita davvero di essere chiamato il testimone fedele e verace. Gli unti cristiani di Laodicea avrebbero tratto beneficio dall’ascoltare le sue parole.
6. (a) Come descrive Gesù la condizione spirituale della congregazione di Laodicea? (b) Quale eccellente esempio di Gesù i cristiani di Laodicea non avevano seguito?
6 Quale messaggio ha Gesù per i laodicesi? Non rivolge loro nessuna parola di lode. Con franchezza dice: “Conosco le tue opere, che non sei né freddo né caldo. Oh, fossi tu freddo oppure caldo! Così, poiché sei tiepido e non sei né caldo né freddo, ti vomiterò dalla mia bocca”. (Rivelazione 3:15, 16) Come reagireste a un simile messaggio da parte del Signore Gesù Cristo? Non vi destereste e non vi esaminereste? Quei laodicesi avevano certamente bisogno di scuotersi, perché erano divenuti spiritualmente indolenti, dando a quanto pare troppe cose per scontate. (Confronta 2 Corinti 6:1). Gesù, che come cristiani avrebbero dovuto imitare, manifesta sempre un infuocato zelo per Geova e per il Suo servizio. (Giovanni 2:17) Inoltre, come i mansueti sanno per esperienza, Gesù è sempre benevolo e mite, fonte di ristoro come un bicchiere d’acqua fresca in una giornata afosa. (Matteo 11:28, 29) I cristiani di Laodicea, invece, non erano né caldi né freddi. Come le acque che giungevano nella loro città, erano divenuti tiepidi. Rischiavano di essere completamente rigettati da Gesù, ‘vomitati dalla sua bocca’! Da parte nostra, vorremo sempre sforzarci zelantemente come fece Gesù di dare ristoro spirituale ad altri. — Matteo 9:35-38.
‘Tu dici: “Sono ricco”’
7. (a) Come identifica Gesù la radice del problema dei cristiani di Laodicea? (b) Perché Gesù dice che i cristiani di Laodicea erano ‘ciechi e nudi’?
7 Qual era in realtà la radice del problema dei laodicesi? Se ne ha un’idea chiara dalle successive parole di Gesù: “Poiché dici: ‘Sono ricco e ho guadagnato ricchezze e non ho bisogno di nulla’, ma non sai d’essere miserabile e infelice e povero e cieco e nudo”. (Rivelazione 3:17; confronta Luca 12:16-21). Vivendo in una città opulenta, si sentivano sicuri a motivo delle loro ricchezze. Probabilmente il loro modo di vivere risentiva dell’influenza dello stadio, dei teatri e dei ginnasi, così che erano divenuti “amanti dei piaceri anziché amanti di Dio”.a (2 Timoteo 3:4) Ma i laodicesi, materialmente ricchi, erano spiritualmente poveri. In quanto a ‘tesori accumulati in cielo’, ne avevano pochi, se ne avevano. (Matteo 6:19-21) Non avevano mantenuto il loro occhio semplice mettendo al primo posto nella loro vita il Regno di Dio. In realtà erano nelle tenebre, ciechi, privi della vista spirituale. (Matteo 6:22, 23, 33) Inoltre, nonostante gli ottimi abiti che potevano aver acquistato con la loro ricchezza materiale, agli occhi di Gesù erano nudi. Non avevano abiti spirituali che li identificassero come cristiani. — Confronta Rivelazione 16:15.
8. (a) In che senso anche oggi esiste una situazione simile a quella di Laodicea? (b) In che modo alcuni cristiani ingannano se stessi in questo mondo avido?
8 Che sconcertante condizione! Ma oggigiorno non vediamo spesso una situazione del genere? Quale ne è la causa basilare? Quella sicurezza di sé che deriva dal confidare nei beni materiali e nelle risorse umane. Come i frequentatori delle chiese della cristianità, alcuni servitori di Geova ingannano se stessi pensando che per piacere a Dio basti assistere qualche volta alle adunanze. Cercano di tirare avanti mostrandosi “operatori della parola” soltanto in apparenza. (Giacomo 1:22) Nonostante i ripetuti avvertimenti da parte della classe di Giovanni, il loro cuore è attratto da abiti alla moda, belle automobili e comode abitazioni, nonché da una vita imperniata sullo svago e i piaceri. (1 Timoteo 6:9, 10; 1 Giovanni 2:15-17) Tutto ciò provoca un intorpidimento della percezione spirituale. (Ebrei 5:11, 12) Invece di rimanere tiepidi e indifferenti, dovrebbero ravvivare “il fuoco dello spirito” e mostrare una ristoratrice premura di ‘predicare la parola’. — 1 Tessalonicesi 5:19; 2 Timoteo 4:2, 5.
9. (a) Quali parole di Gesù dovrebbero scuotere i cristiani tiepidi, e perché? (b) In che modo la congregazione può aiutare le “pecore” che stanno per smarrirsi?
9 Come considera Gesù i cristiani tiepidi? Le sue parole schiette dovrebbero scuoterli: “Non sai d’essere miserabile e infelice e povero e cieco e nudo”. La loro coscienza è insensibile, al punto che essi non si rendono nemmeno conto del pessimo stato in cui versano. (Confronta Proverbi 16:2; 21:2). Questa grave condizione nella congregazione non può essere presa alla leggera. Dando un eccellente esempio di zelo e svolgendo con amore la loro opera pastorale, gli anziani e altri da loro incaricati possono essere in grado di risvegliare queste “pecore” che stanno per smarrirsi affinché ricomincino a provare la gioia di un servizio reso con tutto il cuore. — Luca 15:3-7.
Come ‘divenire ricchi’
10. Che cos’è l’“oro” che Gesù dice ai cristiani di Laodicea di comprare da lui?
10 C’era un rimedio per la triste situazione di Laodicea? Sì, purché quei cristiani seguissero questo consiglio di Gesù: “Ti consiglio di comprare da me oro raffinato dal fuoco affinché tu divenga ricco”. (Rivelazione 3:18a) Il vero “oro” cristiano, raffinato dal fuoco e purificato da tutte le scorie, li avrebbe resi ‘ricchi verso Dio’. (Luca 12:21) Dove potevano comprare tale oro? Non dai banchieri locali, ma da Gesù! L’apostolo Paolo spiegò che cos’era quell’oro quando disse a Timoteo di ordinare ai cristiani benestanti “di fare il bene, di essere ricchi di opere eccellenti, di essere generosi, pronti a condividere, tesoreggiando sicuramente per se stessi un eccellente fondamento per il futuro”. Solo prodigandosi in questo modo avrebbero potuto ‘afferrare fermamente la vera vita’. (1 Timoteo 6:17-19) I laodicesi, materialmente ricchi, avrebbero dovuto seguire il consiglio di Paolo e divenire così spiritualmente ricchi. — Vedi anche Proverbi 3:13-18.
11. Quali esempi moderni abbiamo di persone che hanno comprato “oro raffinato dal fuoco”?
11 Ci sono esempi moderni di persone che hanno comprato “oro raffinato dal fuoco”? Sì! Già mentre il giorno del Signore si stava avvicinando, un gruppetto di studenti biblici stava aprendo gli occhi alla falsità di molte dottrine babiloniche della cristianità, come la Trinità, l’immortalità dell’anima, l’inferno di fuoco, il battesimo dei bambini e l’adorazione delle immagini (incluse la croce e le immagini di Maria). Difendendo la verità biblica, quei cristiani proclamarono il Regno di Geova quale unica speranza del genere umano e il sacrificio di riscatto di Gesù come base per la salvezza. Con quasi 40 anni di anticipo additarono il 1914 come anno contrassegnato nella profezia biblica quale fine dei tempi dei Gentili, che sarebbe stata accompagnata da straordinari sviluppi sulla terra. — Rivelazione 1:10.
12. Chi fu uno che prese l’iniziativa fra i cristiani che si andavano risvegliando, e quale eccellente esempio diede in quanto ad accumulare tesori in cielo?
12 Uno che prese l’iniziativa fra quei cristiani che si andavano risvegliando fu Charles Taze Russell, che agli inizi degli anni ’70 del XIX secolo formò una classe di studio biblico ad Allegheny (oggi parte di Pittsburgh), in Pennsylvania (USA). Quando iniziò la sua ricerca della verità, Russell era in società col padre e in procinto di diventare miliardario. Ma vendette la sua parte dell’attività, consistente in una catena di negozi, e impiegò la sua fortuna per finanziare la proclamazione del Regno di Dio in tutta la terra. Nel 1884 Russell divenne il primo presidente dell’ente oggi noto col nome di Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania. Nel 1916 morì su un treno vicino a Pampa, nel Texas, mentre era diretto a New York, sfinito dal suo ultimo giro di predicazione negli Stati Uniti occidentali. Egli diede un eccellente esempio in quanto ad accumulare tesori spirituali in cielo, un esempio che oggi viene seguito da centinaia di migliaia di altruisti ministri pionieri. — Ebrei 13:7; Luca 12:33, 34; confronta 1 Corinti 9:16; 11:1.
Collirio spirituale
13. (a) In che modo il collirio spirituale avrebbe migliorato la condizione dei laodicesi? (b) Che tipo di abiti Gesù raccomanda di indossare, e perché?
13 Gesù diede inoltre un’energica ammonizione a quei laodicesi dicendo: “[Compra] abiti bianchi affinché tu sia vestito e affinché la vergogna della tua nudità non sia manifesta, e collirio per ungere i tuoi occhi affinché tu veda”. (Rivelazione 3:18b) Dovevano cercare una cura per la loro cecità spirituale acquistando un collirio curativo, non quello dei guaritori locali, ma quello che solo Gesù poteva fornire. Questo li avrebbe aiutati ad acquistare discernimento spirituale, permettendo loro di camminare nel “sentiero dei giusti”, con gli occhi brillanti concentrati nel fare la volontà di Dio. (Proverbi 4:18, 25-27) Avrebbero così potuto indossare non i costosi abiti di lana nera confezionati lì a Laodicea, ma eccellenti “abiti bianchi” che rendessero evidente la loro privilegiata identità di seguaci di Gesù Cristo. — Confronta 1 Timoteo 2:9, 10; 1 Pietro 3:3-5.
14. (a) Quale collirio spirituale è stato disponibile a partire dal 1879? (b) Qual è stata la fonte primaria del sostegno finanziario dei testimoni di Geova? (c) Nell’impiego delle contribuzioni, che differenza si nota fra i testimoni di Geova e altri?
14 Il collirio spirituale è disponibile anche oggi? Senz’altro! Nel 1879 il pastore Russell, com’era affettuosamente chiamato, cominciò a pubblicare in difesa della verità la rivista oggi nota in tutto il mondo col nome di La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova. Nel secondo numero egli dichiarò: “[Questa rivista] ha, crediamo, GEOVA come suo sostenitore, e, stando così le cose, non chiederà né implorerà mai l’appoggio degli uomini. Quando Colui che dice: ‘Tutto l’oro e l’argento dei monti sono miei’ smetterà di provvedere i fondi necessari, capiremo che è tempo di sospenderne la pubblicazione”. Alcuni predicatori televisivi hanno accumulato enormi fortune e vivono nel lusso più sfrenato (e a volte nell’immoralità). (Rivelazione 18:3). Al contrario gli Studenti Biblici, oggi noti come Testimoni di Geova, hanno impiegato tutte le contribuzioni spontanee che hanno ricevuto per organizzare e promuovere la predicazione mondiale del veniente Regno di Geova. La classe di Giovanni dirige tuttora la pubblicazione della Torre di Guardia e di Svegliatevi!, riviste che nel 2006 hanno avuto una tiratura congiunta di oltre 59 milioni di copie. La Torre di Guardia è disponibile in circa 150 lingue. È l’organo ufficiale di una congregazione di oltre sei milioni di cristiani che hanno usato questo collirio spirituale per aprire gli occhi rispetto alla falsa religione e all’urgenza di predicare la buona notizia in tutte le nazioni. — Marco 13:10.
Benefìci della riprensione e della disciplina
15. Perché Gesù dà energici consigli ai cristiani di Laodicea, e come avrebbe dovuto reagire la congregazione?
15 Torniamo ai laodicesi. Come avrebbero reagito ai severi consigli di Gesù? Avrebbero dovuto scoraggiarsi e pensare che Gesù non li volesse più come suoi seguaci? Niente affatto. Il messaggio prosegue dicendo: “Tutti quelli per i quali ho affetto, li riprendo e disciplino. Perciò sii zelante e pentiti”. (Rivelazione 3:19) Come la disciplina di Geova, così la disciplina di Gesù è un segno del suo amore. (Ebrei 12:4-7) La congregazione di Laodicea avrebbe dovuto apprezzare la sua affettuosa preoccupazione e seguirne i consigli. Avrebbero dovuto pentirsi, riconoscendo che la loro tiepidezza equivaleva a peccare. (Ebrei 3:12, 13; Giacomo 4:17) I loro anziani avrebbero dovuto abbandonare la mentalità materialistica e “ravvivare come un fuoco” il dono che avevano ricevuto da Dio. Man mano che il collirio spirituale avrebbe fatto effetto, tutti i componenti della congregazione avrebbero potuto trarre ristoro come da un rinfrescante sorso di fredda acqua sorgiva. — 2 Timoteo 1:6; Proverbi 3:5-8; Luca 21:34.
16. (a) Come vengono manifestati oggi l’amore e l’affetto di Gesù? (b) Come dovremmo reagire se ricevessimo consigli energici?
16 Che dire di noi oggi? Gesù continua ad ‘amare i suoi che sono nel mondo’. Li amerà “tutti i giorni fino al termine del sistema di cose”. (Giovanni 13:1; Matteo 28:20) Il suo amore e il suo affetto vengono manifestati attraverso la moderna classe di Giovanni e le stelle o anziani della congregazione cristiana. (Rivelazione 1:20) In questi tempi molto difficili gli anziani si interessano vivamente di aiutare tutti noi, giovani e vecchi, a rimanere entro i confini dell’ovile teocratico, resistendo allo spirito di indipendenza, all’avidità materialistica e all’estrema immoralità del mondo. Se a volte ci vengono dati energici consigli o disciplina, ricordiamo che “le riprensioni della disciplina sono la via della vita”. (Proverbi 6:23) Tutti noi siamo imperfetti e, nella misura necessaria, dovremmo mostrare zelo nel pentirci così da poter essere ristabiliti e rimanere nell’amore di Dio. — 2 Corinti 13:11.
17. Sotto quali aspetti la ricchezza può costituire un pericolo spirituale?
17 Non dobbiamo permettere che materialismo, ricchezze, o la mancanza d’esse, ci facciano intiepidire. La ricchezza può contribuire ad aprire nuove opportunità di servizio, ma può anche costituire un pericolo. (Matteo 19:24) La persona abbiente può pensare di non aver bisogno di essere zelante come gli altri nell’opera di predicazione, purché di tanto in tanto faccia delle cospicue contribuzioni. Oppure potrebbe pensare che, essendo ricca, ha diritto a un trattamento di favore. Inoltre, il ricco si può concedere molti piaceri e passatempi che altri non si possono permettere. Ma quei diversivi richiedono tempo e possono distogliere gli incauti dal ministero cristiano, facendoli intiepidire. Evitiamo tutte queste trappole e continuiamo ‘a faticare e a sforzarci’ con tutto il cuore, in vista della vita eterna. — 1 Timoteo 4:8-10; 6:9-12.
‘Prendere il pasto serale’
18. Quale opportunità Gesù pose dinanzi ai cristiani di Laodicea?
18 Gesù prosegue dicendo: “Ecco, sto alla porta e busso. Se uno ode la mia voce e apre la porta, entrerò nella sua casa e prenderò il pasto serale con lui ed egli con me”. (Rivelazione 3:20) Se solo i cristiani laodicesi lo avessero accolto nella loro congregazione, Gesù li avrebbe aiutati a vincere la loro tiepidezza! — Matteo 18:20.
19. Cosa sottintendeva la promessa di Gesù di prendere il pasto serale con la congregazione di Laodicea?
19 Il fatto che Gesù menzionasse il pasto serale ricordò senz’altro ai laodicesi le occasioni in cui egli aveva preso i pasti con i discepoli. (Giovanni 12:1-8) Quelle occasioni erano sempre state fonte di benedizioni spirituali per i presenti. Similmente ci furono notevoli occasioni dopo la risurrezione di Gesù in cui egli fu presente a un pasto con i suoi discepoli, occasioni che li rafforzarono molto. (Luca 24:28-32; Giovanni 21:9-19) Perciò la sua promessa di andare nella congregazione di Laodicea a prendere il pasto serale con loro era una promessa di ricchi benefìci spirituali per loro se solo l’avessero accolto.
20. (a) All’inizio del giorno del Signore, che risultati produsse la tiepidezza della cristianità? (b) Che effetto ha avuto sulla cristianità il giudizio di Gesù?
20 L’amorevole esortazione di Gesù ai laodicesi ha oggi un profondo significato per il rimanente degli unti cristiani. Alcuni di loro ricordano che quando iniziò il giorno del Signore i sostenitori della cristianità erano incredibilmente tiepidi. Invece di acclamare il ritorno del Signore nel 1914, il clero della cristianità si lasciò coinvolgere nel massacro della prima guerra mondiale, in cui 24 delle 28 nazioni belligeranti si definivano cristiane. Com’è grande la sua colpa di sangue! Durante la seconda guerra mondiale, la quale pure fu in gran parte combattuta in seno alla cristianità, ancora una volta i peccati della falsa religione ‘si ammassarono fino al cielo’. (Rivelazione 18:5) Per di più il clero ha voltato le spalle al veniente Regno di Geova sostenendo la Lega o Società delle Nazioni, le Nazioni Unite e movimenti nazionalistici e rivoluzionari, nessuno dei quali può risolvere i problemi del genere umano. Da molto tempo Gesù ha rigettato il clero, giudicandolo avversamente e rigettandolo, così come un pescatore getta via il pesce inadatto catturato dalla sua rete. La miserevole condizione delle chiese della cristianità oggi è una testimonianza di questo giudizio. Possa la sua sorte finale servire di monito per noi! — Matteo 13:47-50.
21. Dal 1919 in poi, come hanno reagito i cristiani della vera congregazione alle parole rivolte da Gesù ai cristiani di Laodicea?
21 Anche in seno alla vera congregazione ci sono stati individui tiepidi paragonabili a una bevanda che non è né calda da stimolare né fredda da rinfrescare. Ma Gesù ama ancora teneramente la sua congregazione. Si rende disponibile ai cristiani che rispondono in maniera ospitale, cosa che molti hanno fatto invitandolo, per così dire, a un pasto serale. Di conseguenza dal 1919 i loro occhi sono stati aperti al significato delle profezie bibliche. Sono entrati in un periodo di grande luce. — Salmo 97:11; 2 Pietro 1:19.
22. Quale futuro pasto serale poteva avere in mente Gesù, e chi vi parteciperà?
22 Rivolgendosi ai laodicesi, Gesù può anche aver avuto in mente un altro pasto serale. Successivamente in Rivelazione si legge: “Felici gli invitati al pasto serale del matrimonio dell’Agnello”. Questo è il solenne banchetto di vittoria alla lode di Geova allorché egli avrà eseguito il giudizio contro la falsa religione, un banchetto cui partecipano Cristo e la sua completa sposa di 144.000 membri in cielo. (Rivelazione 19:1-9) I membri sensibili di quell’antica congregazione di Laodicea — nonché gli attuali fedeli fratelli di Gesù Cristo i quali indossano abiti puri che li identificano come veri cristiani unti — banchetteranno tutti a quel pasto serale col loro Sposo. (Matteo 22:2-13) Davvero un notevole incentivo a essere zelanti e pentirsi!
Un trono per chi vince
23, 24. (a) Quale ulteriore ricompensa menziona Gesù? (b) Quando fu che Gesù si sedette sul suo trono messianico, e quando iniziò a giudicare coloro che si professavano cristiani? (c) Quale meravigliosa promessa fece Gesù ai suoi discepoli quando istituì la Commemorazione della sua morte?
23 Gesù menziona un’ulteriore ricompensa, dicendo: “A chi vince concederò di sedere con me sul mio trono, come anch’io ho vinto e mi sono seduto col Padre mio sul suo trono”. (Rivelazione 3:21) In adempimento delle parole di Davide riportate in Salmo 110:1, 2, Gesù, avendo mantenuto l’integrità e vinto il mondo, fu risuscitato nel 33 E.V. e innalzato per sedersi col Padre sul Suo celeste trono. (Atti 2:32, 33) In un altro anno cruciale, nel 1914, Gesù arrivò per sedersi sul suo proprio trono messianico quale Re e Giudice. Il giudizio iniziò a quanto pare nel 1918 da coloro che si professavano cristiani. Gli unti vincitori morti prima d’allora sarebbero stati quindi risuscitati e si sarebbero uniti a Gesù nel suo Regno. (1 Pietro 4:17) Egli lo aveva promesso loro quando aveva istituito la Commemorazione della sua morte, allorché aveva detto ai discepoli: “Io faccio un patto con voi, come il Padre mio ha fatto un patto con me, per un regno, affinché mangiate e beviate alla mia tavola nel mio regno, e sediate su troni per giudicare le dodici tribù d’Israele”. — Luca 22:28-30.
24 Che meraviglioso incarico: sedere con il Re regnante durante la “ricreazione” e partecipare con lui, sulla base del suo perfetto sacrificio, al compito di elevare alla perfezione edenica il mondo del genere umano ubbidiente! (Matteo 19:28; 20:28) Come dice Giovanni, Gesù fa di quelli che vincono “un regno, sacerdoti per il suo Dio e Padre”, perché occupino dei troni intorno al magnifico trono celeste di Geova stesso. (Rivelazione 1:6; 4:4) Tutti noi — sia che apparteniamo agli unti o alla società della nuova terra che spera di partecipare alla restaurazione del Paradiso — vorremo prendere a cuore le parole rivolte da Gesù ai laodicesi! — 2 Pietro 3:13; Atti 3:19-21.
25. (a) Come nei precedenti messaggi, in che modo Gesù conclude il suo messaggio rivolto a Laodicea? (b) Come dovrebbero reagire i singoli cristiani d’oggi alle parole rivolte da Gesù alla congregazione di Laodicea?
25 Come fa con i precedenti messaggi, Gesù conclude anche questo con parole di esortazione: “Chi ha orecchio oda ciò che lo spirito dice alle congregazioni”. (Rivelazione 3:22) Siamo molto inoltrati nel tempo della fine. Tutt’intorno a noi vediamo le prove che per quanto riguarda l’amore la cristianità è fredda. Da parte nostra, quali veri cristiani, vorremo reagire con fervore al messaggio inviato da Gesù alla congregazione di Laodicea, anzi a tutt’e sette i messaggi inviati dal Signore alle congregazioni. Possiamo farlo partecipando vigorosamente all’adempimento della grande profezia di Gesù per i nostri giorni: “E questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni; e allora verrà la fine”. — Matteo 24:12-14.
26. Quand’è che Gesù riparla direttamente a Giovanni, ma in che cosa ha una parte?
26 Terminano così i consigli dati da Gesù alle sette congregazioni. In Rivelazione egli non parla più a Giovanni fino all’ultimo capitolo; ha però una parte in molte delle visioni, per esempio in qualità di esecutore dei giudizi di Geova. Uniamoci ora alla classe di Giovanni nell’esaminare la seconda delle rimarchevoli visioni rivelate dal Signore Gesù Cristo.
[Nota in calce]
a Scavi archeologici nella zona di Laodicea hanno portato alla luce questi luoghi.
[Riquadro a pagina 73]
Materialismo contro sapienza
Nel 1956 un giornalista scrisse: “Si calcola che un secolo fa l’uomo medio aveva 72 desideri, dei quali 16 erano considerati necessità. Oggi si calcola che l’uomo medio abbia 474 desideri, di cui 94 sono considerati necessità. Un secolo fa, il commercio esortava l’uomo medio a comprarsi 200 diversi articoli, ma oggi vi sono 32.000 articoli alla cui propaganda commerciale dobbiamo resistere. Le necessità dell’uomo sono poche; i suoi desideri, infiniti”. Oggi la gente è bombardata dall’idea che la ricchezza e i beni materiali siano la cosa principale della vita. Così molti finiscono col non tener conto del saggio consiglio di Ecclesiaste 7:12: “La sapienza è per una protezione come il denaro è per una protezione; ma il vantaggio della conoscenza è che la sapienza stessa conserva in vita quelli che la possiedono”.
[Immagine a pagina 67]
L’acqua che arrivava a Laodicea doveva essere sgradevolmente tiepida. Anche i cristiani di Laodicea avevano purtroppo uno spirito tiepido
-