C3
Versetti del Vangelo di Luca in cui il nome “Geova” è presente ma non all’interno di citazioni dirette o indirette
LUCA 1:6 “i comandamenti e le norme di Geova”
RAGIONI: Benché qui i manoscritti greci a disposizione leggano tou Kyrìou (“del Signore”), ci sono valide ragioni per usare il nome divino nel testo principale. Nelle Scritture Greche Cristiane Kỳrios può riferirsi sia a Geova Dio che a Gesù Cristo, in base al contesto. Qui, ad esempio, il contesto indica che si riferisce a Dio. I primi due capitoli di Luca sono ricchi di richiami più o meno espliciti a espressioni e passi delle Scritture Ebraiche dove ricorre il nome divino. Ad esempio, l’espressione “i comandamenti e le norme” e simili combinazioni di termini legali si trovano nelle Scritture Ebraiche in contesti in cui è presente il nome divino o in cui è Geova a parlare (Genesi 26:2, 5; Numeri 36:13; Deuteronomio 4:40; Ezechiele 36:23, 27). È degno di nota che questi due termini legali greci compaiano nella Settanta in Deuteronomio 27:10. In un antico frammento papiraceo della Settanta (collezione papiro Fouad Inv. 266), in cui si trovano parti di questo versetto, compare il nome divino scritto in caratteri ebraici quadrati. Il frammento è datato al I secolo a.E.V. Il forte richiamo alle Scritture Ebraiche di questi termini utilizzati in riferimento alle norme di Geova è un’indicazione del fatto che qui Kỳrios è un sostituto del nome divino.
RISCONTRI:
A Translator’s Handbook on the Gospel of Luke, a cura di J. Reiling e J. L. Swellengrebel, Alleanza Biblica Universale, Londra, 1971, p. 19. Nel commento a Luca 1:6 si legge questa specifica: “‘Il Signore’, secondo l’uso tipico della Settanta, dove kurios rende l’ebraico ʼadonay quando sta per Yahweh. Ha questo significato in tutte le occorrenze dei capp. 1 e 2 (a eccezione di 1:43 e 2:11), e in 5:17”.
The International Standard Bible Encyclopedia, a cura di Geoffrey W. Bromiley [et al.], William B. Eerdmans Publishing Company, Grand Rapids, MI, 1982, vol. 2, p. 508. Quest’opera afferma: “In genere nelle versioni inglesi il greco kyrios è tradotto ‘Signore’ e corrisponde all’ebr[aico] YHWH della LXX [Settanta]”. E aggiunge: “‘Signore’ può designare Dio (il Padre; Mt 5:33; Lu 1:6)”.
A Theology of Luke’s Gospel and Acts—Biblical Theology of the New Testament, a cura di Darrell L. Bock, Zondervan, Grand Rapids, MI, 2011, p. 126. Quest’opera afferma: “Il comune κύριος (kyrios) rispecchia il nome che la LXX [Settanta] utilizza al posto di Yahweh. Questo uso è particolarmente evidente nella sezione dedicata all’infanzia [di Gesù, nel Vangelo di Luca], dove compare 25 volte”.
A Greek-English Lexicon of the New Testament and Other Early Christian Literature, ed. curata e riveduta da F. W. Danker, 3ª ed., The University of Chicago Press, Chicago, IL, 2000, pp. 576-577. Questo lessico elenca Luca 1:6, 9, 28, 46; 2:15, 22 sotto il lemma “signore” inteso come “appellativo di Dio”. E commentando l’uso dell’espressione nella Settanta prosegue: “Spesso sostituisce il nome Yahweh presente nel TM [Testo Masoretico]”. Inoltre elenca Luca 1:17, 58 tra i passi per cui vale questa spiegazione: “Senza l’art[icolo] [...] equivale a un nome proprio”.
Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento, a cura di H. Balz e G. Schneider, ed. italiana a cura di O. Soffritti, Paideia, Brescia, 1998, vol. 2, col. 133. Quest’opera di consultazione elenca Luca 1:6, 9, 15, 16, 17, 25, 28, 32, 38, 45, 46, 58, 66, 68; 2:9b, 15, 22, 23a, 23b, 24, 26, 39; 3:4; 4:8, 12, 18, 19; 5:17; 10:21, 27; 13:35; 19:38; 20:37, 42a tra i versetti in cui Kỳrios è uno dei modi in cui “Jahvé/Dio è designato”.
The Anchor Bible, a cura di Joseph A. Fitzmyer, Doubleday & Company, Inc., Garden City, NY, 1981, vol. 28, p. 323. Di Luca 1:6 questo commentario dice: “Qui, come spesso accade nel resto del racconto dell’infanzia [di Gesù], kyrios è usato al posto di Yahweh. [...] Il resto della frase è formulato sulla falsariga di espressioni dell’AT [Antico Testamento]”.
The Interpretation of St. Luke’s Gospel, a cura di R.C.H. Lenski, Augsburg Publishing House, Minneapolis, MN, 1961, p. 40. Commentando il versetto in esame, quest’opera afferma: “‘Camminavano irreprensibili in tutti i comandamenti e le esigenze legali del Signore (ovvero Geova)’. [I termini greci resi ‘comandamenti’ ed ‘esigenze legali’] ricordano i comandamenti e i decreti di Geova menzionati in Deut. 4:1, 40; 6:2”.
The Companion Bible, con note e appendici a cura di E. W. Bullinger, Kregel Publications, Grand Rapids, MI, ristampa 1999 (1ª ed. 1922). Nel testo principale di Luca 1:6 questa traduzione riporta “SIGNORE” (in inglese LORD) con l’iniziale maiuscola seguita dal maiuscoletto, e a margine spiega: “Il SIGNORE. Qui e altrove dovrebbe spesso essere reso Geova”.
Complete Jewish Bible, a cura di David H. Stern, Jewish New Testament Publications, Inc., Clarksville, MD, 1998. Nel versetto in esame e nella maggioranza degli altri versetti in cui la Traduzione del Nuovo Mondo riporta “Geova” nel testo principale di Luca, la Complete Jewish Bible riporta “ADONAI” con l’iniziale maiuscola seguita dal maiuscoletto. Nell’introduzione il traduttore spiega: “Il termine ‘ADONAI’ è usato [...] nei punti in cui personalmente, quale traduttore, ritengo che ‘kurios’ sia la resa greca del tetragramma”.
TESTI A SOSTEGNO: J7-17, 23, 28-35, 37-40, 42-44, 46-49, 52, 58-60, 65, 66, 88, 93-97, 100-102, 105, 114-117, 125, 130, 138, 141, 144-147, 153, 154, 163, 167, 180, 185-187, 217, 242, 250, 259, 262, 263, 265, 268, 271, 273-275, 283, 290, 295, 306, 310, 312, 325
LUCA 1:9 “santuario di Geova”
RAGIONI: Qui la maggioranza dei manoscritti greci legge tou Kyrìou (“del Signore”); alcuni manoscritti leggono “di Dio”. Comunque, come detto nell’argomentazione relativa a Luca 1:6, i primi due capitoli di Luca sono ricchi di richiami più o meno espliciti a espressioni e passi delle Scritture Ebraiche che contengono il nome divino. Benché qui i manoscritti greci a disposizione leggano Kỳrios, ci sono valide ragioni per usare il nome divino nel testo principale. Infatti, nelle Scritture Ebraiche espressioni con combinazioni corrispondenti a “santuario [o “tempio”] di Geova” spesso contengono il Tetragramma (Numeri 19:20; 2 Re 18:16; 23:4; 24:13; 2 Cronache 26:16; 27:2; Geremia 24:1; Ezechiele 8:16; Aggeo 2:15). Pertanto, il forte richiamo alle Scritture Ebraiche di questa espressione è un’indicazione del fatto che qui Kỳrios è un sostituto del nome divino.
RISCONTRI:
Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento, a cura di H. Balz e G. Schneider, ed. italiana a cura di O. Soffritti, Paideia, Brescia, 1998, vol. 2, col. 133. Quest’opera di consultazione elenca Luca 1:9 tra i versetti in cui Kỳrios è uno dei modi in cui “Jahvé/Dio è designato”.
The Interpretation of St. Luke’s Gospel, a cura di R.C.H. Lenski, Augsburg Publishing House, Minneapolis, MN, 1961, p. 43. Commentando il versetto in esame, quest’opera afferma: “Κύριος [Kỳrios] sta per Yahweh”.
New Testament Text and Translation Commentary, a cura di Philip W. Comfort, Tyndale House Publishers, Inc., Carol Stream, IL, 2008, p. 166. Di Luca 1:9 questo commentario dice: “‘Il Signore’ in questo versetto non è ‘il Signore Gesù Cristo’ ma ‘Yahweh’”.
TESTI A SOSTEGNO: J7-18, 22, 23, 28-36, 38-40, 42-44, 46-49, 52, 59, 60, 65, 66, 88, 93, 95, 100-102, 105, 106, 114-116, 127, 138, 141, 145-147, 153, 154, 163, 167, 180, 187, 217, 242, 250, 259, 262, 265, 267, 268, 271, 273-275, 283, 290, 295, 306, 310, 312, 322-325
LUCA 1:11 “angelo di Geova”
RAGIONI: Questa espressione ricorre molte volte nelle Scritture Ebraiche, a partire da Genesi 16:7. In antiche copie della Settanta è resa con la parola greca àggelos (“angelo”, “messaggero”) seguita dal nome divino scritto in caratteri ebraici. È interessante notare che in copie successive della Settanta, dove il nome divino è stato sostituito con Kỳrios (“Signore”) in questo e in molti altri versetti, davanti a Kỳrios spesso non compare l’articolo determinativo laddove invece la grammatica greca lo richiederebbe. L’assenza dell’articolo può quindi essere un’altra indicazione del fatto che in questo e in altri versetti Kỳrios è un sostituto del nome divino. (Vedi l’argomentazione relativa a Matteo 1:20.)
RISCONTRI:
Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento, a cura di H. Balz e G. Schneider, ed. italiana a cura di O. Soffritti, Paideia, Brescia, 1998, vol. 2, coll. 132-133. Quest’opera di consultazione elenca Luca 1:11 tra i versetti in cui “il N.T. [Nuovo Testamento] riferisce spesso (ὁ) κύριος a Jahvé o a Dio”.
The Anchor Bible, a cura di Joseph A. Fitzmyer, Doubleday & Company, Inc., Garden City, NY, 1981, vol. 28, p. 324. Di Luca 1:11 questo commentario dice: “‘L’angelo del Signore’ appare anche alla moglie sterile di Manoa, il padre di Sansone, come si legge in Giud. 13:3. [...] L’espressione greca angelos kyriou è un semitismo che riflette la catena costrutta ebraica malʼak Yhwh, ‘messaggero di Yahweh’, come si deduce dall’assenza degli art[icoli] det[erminativi] in greco. L’espressione si riferisce a quell’eminente figura dell’AT [Antico Testamento] che a volte sembra essere inscindibile da Yahweh stesso”.
TESTI A SOSTEGNO: J7-13, 16-18, 22-24, 28-36, 38-43, 46-49, 52, 59-61, 65, 66, 88, 90, 93-95, 100-103, 105, 106, 114-117, 125, 127, 128, 130, 133, 138, 144-147, 153, 154, 180, 186, 187, 217, 237, 242, 250, 259, 262, 263, 265, 268, 271, 273-275, 283, 290, 295, 306, 310, 312, 322-325
LUCA 1:15 “agli occhi di Geova”
RAGIONI: Come detto nell’argomentazione relativa a Luca 1:6, i primi due capitoli di Luca sono ricchi di richiami più o meno espliciti a espressioni e passi delle Scritture Ebraiche che contengono il nome divino. In questo versetto la maggioranza dei manoscritti greci a disposizione legge Kỳrios (“Signore”); alcuni manoscritti leggono “Dio”. Comunque, ci sono valide ragioni per usare il nome divino nel testo principale. Qui il contesto indica che Kỳrios si riferisce a Dio. L’espressione greca enòpion Kyrìou (lett. “al cospetto di [davanti a] Signore”) rispecchia un modo di dire ebraico e ricorre oltre 100 volte in copie disponibili della Settanta a fronte di espressioni ebraiche che nell’originale contengono il Tetragramma (Giudici 11:11; 1 Samuele 10:19; 2 Samuele 5:3; 6:5). Pertanto, il forte richiamo alle Scritture Ebraiche di questa espressione è un’indicazione del fatto che qui Kỳrios è un sostituto del nome divino.
RISCONTRI:
Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento, a cura di H. Balz e G. Schneider, ed. italiana a cura di O. Soffritti, Paideia, Brescia, 1998, vol. 2, col. 133. Quest’opera di consultazione elenca Luca 1:15 tra i versetti in cui Kỳrios è uno dei modi in cui “Jahvé/Dio è designato”.
The Interpretation of St. Luke’s Gospel, a cura di R.C.H. Lenski, Augsburg Publishing House, Minneapolis, MN, 1961, p. 46. In un commento al versetto in esame si legge questa specifica: “‘Davanti al Signore’ (Yahweh, come sopra)”.
New Testament Text and Translation Commentary, a cura di Philip W. Comfort, Tyndale House Publishers, Inc., Carol Stream, IL, 2008, p. 166. Di Luca 1:15 questo commentario dice: “Il Signore qui è Yahweh, non il Signore Gesù Cristo”.
The Anchor Bible, a cura di Joseph A. Fitzmyer, Doubleday & Company, Inc., Garden City, NY, 1981, vol. 28, p. 325. Di Luca 1:15 questo commentario dice: “La grandezza di Giovanni (vedi Luca 7:28) è qui misurata dalla prospettiva del Kyrios, che in questo contesto è da intendersi come Yahweh”.
The ‘Holy Scriptures’—A New Translation From the Original Languages, a cura di J. N. Darby, Stow Hill Bible and Tract Depot, Kingston-on-Thames, Gran Bretagna, 1949. In una nota in calce a Luca 1:15 si legge questa specifica: “Geova”.
TESTI A SOSTEGNO: J7, 8, 10-18, 22, 23, 28-36, 38-43, 46-49, 52, 53, 59, 60, 65, 66, 73, 88, 93-95, 100-102, 104, 106, 114-117, 122, 125, 127, 130, 133, 136, 138, 144-147, 153, 154, 180, 186, 187, 217, 222, 242, 250, 259, 262, 263, 265, 268, 271, 273-275, 283, 290, 295, 310, 322-325
LUCA 1:16 “farà tornare molti dei figli d’Israele da Geova loro Dio”
RAGIONI: Qui i manoscritti greci a disposizione usano il termine Kỳrios (“Signore”), ma ci sono valide ragioni per usare il nome divino nel testo principale. Nelle Scritture Greche Cristiane Kỳrios può riferirsi sia a Geova Dio che a Gesù Cristo, in base al contesto. Il messaggio dell’angelo rivolto a Zaccaria (versetti 13-17) richiama fortemente il linguaggio usato nelle Scritture Ebraiche. Ad esempio, la combinazione di Kỳrios (“Signore”), Theòs (“Dio”) e un pronome personale, qui resa “Geova loro Dio”, si trova di frequente in citazioni dalle Scritture Ebraiche. (Confronta l’espressione “Geova tuo Dio” in Luca 4:8, 12; 10:27.) Nelle Scritture Ebraiche l’espressione “Geova loro Dio” ricorre oltre 30 volte, mentre l’espressione “il Signore loro Dio” non è mai presente. Inoltre l’espressione “figli d’Israele” rispecchia un’espressione idiomatica ebraica usata molte volte nelle Scritture Ebraiche per indicare gli israeliti, il popolo d’Israele (Genesi 36:31; nota in calce). L’espressione greca qui tradotta “farà tornare [...] da Geova” è simile a quella che la Settanta usa in 2 Cronache 19:4 (“riportarlo da Geova”), dove nell’originale ebraico compare il nome divino. (Vedi l’argomentazione relativa a Luca 1:6.)
RISCONTRI:
Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento, a cura di H. Balz e G. Schneider, ed. italiana a cura di O. Soffritti, Paideia, Brescia, 1998, vol. 2, col. 133. Quest’opera di consultazione elenca Luca 1:16 tra i versetti in cui Kỳrios è uno dei modi in cui “Jahvé/Dio è designato”.
The Interpretation of St. Luke’s Gospel, a cura di R.C.H. Lenski, Augsburg Publishing House, Minneapolis, MN, 1961, p. 48. Commentando il versetto in esame, quest’opera afferma: “Κύριος [Kỳrios] è Yahweh, come sopra”.
A Translator’s Handbook on the Gospel of Luke, a cura di J. Reiling e J. L. Swellengrebel, Alleanza Biblica Universale, Londra, 1971, p. 35. Nel commento a Luca 1:16 si legge questa specifica: “‘Il Signore loro Dio’: [...] qui e in 1:32, 68 in passi che ricordano fortemente l’Antico Testamento. L’espressione dev’essere quindi intesa, alla luce del richiamo all’Antico Testamento, come traduzione greca di Yahweh ʼElohim, in cui Yahweh è un nome proprio ed ʼElohim un nome comune”.
The Anchor Bible, a cura di Joseph A. Fitzmyer, Doubleday & Company, Inc., Garden City, NY, 1981, vol. 28, p. 326. Di Luca 1:16 questo commentario dice: “Quale profeta investito di spirito e potenza, Giovanni diventerà strumento di Yahweh per far riavvicinare Israele. [...] Qui Kyrios si riferisce chiaramente a Yahweh”.
The ‘Holy Scriptures’—A New Translation From the Original Languages, a cura di J. N. Darby, Stow Hill Bible and Tract Depot, Kingston-on-Thames, Gran Bretagna, 1949. In una nota in calce a Luca 1:16 si legge questa specifica: “Geova”.
TESTI A SOSTEGNO: J7-18, 22-24, 28-43, 46-49, 52-55, 57, 59-61, 65, 66, 88, 90, 93-95, 97, 100-105, 112, 114-117, 122, 125, 127, 128, 130, 133, 136, 138, 141, 144-147, 153, 154, 161, 163, 166, 180, 185-187, 200, 217, 222, 223, 242, 243, 250, 259, 262, 263, 265, 268, 271, 273-275, 283, 290, 295, 310, 312, 322-325
LUCA 1:17 “preparare per Geova un popolo ben disposto”
RAGIONI: Le parole dell’angelo rivolte a Zaccaria (versetti 13-17) contengono richiami a passi come Malachia 3:1; 4:5, 6 e Isaia 40:3, nei quali ricorre il nome divino. (Vedi le argomentazioni relative a Luca 1:15, 16.) Benché qui i manoscritti greci a disposizione riportino il termine Kỳrios (“Signore”), il forte richiamo alle Scritture Ebraiche fornisce valide ragioni per usare il nome divino nel testo principale. Inoltre un’espressione greca simile a quella resa “preparare [...] un popolo” si trova nella Settanta in 2 Samuele 7:24, dove nell’originale ebraico compare il nome divino. (Vedi l’argomentazione relativa a Luca 1:6.)
RISCONTRI:
Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento, a cura di H. Balz e G. Schneider, ed. italiana a cura di O. Soffritti, Paideia, Brescia, 1998, vol. 2, col. 133. Quest’opera di consultazione elenca Luca 1:17 tra i versetti in cui Kỳrios è uno dei modi in cui “Jahvé/Dio è designato”.
The Anchor Bible, a cura di Joseph A. Fitzmyer, Doubleday & Company, Inc., Garden City, NY, 1981, vol. 28, pp. 326-327. Di Luca 1:17 questo commentario dice: “Andrà davanti a lui: ovvero davanti a Yahweh, nella veste del messaggero di Mal. 3:1. [...] In Mal. [4:5, 6] questi è identificato come il messaggero che sarebbe stato mandato prima del ‘grande e tremendo giorno di Yahweh’ (cfr. Mal. 3:2). [...] È in questo senso che l’angelo dice ora a Zaccaria che suo figlio Giovanni andrà davanti al Signore (= Yahweh). Vedi Luca 1:76. [...] Preparare un popolo adatto al Signore: la prima parte di questa porzione di testo ricalca un’espressione dell’AT [Antico Testamento], ‘preparare un popolo’ (2 Sam. 7:24)”.
Évangile Selon Saint Luc, a cura di M. J. Lagrange, Librairie Victor Lecoffre, Parigi, 1921, p. 19. Commentando Luca 1:17, quest’opera afferma: “Κυρίῳ [dativo di Kỳrios] senza l’art[icolo] corrisponde a Iahvé”.
The ‘Holy Scriptures’—A New Translation From the Original Languages, a cura di J. N. Darby, Stow Hill Bible and Tract Depot, Kingston-on-Thames, Gran Bretagna, 1949. In una nota in calce a Luca 1:17 si legge questa specifica: “Geova”.
TESTI A SOSTEGNO: J7-18, 22-24, 28-36, 39, 40, 42-44, 46-49, 52, 53, 61, 65, 66, 88, 90, 93, 95, 100-106, 114-117, 125, 127, 136, 144-147, 153, 154, 163, 167, 180, 185, 187, 222, 242, 243, 250, 254, 259, 262, 271, 273-275, 283, 290, 295, 310, 312, 322-325
LUCA 1:25 “cosa ha fatto Geova per me”
RAGIONI: Qui i manoscritti greci a disposizione usano il termine Kỳrios (“Signore”), ma ci sono valide ragioni per usare il nome divino nel testo principale. Le parole con cui Elisabetta esprime la sua gratitudine sembrano richiamare quelle di Genesi 21:1, dove si racconta ciò che accadde a Sara; è da notare che in quel versetto compare il nome divino. Per descrivere il modo in cui Geova tratta con gli esseri umani, le Scritture Ebraiche usano spesso un’espressione corrispondente a questa di Luca in combinazione con il nome divino (Esodo 13:8; Deuteronomio 4:34; 1 Samuele 12:7; 25:30). Inoltre, in greco davanti a Kỳrios non compare l’articolo determinativo laddove invece la grammatica greca lo richiederebbe; in pratica il termine è stato usato come se fosse un nome proprio. Quello che Elisabetta dice su come è stata eliminata la sua ragione di vergogna (il fatto di non avere figli) fa eco alle parole di Rachele riportate in Genesi 30:23. (Vedi le argomentazioni relative a Marco 5:19 e Luca 1:6.)
RISCONTRI:
Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento, a cura di H. Balz e G. Schneider, ed. italiana a cura di O. Soffritti, Paideia, Brescia, 1998, vol. 2, col. 133. Quest’opera di consultazione elenca Luca 1:25 tra i versetti in cui Kỳrios è uno dei modi in cui “Jahvé/Dio è designato”.
The Interpretation of St. Luke’s Gospel, a cura di R.C.H. Lenski, Augsburg Publishing House, Minneapolis, MN, 1961, p. 58. In un commento al versetto in esame si legge questa specifica: “Il Signore (Yahweh, come sopra, con o senza articolo)”.
Word Biblical Commentary, a cura di John Nolland, Word Books, Dallas, TX, 1989, vol. 35A, p. 34. A proposito di Luca 1:25 questo commentario afferma: “Le parole con cui Elisabetta esprime meraviglia per la grazia di Dio nei suoi confronti ricordano quello che accadde a Sara (Gen. 21:1) e Rachele (Gen. 30:23). [...] Gli episodi relativi all’infanzia [di Gesù] fanno costantemente eco a particolari dell’AT [Antico Testamento]: ciò che accade qui va inteso come un richiamo a ciò che accadde lì”.
Évangile Selon Saint Luc, a cura di M. J. Lagrange, Librairie Victor Lecoffre, Parigi, 1921, p. 25. Commentando Luca 1:25, quest’opera afferma: “Le edizioni critiche omettono l’art[icolo] davanti a Κύριος [Kỳrios], che qui sta per Iahvé”.
The ‘Holy Scriptures’—A New Translation From the Original Languages, a cura di J. N. Darby, Stow Hill Bible and Tract Depot, Kingston-on-Thames, Gran Bretagna, 1949. In una nota in calce a Luca 1:25 si legge questa specifica: “Geova”.
TESTI A SOSTEGNO: J7-18, 22, 23, 28-36, 38-44, 46, 47, 52-54, 59, 60, 65, 66, 90, 93-95, 100-106, 114-117, 122, 125, 130, 133, 138, 141, 144-147, 153, 154, 180, 185-187, 217, 222, 242, 250, 259, 262, 268, 271, 273, 275, 283, 290, 295, 306, 310, 312, 323-325
LUCA 1:28 “Geova è con te”
RAGIONI: Questa ed espressioni simili che includono il nome divino ricorrono spesso nelle Scritture Ebraiche (Rut 2:4; 2 Samuele 7:3; 2 Cronache 15:2; Geremia 1:19). Il saluto rivolto dall’angelo a Maria è simile a ciò che in Giudici 6:12 l’angelo di Geova disse a Gedeone: “Geova è con te, potente guerriero”. Benché in Luca 1:28 i manoscritti greci a disposizione leggano ho Kỳrios (“il Signore”), il forte richiamo alle Scritture Ebraiche di questa espressione è un’indicazione del fatto che qui Kỳrios è un sostituto del nome divino. (Vedi l’argomentazione relativa a Luca 1:6.)
RISCONTRI:
Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento, a cura di H. Balz e G. Schneider, ed. italiana a cura di O. Soffritti, Paideia, Brescia, 1998, vol. 2, col. 133. Quest’opera di consultazione elenca Luca 1:28 tra i versetti in cui Kỳrios è uno dei modi in cui “Jahvé/Dio è designato”.
The Interpretation of St. Luke’s Gospel, a cura di R.C.H. Lenski, Augsburg Publishing House, Minneapolis, MN, 1961, p. 62. Commentando il versetto in esame, quest’opera parla di Maria come di un’ebrea devota che beneficiò della “grazia di Yahweh (ὁ Κύριος [ho Kỳrios], come sopra)”.
The Anchor Bible, a cura di Joseph A. Fitzmyer, Doubleday & Company, Inc., Garden City, NY, 1981, vol. 28, p. 346. Di Luca 1:28 questo commentario dice: “Il Signore è con te! Si tratta di un’espressione che ricorre spesso nell’AT [Antico Testamento]; come formula di saluto compare però solo in due punti dell’AT: Rut 2:4 e Giud. 6:12. [...] Questa espressione era spesso usata nell’AT per augurare l’aiuto e il sostegno di Yahweh, e aveva un sapore militare. Ovviamente qui per kyrios si intende Yahweh”.
The Expositor’s Greek Testament, a cura di W. Robertson Nicoll, Hendrickson Publishers, Inc., Peabody, MA, 2002, vol. 1, p. 463. Nel commento a Luca 1:28 si legge questa specifica: “Il Signore (Geova) è o sia con te”.
TESTI A SOSTEGNO: J5, 7-18, 22, 23, 32-36, 38-44, 46, 48, 52, 59, 60, 64, 65, 88, 94, 95, 100-106, 114-117, 122, 128, 130, 133, 136, 138, 141, 144-147, 153, 154, 160, 163, 180, 185-187, 211, 217, 222, 242, 250, 259, 262, 263, 268, 271, 273-275, 283, 290, 295, 306, 310, 312, 322-325
LUCA 1:32 “Geova Dio gli darà il trono”
RAGIONI: Come menzionato nell’argomentazione relativa a Luca 1:6, i primi due capitoli di Luca sono ricchi di richiami più o meno espliciti a passi ed espressioni delle Scritture Ebraiche dove ricorre il nome divino. Benché qui i manoscritti greci a disposizione usino l’espressione Kỳrios ho Theòs (lett. “Signore il Dio”), ci sono valide ragioni per usare il nome divino nel testo principale. Quando menziona “il trono di [...] Davide”, l’angelo allude alla promessa riportata in 2 Samuele 7:12, 13, 16, versetti in cui Geova parla a Davide tramite il profeta Natan e nel cui immediato contesto ricorre più volte il Tetragramma (2 Samuele 7:4-16). Nelle Scritture Greche Cristiane l’espressione qui resa “Geova Dio” e altre combinazioni simili ricorrono principalmente in citazioni delle Scritture Ebraiche o in passi dal sapore ebraico. Nelle Scritture Ebraiche la combinazione usuale non è “il Signore Dio” ma “Geova Dio”, espressione che ricorre una quarantina di volte. Se si includono combinazioni simili, tipo “Geova [mio, tuo, suo, nostro, vostro, loro] Dio” o “Geova, Dio [l’Iddio] di...”, le occorrenze diventano più di 800. È vero che in copie più tarde della Settanta la combinazione Kỳrios ho Theòs (“Signore il Dio”) viene usata come equivalente di “Geova Dio”. Tuttavia, è interessante notare che un foglio di pergamena datato al III secolo E.V. e contenente parte della Genesi nella traduzione della Settanta (papiro di Ossirinco 1007), a fronte dell’espressione “Geova Dio” che compare in Genesi 2:8, 18, non usa Kỳrios per rendere il nome divino; usa piuttosto un’abbreviazione del Tetragramma: due lettere ebraiche unite da un trattino, precisamente due yod (). È anche interessante notare che in un antico frammento della Settanta (collezione papiro Fouad Inv. 266), datato al I secolo a.E.V, nelle espressioni “Geova tuo Dio” e “Geova suo Dio” che si trovano in Deuteronomio 18:5, 7 compare il nome divino scritto in caratteri ebraici quadrati. Pertanto, visto il forte richiamo alle Scritture Ebraiche, è stato usato il nome divino nel testo principale. (Vedi le argomentazioni relative a Luca 1:6, 16.)
RISCONTRI:
Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento, a cura di H. Balz e G. Schneider, ed. italiana a cura di O. Soffritti, Paideia, Brescia, 1998, vol. 2, col. 133. Quest’opera di consultazione elenca Luca 1:32 tra i versetti in cui Kỳrios è uno dei modi in cui “Jahvé/Dio è designato”.
The Interpretation of St. Luke’s Gospel, a cura di R.C.H. Lenski, Augsburg Publishing House, Minneapolis, MN, 1961, p. 101. Commentando Luca 1:68, quest’opera afferma: “Κύριος ὁ Θεός [Kỳrios ho Theòs] è lo stesso dei vv. 16 e 32, ed è la resa greca di Yahweh Elohim”.
Zondervan Illustrated Bible Backgrounds Commentary, a cura di Clinton E. Arnold, Zondervan, Grand Rapids, MI, 2002, vol. 1, pp. 331-332. Commentando Luca 1:32, quest’opera dice: “Altissimo [...] il Signore Dio (1:32): Queste sono entrambe traduzioni greche di nomi che vengono attribuiti a Dio nell’Antico Testamento. La prima sta per El Elyon, ‘Dio Altissimo’, e la seconda per Yahweh Elohim, ‘Yahweh Dio’”.
New Testament Commentary—Exposition of the Gospel According to Luke, a cura di William Hendriksen, Baker Academic, Grand Rapids, MI, ristampa 2007 (1ª ed. 1978), p. 86. A proposito dell’espressione “l’Altissimo” che compare in Luca 1:32, questo commentario afferma: “La prima occorrenza di questo appellativo che sottolinea la maestà e sovranità di Geova si trova in Gen. 14:18”.
The Moody Bible Commentary, a cura di Michael Rydelnik e Michael Vanlaningham, Moody Publishers, Chicago, IL, 2014, p. 1557. Nel commento a Luca 1:31-33 si legge questa specifica: “Il Signore Dio (Yahweh dell’AT [Antico Testamento])”.
The Jewish Annotated New Testament—New Revised Standard Version Bible Translation, a cura di Amy-Jill Levine e Marc Zvi Brettler, Oxford University Press, New York, NY, 2011, p. 99. A proposito di Luca 1:32 quest’opera dice: “‘Altissimo’ traduce l’ebr[aico] ‘El Elyon’ o ‘YHWH Elyon’”.
The ‘Holy Scriptures’—A New Translation From the Original Languages, a cura di J. N. Darby, Stow Hill Bible and Tract Depot, Kingston-on-Thames, Gran Bretagna, 1949. In una nota in calce a Luca 1:32 si legge questa specifica relativa all’espressione “Signore Dio”: “Geova Elohim: unica occorrenza nei Vangeli”.
TESTI A SOSTEGNO: J5-18, 22-24, 28-44, 46-49, 52, 53, 55-57, 59-61, 65, 66, 88, 90, 93, 95-97, 100-106, 114-117, 125, 128, 130, 136, 138, 141, 144-147, 153, 154, 161, 163-167, 180, 185-187, 213, 217, 222, 242, 243, 250, 253, 259, 262, 263, 268, 271, 273, 275, 283, 290, 295, 306, 310, 312, 322-325
LUCA 1:38 “la schiava di Geova”
RAGIONI: Con queste parole Maria fa eco a espressioni di altri servitori di Geova contenute nelle Scritture Ebraiche. Ad esempio, nella preghiera riportata in 1 Samuele 1:11, Anna disse: “O Geova degli eserciti, se presterai attenzione al dolore della tua schiava...” In 1 Samuele 1:11 la Settanta usa lo stesso termine greco reso “schiava” in Luca. È vero che in Luca 1:38 i manoscritti greci a disposizione usano il termine Kỳrios (“Signore”); tuttavia, a motivo del contesto (da cui si capisce che Kỳrios si riferisce a Dio) e del forte richiamo alle Scritture Ebraiche, si è scelto di usare il nome divino nel testo principale. Gli studiosi hanno inoltre rilevato l’assenza dell’articolo determinativo davanti a Kỳrios laddove invece la grammatica greca lo richiederebbe; in pratica il termine è stato usato come se fosse un nome proprio. Questa è un’ulteriore indicazione del fatto che qui Kỳrios è un sostituto del nome divino. (Vedi l’argomentazione relativa a Luca 1:6.)
RISCONTRI:
Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento, a cura di H. Balz e G. Schneider, ed. italiana a cura di O. Soffritti, Paideia, Brescia, 1998, vol. 2, col. 133. Quest’opera di consultazione elenca Luca 1:38 tra i versetti in cui Kỳrios è uno dei modi in cui “Jahvé/Dio è designato”.
The Interpretation of St. Luke’s Gospel, a cura di R.C.H. Lenski, Augsburg Publishing House, Minneapolis, MN, 1961, p. 76. Commentando il versetto in esame, quest’opera afferma: “Maria si definisce ‘la schiava’ di Yahweh (Κύριος [Kỳrios] come nel resto del capitolo). Si offre volontariamente a Geova come sua proprietà perché lui la impieghi come desidera nella grazia del suo patto; è lei stessa a definirsi tale”.
The Anchor Bible, a cura di Joseph A. Fitzmyer, Doubleday & Company, Inc., Garden City, NY, 1981, vol. 28, p. 352. Di questa espressione in Luca 1:38 questo commentario dice: “Maria è spinta a identificarsi con il termine dell’AT [Antico Testamento] usato da Anna in 1 Sam. 1:11, termine che esprime la sua umile condizione davanti a Yahweh, che qui è il Kyrios”. Lo stesso volume a pagina 203 afferma: “In 1:43 Elisabetta chiama Maria ‘madre del mio Signore’, ma quando Maria parla di sé stessa come della ‘schiava del Signore’ (1:38) si sta riferendo a Yahweh”.
The New International Greek Testament Commentary, Vol. 3: The Gospel of Luke—A Commentary on the Greek Text, a cura di I. Howard Marshall, Wm. B. Eerdmans Publishing Company, Grand Rapids, MI, 1978, vol. 3, p. 72. Quest’opera dice che in Luca 1:38 Kỳrios “può essere usato senza l’articolo perché è come se fosse un nome proprio”.
The ‘Holy Scriptures’—A New Translation From the Original Languages, a cura di J. N. Darby, Stow Hill Bible and Tract Depot, Kingston-on-Thames, Gran Bretagna, 1949. In una nota in calce a Luca 1:38 si legge questa specifica: “Geova”.
TESTI A SOSTEGNO: J5, 7-18, 22-24, 28-35, 38-40, 42, 43, 46, 47, 52, 53, 55, 59-61, 65, 66, 88, 90, 93-95, 100-102, 104-106, 114-117, 125, 128, 138, 141, 144-147, 153, 154, 180, 185, 187, 217, 242, 250, 259, 262, 263, 265, 268, 271, 273-275, 283, 290, 295, 306, 310, 323-325
LUCA 1:45 “le cose che le sono state dette da parte di Geova”
RAGIONI: Le cose che l’angelo disse a Maria provenivano da Geova Dio. L’espressione greca parà Kyrìou, qui resa “da parte di Geova”, ricorre in copie disponibili della Settanta a fronte di espressioni ebraiche che di solito contengono il nome divino (Genesi 24:50; Giudici 14:4; 1 Samuele 1:20; Isaia 21:10; Geremia 11:1; 18:1; 21:1). Gli studiosi hanno rilevato che qui, come in altre occorrenze di Kỳrios (“Signore”) del capitolo 1 di Luca, l’inusuale assenza dell’articolo determinativo prima di Kỳrios indica che il termine è stato usato come se fosse un nome proprio. Inoltre nell’equivalente di questa espressione greca che si trova in Deuteronomio 18:16 in un antico frammento della Settanta (collezione papiro Fouad Inv. 266), datato al I secolo a.E.V., il nome divino compare in caratteri ebraici quadrati all’interno del testo greco. Benché qui i manoscritti greci del Vangelo di Luca attualmente disponibili leggano Kỳrios, il contesto e il forte richiamo alle Scritture Ebraiche forniscono valide ragioni per usare il nome divino nel testo principale. (Vedi l’argomentazione relativa a Luca 1:6.)
RISCONTRI:
Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento, a cura di H. Balz e G. Schneider, ed. italiana a cura di O. Soffritti, Paideia, Brescia, 1998, vol. 2, col. 133. Quest’opera di consultazione elenca Luca 1:45 tra i versetti in cui Kỳrios è uno dei modi in cui “Jahvé/Dio è designato”.
The Interpretation of St. Luke’s Gospel, a cura di R.C.H. Lenski, Augsburg Publishing House, Minneapolis, MN, 1961, p. 82. Commentando il versetto in esame, quest’opera afferma: “Elisabetta [si riferisce] alla completa realizzazione di tutto ciò che era stato detto ‘dal Signore’ (Yahweh) tramite l’angelo”.
The ‘Holy Scriptures’—A New Translation From the Original Languages, a cura di J. N. Darby, Stow Hill Bible and Tract Depot, Kingston-on-Thames, Gran Bretagna, 1949. In una nota in calce a Luca 1:45 si legge questa specifica: “Geova”.
TESTI A SOSTEGNO: J5-18, 22-24, 28-36, 38-43, 46, 47, 52, 53, 59-61, 65, 66, 88, 90, 93-95, 100-102, 104-106, 114-117, 130, 141, 144-147, 153, 154, 163, 167, 186, 187, 217, 242, 250, 259, 262, 263, 265, 271, 273-275, 290, 295, 306, 310, 323-325
LUCA 1:46 “La mia anima glorifica Geova”
RAGIONI: Le parole di Maria potrebbero richiamare passi delle Scritture Ebraiche come Salmo 34:3 e 69:30, in cui il nome divino è usato nello stesso versetto o nell’immediato contesto (Salmo 69:31). In questi salmi la Settanta riporta lo stesso verbo utilizzato qui da Luca (megalỳno). Al riguardo è interessante un frammento pergamenaceo della versione greca di Simmaco (P. Vindobonensis Graecus 39777, datato al III o IV secolo E.V.) contenente parte del Salmo 69 (68 nella Settanta). In questo frammento, il nome divino presente in Salmo 69:13, 30, 31 viene reso non con Kỳrios ma con il Tetragramma scritto in caratteri paleoebraici ( o ). Questo riscontro, insieme al forte richiamo alle Scritture Ebraiche, supporta la scelta di usare il nome divino nel testo principale. (Vedi l’argomentazione relativa a Luca 1:6.)
RISCONTRI:
Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento, a cura di H. Balz e G. Schneider, ed. italiana a cura di O. Soffritti, Paideia, Brescia, 1998, vol. 2, col. 133. Quest’opera di consultazione elenca Luca 1:46 tra i versetti in cui Kỳrios è uno dei modi in cui “Jahvé/Dio è designato”.
The Interpretation of St. Luke’s Gospel, a cura di R.C.H. Lenski, Augsburg Publishing House, Minneapolis, MN, 1961, p. 84. Commentando il versetto in esame, quest’opera afferma: “Già nell’incipit Maria rende evidente l’argomento di cui vuole parlare: lei magnifica Yahweh (Κύριος [Kỳrios])”.
The Anchor Bible, a cura di Joseph A. Fitzmyer, Doubleday & Company, Inc., Garden City, NY, 1981, vol. 28, p. 366. Della dichiarazione riportata in Luca 1:46 questo commentario dice: “È un’espressione di lode e riconoscenza per la grandezza e la maestà di Yahweh, a cui vengono attribuite le benedizioni ricevute da Maria”. In una nota all’espressione “Dio, mio Salvatore”, che si trova in Luca 1:47, si legge: “Questa espressione fa il paio con il ‘Signore’ del v. 46, a indicare che qui con kyrios si intende Yahweh, da cui provengono le benedizioni di Maria”.
New Testament Commentary—Exposition of the Gospel According to Luke, a cura di William Hendriksen, Baker Academic, Grand Rapids, MI, ristampa 2007 (1ª ed. 1978), p. 103. Questo commentario afferma a proposito di Luca 1:46-48: “Maria dice: ‘La mia anima glorifica il Signore’, cioè proclama la grandezza di Geova”.
TESTI A SOSTEGNO: J5-18, 22, 23, 28-36, 38-44, 46, 47, 52, 53, 55, 59, 60, 65, 66, 88, 93-95, 100-102, 104-106, 114-117, 122, 130, 138, 141, 144-147, 153, 154, 161, 180, 185-187, 222, 242, 250, 259, 262, 263, 265, 268, 271, 273-275, 283, 290, 295, 310, 323-325
LUCA 1:58 “Geova le aveva mostrato grande misericordia”
RAGIONI: L’espressione resa “Geova le aveva mostrato grande misericordia” rispecchia un modo di esprimersi tipico dell’ebraico e richiama le parole di Genesi 19:18-20. In questi versetti viene detto che Lot si rivolge a Geova dicendo: “Geova, [...] tu mi stai mostrando grande benignità”. Il contesto, insieme al forte richiamo alle Scritture Ebraiche, supporta la scelta di usare il nome divino nel testo principale. (Vedi l’argomentazione relativa a Luca 1:6.)
RISCONTRI:
Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento, a cura di H. Balz e G. Schneider, ed. italiana a cura di O. Soffritti, Paideia, Brescia, 1998, vol. 2, col. 133. Quest’opera di consultazione elenca Luca 1:58 tra i versetti in cui Kỳrios è uno dei modi in cui “Jahvé/Dio è designato”.
The Interpretation of St. Luke’s Gospel, a cura di R.C.H. Lenski, Augsburg Publishing House, Minneapolis, MN, 1961, p. 94. Commentando il versetto in esame, quest’opera afferma: “Yahweh notò il dolore che Elisabetta provava per il fatto che era sterile”.
The ‘Holy Scriptures’—A New Translation From the Original Languages, a cura di J. N. Darby, Stow Hill Bible and Tract Depot, Kingston-on-Thames, Gran Bretagna, 1949. In una nota in calce a Luca 1:58 si legge questa specifica: “Geova”.
TESTI A SOSTEGNO: J5-18, 22-24, 32-35, 38-44, 46, 52, 55, 59, 61, 65, 66, 88, 90, 95, 97, 100-102, 104, 106, 114-117, 122, 125, 128, 130, 138, 141, 144, 146, 153, 154, 186, 187, 217, 222, 242, 250, 259, 262, 263, 268, 271, 273-275, 283, 290, 295, 306, 310, 323-325
LUCA 1:66 “mano di Geova”
RAGIONI: Nelle Scritture Ebraiche ricorre spesso un’espressione equivalente, che è una combinazione del termine ebraico per “mano” e del Tetragramma (Esodo 9:3; Numeri 11:23; Giudici 2:15; Rut 1:13; 1 Samuele 5:6, 9; 7:13; 12:15; 1 Re 18:46; Esdra 7:6; Giobbe 12:9; Isaia 19:16; 40:2; Ezechiele 1:3). Benché qui i manoscritti greci del Vangelo di Luca attualmente disponibili usino il termine Kỳrios (“Signore”), il forte richiamo alle Scritture Ebraiche fornisce valide ragioni per usare il nome divino nel testo principale. In relazione a Luca 1:66, gli studiosi hanno inoltre rilevato l’assenza dell’articolo determinativo davanti a Kỳrios laddove invece la grammatica greca lo richiederebbe; in pratica il termine è stato usato come se fosse un nome proprio. Questo è degno di nota. Infatti, mentre il nome divino era presente nelle copie più antiche della Settanta, nelle copie successive è stato sostituito con Kỳrios, ma spesso nella sostituzione non è stato usato l’articolo determinativo laddove invece la grammatica greca lo avrebbe richiesto. L’inusuale assenza dell’articolo è quindi un’altra indicazione del fatto che qui Kỳrios è un sostituto del nome divino. L’espressione greca resa “mano di Geova” si trova anche in Atti 11:21 e 13:11. (Vedi l’argomentazione relativa a Luca 1:6.)
RISCONTRI:
Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento, a cura di H. Balz e G. Schneider, ed. italiana a cura di O. Soffritti, Paideia, Brescia, 1998, vol. 2, col. 133. Quest’opera di consultazione elenca Luca 1:66 tra i versetti in cui Kỳrios è uno dei modi in cui “Jahvé/Dio è designato”.
The Interpretation of St. Luke’s Gospel, a cura di R.C.H. Lenski, Augsburg Publishing House, Minneapolis, MN, 1961, p. 98. Commentando il versetto in esame, quest’opera afferma: “‘La mano del Signore’ rappresenta la sua capacità di guidare e di difendere, e Κύριος [Kỳrios] è Yahweh”.
The Anchor Bible, a cura di Joseph A. Fitzmyer, Doubleday & Company, Inc., Garden City, NY, 1981, vol. 28, p. 382. Dell’espressione riportata in Luca 1:66 questo commentario dice: “Non c’è praticamente alcun dubbio che qui kyrios si riferisca a Yahweh”.
The ‘Holy Scriptures’—A New Translation From the Original Languages, a cura di J. N. Darby, Stow Hill Bible and Tract Depot, Kingston-on-Thames, Gran Bretagna, 1949. In una nota in calce a Luca 1:66 si legge questa specifica: “Geova”.
TESTI A SOSTEGNO: J5-18, 22-24, 28-35, 38-44, 46, 47, 49, 52, 55, 59-61, 65, 66, 88, 90, 93-97, 100-102, 104, 114-117, 125, 128, 130, 138, 141, 144-147, 153, 154, 180, 187, 217, 222, 242, 250, 259, 262, 263, 265, 268, 271, 273-275, 283, 290, 295, 306, 310, 322-325
LUCA 1:68 “Sia lodato Geova, l’Iddio d’Israele”
RAGIONI: Questa espressione di lode è comune nelle Scritture Ebraiche, dove spesso è usata con il nome divino (1 Samuele 25:32; 1 Re 1:48; 8:15; Salmo 41:13; 72:18; 106:48). Benché qui i manoscritti greci a disposizione leggano Kỳrios (“Signore”), ci sono valide ragioni per usare il nome divino nel testo principale. Il contesto indica che Kỳrios si riferisce all’“Iddio d’Israele”. Quindi il contesto e il forte richiamo di questa espressione alle Scritture Ebraiche sono un’indicazione del fatto che qui Kỳrios è un sostituto del nome divino. (Vedi le argomentazioni relative a Luca 1:6, 16.)
RISCONTRI:
Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento, a cura di H. Balz e G. Schneider, ed. italiana a cura di O. Soffritti, Paideia, Brescia, 1998, vol. 2, col. 133. Quest’opera di consultazione elenca Luca 1:68 tra i versetti in cui Kỳrios è uno dei modi in cui “Jahvé/Dio è designato”.
The Interpretation of St. Luke’s Gospel, a cura di R.C.H. Lenski, Augsburg Publishing House, Minneapolis, MN, 1961, p. 101. Commentando il versetto in esame, quest’opera afferma: “Κύριος ὁ Θεός [Kỳrios ho Theòs] è lo stesso dei vv. 16 e 32, ed è la resa greca di Yahweh Elohim”.
A Translator’s Handbook on the Gospel of Luke, a cura di J. Reiling e J. L. Swellengrebel, Alleanza Biblica Universale, Londra, 1971, p. 90. Nel commento a Luca 1:68 si legge: “Il richiamo di questa espressione all’Antico Testamento fa pensare che kurios rappresenti il nome Yahweh piuttosto che un titolo”.
New Testament Commentary—Exposition of the Gospel According to Luke, a cura di William Hendriksen, Baker Academic, Grand Rapids, MI, ristampa 2007 (1ª ed. 1978), p. 123. Nel commento a Luca 1:68 quest’opera afferma: “Zaccaria inizia con una dossologia, con cui loda Geova”.
Grande commentario biblico, a cura di R. E. Brown, J. A. Fitzmyer, R. E. Murphy, ed. italiana a cura di A. Bonora, R. Cavedo, F. Maistrello, Queriniana, Brescia, 1974, p. 980. A proposito delle parole di Zaccaria riportate a partire da Luca 1:68, si legge: “L’inno benedice Jahvéh per quella salvezza che egli ha già attuato”.
The Scofield Reference Bible, a cura di C. I. Scofield, Oxford University Press, New York, NY, 1909. In una nota a Luca 1:68 si legge questa specifica: “Geova. Sal. 106:48”.
The ‘Holy Scriptures’—A New Translation From the Original Languages, a cura di J. N. Darby, Stow Hill Bible and Tract Depot, Kingston-on-Thames, Gran Bretagna, 1949. In una nota in calce a Luca 1:68 si legge questa specifica: “Geova”.
TESTI A SOSTEGNO: J5-18, 22-24, 27-44, 46-49, 52-55, 57, 59-61, 64-66, 73, 88, 90, 93-95, 97, 100-106, 108, 109, 112, 114-117, 122, 125, 128, 130, 133, 138, 141, 144-147, 153, 154, 160, 161, 163-165, 172, 180, 185-187, 217, 222, 223, 236, 242, 250, 259, 262, 263, 265, 268, 271, 273-275, 283, 290, 295, 306, 310, 323-325
LUCA 1:76 “andrai davanti a Geova”
RAGIONI: Le parole profetiche di Zaccaria nella seconda parte del versetto richiamano quanto detto in Isaia 40:3 e Malachia 3:1, dove nell’originale ebraico compare il nome divino trascritto con quattro consonanti ebraiche (traslitterate YHWH). Visto il forte richiamo alle Scritture Ebraiche, è stato usato il nome divino nel testo principale, benché i manoscritti greci a disposizione usino il termine Kỳrios (“Signore”). (Vedi le argomentazioni relative a Luca 1:6, 16, 17; 3:4.) Inoltre è interessante notare che in questa occorrenza, e in molte altre del capitolo 1 di Luca, davanti a Kỳrios non compare l’articolo determinativo laddove invece la grammatica greca lo richiederebbe; in pratica il termine è stato usato come se fosse un nome proprio.
RISCONTRI:
A Commentary on the Holy Bible, a cura di J. R. Dummelow, Macmillian Publishing Co., Inc., New York, NY, 1936, p. 741. Nel commento a Luca 1:76 si legge: “Signore: Zaccaria intendeva Geova”.
A Critical and Exegetical Commentary on the Gospel According to St. Luke, di Alfred Plummer, Charles Scribner’s Sons, New York, NY, 1920, p. 42. Commentando Luca 1:76, quest’opera afferma: “Qui Κυρίου [genitivo di Kỳrios] sta per Geova, non per il Cristo, come è evidente dai vv. 16, 17”.
Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento, a cura di H. Balz e G. Schneider, ed. italiana a cura di O. Soffritti, Paideia, Brescia, 1998, vol. 2, col. 133. Quest’opera di consultazione elenca Luca 1:76 tra i versetti in cui è possibile che Kỳrios si riferisca a Jahvé/Dio.
The Expositor’s Greek Testament, a cura di W. Robertson Nicoll, Hendrickson Publishers, Inc., Peabody, MA, 2002, vol. 1, p. 469. Commentando il versetto in esame, quest’opera afferma: “Giovanni andrà davanti al Signore (Geova)”.
The Interpretation of St. Luke’s Gospel, a cura di R.C.H. Lenski, Augsburg Publishing House, Minneapolis, MN, 1961, p. 109. In un commento al versetto in esame quest’opera afferma: “In tutto il capitolo Κύριος è il termine greco che sta per Yahweh”.
The ‘Holy Scriptures’—A New Translation From the Original Languages, a cura di J. N. Darby, Stow Hill Bible and Tract Depot, Kingston-on-Thames, Gran Bretagna, 1949. In una nota in calce a Luca 1:76 si legge questa specifica: “Geova”.
TESTI A SOSTEGNO: J5-18, 22-24, 28-35, 39-43, 46, 48, 49, 52, 53, 60, 61, 65, 66, 88, 90, 93-95, 100-102, 105, 106, 114-116, 127, 146, 153, 154, 180, 185, 187, 235, 242, 254, 259, 262, 263, 265, 271, 273, 274, 283, 290, 306, 310, 322-325
LUCA 2:9a “angelo di Geova”
RAGIONI: Vedi le argomentazioni relative a Matteo 1:20 e Luca 1:11.
TESTI A SOSTEGNO: J5-13, 16, 17, 22-24, 32-36, 38-43, 46, 48, 49, 52, 55, 59-61, 65, 66, 88, 90, 94-96, 100-106, 114-117, 122, 128, 130, 138, 141, 144-147, 153, 154, 163, 167, 172, 180, 185-187, 217, 222, 242, 250, 259, 262, 263, 265, 268, 271, 273-275, 283, 290, 295, 306, 310, 322-325
LUCA 2:9b “gloria di Geova”
RAGIONI: I primi due capitoli di Luca sono ricchi di richiami più o meno espliciti a passi ed espressioni delle Scritture Ebraiche dove ricorre il nome divino. In questo versetto la maggioranza dei manoscritti greci a disposizione usa il termine Kỳrios (“Signore”); alcuni manoscritti usano “Dio”. Comunque, ci sono valide ragioni per usare il nome divino nel testo principale. Nelle Scritture Greche Cristiane Kỳrios può riferirsi sia a Geova Dio che a Gesù Cristo, in base al contesto. Nelle Scritture Ebraiche, il termine ebraico per “gloria” compare più di 30 volte insieme al Tetragramma. (Alcuni esempi si trovano in Esodo 16:7; 40:34; Levitico 9:6, 23; Numeri 14:10; 16:19; 20:6; 1 Re 8:11; 2 Cronache 5:14; 7:1; Salmo 104:31; 138:5; Isaia 35:2; 40:5; 60:1; Ezechiele 1:28; 3:12; 10:4; 43:4; Abacuc 2:14.) Un’antica copia della Settanta rinvenuta in una grotta nel deserto della Giudea vicino al Mar Morto, presso Nahal Hever, e datata tra il 50 a.E.V. e il 50 E.V., riporta nel testo greco di Abacuc 2:14 il Tetragramma scritto in caratteri paleoebraici. È interessante notare che in copie successive della Settanta, dove il nome divino è stato sostituito con Kỳrios in questo e in molti altri versetti, davanti a Kỳrios spesso non compare l’articolo determinativo laddove invece la grammatica greca lo richiederebbe; in pratica il termine è stato usato come se fosse un nome proprio. Pertanto, a motivo del forte richiamo alle Scritture Ebraiche e dell’assenza dell’articolo, si è scelto di usare il nome divino nel testo principale. (Vedi l’argomentazione relativa a Luca 1:6.)
RISCONTRI:
Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento, a cura di H. Balz e G. Schneider, ed. italiana a cura di O. Soffritti, Paideia, Brescia, 1998, vol. 2, col. 133. Quest’opera di consultazione elenca Luca 2:9b tra i versetti in cui Kỳrios è uno dei modi in cui “Jahvé/Dio è designato”.
The Interpretation of St. Luke’s Gospel, a cura di R.C.H. Lenski, Augsburg Publishing House, Minneapolis, MN, 1961, pp. 128-129. Commentando le espressioni “angelo del Signore” e “gloria del Signore” riportate in Luca 2:9, quest’opera afferma: “Come in tutto il primo capitolo, Κύριος [Kỳrios] è il termine greco per Yahweh e, al genitivo unito a nomi senza articolo, forma un unico concetto con essi: ‘angelo-Geova’, ‘gloria-Geova’. [...] Fu l’angelo di Geova a rifulgere loro intorno come un lampo”.
The Anchor Bible, a cura di Joseph A. Fitzmyer, Doubleday & Company, Inc., Garden City, NY, 1981, vol. 28, p. 409. Dell’espressione riportata in Luca 2:9b questo commentario dice: “Nella LXX [Settanta] il termine doxa traduce l’ebraico kābôd, lo ‘splendore’, o ‘fulgore’, associato alla presenza di Yahweh che il suo popolo poteva percepire”.
Kritisch exegetisches Handbuch über die Evangelien des Markus und Lukas, a cura di Heinrich August Wilhelm Meyer, Vandenhoeck und Ruprecht, Gottinga, 1867, p. 284. Dell’espressione riportata in Luca 2:9b si legge quanto segue: “δόξα κυρίου: יְהוָֹה [YHWH] כְּבוֹד, la gloria di cui Dio è avvolto”.
The ‘Holy Scriptures’—A New Translation From the Original Languages, a cura di J. N. Darby, Stow Hill Bible and Tract Depot, Kingston-on-Thames, Gran Bretagna, 1949. In una nota in calce a Luca 2:9 si legge questa specifica: “Geova”.
TESTI A SOSTEGNO: J5-8, 10-18, 22-24, 28-36, 38-43, 46-49, 52, 55, 59, 61, 65, 66, 88, 90, 91, 93-96, 100-104, 114, 115, 117, 138, 141, 144-147, 153, 154, 167, 172, 180, 185-187, 217, 222, 242, 259, 262, 263, 268, 271, 273-275, 283, 290, 295, 306, 322-325
LUCA 2:15 “Geova ci ha fatto sapere”
RAGIONI: Anche se furono gli angeli a trasmettere il messaggio, i pastori riconobbero che ne era Geova Dio la fonte. Benché qui i manoscritti greci a disposizione leggano ho Kỳrios (“il Signore”), ci sono valide ragioni per usare il nome divino nel testo principale. Nella Settanta il verbo greco qui reso “far sapere” è usato per tradurre un corrispondente verbo ebraico in contesti in cui compare il nome divino e in cui Geova comunica il suo volere agli uomini (Salmo 25:4; 39:4; 98:2; 103:6, 7). È quindi naturale pensare che nel pronunciare questa frase quei pastori ebrei abbiano usato il nome divino. (Vedi l’argomentazione relativa a Luca 1:6.)
RISCONTRI:
Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento, a cura di H. Balz e G. Schneider, ed. italiana a cura di O. Soffritti, Paideia, Brescia, 1998, vol. 2, col. 133. Quest’opera di consultazione elenca Luca 2:15 tra i versetti in cui Kỳrios è uno dei modi in cui “Jahvé/Dio è designato”.
The Anchor Bible, a cura di Joseph A. Fitzmyer, Doubleday & Company, Inc., Garden City, NY, 1981, vol. 28, p. 412. A proposito di Luca 2:15 questo commentario fa la specifica che segue: “Che il Signore ci ha fatto sapere: ovvero Yahweh”.
The Interpretation of St. Luke’s Gospel, a cura di R.C.H. Lenski, Augsburg Publishing House, Minneapolis, MN, 1961, p. 137. Commentando il versetto in esame, quest’opera afferma: “Κύριος [Kỳrios] è anche qui la traduzione di Yahweh”.
The Holy Scriptures—A New Translation From the Original Languages, a cura di J. N. Darby, Kingston Bible Trust, Sussex, Gran Bretagna, 1991. In una nota in calce a Luca 2:15 si legge questa specifica: “Geova”.
TESTI A SOSTEGNO: J5, 7, 8, 10-12, 14-18, 22, 23, 28-31, 33-36, 39-44, 46, 47, 49, 52, 59-61, 65, 88, 93-96, 100-102, 104-106, 114-117, 122, 130, 138, 141, 144-147, 153, 154, 163, 172, 186, 187, 222, 242, 250, 259, 262, 263, 265, 268, 271, 273-275, 290, 306, 310, 323-325
LUCA 2:22 “per presentarlo a Geova”
RAGIONI: Qui i manoscritti greci a disposizione leggono toi Kyrìoi (“al Signore”), ma ci sono valide ragioni per usare il nome divino nel testo principale. Nelle Scritture Greche Cristiane Kỳrios può riferirsi sia a Geova Dio che a Gesù Cristo, in base al contesto. Come mostra il versetto successivo, il fatto che Gesù fosse portato al tempio dopo la nascita era in armonia con le parole che Geova aveva rivolto a Mosè e che sono riportate in Esodo 13:1, 2, 12. Lì veniva comandato ai genitori di “riservare a Geova ogni primogenito maschio”. Inoltre l’espressione “presentarlo a Geova” richiama il brano di 1 Samuele 1:22-28, dove si narra che il piccolo Samuele viene presentato “davanti a Geova” e dedicato al Suo servizio. Pertanto, a motivo del contesto e del forte richiamo alle Scritture Ebraiche, si è scelto di usare il nome divino nel testo di Luca 2:22.
RISCONTRI:
Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento, a cura di H. Balz e G. Schneider, ed. italiana a cura di O. Soffritti, Paideia, Brescia, 1998, vol. 2, col. 133. Quest’opera di consultazione elenca Luca 2:22 tra i versetti in cui Kỳrios è uno dei modi in cui “Jahvé/Dio è designato”.
The Interpretation of St. Luke’s Gospel, a cura di R.C.H. Lenski, Augsburg Publishing House, Minneapolis, MN, 1961, p. 141. Commentando il versetto in esame, quest’opera afferma: “Portarono il bambino a Gerusalemme ‘per presentarlo al Signore’, ovvero Yahweh, perché in tal senso viene usato Κύριος [Kỳrios] in questi primi capitoli di Luca. [...] Ogni primogenito maschio doveva essere presentato a Geova”.
The Holy Scriptures—A New Translation From the Original Languages, a cura di J. N. Darby, Kingston Bible Trust, Sussex, Gran Bretagna, 1991. In una nota in calce a Luca 2:22 si legge questa specifica: “Geova”.
TESTI A SOSTEGNO: J5-18, 22, 23, 28-36, 38-43, 47, 49, 52, 59-61, 65, 66, 88, 93-95, 100-102, 104-106, 114-117, 125, 128, 130, 138, 141, 144-147, 153, 161, 163, 167, 172, 180, 186, 187, 203, 217, 222, 242-244, 250, 259, 262, 263, 265, 268, 271, 273-275, 283, 290, 295, 306, 310, 323-325
LUCA 2:23a “come è scritto nella Legge di Geova”
RAGIONI: Benché qui i manoscritti greci a disposizione leggano nòmoi Kyrìou (lett. “legge di Signore”), ci sono valide ragioni per usare il nome divino nel testo principale. Nelle Scritture Greche Cristiane Kỳrios può riferirsi sia a Geova Dio che a Gesù Cristo, in base al contesto. Nelle Scritture Ebraiche ricorre molte volte un’espressione equivalente, che è una combinazione del termine ebraico per “legge” e del Tetragramma. (Vedi ad esempio Esodo 13:9; 2 Re 10:31; 1 Cronache 16:40; 22:12; 2 Cronache 17:9; 31:3; 34:14; 35:26; Neemia 9:3; Salmo 1:2; 119:1; Isaia 5:24; Geremia 8:8; Amos 2:4.) L’espressione “come è scritto” (e simili) è usata spesso nelle Scritture Greche Cristiane per introdurre citazioni dalle Scritture Ebraiche (Marco 1:2; Atti 7:42; 15:15; Romani 1:17; 9:33; 10:15). È usata anche nella Settanta in 2 Re 14:6 per introdurre una citazione della Legge. La formulazione più completa, “come è scritto nella Legge di Geova”, corrisponde a un’espressione delle Scritture Ebraiche che si trova in 2 Cronache 31:3 e 35:26, dove compare il nome divino. Gli studiosi hanno inoltre rilevato l’assenza dell’articolo determinativo davanti a Kỳrios laddove invece la grammatica greca lo richiederebbe; in pratica qui il termine è stato usato come se fosse un nome proprio. Pertanto, a motivo del contesto, del forte richiamo alle Scritture Ebraiche e dell’assenza dell’articolo, si è scelto di usare il nome divino nel testo principale. (Vedi l’argomentazione relativa a Luca 1:6.)
RISCONTRI:
Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento, a cura di H. Balz e G. Schneider, ed. italiana a cura di O. Soffritti, Paideia, Brescia, 1998, vol. 2, col. 133. Quest’opera di consultazione elenca Luca 2:23a tra i versetti in cui Kỳrios è uno dei modi in cui “Jahvé/Dio è designato”.
Grande Lessico del Nuovo Testamento, a cura di G. Kittel, continuato da G. Friederich, ed. italiana a cura di F. Montagnini, G. Scarpat, O. Soffritti, Paideia, Brescia, 1972, vol. 7, col. 1333. Quest’opera afferma che la locuzione nòmos kyrìou usata in Luca 2:23 “deriva forse da tôrat jhwh”.
The Scofield Reference Bible, a cura di C. I. Scofield, Oxford University Press, New York, NY, 1909. In una nota a Luca 2:23 si legge questa specifica: “Geova. Eso. 13:2, 12”.
The ‘Holy Scriptures’—A New Translation From the Original Languages, a cura di J. N. Darby, Stow Hill Bible and Tract Depot, Kingston-on-Thames, Gran Bretagna, 1949. In una nota in calce a Luca 2:23 si legge questa specifica: “Geova”.
TESTI A SOSTEGNO: J5-18, 22-24, 28-31, 33-36, 38-43, 46, 47, 49, 52, 55, 58-61, 65, 66, 88, 90, 93-95, 100-102, 104, 106, 114-117, 125, 141, 144-147, 153, 154, 167, 172, 180, 186, 187, 203, 213, 217, 222, 234, 236, 242-244, 250, 259, 262, 263, 265, 268, 271, 273-275, 283, 290, 295, 306, 310, 322-325
LUCA 2:24 “Legge di Geova”
RAGIONI: Vedi le argomentazioni relative a Luca 1:6; 2:23.
RISCONTRI:
Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento, a cura di H. Balz e G. Schneider, ed. italiana a cura di O. Soffritti, Paideia, Brescia, 1998, vol. 2, col. 133. Quest’opera di consultazione elenca Luca 2:24 tra i versetti in cui Kỳrios è uno dei modi in cui “Jahvé/Dio è designato”.
The ‘Holy Scriptures’—A New Translation From the Original Languages, a cura di J. N. Darby, Stow Hill Bible and Tract Depot, Kingston-on-Thames, Gran Bretagna, 1949. In una nota in calce a Luca 2:24 si legge questa specifica: “Geova”.
TESTI A SOSTEGNO: J5-18, 22-24, 28-36, 38-43, 46, 47, 49, 52, 55, 56, 58-61, 65, 66, 88, 90, 93-95, 100-102, 104, 106, 114-117, 122, 125, 130, 133, 141, 144-147, 153, 154, 163, 167, 172, 180, 186, 187, 203, 213, 217, 222, 234, 242-244, 250, 259, 262, 265, 268, 271, 273-275, 283, 290, 295, 306, 310, 322-325
LUCA 2:26 “il Cristo di Geova”
RAGIONI: Benché qui i manoscritti greci attualmente a disposizione leggano ton christòn Kyrìou (lett. “il Cristo di Signore”), ci sono valide ragioni per usare il nome divino nel testo principale. In copie disponibili della Settanta, questa espressione corrisponde all’ebraico mashìach YHWH, cioè “unto di Geova”, che ricorre 11 volte nelle Scritture Ebraiche (1 Samuele 24:6 [due occorrenze], 10; 26:9, 11, 16, 23; 2 Samuele 1:14, 16; 19:21; Lamentazioni 4:20). Analizzando il racconto di Luca e la Settanta, gli studiosi hanno rilevato l’assenza dell’articolo determinativo davanti a Kỳrios laddove invece la grammatica greca lo richiederebbe; in pratica il termine è stato usato come se fosse un nome proprio. Quindi il forte richiamo alle Scritture Ebraiche e l’assenza dell’articolo forniscono valide ragioni per considerare Kỳrios non un titolo ma un equivalente del nome divino. (Vedi l’argomentazione relativa a Luca 1:6.)
RISCONTRI:
Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento, a cura di H. Balz e G. Schneider, ed. italiana a cura di O. Soffritti, Paideia, Brescia, 1998, vol. 2, col. 133. Quest’opera di consultazione elenca Luca 2:26 tra i versetti in cui Kỳrios è uno dei modi in cui “Jahvé/Dio è designato”.
The Interpretation of St. Luke’s Gospel, a cura di R.C.H. Lenski, Augsburg Publishing House, Minneapolis, MN, 1961, p. 145. In un commento al versetto in esame si legge questa specifica: “Il Cristo del Signore (di Yahweh, come va inteso Κύριος in questi due capitoli)”.
Zondervan Illustrated Bible Backgrounds Commentary, a cura di Clinton E. Arnold, Zondervan, Grand Rapids, MI, 2002, vol. 1, pp. 345-346. Commentando Luca 2:26, quest’opera dice: “Questa locuzione corrisponde all’espressione dell’Antico Testamento ‘l’Unto del SIGNORE’ [...] e trasmette il significato di ‘strumento di redenzione scelto da Yahweh’”.
The Anchor Bible, a cura di Joseph A. Fitzmyer, Doubleday & Company, Inc., Garden City, NY, 1981, vol. 28, p. 427. Di Luca 2:26 questo commentario dice: “L’espressione dell’AT [Antico Testamento] ‘l’Unto di Yahweh’ (vedi ad esempio 1 Sam. 24:7, 11; 26:9, 11, 16, 23) è usata qui con il significato strettamente messianico di un Davide futuro, atteso”.
The ‘Holy Scriptures’—A New Translation From the Original Languages, a cura di J. N. Darby, Stow Hill Bible and Tract Depot, Kingston-on-Thames, Gran Bretagna, 1949. In una nota in calce a Luca 2:26 si legge questa specifica: “Geova”.
TESTI A SOSTEGNO: J5-18, 22-24, 28-36, 38-43, 46, 47, 49, 52, 58-61, 65, 66, 88, 90, 93-95, 100-105, 114-117, 122, 125, 128, 130, 138, 141, 144-147, 153, 154, 163, 167, 172, 180, 185, 187, 203, 217, 222, 242-244, 249, 259, 262, 263, 265, 268, 271, 273-275, 283, 290, 295, 310, 322-325
LUCA 2:39 “Legge di Geova”
RAGIONI: Benché qui i manoscritti greci a disposizione leggano nòmon Kyrìou (lett. “legge di Signore”), ci sono valide ragioni per usare il nome divino nel testo principale. Nelle Scritture Ebraiche ricorre molte volte un’espressione equivalente, che è una combinazione del termine ebraico per “legge” e del Tetragramma. (Vedi ad esempio Esodo 13:9; 2 Re 10:31; 1 Cronache 16:40; 22:12; 2 Cronache 17:9; 31:3; Neemia 9:3; Salmo 1:2; 119:1; Isaia 5:24; Geremia 8:8; Amos 2:4.) Inoltre è interessante notare che davanti a Kỳrios non compare l’articolo determinativo laddove invece la grammatica greca lo richiederebbe; in pratica qui il termine è stato usato come se fosse un nome proprio. Pertanto, a motivo del forte richiamo alle Scritture Ebraiche e dell’assenza dell’articolo, si è scelto di usare il nome divino nel testo principale. (Vedi le argomentazioni relative a Luca 1:6; 2:23.)
RISCONTRI:
Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento, a cura di H. Balz e G. Schneider, ed. italiana a cura di O. Soffritti, Paideia, Brescia, 1998, vol. 2, col. 133. Quest’opera di consultazione elenca Luca 2:39 tra i versetti in cui Kỳrios è uno dei modi in cui “Jahvé/Dio è designato”.
The ‘Holy Scriptures’—A New Translation From the Original Languages, a cura di J. N. Darby, Stow Hill Bible and Tract Depot, Kingston-on-Thames, Gran Bretagna, 1949. In una nota in calce a Luca 2:39 si legge questa specifica: “Geova”.
TESTI A SOSTEGNO: J5-18, 22-24, 28-36, 38, 40-44, 46-49, 52, 55, 59-61, 65, 66, 88, 90, 93-95, 100-104, 106, 114-117, 122, 125, 128, 138, 141, 144-147, 153, 154, 161, 167, 172, 180, 185-187, 203, 213, 217, 222, 234, 242-244, 250, 259, 262, 265, 268, 271, 273-275, 283, 290, 295, 306, 310, 322-325
LUCA 5:17 “potenza di Geova”
RAGIONI: Benché qui i manoscritti greci usino il termine Kỳrios (“Signore”), ci sono valide ragioni per usare il nome divino nel testo principale. Nelle Scritture Greche Cristiane Kỳrios può riferirsi sia a Geova Dio che a Gesù Cristo, in base al contesto. E qui dal contesto è evidente che Kỳrios è usato in riferimento a Dio; inoltre il termine greco dỳnamis, che può essere reso “potenza” o “forza”, compare nella Settanta in punti in cui il testo ebraico fa riferimento alla potenza, o forza, di Geova e usa il Tetragramma nell’immediato contesto (Salmo 21:1, 13; 93:1; 118:15). In relazione a Luca 5:17, gli studiosi hanno inoltre rilevato l’assenza dell’articolo determinativo davanti a Kỳrios laddove invece la grammatica greca lo richiederebbe; in pratica il termine è stato usato come se fosse un nome proprio. Questo è degno di nota. Infatti, mentre il nome divino era presente in antiche copie della Settanta, nelle copie successive è stato sostituito con Kỳrios, ma spesso nella sostituzione non è stato usato l’articolo determinativo laddove invece la grammatica greca lo avrebbe richiesto. L’inusuale assenza dell’articolo è quindi un’altra indicazione del fatto che qui Kỳrios è un sostituto del nome divino. Pertanto, a motivo del forte richiamo alle Scritture Ebraiche e dell’assenza dell’articolo, si è scelto di usare il nome divino nel testo principale. (Vedi le argomentazioni relative a Luca 1:6, 16.)
RISCONTRI:
Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento, a cura di H. Balz e G. Schneider, ed. italiana a cura di O. Soffritti, Paideia, Brescia, 1998, vol. 2, col. 133. Quest’opera di consultazione elenca Luca 5:17 tra i versetti in cui Kỳrios è uno dei modi in cui “Jahvé/Dio è designato”.
The Interpretation of St. Luke’s Gospel, a cura di R.C.H. Lenski, Augsburg Publishing House, Minneapolis, MN, 1961, p. 292. Commentando il versetto in esame, quest’opera afferma: “Κύριος [Kỳrios] senza articolo, come è evidente dai primi capitoli di Luca, designa Yahweh”.
New Testament Commentary—Exposition of the Gospel According to Luke, a cura di William Hendriksen, Baker Academic, Grand Rapids, MI, ristampa 2007 (1ª ed. 1978), p. 294. Questo commentario afferma a proposito di Luca 5:17: “È degno di nota che Luca aggiunga che la potenza del Signore, cioè di Geova, era con Gesù ‘perché compisse guarigioni’”.
A Critical and Exegetical Commentary on the Gospel According to St. Luke, di Alfred Plummer, Charles Scribner’s Sons, New York, NY, 1920, p. 152. Commentando Luca 5:17, quest’opera afferma: “‘La potenza di Geova era con Lui perché grazie a essa sanasse’ [...]. Κύριος [Kỳrios] senza l’articolo designa Geova”.
Word Pictures in the New Testament, a cura di Archibald Thomas Robertson, Harper and Brothers Publishers, New York, NY, 1930, vol. 2, p. 74. A proposito di Luca 5:17 quest’opera afferma: “Qui Kuriou si riferisce a Geova”.
The Anchor Bible, a cura di Joseph A. Fitzmyer, Doubleday & Company, Inc., Garden City, NY, 1981, vol. 28, p. 582. Dell’espressione riportata in Luca 5:17 questo commentario dice: “L’espressione, chiaramente coniata da Luca, è una descrizione della potenza di Yahweh che era presente in Gesù perché potesse guarire le persone. In effetti richiama 4:14, 36 e introduce il miracolo e la dichiarazione che seguono. Qui Kyrios è chiaramente distinto da Gesù e significa Yahweh”.
A Critical and Exegetical Commentary on the Gospel According to S. Luke, di Alfred Plummer, 4ª ed., T & T Clark, Edimburgo, Scozia, 1916, p. 152. Commentando Luca 5:17, quest’opera afferma: “[Luca] chiama spesso Cristo ‘il Signore’, ma in questi casi Κύριος [Kỳrios] ha sempre l’articolo [7:13; 10:1; 11:39; 12:42; 13:15; 17:5, 6; 18:6; 19:8; 22:61]. Κύριος [Kỳrios] senza l’articolo indica Geova [1:11; 2:9; 4:18; Atti 5:19; 8:26, 39; 12:7]”.
The New American Commentary, a cura di Robert H. Stein, B&H Publishing Group, Nashville, TN, 1992, vol. 24, p. 176. Commentando Luca 5:17, quest’opera afferma: “Qui il termine ‘Signore’ si riferisce a Dio/YHWH come in 1:6, 9, 11, 15, 16”.
Évangile Selon Saint Luc, a cura di M. J. Lagrange, Librairie Victor Lecoffre, Parigi 1921, p. 165. Commentando Luca 5:17, quest’opera afferma: “Ma quando Luca non mette l’articolo, Κύριος [Kỳrios] è Iahvé”. L’opera cita poi casi simili, quali Luca 1:11; 2:9; 4:18; Atti 5:19; 8:26, 39; 12:7.
The ‘Holy Scriptures’—A New Translation From the Original Languages, a cura di J. N. Darby, Stow Hill Bible and Tract Depot, Kingston-on-Thames, Gran Bretagna, 1949. In una nota in calce a Luca 5:17 si legge questa specifica: “Geova”.
TESTI A SOSTEGNO: J7-12, 14-18, 22-24, 28-36, 38-44, 46, 47, 52, 55, 58, 61, 65, 66, 88, 90, 93-96, 100-104, 106, 115-117, 125, 130, 138, 144-147, 153, 154, 172, 186, 187, 222, 242, 259, 262, 265, 268, 271, 273, 275, 283, 290, 295, 310, 322-325
LUCA 20:37 “dove chiama Geova”
RAGIONI: Benché qui i manoscritti greci a disposizione usino il termine Kỳrios (“Signore”), ci sono valide ragioni per usare il nome divino nel testo principale. Il contesto indica che Kỳrios si riferisce a Dio. La citazione in questo versetto è tratta da Esodo 3:6; i versetti precedenti mostrano che è “Geova” che sta parlando (Esodo 3:4, 5). Visto questo forte richiamo alle Scritture Ebraiche, è stato usato il nome divino nel testo principale. In relazione a Luca 20:37, gli studiosi hanno inoltre rilevato l’assenza dell’articolo determinativo davanti a Kỳrios laddove invece la grammatica greca lo richiederebbe. Questo è degno di nota. Infatti, mentre il nome divino era presente in antiche copie della Settanta, nelle copie successive è stato sostituito con Kỳrios, ma nella sostituzione non è stato usato l’articolo determinativo laddove invece la grammatica greca lo avrebbe richiesto. Quindi l’inusuale assenza dell’articolo è un’altra indicazione del fatto che qui Kỳrios è un sostituto del nome divino. (Vedi le argomentazioni relative a Luca 1:6, 16.)
RISCONTRI:
Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento, a cura di H. Balz e G. Schneider, ed. italiana a cura di O. Soffritti, Paideia, Brescia, 1998, vol. 2, col. 133. Quest’opera di consultazione elenca Luca 20:37 tra i versetti in cui Kỳrios è uno dei modi in cui “Jahvé/Dio è designato”.
The Interpretation of St. Luke’s Gospel, a cura di R.C.H. Lenski, Augsburg Publishing House, Minneapolis, MN, 1961, p. 999. Commentando il versetto in esame, quest’opera afferma: “Era stato il Signore (Yahweh) a usare questo nome del patto per riferirsi a sé stesso al roveto”.
A Translator’s Handbook on the Gospel of Luke, a cura di J. Reiling e J. L. Swellengrebel, Alleanza Biblica Universale, Londra, 1971, p. 655. Nel commento a Luca 20:37 quest’opera afferma: “Kurios (cfr. 1:6) è senza articolo, come fosse un nome proprio”.
The Anchor Bible, a cura di Joseph A. Fitzmyer, Doubleday, New York, NY, 1985, vol. 28-28A, p. 1306. Del versetto in esame questo commentario dice: “Quando parla del Signore: ovvero Yahweh (vedi Eso. 3:4)”. E aggiunge: “Il punto della questione è che Yahweh si identifica davanti a Mosè come l’Iddio dei patriarchi molto tempo dopo che erano morti”.
The ‘Holy Scriptures’—A New Translation From the Original Languages, a cura di J. N. Darby, Stow Hill Bible and Tract Depot, Kingston-on-Thames, Gran Bretagna, 1949. In una nota in calce a Luca 20:37 si legge questa specifica: “Geova”.
TESTI A SOSTEGNO: J9, 11-18, 21-24, 27-44, 46-49, 52, 54, 55, 57-61, 65, 66, 86, 88, 90, 91, 93, 95, 96, 100-103, 105, 106, 112, 114-117, 121, 124, 125, 129, 130, 138, 144-147, 149, 153, 154, 161, 164-167, 170, 171, 178, 180, 181, 183, 185-187, 197, 200, 203, 209, 213, 217, 222, 242-244, 250, 259, 262, 265, 268, 271, 273-275, 278, 279, 283, 290, 295-297, 300, 306, 310, 322-325