CAPITOLO 4
Geova esalta il suo nome
1, 2. In che modo la Traduzione del Nuovo Mondo esalta il nome di Dio?
ERA martedì 2 dicembre 1947. Quella mattina, fresca ma assolata, un piccolo gruppo di fratelli unti della Betel di Brooklyn si accinse a compiere un’impresa immane. Il lavoro era così impegnativo che li tenne occupati per i successivi 12 anni. Alla fine, domenica 13 marzo 1960, portarono a termine il testo di una nuova traduzione biblica. Tre mesi dopo, il 18 giugno, in occasione di un’assemblea a Manchester, in Inghilterra, il fratello Nathan Knorr presentò a un uditorio entusiasta l’ultimo volume della Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture. L’oratore espresse bene i sentimenti di tutti i presenti quando esclamò: “Oggi è dunque un giorno di allegrezza [...] per i testimoni di Geova del mondo intero!” Fra le notevoli caratteristiche di questa nuova traduzione ce n’era una in particolare che suscitò grande gioia: il frequente uso del nome proprio di Dio.
2 Molte traduzioni bibliche omettono il nome divino. Ma gli unti servitori di Geova si opposero fermamente al complotto ordito da Satana per cancellare dalla memoria umana questo nome. Nell’introduzione della Traduzione del Nuovo Mondo si leggeva: “La principale caratteristica di questa traduzione è il ripristino del nome divino al suo giusto posto”. La Traduzione del Nuovo Mondo usa il nome proprio di Dio, Geova, più di 7.000 volte. È straordinario il modo in cui esalta il nome del nostro Padre celeste, Geova!
3. (a) Cosa compresero i nostri fratelli riguardo al significato del nome di Dio? (b) Come vanno intese le parole riportate in Esodo 3:13, 14? (Vedi il riquadro “Il significato del nome di Dio”.)
3 Inizialmente gli Studenti Biblici pensavano che il nome di Dio significasse “Io sono colui che sono” (Eso. 3:14, “Bibbia del re Giacomo”). Così La Torre di Guardia del 1º gennaio 1926 (1º aprile in italiano) affermò: “Il nome Geova significa l’Esistente di per sé, [...] Colui che non ha né principio né fine”. Comunque, nel momento in cui i traduttori della Traduzione del Nuovo Mondo si accinsero al lavoro, Geova aveva già aiutato il suo popolo a comprendere che il significato del suo nome non è semplicemente legato alla sua autoesistenza, ma soprattutto al fatto che ha un proposito e agisce per portarlo a compimento. Capirono che il nome Geova significa letteralmente “Egli fa divenire”. In effetti Geova ha fatto venire all’esistenza l’universo e gli esseri intelligenti e continua a fare in modo che la sua volontà e il suo proposito si realizzino. Perché è così importante che il nome di Dio sia esaltato? Cosa possiamo fare noi perché ciò avvenga?
La santificazione del nome di Dio
4, 5. (a) Quando preghiamo “sia santificato il tuo nome”, cosa stiamo chiedendo? (b) Come e quando Dio santificherà il suo nome?
4 Geova vuole che il suo nome sia esaltato. In effetti, santificarlo è ciò a cui tiene più di ogni altra cosa, come è evidente dalla prima richiesta della preghiera modello di Gesù: “Sia santificato il tuo nome” (Matt. 6:9). Quando pronunciamo queste parole, per cosa stiamo pregando?
5 Come abbiamo visto nel capitolo 1, le parole “sia santificato il tuo nome” rappresentano una delle tre richieste menzionate nella preghiera modello di Gesù che riguardano il proposito di Geova. Le altre due sono: “Venga il tuo regno. Si compia la tua volontà” (Matt. 6:10). Quindi, proprio come chiediamo a Geova di agire perché venga il suo Regno e si compia la sua volontà, così gli chiediamo di agire per santificare il suo nome. In altre parole chiediamo a Geova di intervenire per togliere tutto il biasimo che è stato recato al suo nome a partire dalla ribellione nell’Eden. Come risponderà Geova a tale preghiera? Lui stesso dice: “Certamente santificherò il mio grande nome, che era profanato fra le nazioni” (Ezec. 36:23; 38:23). Ad Armaghedon, quando eliminerà la malvagità, Geova santificherà il suo nome di fronte a tutta la creazione.
6. Come possiamo avere una parte nella santificazione del nome di Dio?
6 Nel corso della storia Geova ha permesso ai suoi servitori di avere una parte nella santificazione del suo nome. Certo, noi non possiamo rendere il nome divino più santo, perché lo è già in senso assoluto. Allora come possiamo santificarlo? Isaia afferma: “Geova degli eserciti, egli è Colui che dovete trattare come santo”. E riguardo ai suoi servitori, Geova stesso dice: “Santificheranno il mio nome [...] e avranno rispettoso timore dell’Iddio d’Israele” (Isa. 8:13; 29:23). Se trattiamo, o consideriamo, il nome di Dio come qualcosa di distinto e superiore rispetto a ogni altro nome, se rispettiamo ciò che rappresenta e aiutiamo altri a fare lo stesso, lo stiamo santificando. Dimostriamo il nostro timore reverenziale per il nome di Dio specialmente quando riconosciamo Geova quale nostro Sovrano e gli ubbidiamo di tutto cuore (Prov. 3:1; Riv. 4:11).
Preparati per portare ed esaltare il nome di Dio
7, 8. (a) Perché ci volle del tempo prima che il popolo di Dio potesse portare il Suo nome? (b) Cosa prenderemo in esame ora?
7 I servitori di Dio dei tempi moderni usano il nome divino nelle loro pubblicazioni sin dagli anni ’70 del XIX secolo. Per esempio, La Torre di Guardia di Sion dell’agosto 1879 e i Canti della sposa, un libro di cantici pubblicato quello stesso anno, menzionavano il nome Geova. Eppure, prima di permettere ai suoi servitori di chiamarsi pubblicamente col suo santo nome, Geova volle a quanto pare che possedessero i requisiti necessari per quel grande privilegio. In che modo preparò quei primi Studenti Biblici affinché portassero il suo nome?
8 Guardando indietro, notiamo che tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900 Geova fece in modo che il suo popolo comprendesse in maniera più chiara importanti verità legate al suo nome. Prendiamone in esame tre.
9, 10. (a) Perché inizialmente gli articoli della Torre di Guardia si incentravano sulla figura di Gesù? (b) Quale cambiamento avvenne a partire dal 1919, e con quali risultati? (Vedi anche il riquadro “La Torre di Guardia esalta il nome di Dio”.)
9 Primo, i servitori di Geova compresero la giusta importanza del nome di Dio. I primi Studenti Biblici consideravano il riscatto l’insegnamento principale della Bibbia. Questo spiega perché La Torre di Guardia spesso si incentrava sulla figura di Gesù. Per esempio, nel primo anno di pubblicazione della rivista le ricorrenze del nome Gesù furono dieci volte superiori rispetto a quelle del nome Geova. Parlando di quegli anni, La Torre di Guardia del 15 marzo 1976 (1º settembre in italiano) fece notare che gli Studenti Biblici avevano dato eccessiva importanza a Gesù. Col tempo, però, Geova li aiutò a comprendere che la Bibbia dà maggior risalto al suo nome. Come influì questo sugli Studenti Biblici? Lo stesso articolo della Torre di Guardia diceva che specialmente a partire dal 1919 questi “cominciarono a mostrare più apprezzamento per Geova Dio, il celeste Padre del Messia”. Infatti, durante il decennio successivo La Torre di Guardia menzionò il nome di Dio più di 6.500 volte!
10 Dando al nome Geova il giusto riconoscimento, i nostri fratelli mostrarono amore per quel nome. Al pari di Mosè, erano determinati a ‘dichiarare il nome di Geova’ (Deut. 32:3; Sal. 34:3). Come promesso nelle Scritture, Geova a sua volta prese atto dell’amore che avevano per il suo nome e mostrò loro favore (Sal. 119:132; Ebr. 6:10).
11, 12. (a) Che cambiamento subirono le nostre pubblicazioni poco dopo il 1919? (b) Su cosa Geova attirò l’attenzione dei suoi servitori, e perché?
11 Secondo, i veri cristiani giunsero al corretto intendimento dell’opera assegnata loro da Dio. Poco dopo il 1919, i fratelli unti che dirigevano l’opera furono spinti a esaminare il libro profetico di Isaia. Successivamente le nostre pubblicazioni cominciarono a dare più risalto all’opera di predicazione. Perché questo cambiamento si rivelò “cibo a suo tempo”? (Matt. 24:45).
12 Prima del 1919 La Torre di Guardia non aveva mai esaminato nel dettaglio la dichiarazione di Isaia: “‘Voi siete i miei testimoni’, è l’espressione di Geova, ‘pure il mio servitore che io ho scelto’”. (Leggi Isaia 43:10-12.) Ma poco dopo il 1919 le nostre pubblicazioni cominciarono a prestare attenzione a queste parole, incoraggiando tutti gli unti a partecipare all’opera assegnata loro da Geova: rendergli testimonianza. Basti pensare che, solo dal 1925 al 1931, il capitolo 43 di Isaia fu esaminato in 57 numeri della Torre di Guardia e ciascun numero applicava le parole di Isaia ai veri cristiani. È ovvio quindi che in quegli anni Geova stava attirando l’attenzione dei suoi servitori sull’opera che dovevano compiere. Perché? In un certo senso perché fossero “prima provati in quanto all’idoneità” (1 Tim. 3:10). Prima di essere degni di portare il suo nome, gli Studenti Biblici dovevano dimostrare a Geova con le loro opere di essere davvero suoi testimoni (Luca 24:47, 48).
13. In che modo la Parola di Dio rivela qual è la questione più importante in assoluto?
13 Terzo, i servitori di Geova capirono l’importanza della santificazione del nome di Dio. Negli anni ’20 compresero che la santificazione del nome di Dio è la questione più importante in assoluto. In che modo la Parola di Dio rivela questa verità fondamentale? Vediamo due esempi. Quale fu la ragione principale per cui Dio liberò Israele dall’Egitto? Egli stesso affermò: “Perché il mio nome sia dichiarato in tutta la terra” (Eso. 9:16). E perché mostrò misericordia agli israeliti quando si ribellarono a lui? Ancora una volta è lui a spiegarlo: “Agivo per amore del mio proprio nome affinché non fosse profanato davanti agli occhi delle nazioni” (Ezec. 20:8-10). Cosa impararono gli Studenti Biblici da questi e altri passi della Bibbia?
14. (a) Cosa comprese il popolo di Dio verso la fine degli anni ’20? (b) Come influì sull’opera di predicazione il fatto che gli Studenti Biblici avessero acquisito un intendimento più profondo? (Vedi anche il riquadro “Un potente incentivo a predicare”.)
14 Verso la fine degli anni ’20 il popolo di Dio comprese cosa implicava ciò che Isaia aveva scritto circa 2.700 anni prima riguardo a Geova: “Così tu guidasti il tuo popolo, per farti un nome glorioso” (Isa. 63:14, La Nuova Diodati). Gli Studenti Biblici capirono che la questione principale non era la salvezza dell’uomo, ma la santificazione del nome di Dio (Isa. 37:20; Ezec. 38:23). Nel 1929 il libro Profezia, parlando di questa verità, disse: “Il nome di Geova costituisce il più vitale dilemma che mai si sia presentato davanti alla creazione”. Questa correzione nell’intendimento fornì ai servitori di Dio un incentivo in più per rendergli testimonianza e per riabilitare il suo nome dalle calunnie.
15. (a) A quali conclusioni erano ormai giunti i nostri fratelli all’inizio degli anni ’30? (b) Cosa avrebbe fatto Geova a questo punto?
15 All’inizio degli anni ’30 i nostri fratelli ormai avevano compreso la giusta importanza del nome divino, avevano capito meglio quale fosse l’opera assegnata loro da Dio e avevano colto con maggior chiarezza la questione più importante di tutte. Era arrivato per Geova il momento di concedere ai suoi servitori l’onore di portare pubblicamente il suo nome. Per vedere come si arrivò a questo, prendiamo in esame alcuni eventi del passato.
Geova prepara “un popolo per il suo nome”
16. (a) In che modo Geova esalta il suo nome? (b) Chi fu inizialmente il popolo per il nome di Dio?
16 Un modo in cui Geova esalta il suo nome è avendo un popolo sulla terra che lo porta. Dal 1513 a.E.V. in poi la nazione di Israele rappresentò Geova quale suo popolo (Isa. 43:12). Ma gli israeliti vennero meno al patto stipulato con Dio e nel 33 E.V. persero la loro speciale relazione con lui. Poco dopo Geova “rivolse l’attenzione alle nazioni per trarne un popolo per il suo nome” (Atti 15:14). Quel popolo appena scelto, formato da seguaci unti di Cristo provenienti da varie nazioni, fu chiamato “Israele di Dio” (Gal. 6:16).
17. Cosa riuscì a fare Satana?
17 Verso il 44 i discepoli di Cristo “furono per divina provvidenza chiamati cristiani” (Atti 11:26). Inizialmente quel nome li distingueva dagli altri perché designava solo i veri cristiani (1 Piet. 4:16). Come Gesù aveva indicato nella parabola del grano e delle zizzanie, però, Satana riuscì nel suo intento di far chiamare cristiani tutti coloro che pretendevano di seguire le orme di Gesù. Di conseguenza per molti secoli non fu facile distinguere i veri cristiani dai finti. Ma le cose cominciarono a cambiare durante il “tempo della mietitura”, che iniziò nel 1914. Perché? Perché gli angeli cominciarono a separare i veri cristiani dai finti (Matt. 13:30, 39-41).
18. Cosa spinse i nostri fratelli a scegliere un nuovo nome?
18 Dopo la nomina dello schiavo fedele nel 1919, Geova aiutò i suoi servitori a comprendere quale fosse l’opera che aveva assegnato loro. Si accorsero subito che la predicazione di casa in casa li differenziava da tutti i finti cristiani. Una volta capito questo, si resero presto conto che il nome “Studenti Biblici” non li distingueva abbastanza. Lo scopo principale della loro vita non era semplicemente studiare la Bibbia, ma rendere testimonianza a Dio, nonché onorare ed esaltare il suo nome. Quale nome sarebbe stato adatto all’opera che stavano compiendo? La risposta fu data nel 1931.
19, 20. (a) Quale emozionante risoluzione fu presentata a un’assemblea del 1931? (b) Come reagirono i nostri fratelli all’adozione del nuovo nome?
19 Nel luglio del 1931 circa 15.000 Studenti Biblici si ritrovarono a Columbus, nell’Ohio, per un’assemblea. Si chiedevano cosa significassero le due grandi lettere J e W che comparivano sul programma stampato. Alcuni pensarono “Just Watch” (state a guardare), altri “Just Wait” (aspettate). Poi domenica 26 luglio il fratello Rutherford presentò una risoluzione che tra le altre cose affermava con vigore: “Desideriamo essere conosciuti e chiamati con il nome, cioè, testimoni di Geova”. In quel momento tutti i presenti capirono il significato di quelle lettere enigmatiche: Jehovah’s Witnesses (Testimoni di Geova), un nome scritturale basato su Isaia 43:10.
20 I presenti risposero alla risoluzione con un alto grido e un lungo applauso. Via radio, quell’entusiastica reazione fu udita in mezzo mondo! Ernest e Naomi Barber, in Australia, riferirono: “Quando in America scoppiarono gli applausi, a Melbourne i fratelli balzarono in piedi e applaudirono anche loro a lungo. Non lo dimenticheremo mai!”a
Il nome di Dio viene esaltato in tutto il mondo
21. In che modo il nuovo nome diede impulso all’opera di predicazione?
21 Il nome scritturale Testimoni di Geova diede ai servitori di Dio maggior vigore per l’opera di predicazione. Edward e Jessie Grimes, una coppia di pionieri degli Stati Uniti che parteciparono all’assemblea del 1931 a Columbus, dissero: “Siamo usciti di casa Studenti Biblici e siamo tornati Testimoni di Geova. Eravamo felici di avere un nome che contribuisse a magnificare il nome del nostro Dio”. A questo scopo, dopo quell’assemblea alcuni Testimoni usarono un nuovo metodo. Si presentavano ai padroni di casa porgendo loro un biglietto su cui era scritto: “Sono un testimone di GEOVA che predica il Regno di GEOVA Dio”. Quei fedeli erano orgogliosi di portare il nome Geova ed erano pronti a farne conoscere l’importanza in lungo e in largo (Isa. 12:4).
“Siamo usciti di casa Studenti Biblici e siamo tornati Testimoni di Geova”
22. Cosa indica che i servitori di Geova hanno una chiara identità?
22 Sono passati molti anni da quando Geova ha spinto i nostri fratelli unti ad adottare questo nome. In questo lasso di tempo Satana è forse riuscito a oscurare la nostra identità quali servitori di Dio? Ci ha inglobato nel panorama religioso mondiale? Assolutamente no! La nostra identità di testimoni di Dio è più chiara che mai. (Leggi Michea 4:5; Malachia 3:18.) Difatti il nome di Dio viene talmente associato a noi che chiunque oggi lo usi è subito identificato come testimone di Geova. Invece di essere adombrata da un’infinità di false religioni, paragonate a monti, la vera adorazione è ‘fermamente stabilita al di sopra della cima dei monti’ (Isa. 2:2). Senza dubbio oggi l’adorazione di Geova e il suo santo nome vengono magnificati.
23. Secondo Salmo 121:5, quale verità ci dà molta forza?
23 Sapere che Geova ci proteggerà ora e in futuro dagli attacchi di Satana ci dà molta forza (Sal. 121:5). Abbiamo ogni motivo per provare gli stessi sentimenti del salmista, che scrisse: “Felice è la nazione il cui Dio è Geova, il popolo che egli ha scelto come sua eredità” (Sal. 33:12).
a Per ulteriori dettagli riguardo all’uso della radio, vedi il capitolo 7, pagine 72-74.