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  • g72 22/7 pp. 24-27
  • Tempo per costruire nel paese degli uccelli

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  • Tempo per costruire nel paese degli uccelli
  • Svegliatevi! 1972
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  • Quelli che non costruiscono i nidi
  • La dimora degli uccelli che nidificano
  • Materiali da costruzione e forme dei nidi
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Altro
Svegliatevi! 1972
g72 22/7 pp. 24-27

Tempo per costruire nel paese degli uccelli

COME vi sentireste se doveste costruire una nuova casa ogni anno subito dopo essere arrivato da un viaggio di centinaia di chilometri? Quale sarebbe la vostra attitudine se questa nuova casa la poteste usare solo per sei o sette mesi? Questo è esattamente ciò che gli uccelli di tutte le specie fanno ogni primavera nelle regioni settentrionali della nostra terra!

Con entusiasmo vanno in giro raccogliendo vari materiali da usare nella costruzione di intimi nidi per accogliere i loro futuri piccoli. Spinti dall’istinto che hanno avuto da Dio e usando solo il becco come strumento per formarli, questi uccelli si dedicano a un sorprendente programma di costruzione.

Quelli che non costruiscono i nidi

Non tutti gli uccelli, naturalmente, si dedicano a primavera alla costruzione del nido. Alcuni tornano ai nidi vecchi, fanno le riparazioni che possono essere necessarie e quindi vi prendono di nuovo residenza. Altri uccelli non si danno la pena di costruire un nido. Fra questi sono certe tringhe e i corrieri. Le femmine di queste specie si accontentano semplicemente di deporre le uova a terra, dove muschio e foglie formano uno scarso nido. Comunque, la sapienza divina ha compensato il pericolo che questo potrebbe presentare. I piccoli di questi uccelli nascono coperti di lanuggine e possono correre in giro. Quando escono dal guscio, si asciugano la lanuggine alla calda luce solare e quindi fuggono in un luogo sicuro.

L’uria è un altro uccello che non si dà la pena di costruirsi il nido. La madre uria ha l’insolita abitudine di deporre le uova sul ciglio dei pendii. Potreste pensare che questo sarebbe l’ultimo luogo sulla terra su cui un uccello deporrebbe le uova, giacché vi è sempre il pericolo che rotolino giù e finiscano per rompersi. Ma il Creatore dell’uria ha considerato questa possibilità. Le uova di uria sono a forma di trottola e hanno un guscio duro che non si rompe facilmente. Ora, in che modo tutto questo serve da protezione?

Un amatore di uccelli mentre osservava l’uria fece un esperimento che risponde a questa domanda. Egli fece rotolare un suo uovo giù per il pendio. Riferì che l’uovo non rotolò in linea retta, ma rotolò da una parte all’altra come una trottola fino a fermarsi col suo duro guscio intatto. Nemmeno un uovo di questa forma affusolata rotolò giù dal ciglio. Solo un intelligente Creatore avrebbe potuto concepire la forma di queste uova come un mezzo per tenerle al sicuro sul ciglio di quei pendii dove sono deposte!

Anche i succiacapre e i rincopi neri si risparmiano il lavoro di costruirsi i nidi. I succiacapre semplicemente depongono le uova, che hanno un colore protettivo, sulla nuda terra, sulla ghiaia, in cima a una roccia, o perfino sul granito della terrazza di qualche edificio cittadino. In quanto al rincope nero, semplicemente si acquatta sulla sabbia sciolta, e si gira e rigira facendo una bassa buca per deporvi le uova. Un metodo che risparmia un bel po’ di fatica!

La dimora degli uccelli che nidificano

I posti dove gli uccelli che nidificano preferiscono mettere sù casa sono così vari come gli uccelli stessi. Anche fra le stesse specie, i luoghi per nidificare sono considerevolmente vari.

La famiglia dello scricciolo ne provvede un rimarchevole esempio. L’uccello maschio comincia la costruzione erigendo un nido rozzo. Quindi va in un altro luogo e ne costruisce un altro. E come viene portato a far ciò! Esso costruisce un nido rozzo in ogni posto adatto del suo dominio. In seguito, quando arriva la sua compagna, la conduce in un giro d’ispezione di queste probabili dimore così che essa possa scegliere quella che soddisfa i suoi desideri. Quindi essa vi mette i suoi ceppi e costruisce il nido secondo il proprio gusto.

E quali sono esattamente alcuni luoghi dove il sig. e la sig.ra Scricciolo hanno messo sù casa? Le investigazioni han rivelato che usano buche di picchio, case di uccelli, cesti per il pesce, sacchetti di mollette per i panni, scarpe vecchie, barattoli di stagno, cappelli, un vecchio radiatore di automobile, sì, si sono perfino messi in una gamba di un paio di pantaloni, in una tasca di vestaglia e in un paio di mutandine da bagno! Evidentemente, per gli scriccioli, l’alloggio non è un problema!

È interessante notare che i nidi rozzi che la sig.ra Scricciolo rifiuta non sono demoliti. Un’autorità dice che questi nidi servano a scoraggiare altri probabili cercatori di alloggio onde non entrino nel dominio degli scriccioli. Perché? Perché gli scriccioli allevano una grande famiglia, per cui le esigenze alimentari sono enormi. Quindi le immediate vicinanze dell’allevamento degli scriccioli con la loro provvista alimentare devono essere mantenute libere da qualsiasi competizione di altre famiglie con bocche affamate.

Considerate ora un altro parente di questa famiglia, lo scricciolo dei cacti, che dimora nel deserto. L’istinto spinge questo uccello a trovarsi il nido in un luogo che non incoraggia il traffico, sì, la parte più spinosa del non invitante fico d’India. Qui il suo nido globulare è ben guardato dalle spine che sono come tante spade pronte a ferire e trafiggere chiunque vada a battervi contro con noncuranza. E un altro cugino, lo scricciolo delle rocce, fa il nido nei crepacci rocciosi, servendosi spesso di piccole pietre per formare un pavimento che conduca al suo ingresso. Lo scricciolo delle paludi, un altro parente ancora, si costruisce la casa ben mimetizzata molto dentro la vegetazione delle paludi.

Quel primaverile e popolare preferito di ogni tempo, il pettirosso, fa il nido in una varietà di luoghi. Si serve di rami o di biforcazioni di alberi; di arbusti, viti di pergolati, archi di rose, pali di siepi, muri di pietra, angoli di edifici, ponti, barche e vagoni e perfino qualche mensola di nidificazione eretta da qualche uomo benigno. Si è osservato che l’altezza di questi posti varia da qualche metro a una ventina di metri da terra.

Forse il luogo più strano di tutti per un nido è quello del merlo acquaiolo, un piccolo uccello acquatico che per l’intero anno risiede sui lontani monti occidentali dell’America Settentrionale. Questa creatura spesso fa il nido negli spruzzi di una cateratta, o alcune volte anche dietro la cateratta dove l’unico ingresso possibile è proprio attraverso l’acqua che cade! O lo costruisce fra le radici di un albero o nel crepaccio di una roccia vicino alla cascata d’acqua. Proprio il posto giusto per un uccello che prova piacere a camminare sotto l’acqua!

Materiali da costruzione e forme dei nidi

I nidi degli uccelli sono affascinanti. Vi è in essi qualche cosa che sembra vi inviti, sì, che sembra vi chiami a guardarli più da vicino. Le persone che ne trovano uno abbandonato non possono fare a meno di meravigliarsi della sua architettura. Benché intessuti con materiali primitivi e tenuti uniti dal fango, i nidi non sono in nessun senso una cosa da poco, poiché di solito sopportano pioggia e forti venti, rimanendo usualmente ancorati al luogo dove sono stati costruiti. Ivi terrà al sicuro il suo prezioso carico di uova in ogni specie di tempo. E pensare che una piccola creatura ha fatto tutto questo per istinto usando solo il suo becco come strumento da costruzione!

Quali sono alcuni dei materiali che queste creature volatili usano per costruire i loro sorprendenti allevamenti? Alcune cose che usano sono ceppi, erba, foglie, scorza, piume, peli umani e di cavallo e fango impiegato come legante, alcune volte rafforzato da saliva d’uccello. L’interno del nido dove si depongono le uova è generalmente ricoperto di materiali soffici come muschio, ragnatele, lanugine delle piante di cotone, fili e perfino filacce di un essiccatoio di panni!

Il nido del merlo acquaiolo, che è fatto di erba, foglie e ceppi, usa in modo notevole muschio verde. Questo uccello è massimamente meticoloso circa la condizione del muschio. Dev’esser tenuto verde per mimetizzare il suo nido, che è di forma più o meno sferica e ha un diametro che misura dai quindici ai diciotto centimetri. Si dice che questi uccelli a volte spruzzino le gocce d’acqua delle ali per mantenere il muschio d’aspetto fresco e verde se dov’è situato il loro nido non vi è sufficiente umidità.

Il tordo dalla corona d’oro costruisce un nido interessantissimo. Sono le sue caratteristiche a far prendere il nome all’uccello. Sopra di esso, come un arco, viene costruito un tetto di striscie di corteccia, foglie, erba e altro materiale. L’ingresso è di lato anziché dall’alto. Questo fa sembrare l’intera struttura alquanto simile a un forno a volta, di vecchio tipo.

Un nido rimarchevole è quello dell’oriolo di Baltimora. Usando solo il becco come ago, la sig.ra Oriolo intreccia una tasca a forma di pera con fibre vegetali, peli, muschio, pezzetti di soffice spago, filo e così via sulla punta di un ramo assai pieghevole. Questo nido è così durevole che i suoi resti spesso rimangono attaccati alla punta del ramo tre o quattro anni dopo che è stato abbandonato. Davvero, gli uccelli hanno alte capacità costruttive!

Le rondini dei camini costruiscono nidi a forma di piattini dentro alberi cavi o camini che assomigliano a mensole semicircolari sulle pareti. Esse li formano raccogliendo piccoli ceppi e mettendoli insieme con la loro saliva simile alla colla che si indurisce quando è esposta all’aria.

Parlando di adesivi, i pettirossi usano un fango naturale come un cemento per i loro nidi. Se non se ne trova, è noto che lo fanno riempiendosi il becco di polvere e tuffandosi quindi in un bagno d’uccello. O si possono bagnare le ali e scuotersene le gocce di dosso in un luogo polveroso.

In realtà, il tempo per costruire nel paese degli uccelli è un tempo dilettevole, che ristora l’animo di quelli che prendono il tempo di osservarne le attività. Essendo desto per notare come e “dove gli uccelli stessi fanno i nidi”, si può essere spinto a lodare e ringraziare l’amorevole Creatore, Geova Dio, per questi alati doni che ha fatti al genere umano. — Sal. 104:1, 16, 17.

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