Alcuni dei loro più felici ricordi
L’INFANZIA è un periodo felice per la maggioranza dei bambini. È un tempo in cui la vita è di solito libera da responsabilità e preoccupazioni. Essi sono di solito allegri, pieni di energia e di curiosità. Ma qui finiscono le generalizzazioni. Poiché il periodo in cui è più felice e la ragione della sua felicità sono per ciascun fanciullo così svariati come le sue circostanze.
Per esempio, un giovane rammenta riguardo a quando aveva sei anni: “Ero figlio unico e un mio amico aveva una sorellina. Dopo aver giocato con me poteva andare a casa a giocare con la sorellina. Ma io non avevo nessuno con cui giocare. Desideravo tanto una sorella. Ebbene, quando i miei genitori mi dissero che presto sarebbe arrivato un bambino, io ero certo che sarebbe stata una femmina. E non riesco a esprimere la felicità che provai quando nacque mia sorella. Era quello che realmente volevo e ne fui tanto felice”.
Con altri bambini e da soli
La maggioranza dei bambini si diverte a giocare e a stare con altri bambini. Una giovane donna rammenta: “Da bambina mi piaceva giocare all’aperto. Ci divertivamo tanto. D’inverno, non vedevamo l’ora che nevicasse. Tiravamo fuori le slitte per correre giù dal colle; facevamo pupazzi di neve e lanciavamo palle di neve. I nostri genitori lo capivano, poiché se facevamo qualche marachella, dovevamo stare in casa. In altre stagioni, saltavamo la corda, giocavamo ai birilli, a campana, facevamo cacce al tesoro, e se pioveva, stavamo dentro a giocare alla casa e alla scuola con le bambole. Erano occasioni proprio felici!”
I bambini non sono tutti uguali, naturalmente. Uno può essere figlio unico, e non essere abituato ad avere compagni di giochi, o può venire da una famiglia numerosa e volersi separare dagli altri per fare le cose per proprio conto. Forse i suoi momenti più felici sono quelli in cui può trascorrere solitari momenti di quiete. Ecco come si espresse un fanciullo di nove anni, figlio unico:
“Amo la lettura. Anzitutto, perché se non sapessimo leggere, non potremmo leggere la Bibbia e non conosceremmo la volontà di Dio. Quindi è importante leggere. Ma mi piace la lettura perché è un passatempo tranquillo. Quando leggo esperienze di vita vissuta di altri, mi sembra d’essere con loro. Naturalmente, mi piace andare al mare o in montagna con mamma e papà. Ma quando sono solo, mi piace moltissimo leggere”.
Può dirsi questo dei vostri figli? Hanno scoperto le gioie della lettura seria e i vasti orizzonti che essa può dischiudere davanti ai loro occhi? O permettete loro di sedere per ore davanti alla TV, dove ogni pensiero è stato già formulato per loro, o, peggio ancora, dove violente tendenze hanno la possibilità di svilupparsi nella loro mente giovane e impressionabile?
Fingere, e coltivare le doti
Le pellicole cinematografiche sono state per molti fanciulli un’altra fonte di piacere. Poiché amano fingere, i film han provveduto un mezzo d’evasione nel mondo della fantasia. Come disse una donna, che era figlia unica:
“Da piccola, andavo spesso al cinema e fingevo d’essere la protagonista, facendo mentalmente tutte le cose che ella aveva fatto nei film. Naturalmente, non passava molto prima che tornassi a essere me stessa. Ma, in quel momento, era divertente fingere d’essere un’altra”. Purtroppo, le pellicole attualmente in voga contengono ben poco di salutare su cui le giovani menti si soffermino o da prendere a modello nella loro vita.
Ma, indipendentemente da ciò, un fanciullo può provare molta felicità coltivando le sue doti naturali. Una bambina di otto anni, a cui piace disegnare, si diverte a dare ad altri i suoi disegni. Ella esclamò: “Feci il ritratto alla mamma e glielo diedi. Fui così felice quando vidi che lo metteva nella sua stanza. Ora, ogni volta che vado nella sua stanza, vedo il mio disegno”. Dal suo volto traspariva la gioia che provava.
Incoraggiando i vostri figli a coltivare qualsiasi dote abbiano potete prepararli a rendersi utili ad altri e a prodigarsi per loro nei successivi anni di vita.
Tempo trascorso coi genitori
Benché ai bambini piaccia stare con altri bambini, essi vogliono anche stare coi genitori. Un genitore non deve far altro che soffermarsi a guardare un bambino per capirlo. È salutato da un largo sorriso, come se il bambino dicesse: “Ti voglio bene. Voglio stare con te. Mi fai felice”.
Avete un figlio piccolo? Vi seccate a volte quando il vostro bambino vi capita sempre fra i piedi? È comprensibile che in tali occasioni vi secchiate. Ma questi momenti che potete trascorrere coi vostri figli passeranno presto. I ragazzi crescono in fretta e la loro infanzia è solo un ricordo. Sfruttate dunque al massimo il tempo che trascorrete con loro. In futuro questi saranno felici ricordi sia per voi che per loro.
In modo interessante, alcuni genitori pensano che la felicità dei figli dipenda da quello che essi possono dar loro. Circondano dunque i fanciulli di giocattoli e di molte cose che essi non ebbero nella loro infanzia. Di solito questo è inutile, comunque, perché le cose materiali soltanto non possono rendere nessuno veramente felice, bambini compresi. Ora, questo non vuol dire che ai bambini non piaccia ricevere doni. Vi provano piacere, ma quando sono molto piccoli si divertiranno spesso di più a giocare con la scatola che conteneva il dono che con il dono stesso. Perché mai?
Perché ad essi piace usare l’immaginazione. Per il bambino una comune scatola da scarpe può diventare una nave, un aereo, una grotta o un autocarro nel giro di qualche minuto. Infatti, coi giocattoli che fanno tutto meccanicamente non gli resta altro che stare a guardare, e si annoia presto. I giocattoli servono. Ma non si possono paragonare al tempo e alle attenzioni che i genitori dedicano ai figli.
È un fatto che i figli bramano l’amore e l’affetto, e nessuna cosa materiale può sostituire queste qualità. Per tale ragione i più felici momenti dei piccoli sono quelli in cui fanno qualcosa insieme ai genitori. Non dev’essere nulla di speciale. Può essere una scampagnata, una passeggiata nel parco o nei boschi, o anche una tranquilla chiacchierata. L’importante è che sono insieme.
In realtà, il padre saggio riconosce che ben poco può sostituire l’amore e la devozione che mostra ai suoi figli, specialmente negli anni del loro sviluppo. Alcuni uomini famosi hanno ereditato grande ricchezza e tuttavia non conobbero mai realmente il padre che gliela lasciò. L’uomo, però, che conserva i ricordi dei momenti felici trascorsi con il padre si sente davvero ricco, qualunque sia la sua condizione finanziaria. E l’amore e l’ammirazione che prova per suo padre traspariranno dai suoi occhi scintillanti e dal fiero tono della voce quando parlerà del padre. Sono questi i sentimenti che i vostri figli proveranno per voi?
Quando la famiglia sta insieme
Qualsiasi posto può sembrare speciale ai bambini se i genitori sono con loro. Per esempio, un bambino di otto anni ricorda vivamente la visita allo zoo fatta un anno fa con il padre e il fratello. Gli si illuminarono gli occhi mentre la descriveva: “Vedemmo leoni, tigri, una giraffa e un grosso elefante. Ma, non mi piacque proprio l’odore di alcuni di essi (e arricciò il nasino). Mi piacerebbe averli tutti per giocarci”. Egli aggiunse: “Il mio papà disse che nel nuovo ordine di Dio gli animali non saranno nelle gabbie. Saranno liberi. Che bellezza!”
Spesso ai bambini piace quanto ai genitori cambiare il solito tran tran. Un ragazzo di dieci anni e mezzo considera un avvenimento notevole della sua giovane vita il viaggio che fece con la famiglia. Egli disse:
“L’anno scorso andammo in vacanza in Virginia e nel Delaware. Era diverso dalla città — un mucchio di alberi e di cose — era bello. Andammo all’albergo e mangiammo nella sala da pranzo. Mi piacque proprio. Era divertente avere qualcuno che ti serviva e ti dava quello che ordinavi. Mi piacque andare in diversi posti in auto e vedere cose diverse e come vivono gli altri”.
Ma anche le famiglie che non possono fare viaggi insieme possono avere momenti felici che ricorderanno a lungo. Una donna di un’isola caribica rammenta: “Ero una di sette figli ed eravamo molto felici, facendo le cose insieme. L’ora dei pasti era un’occasione specialmente piacevole. E dopo cena ci riunivamo intorno a mio padre ed egli ci leggeva un brano della Bibbia. Altre volte suonava il violino e noi ci mettevamo a cantare e ballare. I momenti più felici erano quando amici di altre parti dell’isola venivano a trovarci e noi avevamo il permesso di stare alzati oltre l’ora stabilita e ascoltare i grandi parlare”.
L’addestramento impartito dai genitori è una benedizione
I genitori hanno veramente il ruolo principale nell’educazione dei figli. E se danno un eccellente esempio, i figli proveranno vera felicità nel servire Geova Dio. Per esempio, una fanciulla di dieci anni, quando le fu chiesto che cosa le piaceva di più, disse: “Più di ogni altra cosa mi piace andare alla Sala del Regno, perché amo Geova e il suo popolo”. Non rispecchia questo l’eccellente addestramento che aveva ricevuto?
I fanciulli che ricevono tale addestramento sono spesso spronati a interessarsi vivamente d’altri. Pertanto una fanciulla undicenne la cui madre era testimone di Geova da oltre due anni, ma il cui padre era stato contrario al loro studio della Bibbia, narrò questa esperienza:
“Da tempo pensavo al mio papà. Gli avevo chiesto tante volte di venire con noi alle nostre adunanze di studio biblico ma non era mai venuto. Gli dissi che non volevo un altro papà nel nuovo ordine di Dio e che se non studiava, non ci sarebbe stato. Quindi il giorno più felice della mia vita fu quello in cui mio padre venne per la prima volta alla Sala del Regno”. Nessun regalo ricevuto da questa ragazzina è paragonabile a quel felice momento.
Com’è piacevole udire le espressioni dei giovani che trovano i motivi per essere felici e che sono grati ai genitori e al Creatore della vita! E che ruolo importante hanno i genitori nel contribuire a tale felicità e nel modellare la vita dei loro figli!