In Giappone ‘costa troppo morire’?
DAL CORRISPONDENTE DI “SVEGLIATEVI!” IN GIAPPONE
CHE si abiti in Giappone o altrove, la morte non rispetta nessuno.
Né la morte aspetta che la vittima possa permettersi di morire. Di frequente essa colpisce all’improvviso e ai familiari superstiti non resta altra scelta che seguire le usanze funebri locali indipendentemente dal costo.
Perché non dedicate alcuni minuti a considerare alcune usanze funebri del Giappone e quello che costano? Se non siete mai stati a un funerale giapponese, probabilmente sarà interessante paragonarlo con i funerali della vostra zona. Ma leggendo come avviene un funerale giapponese sarete aiutati in un altro modo. È raro che si pensi molto in anticipo al proprio funerale o a quello di una persona cara. Tuttavia, notando tutto ciò che comportano molti funerali giapponesi, potete pensare sia saggio prendere in considerazione le alternative offerte nella vostra località.
Il costo di un funerale dipende dal rango della famiglia e dalla posizione sociale del defunto. La spesa va da meno di quarantamila yen a milioni di yen.a L’imprenditore di pompe funebri suggerirà di solito quanto spendere. In Giappone, vicini e altri saranno presenti per vedere il funerale e parlarne in seguito, quindi a causa dell’ambiente si cerca di dare al defunto “un buon commiato”.
L’imprenditore di pompe funebri
In alcune parti del Giappone sussistono ancora antiche usanze. Una è che chi abita nello stesso caseggiato si occupi di tutti i particolari del funerale. Ma nelle città è più comune lasciare che sia l’imprenditore di pompe funebri a occuparsi di tutto. Egli fornisce la bara e il carro funebre e (nel caso di buddisti) l’altare. Può anche prendere le seguenti disposizioni: luogo dove tenere il funerale, fiori, tassì per andare e tornare dal crematorio e acquisto del terreno per la tomba. Talora si offre anche di aiutare ad acquistare una lapide adatta e un altare domestico se la famiglia buddista non l’ha già.
La maggioranza degli imprenditori di pompe funebri è iscritta al ministero del commercio internazionale e dell’industria, ma non è obbligatorio. Un opuscolo abbastanza rappresentativo pubblicato da un imprenditore di pompe funebri iscritto fa pubblicità a due serie di altari, bare e accessori per il funerale. Il tipo “A” costa fino a 200.000 yen, mentre il tipo “B” costa circa la metà. Di tutti gli accessori, dopo il funerale restano solo tre cose materiali: un registro con i nomi dei presenti al funerale, una tavoletta con il nome postumo del dipartito e l’urna cineraria con cassetta di legno per conservarvi le ceneri.
Naturalmente, non c’è bisogno di fermarsi ai prezzi indicati dall’opuscolo. Alcuni pensano che il rango della famiglia o la posizione sociale del defunto richieda qualcosa di più costoso. Per esempio, una comune bara di legno con un sottile rivestimento di paulonia costerà 20.000 yen. Se di legno più costoso come il cipresso può costare 200.000 yen.
Gli imprenditori di pompe funebri privati sono in aumento e ognuno stabilisce il proprio prezzo. Non hanno un sistema di vendite rateali come i loro colleghi iscritti e la loro quota iniziale è di circa 300.000 yen. Conoscendo questi fatti, non è strano sentire che a un recente funerale solo il compenso dell’imprenditore di pompe funebri ammontò a 2.000.000 di yen.
Servizio funebre: Dove?
Sia che si tratti di buddisti, scintoisti o “cristiani”, di solito il servizio funebre si tiene nella casa del defunto. Ma chi abita in un piccolo appartamento riterrà opportuno affittare un locale più grande. Per preferenza o per il gran numero di partecipanti previsto, alcuni affittano una sala in un tempio. Recentemente una famiglia ha speso 6.000.000 di yen per l’uso di una sala in un famoso tempio. Per i funerali giapponesi con grande affluenza di persone sono specialmente adatte le sale di esposizione e le palestre.
Veglia funebre
La sera della morte o la sera prima del funerale gli stretti familiari, i parenti e gli amici intimi vegliano il morto. Nel Giappone antico questa veglia durava una settimana. A quel tempo si facevano molti festeggiamenti e danze nella speranza che l’anima del morto tornasse. Per un motivo analogo fino a poco tempo fa c’era l’usanza di salire sul tetto della casa del morto e di gridare ad alta voce il suo nome.
Il funerale si teneva di notte. In quei giorni doveva essere un’esperienza spaventosa partecipare a tale corteo funebre, lontano dall’abitato, camminando lentamente verso la tomba sui monti con poche lanterne e con uno o due sacerdoti buddisti che facevano tintinnare campanelli e cantavano. Oggigiorno, i funerali si tengono alla piena luce del giorno, e nelle città si forma un corteo di automobili che vanno al crematorio. Resta solo la veglia funebre, che dura appena una notte.
Il servizio funebre
Se avete visto un servizio funebre buddista li avete visti quasi tutti. Nella sala c’è l’altare con una foto del defunto. La bara è dietro l’altare, mentre davanti ad esso vi sono il contenitore dell’incenso e l’incensiere.
Gli stretti familiari, poi gli altri parenti, e quindi gli amici e i conoscenti rendono a turno l’estremo omaggio. Ai funerali con un gran numero di partecipanti si fa un elenco dei nomi che vengono letti ad alta voce affinché questa parte del servizio proceda speditamente. Che cosa ci si attende da chi assiste a un servizio funebre buddista? Con un rosario nella sinistra la persona si china prima davanti ai sacerdoti e agli stretti familiari. Poi si gira verso l’altare e si china davanti alla foto del defunto. Avvicinandosi di più, prende un pizzico d’incenso dal contenitore e lo getta nell’incensiere. Infine, con le mani ai fianchi, si china rendendo al defunto l’estremo saluto.
Questa parte del servizio si svolge spesso negli intervalli del canto sutra buddista di uno o più sacerdoti. Il sacerdote, per la sua parte nel servizio, riceve una commissione che varia di molto secondo il tempio, la setta e il rango del sacerdote. A un recente funerale il sacerdote ricevette 10.000 yen, mentre a un altro funerale un sacerdote ricevette 500.000 yen. Quindi anche la funzione religiosa funebre può essere costosa.
Cremazione o sepoltura
Al termine del servizio funebre la bara è caricata su un elaborato carro funebre e portata al crematorio o, in pochi casi, alla tomba. Anche dopo la cremazione, le ceneri sono di solito deposte in una tomba, benché piccola.
Quanto costa una tomba? Ebbene, in Giappone la terra è scarsa e costosa. Un pezzo di terra di 90 centimetri per 90 (circa 35 pollici quadrati), che al presente è la misura convenzionale, costa intorno a 200.000 yen. E non finisce lì, poiché ci vuole anche la lapide. In base a grandezza, forma, lavorazione e tipo di pietra, la lapide può costare da 200.000 a 800.000 yen. Il tipo più comune è formato di quattro parallelepipedi. Quello in cima è un prisma retto con il nome di famiglia inciso sulla faccia anteriore e il nome postumo su una faccia laterale.
Nome postumo
“Nome postumo?” chiederete. Sì, è il nome dato alla persona dopo la sua morte. C’è l’usanza che un sacerdote buddista dia tale nome al defunto. Ma è molto costoso seguire questa usanza. Detto kaimyo dai Giapponesi, un nome postumo buddista può costare da ventimila yen a un milione o più. Il prezzo dipende dai caratteri cinesi scelti oltre che dalla setta e dal rango del sacerdote che li scrive su una tavoletta acquistata dall’imprenditore di pompe funebri. Si suppone che questo nome sia utile al morto in un altro mondo, ma alcuni cominciano a chiedersi se sia necessario seguire un’usanza così costosa.
Per chi segue tale usanza, la speciale tavoletta con il nome postumo è messa nel Butsudan. Cos’è? Un altare buddista domestico, che può essere anch’esso molto caro. Benché un normale Butsudan costi 300.000 yen, il prezzo può arrivare a trenta milioni di yen. Prima che entrasse nell’uso questo altare domestico portatile, si erigeva un luogo di adorazione in una stanza della casa, e si chiamava tokonoma. In molte case c’è ancora un tokonoma, ma questa nicchia che spesso occupa mezza parete viene ora usata soprattutto per disporvi dei fiori.
Se avete preso nota delle varie spese che può comportare un comune funerale giapponese, forse pensate: “È senz’altro un gravoso onere finanziario per la famiglia”. Avete ragione. Ma secondo l’usanza giapponese l’onere viene sostenuto anche da altri, forse nel tentativo di alleggerire un po’ quello della famiglia. C’è infatti l’abitudine che altri facciano doni in denaro detti koden, che letteralmente significa “offerta d’incenso”.
Fuori della casa dove si tiene il funerale, si pianta una piccola tenda con un tavolo, e lì una persona accetta il koden. In seguito, parte del denaro sarà speso per acquistare un regalo per il donatore in segno di gratitudine. Il resto sarà usato per coprire in parte le spese del funerale. È al ricevimento del koden che si compila l’elenco o il registro dei partecipanti al funerale.
Funerali meno costosi
Gli imprenditori di pompe funebri iscritti sono talora invitati a occuparsi del funerale di una persona che viveva a carico della previdenza sociale. In tal caso il governo paga una quota fissa di 51.700 yen. Come immaginerete, questi funerali sono semplici. Pur essendo dignitosi, tali funerali non lasciano i familiari superstiti oberati di debiti.
I funerali tenuti dai cristiani testimoni di Geova sono di solito molto meno costosi dei funerali buddisti tradizionali. Questo avviene perché essi comprendono ciò che insegna la Bibbia riguardo ai morti; inoltre, la Bibbia raccomanda la modestia e la ragionevolezza. Prendete ad esempio un recente funerale tenuto in una Sala del Regno dei testimoni di Geova.
L’imprenditore di pompe funebri dovette fornire solo la bara e il furgone per portare il corpo al crematorio. Sebbene la maggioranza dei buddisti che fa cremare e poi seppellire una persona cara spenda un’ingente somma di denaro per la lapide, nel caso in questione la famiglia cristiana non lo ritenne necessario. Comprendeva che la cosa più importante è la reputazione della persona dinanzi al Creatore, che a suo tempo risusciterà quelli che sono riscattati dal sacrificio di Cristo. Un’altra ragione fu che la famiglia non avrebbe fatto ogni anno pellegrinaggi religiosi al luogo di sepoltura, come fanno i buddisti.
“Ma ci fu un servizio funebre?” chiederete. Sì, dopo la cremazione, a un’ora comoda per la maggioranza, fu pronunciato un discorso commemorativo nella Sala del Regno. Non c’era nessun altare costoso, né foto né incenso per l’adorazione. Né fu necessario che i visitatori offrissero il koden. Il ministro che pronunciò il discorso sulla speranza cristiana della risurrezione non si attendeva d’essere pagato per i suoi servizi. I componenti della congregazione offrirono anonimamente i bei fiori messi sul palco. Molti parenti e conoscenti buddisti ebbero parole di apprezzamento per la semplice cerimonia, che, dopo un cantico sulla speranza della risurrezione, terminò con una preghiera rivolta a Colui che è in grado di risuscitare i morti.
Qualcosa su cui meditare
La nostra breve trattazione di come si tiene un funerale buddista illustra perché si può quasi dire che per molti costi troppo morire. Ma è comprensibile che non è necessario fare tutte le spese richieste dall’usanza. È vero che al presente la morte ‘fa parte della vita’. Tuttavia, quando si prendono decisioni secondo ciò che è realmente necessario o migliore, e non solo per seguire le usanze, i superstiti non devono aggiungere al loro dolore il peso dei debiti.
[Nota in calce]
a Per farsi un’idea del costo, uno yen vale circa tre lire.