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  • Rapidi cambiamenti rivoluzionano la stampa negli anni ’80
  • Svegliatevi! 1981
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  • Limitazioni della stampa tipografica
  • La rivoluzione della stampa offset
  • Macchine fotografiche e computer
  • L’era del piombo è finita
  • La Watchtower Society si adegua
  • Il futuro della Watchtower nell’offset
  • Lavoratori volenterosi
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Svegliatevi! 1981
g81 8/7 pp. 12-16

Rapidi cambiamenti rivoluzionano la stampa negli anni ’80

POCHE invenzioni hanno influito sulla storia come la macchina da stampa di Johann Gutenberg, che verso il 1450 inventò la stampa dai caratteri mobili.

La pagina stampata contribuì a fare di Martin Lutero, da critico isolato della Chiesa Cattolica, il massimo esponente della Riforma. Favorì anche lo sviluppo delle moderne lingue europee.

La rivoluzione di Gutenberg è finita? Tutt’altro! Un esperto dice: “Ci sono stati più cambiamenti nella stampa nel decennio successivo alla seconda guerra mondiale che nei 500 anni dopo l’invenzione di Gutenberg”. — Encyclopedia Americana, 1977, Vol. 22. pag. 604.

Vi piacerebbe sapere qualcosa di più su questi cambiamenti?

Limitazioni della stampa tipografica

La prima macchina da stampa di Gutenberg, probabilmente un torchio usato in origine per fare il formaggio o il vino e debitamente modificato, si basava sul principio che lettere in rilievo possono essere inchiostrate e pressate contro la carta per stampare. Questo tipo di stampa, detto tipografica o in rilievo, è stata la più usata per 500 anni.

Naturalmente, la macchina di Gutenberg subì molti perfezionamenti. Invece di stampare un solo foglio per volta, le moderne macchine tipografiche da bobina usano lastre curve montate su cilindri rotanti. Girando, i cilindri trasferiscono la stampa sul lungo foglio di un rotolo di carta detto bobina che essi tirano. (Vedi figura). Mentre Gutenberg poteva stampare solo da 300 a 500 fogli al giorno, le moderne macchine tipografiche da bobina possono produrre 60.000 impressioni all’ora, e con ciascuna impressione si possono avere molte pagine!

Ma la stampa tipografica ha le sue limitazioni. Le lastre curve sono di solito di piombo fuso e sono molto pesanti. La quantità di minuti particolari che queste lastre di piombo possono contenere è limitata. La produzione delle lastre è un lavoro complicato, che richiede attrezzature costose e manodopera altamente specializzata. Quando le lastre sono pronte per essere messe in macchina si perde molto tempo nel lavoro di preparazione necessario prima che cominci la produzione vera e propria.

Nondimeno, fino a poco tempo fa la stampa tipografica era il metodo migliore per stampare a poco prezzo grandi quantità di materiale di qualità. Solo fino al 1960 quasi tutti i giornali erano stampati con macchine tipografiche. Poi è avvenuto qualcosa di sensazionale.

La rivoluzione della stampa offset

Ciò che ha prodotto cambiamenti rivoluzionari nella stampa è stata la litografia offset che si basa su un principio diverso da quello di Gutenberg. Un periodico industriale (Graphic Arts Monthly) pose la cosa in questi termini: “Nel 1929 . . . la litografia era quel procedimento ‘rapido e sporco’ cui si ricorreva se non c’era bisogno di stampa tipografica d’alta qualità”. Ma dopo la seconda guerra mondiale la stampa offset si avvalse di una costante serie di progressi tecnologici, mentre la stampa tipografica cambiò di poco. Il risultato? La stampa offset divenne rispettabile e competitiva.

Oggi è difficile trovare una popolare rivista stampata interamente con macchine tipografiche, e il 70 per cento dei quotidiani americani sono stampati con la litografia offset. Perché questo procedimento di stampa è divenuto improvvisamente così popolare?

Macchine fotografiche e computer

Le lastre tipografiche sono per lo più spesse, pesanti e ottenute con stampi. Le lastre offset, invece, sono sottili, leggere e ottenute con un processo fotografico. Sia le macchine fotografiche che le lastre offset sono state perfezionate negli ultimi anni.

Verso gli anni cinquanta alcuni stampatori cominciarono a interessarsi dell’offset. Un grosso vantaggio che vi scorsero riguardava le fotografie. La maggioranza dei tipografi dovevano far incidere in modo speciale le figure su lastre metalliche mediante fotoincisione. Ma con le lastre offset anche il piccolo tipografo poteva produrre le proprie foto insieme al resto delle lastre per stampare. Risparmiava tempo e denaro e poteva decidere la qualità del prodotto. Questo era importante, perché la concorrenza televisiva rendeva le figure più importanti per i tipografi.

Per un nuovo giornale era più facile installare apparecchiature fotografiche che macchine linotipiche e ingombranti attrezzature per fondere il piombo, per cui nessuno fu sorpreso quando negli anni sessanta i piccoli giornali cominciarono a servirsi dell’offset. Questi giornali “rubavano” lettori e pubblicità locale ai grandi quotidiani cittadini. La qualità della stampa offset migliorava costantemente e le lastre offset si potevano produrre in fretta senza l’impiego di manodopera altamente specializzata.

Per i grandi giornali era più difficile fare cambiamenti. Bisognava addestrare da capo molto personale per l’uso delle nuove macchine. Inoltre, i grandi giornali avevano già le macchine linotipiche, le attrezzature per fare le lastre di piombo e costose macchine da stampa. Dato che le lastre di piombo si possono fondere e il piombo si può riusare tante, tante volte, per qualche tempo la stampa tipografica apparve più economica per tirature che richiedevano parecchi cambiamenti di lastre.

Ciò nonostante i grandi giornali dovevano fare qualcosa. I costi aumentavano in fretta. Negli anni settanta quasi tutti i lettori americani abitavano nei sobborghi e i costi di distribuzione salivano. I grandi giornali avevano bisogno di ridurre le spese di manodopera, accelerare i tempi di produzione e regionalizzare le loro edizioni, affinché la pubblicità fosse più efficace. La soluzione? I computer!

Negli anni settanta alcuni grandi giornali passarono così rapidamente all’uso dei computer — per la tiratura, la contabilità e la composizione — che l’esperto di mass media Anthony Smith ha detto: “L’industria giornalistica è, in un certo senso, la colomba inviata dall’arca della società meccanica per esplorare le acque della computerizzazione. È stata la prima delle principali industrie tradizionali a cominciare il processo del completo passaggio a metodi computerizzati”.

L’era del piombo è finita

Non è facile combinare la composizione computerizzata con la stampa tipografica. La “composizione a freddo” computerizzata opera in base a principi di fotografia che sono l’ideale per le lastre e la stampa offset. Per cui quasi tutti quei tipografi che hanno già adottato questo metodo sostituiscono le macchine tipografiche con macchine offset appena possono farlo.

Il problema investe i vari fornitori dell’industria tipografica. Negli anni settanta si cominciò a dire che l’era del piombo era finita e divenne sempre più difficile trovare i pezzi di ricambio e altri articoli necessari per la composizione a caldo e la stampa tipografica. Le matrici di ottone per le macchine linotipiche e le matrici di cartone resistente al calore (flani) per le lastre cominciarono a scarseggiare, perché non venivano più fabbricate.

“Possedere macchine tipografiche è come possedere una radio a valvole”, ha detto un agente che fa gli acquisti per una grande tipografia. “La radio va ancora bene ma è difficile trovare le valvole. Le nostre macchine tipografiche funzionano ancora, ma è difficile trovare i pezzi”. Nessuno stampatore è esente da questi problemi.

La Watchtower Society si adegua

La Watchtower Bible and Tract Society of New York, Inc., è tra i maggiori stampatori di Bibbie e di pubblicazioni cristiane. Solo l’anno scorso lo stabilimento della Watchtower a Brooklyn ha prodotto oltre 27 milioni di libri e altri due milioni e mezzo di Bibbie, in varie lingue. Lo stabilimento di Brooklyn e quello di Wallkill (New York) hanno stampato complessivamente oltre 201 milioni di riviste come quella che state leggendo. Oltre che negli Stati Uniti, la Watchtower stampa riviste e libri anche in altri paesi del mondo.

Per anni nello stabilimento della Watchtower hanno funzionato solo macchine tipografiche da bobina, sebbene nel 1959 si cominciassero a usare anche macchine offset da foglio. Alla fine degli anni settanta si vide la necessità di passare alla fotocomposizione e alla stampa con macchine offset da bobina. Nel 1978 furono installate due macchine offset da bobina Harris ad alta velocità, e uomini volenterosi impararono subito a usarle. Come risultato quest’anno fu stampata una pubblicazione a colori, Il mio libro di racconti biblici. In meno di tre anni questo libro che ha incontrato tanta popolarità è stato tradotto in oltre 35 lingue e stampato in circa 15 milioni di copie!

Stampando su due bobine contemporaneamente, le nuove macchine possono produrre oltre il doppio di impressioni all’ora rispetto alle macchine tipografiche della Watchtower. Una delle nuove macchine offset è già attrezzata per stampare a quattro colori e la seconda offset potrà stampare a quattro colori “non appena potremo fermarla per fare le modifiche necessarie”, ha detto un sorvegliante dello stabilimento. La macchina è molto occupata a stampare riviste nonché Il mio libro di racconti biblici, che è attualmente a tre colori.

Dal 1977 la Watchtower Society ha smantellato 13 vecchie macchine tipografiche, che avevano lavorato in media da 21 a 55 anni, per far posto alle nuove macchine offset. Le macchine ormai superate non le vuole nessuno, ma hanno reso un buon servizio alla Società. Le rimanenti macchine tipografiche non possono essere sostituite immediatamente, perché le nuove macchine offset sono costose e la Watchtower Society è un’organizzazione non lucrativa, finanziata mediante contribuzioni volontarie.

Il futuro della Watchtower nell’offset

Ad ogni modo, la Società sta gradualmente aumentando il numero delle macchine offset. Le filiali della Watchtower Society in Canada, Finlandia, Germania, Giappone e Inghilterra stanno installando nuove macchine quattrocolore. La macchina del Giappone ha già stampato più di un milione di libri. La Repubblica Sudafricana ha una macchina offset bicolore che stampa riviste nelle lingue locali. Nel novembre del 1980 è entrata in funzione nello stabilimento di Brooklyn una terza offset da bobina (quattrocolore). Queste tre macchine offset possono fare il lavoro di circa nove delle macchine tipografiche di cui hanno preso il posto. Non solo le macchine offset hanno un rendimento maggiore, ma si risparmia molto tempo nella preparazione delle macchine per nuove tirature. Perché? Il noioso lavoro di preparazione indispensabile con le macchine tipografiche, che a volte richiede uno o due giorni, si riduce a pochi minuti con la stampa offset. Le ore che venivano impiegate nel taccheggio possono essere impiegate nella produzione.

Una quarta macchina offset da bobina, che si sta attualmente installando e provando a Brooklyn, “è del tutto speciale”, ha detto un sorvegliante dello stabilimento. Perché? “È una macchina per stampare Bibbie. Stamperà la Bibbia su quattro bobine di carta contemporaneamente, mentre le altre macchine offset che abbiamo stampano solo su due bobine”. Con ciascuna impressione della nuova macchina si stamperanno 128 pagine della Bibbia, invece delle 64 pagine che si stampano al presente. Dato che l’anno scorso il numero delle Bibbie stampate a Brooklyn è raddoppiato, è ovvio che c’era bisogno di questa nuova offset ad alta produttività. In effetti dal 1970 in questo stabilimento di Brooklyn sono stati stampati oltre 24 milioni di Bibbie in 13 lingue. Questo supera il numero delle Bibbie stampate dai Testimoni nei precedenti quarant’anni! Si spera che con la nuova macchina offset si raggiungerà la produzione di sei delle macchine con le quali è attualmente stampata la Bibbia. La nuova macchina offset dovrebbe accelerare il lavoro anche nella legatoria, dato che stamperà la Bibbia in un minor numero di sezioni, ma più grandi, che dovranno poi essere raccolte e cucite insieme.

Lavoratori volenterosi

Uno degli aspetti più sorprendenti delle operazioni di stampa nello stabilimento della Watchtower è la forza lavorativa. Coloro che dirigono il lavoro si occupano di stampa da decenni, mentre coloro che svolgono l’effettivo lavoro sono per lo più giovani che offrono spontaneamente i loro servizi e che rimangono, in molti casi, soltanto alcuni anni.

“Ci vogliono almeno cinque anni per imparare a manovrare una macchina offset”, ha precisato un sorvegliante dello stabilimento. “Se si considera la nostra mancanza di esperienza nel campo, i risultati sono sorprendenti. Tuttavia vorremmo migliorare la qualità della stampa. A tal fine, c’è un’enorme necessità di lavoratori disposti a imparare il lavoro e a rimanere”.

Lo stabilimento Watchtower, come altri grandi impianti tipografici, ha ritenuto necessario adottare la fotocomposizione computerizzata. Questo crea speciali difficoltà a causa delle insolite esigenze di stampa di una società che svolge un’opera di istruzione biblica in molte lingue. Il modo in cui queste difficoltà vengono superate è un argomento interessante e sarà trattato in un prossimo numero di Svegliatevi!

[Diagramma a pagina 12]

(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

Stampa tipografica

Carta non stampata

Inchiostro

1 Rulli inchiostratori applicano l’inchiostro sulla superficie delle lettere in rilievo

Cilindro lastra

2 Si stampa un lato per volta allorché la superficie inchiostrata delle lettere in rilievo è pressata contro la carta (come avviene con una macchina per scrivere)

Cilindro stampa

Carta stampata

[Diagramma a pagina 13]

(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

Stampa offset

Acqua

1 Rulli bagnatori bagnano la lastra. L’immagine resta asciutta

Inchiostro

2 Rulli inchiostratori applicano l’inchiostro. L’immagine asciutta prende l’inchiostro

Cilindro lastra

3 L’inchiostro è trasferito dalla lastra al rivestimento di caucciù

Cilindro porta-caucciù

Carta non stampata

4 La stampa si realizza quando l’inchiostro è pressato contro la carta

Carta stampata

Cilindro porta-caucciù

Cilindro lastra

5 Si verifica lo stesso procedimento sul lato inferiore della carta così che entrambi i lati sono stampati contemporaneamente

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