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  • Cosa trovò Darwin nelle Galápagos?

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  • Cosa trovò Darwin nelle Galápagos?
  • Svegliatevi! 1981
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  • I fringuelli di Darwin
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Svegliatevi! 1981
g81 8/11 pp. 16-19

Cosa trovò Darwin nelle Galápagos?

CIRCA 150 anni fa, il naturalista inglese Charles Darwin fece una breve visita alle isole Galápagos. In queste isole del Pacifico, situate circa 1.000 chilometri a ovest dell’Ecuador, Darwin pensò di aver trovato la prova della sua teoria evoluzionistica.

Ma cosa trovò veramente nelle Galápagos? La prova dell’evoluzione, o la prova di qualche altra cosa?

Le idee di Darwin

Darwin credeva che tutte le piante, gli animali e gli uomini si fossero evoluti da precedenti “inferiori” forme di vita per mezzo di cambiamenti graduali avvenuti durante lunghi periodi di tempo. Egli ragionava che ogni cosa vivente era venuta in origine da “poche forme” di vita o “da una sola”, e aggiungeva che “si è evoluta e si evolve, partendo da inizi così semplici, fino a creare infinite forme estremamente belle e meravigliose”. (L’origine delle specie)a Oggi coloro che accettano l’evoluzione generalmente si attengono alle stesse idee fondamentali e credono che gli organismi viventi non furono creati da Dio, ma che si siano evoluti.

Ciò che Darwin vide durante la sua visita di poche settimane alle Galápagos gli fornì “l’ispirazione per molte delle sue idee” sull’evoluzione, dice l’Encyclopædia Britannica. Ed ecco i risultati delle sue osservazioni: (1) gli organismi viventi delle Galápagos erano simili a quelli del continente sudamericano, per cui egli concluse che in origine fossero venuti di lì, non che fossero stati creati nelle Galápagos; e (2) col passar degli anni, le variazioni avvenute in quegli organismi viventi delle Galápagos li avevano resi alquanto diversi dai loro “cugini” del continente. Queste due osservazioni fondamentali, pensò, convalidavano la sua idea che piante e animali continuano a cambiare a poco a poco, per cui alla fine si evolvono in forme di vita interamente diverse.

Riguardo alle Galápagos, The World Book Encyclopedia dichiara: “Molte prove dell’evoluzione provengono da piante e animali che vivono su isole lontane dai continenti. Le isole Galápagos, ad esempio, . . . hanno 26 specie di uccelli terrestri, che somigliano tutti alle specie presenti nell’America sudoccidentale. Ma 23 di queste specie sembrano aver subito dei cambiamenti da quando giunsero nelle isole, poiché gli uccelli delle Galápagos sono specie distinte. Differenze simili sono evidenti in lucertole e tartarughe, di cui ve n’erano 11 specie su altrettante diverse isole. Evidentemente si svilupparono lì grazie ai cambiamenti avvenuti dopo che le loro antenate avevano lasciato il continente sudamericano”.

Le sue supposizioni

Commentando le somiglianze fra questi animali e quelli del continente, Darwin disse ne L’origine delle specie: “L’arcipelago delle Galápagos . . . [porta] chiari i segni della parentela con il continente americano. Il naturalista che osserva gli abitanti di queste isole vulcaniche del Pacifico, distante parecchie centinaia di miglia dal continente, si rende conto di trovarsi sempre in terra americana. E perché? Perché le specie che si suppongono create nell’arcipelago delle Galápagos e in nessun altro luogo, sono chiaramente imparentate con quelle create in America?” (Il corsivo è nostro)

Darwin supponeva che per poter credere nella creazione era necessario che piante e animali totalmente diversi fossero stati creati in vari luoghi, specialmente sulle isole dell’oceano molto distanti da altre zone emerse. Per esempio, di Sant’Elena nell’Oceano Atlantico meridionale, disse: “Chi si attiene alla dottrina della creazione delle singole specie, dovrà riconoscere che, per quanto riguarda le isole oceaniche, non è stato creato un numero sufficientemente elevato di vegetali ed animali ben adattati”, che evidentemente provenivano da altre zone. (Il corsivo è nostro)

In quanto all’assenza di certe specie su alcune isole oceaniche, egli disse che “le condizioni fisiche di tante isole oceaniche non possono rendere ragione della generale mancanza di rane, rospi e tritoni. Mi sembra, anzi, che le isole siano particolarmente adatte a questi animali, tanto è vero che le rane, introdotte a Madera, nelle Azzorre e nell’isola Mauritius, si sono moltiplicate . . . Invece, seguendo la teoria della creazione, sarebbe piuttosto difficile spiegare perché non siano stati creati sul posto”. (Il corsivo è nostro)

Circa l’assenza di molti altri mammiferi su varie isole oceaniche, Darwin dichiarò: “Se ci si attiene alla teoria della creazione, non si può affermare che è mancato il tempo per la creazione dei mammiferi . . . Si potrebbe chiedere: perché il potere creativo, in queste remote isole, avrebbe prodotto solo chirotteri e nessun altro mammifero? Con la mia teoria la risposta è facile: nessun mammifero terrestre può essere trasportato su una vasta distesa marina, che invece i pipistrelli possono sorvolare”. (Il corsivo è nostro)

La sua supposizione era corretta? Il Creatore avrebbe dovuto modellare organismi viventi completamente diversi in luoghi diversi, specie su remote isole? E le differenze osservate da Darwin negli organismi viventi delle isole oceaniche, paragonati alle loro controparti del continente, sono così grandi da poter dire che si stavano evolvendo nuovi tipi?

I fringuelli di Darwin

Un certo uccello, il fringuello, attirò particolarmente l’attenzione di Darwin. Nel suo breve soggiorno di studio alle Galápagos, egli ebbe l’impressione che nelle isole dell’arcipelago si fossero evolute molte diverse specie di fringuelli. Le variazioni riguardavano soprattutto la grandezza e la forma dei becchi. Darwin pensò che questi diversi becchi si fossero evoluti secondo le diverse condizioni esistenti nelle varie isole. L’Encyclopædia Britannica dice: “I fringuelli di Darwin hanno sviluppato da un comune antenato una moltitudine di tipi adattativi. Essi differiscono essenzialmente nella forma e nella grandezza del becco”.

Tuttavia, il naturalista e guida Ronald Daeumler, che recentemente ha trascorso due anni nelle Galápagos, ha fatto queste osservazioni: “Francamente, sono rimasto sbalordito apprendendo che questa fu in effetti la ragione più convincente addotta da Darwin per mostrare che l’evoluzione era una possibile spiegazione dell’origine delle specie. Egli ragionò che se il fringuello poteva evolvere, come disse lui, un nuovo becco, allora era probabile che potesse evolversi in un altro animale se gliene era dato il tempo sufficiente. Era possibile che in base a un ragionamento simile tanti milioni di persone avessero rinunciato al concetto di un creatore intelligente? Era questo il più valido sostegno che le isole di Darwin potevano dare all’evoluzione?

“Come guida desideravo veramente poter riconoscere i diversi fringuelli. Ma dato che vengono chiamati specie diverse mi ero immaginato che fosse piuttosto facile identificarli. Tuttavia nel corso delle mie ricerche mi sono reso conto che le differenze fra queste cosiddette specie erano così piccole che molti si potevano distinguere solo pesando o misurando diversi organi come cuore o cervello. È proprio come ha detto uno scrittore: ‘Solo un uomo molto saggio o uno stupido è in grado di distinguere tutti i fringuelli che vede’”.

Quindi Daeumler osserva: “In realtà, i fringuelli delle Galápagos avevano veramente fatto quelli che si potrebbero definire cambiamenti evolutivi, cambiamenti che nel corso del tempo potevano trasformarli in qualche altra cosa? Oppure questi fringuelli sono semplici variazioni comuni a tutti i diversi, fondamentali tipi di animali? I fatti erano chiari per me: questi fringuelli erano sempre e soltanto fringuelli, e lunghi periodi di tempo non li stavano trasformando in qualche altra cosa”.

Le tartarughe di Darwin

Le isole Galápagos prendono nome da “galapago”, termine spagnolo che significa “tartaruga”. Secondo Darwin, l’isolamento delle gigantesche tartarughe nelle diverse isole delle Galápagos ne causò l’evoluzione in specie diverse.

Tuttavia, lo stesso naturalista commenta: “Quando facevo visitare a un gruppo di turisti la stazione Darwin, uno scienziato teneva loro un discorso sulle isole. Una cosa che veniva di solito menzionata era come la tartaruga si era evoluta in modo diverso su ciascuna isola, diventando poi specie separate. Quindi, per colmo dell’ironia, i turisti venivano condotti a un recinto dove c’erano varie tartarughe che, come veniva spiegato, erano state portate via da piccole dalle isole; anni dopo però le persone che le avevano portate via le avevano restituite alla stazione Darwin perché fossero protette. Lo scienziato spiegava che questi animali non erano stati riportati nelle rispettive isole native perché non era stato stabilito a quale specie apparteneva ciascuna, e così non potevano stabilire da quali isole provenissero.

“Ma se si erano evolute in specie diverse, non dovevano esserci abbastanza differenze da essere ovvio da quali isole provenivano le tartarughe? Era chiaro che quelle che molti scienziati chiamavano nuove specie, come se ci fosse stato qualche processo evolutivo, erano semplicemente leggere variazioni che si possono verificare in tutti i tipi di animali.

“Perfino Craig McFarlan, direttore della stazione Darwin all’epoca in cui mi trovavo lì, e una delle massime autorità in fatto di tartarughe giganti, disse che non esiste prova conclusiva che le tartarughe siano specie diverse, ma forse soltanto sottospecie. Comunque lo scienziato decida di classificarle, una cosa è certa: sono sempre tartarughe e non si stanno evolvendo in qualche altra cosa”.

Principali lacune della teoria

Darwin considerava animali come i fringuelli e le tartarughe i principali esempi dell’evoluzione, ma il suo ragionamento aveva delle gravi lacune. Egli aveva concluso che per credere nella creazione bisognava credere che ogni specie fosse stata creata, e in determinati luoghi; inoltre, che variazioni minori significassero che qualcosa si stava evolvendo.

Nessuna di queste idee è corretta. Il racconto biblico della creazione non dice mai che ogni specie sia stata creata separatamente. Né dice che ciascuna specie fu creata in una determinata località. E non dice nemmeno che non potesse esserci varietà entro lo stesso tipo di organismo vivente.

La Bibbia mostra che in ciascun caso animali, piante e uomini si riproducono “secondo la loro specie”. (Gen. 1:11, 21, 24, 25) Questa “specie” biblica consente grande varietà nel suo ambito, ma non si può mischiare con altre “specie”. Per esempio, potrebbero esserci molte varietà di tartarughe e di fringuelli, poiché questi animali sono stati creati con la possibilità di tali variazioni, ma rimarrebbero sempre tartarughe e fringuelli.

La creazione umana

Con la creazione degli uomini e la loro successiva diffusione in tutta la terra, incluse le remote isole dell’oceano, avvenne qualcosa di simile a ciò che accadde ad altri organismi viventi.

Dopo il diluvio noetico, gli uomini si sparsero in tutta la terra partendo dall’Asia Minore. Col tempo alcuni gruppi si trovarono più isolati di altri. Nel corso dei secoli, certe variazioni, o caratteristiche, divennero più marcate, così che col tempo le isole dell’Oceano Pacifico finirono par essere abitate soprattutto da varietà polinesiane o melanesiane, mentre in Africa ebbe il sopravvento la varietà negra e in Asia quella gialla. Ma erano sempre tutte della “specie” umana. Lo prova il fatto che possono sposarsi fra loro e avere figli, mentre “specie” diverse come cani e gatti, ad esempio, non possono mai accoppiarsi e produrre una progenie.

È difficile trovare due persone esattamente uguali. Ma direbbe qualcuno che si stiano evolvendo in qualche altra cosa per il fatto che hanno nasi di forma diversa? Non dovremmo neppure concludere che stia avvenendo l’evoluzione solo perché possiamo osservare becchi diversi nei fringuelli delle Galápagos, o variazioni nelle tartarughe.

Daeumler, il naturalista e guida, ha concluso dicendo: “Sono andato nelle Galápagos con mente aperta, per studiare e osservare personalmente, senza essere influenzato da altri. Volevo scoprire se questo cosiddetto ‘laboratorio dell’evoluzione’ era un fatto scientifico o un mito. Dopo due anni, durante i quali ho avuto alcune delle più interessanti e piacevoli esperienze della mia vita, sono più che mai convinto che le spiegazioni evoluzionistiche dell’origine delle specie non hanno nessun fondamento scientifico. Solo una suprema intelligenza avrebbe potuto produrre l’incredibile varietà di forme di vita che troviamo nelle Galápagos, ciascuna delle quali si moltiplica ‘secondo la sua specie’, ma con grande varietà entro ciascuna specie, ciò che rende più interessante e piacevole la vita della famiglia umana”.

Tra gli organismi viventi esiste una legge che non ha eccezione. “Scientific American” osservò: “Gli organismi viventi sono enormemente diversi nella forma, ma la forma è sorprendentemente costante entro qualsiasi data linea di discendenza: i maiali rimangono maiali e le querce rimangono querce, generazione dopo generazione”.

[Nota in calce]

a Newton Compton edit. (Roma, 1973, traduzione dall’inglese).

[Immagini a pagina 17]

Ci può essere grande varietà entro ciascuna specie di creature, ma non potranno mai evolversi in qualche altra cosa

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