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  • g86 22/3 pp. 13-16
  • Omosessualità: uno stile di vita accettabile?

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  • Omosessualità: uno stile di vita accettabile?
  • Svegliatevi! 1986
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  • Crescente propaganda per lo stile di vita degli omosessuali
  • “Amore” omosessuale
  • I frutti di questo stile di vita
  • Uno stile di vita che Geova non accetta
  • Una vita felice senza fine
  • La vita degli omosessuali è felice?
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1975
Altro
Svegliatevi! 1986
g86 22/3 pp. 13-16

Omosessualità: uno stile di vita accettabile?

Alla luce del sole e sulle prime pagine dei giornali. Questa è la tendenza attuale per quanto riguarda l’omosessualità. Letteratura, teatro, cinema, televisione e stampa ne parlano apertamente, di solito come di uno stile di vita alternativo accettabile. Ma è accettabile? Cosa comporta? Corrisponde all’idea che vorrebbe dare il termine “gay”, termine con cui in inglese viene definito l’omosessuale (in particolare colui che è consapevole e lieto della propria condizione sessuale)? E che dire di quelli che vi si oppongono? Sono di mentalità chiusa? È accettabile agli occhi di Dio? Cosa dice in merito la sua Parola, la Bibbia? Sono domande importanti, data la propaganda fatta perché l’omosessualità venga accettata.

NEGLI Stati Uniti i giornali pubblicano le recensioni di libri e spettacoli teatrali aventi per soggetto la vita omosessuale. Un libro che parla di suore lesbiche ha venduto centinaia di migliaia di copie e viene recensito nel corso di un popolare programma televisivo trasmesso di giorno. Il comitato scolastico della città di New York è favorevole a una scuola superiore per omosessuali. La congregazione della Riverside Church (aconfessionale, con 3.000 seguaci) nel distretto di Manhattan, a New York, vota “a favore di una dichiarazione di principio con cui si accettano le relazioni omosessuali come parte del concetto di famiglia cristiana”.

“La Gran Bretagna avrà le sue prime Olimpiadi gay”, riferiva il Daily Mail di Londra. Un documentario inglese in tre parti “avanza l’idea che forse Gesù era omosessuale”. A Toronto, in Canada, “una festa di omosessuali iniziò in centro con una sfilata di 2.000 persone”, e “includeva un servizio religioso interconfessionale”. Sfilate di omosessuali, chiese per omosessuali, librerie per omosessuali, bar per omosessuali, stabilimenti balneari per omosessuali, attivisti politici omosessuali con la loro dichiarazione dei diritti degli omosessuali: nella società le istituzioni del genere proliferano.

Crescente propaganda per lo stile di vita degli omosessuali

A prendersi i rimproveri sono quelli che si oppongono. A New York un omosessuale dichiarato è stato nominato giudice della corte penale. All’epoca in cui prestò giuramento “elogiò se stesso perché aveva il ‘coraggio’ d’essere quello che era”, dopo di che “baciò il suo amante e ricevette applausi a non finire”. Vi fu una certa opposizione, ma il giornale più letto in città, il Daily News, dichiarò in un editoriale che chiunque si opponesse alla nomina del giudice omosessuale era “un bigotto”.

Nel novembre del 1985, nei telegiornali della notte, due stazioni televisive private di New York, la WNBC e la WABC, presentarono programmi speciali sull’omosessualità, per mettersi dalla parte degli omosessuali, come disse un cronista. La serie della WNBC, intitolata “Se vostro figlio è omosessuale”, riguardava in particolare le reazioni dei genitori nei confronti dei figli omosessuali. Gli psichiatri intervenuti al programma indicarono che in tali ragazzi questo indirizzo sessuale era naturale e profondamente radicato e che i genitori non dovevano cercare di cambiarlo. ‘È meglio avere un figlio felice e omosessuale’, disse uno, ‘che un figlio infelice ed eterosessuale’.

Una rivista (Seventeen, marzo 1985) suggeriva a chi era turbato per il fatto che qualcuno era omosessuale di chiedere consiglio “presso un locale centro della comunità gay”. L’articolo terminava con una dichiarazione del “reverendo” Robert H. Iles: “In ultima analisi, che amiate gli uomini o che amiate le donne non è tanto importante quanto il fatto che siete in grado di amare”. Per lui amore e sesso sono allo stesso livello, infatti dice: Fate l’amore, sia esso omosessuale o eterosessuale.

Un educatore inglese si è lamentato che nelle scuole “tutti i programmi di educazione sessuale sono per eterosessuali . . . neppure una di esse aveva un solo programma per allievi gay”. Egli ha pure deplorato il fatto che “la maggioranza delle biblioteche scolastiche tengono solo romanzi . . . con protagonisti e protagoniste eterosessuali, nonostante la narrativa gay sia in continuo aumento”. Ha indicato con grande precisione la causa del pregiudizio contro gli omosessuali: “L’idea che l’eterosessualità sia superiore . . . è esattamente ciò che sta alla radice del pregiudizio”.

“Amore” omosessuale

Ma l’eterosessualità non è superiore? Non è reso ovvio questo dal modo in cui sono fatte le parti del corpo e dalle loro funzioni naturali? Non è l’ovvia normalità che i maschi vadano con le femmine e l’ovvia perversione che i maschi vadano con i maschi? L’“amore” omosessuale implica certe pratiche che l’apostolo Paolo doveva avere in mente quando parlò di cose che non dovevano ‘essere neppure menzionate fra loro’ e che era ‘vergognoso perfino narrare’. (Efesini 5:3, 12) Ciò nondimeno a volte ritenne necessario accennare a queste pratiche vergognose, come in Romani 1:24-27. Sembra che anche il tempo attuale lo richieda. L’omosessualità è venuta tempestosamente alla luce del sole. Con aria di sfida si presenta come uno stile di vita accettabile. Ma lo è? Cosa comporta?

Una rivista medica (Practical Gastroenterology, luglio/agosto 1985) descriveva minutamente per i medici che curano omosessuali alcune delle pratiche dello stile di vita omosessuale. La rivista indicava che una pratica comune è quella della masturbazione reciproca, come sono comuni anche la copulazione orale e anale. L’articolo inoltre descriveva in maniera esplicita altre pratiche incredibilmente disgustose.

Veniva indicato che l’omosessualità può degenerare in sadomasochismo, il piacere che si prova degradando altri ed essendo degradati. Per i veri cristiani questo stile di vita è assolutamente inaccettabile. L’insidiosa e dilagante propaganda che vien fatta ora in favore dell’omosessualità dev’essere evitata come la peste.

I frutti di questo stile di vita

Questi abusi scandalosi non sono commessi impunemente. Si raccoglie quello che si semina. La succitata rivista medica ha pubblicato una serie di articoli sulle malattie causate dall’omosessualità. Epatite, infezioni al fegato, gonorrea, sifilide, infezioni da parassiti, linfoma dell’intestino tenue, morbo di Kaposi, e, naturalmente, la temuta AIDS sono soltanto alcune delle malattie prese in esame nei numeri di luglio/agosto e settembre/ottobre del 1985.

In base a nuove ricerche, l’AIDS danneggia il cervello e il midollo spinale. La rubrica scientifica del New York Times del 15 ottobre 1985 riferisce: “Alcuni di questi pazienti danno chiari segni di demenza, con perdita della memoria, incapacità di fare progetti o prendere decisioni e una sorprendente indifferenza verso tutto. Altri sono colpiti da paralisi parziale, perdita della coordinazione muscolare o da problemi ancora peggiori per quanto riguarda il controllo del loro corpo . . . Alcune vittime dell’AIDS hanno il cervello rattrappito. Gli spazi interni, detti ventricoli, sono dilatati e alcune parti dell’importantissima corteccia cerebrale appaiono raggrinzite . . . Anche se si riuscirà a trovare delle cure per arrestare l’infezione virale e permettere al sistema di difesa immunitaria di ricrearsi, il danno cerebrale è probabilmente permanente”.

I casi di AIDS, attualmente incurabile, aumentano ogni anno più del doppio, sono sempre mortali e si diffondono in tutto il mondo. Colpisce in particolare gli omosessuali, ma anche chi fa uso di droga per via endovenosa, chi riceve trasfusioni di sangue o di prodotti del sangue e anche i bambini nati da donne col virus. Trasmesso dai liquidi organici, il virus è presente nel sangue, nello sperma, nell’urina, nella saliva e nelle lacrime. Ha un lungo periodo di incubazione. Possono passare molti anni fra l’esposizione al virus dell’AIDS e il momento in cui la malattia si manifesta, per cui una diagnosi precoce è impossibile. Il virus rimane latente, come una bomba a orologeria che sta per esplodere. Ma chi sa quando?

Ora sta esplodendo in tutto il mondo. Negli Stati Uniti si calcola che oltre un milione di persone — alcuni dicono quasi due milioni — siano state esposte al virus dell’AIDS. Dal 1981 ci sono stati più di 14.500 casi, oltre 7.000 dei quali mortali. Il numero dei casi aumenta vertiginosamente in tutto il mondo: in Europa, in Asia, in Australia, nei paesi dell’area caribica, in quasi 20 nazioni africane e in 15 paesi delle Americhe. L’anno scorso il numero delle nazioni che hanno denunciato casi di AIDS all’Organizzazione Mondiale della Sanità a Ginevra sono salite da 40 in agosto a 71 in ottobre, e il numero dei casi si avvicinava a 17.000.

Uno stile di vita che Geova non accetta

L’omosessualità non è uno stile di vita alternativo approvato da Geova Dio. Nel futile tentativo di far sembrare che lo sia, spesso predicatori sia omosessuali che laici torcono le scritture. (II Pietro 3:16) Migliaia d’anni fa Geova distrusse Sodoma perché la maggioranza dei maschi di quella città praticava l’omosessualità. (Genesi 19:4-25) Secoli dopo l’apostolo Pietro paragonò gli uomini che imitavano quei sodomiti ad “animali irragionevoli nati secondo natura per esser presi e distrutti”. — II Pietro 2:6-13.

In termini inequivocabili l’ispirato apostolo Paolo condannò sia l’omosessualità maschile che il lesbismo: “Dio li ha abbandonati a vergognosi appetiti sessuali, poiché le loro femmine hanno mutato il loro uso naturale in uno contro natura; e similmente anche i maschi hanno lasciato l’uso naturale della femmina e nella loro concupiscenza si sono infiammati violentemente gli uni verso gli altri, maschi con maschi, operando ciò che è osceno e ricevendo in se stessi la piena ricompensa, dovuta al loro errore”. — Romani 1:26, 27.

Paolo scrisse anche: “Non siate sviati. Né fornicatori, né idolatri, né adulteri, né uomini tenuti per scopi non naturali, né uomini che giacciono con uomini, né ladri, né avidi, né ubriaconi, né oltraggiatori, né rapaci erediteranno il regno di Dio”. (I Corinti 6:9, 10) Altre traduzioni della Bibbia rendono l’espressione “uomini che giacciono con uomini” in vari modi come: sodomiti, depravati, maniaci sessuali o semplicemente omosessuali.

Una vita felice senza fine

I frutti dell’omosessualità non sono nulla di cui rallegrarsi. Possono essere evitati dando ascolto a Geova: “Io, Geova, sono il tuo Dio, che t’insegno per il tuo beneficio, che ti faccio calcare la via per la quale dovresti camminare. Oh effettivamente prestassi tu attenzione ai miei comandamenti! La tua pace diverrebbe quindi proprio come un fiume, e la tua giustizia come le onde del mare”. — Isaia 48:17, 18.

Alcuni psichiatri e altri, però, dicono che l’omosessualità non si può “curare”, neppure con la conversione religiosa. È molto difficile, forse, ma non impossibile. L’apostolo Paolo lo indicò proseguendo nel suo discorso: “E questo eravate alcuni di voi. Ma siete stati lavati”. (I Corinti 6:11) Quindi i primi cristiani ci riuscirono e altri ci sono riusciti oggi. Ci riusciranno anche altri che chiedono aiuto a Geova: “Per ogni cosa ho forza in virtù di colui che m’impartisce potenza”. (Filippesi 4:13) Perciò, “spogliatevi della vecchia personalità con le sue pratiche, e rivestitevi della nuova personalità, che per mezzo dell’accurata conoscenza si rinnova secondo l’immagine di Colui che la creò”. — Colossesi 3:9, 10.

Geova odia ciò che è male, ma è pronto a mostrare misericordia a coloro che si pentono del male commesso. Anche i testimoni di Geova odiano il male, incluse le imperfezioni della loro carne, ma non odiano se stessi o altri che fanno il male. Odiare il peccato ma non il peccatore è la norma di Geova e anche dei suoi adoratori. Lo scrittore biblico Giuda dice: “Continuate a mostrare misericordia ad altri, facendo ciò con timore, mentre odiate perfino la veste macchiata dalla carne”. — Giuda 23; vedi anche Salmo 97:10, Matteo 5:43-48 e Romani 7:15-25.

In Romani 3:23 l’apostolo Paolo scrisse: “Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio”. Comunque tutti i peccatori, inclusi gli omosessuali, che acquistano accurata conoscenza della Bibbia e la mettono in pratica ne trarranno beneficio ora e otterranno la vita eterna su una terra paradisiaca. — Salmo 37:10, 11, 29; Matteo 6:10; Giovanni 17:3; Rivelazione 21:3-5.

[Testo in evidenza a pagina 14]

L’omosessualità è venuta tempestosamente alla luce del sole. A prendersi i rimproveri sono quelli che si oppongono

[Testo in evidenza a pagina 15]

‘Dio li ha abbandonati a vergognosi appetiti sessuali . . . maschi con maschi, che operano ciò che è osceno’. — Romani 1:26, 27

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