Uno sguardo alla moda delle calzature
VI È capitato ultimamente di dare uno sguardo alla vetrina di un negozio di scarpe? Che quello che vedete vi piaccia o no, una cosa è certa: la varietà dei modelli di scarpe, specie da donna, sembra infinita.
Ogni anno solo negli Stati Uniti vengono creati circa 200.000 nuovi modelli di calzature, e lo stesso numero, se non di più, viene prodotto dagli stilisti europei. Ma prima di giungere sul mercato, circa metà di essi viene scartata, e della restante metà solo 25.000 modelli circa saranno fonte di guadagno. Tuttavia, si tratta pur sempre di una cifra sorprendente. Non è strano che l’acquisto delle scarpe sia un’esperienza così piacevole per alcuni ma così stressante per altri.
Variazioni su alcuni temi fondamentali
Qualunque cosa pensiate dell’interminabile sfilata della moda delle calzature, ci credereste se vi dicessero che tutte le migliaia di modelli sono in effetti variazioni solo di alcuni tipi fondamentali di scarpe?
Le figure di cui è corredato questo articolo vi permetteranno di farvi un’idea chiara dei sette tipi fondamentali di scarpe: scarpa bassa coi lacci, stivale, scarpa décolleté, zoccolo, pianella, sandalo e mocassino. Anche se ogni anno siamo sommersi da migliaia di nuovi modelli — e chi ama seguire la moda si vanta d’avere sempre l’ultima novità — il fatto è che negli ultimi 350 anni, dopo la scarpa bassa coi lacci non è apparso nessun nuovo tipo fondamentale di calzatura. I tipi fondamentali più antichi, come il sandalo e il mocassino, risalgono letteralmente a migliaia d’anni fa.
Oggi le scarpe da donna superano di gran lunga quelle da uomo per varietà e quantità. Comunque, i sette tipi fondamentali furono in origine disegnati da e per l’uomo. Naturalmente l’aspetto, la lavorazione e il materiale sono cambiati notevolmente nel corso dei secoli, ma è da questi pochi stili fondamentali che sono sorte le migliaia di fogge per soddisfare ogni gusto e ogni stile di vita. Ma come hanno avuto origine questi sette modelli fondamentali?
Conoscere i tipi fondamentali
La scarpa bassa coi lacci è il più recente dei sette tipi. Nei paesi di lingua inglese è detta Oxford, dal nome della città inglese in cui questa scarpa coi lacci divenne per la prima volta popolare fra gli studenti universitari, verso la metà del 1600. Lo stivale, che fu ideato prima della scarpa bassa coi lacci, inizialmente era formato da due pezzi: la scarpa sotto e il gambale sopra. Stando a una teoria, i francesi lo chiamarono butt, che significa “secchio per l’acqua”, dato che somigliava a un secchio. La parola si trasformò gradualmente in boute, e quando nell’XI secolo gli inglesi adottarono questo modello dai normanni lo chiamarono boot.
C’è poi la scarpa bassa décolleté, semplice ed elegante, con la suola sottile e il tacco basso. Pare sia in uso dal tempo della regina Elisabetta. Alcuni sono dell’idea che in origine fosse portata dai domestici che avevano il compito di azionare coi piedi i pedali del freno della carrozza. A poco a poco si trasformò in una scarpa da donna e divenne un modello popolare, da indossare nelle occasioni solenni, con l’abito da cerimonia.
Ancora più antico è lo zoccolo, che nei primi tempi si ricavava da un blocco di legno. Gli zoccoli erano portati dai contadini e dagli operai perché si potevano fare con poca spesa. Oggi molti amano portare zoccoli con la tomaia di pelle attaccata a una base di legno o di altro materiale. La pianella, come lo zoccolo, è priva di parte posteriore, tuttavia è molto più fine ed è portata di solito in casa. Se ne fa risalire la forma al mulu dei sumeri, una specie di ciabatta senza tacco. La versione più moderna ha il tacco ed è diventata una calzatura elegante.
Fra i sette tipi il sandalo e il mocassino sono i più antichi. Dei due, il sandalo era quello usato molto più estesamente ed era la calzatura comune nei tempi biblici. Consisteva semplicemente di un pezzo di legno o di cuoio legato al piede con strisce. Il mocassino, invece, deve la sua fama agli indiani dell’America Settentrionale, i quali gli diedero questo nome, che significa soltanto “copertura per il piede”.
La prossima volta che vedrete un paio di scarpe, riuscirete a riconoscere a quale dei sette tipi appartiene? A prima vista può non sembrare tanto facile, visto che nel corso degli anni i modelli fondamentali sono stati modificati molto liberamente per conformarsi al mutare dei gusti e della moda. Ma uno studio attento vi permetterà di riconoscerli. Per esempio, può sembrare che le scarpe da tennis non somiglino a nessuno dei sette tipi fondamentali, ma altro non sono che scarpe basse coi lacci fatte con materiali diversi. Una scarpa da donna aperta dietro è in realtà una pianella col cinturino, e di mocassino c’è anche la versione con la suola molto robusta.
La moda delle calzature si diffonde
Per secoli, la moda delle calzature fu quasi esclusivamente patrimonio dei ricchi e degli aristocratici. Per la gente comune, le scarpe erano soltanto scarpe — servivano a coprire e proteggere i piedi — e la cosa principale era la loro funzionalità; si prestava poca attenzione al lato estetico. L’idea e il commercio delle scarpe eleganti come li conosciamo oggi sono di origine recentissima.
Un fattore che impedì al commercio delle scarpe di fiorire fu che per secoli le scarpe furono fatte a mano. Ci voleva tempo per farle, ed erano molto costose. La maggioranza delle persone non poteva permettersi un paio di scarpe nuove ogni qualvolta lo desiderava. Tutto questo cambiò quando, a metà dell’Ottocento, vennero introdotti negli Stati Uniti i macchinari per fabbricare calzature. Da un giorno all’altro, un mestiere artigianale si trasformò in un’industria. Non solo divenne molto facile procurarsi scarpe, ma anche i prezzi divennero molto accessibili. Tuttavia ci vollero due altri avvenimenti per dare il via alla moda delle calzature: l’approvazione nel 1919 del Volstead Act (una legge sul proibizionismo) e la ratifica nel 1920 dell’emendamento alla Costituzione americana che garantiva alle donne il diritto di voto.
Questi fatti diedero il via a profondi cambiamenti nella società americana. Il proibizionismo contribuì alla nascita di nuove forme di divertimento, ballo e musica. Le donne, avvalendosi della libertà da poco ottenuta, si dedicarono anima e corpo a queste attività che si diceva le liberassero e si occuparono di tutto ciò che era nuovo e diverso. Insieme ai cosmetici, alle gonne più corte e a nuove acconciature c’era il fascino della moda delle calzature. La provocatoria “Flapper Age”, l’era delle ragazze emancipate, prese nome da quelle ragazze che camminavano con le scarpe slacciate. Quando camminavano, le loro scarpe sbattevano (“flap” in inglese) rumorosamente, richiamando così l’attenzione su di loro e sulla loro causa.
Ciò creò un’enorme richiesta di scarpe eleganti a prezzi accessibili. Questo fatto, insieme alle tecniche e ai materiali nuovi usati nella fabbricazione delle scarpe, fece della moda delle calzature quello che è oggi. Ora, per la prima volta nella storia, la calzatura alla moda non è più la prerogativa dei ricchi e dei potenti ma è alla portata di tutti o quasi.
In modo sorprendente, nonostante tutte le vicissitudini della moda delle calzature nel corso dei secoli, i sette tipi fondamentali sono rimasti pressoché immutati. Tuttavia, l’infinita varietà e le migliaia di modelli e di forme di scarpe oggi disponibili attestano la creatività di chi è nel settore. Questa ampia varietà mostra pure che i gusti e le mode sono così mutevoli che è facile cadere vittima dei capricci di stilisti e commercianti.
[Riquadro a pagina 26]
Vecchie storie di scarpe
◻ Per alleviare il mal di testa, gli antichi egiziani bruciavano un sandalo e ne respiravano il fumo.
◻ Per curare il mal di stomaco, alcuni dei primi colonizzatori americani si sdraiavano e si mettevano sullo stomaco un pesante paio di stivali.
◻ C’era un tempo in cui un arabo, per divorziare dalla moglie, bastava che buttasse le scarpe di lei fuori della porta, più o meno come se stesse buttando via un vecchio paio di ciabatte.
◻ La più famosa storia di scarpe è senz’altro quella della favola di Cenerentola, di cui esistono centinaia di versioni in varie parti del mondo. La più antica di queste pervenutaci in forma scritta è una versione cinese che risale al IX secolo, circa 800 anni prima che nascesse la popolare versione occidentale.
[Immagini a pagina 26]
Sandalo
Scarpa décolleté
Stivale
Scarpa bassa coi lacci
Zoccolo
Pianella
Mocassino