Il Natale: Vi costa più di quanto pensiate?
“MAMMA, papà: Babbo Natale esiste davvero?” È il momento della verità che molti genitori temono. Dagli occhi di Antonio, un bambino di sette anni, traspare un misto di disappunto e di risentimento mentre implora i genitori di confermargli che il personaggio che ha portato tutti quei bei regali esiste veramente, e che loro non gli hanno mentito.
È stato il bambino dei vicini a rivelargli l’amara verità e a mettere i suoi genitori in questa situazione imbarazzante. Forse anche nei vostri ricordi d’infanzia esiste un episodio del genere.
Oggi le feste sono molto più che semplici osservanze religiose. Il Natale, a quanto pare, è penetrato in ambienti in cui non ci si aspetterebbe di trovarlo. Buddisti giapponesi, animisti africani, ebrei americani e musulmani di Singapore hanno tutti aperto le porte al paffuto vecchietto vestito di rosso che porta regali. Un esponente religioso ha chiesto: “Il Natale non è forse diventato una festività celebrata ovunque da tutti?”
Molti ritengono che il Natale abbia perso la sua veste occidentale “cristiana” e sia diventato un piacevole periodo di festa e divertimento per tutti. Al centro della festa ci sono i bambini. Alcuni arrivano a dire che la vita di un bambino non sarebbe completa senza la magica atmosfera di questa festa. Il Natale sembra ormai un’istituzione. I programmi scolastici si imperniano su di esso. La TV lo esalta. Centri commerciali e grandi magazzini lo espongono in vetrina. I genitori dedicano al Natale tempo e denaro in quantità. Ma potrebbe darsi che la vostra famiglia, oltre ai soliti strascichi di debiti, debba pagare anche un prezzo più elevato?
Il mito di Babbo Natale: abuso di fiducia?
“Non credo che Dio esiste”, disse alla mamma John, un bambino di sette anni. Un articolo del World Herald spiega perché: “A quanto pare quel giorno John aveva scoperto che Babbo Natale non esiste. E allora, disse a sua madre, forse non esiste nemmeno Dio”. Ricordando la delusione provata quel giorno, John, che ora ha 25 anni, ha detto: “Quando i genitori dicono ai figli che Babbo Natale esiste, credo che si possa parlare di abuso di fiducia”.
Come comportarsi in questa faccenda delicata? Gli esperti di pedagogia non sono concordi. Uno di essi ha incoraggiato i genitori a dire la verità ai figli quando hanno sei o sette anni, avvertendo che essi “possono riportare danni psicologici se i genitori si ostinano a perpetuare la bugia”.
Nel libro Why Kids Lie—How Parents Can Encourage Truthfulness (Perché i bambini mentono: In che modo i genitori possono incoraggiare a dire la verità), il dott. Paul Ekman afferma: “Non ci sono dubbi, voi genitori influite molto sui figli per quanto riguarda atteggiamenti, credenze e modi d’agire quali il mentire o l’imbrogliare”. Ekman dice pure: “I rapporti possono non essere più gli stessi dopo che con una bugia si è tradita la fiducia. È difficile riguadagnarsi la fiducia persa; a volte è impossibile”. E allora perché mentire in relazione ai regali di Natale?
Una ricercatrice ha affermato: “Credo che i bambini siano più traumatizzati dal fatto che i genitori mentono loro e li ingannano che dallo scoprire che Babbo Natale non esiste”. Judith A. Boss, docente di filosofia, dice: “L’intento degli adulti . . . è di ingannare deliberatamente i bambini sulla natura di Babbo Natale. . . . Dicendo ai bambini che Babbo Natale è un essere umano vero e proprio, non stimoliamo la loro immaginazione. Mentiamo loro e basta”.
Se siete genitori, avete un compito difficilissimo: allevare bambini felici e amorevoli in un mondo in cui imparano fin da piccoli che non ci si può fidare degli altri. “Non parlare con gli estranei”. “Non si può credere a tutto quello che dice la pubblicità in TV”. “Di’ che la mamma non è in casa”. Come fa un bambino a imparare di chi può fidarsi? Un libro rivolto ai genitori afferma: “I bambini piccoli devono imparare presto la necessità e la bellezza dell’onestà, del coraggio, della correttezza; e queste cose cominciano in casa”. — How to Help Your Child Grow Up.
Naturalmente, nessuna famiglia è perfetta. Ad ogni modo, la scrittrice Dolores Curran ha voluto identificare le caratteristiche delle famiglie forti. Ha chiesto a 551 specialisti in vari campi di indicare gli aspetti che ritenevano più importanti. Il libro Traits of a Healthy Family (Caratteristiche della famiglia sana) pubblica i risultati di questa ricerca e analizza le 15 principali caratteristiche indicate dagli esperti. La quarta era “un senso di fiducia”. “Nella famiglia sana”, dice la Curran, “la fiducia è considerata un bene prezioso, e viene costruita e alimentata con cura man mano che genitori e figli attraversano insieme i diversi stadi della vita familiare”.
I genitori fanno bene a chiedersi: ‘Vale la pena di perpetuare la storia di Babbo Natale se questo mi costa la fiducia dei miei figli?’ Forse non sarà più possibile riguadagnarsi quella fiducia. Il Natale ha anche altri costi nascosti?
Troppi regali?
“Cominciate a dare a vostro figlio tutto quello che vuole fin da piccolo: crescerà convinto che il mondo abbia il dovere di mantenerlo”, dice l’opuscolo 12 Rules for Raising Delinquent Children (12 regole per allevare figli delinquenti). Dare troppa importanza alle cose materiali può essere davvero dannoso.
La scrittrice e madre Maureen Orth chiede: “Come si fa ad instillare valori e buone qualità in un mondo materialista come il nostro, che esalta, spesso a livello inconscio, il consumismo e l’avidità?” Nell’articolo “Il regalo di non fare regali” essa deplora: “Il nostro frugoletto-despota crede che i regali siano qualcosa di quotidiano, come ricevere la posta”. È questo il vero messaggio del Natale?
Che dire delle famiglie che non possono permettersi i costosi regali che la pubblicità presenta come parte irrinunciabile del Natale? Come si sentono quei bambini quando sentono dire che Babbo Natale porta regali solo ai bambini buoni? E che dire dei bambini che vivono in famiglie divise, i quali durante le feste avvertono in maniera dolorosa la frattura che esiste nella loro casa?
“Troppe volte il momento culminante della riunione festiva è quando si aprono i regali”, dice il New York Times. “Questo trasmette ai bambini il messaggio che lo scopo della riunione familiare siano i regali, e pone le basi per la loro delusione”.
L’amore è una motivazione ben più soddisfacente per comportarsi bene. Glenn Austin, in un suo libro sui rapporti tra genitori e figli, afferma: “In una famiglia che vive in armonia, dove il bambino al tempo stesso ama e rispetta il genitore, il bambino può comportarsi nel modo giusto per far piacere al genitore”. (Love and Power: Parent and Child) I testimoni di Geova si sforzano in tutti i modi di creare un tale caloroso ciclo d’amore nelle loro famiglie. Inoltre, i figli dei testimoni di Geova imparano fin da piccoli a conoscere e ad amare l’Iddio che servono, Geova. Che forza potente è questa per spingerli a fare il bene! Non hanno bisogno di nessun personaggio inventato che estorca loro buone azioni.
I testimoni di Geova hanno cura dei figli considerandoli doni di Dio. (Salmo 127:3) Pertanto, anziché attendere che sia il calendario a dire loro quando fare regali, possono farli tutto l’anno. In tali casi è difficile dire chi è più emozionato, se il bambino sorpreso di ricevere il regalo o il genitore felice di farglielo. Il bambino sa da chi viene il regalo. Inoltre i genitori Testimoni vengono incoraggiati a regalare spesso il loro tempo. Quando una bambina si sente triste o sola, vale di più una cameretta piena di bambole o stare un po’ in braccio alla mamma mentre questa le racconta di quando era piccola? Un ragazzino imparerà ad essere un uomo possedendo tutto il necessario per giocare a pallone oppure passeggiando insieme al padre e facendo lunghe e piacevoli chiacchierate con lui?
Coltivare questa intimità può essere di vitale importanza. I ricercatori hanno riscontrato che quando nasce il proverbiale divario generazionale i giovani vengono maggiormente influenzati dai coetanei. Nei giovani, condotta errata e peggioramento dei rapporti con gli adulti vanno a braccetto. “Ma quelli che continuavano ad avere una buona opinione del padre e degli adulti in generale non imitavano la cattiva condotta dei coetanei”.
A volte i testimoni di Geova sono stati criticati perché non partecipano con la famiglia all’allegria delle feste. Potrebbe sembrare che i loro figli risentano della mancanza di quella speciale allegria. Ma questi sinceri genitori e figli hanno validi motivi biblici per non partecipare a tali feste. (Vedi le pagine 11-14). E questi giovani stanno sviluppando una forte fibra morale capace di resistere alle pressioni dei compagni laddove altri giovani cedono. La crescente ondata di malvagità erode i princìpi morali. Immoralità sessuale, droga, violenza, alcool, sètte, molestie sessuali: i giovani vulnerabili sono esposti a moltissimi pericoli.
Come può un genitore proteggere un giovane da questi pericoli costanti? Sin dall’infanzia ai figli dei Testimoni viene insegnato in maniera coerente ad ubbidire alle chiare leggi morali della Bibbia. Con amore, i genitori li aiutano a capire il punto di vista di Dio non solo sulle feste, ma su ogni aspetto della vita. La loro ubbidienza a Dio nasce dall’amore e dal rispetto che nutrono per lui, anche se questo significa essere diversi. Pensate a come ciò li prepara a fare della loro giovinezza un periodo felice! Se un bambino è capace di rimanere seduto in un’aula piena di compagni che sembrano divertirsi e di schierarsi fermamente a favore di ciò che considera giusto, quanto più sarà in grado in futuro di resistere alla tentazione di altre cose apparentemente divertenti: droga, rapporti sessuali prematrimoniali e simili allettamenti pericolosi! I figli dei testimoni di Geova possono sviluppare una tempra morale che molti altri bambini forse non hanno modo di sviluppare.
“Molti bambini che ho osservato non hanno fede”, nota Robert Coles, ricercatore della Harvard University. “Hanno perso tutto tranne la preoccupazione per se stessi, e questa si accentua ogni giorno a motivo del modo in cui vengono allevati”.
Un pediatra descrive una famiglia diversa: “Vogliono che i figli si interessino degli altri e che donino un po’ di se stessi. . . . Vivono una vita più semplice . . . , ma hanno qualcos’altro. Poiché non trovo un’espressione migliore, direi che sanno accontentarsi”.
Secondo Dolores Curran, per essere felici è fondamentale volersi rendere utili agli altri. “Per alcune famiglie nel nostro paese [gli Stati Uniti] — direi per la maggior parte di esse — il principale obiettivo è raggiungere il successo e un alto tenore di vita”. Ma “le famiglie in cui ci si aspetta che i componenti sappiano e vogliano interessarsi degli altri diventano quelle famiglie sane che amano rendersi utili agli altri. . . . Crescendo, i figli di queste famiglie tendono ad essere alquanto altruisti e responsabili grazie alla loro esperienza familiare”. Tra i genitori che ottengono buoni risultati la Curran osserva “un ritorno al valore di trarre gioia dalle persone e dal dare anziché dal comprare, dal ricevere e dal consumare”.
In altre parole, per citare un autorevole esperto nel campo del dare, “c’è più felicità nel dare che nel ricevere”. (Atti 20:35) Le famiglie di Testimoni sono una prova vivente che questa affermazione di Cristo Gesù è vera. Seguendo il suo esempio, queste famiglie imperniano la loro vita sul ministero cristiano. Alcuni potrebbero pensare che i figli dei Testimoni vengano sfruttati e costretti ad accompagnare i genitori di porta in porta. Al contrario, essi imparano attraverso l’esempio dei genitori come mostrare amore al prossimo portando gratuitamente ai vicini la buona notizia del Regno di Dio. — Matteo 24:14.
‘Non reprimerà i figli?’
Ma una rigida educazione religiosa non reprimerà il bambino? Non è meglio lasciare che ciascuno decida in merito alla propria religione quando raggiunge l’età adulta? Questa potrebbe essere la terza delle “12 regole per allevare figli delinquenti”: “Non dategli nessuna educazione religiosa. Aspettate che abbia 21 anni e poi lasciate che ‘decida da sé’”.
Secondo il dott. Coles, invece, il bambino comincia a sviluppare un basilare senso morale già all’età di tre anni. “Dentro il bambino si sviluppa un senso morale. Io ritengo un dono di Dio il fatto che ci sia il bisogno di un ordine morale”. Questo è il momento cruciale per inculcare i veri valori morali. È il momento, ad esempio, di insegnare con il proprio modo di vivere l’importanza di dire la verità anziché mentire. La Bibbia sottolinea il valore dell’addestrare i figli sin da piccoli: “Addestra il ragazzo secondo la via per lui; anche quando sarà invecchiato non se ne allontanerà”. — Proverbi 22:6.
La Curran osserva: “Non ci si può aspettare che oggi i figli seguano princìpi morali senza essere aiutati. . . . Le persone che ho interpellato nel mio sondaggio fanno pensare che più una famiglia è sana, più è sviluppato in essa il senso del bene e del male”.
Un assistente sociale che ha partecipato al sondaggio della Curran ha osservato: “La fede dà alle famiglie un’innegabile forza”. Quando la famiglia ha dei valori religiosi comuni, dice la Curran, “la fede in Dio svolge un ruolo fondamentale nella vita familiare quotidiana. I valori religiosi rafforzano i meccanismi di sostegno all’interno della famiglia. I genitori sentono la grande responsabilità di trasmettere la fede ai figli, ma lo fanno in modi positivi e significativi”.
Aiutate i figli a provare amore per Dio
Mostrate ai figli i doni che Dio ha fatto per la loro gioia. Stendetevi sull’erba ed esaminate con loro l’intricata struttura di un fiorellino. Osservate la coccinella che emerge da questa foresta in miniatura e si arrampica in cima a un filo d’erba, solleva le lucide elitre rosse picchiettate di nero e se ne vola via. Fate provare loro l’intensa emozione di vedere una farfalla posarsi all’improvviso sulla loro mano, alzando e abbassando le ali gialle per riposarsi un po’ e riscaldarsi al tepore del sole. Mettetevi supini e guardate le nuvole bianche che sembrano batuffoli di cotone. Osservatele mentre si trasformano da navi in cavalli e poi in palazzi nel cielo. E mentre fate tutto questo indicate ai vostri figli che è il nostro Creatore Dio che ci fa questi regali meravigliosi.
E ce ne fa molti altri, come il gattino buffo che gioca con una foglia e ci fa sbellicare dalle risa, o il cucciolo peloso che ci “attacca”, dimenando la testolina e ringhiando ferocemente mentre ci tira la manica, e nel frattempo non smette mai di scodinzolare amichevolmente. Oppure le volte in cui ci si diverte al mare, si fa un’escursione in montagna o di notte si osserva a bocca aperta il cielo pieno di stelle che risplendono tremule. Sapere che questi regali e innumerevoli altri vengono da Colui che ci ha dato la vita, poterlo ringraziare di questi regali ed essere grati di conoscerlo: tutto questo ci reca gioia e riflette profondo amore e gratitudine nei suoi confronti.
E infine, in famiglia non devono mai mancare da parte di papà e mamma gli abbracci e i baci che aiutano i bambini a sentire ogni giorno il calore della sicurezza e della gratitudine. Aiutate i figli a conservare la fede in Geova, respingendo una menzogna ancora più grande di quella relativa a Babbo Natale, ovvero l’insegnamento secondo cui tutti questi meravigliosi doni di Dio esisterebbero per caso, grazie all’evoluzione. Questo è un insegnamento falso, privo di basi scientifiche, che non ha il sostegno del metodo scientifico e si perpetua solo in virtù di affermazioni dogmatiche ripetute in maniera martellante per condizionare la mente dei giovani.a
Pregate spesso, insieme ai vostri figli, il più generoso Datore di regali: ai pasti, quando leggete la sua Parola, alla fine della giornata. Allevate un figlio riconoscente, e quel senso di gratitudine addolcirà ogni esperienza che farà nella vita. Crescendo diventerà anche lui una persona felice di dare, a imitazione del vero Dio e dei genitori che ama. Allora la felicità verrà non nelle date prestabilite dal calendario, ma spontaneamente, in vari momenti, sotto forma di pura gioia di vivere. “Felice il popolo il cui Dio è Geova!” — Salmo 144:15.
[Nota in calce]
a Vedi il libro Come ha avuto origine la vita? Per evoluzione o per creazione? edito in Italia dalla Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova.
[Immagine a pagina 7]
Uno dei migliori regali che possiate fare ai figli è il vostro tempo