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Svegliatevi! 1999
g99 22/12 pp. 20-24

Labirinti: A cosa devono il loro fascino?

Dal corrispondente di Svegliatevi! in Gran Bretagna

I labirinti, in genere, possono essere di due tipi. Un tipo consiste in un unico percorso tortuoso che conduce al centro. L’altro, invece, può avere percorsi senza uscita e il percorso corretto, una volta scoperto, generalmente porta ad attraversare il labirinto, così da uscire da un’altra parte.

Entrambi i tipi di labirinto possono spaventare, confondere o scoraggiare chi vi si avventura. Ma i labirinti dell’antichità sono legati anche a credenze superstiziose. E allora perché i costruttori di chiese cristiane incorporarono labirinti nei loro edifici? La risposta è molto interessante.

QUAL è stata la più grandiosa impresa architettonica degli antichi egizi? Secondo alcuni scrittori non si tratterebbe delle piramidi, come in genere si ritiene, bensì del colossale Labirinto. Questo sorgeva vicino al lago Meride, l’odierno Birket Qarun, a ovest del Nilo e circa 80 chilometri a sud dell’odierna città del Cairo.

Nel V secolo a.E.V. lo storico greco Erodoto scrisse a proposito del Labirinto: “L’ho visto io stesso ed è superiore a quanto si possa dire: poiché se si facesse un calcolo di tutte le costruzioni dei Greci e delle loro opere d’arte, apparirebbero certo di minore impegno e di meno grave spesa che non questo labirinto”. E aggiunse: “Il Labirinto vince il confronto anche con le piramidi”.a Quattro secoli dopo, Strabone, un altro storico greco, affermò che il Labirinto era “un’opera pari alle piramidi”, anche se a quel tempo era già in rovina.

Nel 1871 lo storico F. Barham Zincke esplorò la zona, e infine nel 1888 l’archeologo Flinders Petrie identificò il sito. A quel tempo del Labirinto non rimanevano che dei ruderi, e oggi esso viene a malapena menzionato nelle guide. Un tempo, invece, il Labirinto era famoso. Come era fatto, e perché fu costruito?

Descrizione e scopo

Il Labirinto fu costruito in un periodo molto antico della storia egizia, forse prima ancora che gli ebrei si stabilissero in Egitto. (Genesi 46:1-27) Si dice che avesse 3.000 stanze equamente suddivise su due piani, uno dei quali era sotterraneo. Si estendeva su un’area totale di circa 70.000 metri quadrati.

Il sistema di passaggi, cortili, stanze e colonnati del Labirinto era talmente complicato e sconcertante che, senza una guida, un estraneo non sarebbe mai riuscito a trovare la strada per entrare o per uscire. La maggior parte del Labirinto era immersa nell’oscurità più totale, e si dice che alcune porte, quando venivano aperte, producevano un suono terrificante, simile a un tuono. Dopo il declino dell’Egitto come potenza mondiale le gigantesche colonne di granito rosso, le enormi lastre di pietra e le pietre calcaree ben levigate del Labirinto vennero trafugate e riutilizzate.

Si dice che il Labirinto fungesse da centro amministrativo da cui i re d’Egitto governavano il paese, ma la sua vera funzione era religiosa. Era un complesso templare in cui si offrivano sacrifici a tutti gli dèi d’Egitto. A nessun visitatore era concesso vederne le sale sotterranee, che contenevano sia le tombe dei re che quelle dei coccodrilli sacri.

Il significato mitico del Labirinto si comprende meglio alla luce dei riti religiosi legati al dio Osiride, che gli egizi credevano fosse stato un tempo re d’Egitto. Osiride era il dio dei morti e dell’oltretomba.

Mitologia e immortalità

La morte di Osiride veniva celebrata annualmente dagli egizi con una rappresentazione sacra. Api, un toro sacro, veniva ucciso cerimonialmente in vece di Osiride tra grandi pianti e lamenti. I pianti si trasformavano in gioia quando il sacerdote officiante annunciava al popolo la buona notizia della risurrezione di Osiride. Per gli egizi questi eventi misteriosi rappresentavano il fulcro della loro speranza di vita futura. Credevano che ogni uomo, non solo il re, alla morte si identificasse con Osiride.

Il libro The Labyrinth, a cura del prof. S. H. Hooke, osserva: “In Egitto l’antico mito di Osiride suggerisce l’esistenza di forze che minacciavano la vita del re-dio, sia in terra che nell’oltretomba”. Si credeva perciò che il Labirinto, con il suo complicato sistema di passaggi, proteggesse il dio-re dai nemici sia in questa vita che in quella futura, e che lo proteggesse persino dalla morte.

Con il tempo la credenza nell’immortalità umana divenne ben radicata nell’antico Egitto e in tutto il mondo antico. E la dottrina dell’immortalità dell’anima umana che si sviluppò nei secoli successivi fu ben presto abbracciata non solo dai re, ma dall’intera umanità.

Il Labirinto cretese

A quanto pare il labirinto di Cnosso, sull’isola di Creta, fu costruito pochi anni dopo quello egizio. Anche se non è stato ancora stabilito con precisione dove sorgesse, le fonti dicono che era simile a quello egizio, ma molto più piccolo.b La parola “labirinto” forse deriva da làbrys, l’ascia bipenne (doppia) che rappresentava le corna del toro sacro. Questo toro aveva una parte nella religione minoica (dell’antica Creta), fortemente influenzata dalla mitologia.

Nella mitologia il labirinto cretese era famoso perché vi abitava il Minotauro, un mostro dalla testa taurina. Si diceva che questa creatura fosse nata da Pasifae, moglie di Minosse re di Creta, da cui il nome Minotauro, che significa “toro di Minosse”. Secondo la leggenda, visto che Atene era stata sconfitta in guerra da Creta, ogni nove anni gli ateniesi dovevano mandare 14 giovani, 7 ragazzi e 7 ragazze, da sacrificare al Minotauro. Questi giovani venivano introdotti nel labirinto, dove si perdevano e dove si supponeva che venissero divorati dal Minotauro.

A suo tempo, però, il giovane Teseo raccolse la sfida ed entrò nel labirinto per uccidere il mostro. Trovato il Minotauro, lo uccise con la sua spada. Per uscire, poi, tornò sui suoi passi seguendo il filo d’oro che gli aveva dato Arianna, la figlia del re Minosse, e che lui aveva svolto dal momento in cui era entrato nel labirinto.

Michael Ayrton, che ha costruito un modello ipotetico del labirinto cretese, spiega: “La vita di ogni uomo è un labirinto al centro del quale c’è la morte, e anche dopo la morte può darsi che l’uomo debba attraversare un ultimo labirinto prima che tutto sia finito”. Letta in questa chiave, la liberazione di Teseo dal labirinto rappresentava la sua rinascita, la sua liberazione dalla morte. Anche qui diventa evidente la dottrina dell’immortalità umana.

Grecia e Roma

Il motivo del labirinto cretese classico compare su monete trovate a Cnosso. Ben presto esso fu imitato anche dai greci e dai romani. Plinio parla di un labirinto che esisteva sull’isola di Samo e di un altro, famoso per la bellezza delle sue 150 colonne, sull’isola di Lemno. Menziona anche un’elaborata tomba etrusca descritta da uno scrittore precedente, Varrone, la quale avrebbe contenuto un labirinto sotterraneo.

A Pompei, la città distrutta nel 79 E.V. dall’eruzione del Vesuvio, ci sono almeno due labirinti decorativi. Uno di questi si trova nella Casa del Labirinto, famosa per lo straordinario pavimento a mosaico che raffigura la lotta fra Teseo e il Minotauro. Secondo Marcel Brion si tratterebbe di “un’allegoria della vita umana e dei percorsi difficili che l’anima deve fare in questo mondo e in quello avvenire prima di raggiungere la condizione benedetta dell’immortalità”.

Nell’antica Roma i bambini giocavano su schemi di labirinti disegnati nei campi e sui pavimenti. Oggi in tutta Europa, negli scavi di ville e di edifici pubblici romani, ci sono numerosi resti di pavimenti a mosaico decorati con labirinti. Ma ben presto le idee mitologiche si diffusero ancora più lontano.

In molti paesi

Nel tempio di Halebid a Mysore, in India, una sezione del fregio include un labirinto. Questo fregio, che risale circa al XIII secolo E.V., illustra un episodio dell’epopea Mahabharata.

I cinesi credevano che gli spiriti maligni potessero volare solo in linea retta, perciò per le loro case e città costruivano ingressi simili a semplici labirinti così da impedire l’accesso agli spiriti maligni.

In Scandinavia, sulla costa del Mar Baltico, ci sono più di 600 labirinti di pietra. Si dice che molti di questi siano stati costruiti dai pescatori del posto i quali li attraversavano superstiziosamente per garantirsi una buona pesca e un sicuro ritorno.

A Saint Agnes, un isolotto al largo della costa sud-occidentale della Cornovaglia, c’è un labirinto che fu ricostruito nel 1726 da un guardiano del faro sui resti di un labirinto più antico.

È interessante notare che lo schema del labirinto è stato introdotto nelle chiese della cristianità. Notate alcuni esempi.

Labirinti nella cristianità

Fra i tanti labirinti che si trovano negli edifici religiosi della cristianità, uno dei più piccoli dev’essere quello circolare di legno intagliato, risalente al XV secolo, che orna il soffitto di St. Mary Redcliffe, una chiesa di Bristol, in Inghilterra. Dipinto in oro e nero, ha un diametro di soli 20 centimetri. Il labirinto più famoso si trova in Francia, nella cattedrale di Chartres. Costruito nel 1235 in pietra bianca e blu, ha un diametro di oltre 12 metri.

Grandi labirinti decorano anche il pavimento di altre cattedrali e chiese medievali sia in Francia che in Italia, ad esempio ad Amiens, Bayeux, Orléans, Ravenna e Tolosa. Quello di Reims è stato distrutto 200 anni fa; in quello della cattedrale di Mirepoix c’è al centro un Minotauro.

A proposito dell’inclusione di labirinti in importanti edifici religiosi, un libro scrive: “La Chiesa cristiana medievale adottò il labirinto pagano e l’adattò al suo uso includendo nello schema simbolismi cristiani”. Pertanto, a quanto pare i labirinti furono usati nelle chiese della cristianità per rappresentare la vita del cristiano, in armonia con i significati mitologici attribuiti ad essi già dagli antichi egizi.

I labirinti delle chiese venivano anche usati per rappresentare i viaggi dei crociati verso Gerusalemme. Raggiungere il centro simboleggiava arrivare a Gerusalemme e ottenere la salvezza. Per certi fedeli il labirinto era un percorso penitenziale da effettuare in ginocchio per ottenere la remissione dei peccati o da percorrere in maniera rituale in alternativa a un pellegrinaggio in Terra Santa.

Labirinti erbosi

Nel XII e XIII secolo, specialmente in Inghilterra, furono tracciati dei labirinti sul terreno, i cosiddetti “labirinti erbosi”. In seguito molti di questi furono usati senza dubbio a scopo ricreativo, ma vista la somiglianza con i labirinti delle chiese, alcuni attribuirono loro anche un significato religioso. Il labirinto erboso più grande del mondo, che secondo alcuni avrebbe più di 800 anni, si trova in una zona pubblica di Saffron Walden, nella contea dell’Essex. È insolito in quanto ha agli angoli quattro grossi “bastioni”. Il suo percorso è lungo quasi due chilometri.

W. H. Matthews mette in luce l’aspetto storico-mitico osservando che i labirinti religiosi “si possono considerare come l’emblema del labirinto-tentazione di questa vita terrena, che si può attraversare con sicurezza solo per mezzo del filo di Arianna della grazia divina”. — Mazes and Labyrinths—Their History and Development.

Vi sorprende il fatto che il labirinto, pur essendo di origine pagana, sia un elemento ricorrente nella cristianità? Il vero cristianesimo può essere compatibile con superstizioni pagane?

È compatibile con la fede cristiana?

Per quanto la storia del labirinto sia affascinante, le credenze ad esso legate non sono compatibili con la fede cristiana. La Bibbia non insegna che l’anima umana sia separata e distinta dal corpo e che sopravviva alla morte della persona. Al contrario, insegna che l’anima umana è mortale. Dice: “L’anima che pecca, essa stessa morirà”. — Ezechiele 18:4.

La Parola di Dio, la Bibbia, è potente ed è stata paragonata a una spada, “la spada dello spirito”. I cristiani usano abilmente quest’arma per combattere una creatura spirituale sovrumana, invisibile e reale, e i suoi demoni, non un mitologico Minotauro. (Efesini 6:12, 17) Di conseguenza, hanno una fede invincibile e la sicura speranza della salvezza. Questo permetterà loro di superare la fine dell’attuale sistema di cose e di entrare in un nuovo mondo di giustizia, una prospettiva che nessuna credenza mitologica potrebbe dare loro. — 2 Pietro 3:13.

[Note in calce]

a Le Storie, II, 148, trad. di L. Annibaletto, Mondadori, Milano, 1982.

b Nel I secolo E.V. Plinio, il naturalista latino, scrisse che il labirinto costruito dai cretesi era cento volte più piccolo di quello egizio.

[Riquadro a pagina 22]

Labirinti decorativi

Seicento anni fa fu creato un nuovo tipo di labirinto. Non aveva significati religiosi ma funzione decorativa. Ben presto in tutta l’Inghilterra divennero comuni giardini a labirinto. In seguito gli schemi di questi labirinti si fecero più complicati, e i vari percorsi vennero delimitati da siepi di bosso, che si potevano potare facilmente.

Negli ultimi anni in varie parti del mondo sono comparsi molti labirinti moderni dallo schema complesso. Questi piacciono sia agli adulti che ai bambini. Possono essere alquanto divertenti!

[Riquadro/Immagine a pagina 24]

Labirinto e cristianità

Di recente su un altare dell’abbazia di Westminster, a Londra, è stata messa questa nuova tovaglia ricamata. Si noti il labirinto al centro, affiancato dalle lettere “Α” (alfa, “THE BEGINNING”, ovvero “il principio”) e “Ω” (omega, “THE END”, ovvero “la fine”). Al centro del labirinto si noti la scritta “I AM” (“Io sono”), che rappresenta Geova, il grande “Io sono” menzionato in Esodo 3:14 secondo la traduzione della “Bibbia del re Giacomo”. Si tratta di un interessante esempio moderno dello stretto legame che tuttora esiste fra labirinto e religione.

[Fonte]

Photo: David Johnson

[Immagini a pagina 21]

Monete del IV e V secolo a.E.V. trovate a Cnosso, sull’isola di Creta. Si notino il labirinto e la testa di toro, che rappresenta il Minotauro

[Fonte]

Copyright British Museum

[Immagine a pagina 23]

Il labirinto erboso più grande del mondo, a Saffron Walden (Inghilterra)

[Fonte]

Per gentile concessione del Saffron Walden Tourist Office

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