Capitolo XVII
Unificazione nonostante le false predizioni
1. Riconducendo i popoli sparsi nel loro proprio paese fino al massimo che il territorio possa contenere, quali problemi possono sorgere in questi giorni di esplosione demografica e di sovrastante carestia mondiale?
MINACCIOSI avvertimenti si fanno risuonare in questi giorni sulla sovrappopolazione della terra — l’esplosione demografica — e sulla carestia mondiale che avrebbe inizio nel 1975 E.V. Sembra strano, perciò, che si parli profeticamente di giovani e fanciulle vergini che prosperino col grano del campo e col sontuoso vino delle vigne. Sì, e che si generi altra popolazione fino al punto che non ci sia più posto per altri. Sembra che per le popolazioni di alcune nazioni che si moltiplicano rapidamente si debba trovare altro posto a spese di territorio fuori dei confini nazionali, prendendolo dai paesi vicini. Si deve produrre più cibo; si deve coltivare più terreno. Perché, allora, radunare il popolo sparso di una nazione entro i suoi confini nazionali, fino al massimo che il territorio possa contenere? Come potrà risolversi il suo problema alimentare?
2. In contrasto con i governi umani, per chi non c’è nessun problema alimentare, secondo Salmo 104:13-16?
2 Il problema alimentare? Per i governi umani, sì! Ma per Colui che piantò il paradiso del genere umano, No! Anche oggi non esiste nessun problema per Colui del quale si scrisse sotto ispirazione più di ventitré secoli avanti l’attuale situazione mondiale: “Egli adacqua i monti dalle sue camere superiori. Col frutto delle tue opere si sazia la terra. Fa germogliare l’erba verde per le bestie, e la vegetazione per il servizio del genere umano, per far uscire cibo dalla terra, e vino che fa rallegrare il cuore dell’uomo mortale, per far splendere la faccia con olio, e pane che sostiene il medesimo cuore dell’uomo mortale. Gli alberi di Geova si saziano, i cedri del Libano che egli piantò”. — Salmo 104:13-16.
3. In quale direzione Zaccaria 10:1, 2 ci fa volgere per cercare liberazione?
3 Gli uomini che confidano in sé facciano le predizioni che osano per risolvere con i combinati sforzi umani il problema mondiale, ma c’è una sola direzione in cui guardare per ottenere sollievo. In quella direzione la dichiarazione che viene da una fonte superiore a quella dell’uomo e dei diavoli, e che è scritta in Zaccaria 10:1, 2, fa volgere tutti noi, dicendo: “Chiedete a Geova la pioggia nel tempo della pioggia primaverile, sì, a Geova che fa le nuvole della tempesta, e che dà loro il rovescio di pioggia, a ciascuno la vegetazione nel campo. Poiché i terafim stessi hanno proferito ciò che è magico; e i praticanti di divinazione, da parte loro, hanno avuto visione di falsità, e continuano a pronunciare sogni senza valore, e invano cercano di confortare. Perciò si dipartiranno per certo come un gregge; saranno afflitti, perché non c’è nessun pastore”.
4. Come la capacità del Creatore di dar pioggia in un determinato tempo fu dimostrata nel giorno di Noè e nel giorno di Elia?
4 La capacità del Sovrano Signore Geova, il Creatore, di dar pioggia in proporzioni mondiali fu dimostrata nell’anno 2370 a.E.V., quando, alla fine di una settimana in cui a Noè e alla sua famiglia era stato detto di far entrare esemplari degli animali e degli uccelli nella gigantesca arca, cominciò a piovere su tutta la terra per quaranta giorni e l’intera superficie della terra fu inondata per un anno. (Genesi, capitoli 6-8) Un’altra occasione in cui fece cadere la pioggia in un tempo determinato, e questo in risposta alla preghiera, fu quando, alla fine di tre anni e mezzo di siccità in tutto il paese del Regno di dieci tribù d’Israele, pregò il profeta Elia. L’inizio di questa risposta alla preghiera di un uomo giusto fu “una piccola nube come una mano d’uomo che sale dal mare [Mediterraneo]”, dopo di che “i cieli stessi si oscurarono di nubi, e c’erano vento e un gran rovescio di pioggia”. — 1 Re 18:43-45; Giacomo 5:16-18; Luca 4:25, 26.
5. Quale condizione in cui si trovarono negli anni che avevano trascurato l’edificazione del tempio diede prova ai Giudei ristabiliti che i “rovesci di pioggia di benedizione” (Ezechiele 34:26) non dovevano considerarsi una cosa dovuta?
5 Al fedele rimanente ristabilito nel paese di Giuda fu promesso che Geova avrebbe dato loro eccellenti condizioni ecologiche o ambientali. Egli disse: “E per certo farò d’esse e dei dintorni del mio colle una benedizione, e farò scendere a suo tempo il rovescio di pioggia. Vi saranno rovesci di pioggia di benedizione”. (Ezechiele 34:26) Comunque, il rimanente non doveva considerare questo come una cosa dovuta. Negli anni che avevano trascurato la riedificazione del tempio di Dio in Gerusalemme, avevano subìto l’ardente calore nel paese, e “i cieli trattennero la loro rugiada, e la terra stessa trattenne il suo prodotto. E [io, Geova,] chiamavo l’aridità sulla terra, e sui monti, e sul grano, e sul vino nuovo, e sull’olio, e su ciò che la terra produceva, e sull’uomo terreno, e sull’animale domestico, e su tutta la fatica delle vostre mani”. (Aggeo 1:10, 11; 2:16, 17; Zaccaria 8:10-12) Quindi ritennero necessario pregare Colui “che fa le nuvole della tempesta, e che dà loro il rovescio di pioggia”. — Zaccaria 10:1.
6. Sono in grado i falsi dèi del superstizioso popolo pagano di dare la pioggia, e quale dichiarazione in quanto a dare la pioggia gli ecologi ancora trovano veritiera?
6 Al fedele rimanente che Gli rivolse le proprie preghiere, insieme all’ubbidienza ai suoi comandamenti, diede “a ciascuno la vegetazione nel campo”. L’appezzamento di terreno di ciascun fedele individuo fu benedetto con la necessaria vegetazione per cibo. I falsi dèi del superstizioso popolo pagano non sono quelli a cui rivolgersi in preghiera. Rivolgendosi a Colui che dal cielo dà la pioggia, il precedente profeta Geremia disse: “Esiste fra gli idoli vani delle nazioni alcuno che possa versare pioggia, o possono pure i cieli stessi dare acquazzoni? Non sei forse Tu, o Geova nostro Dio? E noi speriamo in te, poiché tu stesso hai fatto tutte queste cose”. (Geremia 14:22) Tutti gli odierni ecologi o esperti dell’ambiente, che non prendono in considerazione Geova Dio, troveranno ancora verace l’ispirata dichiarazione della Bibbia relativa a Colui che dà la pioggia, Geova.
7. Perché l’unto rimanente non prega che la pioggia letterale allontani la carestia mondiale, e che cosa sanno che è più importante per sopravvivere?
7 Nel tempo attuale l’unto rimanente dell’Israele spirituale, che presta la propria attenzione principalmente alla restaurazione della pura adorazione di Geova nel suo tempio spirituale, non prega perché sulla terra scenda la pioggia letterale con la speranza di prevenire la carestia mondiale. Essi ricordano che Gesù Cristo predisse che in questo “termine del sistema di cose”, le “carestie”, “penuria di viveri”, avrebbero accresciuto le sofferenze delle nazioni e dei popoli del mondo. (Matteo 24:7, Na; NM) Sanno che per sopravvivere alla grande “tribolazione” mondiale avvenire e per ottenere la vita nel nuovo sistema di cose di Dio sono più importanti le benedizioni spirituali: l’accresciuto intendimento della Sacra Bibbia e delle sue profezie, una favorevole relazione con Dio, una maggiore porzione del suo spirito santo o forza attiva, le regolari adunanze col suo popolo dedicato, la partecipazione alla predicazione della buona notizia del suo regno messianico, la guida e la protezione divine in ogni nostro sforzo per fare la Sua volontà. Il rimanente timorato di Dio ha pregato perché fossero versate tali benedizioni. Quindi il suo paese spirituale ha prodotto molta “vegetazione”. È divenuto un Paradiso spirituale. — 2 Corinti 12:4.
8. A che cosa come a dèi si è rivolta la cristianità per le proprie benedizioni, ma con quale preannunciato risultato?
8 Contrariamente alla sua “forma di santa devozione”, la cristianità cerca le sue benedizioni ai falsi dèi di questo mondo, al commercialismo, al militarismo, all’istruzione evoluzionistica, al patriottismo, alla scienza e alla tecnologia moderne, e alle Nazioni Unite. I suoi capi politici perfino consultano astrologi e medium spiritici. Quali sono i risultati che abbiamo notati? Esattamente quelli che Zaccaria 10:2 preannunciò: “Poiché i terafim stessi hanno proferito ciò che è magico; e i praticanti di divinazione, da parte loro, hanno avuto visione di falsità, e continuano a pronunciare sogni senza valore, e invano cercano di confortare. Perciò si dipartiranno per certo come un gregge; saranno afflitti, perché non c’è nessun pastore”.
9. In che modo le persone della cristianità sono state colpevoli di usare i “terafim” e la “divinazione”?
9 Nella loro indipendenza dalla Sacra Bibbia, i popoli della cristianità si rivolgono ai loro “terafim”, cioè ai loro dèi familiari, ai loro Pe·ʹnaʹtes, come facevano i superstiziosi Romani antichi. Confidano nelle loro proprie opinioni personali, avendo ciascuno la propria sorta di religione privata. Si rivolgono alle predizioni degli specialisti militari, economici e politici; anche ai sacerdoti e agli ecclesiastici che pregano affinché la benedizione del cielo venga su tali capi e portavoce mondani. Essi si ribellano contro la Parola di Dio che i cristiani testimoni di Geova han proclamata loro, e presuntuosamente si spingono avanti con le loro proprie idee sul modo di fare le cose. A loro si applicano le parole del profeta Samuele, che disse al disubbidiente re Saul d’Israele: “La ribellione è come il peccato della divinazione, e lo spingersi presuntuosamente avanti come il far uso del potere magico e dei terafim”. — 1 Samuele 15:23.
10. Han dato prova d’aver detto la verità quelli che avevano fatto predizioni nella cristianità, è venuto il sollievo ed e stato tenuto il gregge insieme sotto un pastore?
10 Dal punto di vista di Geova, non solo il cosiddetto mondo pagano, ma anche la cristianità è implicata con gli idolatrici terafim e col potere magico e con la divinazione demonica. Le opinioni private degli uomini sono perciò risultate erronee. Le predizioni fatte da personaggi pubblici riguardo al miglioramento delle condizioni del mondo con tutti i mezzi impiegati dagli uomini son risultate semplicemente sogni stolti, falsità. Come ha influito questo sul popolo ingannato, sviato? Per certo si diparte come un gregge di pecore, andando ciascuno per la sua propria via, come pecore che non sanno dove andare. Si sono sviati e son divenuti preda di elementi perversi della società umana. Di conseguenza si sono trovati in grande afflizione, senza nessun rimedio disponibile da parte di fonti umane. Nessun governante politico, nessuna organizzazione politica, può pascerli, per proteggerli e guidarli verso pascoli pacifici o acque quiete.
11, 12. (a) Come i governanti della cristianità non hanno seguìto l’esempio del salmista re Davide? (b) Secondo Zaccaria 10:3-7, si compiace Geova dei “pastori” politici che son guidati dal clero religioso?
11 I governanti politici, anche della cristianità che si professa cristiana, si sono rifiutati di seguire l’esempio del re Davide, che pascolò il gregge della nazione d’Israele nel 1077-1037 a.E.V. In Salmo 23:1, 2 l’ex ragazzo pastore Davide disse: “Geova è il mio Pastore. Non mi mancherà nulla. Mi fa giacere in erbosi pascoli; mi mena presso irrigui luoghi di riposo”. Potrebbe il Supremo Pastore Geova compiacersi della condotta dei governanti politici i quali come pastori dei loro popoli son guidati e sostenuti dal clero religioso della cristianità? Non secondo Zaccaria 10:3-7:
12 “La mia ira si è accesa contro i pastori, e contro i condottieri simili a capri farò una resa dei conti; poiché Geova degli eserciti ha rivolto la sua attenzione al suo branco, la casa di Giuda, e li ha resi come il suo cavallo di dignità nella battaglia. Da lui [Giuda] è l’uomo principale, da lui è il sostegno del governante, da lui è l’arco da battaglia; da lui esce ogni soprintendente, tutti insieme. E devono divenire come uomini potenti che calpestino il fango delle vie nella battaglia. E si devono impegnare in battaglia, poiché Geova è con loro; e quelli che cavalcano i cavalli dovranno provare vergogna. E per certo renderò superiore la casa di Giuda, e salverò la casa di Giuseppe. E per certo darò loro una dimora, poiché mostrerò loro misericordia; e devono divenire come quelli che non avevo respinti; poiché io sono Geova loro Dio, e risponderò loro. E quelli di Efraim devono divenire proprio come un uomo potente, e il loro cuore si deve rallegrare come dal vino. E i loro propri figli vedranno e per certo si rallegreranno; il loro cuore gioirà in Geova”.
13. Il clero ha lasciato i “pastori” politici e i “condottieri simili a capri” nell’ignoranza sull’attitudine di chi verso di loro, e come?
13 Anche nella cristianità i “pastori” politici non comprendono che l’ira di Geova si è accesa contro di loro. Non prega per loro il clero religioso e invoca su di loro la benedizione del cielo? In modo simile, gli ostinati “condottieri simili a capri” della cristianità non credono e non temono che Geova degli eserciti faccia i conti con loro. Non vanno essi nelle chiese della cristianità e i sacerdoti e i predicatori non agiranno dunque presso Dio come loro mediatori e non correggeranno per loro le cose presso Dio? Non attendono quindi di sentire il calore dell’ardente ira di Geova nella preannunciata “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente”. Non mostrano nessuna preoccupazione per i conti che egli farà con loro ad Har-Maghedon, nel campo di battaglia di quella “guerra”. Comunque, sebbene il loro clero religioso abbia lasciato questi “pastori” politici e “condottieri simili a capri” nell’ignoranza e nella propria compiacenza, Geova degli eserciti non ha per certo fatto questo. Egli ha fatto dare loro notifica, e ha fatto ciò molto in anticipo e ripetute volte. Con quale mezzo?
14. Per mezzo di chi Geova ha dato tale notifica molto in anticipo, e come egli ha trasformato questi che erano simili a pecore rendendoli simili a un maestoso cavallo da guerra?
14 Per mezzo dei suoi unti testimoni cristiani, l’antitipica “casa di Giuda”. Questi non hanno seguito gli ingannevoli “pastori” politici e i “condottieri simili a capri” della cristianità. Geova è il loro Pastore sin dal 1919 E.V. Egli ha rivolto loro la sua favorevole attenzione come al suo “branco” di pecore. Durante la prima guerra mondiale essi furono invero come pecore in quanto non presero parte al combattimento militare insieme alla cristianità, ma furono assoggettati a politici, militari sfruttatori del genere umano simili a bestie, i quali avevano l’approvazione e il sostegno del clero religioso. Ma da quel primo conflitto mondiale il grande Pastore celeste ha radunato il suo “branco”, la spirituale “casa di Giuda”. Da simile a pecore, Egli l’ha trasformato rendendolo simile al “suo cavallo di dignità nella battaglia”. Per mezzo della sua Parola e dello spirito santo ha impartito loro un coraggio simile a quello di un maestoso cavallo da battaglia. — Zaccaria 10:3.
15. Perché questa trasformazione doveva avvenire nella spirituale “casa di Giuda” dal 1914 E.V.?
15 Così doveva essere. Poiché, alla fine dei Tempi dei Gentili nel 1914 E.V., Geova Dio intronizzò nei cieli il “Leone che è della tribù di Giuda” e gli comandò: “Sottoponi in mezzo ai tuoi nemici”. (Rivelazione 5:5; Genesi 49:9, 10; Salmo 110:1, 2) Com’è il Condottiero della spirituale “casa di Giuda”, così dovrebbero essere gli altri componenti della “casa”. Riguardo a questa “casa di Giuda”, Geova continua, dicendo: “Da lui è l’uomo principale, da lui è il sostegno del governante [letteralmente, il piolo], da lui è l’arco da battaglia; da lui esce ogni soprintendente, tutti insieme”. — Zaccaria 10:4.
16. (a) Chi era “l’uomo principale” nel giorno di Zaccaria, ma chi lo è nel nostro giorno? (b) Come è egli il “sostegno del governante”, l’“arco” da battaglia e il “soprintendente”?
16 Nel giorno di Zaccaria, “l’uomo principale” era il governatore Zorobabele figlio di Sealtiel della tribù di Giuda. Nel nostro giorno, dalla nascita del regno messianico di Geova nel 1914 E.V., “l’uomo principale” è il glorificato Gesù Cristo che discese da Davide della casa di Giuda. Le cose si accentrano in lui; in lui convergono le responsabilità d’importanza regale. Come un “piolo” da cui dipendano e traggano sostegno gli interessi regali, “il sostegno del governante” è il Re messianico. Nell’onnipotente mano del suo Dio, Geova degli eserciti, egli è “l’arco da battaglia”, per ferire e abbattere da lontano i nemici. Egli è il Capo Soprintendente, che assegna i compiti regali a tutti i componenti della “casa di Giuda”, alcuni dei quali nomina sottosoprintendenti, e tutti devono lavorare insieme a lui come loro Capo e Condottiero. Con lui alla loro testa, tutta la “casa di Giuda” ha ragione d’esser coraggiosa.
17. Perché i tempi richiedono coraggio da parte della spirituale “casa di Giuda”, come in guerra?
17 I tempi richiedono coraggio simile a quello di Cristo. Non osiamo lasciare che la situazione mondiale ci paralizzi col timore. Siamo stati pienamente preavvertiti che questo sarebbe stato un tempo di guerra contro l’unto rimanente dell’Israele spirituale, in quanto Satana il Diavolo e i suoi angeli demonici sono stati cacciati dal cielo per opera del regno messianico, e riguardo a questo avversario simile a un dragone è stato scritto perché oggi lo leggiamo: “E il dragone si adirò contro la donna [l’organizzazione celeste di Dio], e se ne andò a far guerra contro i rimanenti del seme di lei, che osservano i comandamenti di Dio e hanno l’opera di rendere testimonianza a Gesù”. (Rivelazione 12:17) Così, con l’aiuto del suo Dio, sul rimanente della spirituale “casa di Giuda” si è adempiuta la promessa divina: “E devono divenire come uomini potenti che calpestino il fango delle vie nella battaglia. E si devono impegnare in battaglia, poiché Geova è con loro; e quelli che cavalcano i cavalli dovranno provare vergogna”. — Zaccaria 10:5.
18. (a) Perché la spirituale “casa di Giuda” dovette impegnarsi nella battaglia, e chi è dalla loro parte? (b) A causa di che cosa quelli “che cavalcano i cavalli” han dovuto subire la vergogna?
18 Qui c’è l’immagine di vittoriosi guerrieri che hanno invaso la fortezza nemica, le cui vie sono arrossate dal sangue dei difensori uccisi. Gli invasori devono dunque calpestare il fango formato dal sangue mischiato con la polvere. Ma per l’unto rimanente della spirituale “casa di Giuda” la guerra è oggi spirituale, con armi che sono “potenti mediante Dio per rovesciare cose fortemente trincerate”. (2 Corinti 10:4; Efesini 6:14-18) In questo “giorno malvagio”, in cui il dragone Satana il Diavolo e i suoi demoni sono stati gettati su questa terra, l’unto rimanente non può evitar d’essere coinvolto nella battaglia. Essi l’hanno coraggiosamente intrapresa, “poiché Geova è con loro”. Che siano ancora impegnati nella battaglia per appressarsi ora al termine del “tempo della fine” denota il loro trionfo spirituale. Ma in quanto a quei nemici che confidano nei “cavalli”, cioè nel modo di combattere del mondo contro gli adoratori di Geova, hanno davvero subìto la vergogna, la delusione. Tutta l’opposizione, l’interferenza e la persecuzione di questi “che cavalcano i cavalli” non sono riuscite a fermare il rimanente della spirituale “casa di Giuda”.
UNA NAZIONE UNIFICATA
19. (a) Quale separazione ebbe luogo nella nazione di dodici tribù d’Israele nel 997 a.E.V.? (b) In che modo i sopravvissuti di entrambi i regni che ne risultarono furono esiliati insieme a Babilonia?
19 Nel giorno del profeta Zaccaria durante il sesto secolo avanti la nostra Èra Volgare, la nazione d’Israele fu unificata con la liberazione del fedele rimanente da Babilonia e con la sua restaurazione nel paese di Giuda. Nell’anno 997 a.E.V. c’era stata una separazione della nazione. Dieci tribù si rivoltarono contro l’ulteriore dominio della famiglia reale di Davide; solo le tribù di Beniamino e di Giuda si mantennero leali alla linea reale di Davide. Il regno di dieci tribù d’Israele era sotto la direttiva della sua tribù più popolosa, quella di Efraim, il più giovane figlio del patriarca Giuseppe. La tribù di Manasse, figlio primogenito di Giuseppe, si allineò con la tribù del fratello Efraim. Il settentrionale regno di dieci tribù durò solo fino al 740 a.E.V., quando Samaria, allora sua capitale, fu distrutta dagli Assiri e i sopravvissuti furono deportati nei territori assiri. Ma verso il 632 a.E.V., Babilonia rovesciò l’Assiria annettendosene i territori e gli esiliati israeliti. Quando Babilonia distrusse poi Gerusalemme nel 607 a.E.V. e ne deportò i sopravvissuti a Babilonia, furono esiliate tutte le tribù.
20. (a) Perché di quegli esiliati del regno di dieci tribù si parlò come della “casa di Efraim” o come della “casa di Giuseppe”? (b) Come indicò Geova che ci sarebbe stata una unificazione di entrambe le case?
20 Poiché la tribù di Efraim, figlio di Giuseppe, dominava il regno di dieci tribù, dei suoi esiliati si parlò come della “casa di Efraim” o della “casa di Giuseppe”, il cui rappresentante principale era Efraim. Indicando che tutte le dodici tribù di Israele si sarebbero riunificate nel paese di Giuda perché vi sarebbe tornato un fedele rimanente di esiliati, Geova parla ora di entrambe le case e continua, dicendo: “E per certo renderò superiore la casa di Giuda, e salverò la casa di Giuseppe. E per certo darò loro una dimora, poiché mostrerò loro misericordia; e devono divenire come quelli che non avevo respinti; poiché io sono Geova loro Dio, e risponderò loro. E quelli di Efraim devono divenire proprio come un uomo potente, e il loro cuore si deve rallegrare come dal vino. E i loro propri figli vedranno e per certo si rallegreranno; il loro cuore gioirà in Geova”. — Zaccaria 10:6, 7.
21. (a) A chi Geova rese superiore la “casa di Giuda”, e in che modo Egli salvò la “casa di Giuseppe”? (b) Come divennero simili a quelli che Geova non aveva mai scacciati?
21 Il Sovrano Signore Dio fu Colui che rese “superiore” ai suoi nemici la “casa di Giuda”, che specialmente rappresentava il messianico regno di Davide. Gli esiliati della “casa di Giuseppe” furono pure salvati, cioè fu data loro la vittoria sui loro nemici. Geova degli eserciti diede loro una dimora insieme ai loro compagni tribali nella provincia persiana di Giuda, dopo averli liberati dall’esilio in cui l’Assiria li aveva portati. Come la casa di Giuda, questi pure divennero “proprio come un uomo potente” nel servizio di Geova. A loro egli mostrò misericordia come agli altri esiliati, e tutti insieme gli esiliati ristabiliti divennero come un popolo che non fosse mai stato allontanato a causa della sua disubbidienza. Questo fatto fu specialmente chiaro a tutti gli osservatori quando gli esiliati rimpatriati ebbero completato l’edificazione del secondo tempio a Gerusalemme, per adorarlo ivi unitamente come l’Iddio dell’intera nazione. Egli dimostrò di aver udito le loro preghiere, esaudendole.
22. (a) Perché lo stimolo a rallegrarsi è in loro più forte di quello prodotto dal vino? (b) In che modo i loro “figli” partecipano a tale gioia?
22 Lo stimolo del loro cuore a rallegrarsi fu più forte di quello che si prova dopo aver bevuto vino. Il loro stimolo era spirituale. Il loro cuore si rallegrava nel loro Dio, Geova, a causa di ciò che egli aveva fatto per loro, a causa della misericordia che aveva loro mostrata. I figli, nati nella loro riconquistata patria, avrebbero condiviso questa misericordia e bontà divina. Essi pure la videro, la provarono e se ne rallegravano con i loro genitori.
23. Nell’adempimento finale, che cosa corrisponde alla “casa di Giuda” e alla “casa di Giuseppe” (Efraim), e dove e da quando Geova le ha unite?
23 Nel finale adempimento della profezia nel nostro ventesimo secolo riguardo alla “casa di Giuda” e alla “casa di Giuseppe” (Efraim), bisogna tener conto di due parti dell’unto rimanente dell’Israele spirituale. Ci fu la parte originale che aveva avuto le difficili esperienze della prima guerra mondiale e fu ristabilita nel favore divino e liberata nel 1919 E.V. E ci fu la parte più nuova che venne liberata da Babilonia la Grande dal 1919 E.V. e che fu unita all’originale unto rimanente. L’unificazione d’essi tutti in un “popolo di speciale possesso” per Geova ebbe luogo nel paese spirituale in cui egli li raccolse dal 1919 E.V. in poi. Così poterono operare unitamente per ristabilire ed espandere l’adorazione del solo vivente e vero Dio nel Suo tempio spirituale. Con il suo invincibile spirito egli fece in modo che questo “branco” di discepoli del Suo Messia simili a pecore divenisse come un dignitoso cavallo da guerra che non avesse timore di andare alla carica nella battaglia.
24. Come l’unito rimanente mostrò ora coraggio simile a quello di un cavallo che in battaglia va alla carica? Cioè, nella proclamazione del Regno?
24 Essi divennero quindi più coraggiosi che mai nella proclamazione del messianico regno di Dio, del regno che dominava nei cieli dalla fine dei Tempi dei Gentili nel 1914 E.V. Sì, continuarono a distribuire gratuiti trattatini biblici, a centinaia di milioni di copie, alle case delle persone. Ma ora non lasciarono il grosso del lavoro ad alcune centinaia di “colportori” in servizio continuo, poiché ora tutti cominciarono a bussare alle porte delle persone e a parlare ai padroni di casa e a dar loro pubblicazioni per lo studio biblico in forma di opuscoli e libri a una contribuzione nominale per l’opera. Impegnarono centinaia di radiostazioni per diffondere il messaggio del Regno in tutta la terra, organizzando in certe occasioni perfino alcune delle più grandi catene di trasmissioni radiofoniche per penetrare nelle case e farsi udire dal maggior numero di ascoltatori possibile. Quando la crescente opposizione religiosa, politica, giudiziaria rese difficile continuare la radiodiffusione del messaggio del Regno liberamente, auto acustiche sulle quali erano stati montati altoparlanti furono mandate ad annunciare il messaggio nel campo. Fonografi portatili furono portati di porta in porta per far sentire il messaggio inciso su dischi fonografici.
25. Come fu fatta un’intrepida proclamazione dei messaggi di giudizio emanati negli anni dal 1922 al 1928?
25 Nei sette anni, dal 1922 al 1928 E.V., l’unto rimanente degli Israeliti spirituali tenne una serie di sette assemblee generali o internazionali. A ciascuna di queste in successione fu dichiarato un intrepido messaggio di giudizio tratto dalla Sacra Bibbia di Dio, e fu anche accompagnato da un appropriato discorso pubblico rivolto a uditori visibili e a uditori invisibili per radio. Queste proclamazioni di messaggi di giudizio e i discorsi che li accompagnarono furono stampati in forma di trattatini gratuiti per la gratuita distribuzione in molte lingue, e centinaia di milioni di questi furon messi nelle mani delle persone in molti paesi. Questi messaggi annuali mediante la parola e la pagina stampata furono come una serie di sette trombe, che fecero risuonare i giudizi di Geova per il giorno moderno onde fossero uditi da tutto il mondo. Così sono raffigurati nel libro apocalittico di Rivelazione, ai capitoli otto e nove e undici.
26. Come la presentazione di Rivelazione della quinta tromba raffigura l’unto rimanente, dopo la liberazione da Babilonia la Grande, come bellicoso?
26 In quanto al messaggio della quinta tromba che fu fatta risuonare sotto la guida angelica, notate come Rivelazione 9:7-11 raffigura il rimanente come liberato da Babilonia la Grande sotto il simbolo delle locuste e le descrive: “E le sembianze delle locuste somigliavano a cavalli preparati alla battaglia; e sulle loro teste erano come corone simili all’oro, e le loro facce erano come facce di uomini, ma avevano capelli come i capelli delle donne. E i loro denti erano come quelli dei leoni; e avevano corazze simili a corazze di ferro. E il suono delle loro ali era come il suono dei carri di molti cavalli correnti alla battaglia. E hanno code e pungiglioni come gli scorpioni; e nelle loro code è la loro autorità di far male agli uomini per cinque mesi. Esse hanno su di loro un re, l’angelo dell’abisso. Il suo nome è in ebraico Abaddon, ma in greco ha nome Apollion”. Questo raffigura il rimanente come bellicoso.
27. Come la presentazione di Rivelazione della sesta tromba è in armonia con Zaccaria 10:3-7, mostrando che il rimanente è guerriero come “uomini potenti”?
27 L’apocalittico quadro degli effetti del suono della sesta tromba (che cominciò nel 1927 E.V.) mostra il rimanente come a cavallo di centinaia di milioni di veicoli pubblicitari per annunciare i giudizi di Geova. Guardate la descrizione: “Il numero degli eserciti di cavalleria era di due miriadi di miriadi: [io, Giovanni,] ne udii il numero. Ed ecco come vidi i cavalli nella visione e quelli che vi sedevano sopra: avevano corazze rosse come fuoco, e blu come giacinto, e gialle come zolfo; e le teste dei cavalli erano come teste di leoni, e dalle loro bocche usciva fuoco e fumo e zolfo. Mediante queste tre piaghe fu ucciso un terzo degli uomini, dal fuoco e dal fumo e dallo zolfo che usciva dalle loro bocche. Poiché l’autorità dei cavalli è nella loro bocca e nelle loro code; poiché le loro code sono simili a serpenti e hanno teste, e con queste danneggiano”. (Rivelazione 9:16-19) Queste simboliche visioni sono dunque in armonia con Zaccaria 10:3-7, che paragona il restaurato rimanente al “cavallo di dignità nella battaglia” e a “uomini potenti”.
SUPERATI POTENTI OSTACOLI
28. In Zaccaria 10:8-12, come disse Geova di superare gli ostacoli quando avrebbe radunato il suo popolo come dall’Egitto e dall’Assiria?
28 Come ora possiamo vedere con chiarezza, nulla è risultato per Geova degli eserciti un ostacolo insormontabile nella realizzazione del suo dichiarato proposito. Come egli avrebbe affrontato tali ostacoli è dichiarato in Zaccaria 10:8-12, che dice: “‘Dovrò fischiare per loro e li radunerò; poiché per certo li redimerò, e devono divenire molti, proprio come quelli che son divenuti molti. E li spargerò come seme fra i popoli, e nei luoghi lontani si ricorderanno di me, e devono rivivere coi loro figli e tornare. E li devo ricondurre dal paese d’Egitto; e dall’Assiria li radunerò; e li farò venire al paese di Galaad e al Libano, e non si troverà posto per loro. Ed egli deve attraversare il mare con angustia; e nel mare deve battere le onde, e tutte le profondità del Nilo si devono seccare. E l’orgoglio d’Assiria dev’essere abbattuto, e il medesimo scettro d’Egitto si dipartirà. E per certo li renderò superiori in Geova, e cammineranno nel suo nome’, è l’espressione di Geova”. — Zaccaria 10:8-12.
29. (a) Quando Geova umiliò l’orgoglio dell’Assiria, come era stato preannunciato? (b) Quando Egli fischiò al suo popolo che era sparso come seme, e quale fu la risposta a ciò?
29 In questa espressione divina il termine Assiria comprenderebbe i territori in cui gli Assiri deportarono i sopravvissuti del regno di dieci tribù d’Israele nel 740 a.E.V. Ma l’“orgoglio” dell’Assiria fu umiliato da Babilonia sotto il re Nabucodonosor. A sua volta l’“orgoglio” di questo conquistatore e spodestatore dell’Assiria fu abbattuto dallo strumento terreno di Geova, Ciro il Grande di Persia, nel 539 a.E.V. In seguito Geova poté “fischiare” agli sparsi esiliati del suo popolo nei paesi settentrionali dell’Impero Babilonese. Dove egli li aveva sparsi, si moltiplicarono come un seme seminato. Nei paesi del loro esilio, non importa quanto fossero lontani, avrebbero udito il suo ‘fischio’ e si sarebbero ricordati di lui. Questo avrebbe avuto l’effetto di ridestare essi e i loro figli generati nell’esilio. Desti e sensibili all’invito del suo ‘fischio’, sarebbero tornati nella loro patria desolata.
30. Quali ostacoli avrebbero potuto contrapporsi al radunamento del suo popolo esiliato dall’Egitto, e come Geova avrebbe affrontato quegli ostacoli?
30 Molti esiliati erano stati portati in esilio o eran fuggiti a rifugiarsi in Egitto, nel meridione. (2 Re 23:31-34; 25:22-26) Geova ‘fischiò’ dunque anche in quella direzione. Di lì raccolse i membri del rimanente perché lo adorassero nel suo tempio di Gerusalemme. Lo scettro che impugnava il governante d’Egitto non avrebbe potuto impedirlo. La volontà di Geova fu adempiuta come se lo scettro dell’autorità egiziana si fosse dipartito, come se non esistesse più. Il ‘fischio’ dell’Iddio Altissimo aveva più autorità dello scettro d’Egitto. Se le acque del deificato fiume Nilo d’Egitto fossero state un ostacolo per il Suo popolo, egli avrebbe potuto agire verso di esse come se si fossero prosciugate per il suo popolo. Se il mar Rosso fosse stato un ostacolo, avrebbe potuto attraversare quel mare con “angustia” per le sue acque. Avrebbe potuto batterne le onde, affinché i Suoi esiliati tornassero al suo luogo di adorazione in Gerusalemme. Avrebbe potuto fare di nuovo ciò che fece nel 1513 a.E.V.
31. (a) Come avrebbe Geova risolto qualsiasi tendenza a sovrappopolare il paese, e ancora avrebbe permesso la crescita? (b) In quale senso avrebbero camminato nel Suo nome?
31 Non c’era nessun timore di sovrappopolare il paese. Il Proprietario di tutta la terra avrebbe semplicemente allargato i confini del paese per i suoi esiliati ristabiliti. I loro confini avrebbero compreso il “paese di Galaad” a est del fiume Giordano. Sì, anche il paese del Libano a ovest lungo il mar Mediterraneo. In questa allargata zona di occupazione sarebbero dovuti “divenire molti, proprio come quelli che son divenuti molti”. L’incidenza della loro crescita demografica non sarebbe stata inferiore a quella di qualsiasi altro paese popoloso. Sarebbero stati tanti quanti erano sempre stati. L’Altissimo e Onnipotente Dio li avrebbe resi “superiori” a ogni sforzo straniero di opprimerli, soffocarli e diminuirli. Avrebbero camminato nel Suo nome, o come un popolo chiamato col Suo nome. Dovunque camminassero, avrebbero tenuto presente il Suo nome e avrebbero cercato di onorarlo, non facendo nulla per degradarlo.
32. Quando Geova cominciò a “fischiare” ai suoi esiliati, e come?
32 Nell’anno 537 a.E.V. Geova cominciò a “fischiare” al suo popolo esiliato mediante il decreto di liberazione emanato dal conquistatore di Babilonia, il persiano Ciro il Grande. (Esdra da 1:1 a 3:2) Quel decreto non si applicò all’Egitto, ma in seguito fu aperta la via agli esiliati ch’erano in Egitto perché tornassero nel paese che Dio aveva loro dato.
33. Quando Geova cominciò a “fischiare” agli esiliati dell’Israele spirituale, e con quale mezzo?
33 In modo simile nell’anno 1919 E.V. Babilonia la Grande subì una grande caduta per mano del più grande Ciro, il trionfante Re intronizzato Gesù Cristo. Cominciò Geova allora a “fischiare” al suo rimanente esiliato? Evidentemente, Sì! Come? In maniera notevole per mezzo di quella rivista bimensile che oggi è nota in tutto il mondo come La Torre di Guardia annunziante il Regno di Geova e che sulla copertina porta la scritta “‘Voi siete i miei testimoni’, dice Geova”. (Isaia 43:12) Essa comunicò ai membri dell’unto rimanente in tutta la terra l’invito a riunirsi a raccolta per sostenere il messianico regno di Dio. Come passo in tale direzione, essa annunciò le disposizioni per tenere un congresso generale a Cedar Point, nell’Ohio, U.S.A., dal 1º all’8 settembre 1919, e invitò tutti i lettori ad assistere.
34. (a) Quanti assisterono a quel radunamento generale nel 1919 E.V., e che cosa appresero in quanto ad allargare la predicazione del Regno? (b) L’ampliamento di quella pubblicità al Regno a quali risultati ha oggi dato luogo?
34 Circa seimila persone trovarono possibile o conveniente partecipare a questa significativa riunione e festa spirituale. Si rallegrarono d’essere ristabiliti nella loro giusta condizione spirituale sulla terra. Appresero le disposizioni di ampliare i mezzi per fare pubblicità al messianico regno di Dio dando inizio a una rivista sorella, allora chiamata L’Età d’Oro ma ora Svegliatevi! Il primo numero di questo periodico ebbe la data del 1º ottobre 1919. Sin da allora è servita come un potente veicolo per proclamare il messianico regno e l’epoca di vita, pace, felicità e prosperità che questo regno introdurrà fra breve. Era l’anno 1940 E.V. quando questa rivista cominciò a offrirsi pubblicamente nelle vie alle persone in genere. Oggi si stampano più di sette milioni di copie di ciascun numero bimensile in oltre venticinque lingue, e il numero di quelli che la ricevono e la leggono continua ad aumentare.
35. (a) Come il ‘fischio’ di Geova risuonava sempre più estesamente, e con quale effetto? (b) Come furono superati gli ostacoli per rispondere al ‘fischio’?
35 Da quell’inizio nell’anno della liberazione del 1919 E.V. la raccolta del rimanente ha fatto progresso. Mentre il sopravvissuto rimanente fedele con intrepidezza prendeva il messaggio del Regno e lo diffondeva sempre più lontano con grande gioia ed entusiasmo, il ‘fischio’ di Geova risuonava più estesamente. Molti che cercavano il vero Dio, sia entro la cristianità che fuori di essa, udirono quel ‘fischio’ che li invitava alla pura adorazione del solo vivente e vero Dio nel suo tempio spirituale. Essi compirono i loro migliori sforzi per seguirlo. Ci furono ostacoli nella loro via, cose simili al fiume Nilo o al mar Rosso o potenze politiche oppressive simili all’Assiria e all’antico Egitto? Il Dio che cercavano di adorare nel vero tempio spirituale aprì loro la sua Parola scritta e indicò loro come superare e sormontare quegli imponenti ostacoli. Bisognava prima ubbidire al ‘fischio’ di Dio!
36. Come, nel loro caso personale, l’“orgoglio dell’Assiria” dovette essere abbattuto, e lo “scettro d’Egitto” dovette ‘dipartirsi’?
36 Devono scacciare la paura. Devono ascoltare l’invito che viene dal cielo di uscire da Babilonia la Grande, da quell’impero di falsa religione che comprende non solo la cristianità ma anche il paganesimo. (Rivelazione 18:1-4) Non devono lasciare che l’“orgoglio” dei governi militarizzati e nazionalistici come quello d’Assiria li renda alteri. Devono porre il messianico regno di Geova al di sopra di tutti i governi fatti dagli uomini. Nel loro caso personale gli interessi di tutti gli alti e potenti domini umani devono essere abbattuti dinanzi agli interessi della sovranità universale di Geova e del suo strumento messianico. Il simbolico “scettro d’Egitto” che le potenze politiche di questo mondo impugnano non dovrebbe esser considerato supremo per potenza e autorità. Esse dovrebbero pensare allo scettro che impugna il messianico Re di Dio, al quale Geova disse, nel 1914 E.V.: “La verga della tua forza Geova manderà [dalla celeste] Sion, dicendo: ‘Sottoponi in mezzo ai tuoi nemici’”. (Salmo 110:1, 2) Il paragone di questo scettro messianico con lo “scettro d’Egitto” farà ‘dipartire’ quest’ultimo scettro umano.
37, 38. (a) Invece dell’adorazione di Stato, si deve riconoscere che Geova è che cosa? e come fu provveduto l’aiuto per apprendere questa esigenza? (b) Che cosa diceva in parte quel libro Governo, sulla “Teocrazia” e su “Geova Re”?
37 Invece di riconoscere lo Stato politico come supremo e di rendere adorazione allo Stato istituito dagli uomini, essi devono riconoscere il Sovrano Signore Geova come Dio Governatore o Teocrata. Per aiutarli a vedere questa esigenza fu provveduto loro un libro intitolato “Governo”, che fu presentato al pubblico nell’anno 1928 al congresso generale dell’Associazione degli Studenti Biblici Internazionali a Detroit, nel Michigan, U.S.A., dal 30 luglio al 6 agosto 1928, in cui cominciò a suonare la simbolica settima tromba. (Rivelazione 11:15-18) Alle pagine 247-250 questo libro considerava la “Teocrazia” e “Geova Re” e in parte diceva:
38 “Quale forma di governo controllerà allora i popoli della terra? Quel governo sarà una pura teocrazia. Per secoli l’intera creazione ha emesso gemiti e ha sofferto dolori, in attesa della manifestazione di quel governo. (Romani 8:19) Ora è venuto il tempo della sua istituzione, e sia i governanti che i governati della terra dovrebbero apprendere la verità e rallegrarsi. . . . La teocrazia è un governo il cui governante è Geova Dio. Egli è Colui che fa le leggi e che le fa eseguire per mezzo degli organismi debitamente costituiti. Mentre è vero che l’autorità suprema è sempre risieduta in Geova, col rovesciamento dell’ultimo re d’Israele egli permise all’uomo di seguire il proprio corso e non ha interferito finché non è venuto il tempo di far sedere sul suo trono chi ne ha il diritto. Egli è colui che Dio ha costituito e nominato perché domini sotto Geova e in armonia con Lui. . . . La grande teocrazia, quando sarà stata vista e apprezzata dal popolo, sarà la gioia dell’intera terra”.
39. (a) Con quale forma di governo sarà restaurato il Paradiso per il genere umano, e quale specie di organizzazione ha Geova stabilito nel Paradiso spirituale del suo rimanente? (b) Quelli che desiderano unirsi al rimanente nel loro teocratico paese spirituale devono superare quali ostacoli?
39 Mediante la Teocrazia avvenire il Paradiso sarà restaurato per il genere umano. Attualmente un Paradiso spirituale esiste fra il restaurato rimanente, fra cui il Grande Teocrata ha stabilito un’organizzazione teocratica. Questo rimanente spirituale, così organizzato, pone Geova Dio al di sopra di tutti i governanti umani, autocratici o democratici, e, con le parole di Isaia 33:22, dice: “Geova è il nostro Giudice, Geova è il nostro Datore di statuti, Geova è il nostro Re; egli stesso ci salverà”. Essi assumono l’atteggiamento teocratico che i dodici apostoli di Gesù Cristo mostrarono dinanzi alla Corte Suprema di Gerusalemme: “Dobbiamo ubbidire a Dio quale governante anziché agli uomini. . . . E noi siamo testimoni di queste cose, e anche lo spirito santo, che Dio ha dato a quelli che gli ubbidiscono quale governante”. (Atti 5:29-32) Quindi quelli che desiderano unirsi all’unto rimanente nel suo spirituale paese teocratico devono attraversare il corso democratico e la corrente del simbolico fiume Nilo e le mutevoli maree del simbolico mar Rosso del genere umano e si devono sottomettere alla disposizione teocratica di Geova. Per i volenterosi e gli ubbidienti Egli può rendere quegli ostacoli acquei come inesistenti.
40. (a) Rispetto a che cosa Dio ha reso il rimanente ‘superiore in Geova’, e come? (b) Come si e avverata la profezia: “Cammineranno nel suo nome”, e a fare che cosa parteciperanno col regno messianico?
40 Radunando e riunendo il suo unto rimanente dell’Israele spirituale, Dio Onnipotente l’ha invero ‘reso superiore’ a tutti gli ostacoli e a tutti gli avversari. Nel loro caso in realtà è avvenuto “non mediante forza militare, né mediante potenza [umana]”, ma mediante il suo spirito o invisibile forza attiva. È accaduto proprio come Egli disse: “Per certo li renderò superiori in Geova”. Non dovrebbero perciò onorare il Suo sacro nome e sforzarsi di agire in armonia con la preghiera che Gesù Cristo insegnò loro a pregare: “Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome”? Essi accrescono la dignità del suo nome e fanno conoscere che “il suo nome solo è irraggiungibilmente alto”. (Salmo 148:13) Così in tutti i paesi dove oggi si trovano i membri dell’unto rimanente avviene esattamente come fu predetto in Zaccaria 10:12: “‘Cammineranno nel suo nome’, è l’espressione di Geova”. Continuando a far questo fino alla “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” in Har-Maghedon, parteciperanno col regno messianico all’eterna rivendicazione del più grande Nome di tutto l’universo.