Capitolo XIII
Quando la cristianità e il giudaismo non esisteranno più!
1. (a) Nel primo secolo E.V., furono gli aderenti al giudaismo e gli Edomiti d’accordo sul loro atteggiamento verso il cristianesimo? (b) Perché le profezie bibliche relative a Edom sono oggi interessanti per noi?
L’ANTICA nazione di Edom (Idumea) fu contro i fedeli adoratori di Geova Dio. Anche ai giorni degli apostoli di Gesù Cristo, nel primo secolo E.V., i leali aderenti del giudaismo furono uniti con gli Edomiti (Idumei) nel combattere contro il cristianesimo appena istituito. (Atti 4:25-28; 12:1-6) Con l’andar del tempo la nazione di Edom scomparve dalle pagine della storia, ma, per il maggiore e completo adempimento della profezia biblica, quella nota nazione ha una controparte moderna. Essa è la cristianità. Quindi le profezie bibliche relative a Edom si devono comprendere oggi dal punto di vista di ciò che accade a questa controparte moderna.
2, 3. (a) Contro chi il “giorno di vendetta” di Geova predetto in Isaia 34:8 è ora prossimo? (b) Nei seguenti versetti del capitolo 34 di Isaia, quali “retribuzioni” sono preannunciate?
2 Nella notevole profezia contro Edom contenuta nel capitolo trentaquattro di Isaia, leggiamo questa infausta dichiarazione: “Poiché Geova ha un giorno di vendetta, un anno di retribuzioni per la causa di Sion”. (Isaia 34:8) Il “giorno di vendetta” di Geova, il suo “anno di retribuzioni”, è prossimo per la controparte moderna dell’antica Edom. Perciò, mentre consideriamo la successiva parte della profezia di Isaia, possiamo tener presente l’odierna cristianità. Preannunciando le “retribuzioni” che sarebbero dovute venire per l’odiosa condotta di Edom contro l’antica Sion o Gerusalemme, il profeta Isaia prosegue, dicendo:
3 “E i suoi torrenti si devono cambiare in pece, e la sua polvere in zolfo; e il suo paese deve divenire come pece ardente. Di notte e di giorno non sarà estinta; a tempo indefinito il suo fumo continuerà ad ascendere. Di generazione in generazione sarà inaridita; per i secoli dei secoli nessuno l’attraverserà. E dovranno prenderne possesso il pellicano e il porcospino, e in lei risiederanno i gufi comuni e i corvi stessi; ed egli deve stendere su di lei la corda per misurare del vuoto e le pietre [del filo a piombo] del vacuo. I suoi nobili: non ce n’è nessuno che chiamino al regno stesso, e i suoi medesimi principi diverranno tutti un nulla. Sulle sue torri di dimora devono venir sù le spine, ortiche ed erbacce spinose nei suoi luoghi fortificati; ed essa deve divenire un luogo di dimora di sciacalli, il cortile degli struzzi. E i frequentatori delle regioni senz’acqua devono incontrare animali ululanti, e pure il demonio a forma di capro chiamerà il suo compagno. Sì, lì il caprimulgo per certo starà a suo agio e si troverà un luogo di riposo. Lì il colubro ha fatto il suo nido e depone le uova, e le deve covare e raccogliere sotto la sua ombra. Sì, lì devono radunarsi i nibbi ciascuno con la sua compagna”. — Isaia 34:9-15.
4. (a) In breve, qual è la condizione descrittavi? (b) Per quanto tempo sarebbe dovuta durare questa condizione?
4 Questa è tutt’altro che la descrizione di un “giardino di Eden” o di un “paradiso di delizie”. Piuttosto non è che la figura della completa desolazione e della totale rovina, di una regione inadatta alla dimora degli uomini, ma molto appropriata per gli animali selvaggi e gli uccelli rapaci. Così è raffigurato che il paese di Edom sarebbe divenuto tanto arido da sembrare che nelle valli del torrente scorresse la pece, e che la sua polvere fosse zolfo e che queste sostanze combustibili fossero quindi incendiate. Questa condizione arida del paese di Edom doveva durare “per i secoli dei secoli”, e i suoi residenti anteriori o i loro discendenti non vi si sarebbero dovuti ristabilire. Il “fumo” del simbolico incendio del paese di Edom sarà simile al “fumo” dell’ardente distruzione di Babilonia la Grande, riguardo a cui è scritto: “Il fumo di lei continua ad ascendere per i secoli dei secoli”. — Rivelazione 19:3; 18:18.
5. Come indica Abdia 18, cosa deve fare lo spirituale rimanente israelita d’oggi con questo ardente messaggio contro l’Edom moderna?
5 Nell’applicazione di questa profezia alla distruzione avvenire della cristianità, il restaurato rimanente degli Israeliti spirituali ha da Dio il comando di dichiarare alla cristianità questa “vendetta” divina, com’è indicato nella corrispondente profezia di Abdia, che dice: “E la casa di Giacobbe [Israele] deve divenire un fuoco, e la casa di Giuseppe una fiamma, e la casa di Esaù come la stoppia; e li devono bruciare e divorare. E non ci sarà nessun superstite della casa di Esaù; poiché Geova stesso ha parlato”. (Abdia 18) Poiché dichiara tale ardente messaggio contro l’Edom moderna, la cristianità, lo spirituale rimanente israelita d’oggi incorre ancora di più nella sua ira.
6. Quale assicurazione è contenuta nel linguaggio di Isaia 34:16, 17?
6 Dopo aver descritto un quadro profetico di come il “paese di Edom” sarebbe dovuto divenire una distesa selvaggia solo con bestie selvagge e uccelli rapaci e serpenti, il profeta Isaia ci assicura che Geova non mancherà di far avverare questa profezia. Egli dice a quelli che studiano le profezie bibliche: “Ricercate per voi stessi nel libro di Geova e leggete ad alta voce: non ne è mancato nemmeno uno; effettivamente non mancano d’avere ciascuno la sua compagna, poiché la bocca di Geova ha dato il comando, e il suo spirito li ha radunati. Ed Egli ha gettato per loro la sorte, e la sua propria mano ha ripartito loro il luogo mediante la corda per misurare. A tempo indefinito ne prenderanno possesso; di generazione in generazione vi risiederanno”. — Isaia 34:16, 17.
7. In particolare, qual è il significato del linguaggio di Isaia 34:16, 17?
7 Così, invece d’accoppiarsi nel loro ex paese Edomiti maschi e femmine per riprodurre una generazione di Edomiti dopo l’altra, vi si accoppieranno le bestie selvagge e gli uccelli rapaci. Le femmine non mancheranno d’avere i loro compagni. Geova Dio è Colui che ora fa del paese di Edom una volta popoloso un luogo ideale per la vita di tali creature selvagge. La mano della sua potenza attiva è quella che assegnò loro questo luogo e ve li radunò. È come se Egli fosse un architetto e avesse teso la corda per misurare e avesse lasciato cadere il piombino per prendere la misura e guidare in modo diritto la costruzione della situazione del “paese di Edom”. Secondo il suo modo di misurare e guidare le cose, doveva essere un paese “vuoto” per quanto riguarda gli uomini e una distesa ‘vacua’ per quanto riguarda le nuove costruzioni umane di qualsiasi altezza. Non doveva esserci nessuna rinascita di quel paese come patria degli Edomiti, “popolo da me votato alla distruzione nel diritto”. — Isaia 34:5, 11.
8. (a) Che cosa fa presagire questo per la cristianità? (b) Quanto è certo che ciò accadrà alla cristianità?
8 Quale tremenda fine questa profezia fa presagire per il moderno “paese di Edom”, cioè la cristianità! I religionisti possono esser colpiti d’orrore al pensiero che la cristianità, con la sua enorme popolazione ecclesiastica, la sua ricchezza e i suoi edifici religiosi e le sue istituzioni debba pervertire a tale fine, senza alcuna speranza di ricostruzione. Ma proprio così certamente come la profezia ebbe il suo adempimento in piccole proporzioni su quel popolo di Edom ora estinto, la profezia avrà un finale e completo adempimento maggiore sull’edomitica cristianità. Poiché, proprio com’è detto rispetto alla distruzione di Babilonia la Grande, “Geova Dio, che l’ha giudicata, è forte”. — Rivelazione 18:8.
9, 10. Al termine della profezia, quale prospettiva del restaurato rimanente dell’Israele spirituale è predetta da Abdia?
9 Com’è diversa la prospettiva della situazione per il restaurato rimanente degli Israeliti spirituali! La profezia di Abdia riguardo alla “regione montagnosa di Esaù” segue il modello della profezia di Isaia nel fare il contrasto fra il risultato degli avvenimenti per gli Edomiti e quello per gli Israeliti che gli Edomiti si rallegrarono di veder deportare a Babilonia. Volgendosi dalla sua descrizione della punizione divina che si sarebbe abbattuta sui maligni e poco fraterni Edomiti, il profeta Abdia continua fino alla conclusione della sua profezia, dicendo:
10 “E gli scampati saranno sul monte Sion, e deve divenire qualche cosa di santo; e la casa di Giacobbe [Israele] deve prender possesso delle cose che dovrebbero possedere. . . . E salvatori per certo saliranno al monte Sion, per giudicare la regione montagnosa di Esaù; e il regno deve divenire di Geova”. — Abdia 17-21.
11. (a) Che cos’è il “monte Sion” su cui “salvatori saliranno per certo”? (b) Come il contrasto delle condizioni spirituali dà risalto alle bellezze del paradiso spirituale?
11 È sul monte Sion celeste che Geova, in adempimento di Salmo 2:5, 6, insedia il suo Re messianico della casa regale di Davide, cioè Gesù Cristo. È sul monte Sion celeste che il Salvatore, l’Agnello di Dio, raduna presso di sé i 144.000 Israeliti spirituali, affinché regnino con lui per mille anni. (Rivelazione 14:1-3; 7:4-8) È l’unto rimanente ancora sulla terra dei 144.000 Israeliti spirituali che ora dichiara il messaggio di giudizio di Geova contro la moderna “regione montagnosa di Esaù”, il “paese di Edom”, cioè la cristianità. In qualità di tali proclamatori dei giudizi di Geova che preannunciano la sua vendetta e le sue retribuzioni da eseguire sugli Edomiti antitipici, essi apprezzano ancor più pienamente il bel paradiso spirituale in cui Egli li ha introdotti dal 1919 E.V. — Isaia 35:1-10.
FINE DELLA CRISTIANITÀ E DEL GIUDAISMO
12. Dove la Bibbia descrive come avverrà la fine della cristianità e del giudaismo?
12 Comprensibilmente, quando la cristianità, che oggi vanta quasi mille milioni di aderenti alle sue chiese, sarà stata ridotta allo stato di desolazione un tempo predetto per il paese di Edom, causerà grande meraviglia. Come potrebbe avvenire una tal cosa quasi incredibile, specie dentro questa generazione che ha visto la fine dei Tempi dei Gentili più di sessant’anni fa, nel 1914? Inoltre, come avverrà la fine della cristianità e del suo stretto associato religioso, il giudaismo? Geova Dio, che ispirò le profezie di Isaia e di Abdia contro Edom, ha ispirato la profezia che ce lo descrive. Questa profezia è specificamente riportata per noi nell’ultimo libro della Sacra Bibbia, Rivelazione, nel capitolo diciassette.
13. Perché la cristianità non fu menzionata per nome nel capitolo 17 di Rivelazione, ma, significativamente, che cosa vi è nominato?
13 Facendo obiezione a tale idea, un difensore della cristianità potrebbe argomentare che la cristianità non sia menzionata in tutto il capitolo diciassette di Rivelazione. Questo è vero, poiché la cristianità non esisteva al tempo in cui l’apostolo Giovanni scrisse il libro chiamato Rivelazione. Invece di cercar di creare una fusione religiosa facendo un compromesso fra la religione pagana di Roma e il cristianesimo e provvedere così una conveniente religione di Stato, al tempo dell’apostolo Giovanni l’Impero Romano cercò di sopprimere il cristianesimo con la crudele persecuzione. Ecco perché l’apostolo Giovanni era in esilio nell’isola penale di Patmos. (Rivelazione 1:9) Quindi la cristianità non fu stabilita che più di due secoli dopo, dall’imperatore Costantino il Grande. Comunque, di qualcosa che già esisteva si fa nel capitolo diciassette di Rivelazione una figura principale, e questa è Babilonia la Grande.
14. Nel libro di Rivelazione, quali due donne simboliche sono messe in contrasto l’una con l’altra, e che cosa rappresentano?
14 Nel libro di Rivelazione si mettono in contrasto due donne simboliche. L’una è questa Babilonia la Grande, e l’altra è la “moglie” dell’Agnello di Dio. (Rivelazione 19:1-8) L’una, Babilonia la Grande, è marchiata come “meretrice”. L’altra, “la sposa, la moglie dell’Agnello”, è vergine. (Rivelazione 17:1-5; 21:9) Entrambe sono organizzazioni religiose, l’una impura, l’altra pura. La “sposa, la moglie dell’Agnello”, è la congregazione dei 144.000 virginei seguaci fedeli dell’Agnello Gesù Cristo, tutti Israeliti spirituali. (Rivelazione 7:4-8; 14:1-5) Babilonia la Grande è composta di quelli che praticano religioni contrarie al vero cristianesimo praticato dai 144.000 Israeliti spirituali. Per questo l’apostolo Giovanni vide che “la donna era ubriaca del sangue dei santi e del sangue di testimoni di Gesù”. (Rivelazione 17:6) La religione dei membri di Babilonia la Grande non è perciò cristiana, ma babilonica, quindi falsa. — Isaia 47:1, 12-15.
15. Chi sono i “re della terra” sui quali Babilonia la Grande ha esercitato il dominio?
15 Riguardo a Babilonia la Grande, fu spiegato all’apostolo Giovanni: “La donna che hai vista significa la gran città che ha il regno sopra i re della terra”. (Rivelazione 17:18) Siccome siede così come una “regina” sui re della terra, Babilonia la Grande rappresenta l’impero mondiale della falsa religione. (Rivelazione 18:7) Essa ha esercitato tale dominio imperiale non semplicemente sui re della terra in qualche dato periodo o secolo, ma anche su una serie di potenze mondiali (“re” simbolici) durante un periodo di millenni. Sino alla fine dei Tempi dei Gentili nel 1914 E.V., ci fu una successione di sette di tali potenze mondiali, cioè (1) l’antico Impero Egiziano, (2) l’Impero Assiro, (3) l’Impero Neobabilonese, (4) l’Impero Medo-Persiano, (5) l’Impero Greco, (6) l’Impero Romano, e (7) la duplice Potenza Mondiale Anglo-Americana. Questo è raffigurato dal fatto che la bestia cavalcata dalla “meretrice” ha sette “teste”.
16. Cosa intese dire l’angelo quando, riguardo alle teste della “bestia selvaggia di colore scarlatto” cavalcata dalla “meretrice”, disse che “uno è”?
16 Rivelando il significato delle varie parti di questa “bestia selvaggia di colore scarlatto”, l’angelo disse a Giovanni: “Le sette teste significano sette monti, in cima ai quali la donna siede. E vi sono sette re: cinque sono caduti, uno è, l’altro non è ancora arrivato, ma quando sarà arrivato dovrà rimanere per breve tempo”. (Rivelazione 17:9, 10) Con l’espressione “uno è”, l’angelo intendeva la sesta potenza mondiale, l’Impero Romano, che teneva il cristiano apostolo Giovanni prigioniero nell’isola di Patmos.
17, 18. Come sin dall’inizio la cristianità è stata parte di Babilonia la Grande?
17 Nel quarto secolo della nostra Èra Volgare questa sesta potenza mondiale, per mezzo dell’imperatore Costantino il Grande quale suo Pontifex Maximus, recò una fusione della religione pagana di Roma e della religione cristiana apostata di alcune centinaia di “vescovi” delle congregazioni religiose. Mediante decreto imperiale, Costantino fece della fusione religiosa la religione di Stato. Così il cristianesimo nominale, che era cristiano solo di nome, divenne l’istituita religione dell’Impero Romano. In questo modo fu generata la cristianità. Divenendo l’organizzazione religiosa dominante della Potenza Mondiale Romana, sulla cui potenza mondiale Babilonia la Grande aveva il proprio regno, la cristianità divenne parte di Babilonia la Grande. Così la cristianità fu in effetti un’organizzazione figlia di Babilonia la Grande, di cui si dice:
18 “Sulla sua fronte era scritto un nome, un mistero: ‘Babilonia la Grande, la madre delle meretrici e delle cose disgustanti della terra’”. — Rivelazione 17:5.
19. (a) Da quale fonte vengono le rilevanti dottrine e pratiche della cristianità? (b) In che modo, imitando la propria madre religiosa, la cristianità ha mostrato essa stessa d’essere una “meretrice”?
19 Non c’è da meravigliarsi, dunque, se le dottrine rilevanti delle sette religiose della cristianità e anche le sue pratiche sono pagane, babiloniche, provenienti dall’antica Babilonia sul fiume Eufrate di Mesopotamia. Né c’è da meravigliarsi se la cristianità imita la propria madre religiosa, di cui si afferma: “Con la quale han commesso fornicazione i re della terra, mentre quelli che abitano la terra si sono ubriacati col vino della sua fornicazione”. (Rivelazione 17:1, 2) Spiritualmente parlando, la cristianità è una “meretrice”, poiché è intima amica di questo mondo malvagio, circa la cui impura amicizia Giacomo 4:4 dice: “Adultere, non sapete che l’amicizia del mondo è inimicizia con Dio? Chi perciò vuol essere amico del mondo si costituisce nemico di Dio”. Le chiese di Stato della cristianità, le sue unioni di Chiesa e Stato, non le fanno onore. La marchiano come una fornicatrice spirituale, che s’immischia nella politica del mondo.
20. (a) Quindi perché si deve intendere che la cristianità, pur non essendo nominata, è inclusa nel capitolo 17 di Rivelazione? (b) Che cosa le serba il futuro?
20 Può esserci alcun dubbio che la cristianità fa parte di Babilonia la Grande, con un numero di seguaci delle sue chiese tale da farne la parte dominante di quell’impero mondiale di falsa religione? No! Pertanto, sebbene la cristianità non sia menzionata per nome nel capitolo diciassette di Rivelazione, essa è inclusa comprensibilmente in quel capitolo. Di conseguenza, ciò che vi è raffigurato che accade alla “grande meretrice”, Babilonia la Grande, deve accadere anche alla cristianità. Il capitolo diciassette di Rivelazione mostra dunque effettivamente come dev’esser distrutta la cristianità. Dev’essere così, perché nessuna parte di Babilonia la Grande sfuggirà alla distruzione. Le “meretrici” religiose che ha generate devono perire con lei. Quindi, mentre ora consideriamo “il giudizio della grande meretrice che siede su molte acque”, dobbiamo tener presente che la cristianità vi è coinvolta e inclusa in maniera inseparabile. — Rivelazione 17:1, 5.
RUOLO DELL’OTTAVA POTENZA MONDIALE
21. L’angelo di Dio che cosa disse all’apostolo Giovanni circa “un ottavo re”?
21 Al meravigliato apostolo Giovanni, l’angelo di Dio disse: “Ti dirò il mistero della donna e della bestia selvaggia che la porta e che ha le sette teste e le dieci corna: La bestia selvaggia che hai vista era, ma non è, e sta per ascendere dall’abisso, e se ne andrà nella distruzione. E vedendo come la bestia selvaggia era, ma non è, eppure sarà presente, quelli che dimorano sulla terra si meraviglieranno con ammirazione, ma i loro nomi non sono stati scritti nel rotolo della vita dalla fondazione del mondo. . . . E la bestia selvaggia che era ma non è, è anch’essa un ottavo re, ma viene dai sette, e se ne va nella distruzione”. — Rivelazione 17:7-11.
22. Che cos’è quell’“ottavo re”, e come ‘venne dai sette’?
22 La simbolica bestia selvaggia con sette teste e dieci corna raffigura “un ottavo re”, vale a dire un’ottava potenza mondiale. Questa potenza mondiale venne all’esistenza dopo la fine dei Tempi dei Gentili nel 1914 E.V. e dopo la prima guerra mondiale. La storia moderna identifica questa Ottava Potenza Mondiale come l’organizzazione internazionale per la pace e la sicurezza nel mondo. Questa fu formata nel 1919 ed entrò in funzione all’inizio del 1920. La Settima Potenza Mondiale, cioè la Potenza Mondiale Anglo-Americana, fu responsabile in gran parte della formazione di quell’organizzazione per la pace e la sicurezza del mondo. (Rivelazione 13:11-15) Ebbe inizio col nome di “Lega delle Nazioni”. Sorse dalle precedenti sette potenze mondiali in quanto univa in sé la Settima Potenza Mondiale e tutti i resti delle precedenti sei potenze mondiali.
23. (a) Quando quella ‘bestia selvaggia ascese dall’abisso’, e con quale nome? (b) Quale parte hanno nelle Nazioni Unite la cristianità e il giudaismo?
23 Nel 1939 E.V. la Lega delle Nazioni scese nell’abisso dell’impotenza, assomigliabile alla morte, a causa dello scoppio della seconda guerra mondiale. Dopo la fine della seconda guerra mondiale nell’estate del 1945, questa Ottava Potenza Mondiale che fu costituita per salvaguardare la pace e la sicurezza del mondo ascese dall’abisso in cui era stata durante la guerra, in special modo con l’aiuto della Settima Potenza Mondiale, la duplice potenza mondiale di Gran Bretagna e America. Essa prese un nome nuovo, Nazioni Unite. Dopo aver cominciato con cinquantuno nazioni membri, nel 1975 avevano centotrentotto nazioni membri. La cristianità ha una larga rappresentanza nelle Nazioni Unite con le sue molte nazioni che sono membri di quell’organizzazione mondiale. Il giudaismo, con i suoi 14.443.925 Giudei ortodossi e riformati che sono in tutto il mondo, ha nelle Nazioni Unite il suo rappresentante per mezzo della Repubblica d’Israele sin dall’anno 1949. Quindi Babilonia la Grande domina il giudaismo.
24. Come Babilonia la Grande saltò in groppa alla “bestia selvaggia di colore scarlatto”, e come essa considera lì la propria posizione?
24 Quando la bestia selvaggia di colore scarlatto con sette teste e dieci corna ascese dall’abisso nella forma delle Nazioni Unite, Babilonia la Grande immediatamente le saltò di nuovo in groppa come una “regina” che ha un “regno sopra i re della terra”. Compì quest’azione riponendo fede in quell’organizzazione istituita dagli uomini per la pace e la sicurezza del mondo anziché riporla nel messianico regno di Dio che era proclamato in tutto il mondo dai cristiani testimoni di Geova. Essa si mise alle dipendenze di quest’organizzazione di anticristo per la propria preservazione dall’annientamento nel periodo del dopoguerra. Cavalcando con fiducia quella simbolica bestia selvaggia, Babilonia la Grande “continua a dire: ‘Siedo regina, e non son vedova e non farò mai cordoglio’”. (Rivelazione 18:7) Ma ha fatto male i suoi calcoli!
25. Con quale mezzo, come l’angelo di Dio disse all’apostolo Giovanni, l’immorale impero mondiale di falsa religione sarebbe pervenuto alla sua fine?
25 Le “dieci corna” di quella simbolica bestia selvaggia di colore scarlatto sono destinate a rivoltarsi contro l’immorale impero mondiale di falsa religione. L’angelo di Dio disse all’apostolo Giovanni mentre guardava la visione profetica: “E le dieci corna che hai viste significano dieci re, che [nel giorno di Giovanni] non hanno ancora ricevuto il regno, ma ricevono autorità come re per un’ora con la bestia selvaggia [unendosi alla moderna organizzazione mondiale per la pace e la sicurezza]. Questi hanno un solo pensiero, e danno la loro potenza e la loro autorità alla bestia selvaggia [ora le Nazioni Unite]. . . . Le acque che hai viste, dove la meretrice siede, significano popoli e folle e nazioni e lingue. E le dieci corna che hai viste, e la bestia selvaggia, queste odieranno la meretrice e la renderanno devastata e nuda, e mangeranno le sue carni e la bruceranno completamente col fuoco. . . . E la donna che hai vista significa la gran città [Babilonia la Grande] che ha il regno sopra i re della terra”. — Rivelazione 17:12-18.
26, 27. (a) Quale cambiamento di pensiero dei governanti politici porterà evidentemente a quest’azione violenta? (b) Perché è appropriato che la ‘brucino col fuoco’?
26 Le simboliche “dieci corna” (le nazioni membri dell’organizzazione mondiale per la pace e la sicurezza) non si sentiranno più attratte appassionatamente verso l’immorale impero mondiale di falsa religione e lo colpiranno a morte. Infatti, l’intera bestia selvaggia simbolica (ora le Nazioni Unite) non proverà più soddisfazione nella sua lussuriosa relazione con la “grande meretrice”, Babilonia la Grande, e le bocche delle “sette teste” della “bestia selvaggia” di colore scarlatto “mangeranno le sue carni”. Per l’intera organizzazione della “bestia selvaggia”, le “dieci corna” e tutto il resto, essa diverrà come una consunta vecchia meretrice, non più desiderata per concupiscenza ed egoismo. Realisticamente, sotto la tensione della crisi globale, i governanti politici, le cui nazioni sono membri delle Nazioni Unite, si ostineranno alla luce del peggiorare delle condizioni mondiali. Non tenendo conto di alcun sentimentalismo, saranno costretti a compiere un’azione drastica e spietata per preservare le loro istituzioni politiche e la loro struttura sociale ed economica. Vedranno che l’impero mondiale della falsa religione non ha alcun valore internazionale ed è un ostacolo per le loro opere di emergenza a causa dei suoi credi, delle sue pratiche e delle sue usanze babiloniche.
27 I molti dèi e dee che Babilonia la Grande ha adorati non verranno in aiuto dell’impero mondiale di falsa religione, per salvarla dall’azione dei suoi ex bramosi amanti. I suoi ex amanti, gli elementi politici e militari, si renderanno conto che quelle divinità di Babilonia la Grande sono inutili e non hanno avuto per loro nessun potere quando sono state invocate da sacerdoti, cappellani, ecclesiastici e potentati religiosi dell’impero mondiale della falsa religione. Quegli elementi politici e militari si sentiranno ingannati, turlupinati, truffati e perderanno rispetto per la religione mondana. Non dovranno divenire comunisti per ‘odiare la meretrice’, ma semplicemente diverranno radicali e così saranno in grado di cooperare con il “comunismo ateo” per eliminare l’ipocrita organizzazione religiosa. La tratteranno come furono trattate alcune meretrici dei tempi antichi, “la bruceranno completamente col fuoco”. — Genesi 38:24.
28. Quando sarà recata la desolazione su tutta Babilonia la Grande, perché la cristianità non ne sarà esente?
28 Possiamo immaginare cosa significherà questo per il Vaticano e la sua Basilica di San Pietro, per le cattedrali religiose, le moschee, i templi, le sinagoghe, i santuari e tutti gli altri edifici religiosi! Possiamo immaginare cos’è in serbo per quelli che dentro quegli edifici religiosi compiono funzioni in vesti solenni. Non creda la cristianità di sfuggire perché si presenta al mondo nel nome di Cristo. Anch’essa ha fatto la “meretrice” religiosa come sua madre, Babilonia la Grande. L’amicizia che ha coltivata e mantenuta con gli elementi politici e militari di questo mondo non le sarà di nessun aiuto. Si stupirà riscontrando che l’adultera amicizia di questo mondo l’ha resa ‘nemica di Dio’ e del suo Cristo. (Giacomo 4:4) Neanche la celebrazione dell’Anno Santo del 1975 ha alterato la sua condizione dinanzi a Geova Dio. Dev’essere ridotta a uno stato di vuoto e vacuo come fu predetto per l’antica Edom. — Isaia 34:11-13; confronta Rivelazione 18:2, 8.
29. (a) In che modo il giudaismo si è identificato con Babilonia la Grande? (b) C’è qualcuno che è uscito dal giudaismo per evitarne la sorte?
29 In quanto al giudaismo, si è schierato con Babilonia la Grande. La Repubblica d’Israele, come uno dei 138 membri, giudaici, arabi, musulmani, indù, buddisti, cosiddetti “cristiani” e comunisti delle Nazioni Unite, è stata sotto colei che cavalca quell’Ottava Potenza Mondiale, cioè Babilonia la Grande. (Rivelazione 17:3-6) Nel primo secolo della nostra Èra Volgare, il Giudeo Fariseo chiamato Saulo di Tarso uscì dal giudaismo e divenne l’apostolo cristiano soprannominato Paolo. (Galati 1:1, 13-17; Filippesi 3:3-6) In maniera dissimile da questo Saulo di Tarso, la grande maggioranza dei circoncisi Giudei naturali si è attenuta al giudaismo tradizionale.
30. Che cosa sta dinanzi sia alla cristianità che al giudaismo, e come lo indicano gli avvenimenti del primo secolo?
30 Nell’anno 70 E.V., la loro roccaforte del giudaismo, Gerusalemme, fu distrutta dai Romani pagani, proprio come Gesù aveva predetto. (Matteo 24:1-3, 15-22; Luca 21:20-24) Quella distruzione di Gerusalemme e del suo tempio e la desolazione del paese di Giuda per opera dei Romani divennero un tipo profetico della distruzione e della desolazione che ora stanno per venire sulla cristianità nella “grande tribolazione” che si approssima. Poiché il giudaismo assume l’atteggiamento che ebbe nel primo secolo E.V. e che nel 70 E.V. recò su di esso il disastro, subirà la stessa sorte del suo antitipo, la cristianità.
31. Chi è il popolo che si mantiene separato e distinto dalla cristianità e dal giudaismo, e in quali condizioni si trovano sin da ora?
31 Si avvicina dunque il tempo in cui Babilonia la Grande non esisterà più! Ciò significa che deve venire il tempo in cui la cristianità e il giudaismo non esisteranno più! Ma che dire dei proclamatori dell’istituito regno messianico di Dio, cioè dei cristiani testimoni di Geova? Che dire del paradiso spirituale in cui ora risiedono? Le ispirate scritture profetiche rivelano loro ciò che li attende. — Amos 3:7; Rivelazione 1:1-3.