La Bibbia è ispirata da Dio?
1, 2. Perché molti rispettano la Bibbia, e che cosa affermano i suoi scrittori?
THE New Encyclopædia Britannica definisce la Bibbia “la raccolta di libri che ha probabilmente esercitato maggiore influenza nella storia dell’uomo”. Molti tengono la Bibbia in grande considerazione a motivo della sua antichità; alcune parti, infatti, furono scritte 3.500 anni fa. Tuttavia i suoi consigli pratici e attuali sono una delle ragioni per cui è stata diffusa in oltre tre miliardi di copie e per cui è stata tradotta, per intero o in parte, in quasi duemila lingue, il che ne fa il libro più venduto del mondo in assoluto.
2 A prescindere da questi fattori, che di per sé suscitano rispetto per la Bibbia, c’è un’altra sua caratteristica che ha contribuito a renderla così autorevole e interessante nel corso dei secoli: il fatto che afferma d’essere l’ispirata rivelazione dell’Iddio Onnipotente. Mosè, che compilò la Torà (i primi cinque libri della Bibbia), “scrisse” tutto ciò che Dio gli disse, e questo includeva il racconto della creazione, quello del diluvio noetico, la storia di Abraamo e la descrizione dei rapporti di Mosè stesso con Dio. (Esodo 24:3, 4) Il re Davide disse: “Lo spirito del Signore parla in me e la sua parola è sulla mia lingua”. (2 Samuele 23:2) Altri scrittori biblici dissero similmente di essere stati guidati da Dio. Tutti insieme questi scritti costituiscono la spiegazione che Dio stesso dà della storia: il suo vero significato, la sua corretta interpretazione e il suo risultato finale. I numerosi e diversi scrittori della Bibbia — re, lavoratori salariati, sacerdoti e altri — funsero tutti da segretari mettendo per iscritto i pensieri di Dio, l’Autore della Bibbia, Colui che garantisce che le promesse in essa contenute si adempiranno.
3. Cosa mostra che credere in Dio e credere nella scienza non sono due cose incompatibili?
3 Visto che la Bibbia afferma di avere un autore divino, forse la principale domanda che molti si fanno riguarda l’esistenza stessa del suo Autore. Molti negano apertamente l’esistenza di Dio. Altri, avendo l’impressione che tutte le persone intelligenti abbiano respinto l’idea di Dio e la fede nella Bibbia, chiedono: “Perché gli scienziati non credono in Dio?” Ma si tratta di un’impressione fondata? Un articolo della rivista New Scientist diceva che “l’idea secondo cui ci si aspetta di solito che gli scienziati non siano credenti . . . è un’idea assolutamente errata”.2 Lo stesso articolo riferisce che da sondaggi effettuati a caso in università, istituti di ricerca e laboratori industriali è emerso che “ben otto scienziati su 10 seguono una fede religiosa o principi di comportamento ‘non scientifici’”. Quindi non è esatto dire che la fede sia incompatibile con la scienza o gli scienziati. (Vedi riquadro, pagine 4-5).
Esiste la prova che è ispirata?
4. Quali verità scientifiche furono menzionate migliaia d’anni fa nella Bibbia?
4 Una volta giunti alla conclusione che esiste la convincente prova dell’esistenza di un Creatore, c’è ancora da rispondere alla domanda se egli abbia ispirato degli uomini perché scrivessero nella Bibbia i suoi pensieri e i suoi propositi. Ci sono molteplici ragioni per esserne sicuri, e una è la sua accuratezza scientifica. (Vedi riquadro, pagina 6). Per esempio, oltre 3.000 anni fa Giobbe disse che Dio “ha sospeso la terra sul nulla”. (Giobbe 26:7) Circa 2.700 anni fa il profeta Isaia affermò che Dio “risiede al di sopra del globo terrestre”. (Isaia 40:22) Come potevano conoscere, Giobbe o Isaia, queste elementari verità scientifiche, che la terra è sospesa nello spazio e che è rotonda? Forse oggi sono ben note, ma all’epoca in cui vennero fatte queste affermazioni, concetti del genere erano sconosciuti. La spiegazione più ragionevole non è forse che si trattò di rivelazione divina?
5, 6. Quali profezie adempiute forniscono la prova che gli scrittori della Bibbia erano ispirati da Dio?
5 Si potrebbe dire che la profezia — la quale in sostanza è storia scritta in anticipo — è la principale caratteristica della Bibbia che avvalora ciò che essa stessa afferma, di essere ispirata da Dio. Per esempio, il profeta Isaia predisse non solo che Gerusalemme sarebbe stata distrutta da Babilonia e che l’intera nazione ebraica sarebbe stata portata in schiavitù, ma che a suo tempo il generale persiano Ciro avrebbe conquistato Babilonia e liberato gli ebrei dalla cattività. (Isaia 13:17-19; 44:27–45:1) Riuscite a immaginare in quale altro modo, a parte l’ispirazione divina, Isaia avrebbe potuto predire correttamente, con 200 anni di anticipo, la nascita di Ciro, il suo nome e cosa avrebbe fatto esattamente? (Vedi riquadro, pagina 7).
6 Alcune delle profezie più sorprendenti furono messe per iscritto da Daniele, un profeta vissuto nel VI secolo a.E.V. Non solo egli predisse che Babilonia sarebbe stata conquistata dai medi e dai persiani ma profetizzò pure avvenimenti remoti rispetto al suo tempo, avvenimenti che si sarebbero verificati nel lontano futuro. Per esempio, la profezia di Daniele prediceva che la Grecia sarebbe diventata una potenza mondiale sotto Alessandro Magno (336-323 a.E.V.), che dopo la prematura morte di Alessandro il suo impero sarebbe stato diviso tra i suoi quattro generali, e che sarebbe sorto l’impero romano, con la sua spaventosa potenza militare (I secolo a.E.V.). (Daniele 7:6; 8:21, 22) Ora tutti questi avvenimenti sono fatti storici indiscussi.
7, 8. (a) Quale accusa hanno mosso alcuni riguardo alle profezie della Bibbia? (b) Cosa dimostra che l’accusa di frode non è fondata?
7 Poiché le profezie bibliche si sono dimostrate così precise, i critici le hanno definite degli inganni, vale a dire storia scritta dopo che si era verificata e quindi mascherata da profezia. Ma come si può ragionevolmente affermare che i sacerdoti ebrei osassero inventare una profezia? E perché avrebbero inventato profezie contenenti le più violente diatribe che si possano immaginare contro loro stessi? (Isaia 56:10, 11; Geremia 8:10; Sofonia 3:4) Per di più, com’era possibile che un’intera nazione, i cui componenti sapevano leggere e scrivere ed erano stati educati ed istruiti con la Bibbia come testo sacro, fosse vittima di un simile imbroglio? — Deuteronomio 6:4-9.
8 Come potrebbe esserci stata qualche frode in relazione alla scomparsa di intere civiltà, come Edom e Babilonia, quando questi avvenimenti si verificarono molti secoli dopo che la stesura delle Scritture Ebraiche era stata ultimata? (Isaia 13:20-22; Geremia 49:17, 18). Anche sostenendo che queste profezie non furono scritte nel periodo in cui vissero i profeti stessi, furono comunque messe per iscritto prima del III secolo a.E.V., poiché a quel tempo si stavano già traducendo in greco, nella Settanta. Inoltre i rotoli del Mar Morto (che comprendono parti di tutti i libri profetici della Bibbia) sono datati al II e al I secolo a.E.V. Come si è detto, molte profezie si adempirono solo dopo queste date.
La Bibbia è piena di contraddizioni?
9-12. (a) Perché alcuni dicono che la Bibbia si contraddice? (b) Come si chiariscono alcune “contraddizioni”?
9 Alcuni però obiettano: ‘La Bibbia è piena di contraddizioni e discordanze’. Molto spesso chi lo dice non ha esaminato personalmente i fatti ma ha solo sentito da altri uno o due presunti esempi. In realtà, la maggioranza delle cosiddette discordanze si spiega facilmente quando si ricorda che gli scrittori della Bibbia spesso condensarono il loro soggetto esprimendolo in poche parole. Se ne può trovare un esempio nel racconto della creazione. Paragonando Genesi 1:1, 3 con Genesi 1:14-16, molti hanno chiesto come si possa dire che Dio “fece” i luminari il quarto giorno creativo quando la luce — ovviamente di questi stessi luminari — raggiungeva la terra il primo giorno creativo. In questo caso lo scrittore ebreo rese superflue lunghe spiegazioni scegliendo con cura le parole. Si noti che i versetti 14-16 parlano di ‘fare’ anziché di ‘creare’ come in Genesi 1:1, e di “luminari” anziché di “luce” come in Genesi 1:3. Ciò sta a indicare che il quarto giorno creativo il sole e la luna, già esistenti, divennero chiaramente visibili attraverso la densa atmosfera della terra.a
10 Anche gli elenchi genealogici hanno causato un po’ di confusione. Per esempio Esdra elenca 23 nomi nella sua genealogia dei sacerdoti che troviamo in 1 Cronache 5:29-40 (6:3-14, NM) ma nella sua propria genealogia che troviamo in Esdra 7:1-5 egli elenca solo 16 nomi per lo stesso periodo. Non si tratta di una contraddizione, ma semplicemente di un elenco abbreviato. Inoltre, secondo il motivo per cui narrava un avvenimento, uno scrittore poteva sottolineare, minimizzare, includere od omettere particolari che un altro scrittore biblico, raccontando lo stesso avvenimento, riferiva in modo diverso. Queste non sono contraddizioni ma piuttosto racconti che differiscono secondo il punto di vista degli scrittori e il genere di lettori a cui sono rivolti.b
11 In molti casi basta dare un’occhiata al contesto per chiarire apparenti incoerenze. Per esempio, una domanda che si ode spesso è “Con chi si sposò Caino?” L’idea è che questo evidenzi una discordanza nel racconto biblico. Si suppone che Adamo ed Eva abbiano avuto solo due figli: Caino e Abele. Ma proseguendo la lettura si chiarisce subito il punto. Genesi 5:4 dice: “Dopo aver generato Sceth [Set], Adamo visse ottocento anni e generò figli e figlie”. Perciò Caino sposò una delle sue sorelle o forse una nipote, il che sarebbe stato in perfetta armonia con l’intenzione originale di Dio di far crescere la famiglia umana. — Genesi 1:28.
12 Ci sono ovviamente molti particolari nella storia dell’uomo che non sono stati inclusi nel Racconto divino. Ma ogni particolare necessario, sia per quelli che lo lessero la prima volta che per noi oggi, vi è stato incluso senza rendere il racconto troppo pesante o illeggibile.
Fatta per essere compresa solo dagli studiosi?
13-15. (a) Perché alcuni credono che la Bibbia sia troppo difficile da capire? (b) Come sappiamo che Dio voleva che la sua Parola fosse compresa?
13 Vi siete mai chiesti: “Perché ci sono tante interpretazioni contrastanti della Bibbia?” Sentendo autorità religiose contraddirsi fra loro, alcune persone sincere rimangono confuse e si scoraggiano. La conclusione a cui molti pervengono è che la Bibbia sia poco chiara e contraddittoria. Come risultato molti rigettano la Bibbia in toto, credendo che sia troppo difficile da leggere e capire. Altri, davanti a questo gran numero di interpretazioni religiose, sono restii a fare un serio esame delle Scritture. Alcuni dicono: “Uomini istruiti hanno studiato per anni in seminario. Su quale base potrei mettere in dubbio ciò che insegnano?” Ma è così che Dio vede le cose?
14 Quando diede la Legge alla nazione d’Israele, Dio non indicò che stesse dando loro un sistema di adorazione incomprensibile, qualcosa che doveva rimanere nelle mani di “eruditi” o di esperti in teologia. Per mezzo di Mosè, in Deuteronomio 30:11, 14 Dio dichiarò: “Perché questi precetti che io ti comando oggi non sono una cosa straordinaria oltre le tue forze né sono cosa lontana da te . . . Questa cosa ti è invece molto vicina; è nella tua bocca; è nel tuo cuore perché tu possa eseguirla”. Non solo ai capi ma a tutta la nazione fu detto: “Saranno queste parole che io ti comando oggi sul tuo cuore, le ripeterai ai tuoi figli e ne parlerai con loro stando nella tua casa, camminando per la via, quando ti coricherai e quando ti alzerai”. (Deuteronomio 6:6, 7) I comandamenti di Dio, messi tutti per iscritto, erano abbastanza chiari perché l’intera nazione, genitori e figli, li seguissero.c
15 Già ai giorni di Isaia i capi religiosi erano incorsi nella condanna di Dio assumendosi la responsabilità di aggiungere alle leggi di Dio e interpretarle. Il profeta Isaia scrisse: “Questo popolo mi si avvicina colla bocca, e colle labbra mi onora, ed il suo cuore è lontano da me; ed il culto che mi presta è cosa comandata dagli uomini, divenuta abituale”. (Isaia 29:13, Lu) Il loro culto era divenuto una cosa comandata dagli uomini, non da Dio. (Deuteronomio 4:2) Erano queste ‘cose comandate dagli uomini’, le loro proprie interpretazioni e spiegazioni, ad essere contraddittorie, non le parole di Dio. Oggi avviene la stessa cosa.
La Torà orale ha una base biblica?
16, 17. (a) Cosa credono alcuni riguardo a una legge orale? (b) Cosa indica la Bibbia riguardo a una legge orale?
16 Alcuni credono che Mosè oltre alla “Torà scritta” abbia ricevuto una “Torà orale”. Secondo questa idea, Dio ordinò di non mettere per iscritto certi comandi ma di tramandarli oralmente di generazione in generazione, così che venissero preservati solo mediante la tradizione orale. (Vedi riquadro, pagina 10). Tuttavia il racconto biblico mostra chiaramente che a Mosè non fu mai comandato di trasmettere una legge orale. Esodo 24:3, 4 ci dice: “Mosè, sceso dal monte, trasmise al popolo tutte le parole del Signore e tutti gli statuti; e il popolo con voce unanime gridò: ‘Tutto quanto ha detto il Signore, noi lo eseguiremo’”. Allora “Mosè scrisse tutte le parole del Signore”. Inoltre in Esodo 34:27 ci è detto: “Poi il Signore disse a Mosè: ‘Scriviti queste parole, perché sul fondamento di queste parole ho fatto un patto con te e con Israele’” (Con). Non c’era posto per una legge orale nel patto che Dio aveva stipulato con Israele. (Vedi riquadro, pagina 8). Nella Bibbia non c’è nessuna menzione dell’esistenza di una legge orale.d Soprattutto, i suoi insegnamenti contraddicono le Scritture, favorendo l’impressione errata che la Bibbia si contraddica. (Vedi riquadro, pagina 22). Ma è stato l’uomo, non Dio, a creare questa confusione. — Isaia 29:13. (Vedi riquadri, pagine 20-1).
17 A differenza delle interpretazioni contraddittorie degli uomini, la Bibbia è chiara e degna di fiducia. Dio ci ha fornito nella sua Parola ampie prove che il mondo pacifico raffigurato in Isaia 2:2-4 non è solo un sogno ma un’imminente realtà. Sarà Dio stesso, l’Iddio della profezia, l’Iddio della Bibbia, a realizzarlo.
[Note in calce]
a Va notato che i sei “giorni” della creazione non includono la dichiarazione di Genesi 1:1, che si riferisce alla creazione dei corpi celesti. Inoltre, il termine ebraico tradotto “giorno” lascia intendere che gli avvenimenti descritti in Genesi 1:3-31 si verificassero in sei ‘periodi di tempo’ che potevano essere lunghi anche molte migliaia d’anni. — Confronta Genesi 2:4.
b Per avere degli esempi, vedi il libro La Bibbia: Parola di Dio o dell’uomo?, capitolo 7, “La Bibbia si contraddice?”, edito in Italia dalla Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova.
c Le cause giudiziarie difficili da risolvere erano trattate nell’ambito di un ordinamento giudiziario chiaramente tracciato. (Deuteronomio 17:8-11) Per qualsiasi altra questione importante apparentemente oscura, la nazione poteva ricevere la risposta di Dio non attraverso una legge orale, ma attraverso gli Urim e i Tummim che erano affidati ai sacerdoti. — Esodo 28:30; Levitico 8:8; Numeri 27:18-21; Deuteronomio 33:8-10.
d Nei versetti di Deuteronomio 17:8-11 alcuni hanno letto l’allusione a una tradizione orale ispirata. Tuttavia, come indica la nota in calce al paragrafo 14, questi versetti riguardano unicamente la procedura seguita nelle cause giudiziarie. Si noti che il punto in questione non era se nel corso di molti secoli diverse usanze o tradizioni furono tramandate o no. Senza dubbio alcune tradizioni relative al modo di attuare certi aspetti specifici della Legge furono tramandate. Ma il fatto che una tradizione sia antica non prova che sia ispirata. Si prenda ad esempio la tradizione che sorse riguardo al serpente di bronzo. — Numeri 21:8, 9; 2 Re 18:4.
[Riquadro alle pagine 4 e 5]
L’EVOLUZIONE È UN FATTO?
IL RESOCONTO della creazione riportato in Genesi dice che tutti gli organismi viventi furono creati ‘secondo la loro specie’, o secondo gruppi fondamentali. (Genesi 1:12, 24, 25) Nel sostenere la loro teoria molti evoluzionisti si sono fatti beffe del racconto biblico. Ma c’è qualche prova che sia mai comparsa una specie nuova in seguito a incroci o mutazioni?e Dai documenti più antichi fino ad oggi risulta che i cani sono ancora cani e i gatti continuano a essere gatti. Perfino gli scarafaggi che figurano tra i fossili di insetti più antichi, sono praticamente identici a quelli odierni.
In realtà, quali prove ha prodotto la comunità scientifica con le intense indagini effettuate nei cento e più anni da che Darwin scrisse l’Origine delle specie?f A quali conclusioni sono pervenuti alcuni esperti?
LA TESTIMONIANZA DEI FOSSILI: L’evidenza fossile è da alcuni definita ‘la decisiva corte d’appello’ perché è la sola storia autentica della vita di cui la scienza disponga. Cosa mostra?
Il professore di scienze naturali John Moore ha scritto in merito ai risultati di un approfondito studio preparato dalla Società Geologica di Londra e dall’Associazione Paleontologica d’Inghilterra. “Circa 120 scienziati, tutti specialisti, hanno compilato i trenta capitoli di un lavoro monumentale di oltre 800 pagine, per presentare la documentazione fossile di piante e animali . . . Come si può notare, ciascuna principale forma o tipo di pianta e animale ha una storia separata e indipendente da quella di tutte le altre forme o tipi! Gruppi sia di piante che di animali appaiono all’improvviso nella documentazione fossile. . . . Non c’è traccia di un antenato comune, e ancor meno di collegamenti con qualche rettile, presunto progenitore”. — Should Evolution Be Taught?, 1970, pagine 9, 14.
È POSSIBILE CHE L’EVOLUZIONE SIA STATA CAUSATA DALLE MUTAZIONI? Data la natura dannosa delle mutazioni, l’Encyclopedia Americana riconosce: “Il fatto che la maggioranza delle mutazioni sia dannosa per l’organismo sembra difficile da conciliare con l’idea che le mutazioni forniscano la materia prima dell’evoluzione. In effetti i mutanti raffigurati nei testi di biologia sono una raccolta di malformazioni e mostruosità, e, più che un processo costruttivo, la mutazione sembra essere un processo distruttivo”. — 1977, volume 10, pagina 742.
CHE DIRE DEGLI UOMINI-SCIMMIA? Science Digest affermava: “Fatto degno di nota, tutta l’evidenza materiale a sostegno dell’evoluzione umana non riempie ancora una singola bara! . . . Le attuali scimmie antropomorfe, per esempio, sembrano essere venute fuori dal nulla. Non hanno un passato, nessuna testimonianza fossile. E la vera origine dell’uomo moderno — questo essere a stazione eretta, nudo, costruttore di utensili, dal cervello voluminoso — è, se dobbiamo essere onesti con noi stessi, un fatto altrettanto misterioso”. — Maggio 1982, pagina 44.
UNA TEORIA IN CRISI: Si notino i seguenti commenti di Michael Denton, biologo molecolare, citati dal suo libro Evolution: A Theory in Crisis:
“Non c’è dubbio che Darwin non aveva affatto prove sufficienti per dimostrare la sua teoria dell’evoluzione. . . . La sua teoria generale, che tutta la vita sulla terra aveva avuto origine e si era evoluta con un accumulo graduale di mutazioni casuali verificatesi consecutivamente, è ancora, come lo era al tempo di Darwin, un’ipotesi bella e buona non sostenuta da prove dirette e ben lungi dall’essere quella verità lapalissiana che alcuni dei suoi sostenitori più accaniti vorrebbero farci credere che fosse. . . . Ci si sarebbe potuti aspettare che una teoria di tale importanza, una teoria che ha letteralmente cambiato il mondo, fosse qualcosa di più che metafisica, qualcosa di più di un mito”. — Edizione del 1986, pagine 69, 77, 358.
[Note in calce]
e Va fatta una distinzione fra la cosiddetta “microevoluzione”, consistente di sviluppi progressivi, adattamenti e cambiamenti all’interno di una specie, e la “macroevoluzione”, secondo cui una specie si evolve in un’altra. Coloro che insegnano l’evoluzione si riferiscono di solito a quest’ultimo concetto.
f Per una trattazione particolareggiata, vedi il libro Come ha avuto origine la vita? Per evoluzione o per creazione? edito in Italia dalla Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova.
[Riquadro a pagina 6]
“IN PRINCIPIO DIO CREÒ”...
...“IL CIELO E LA TERRA”. (Genesi 1:1) Oggi la maggioranza degli scienziati conviene che l’universo ha avuto un principio. L’astronomo Robert Jastrow ha scritto: “Ora vediamo che l’astronomia ci porta ad adottare lo stesso punto di vista sull’origine del mondo sostenuto dalla Bibbia. I particolari differiscono, ma nelle linee essenziali la descrizione fatta sia dall’astronomia che dal racconto biblico di Genesi è la stessa: la catena di avvenimenti che porta all’uomo ebbe inizio improvvisamente e repentinamente in un momento preciso, con un lampo di luce e di energia”. — Robert Jastrow, God and the Astronomers, 1978, pagina 14.
...“ESSERI VIVENTI”. (Genesi 1:20) Il fisico H. S. Lipson, rendendosi conto che è improbabile che la vita abbia avuto origine per caso, ha detto: “L’unica spiegazione plausibile è la creazione. So che questo è tabù per i fisici, come lo è in effetti per me, ma non dobbiamo respingere una teoria che non ci piace se ha il sostegno dell’evidenza sperimentale”. — Physics Bulletin, volume 31, 1980, pagina 138.
Anche se è improbabile, non potrebbe darsi che la generazione spontanea abbia comunque avuto luogo? Il fisico e astronomo Fred Hoyle dice: “Non esiste nemmeno la più piccola prova oggettiva a sostegno dell’ipotesi che la vita sia cominciata in un brodo organico qui sulla Terra”. Egli dice pure: “Quanto più numerose sono le scoperte dei biochimici circa la grandiosa complessità della vita, tanto più diventa evidente che le possibilità di originarla per caso sono così piccole da poter essere completamente scartate. La vita non può avere un’origine casuale”. Hoyle aggiunge: “I biologi indulgono in fantasticherie non comprovate, pur di negare ciò che è così palesemente ovvio, cioè che le 200.000 catene di amminoacidi e quindi la vita, non sono apparse per caso”. In effetti egli chiede: ‘Come poteva la reazione accidentale di sostanze chimiche in un brodo organico produrre i 2.000 enzimi essenziali alla vita?’ Egli dice che le possibilità sono una su 1040.000, o “circa la stessa probabilità di ottenere una sequenza ininterrotta di 50.000 sei, lanciando un dado non truccato!” (Fred Hoyle, L’Universo intelligente, traduzione di G. Paoli e R. Morelli, Mondadori, Milano, 1984, pagine 11, 12, 17, 23) Egli aggiunge: “Se una persona non è condizionata, o da convinzioni sociali o dalla propria formazione scientifica, a pensare che la vita abbia avuto origine sulla Terra, questo semplice calcolo dovrebbe essere sufficiente a cancellare completamente quest’idea”. — Fred Hoyle e Chandra Wickramasinghe, Evoluzione dallo spazio, traduzione di L. Sosio, Etas Libri, Milano, 1984, pagina 32.
[Riquadro a pagina 7]
DIO: ‘COLUI CHE RIVELA I MISTERI’ MEDIANTE LA PROFEZIA
PARLANDO a un re dell’antichità il profeta Daniele disse: “Il mistero che il re ricerca di conoscere, né saggi, né incantatori, né maghi, né astrologi, possono svelarlo al re. Ma esiste nel cielo un Dio che rivela i misteri”. (Daniele 2:27, 28) Ci sono prove che veramente Dio rivela i misteri mediante la profezia? Ne indichiamo di seguito alcuni esempi.
La caduta di Babilonia: “Così dice il Signore al Suo unto, Ciro, a cui Io ho fortificato la destra per sottomettere a lui i popoli: ‘Scioglierò le cinture ai fianchi dei re, per aprire davanti a lui le porte, e le porte non verranno chiuse”. — Isaia 45:1; fu profetizzato nel 732 a.E.V. circa. Vedi anche Geremia 50:35-38; 51:30-32; fu profetizzato prima del 625 a.E.V.
Adempimento: 539 a.E.V.: Gli storici Erodoto e Senofonte narrano che Ciro il persiano deviò le acque dell’Eufrate, che passava per il centro di Babilonia, e fece risalire il greto del fiume dai suoi uomini, così che colsero di sorpresa le guardie babilonesi e presero la città in una notte. Anche con questa strategia, Ciro non sarebbe potuto entrare nella città se le porte di accesso sugli argini dell’Eufrate non fossero state sbadatamente lasciate aperte. ‘Le porte non vennero chiuse’, proprio come aveva predetto la profezia.
La sorte di Tiro: “Perciò, così dice il Signore Iddio: ‘Eccomi contro di te, o Tiro! Farò salire contro di te le molte nazioni, così come si eleva il mare con i suoi flutti. . . . Raschierò la sua polvere e la ridurrò a nuda roccia. . . . Le tue pietre, il tuo legname e la tua polvere getteranno in acqua”. — Ezechiele 26:3, 4, 12; fu profetizzato nel 613 a.E.V. circa.
Adempimento: 332 a.E.V.: Alessandro Magno costruì un molo o strada rialzata che conduceva dalla parte continentale alla parte insulare di Tiro (posta a 800 metri dalla riva) affinché i suoi soldati potessero marciarvi e attaccare la città insulare. L’Encyclopedia Americana riferisce: “Nel 332, con i detriti della parte continentale della città, che aveva demolito, costruì un enorme molo per collegare l’isola alla terraferma”. Dopo un assedio relativamente breve, la città insulare fu distrutta e la profezia di Ezechiele si adempì in ogni suo particolare. Perfino le ‘pietre e il legname e la polvere’ della vecchia Tiro (la parte continentale della città) furono ‘poste proprio in mezzo all’acqua’.
La distruzione di Gerusalemme: “Disse Isaia a Ezechia: ‘Ascolta la parola del Signore Tsevaoth [degli eserciti]: “Ecco, verranno giorni in cui verrà portato a Babilonia tutto ciò che è nella tua casa e che hanno accumulato i tuoi padri fino a questo giorno; non rimarrà nulla”’”. — Isaia 39:5, 6; fu profetizzato nel 732 a.E.V. circa; vedi anche Isaia 24:1-3; 47:6.
Il profeta Geremia proclamò: “Ecco Io . . . condurrò [i babilonesi] contro questa terra e contro i suoi abitanti . . . Tutta questa terra sarà distrutta e desolata. Queste nazioni serviranno il re di Babilonia 70 anni”. — Geremia 25:9, 11; fu profetizzato prima del 625 a.E.V.
Adempimento: 607 a.E.V. (586 a.E.V. secondo la maggioranza delle cronologie secolari): Babilonia distrusse Gerusalemme dopo un anno e mezzo di assedio. La città e il tempio furono rasi al suolo e gli ebrei stessi furono portati a Babilonia. (2 Cronache 36:6, 7, 12, 13, 17-21) L’intera nazione rimase in cattività per 70 anni, come aveva predetto Geremia. La loro liberazione miracolosa compiuta nel 537 a.E.V. da Ciro il Grande, il conquistatore di Babilonia, adempì la profezia di Isaia, che lo aveva menzionato per nome. (Isaia 44:24-28) Il profeta Daniele, in cattività a Babilonia, calcolò il tempo esatto in cui il suo popolo sarebbe stato liberato, basando la sua conclusione sulla profezia di Geremia. — Daniele 9:1, 2.
[Riquadro a pagina 8]
DOV’ERA LA LEGGE ORALE...
...quando Mosè ripeté tutti i comandi di Dio all’intera nazione d’Israele? La nazione accettò allora di eseguire ciò che Mosè aveva ripetuto, dopo di che egli “scrisse tutte le parole del Signore”. — Esodo 24:3, 4, il corsivo è nostro.
...quando Giosuè radunò la nazione d’Israele dopo che erano entrati nella Terra Promessa e lesse di nuovo al popolo tutte le parole che questi aveva accettato di eseguire? “Non vi fu nulla di quanto aveva comandato Mosè che Giosuè non avesse letto davanti a tutta la riunione d’Israele”. — Giosuè 8:35, il corsivo è nostro.
...quando ai giorni del re Giosia il ‘libro della Legge di Mosè’ che era andato perso fu ritrovato mentre si stava restaurando il tempio? Non appena gli fu letto, Giosia si stracciò le vesti, rendendosi conto che per generazioni la Legge non era stata eseguita come prescritto. Egli dispose quindi di celebrare la festa della Pasqua, che durante l’intero periodo dei re e dei giudici prima di loro non era sempre stata celebrata debitamente. Durante quelle centinaia d’anni dov’era la legge orale ‘trasmessa fedelmente’? Se fosse esistita, queste informazioni non sarebbero mai state dimenticate. Solo un racconto scritto preservato con cura permise alla nazione di tornare a fare la volontà di Dio nel modo appropriato. — 2 Re 22:8–23:25.
...quando il profeta Geremia dichiarò: “Dal più piccolo al più grande, tutti quanti commettono frodi; dal profeta al sacerdote praticano la menzogna”? (Geremia 6:13) Durante gran parte della storia della nazione d’Israele, questa fu la condizione spirituale dei capi della nazione, specie dei sacerdoti, che avevano il compito di insegnare la Legge. (Malachia 2:7, 8) I testi scritti parlano da sé, ma come si poteva credere che uomini così infedeli preservassero fedelmente una tradizione orale?
...negli oltre mille anni durante i quali fu fatta la stesura delle Scritture Ebraiche? Da Mosè a Malachia non si trova nessuna menzione di una legge orale del genere. Solo centinaia d’anni dopo, nel periodo dei rabbini, quando sette religiose contrastanti lottavano per esercitare il controllo e il potere sulla nazione ebraica, troviamo la menzione di un tale concetto. Queste centinaia di anni di silenzio sul soggetto e la testimonianza della Scrittura ispirata non smentiscono forse che ci sia mai stata una legge orale ispirata di questo tipo?
[Riquadro/Illustrazione a pagina 9]
ROTOLI DEL MAR MORTO
Datati a un’epoca anteriore all’era volgare, tali rotoli rivelano che il testo biblico è stato trasmesso attraverso i secoli in modo accurato. Confermano pure che le profezie furono scritte prima che si adempissero
[Riquadro a pagina 10]
“LA TORÀ HA SETTANTA FACCE”?
OGGI non è raro in Israele sentire qualcuno che cita un’espressione ebraica ben nota — “La Torà ha settanta facce” — mostrando di credere che le Scritture si possano interpretare in molti modi diversi, addirittura contraddittori. Si ritiene che questo valga sia per la Legge scritta che per la cosiddetta legge orale. L’Encyclopedia of Judaism fa questo commento: “La Legge orale non è un codice definitivo; include numerose opinioni, diverse e perfino contrastanti. Di esse i saggi hanno detto: ‘Sono tutte parole del Dio vivente’”. (Pagina 532) Tuttavia è ragionevole credere che Dio avrebbe ispirato opinioni contrastanti e divisive? Come fu che queste contraddizioni finirono per essere accettate?
Per tutto il periodo in cui le Scritture Ebraiche vennero messe per iscritto (ca. 1513–ca. 443 a.E.V.), rappresentanti nominati da Dio chiarirono i punti controversi, e in molti casi Dio stesso li sostenne mediante una manifestazione di potenza divina o adempiendo profezie che aveva fatto pronunciare loro. (Esodo 28:30; Numeri 16:1–17:15 [16:1-50, NM]; 27:18-21; Deuteronomio 18:20-22) A quel tempo se qualcuno dava spiegazioni e interpretazioni contraddittorie era considerato non un erudito, ma un apostata. Dio diede all’intera nazione questo avvertimento: “Tutto quello che io vi comando, voi osserverete ed eseguirete senza nulla aggiungervi o togliervi”. — Deuteronomio 13:1 (12:32, NM).
Tuttavia col tempo si verificò un cambiamento fondamentale nel pensiero della nazione d’Israele. I farisei, che nel I secolo E.V. acquistarono un ruolo di preminenza nell’ebraismo, adottarono l’insegnamento della “Torà orale”, che avevano sviluppato due secoli prima. Essi insegnavano che Dio, al monte Sinai, aveva dato alla nazione d’Israele non solo una Legge scritta ma anche una legge orale. In base a tale credenza, questa legge orale ispirata interpretava e chiariva particolari della Legge scritta, particolari che Dio aveva deliberatamente detto a Mosè di non mettere per iscritto. La legge orale non si doveva mettere per iscritto ma si doveva trasmettere solo verbalmente, da maestro a discepolo, da una generazione all’altra. Essa dava quindi un’autorità tutta speciale ai farisei, che si consideravano i custodi di questa tradizione orale.g
Dopo la distruzione del secondo tempio nel 70 E.V., il punto di vista farisaico prevalse e l’ebraismo divenne una forma di religione dominata dai rabbini, qualcosa che non era avvenuto in precedenza.h Essendo data ora più importanza ai rabbini che ai sacerdoti o ai profeti, la legge orale divenne il nuovo fulcro dell’ebraismo. L’Encyclopedia of Judaism afferma: “La Torà orale venne considerata più importante della Torà scritta in quanto la spiegazione e la comprensione della seconda dipendevano dalla prima”. — 1989, pagina 710.
Con il crescere del prestigio dei rabbini e con il moltiplicarsi delle tradizioni, il divieto di mettere per iscritto questa legge orale venne tolto. Alla fine del II e al principio del III secolo E.V., Yehudah ha-Nasi (135-219 E.V.) mise sistematicamente per iscritto queste tradizioni rabbiniche orali dando origine alla Mishnah. Le aggiunte fatte in seguito vennero chiamate Tosefta. A loro volta i rabbini videro la necessità di commentare la Mishnah e queste interpretazioni della tradizione orale divennero la base di una voluminosa raccolta di libri chiamata Gemara (compilata dal III al V secolo E.V.). Queste opere, nell’insieme, finirono per essere chiamate Talmud. Queste opinioni rabbiniche continuano ad essere commentate ancor oggi. Dal momento che è impossibile conciliare tutti questi punti di vista così differenti, c’è da meravigliarsi se molti preferiscono vedere una Torà con “settanta facce”?
[Note in calce]
g Questo insegnamento, promosso inizialmente dai farisei, venne respinto da molti loro contemporanei all’interno della nazione ebraica. I sadducei, molti dei quali erano sacerdoti, e gli esseni del I secolo, rigettavano il concetto farisaico. Oggi i caraiti (dall’VIII secolo E.V.) nonché i movimenti dell’ebraismo riformato e di quello conservatore, non considerano divinamente ispirata questa legge orale. Tuttavia l’ebraismo ortodosso odierno considera queste tradizioni sia ispirate che obbligatorie.
h L’Encyclopædia Judaica afferma: “Il titolo rabbi deriva dal termine rav, che nell’ebraico biblico significa ‘grande’ e non ricorre nella Bibbia [ebraica]”.