Settembre
Domenica 1º settembre
Se qualcuno pensa di adorare Dio ma non tiene a freno la lingua, sta ingannando il proprio cuore, e la sua adorazione è inutile (Giac. 1:26)
Quando usiamo bene il dono della parola, dimostriamo agli altri che siamo servitori di Geova. Li aiutiamo a capire chiaramente “la differenza [...] fra chi serve Dio e chi non lo serve” (Mal. 3:18). È stato proprio così per una sorella di nome Kimberly. Quando andava alle superiori le fu assegnato un compito da svolgere con una compagna di classe. Collaborando con Kimberly, la compagna si rese conto che lei era diversa dagli altri studenti. Non parlava male degli altri alle loro spalle, era gentile e non diceva parolacce. Questo incuriosì la compagna di Kimberly, che alla fine accettò di studiare la Bibbia. Quanto dev’essere felice Geova quando il nostro modo di parlare fa avvicinare altri alla verità! Tutti vogliamo esprimerci in modo da dare onore a Geova. w22.04 5-6 parr. 5-7
Lunedì 2 settembre
Donne li servivano con i loro beni (Luca 8:3)
Gesù liberò Maria Maddalena dall’influenza di sette demòni. La gratitudine spinse quella donna a seguire Gesù e a sostenerlo nel ministero (Luca 8:1-3). Anche se apprezzava profondamente quello che Gesù aveva fatto per lei, forse Maria non si rendeva conto che avrebbe ricevuto da Gesù un regalo ancora più grande. Gesù avrebbe dato la sua vita “affinché chiunque [avesse esercitato] fede in lui” potesse ricevere la vita eterna (Giov. 3:16). Ad ogni modo, Maria dimostrò la sua gratitudine per Gesù essendo leale. Mentre Gesù soffriva sul palo di tortura, Maria rimase lì vicino, dando sostegno emotivo sia a lui che ad altri (Giov. 19:25). Dopo la morte di Gesù, Maria e altre due donne portarono alla tomba degli aromi da spalmare sul suo corpo (Mar. 16:1, 2). Maria ebbe la gioia di incontrare Gesù dopo che era stato risuscitato e di parlargli, un privilegio che la maggioranza dei discepoli non ebbe (Giov. 20:11-18). w23.01 27 par. 4
Martedì 3 settembre
Magari tu fossi freddo o caldo! (Riv. 3:15)
Non dovremmo pensare che quello che abbiamo fatto in passato per Geova ci autorizzi a prendercela comoda. Anche se forse ora possiamo fare meno di prima, dobbiamo tenerci impegnati “nell’opera del Signore” e rimanere svegli fino alla fine (1 Cor. 15:58; Matt. 24:13; Mar. 13:33). Dobbiamo adorare Geova con entusiasmo e devozione. Il messaggio di Gesù alla congregazione di Laodicea mise in evidenza un altro tipo di problema. Quei fratelli servivano Geova in modo “tiepido”, apatico. Ecco perché Gesù disse loro che erano in una condizione “miserabile, infelice”. Dovevano servire Geova con tutto il cuore e mostrare entusiasmo per la pura adorazione (Riv. 3:16, 17, 19). Anche da questo messaggio impariamo qualcosa. Se abbiamo perso un po’ di entusiasmo, dobbiamo alimentare la gratitudine per tutte le cose buone che abbiamo dal punto di vista spirituale (Riv. 3:18). Non vorremmo mai che l’obiettivo di avere un buon tenore di vita ci porti a mettere le cose spirituali al secondo posto. w22.05 3-4 parr. 7-8
Mercoledì 4 settembre
Fu scritto davanti a lui un libro di memorie per quelli che avevano timore di Geova (Mal. 3:16)
Da migliaia di anni Geova scrive un libro speciale. Questo libro contiene un elenco di nomi a partire da quello di Abele, il primo testimone fedele (Luca 11:50, 51). Nel corso dei secoli Geova ha scritto in questo libro milioni di altri nomi. Nella Bibbia questo libro viene chiamato “libro di memorie”, “libro della vita” e “rotolo della vita” (Mal. 3:16; Riv. 3:5; 17:8). Questo libro speciale contiene i nomi di quelli che adorano Geova con profondo rispetto e amano il suo nome. Queste persone hanno l’opportunità di ricevere la vita eterna. Affinché oggi il nostro nome sia nel libro della vita dobbiamo stringere una forte amicizia con Geova sulla base del sacrificio di riscatto di suo Figlio, Gesù Cristo (Giov. 3:16, 36). Chiaramente tutti noi vogliamo che il nostro nome si trovi scritto in questo libro, sia che abbiamo la speranza di vivere in cielo o di vivere sulla terra. w22.09 14 parr. 1-2
Giovedì 5 settembre
Il Diavolo, che le svia, sarà gettato nel lago di fuoco e zolfo (Riv. 20:10)
Nel libro di Rivelazione si parla di “un gran dragone rosso fuoco” (Riv. 12:3). Questo dragone combatte contro Gesù e i suoi angeli (Riv. 12:7-9). Attacca il popolo di Dio e dà potere alle bestie feroci, cioè i governi umani (Riv. 12:17; 13:4). Ma chi è questo dragone? È “l’antico serpente, colui che è chiamato Diavolo e Satana” (Riv. 12:9; 20:2). Dietro tutti gli altri nemici di Geova c’è lui. Cosa succederà al dragone? Rivelazione 20:1-3 spiega che un angelo getterà Satana in un abisso, termine che indica una condizione di isolamento simile a quella di una prigione. Mentre sarà nell’abisso, Satana non potrà più “sviare le nazioni fino alla fine dei 1.000 anni”. Infine, Satana e i demòni verranno gettati “nel lago di fuoco e zolfo”, e questo significa che verranno distrutti una volta per sempre. Proviamo a immaginare un mondo senza Satana e i demòni. Che tempi meravigliosi ci aspettano! w22.05 14 parr. 19-20
Venerdì 6 settembre
Fatichi, lavorando onestamente con le sue mani in modo da avere qualcosa da dare a chi è nel bisogno (Efes. 4:28)
Gesù era un gran lavoratore. Nel periodo che trascorse sulla terra, da ragazzo fece il falegname (Mar. 6:3). E sicuramente i suoi genitori apprezzavano molto il suo aiuto, dato che dovevano prendersi cura di una famiglia numerosa. Inoltre, visto che Gesù era perfetto, i suoi lavori saranno stati molto richiesti. A Gesù sarà piaciuto molto il suo lavoro e di sicuro lo avrà svolto con impegno. Ma anche nel periodo in cui lavorò, riservò sempre del tempo per le attività spirituali (Giov. 7:15). In seguito, quando iniziò a dedicarsi a tempo pieno al ministero, diede questo consiglio: “Datevi da fare non per il cibo che si deteriora, ma per il cibo che dura e porta alla vita eterna” (Giov. 6:27). E nel Discorso della Montagna disse: “Accumulatevi [...] tesori in cielo” (Matt. 6:20). La sapienza che viene da Dio aiuta ad avere un concetto equilibrato del lavoro. La Bibbia incoraggia i cristiani a “[faticare], lavorando onestamente”. w22.05 22 parr. 9-10
Sabato 7 settembre
Tua madre si rallegrerà (Prov. 23:25)
Eunice diede un ottimo esempio a Timoteo, il quale si rendeva conto che le azioni della madre erano motivate dal suo forte amore per Geova e che servire Geova la rendeva felice. Allo stesso modo oggi molte madri, “senza alcuna parola”, hanno aiutato i componenti della loro famiglia ad amare Geova (1 Piet. 3:1, 2). Anche tu puoi riuscirci. In che modo? Dai la priorità alla tua amicizia con Geova (Deut. 6:5, 6). Come molte madri, anche tu fai tanti sacrifici. Per prenderti cura dei bisogni fisici dei tuoi figli, sacrifichi tempo, denaro, ore di sonno e molto altro. Ma non dovresti mai sacrificare la tua amicizia con Geova. Riserva del tempo per pregare da sola, studiare la Bibbia a livello individuale e frequentare le adunanze. Se lo farai regolarmente, sarai più forte dal punto di vista spirituale e darai un buon esempio alla tua famiglia e ad altri. w22.04 16 par. 1; 19 parr. 12-13
Domenica 8 settembre
Giudica i tuoi servitori: dichiara colpevole il malvagio facendo ricadere sulla sua testa ciò che ha fatto, e dichiara innocente il giusto ricompensandolo (1 Re 8:32)
È davvero un sollievo per noi non avere il peso di giudicare gli altri. Geova è il Giudice Supremo, e sarà lui a occuparsi di questo (Rom. 14:10-12). Noi possiamo essere assolutamente sicuri che giudicherà sempre in base alle sue perfette norme su ciò che è giusto e ciò che è sbagliato (Gen. 18:25). Non farà mai niente di ingiusto. Non vediamo l’ora che arrivi il momento in cui Geova annullerà completamente tutto il male causato dall’imperfezione e dal peccato. Allora tutte le nostre ferite fisiche ed emotive verranno guarite definitivamente (Sal. 72:12-14; Riv. 21:3, 4). Non le ricorderemo mai più. Mentre aspettiamo che arrivi quel momento meraviglioso, siamo grati a Geova di averci dato la capacità di imitarlo, perché in questo modo anche noi siamo in grado di perdonare. w22.06 13 parr. 18-19
Lunedì 9 settembre
Il Giudice di tutta la terra non farà forse quello che è giusto? (Gen. 18:25)
Un buon giudice deve avere una profonda comprensione della legge. Dovrebbe avere uno spiccato senso di ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Inoltre, prima di emettere un giudizio, deve essere in grado di valutare tutti gli elementi rilevanti di un caso. E dato che Geova conosce ogni cosa, lui è il Giudice più qualificato in assoluto. A differenza dei giudici umani, Geova conosce perfettamente tutti gli elementi di ciascuna questione (Gen. 18:20, 21; Sal. 90:8). Non è condizionato da quello che si può soltanto vedere o sentire. Comprende perfettamente fino a che punto le azioni di una persona sono influenzate da fattori come il suo patrimonio genetico, l’educazione che ha ricevuto, l’ambiente in cui vive e anche le sue condizioni emotive e psicologiche. E poi Geova legge il cuore. Conosce fino in fondo i motivi, le intenzioni e i desideri di ciascuno. Non gli si può nascondere nulla (Ebr. 4:13). Perciò il perdono di Geova si basa sempre sulla sua perfetta conoscenza di tutti i fattori implicati. w22.06 4 parr. 8-9
Martedì 10 settembre
L’uomo darà tutto ciò che ha per la sua vita (Giob. 2:4)
Bisogna capire bene quali tattiche Satana usò con Giobbe perché oggi usa metodi simili anche con noi. Satana afferma che in realtà non amiamo Geova, e che pur di non morire saremmo disposti a voltargli le spalle. Afferma anche che Dio non ci ama e che non si accorge di tutto quello che facciamo per servirlo. Ma noi che speriamo in Geova non siamo all’oscuro riguardo alle sue strategie e non ci lasciamo ingannare. Dovremmo considerare le prove come un’opportunità per conoscere meglio noi stessi. Le prove che affrontò Giobbe lo aiutarono a individuare alcune sue debolezze e a correggerle. Ad esempio, capì che doveva diventare ancora più umile (Giob. 42:3). Quando affrontiamo delle prove, anche noi possiamo capire molto di noi stessi. Una volta individuate le nostre debolezze, possiamo fare qualcosa per correggerle. w22.06 23 parr. 13-14
Mercoledì 11 settembre
“Voi siete i miei testimoni”, dichiara Geova, “il mio servitore, che io ho scelto” (Isa. 43:10)
Geova ci assicura che ci aiuterà. Ad esempio, poco prima di dire: “Voi siete i miei testimoni”, Geova aveva detto: “Quando attraverserai le acque io sarò con te, e quando guaderai i fiumi non sarai sommerso; quando camminerai in mezzo al fuoco non ti scotterai, né la fiamma ti brucerà” (Isa. 43:2). Mentre svolgiamo il nostro ministero, a volte incontriamo ostacoli simili a un fiume in piena e affrontiamo prove simili a fuoco. Nonostante questo, con l’aiuto di Geova continuiamo a predicare (Isa. 41:13). La maggior parte delle persone oggi respinge il messaggio che predichiamo. Teniamo sempre a mente che il loro rifiuto non significa che abbiamo fallito come testimoni di Dio. Traiamo conforto e forza dal sapere che Geova è felice quando continuiamo fedelmente a dichiarare il suo messaggio. L’apostolo Paolo disse: “Ciascuno riceverà la propria ricompensa secondo il lavoro svolto” (1 Cor. 3:8; 4:1, 2). w22.11 3-4 parr. 5-6
Giovedì 12 settembre
Mantenete una condotta eccellente fra le nazioni (1 Piet. 2:12)
Le profezie della Bibbia si stanno adempiendo proprio sotto i nostri occhi. Persone “di tutte le lingue delle nazioni” stanno imparando la “lingua pura” della verità (Zacc. 8:23; Sof. 3:9). Più di otto milioni di persone in 240 paesi fanno parte dell’organizzazione di Geova e ogni anno se ne aggiungono decine di migliaia. Ciò che conta più dei numeri, comunque, sono le qualità spirituali, la “nuova personalità”, che questi nuovi discepoli sviluppano (Col. 3:8-10). Molti hanno abbandonato immoralità, violenza, nazionalismo e pregiudizi. “Non [imparano] più la guerra”, adempiendo così la profezia di Isaia 2:4. Rivestendoci della nuova personalità aiutiamo altri ad avvicinarsi all’organizzazione di Dio e dimostriamo che stiamo seguendo la guida del nostro capo, Cristo Gesù (Giov. 13:35). E tutto ciò non succede per caso. Lo dobbiamo all’aiuto che Gesù ci sta dando. w22.07 9 parr. 7-8
Venerdì 13 settembre
La mia preghiera sia davanti a te come incenso ben preparato (Sal. 141:2)
Quando preghiamo Geova dovremmo prestare attenzione a come ci esprimiamo: dovremmo sempre mostrare profondo rispetto. Pensiamo alle emozionanti visioni che ebbero Isaia, Ezechiele, Daniele e Giovanni: in tutte Geova viene descritto come un Re maestoso. Isaia lo vide “seduto su un trono alto ed elevato” (Isa. 6:1-3). Ezechiele lo vide seduto sul suo carro celeste, circondato da “uno splendore [...] come quello di un arcobaleno” (Ezec. 1:26-28). Daniele vide “l’Antico di Giorni” con una veste bianca, e disse che dal suo trono venivano fiamme di fuoco (Dan. 7:9, 10). E Giovanni vide Geova seduto su un trono, circondato da qualcosa che sembrava un arcobaleno di uno splendido verde smeraldo (Riv. 4:2-4). Quando riflettiamo sull’immensa gloria di Geova, ci rendiamo conto che avvicinarci a lui in preghiera è davvero un privilegio straordinario, e che è importante farlo sempre con profondo rispetto. w22.07 20 par. 3
Sabato 14 settembre
[Non essere vittima] dell’inganno degli uomini (Efes. 4:14)
Se sei un ragazzo, ricorda: Satana cercherà di fermare i tuoi progressi. Uno dei modi in cui potrebbe farlo è quello di far nascere nella tua mente dubbi riguardo ad alcuni insegnamenti della Bibbia. Per esempio, prima o poi ti troverai a confrontarti con una teoria che offende Dio: la teoria dell’evoluzione. Probabilmente quand’eri più piccolo non hai approfondito più di tanto l’argomento. Ma forse adesso a scuola devi studiarlo. E quello che gli insegnanti dicono a sostegno dell’evoluzione potrebbe sembrare logico e convincente. È possibile però che loro non abbiano mai preso davvero in considerazione le prove dell’esistenza di un Creatore. Ricorda il principio riportato in Proverbi 18:17: “Chi per primo espone il suo caso sembra nel giusto, finché non arriva la controparte e lo interroga”. Invece di credere ciecamente a quello che a scuola ti viene presentato come un dato di fatto, studia attentamente quello che dicono la Bibbia e le nostre pubblicazioni. w22.08 2 par. 2; 4 par. 8
Domenica 15 settembre
Osserva scrupolosamente tutto ciò che c’è scritto; allora riuscirai nella vita e agirai con saggezza (Gios. 1:8)
Dobbiamo capire il significato di quello che leggiamo nella Parola di Dio, altrimenti non ne trarremo il massimo beneficio. Pensiamo ad esempio alla conversazione che Gesù fece con “un esperto della Legge” (Luca 10:25-29). Quando l’uomo chiese cosa doveva fare per ottenere la vita eterna Gesù lo indirizzò alla Parola di Dio, chiedendogli: “Che cosa c’è scritto nella Legge? Cosa leggi?” Quell’uomo fu in grado di dare la risposta giusta, infatti citò i passi che dicevano di amare Dio e il prossimo (Lev. 19:18; Deut. 6:5). Ma è interessante notare cosa disse subito dopo: “Chi è davvero il mio prossimo?” Da questa domanda emerse chiaramente che quell’uomo non aveva capito il vero significato di quello che aveva letto. Di conseguenza non sapeva come mettere in pratica nel modo corretto quei passi biblici. Abbiamo bisogno dell’aiuto di Geova per capire le Scritture, quindi chiediamogli di darci il suo spirito santo per riuscire a concentrarci. Poi chiediamogli di aiutarci a mettere in pratica quello che abbiamo letto. w23.02 9 parr. 4-5
Lunedì 16 settembre
Continuiamo a camminare nella verità (3 Giov. 4)
“Come hai conosciuto la verità?” Di sicuro abbiamo fatto o ci è stata fatta tante volte questa domanda. È una delle prime cose che chiediamo quando conosciamo un fratello o una sorella. Ci piace sapere come i nostri fratelli hanno conosciuto Geova e hanno iniziato ad amarlo, e siamo sempre felici di parlare del valore che la verità ha per noi (Rom. 1:11). Queste conversazioni ci ricordano quanto è preziosa la verità. Rafforzano anche il nostro desiderio di “[continuare] a camminare nella verità”, cioè di continuare a vivere in modo da avere l’approvazione e la benedizione di Geova. Ci sono molti motivi per cui amiamo la verità. Il più importante è che amiamo Geova Dio, la Fonte della verità. Attraverso la sua Parola, la Bibbia, abbiamo imparato a vedere Dio non solo come l’Onnipotente Creatore del cielo e della terra ma anche come il nostro Padre celeste, che ci ama e si prende cura di noi con tenerezza (1 Piet. 5:7). w22.08 14 parr. 1, 3
Martedì 17 settembre
Ricordatevi dei poveri (Gal. 2:10)
L’apostolo Paolo incoraggiò i fratelli e le sorelle a mostrare amore tramite “opere eccellenti” (Ebr. 10:24). Lui aiutava i fratelli non solo a parole, ma anche con le azioni. Ad esempio, quando in Giudea ci fu una carestia Paolo diede una mano nel far arrivare i soccorsi ai fratelli di quella zona (Atti 11:27-30). Anche se era molto impegnato nell’opera di predicazione e insegnamento, cercava sempre i modi per aiutare chi era nel bisogno. Così rafforzava la fiducia dei fratelli nel fatto che Geova si sarebbe preso cura di loro. Quando mettiamo a disposizione il nostro tempo, le nostre energie e le nostre capacità per dare una mano nelle operazioni di soccorso, anche noi rafforziamo la fede dei fratelli e delle sorelle. La stessa cosa succede quando facciamo regolarmente donazioni per l’opera mondiale. In questi e in altri modi aiutiamo i fratelli e le sorelle ad avere fiducia che Geova non li abbandonerà mai. w22.08 24 par. 14
Mercoledì 18 settembre
Nessuna profezia è mai venuta dalla volontà dell’uomo, ma degli uomini parlarono da parte di Dio mentre erano spinti dallo spirito santo (2 Piet. 1:21)
La Bibbia contiene molte profezie che si sono adempiute, alcune delle quali erano state scritte centinaia di anni prima. La storia conferma che queste profezie si sono avverate. La cosa non ci sorprende, perché sappiamo che l’Autore delle profezie contenute nella Bibbia è Geova. Pensiamo alle profezie riguardanti la caduta dell’antica città di Babilonia. Nell’VIII secolo a.E.V. il profeta Isaia fu ispirato a predire che la città di Babilonia, all’epoca molto potente, sarebbe stata conquistata. Disse perfino il nome di chi l’avrebbe conquistata, Ciro, e predisse con precisione il modo in cui la città sarebbe stata presa (Isa. 44:27–45:2). Isaia inoltre profetizzò che Babilonia alla fine sarebbe stata distrutta e non sarebbe stata mai più abitata (Isa. 13:19, 20). Babilonia fu conquistata dai medi e dai persiani nel 539 a.E.V., e oggi nel luogo in cui sorgeva questa grande città c’è solo un cumulo di rovine. w23.01 4 par. 10
Giovedì 19 settembre
Continuate a incoraggiarvi a vicenda (1 Tess. 5:11)
Geova ci ha scelto, ha voluto che facessimo parte della famiglia mondiale dei suoi adoratori. Questo è un enorme privilegio da cui derivano molte benedizioni (Mar. 10:29, 30). In tutto il mondo abbiamo fratelli e sorelle che come noi amano Geova e fanno del loro meglio per vivere secondo le sue norme. Forse parliamo una lingua diversa, abbiamo una cultura diversa e ci vestiamo in modo diverso. Eppure sentiamo di avere molto in comune, perfino quando ci incontriamo per la prima volta. In particolare siamo contenti di adorare tutti insieme il nostro amorevole Padre celeste; dobbiamo rimanere uniti ai nostri fratelli e alle nostre sorelle (Sal. 133:1). Quando ne abbiamo bisogno, loro sono pronti a portare i nostri pesi (Rom. 15:1; Gal. 6:2). Inoltre ci incoraggiano a continuare a servire Geova e a rimanere forti dal punto di vista spirituale (Ebr. 10:23-25). Pensiamo a come ci sentiremmo se non avessimo la congregazione, che ci protegge e ci aiuta a rimanere forti davanti ai nostri nemici: Satana il Diavolo e questo mondo malvagio. w22.09 2-3 parr. 3-4
Venerdì 20 settembre
Chi tiene a freno le sue labbra agisce con perspicacia (Prov. 10:19)
Potremmo riscontrare che il nostro autocontrollo viene messo alla prova quando usiamo i social network. Se non stiamo attenti, potremmo involontariamente rivelare questioni confidenziali a molte persone. E una volta che un’informazione viene divulgata elettronicamente, non possiamo più fare niente per controllare il modo in cui viene usata o per limitare i danni che potrebbe causare. L’autocontrollo ci aiuterà anche a rimanere in silenzio quando gli oppositori cercano di farci rivelare informazioni che potrebbero mettere in pericolo i fratelli e le sorelle. Questo potrebbe accadere, ad esempio, se venissimo interrogati dalla polizia in un paese dove la nostra opera è vietata o soggetta a restrizioni. In queste e in altre situazioni potremmo applicare questo principio: “Metterò la museruola alla mia bocca” (Sal. 39:1). Sia che abbiamo a che fare con familiari, amici, fratelli e sorelle o chiunque altro, dobbiamo essere persone degne di fiducia. E per riuscirci abbiamo bisogno di autocontrollo. w22.09 13 par. 16
Sabato 21 settembre
Felice è l’uomo che si diletta nella legge di Geova, e lègge sottovoce la Sua legge giorno e notte (Sal. 1:1, 2)
Per essere veramente felici dobbiamo nutrirci in senso spirituale. E ne abbiamo bisogno. Ecco perché Gesù disse: “L’uomo non deve vivere solo di pane, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Geova” (Matt. 4:4). Perciò non dovremmo lasciar passare neanche un giorno senza aver letto la preziosa Parola di Dio, la Bibbia. Tramite la Bibbia, Geova con amore ci dice tutto quello che ci serve per avere una vita felice. Ci dice ad esempio qual è il suo proposito per noi, come possiamo avvicinarci a lui e come possiamo ottenere il perdono dei peccati. E ci dice anche quale meravigliosa speranza possiamo avere per il futuro (Ger. 29:11). Queste verità che impariamo grazie allo studio della Bibbia ci riempiono di gioia. Tutte le volte che ci sentiamo scoraggiati per i problemi della vita, organizziamoci per dedicare più tempo alla lettura della Bibbia e alla meditazione. w22.10 7 parr. 4-6
Domenica 22 settembre
Siate maturi nel vostro modo di ragionare (1 Cor. 14:20)
Saggiamente la Bibbia ci incoraggia a non rimanere inesperti. Acquisiamo il giusto tipo di esperienza mettendo in pratica i princìpi della Bibbia nella nostra vita. Nel tempo vediamo in prima persona come questi princìpi ci aiutano a evitare i problemi e a prendere decisioni sagge. Di tanto in tanto è bene valutare quali progressi abbiamo fatto a questo riguardo. Se studiamo la Bibbia e assistiamo alle adunanze già da un po’ ma non abbiamo ancora fatto i passi per dedicarci a Geova e battezzarci, potremmo chiederci perché. Se siamo battezzati, chiediamoci: “Sto migliorando nel predicare e insegnare la buona notizia? Le mie decisioni dimostrano che mi lascio guidare dai princìpi biblici? Mostro le qualità cristiane nei rapporti con gli altri?” Se capiamo di dover fare dei cambiamenti, prestiamo attenzione alle esortazioni di Geova, che “rendono saggio l’inesperto” (Sal. 19:7). w22.10 20 par. 8
Lunedì 23 settembre
Andavano dove lo spirito le spingeva ad andare (Ezec. 1:20)
Ezechiele si rese conto di quanto è potente lo spirito di Dio. In una visione vide lo spirito all’opera sulle potenti creature spirituali e sulle gigantesche ruote di un carro celeste (Ezec. 1:21). Come reagì Ezechiele davanti a quella visione? È lui stesso a dircelo: “A quella vista mi inginocchiai con il viso a terra”. Sopraffatto dal senso di meraviglia, Ezechiele si gettò a terra (Ezec. 1:28). Da allora, tutte le volte che avrà ripensato a quell’impressionante visione, Ezechiele si sarà sentito ancora più sicuro che con l’aiuto dello spirito di Dio sarebbe stato in grado di svolgere il suo ministero. Geova comandò a Ezechiele: “Figlio dell’uomo, alzati in piedi perché io ti parli”. Quel comando, insieme allo spirito di Dio, diede a Ezechiele la forza di cui aveva bisogno per alzarsi (Ezec. 2:1, 2). In seguito e durante tutto il suo ministero Ezechiele fu guidato dalla “mano” di Dio, cioè dallo spirito santo (Ezec. 3:22; 8:1; 33:22; 37:1; 40:1). w22.11 4 parr. 7-8
Martedì 24 settembre
I tuoi orecchi sentiranno dietro di te una parola (Isa. 30:21)
Il profeta Isaia qui descrive Geova come un attento insegnante che cammina dietro ai suoi studenti e li guida dicendo loro dove andare. In effetti oggi sentiamo la voce di Dio dietro di noi. In che senso? Le ispirate parole di Dio contenute nella Bibbia furono scritte molto tempo fa, indietro nel tempo rispetto a noi. Quindi quando leggiamo la Bibbia è come se sentissimo la voce di Geova dietro di noi (Isa. 51:4). Come possiamo trarre pieno beneficio dalla guida che Geova ci provvede? È interessante notare che Isaia disse due cose: primo, “questa è la via”; e secondo, “seguitela”. Quindi non basta conoscere “la via”, bisogna anche seguirla. Attraverso la Parola di Geova e l’istruzione biblica che riceviamo dalla sua organizzazione, impariamo quello che Geova richiede da noi e inoltre comprendiamo come mettere in pratica quello che impariamo. Per perseverare con gioia nel servizio che rendiamo a Geova dobbiamo fare entrambe queste cose. Solo così avremo la certezza che Geova ci benedirà. w22.11 10-11 parr. 10-11
Mercoledì 25 settembre
Dopo la mia partenza entreranno fra voi lupi rapaci (Atti 20:29)
Poco dopo la morte della maggioranza degli apostoli di Gesù, nella congregazione si infiltrarono finti cristiani (Matt. 13:24-27, 37-39). Questi dicevano “cose distorte per trascinarsi dietro i discepoli” (Atti 20:30). Una delle “cose distorte” che quei finti cristiani a un certo punto iniziarono a insegnare era che Gesù non avesse offerto il suo corpo “una volta sola per portare i peccati di molti”, come insegna la Bibbia, ma che il suo sacrificio dovesse essere ripetuto di continuo (Ebr. 9:27, 28). Oggi molti, in buona fede, credono a questo falso insegnamento. Si riuniscono in chiesa regolarmente — c’è chi lo fa ogni giorno — per osservare quello che viene chiamato “il sacrificio della messa”. Altre organizzazioni religiose celebrano la morte di Gesù meno di frequente, ma comunque la maggior parte dei loro aderenti ha solo una vaga idea di quello che il sacrificio di Gesù rende possibile. w23.01 21 par. 5
Giovedì 26 settembre
Non dimenticate di fare il bene e di condividere con gli altri quello che avete (Ebr. 13:16)
Durante il Regno millenario di Gesù, i morti saranno risuscitati e gli esseri umani ubbidienti saranno portati alla perfezione. Quelli che saranno giudicati giusti da Geova “erediteranno la terra e vi abiteranno per sempre” (Sal. 37:10, 11, 29). Come sarà bello quando “l’ultimo nemico”, la morte, sarà “ridotto a nulla”! (1 Cor. 15:26). La nostra speranza di vivere per sempre è solidamente basata sulla Parola di Dio. Questa speranza può aiutarci a rimanere leali in questi difficili ultimi giorni. Ma per piacere a Geova dobbiamo essere motivati da qualcosa di più del solo desiderio di rimanere in vita. Il motivo più importante per cui restiamo leali a Geova e a Gesù è che li amiamo profondamente (2 Cor. 5:14, 15). Questo amore ci spinge a imitarli e a parlare ad altri della speranza che abbiamo (Rom. 10:13-15). Imparando a essere altruisti e generosi, diventiamo il tipo di persona con cui Geova vuole avere un rapporto di amicizia che duri per sempre. w22.12 7 parr. 15-16
Venerdì 27 settembre
Tutti quelli che desiderano vivere con devozione a Dio uniti a Cristo Gesù saranno perseguitati (2 Tim. 3:12)
La persecuzione può privarci di molte cose che normalmente ci fanno provare pace. Potremmo sentirci in ansia e avere paura di quello che ci potrebbe succedere. Questi sono sentimenti normali, ma dobbiamo stare attenti: Gesù aveva detto che la persecuzione avrebbe potuto far perdere la fede ai suoi discepoli (Giov. 16:1, 2). È vero che Gesù disse che dobbiamo aspettarci la persecuzione, ma ci assicurò anche che possiamo rimanere fedeli (Giov. 15:20; 16:33). Se la nostra opera venisse vietata o fosse sottoposta a forti restrizioni potremmo ricevere istruzioni da parte della filiale e degli anziani. Queste istruzioni servono a proteggerci, a fare in modo che continuiamo a ricevere il cibo spirituale e ad aiutarci a continuare a predicare nella misura possibile. Dovremmo fare del nostro meglio per ubbidire alle istruzioni che riceviamo (Giac. 3:17). Inoltre non dobbiamo mai rivelare informazioni sui nostri fratelli e le nostre sorelle a chi non ha il diritto di conoscerle (Eccl. 3:7). w22.12 20-21 parr. 14-16
Sabato 28 settembre
Ciascuno di voi dimostri lo stesso impegno (Ebr. 6:11)
Oggi Gesù continua a guidare i suoi discepoli mentre predicano il Regno di Dio in tutta la terra. Lui sta facendo la sua parte. Tramite l’organizzazione di Geova ci insegna a predicare e ci dà gli strumenti di cui abbiamo bisogno per diffondere la buona notizia (Matt. 28:18-20). Noi facciamo la nostra parte impegnandoci al massimo nell’opera di predicazione e insegnamento e stando in guardia mentre aspettiamo che Geova elimini questo sistema di cose. Seguendo il consiglio che troviamo in Ebrei 6:11, 12 ci terremo stretta la nostra speranza “sino alla fine”. Geova ha stabilito il giorno e l’ora in cui distruggerà il sistema di Satana. Quando quel giorno arriverà, Geova senza alcun dubbio realizzerà quello che ha promesso nella sua Parola. Mentre aspettiamo, a volte potrebbe sembrarci che la fine di questo sistema tardi ad arrivare. Ma il giorno di Geova “non tarderà!” (Abac. 2:3). Quindi siamo determinati a “[stare] di vedetta in attesa di Geova”, ad “aspettare l’Iddio della [nostra] salvezza” (Mic. 7:7). w23.02 19 parr. 15-16
Domenica 29 settembre
Nessuno è paragonabile a te (Sal. 40:5)
L’obiettivo di un escursionista è quello di arrivare in vetta alla montagna. Lungo il sentiero però ci sono tanti punti in cui può fermarsi e godersi il paesaggio. In modo simile, prendiamoci regolarmente del tempo per fermarci e pensare a come Geova ci sta facendo riuscire bene tutto anche mentre stiamo affrontando una prova. Alla fine di ogni giornata chiediamoci: “Come mi ha benedetto Geova oggi? Anche se la prova non è ancora finita, in che modo Geova mi sta aiutando a perseverare?” Cerchiamo di individuare almeno un modo in cui Geova ci ha aiutato. Molto probabilmente stiamo pregando perché la nostra prova finisca (Filip. 4:6). Ma dovremmo anche essere consapevoli delle benedizioni che già abbiamo. Dopotutto Geova promette di rafforzarci e di aiutarci a perseverare. Quindi non smettiamo mai di essere grati a Geova del fatto che ci sta sostenendo. Allora ci renderemo conto che Geova, anche durante le prove, ci sta facendo riuscire bene tutto (Gen. 41:51, 52). w23.01 19 parr. 17-18
Lunedì 30 settembre
Tenete bene a mente la presenza del giorno di Geova (2 Piet. 3:12)
Chiediamoci: “Il mio modo di vivere dimostra che mi rendo conto di quanto siamo vicini alla fine di questo sistema di cose? Le decisioni che prendo riguardo a istruzione e lavoro dimostrano che servire Geova è la cosa più importante per me? Ho fede nel fatto che Geova provvederà il necessario a me e alla mia famiglia?” Pensiamo a quanto è felice Geova quando vede che mettiamo la nostra vita in armonia con la sua volontà (Matt. 6:25-27, 33; Filip. 4:12, 13). Dobbiamo esaminare regolarmente il nostro modo di pensare, e agire di conseguenza facendo i necessari cambiamenti. Ai corinti Paolo scrisse: “Continuate a esaminarvi per vedere se siete nella fede, continuate ad accertarvi di quello che siete” (2 Cor. 13:5). Dobbiamo quindi continuare a rinnovare la nostra mente leggendo la Parola di Dio, imparando a pensare come pensa lui e facendo poi tutto quello che è necessario per allinearci alla sua volontà (1 Cor. 2:14-16). w23.01 9-10 parr. 5-6