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  • Traduzione del Nuovo Mondo delle Scritture Greche Cristiane

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  • Traduzione del Nuovo Mondo delle Scritture Greche Cristiane
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1951
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  • La “Traduzione del Nuovo Mondo”: apprezzata da milioni di persone in ogni . . .
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2001
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1951
w51 1/5 pp. 134-139

Traduzione del Nuovo Mondo delle Scritture Greche Cristiane

 1. Come fu eseguita la prima traduzione scritta delle Scritture?

LA PRIMA traduzione scritta delle Sacre Scritture fu fatta dal canone ebraico nel greco comune e prese il nome di Versione greca dei Settanta (LXX).a I discepoli di Cristo, che scrissero in greco, citarono questa versione nei loro scritti ispirati. La Versione greca dei Settanta ebbe inizio al principio del terzo secolo avanti Cristo ad Alessandria, Egitto, nella quale gli abitanti erano in buona parte Giudei di lingua greca. Gli Ebrei di Gerusalemme avevano un pregiudizio contro le traduzioni scritte del sacro canone delle Scritture, ritenendole troppo sacre perché subissero una falsa interpretazione che era naturalmente da attendersi in una traduzione straniera. Tuttavia, malgrado questo pregiudizio ebraico, la traduzione fu continuata durante tre secoli, evidentemente da Giudei alessandrini, e non palestinesi, e col patrocinio dei governanti egiziani, su rotoli ebraici probabilmente importati dalla Palestina. Quantunque una tradizione religiosa sostenga che la Versione dei Settanta è ispirata, non c’è nessuna prova interiore o esteriore di tale pretesa. Quella traduzione formò ciò che si può chiamare le Scritture Greche precedenti a quelle cristiane. Essa si dimostrò molto utile per le congregazioni dei Cristiani di lingua greca del primo secolo e per gli stessi traduttori delle Scritture Ebraiche. Questa traduzione greca, e non la stessa Bibbia Ebraica, fu la collezione di Scritture adoperata nella marcia dell’opera missionaria cristiana verso occidente attraverso l’Europa.

 2. Quando fu completato il canone della Bibbia? Quando e come ne furono raccolti e pubblicati i libri?

2 Con la fine del primo secolo d.C. il catalogo ufficiale o canone degli scritti ispirati dei discepoli di Cristo fu terminato. Poiché questi erano scritti in greco, essi formano ciò che può esser giustamente chiamato Scritture Greche Cristiane. Esse stanno alla pari con le Scritture Ebraiche (aramaiche) in quanto all’ispirazione, e completano quegli antichi scritti, per formare la Bibbia completa. Così il canone o la collezione ufficiale dei libri ispirati della Sacra Bibbia fu completato alla fine del primo secolo d.C.b La traduzione scritta delle Sacre Scritture fece seguito al proprio tempo insieme allo sforzo missionario dei primi Cristiani in ubbidienza al comando di Cristo di far discepoli fra tutte le nazioni. I libri del canone ebraico erano già stati raccolti a Gerusalemme prima della sua distruzione avvenuta il 70 d.C., e ora durante il secondo secolo ebbe luogo la raccolta dei libri delle Scritture Greche Cristiane ispirate, e le traduzioni procedettero. Apparvero traduzioni in latino antico. Parti delle Scritture, come le narrazioni dei quattro evangeli e le lettere dell’apostolo Paolo, furono raccolte insieme in forma di codici come i libri dei giorni nostri, per facilitarne l’uso. Il rivestimento con copertine in questo modo risultò d’essere una notevole specialità della congregazione cristiana nell’industria libraria, al principio del secondo secolo.

 3. Quale fu la prima Bibbia stampata? Chi fece quella traduzione?

3 Verso la fine del quarto secolo Eusebio Girolamo, comunemente noto come “San Girolamo” intraprese la sua opera di traduttore. Nel 383 egli produsse la sua nuova versione latina dei racconti evangelici di Matteo, Marco, Luca e Giovanni, e nel 405 completò l’intera traduzione della Bibbia dall’ebraico e dal greco in latino. Malgrado diffuse obiezioni la versione latina di Girolamo trionfò e divenne la Bibbia della Cristianità occidentale per il millennio che seguì. Venne chiamata Volgata latina o “edizione comune latina”. La prima Bibbia che fu stampata dalla macchina tipografica di Gutenberg a Mainz, Germania, fu questa Volgata latina.

 4. Quando il latino divenne una lingua morta, quali traduzioni si resero necessarie? Come fu soddisfatta questa necessità?

4 Ma col tempo il latino divenne una lingua morta per il popolo comune e si svilupparono lingue popolari di derivazione latina ed anche lingue teutoniche. La necessità di versioni della Bibbia nella lingua parlata dal popolo si fece sempre più insistente, e furono prodotte molte traduzioni manoscritte. Prima dell’invenzione della stampa, avvenuta nel 1456 circa, vi furono parecchie traduzioni tedesche della Bibbia o di parti d’essa. La prima Bibbia stampata in lingua moderna fu una traduzione tedesca di un autore sconosciuto, stampata a Strasburgo da Giovanni Mentel nel 1466. Ma il tempo non ci permette di descrivere o solo di menzionare le traduzioni della Bibbia in altre lingue.

SOCIETÀ BIBLICA NON SETTARIA

 5. A che cosa fu dedicata fin dal principio la Società Watch Tower? Come e perché adoperò essa le traduzioni della Bibbia?

5 Da quando fu organizzata, la Watch Tower Bible & Tract Society ha adoperato in inglese la Versione del re Giacomo del 1611 come sua versione basilare per lo studio della Bibbia. (Nelle pubblicazioni italiane viene usata principalmente la Versione Riveduta.) La nostra mira principale è stata quella di rendere intelligibile per il popolo il puro insegnamento della Bibbia alla luce delle profezie rivelantesi. Noi cerchiamo di avanzare con la brillante luce della verità e di sbarazzarci di tutte le offuscanti tradizioni umane e le filosofie pagane di questo mondo. Al suo inizio nel 1881 essa fu chiamata Watch Tower Tract Society, per indicare il suo Proposito di diffondere le verità rivelate della Bibbia. (The Watchtower, aprile, 1881) Nel 1881 fu legalmente istituita come Zion’s Watch Tower Tract Society (Società Torre di Guardia di Trattati di Sion), ma nel 1896 fu chiamata Watch Tower Bible & Tract Society (Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati). Fedele al suo nome, si è impegnata nella distribuzione di Bibbie e nella pubblicazione di libri, opuscoli e altri trattati atti a disseminare la conoscenza cristiana basata sulla rocca fondamentale d’insegnamento della Parola di Dio. La sua educazione biblica per il popolo non è stata settaria, e solo questa specie di educazione permette a un Cristiano la libertà di eliminare le tradizioni umane e la filosofia mondana e di ritornare alla “fede che fu una volta per sempre tramandata ai santi”. Cosicché da quando fu pubblicata la rivista Torre di Guardia nel 1879 le pubblicazioni inglesi della Watch Tower Society hanno finora citato o si sono riferite a più di settanta traduzioni della Bibbia in inglese e in altre lingue. Quindi la Società ha riconosciuto il loro valore, e si è servita del buono che contenevano secondo la necessità per l’esposizione del vero messaggio di Dio e l’eliminazione della confusione religiosa.

 6. Quando la Società divenne per la prima volta una Società editrice di Bibbie? Come?

6 Nel 1902 la Watch Tower Society entrò in possesso delle prime lastre stereotipe di un’edizione delle Scritture e poté diventare una società editrice di Bibbie. Queste erano le lastre stereotipe di una traduzione enfatica delle Scritture Greche Cristiane chiamata “The Emphatic Diaglott”. Questa era stata pubblicata per la prima volta dal suo autore, Beniamino Wilson, un editore di giornali di Geneva, Illinois, nel 1864, e che non fu mai associato alla Watch Tower Bible & Tract Society. Questa traduzione enfatica aveva qualche notevole caratteristica che rendeva più intelligibile la verità. Tuttavia, non fu che il 21 dicembre 1926 che The Emphatic Diaglott fu stampata nello stabilimento tipografico della nostra propria Società e riposta in un suo proprio stabilimento tipografico.

 7. Come la Società fu in grado di stampare la Bibbia intera e metterla in circolazione?

7 Questo condusse alla fine la Società a desiderar di stampare la Bibbia completa nelle sue tipografie. La seconda guerra mondiale aumentò la necessità della pubblicazione indipendente della Bibbia. Nella strettoia di quel conflitto globale la Società riuscì a procurarsi le lastre stereotipe della completa Versione del re Giacomo della Bibbia. Il 18 settembre 1942, l’Assemblea Teocratica del Nuovo Mondo dei testimoni di Geova si aperse con la sua assemblea principale del congresso a Cleveland, Ohio. Quivi il presidente della Società parlò sul soggetto: “Presentare ‘la Spada dello Spirito’ e come punto culminante egli rilasciò quella che fu la prima Bibbia completa stampata dalle nostre macchine tipografiche. Nella sua appendice questa edizione aveva molte utili informazioni aggiunte per lo studio della Bibbia. In America ne furono distribuite immediatamente 35.000 copie, e sin da questo inizio 700.000 copie di questa edizione Watch Tower sono state distribuite in diversi paesi.

 8. Di quale altra versione della Bibbia la Società ha in seguito stampato e messo in circolazione un’edizione, e come?

8 Un’eccellente traduzione della Bibbia del ventesimo secolo è la _Versione Standard America. Oltre a essere un grande miglioramento sulla Versione del re Giacomo questa ha la rimarchevole e lodevole caratteristica di rendere il nome di Dio “Geova” nei 6.823 luoghi dove ricorre nelle Scritture Ebraiche. Dopo lunghi negoziati e accordi finanziari la Società Watch Tower poté acquistare nel 1944 l’uso delle lastre sterotipe della completa Versione Standard Americana della Bibbia per stampare questa versione nel suo stabilimento tipografico con un Appendice d’informazioni per lo studio della Bibbia specialmente preparato. Il 10 agosto 1944, a Buffalo, New York, la città principale di 17 simultanee assemblee di testimoni di Geova collegate insieme per mezzo di private linee telefoniche, il presidente della Società rallegrò il suo vasto uditorio mettendo a disposizione l’edizione Watch Tower della Versione Standard Americana. Già sono state prodotte 252.000 copie, e questo è risultato uno strumento addizionale per far risonare ovunque il santo nome di Dio e pubblicare l’importante novella del suo regno del nuovo mondo di vita e di pace.

PREPARAZIONE E CONSEGNA DEL NUOVO

 9. Dopo aver adoperato tutte le varie traduzioni, quale bisogno si sentì? Perché?

9 Riconosciamo il nostro debito verso tutte le versioni della Bibbia che noi abbiamo adoperate per giungere alla verità della Parola di Dio che conosciamo oggi. Non sconsigliamo l’uso di qualsiasi di queste versioni della Bibbia, anzi noi stessi continueremo a farne uso appropriato. Tuttavia, durante tutti gli anni che abbiamo adoperato queste versioni le abbiamo sempre trovate, dalla prima all’ultima, difettose. Sotto un vitale aspetto o l’altro esse sono inconsistenti o non soddisfacenti, infette da tradizioni religiose o da filosofia mondana e perciò non in armonia con le sacre verità che Geova Dio ha restaurate per il suo devoto popolo che invoca il suo nome e cerca di servirlo di comune accordo. E questo è avvenuto specialmente nel caso delle Scritture Greche Cristiane, che gettano luce sulle antiche Scritture Ebraiche e ne danno la giusta interpretazione. Si è sentita sempre più la necessità di una traduzione in lingua moderna, in armonia con la verità rivelata, e che ci provvedesse inoltre la base per ottener sempre maggior verità presentando fedelmente il senso dei manoscritti originali; una traduzione tanto comprensibile per i lettori moderni quanto gli scritti originali dei discepoli di Cristo erano comprensibili per i semplici, schietti, comuni, modesti lettori di quei giorni. Gesù ci ricordò che il nostro Padre celeste sa che cosa occorre ai suoi figliuoli prima ancora che glielo chiedano. Come ha provveduto egli a questa necessità che noi ora così vivamente sentiamo?

10. Come fu annunziato un altro comitato di traduzione a un’adunanza dei direttori, e che cosa aveva fatto esso?

10 Specialmente dal 1946 in poi il presidente della Watch Tower Bible & Tract Society si è adoperato per avere una tale traduzione delle Scritture Greche Cristiane. Il 3 settembre 1949, alle ore 8, nella sede centrale di Brooklyn (Bethel) il presidente della Società convocò un’adunanza collettiva del consiglio di direttori delle associazioni di Pennsylvania e di New York, alla quale mancò un solo direttore. Dopo l’apertura dell’adunanza con una preghiera. il presidente annunziò a questi otto direttori l’esistenza di un “Comitato del Nuovo Mondo per la traduzione della Bibbia” e che questo comitato aveva completato la traduzione delle Scritture Greche Cristiane. Questo l’aveva data in possesso all’associazione di Pennsylvania della Watch Tower Bible & Tract Society, proprio il giorno precedente. Egli lesse il documento del comitato con cui esso assegnava il manoscritto della traduzione alla Società in riconoscimento dell’opera non settaria di diffusione della sacra Parola di Dio e di promovimento della conoscenza e comprensione dei suoi insegnamenti in mezzo ai popoli d’ogni nazione, razza, tribù e lingua, e affinché la traduzione potesse essere un nuovo mezzo di diffusione dell’attività educativa cristiana nel mondo.

11. Che cosa si fece dopo la consegna della traduzione? Quando e dove ebbero inizio i lavori per la sua pubblicazione?

11 Il presidente stesso aveva letto il manoscritto dell’intera traduzione, e su richiesta lesse all’adunanza parecchi capitoli interi affinché i direttori potessero constatare la natura della traduzione. Questa lettura fu seguita da commenti favorevoli da parte di tutti i direttori presenti. Uno dei direttori dell’associazione di Pennsylvania propose allora l’accettazione del dono da parte della Società. La proposta fu approvata. La mozione fu adottata all’unanimità da tutti i direttori dell’associazione, e così la traduzione divenne legalmente proprietà dell’associazione di Pennsylvania. Ma essa doveva essere stampata nella stamperia dell’associazione di New York a Brooklyn, N.Y. Il 29 settembre 1949 il presidente consegnò il primo manoscritto al personale della stamperia di Brooklyn per l’inizio del lavoro.

12. Come progredì la traduzione fino alla pubblicazione e alla consegna?

12 Con tutto l’altro lavoro che doveva essere fatto dalla stamperia e con tutte le aggiunte alla traduzione suggerite dal comitato, un’immensa quantità di lavoro fu necessaria per produrre la completa pubblicazione. Un gruppo di 40 membri della famiglia della sede centrale di Brooklyn (Bethel) fu organizzato per rileggere e verificare ulteriormente le bozze affin di assicurare l’accuratezza delle caratteristiche della pubblicazione. Il 9 febbraio 1950, il Comitato della traduzione del Nuovo Mondo della Bibbia ci sottomise la sua importante Prefazione della traduzione. Rimase per molto tempo un problema la possibilità di portare a compimento l’opera in programma per l’importante evento dell’estate del 1950. Ma nel pomeriggio di mercoledì 2 agosto 1950, pronunziando il suo discorso “Rivolgere ai popoli una lingua pura” allo Yankee Stadium della città di New York, il presidente della Società ebbe la grandissima soddisfazione di rilasciare all’Assemblea Incremento della Teocrazia dei testimoni di Geova la Traduzione del Nuovo Mondo delle Scritture Greche Cristiane. La traduzione fu ricevuta col più vivo entusiasmo e apprezzamento dalla immensa folla di molte migliaia di persone pervenute da 72 paesi della terra. Diecine di migliaia di copie furono ansiosamente prese dai congressisti quello stesso pomeriggio e molte altre migliaia alla chiusura dell’assemblea il 6 agosto.

CARATTERISTICHE CHE LA DISTINGUONO

13. Che cosa indica il suo nome, il testo greco adoperato, lo stile del linguaggio?

13 Questa nuova traduzione si diparte nettamente dalle traduzioni religiose della Cristianità legata alle sue credenze. Questo è indicato persino dal suo stesso nome, come traduzione delle “Scritture Greche Cristiane”, invece del tradizionale cosiddetto “Nuovo Testamento”. È antiscritturale ed erroneo chiamare questi 27 libri cristiani delle Scritture ispirate un “Nuovo Testamento”. La traduzione non è la revisione di qualche opera precedente, ma è una versione del tutto nuova del testo originale greco secondo il noto testo preparato dai riconosciuti eruditi britannici Westcott e Hort. Ma i testi greci di altri eruditi di diversi paesi sono pure stati consultati dal comitato di traduzione, col sincero intento di fare una traduzione in armonia con l’insegnamento delle Scritture nel greco originale. Si è cercato di fare una traduzione letterale fin dove il moderno idioma inglese lo ha reso possibile senza dar luogo a difficoltà. Le espressioni antiquate e fuori uso sono state eliminate, come anche le Scritture originali furono scritte secondo il naturale modo di esprimersi del popolo in quel tempo. Questa traduzione la rende più comprensibile e, quindi più dilettevole.

14. Quale eminente caratteristica è destinata a suscitare un’aspra controversia? Quale pronunzia abbiamo noi seguito, e perché?

14 Un’importante caratteristica destinata a suscitare aspra controversia fra i moderni traduttori e i capi religiosi della Cristianità è l’uso del nome che Iddio si è dato in questa traduzione inglese delle Scritture Greche Cristiane. Il nome divino è rappresentato da una parola ebraica di quattro lettere chiamata “tetragrammaton” dal traduttore latino Girolamo. Il nome ricorre 6.823 volte nelle Scritture Ebraiche, e, come mostra la storia, questo nome è stato letto “Jehovah” fin dal quarto secolo ed è stato popolare sotto questa forma nella Cristianità. Non si sa con esattezza come era pronunziato il nome. Ma, mentre ha riconosciuto i meriti della pronunzia “Iavèh”, il comitato di traduzione ha adoperato la forma inglese “Jehovah” a motivo della sua notorietà e perché conserva le quattro lettere originali del nome ebraico. Al tempo determinato da Dio quando Egli rivelerà la pronunzia corretta del suo santo nome, noi saremo lieti di fare l’accurata correzione.

15. In qual modo la traduzione è la prima ad adoperare così il nome divino?

15 Il comitato non pretende d’essere il primo a rendere il sacro nome in una traduzione inglese delle Scritture Greche Cristiane. Quasi cento anni or sono l’autore della Emphatic Diaglott pubblicò la sua traduzione del racconto evangelico di Matteo e in essa adoperò il nome “Geova” 5 volte, e la Diaglott completata (1864) lo contiene 18 volte da Matteo agli Atti, ma senza alcuna spiegazione per il suo uso. Però, per quanto sappiamo, la Traduzione del Nuovo Mondo è la prima a rendere il nome divino consistentemente da Matteo all’Apocalisse, in tutto 237 volte nel testo principale, per non parlare delle altre 72 volte nelle quali ricorre solo nelle note marginali in fondo alle pagine.

16. Come mise Matteo il nome divino nelle Scritture Cristiane?

16 “Ma non potete far questo!” disse un critico al quale fu letto il manoscritto della traduzione per sentire i suoi commenti. Il comitato, nella sua Prefazione di 29 pagine, mostra come può esser fatto con solido fondamento; ed esso lo fa. I traduttori della Bibbia hanno affermato che il nome divino non ricorre mai negli scritti ispirati dei discepoli di Cristo. Ma Girolamo, per citarne uno, c’informa “Matteo, che è altresì Levi, e che da pubblicano divenne apostolo, primo fra tutti gli evangelisti, compose il suo evangelo di Cristo in lingua e caratteri ebraici per il beneficio di quelli della circoncisione che avevano creduto. . . . ovunque l’evangelista fa uso delle testimonianze delle antiche Scritture egli non segue l’autorità dei settanta traduttori [la Versione greca dei Settanta], ma dell’ebraico”. (Catal. Script. Eccl.) Perciò dove Matteo citò in ebraico le ispirate Scritture Ebraiche, egli deve aver citato fedelmente il nome divino e deve averlo così posto nel suo racconto evangelico. L’apostolo Matteo fu uno degli uomini a proposito dei quali Gesù disse rivolgendosi a Dio in preghiera: “Io ho reso manifesto il tuo nome agli uomini che tu mi hai dati dal mondo. . . . Io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere”. (Giov. 17:6, 26, NM) Matteo pertanto avrebbe saputo il nome da Gesù e non avrebbe avuto certamente scrupoli di coscienza nell’adoperarlo in modo appropriato nella sua storia della vita di Gesù. Se Matteo avesse tradotto la sua propria narrazione evangelica dall’ebraico in greco, egli avrebbe seguito l’antica pratica d’inserire le quattro lettere ebraiche del nome di Dio nel suo testo greco ove si dovevano trovare, probabilmente 18 volte come ricorre nella Traduzione del Nuovo Mondo.

17. Come la Versione greca dei Settanta autorizzò i discepoli a porre il nome divino negli scritti greci? Perché non fece paura la tradizione?

17 Sotto ispirazione i discepoli di Cristo citarono numerose volte la traduzione greca dei Settanta delle Scritture Ebraiche. In quella traduzione la pratica antica era quella d’inserire il tetragramma ebraico nel testo greco per farlo corrispondere a quello che ricorreva nelle Scritture Ebraiche. Anche nel quarto secolo Girolamo ci dice che ai giorni suoi vi erano ancora copie della traduzione greca che contenevano il tetragramma ebraico dove il nome divino ricorreva nel testo. Che cosa avranno fatto gli apostoli scrivendo in greco quando citavano da quella traduzione greca le Scritture Ebraiche? Certo Gesù non seguiva la tradizione giudaica e insegnò ai suoi discepoli a non seguirla. La tradizione dei capi religiosi giudaici che combatterono Gesù fino a farlo mettere a morte voleva che si sostituisse il titolo “Signore” al nome divino, nome che professavano di non prendere invano non pronunziandolo ma che essi in pratica profanavano. Gli ispirati scrittori cristiani non eran vincolati alla tradizione giudaica tanto da sostituire i titoli “Dio” e “Signore” al nome divino, e lo spirito santo che ispirò quegli scrittori non aveva paura che il nome divino fosse profanato se veniva scritto in caratteri ebraici nelle Scritture Greche Cristiane. I discepoli erano liberi di seguire la pratica d’inserire le lettere ebraiche del nome divino nel loro testo greco. I loro scritti autografi originali sono scomparsi.

18. Che cosa dovettero fare i recenti traduttori ebraici relativamente al nome?

18 Dal quattordicesimo secolo in poi sono state fatte traduzioni delle Scritture Greche Cristiane in lingua ebraica per il beneficio dei Giudei. Il comitato nella sua Prefazione elenca 19 di tali traduzioni in ebraico e tutte queste insieme contengono il nome divino in 307 posti distinti. Dove i discepoli di Gesù citarono le Scritture Ebraiche nei versetti in cui ricorre il tetragramma, queste traduzioni ebraiche dovevano semplicemente introdurre il nome divino esattamente come si trova nell’ispirato testo ebraico originale, come dovette fare anche l’apostolo Matteo. Così tutte le traduzioni ebraiche riportavano il nome divino Geova nelle Scritture Cristiane da Matteo all’Apocalisse; e tutti i traduttori moderni non possono contraddire questo fatto. I riferimenti marginali in calce della Traduzione del Nuovo Mondo mostrano dove ha fatto ricorso a tutte queste 19 versioni ebraiche.

19. In quali altre recenti traduzioni appare il nome divino?

19 Inoltre, il nome divino si trova, non solo in queste traduzioni ebraiche, ma anche in forme di vernacolo in molte traduzioni fatte da missionari durante questi ultimi due secoli. La Prefazione del comitato elenca 38 di tali traduzioni delle Scritture Greche Cristiane nelle quali il nome Geova ricorre in venti forme di vernacolo all’infuori delle traduzioni in ebraico e in inglese. E in quanto queste traduzioni hanno l’appoggio delle Scritture Ebraiche, esse adoperano correttamente il nome divino Geova (Iavèh) invece del titolo indefinito “Signore” come fa la Versione del re Giacomo e molte altre.

20, 21. (a) È questo un fare dell’Essere Divino un Dio di tribù? (b) Perché i traduttori moderni vorrebbero ridurlo a un Dio senza nome? Perché non lo dobbiamo fare noi?

20 Questo non è fare dell’Essere Divino un Dio di tribù dei Giudei a cui non partecipano i popoli delle nazioni dei Gentili. Di un traduttore moderno della Bibbia, che favorisce l’eliminazione del nome “Geova” o “Iavèh” dalle traduzioni anche delle Scritture Ebraiche, si cita quanto segue: “Così la tradizione della sinagoga giudaica favorisce la pratica della Versione del re Giacomo, alla quale ritorniamo . . . Vi è anche una più forte ragione attuale. Né i Giudei né i Cristiani adorano semplicemente una deità di tribù che deve avere un nome proprio per distinguersi dagli altri dèi. Noi adoriamo il solo e vero Iddio dell’universo”. Ora, come potreste provar soddisfazione d’aver per traduttore della Bibbia un uomo che abbia simili punti di vista, anche se si tratta di un professore d’università? Sotto l’apparente larga idea secondo cui la Suprema Persona sarebbe un Dio internazionale egli, come molti altri, farebbe di lui un Dio senza nome.

21 Ma l’Iddio Altissimo non ha scelto di rimaner senza nome per la famiglia umana. Egli si è dato un nome pieno di significato per noi. Quando gli fu chiesto qual è il nome di Dio, egli disse al suo profeta Mosè: “Io sono Geova”. Egli disse per mezzo del suo profeta Isaia: “Io sono Geova, questo è il Mio nome”. (Eso. 3:13-15; 6:2, 3 e Isa. 42:8, Yg) Gesù Cristo è il Profeta più Grande prefigurato da Mosè e da Isaia, e il suo nome “Gesù” significa precisamente “Geova è salvezza”. Gesù disse: “lo sono venuto nel nome del Padre mio”. Egli insegnò ai suoi discepoli a pregare: “Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome”. (Giov. 5:43 e Matt. 6:9, NM) No, questo Gesù che mandò lo spirito soccorritore per mezzo del quale furono ispirate le Scritture Greche Cristiane, non ridusse il suo Padre celeste a un Dio senza nome.

22. Che cosa porta la restituzione del nome alle Scritture Cristiane?

22 Il nome divino restituito alle Scritture Greche Cristiane dà al Padre celeste una personalità che lo distingue dal suo Figlio Gesù Cristo. Invece di seguire la Versione Riveduta, per esempio, in Atti 2:34, dove questa versione dice: “Il SIGNORE ha detto al mio Signore: Siedi alla mia destra,” la Traduzione del Nuovo Mondo dice, in perfetta armonia col Salmo ebraico: “Geova disse al mio Signore: ‘Siedi alla mia destra”’; e al versetto 21 di Atti 2 essa dice: “E allora chiunque invoca il nome di Geova sarà salvato”. Oh, come questa valida traduzione rende il testo della Bibbia più chiaro al nostro intelletto e soggetto alla corretta spiegazione senza indugio! Quale luce rivelatrice essa riversa sulla dottrina tradizionale della trinità! Allo stesso modo la Traduzione del Nuovo Mondo mediante la sua diretta e coerente versione smaschera le false tradizioni religiose relativamente all’anima umana, all’inferno, al destino della terra, al regno di Dio e ad altre importanti dottrine. Ma dobbiamo riservare questi soggetti per gli articoli delle prossime edizioni di questa rivista per ragionare sulle caratteristiche illuminatrici di questa traduzione del 1950.

DIFFONDERE LA LINGUA

23. (a) Quale radunamento si avvicina ora alla sua scena finale, e perché? (b) Che cosa ha fatto Geova a beneficio della lingua del nuovo mondo?

23 Che cosa dovremo fare ora? O che cosa dovremo dire? Il principio dei dolori del mondo nel 1914 e tutti gli adempimenti delle profezie bibliche da allora in poi attestano che siamo certamente nel “tempo della fine” del mondo. L’approvazione e la benedizione di Dio non sono su questo mondo condannato in nessuno dei suoi tentativi politici, commerciali e religiosi per perpetuare questo vecchio sistema di cose; ma tutto questo è invece oggetto della sua giusta ira e indignazione. Il radunamento delle nazioni e la riunione dei regni, con le loro Nazioni Unite e i blocchi e i patti politici nella preparazione dell’organizzazione delle Nazioni Unite, sono vicini alla loro scena finale. Il tempo in cui l’intero sistema terrestre di cose dev’essere divorato dal fuoco dello zelo di Geova si avvicina rapidamente. Ma non senza avvertimento da parte dell’Iddio d’amore e di misericordia. In questo tempo della fine egli ha mantenuto la sua promessa ed ha rivolto una “lingua pura” ai popoli che anelano alla verità e alla giustizia. Egli non ha lasciato se stesso senza nome, ma ha rivelato la sua identità affinché i popoli possano conoscere a chi rivolgersi mediante Gesù Cristo. Per mezzo dell’organizzazione teocratica dei suoi unti testimoni egli ha reso sempre più chiara la verità della Bibbia purificando il loro linguaggio. Così oggi essi parlano e vivono in armonia con la lingua del prossimo nuovo mondo. E fin d’ora, in quest’anno 1950, la sua provvidenza produce questa Traduzione del Nuovo Mondo delle Scritture Greche Cristiane come un’ulteriore purificazione del discorso del suo popolo. Egli l’ha benignamente provveduta come un’ulteriore, potente mezzo per rivolgere ai popoli una “lingua pura”.

24. (a) Per onorare quale nome è stata stampata questa nuova traduzione? (b) Come questa traduzione inglese porterà beneficio a persone di molte altre lingue?

24 Non lasciamoci dunque intoppare dalle tradizioni religiose e dalle concezioni settarie della Cristianità. Diamo a questa nuova traduzione un benvenuto di cuore. Essa non è pubblicata per glorificare o rendere memorabile il nome di qualche uomo. Perciò gli uomini che compongono il comitato di traduzione hanno fatto presente al consiglio di direttori della Società il desiderio di restare anonimi, e specificamente di non volere che i loro nomi siano pubblicati durante la loro vita o dopo la loro morte. Lo scopo della traduzione è quello di celebrare il nome del vivente e vero Iddio e di spandere la fragrante conoscenza del suo regno mediante Cristo Gesù. Quantunque sia pubblicata solo in inglese, mediante le pubblicazioni della Società Watch Tower che la citano e son tradotte in più di 90 lingue, questa traduzione porterà il suo aiuto spirituale a milioni di persone di molte lingue e di molte nazioni. Questa traduzione, per la sua fedeltà, il suo coraggio, la sua correttezza, si raccomanderà da se stessa ad ogni onesto ricercatore della verità della rivelazione divina.

25. Che cosa devono fare di questa traduzione quelli che la possiedono, e a quale opera avranno così molta parte?

25 Prendete questa traduzione. Leggetela tutta, il che sarà fatto con gioia. Studiatela, perché essa vi aiuterà a migliorare la vostra comprensione della Parola di Dio. Mettetela nelle mani di altri. Aiutate altri a studiarla e a studiare le pubblicazioni scritturali basate su di essa. In questo modo perfezionerete la vostra padronanza della “lingua pura”, il discorso che parla in modo comprensibile del nuovo mondo nel quale il regno di Dio mediante Gesù Cristo governerà supremo e senza rivali. In questo modo, avrete altresì parte come cooperatori di Dio nel rivolgere ai popoli una “lingua pura”. Questa li metterà in grado di “invocare il nome di Geova” e di “servirlo di comune accordo”, radunati in unità a sostegno del suo regno. Questo è l’unico modo di ottener protezione durante l’avvampare del fuoco della sua ira e indignazione ad Harmaghedon e di essere risparmiati per vivere nella gioia del nuovo mondo senza fine.

[Note in calce]

a Il più antico “Pentateuco Samaritano” fu principalmente una riproduzione dell’ebraico in caratteri samaritani.

b Il vescovo di Alessandria scriveva una lettera ogni anno alle congregazioni sotto la sua sorveglianza per informarle della data della “Pasqua”. Nella 39ª di queste lettere pasquali, scritta nel 367 d.C., Atanasio diede un elenco dei libri dell’“Antico e Nuovo Testamento”. Questa parte della sua lettera, tradotta dal greco, dice:

“Non c’è da esitare per affermare nuovamente che i libri del Nuovo Testamento sono: quattro evangeli, secondo Matteo, secondo Marco, secondo Luca e secondo Giovanni; e subito dopo questi, gli Atti degli Apostoli e sette cosiddette lettere generali degli apostoli come segue: una di Giacomo, due di Pietro, quindi tre di Giovanni e dopo queste una di Giuda. Oltre a queste vi sono quattordici lettere di Paolo apostolo, scritte in quest’ordine: la prima ai Romani, quindi due ai Corinzi, e subito dopo queste ai Galati e poi agli Efesini, quindi ai Filippesi e ai Colossesi e due ai Tessalonicesi e quella agli Ebrei; e dopo due a Timoteo e solo una a Tito. E quella finale a Filemone; e ancora di Giovanni una Rivelazione”.

Questo è il primo esempio del catalogo dei libri delle Scritture Greche Cristiane come li abbiamo oggi. Questo elenco, chiamato “Il Canone di Atanasio”, precedette così di 30 anni l’elenco pubblicato dal Concilio o Sinodo di Cartagine, Africa, nel 397 (d.C.).

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