Sottomissione alle autorità superiori
1. Com’è divenuto il clero parte di questo mondo, e come si giustifica per questo?
IL CLERO della Cristianità è divenuto parte di questo mondo. Essi s’immischiano liberamente nella politica di questo mondo e portano la politica nelle loro riunioni religiose. Nel 1929, mediante un concordato col defunto dittatore fascista Mussolini, il capo religionista si ristabilì come capo politico sopra uno stato politico e ora riceve alla sua corte ambasciatori, ministri e incaricati d’affari politici dalle diverse nazioni. Non solo il clero prega per le personalità politiche dello stato e la loro politica, ma nei tempi di lotte mortali fra le nazioni essi permettono che la loro unità religiosa s’infranga e pregano per le parti contendenti, con ogni parte che prega lo stesso Dio nel nome dello stesso Cristo di benedire la loro parte a danno della parte avversaria, mentre metodisti si accingono a distruggere metodisti, battisti battisti, cattolici cattolici, presbiteriani presbiteriani, ecc. Il clero ed i suoi greggi religiosi si giustificano di questo loro modo di procedere affermando che devono rendere a Cesare quello che appartiene a Cesare.
2. Come spiegano essi Romani 13:1? Con quale effetto sui Cristiani?
2 Il clero cita pure le seguenti parole dell’apostolo ai Romani 13:1: “Ogni persona sia sottoposta alle autorità superiori; perché non v’è autorità se non da Dio; e le autorità che esistono, sono ordinate da Dio”. Questo passo, essi spiegano, dichiara che Cesare e le simili autorità politiche sono le “autorità superiori” ordinate da Dio, e i Cristiani devono essere a loro sottoposti, prestando loro completa ubbidienza. Con questa interpretazione ecclesiastica del testo, i cosiddetti Cristiani sono stati facilmente attirati nei movimenti politici e sospinti verso i dittatori nazisti, fascisti, comunisti e altri che stabiliscono uno stato totalitario, perseguitano brutalmente i veri adoratori di Geova e i fedeli imitatori del suo Cristo e si danno a un corso di aggressione militare per il dominio del mondo e l’assoggettamento di tutti i popoli alle loro ideologie sociali e politiche.
3, 4. Che cosa mostrano due rapporti di giornali come risultato di questa interpretazione delle Scritture?
3 Il risultato che ha avuto tale interpretazione delle Scritture può essere appreso da un paio di rapporti di giornali. Un dispaccio speciale mandato al Times di New York con la data di “Mosca, 24 aprile” dichiarava: “L’elaborata celebrazione della Pasqua russa ortodossa si aprì la notte scorsa con i tradizionali servizi di mezza notte diretti dal patriarca Alexei nella cattedrale Yelokhovsky di Mosca. La cattedrale era piena fino all’inverosimile. Prima della mezzanotte, Alexei pronunziò preghiere per il popolo sovietico, per la preservazione della pace e una BENEDIZIONE PER IL CAPO DELLO STATO SOVIETICO, GIUSEPPE STALIN”. — Times di New York, 25 aprile 1949.
4 L’altro dispaccio fu pubblicato dalla Gazzetta della Germania Meridionale (Sueddeutsche Zeitung) del 7 dicembre 1945, e parla della confessione del ben noto pastore Niemoeller poco dopo la fine della seconda guerra mondiale. Con la data di “Francoforte sul Meno, 6 dicembre (DANA)”, questo articolo dal titolo “Critica della Chiesa Evangelica” diceva: “Il pastore Niemoeller predicò qui la prima domenica dell’Avvento a un uditorio di un migliaio di uomini e donne d’ogni professione ed età. Egli espresse il suo desiderio di pace e mise in guardia contro quelli che dicono che la pace è irrealizzabile e impossibile. Con parole dure il pastore Niemoeller criticò severamente la Chiesa Evangelica che negli anni precedenti e per centinaia di anni ha sovente APPROVATO LE GUERRE E BENEDETTO LE ARMI. Egli fece risaltare il contrasto esistente fra loro e i valorosi combattenti che hanno coraggiosamente persistito nelle loro idee, facendo speciale menzione dei Bibelforscher [Studenti Biblici o testimoni di Geova] che a migliaia han subìto la morte nei campi di concentramento per amore della loro fede. La pace a cui aspiriamo, disse Niemoeller, e l’opera che ci aspetta, non sarà resa possibile mediante una chiesa influente, ma unicamente mediante il nostro ritorno alla modestia e all’amor del prossimo, il fondamento del Cristianesimo”.
NECESSITÀ DI RIESAMINARE LE SCRITTURE
5. Quale effetto ha fatto tal cosa su molte persone oneste?
5 Non solo in Germania ma in tutti i paesi belligeranti il clero di tutte le denominazioni invocò benedizioni divine sulle armi carnali degli sterminatori di vite umane e di proprietà di valore. I loro greggi religiosi approvarono, applaudirono e sostennero le avanzate che si facevano contro i nemici. Ma molte persone di cuore onesto videro gli eccessi ai quali l’interpretazione del clero sui passi delle importanti scritture conduceva i professanti seguaci di Cristo Gesù facendo di loro facili pedine dei dittatori totalitari che esigevano per “Cesare” il più abbietto assoggettamento del popolo allo stato politico. Per cui ebbero dei dubbi. Essi cominciarono a vedere che era necessario riesaminare le Sacre Scritture, perché certamente la sacra Parola di Dio non doveva essere interpretata in modo tale da condurre a simili azioni anticristiane. Come prova di tale sfiducia nei cuori onesti fu ricevuta contemporaneamente la notizia del dispaccio citato sopra dalla Zona Americana della Germania allora occupata.
6. Come prova di questo quale notizia venne da Francoforte sul Meno?
6 La notizia diceva che “a Francoforte è in corso un vigoroso movimento in seno alla Chiesa Evangelica che tende a una riforma della chiesa anche in senso teologico. Nulla è stato così dannoso per la Chiesa Evangelica in questi ultimi dodici anni come i principi teologici espressi nelle parole: ‘Siate sottomessi alle autorità superiori, che hanno autorità su voi’ — pertanto anche alla dittatura di Hitler — e: ‘Rendete a Cesare le cose che sono di Cesare — e, secondo questo principio, anche ‘al Fuehrer le cose che sono del Fuehrer’. Questi insegnamenti han reso troppo facile il passaggio al campo del Socialismo Nazionale e hanno facilitato l’ulteriore passo della benedizione dei cannoni per la guerra. Gli insegnamenti di questa specie che erano perfettamente comprensibili dal punto di vista di Lutero sono ormai cosa del passato. Ora si deve fare una riforma”.
7. Quando abbiamo noi riesaminato Romani 13:1-7 e ne abbiamo pubblicato le conclusioni? Che cosa ha significato attenersi a queste conclusioni?
7 Fino a qual punto la Chiesa Evangelica della Germania è arrivata a cambiare la sua comprensione dei passi delle Scritture riferiti sopra qui non siamo in grado di dirlo. Ma nella confessione del pastore Niemoeller riportata sopra egli fece menzione dei Bibelforscher o testimoni di Geova nella Germania e della loro condotta cristiana seguita sotto la pressione della dittatura e della seconda guerra mondiale. Fino al 1928 anch’essi si erano attenuti all’interpretazione ecclesiastica di Romani 13:1-7 relativamente alle “autorità superiori”. Ma quell’anno questo passo fu preso di nuovo in esame, specialmente in vista del fatto che i “tempi dei Gentili” erano terminati l’anno 1914 d.C. e che il regno di Dio mediante Cristo era stato stabilito nei cieli per introdurre un nuovo mondo con eterne benedizioni per gli ubbidienti uomini di buona volontà. Le decisioni raggiunte furono pubblicate nei numeri del 1º e del 15 giugno 1929 de La Torre di Guardia inglese, nell’articolo, in due parti, intitolato “Le Autorità Superiori”. L’attenersi a queste decisioni sin d’allora ha costato a molti testimoni di Geova la loro libertà personale e anche la loro vita. Ma la persecuzione, il carcere, l’esilio e la morte violenta furono pure il prezzo che i fedeli apostoli di Gesù pagarono per rendere a Dio le cose di Dio e a Cesare solo le cose di Cesare e per rendere la giusta sottomissione alle “autorità superiori”. Ma queste sofferenze non sono da confrontare con la rimunerazione eterna che hanno ricevuto. Perciò, a motivo della pertinenza del soggetto, ora che le idee e le pratiche totalitarie e l’idolatria dello stato politico e i suoi emblemi dilagano, facciamo qui una disamina del critico testo di Romani 13:1-7.
8, 9. Quale applicazione ha fatto il clero di Romani 13:1, e com’è mostrato questo dalla dedica della Versione del re Giacomo della Bibbia?
8 La Versione Riveduta e l’inglese Versione del re Giacomo o Versione Autorizzata così rendono Romani 13:1: “Ogni persona [o anima] sia sottoposta alle autorità superiori; perché non v’è autorità se non da Dio; e le autorità che esistono, sono ordinate da Dio”. L’apostolo Paolo scrisse queste parole alla congregazione dei Cristiani di Roma mentre i Cesari governavano l’Impero Romano. Il clero della Cristianità ha interpretato che per “autorità superiori” Paolo intendesse qui le autorità politiche di questo mondo. Così si son serviti delle sue parole come istruzione ispirata di rendere a Cesare le cose che appartengono a Cesare. Intendendo che le esistenti autorità politiche siano state ordinate da Dio, i traduttori della Versione Autorizzata inglese furono indotti a dire quanto segue nella loro dedica riportata al principio di ogni copia di questa versione:
9 “All’Altissimo e Potente Principe, Giacomo, per grazia di Dio, Re di Gran Bretagna, Francia e Irlanda, Difensore della Fede, ecc. I Traduttori della Bibbia augurano Grazia, Misericordia e Pace mediante GESÙ CRISTO nostro Signore. Grandi e molteplici furono le benedizioni, eccellentissimo Sovrano, che l’Onnipotente Iddio, il Padre di tutte le misericordie, dispensò su noi popolo d’Inghilterra, quando egli mandò in principio la Reale Persona della Maestà Vostra a governare e regnare su noi. . . . Il Signore del cielo e della terra benedica la Vostra Maestà con molti e felici giorni, affinché, come la sua celeste mano ha arricchito la Vostra Altezza con molte grazie singolari e straordinarie, così Voi possiate essere il prodigio del mondo in questa ultima età per la fortuna e la vera felicità, all’onore di quel grande IDDIO, e per il bene della sua Chiesa, mediante Gesù Cristo nostro Signore e unico Salvatore”.
10. Romani 13:1-7 contiene esso istruzione di rendere delle cose a chi? Perché?
10 Ma invece d’essere considerata come istruzione dell’apostolo di rendere a Cesare quello che appartiene a Cesare, Romani 13:1-7 è stato considerato dai testimoni di Geova dal 1929 come istruzione di rendere a Dio quello che appartiene a Dio. Perché? Perché ora si comprende che l’espressione “autorità superiori” si riferisce principalmente all’Iddio Altissimo e al suo Figlio regnante Gesù Cristo. Certamente non vi sono potenze o autorità più alte di queste. Com’è reso dalla Traduzione del Nuovo Mondo delle Scritture Greche Cristiane, in lingua inglese, Romani 13:1 dice: “Ogni anima sia sottomessa alle autorità superiori, perché non vi è autorità se non mediante Dio; le autorità esistenti sono collocate nelle loro relative posizioni da Dio”. Geova Dio è l’Autorità Suprema e Originaria. Poiché è il Creatore di tutte le cose, egli quindi è la sorgente d’ogni autorità di far ciò ch’è giusto. Poiché egli è supremo e tutta la creazione dipende da lui, nessuno ha il diritto di chiedere conto del modo in cui l’Iddio Altissimo fa uso della sua autorità, anche se per un certo tempo non possiamo comprendere. Egli fa quello che gli piace, ma quello che fa è sempre per il bene, dato che non vi può mai essere ingiustizia o inganno in lui. “L’Onnipotente sorpassa il nostro pensiero. Supremo in potenza e ricco in giustizia, egli non viola nessuna giustizia”. “Dio ha parlato una volta, due volte ho udito questo: Che la potenza appartiene a Dio”. (Giob. 37:23, Mo; Sal. 62:11) Resta il fatto incontestabile che Geova Dio è il Capo delle Autorità Superiori. Ogni anima gli deve essere sottomessa.
11. Perché questo passo si riferisce anche all’autorità di Gesù?
11 Dicendo che “non vi è autorità se non mediante Dio”, l’apostolo Paolo intese pure riferirsi all’autorità posseduta dall’unigenito Figlio di Dio, Gesù Cristo. Gesù ammise che la sua autorità veniva da Geova Dio quando disse: “Padre, l’ora è venuta; glorifica il tuo figlio, affinché il tuo figlio glorifichi te, poiché gli hai data autorità sopra ogni carne, onde, in quanto all’intero numero di quelli che tu gli hai dati, egli dia loro la vita eterna”. “Poiché come il Padre ha in sé il dono della vita, così egli ha dato al Figlio d’aver lui pure in se stesso il dono della vita. E gli ha dato autorità di giudicare, perché egli è il Figlio dell’uomo. Io non posso fare una sola cosa di mia propria iniziativa; come odo, giudico, e il giudizio che rendo è giusto, perché cerco non la mia propria volontà ma la volontà di colui che mi ha mandato”. (Giov. 17:1, 2 e 5:26, 27, 30, NM) Dopo che Gesù ebbe dato prova della sua completa sottomissione al suo Padre celeste come all’Autorità Suprema dell’universo fino alla morte a un palo di tortura, Dio lo risuscitò dai morti alla vita immortale nei cieli. Quindi il risuscitato Gesù disse ai suoi discepoli: “Ogni autorità mi è stata data in cielo e sulla terra”. (Matt. 28:18, NM) Questa piena autorità fu il dono fattogli da Dio per la sua perfetta fedeltà.
12. Da qual governo sono derivati finora i governi di fattura umana? Com’è mostrato se questo è avvenuto per autorità divina?
12 La dottrina cattolica romana del “diritto divino di re” è stata basata sull’interpretazione del clero di Romani 13:1. Dal diluvio dei giorni di Noè in poi i governi umani sono derivati dal governo di Nimrod a Babele o Babilonia. “Cush [nipote di Noè] fu il padre di Nimrod, che fu la prima persona sulla terra che divenne un despota. . . . Il nucleo del suo regno fu Babilonia”. (Gen. 10:8-10, TA; Mo) Fu fatta recentemente una pubblica accusa contro i testimoni di Geova in Quebec con le seguenti parole: “In fine, i testimoni sono anarchici, poiché considerano che tutti i governi del mondo, da Nimrod fino ai giorni nostri, sono stati sotto l’ispirazione di Satana”.a Ma potrebbe dire qualcuno che Nimrod abbia avuto il “diritto divino di re” e che il suo dispotico regno di Babilonia sia stato fondato sotto ispirazione e per autorità di Geova Dio? La sua propria Parola, in Genesi 10:8-10 descrive come Nimrod si mise in opposizione a Geova, come se fosse stato più potente di Geova. Nessuno dei governi politici istituiti dall’uomo dai giorni di Nimrod può dimostrare per mezzo della Parola di Dio che essi traggono autorità da Dio per la loro esistenza.
13, 14. Come mostra Apocalisse 13:1-12 la sorgente della loro autorità?
13 La Bibbia descrive i governi politici sotto forma di bestie selvagge. (Dan. 7:1-24) L’Apocalisse rappresenta il sistema politico mondiale che ha dominato sulla terra dai giorni di Nimrod fino al ventesimo secolo col simbolo di una bestia che sale dal mare. Rappresenta l’impero che ha dominato sul mondo dal diciassettesimo secolo col simbolo di una bestia che sale dalla terra. Rappresenta Satana il Diavolo col simbolo del dragone. Mostrando simbolicamente qual è la sorgente dell’autorità politica mondiale essa dice:
14 “E il dragone [non Dio] diede alla bestia la sua potenza e il suo trono e grande autorità. Ed essi adorarono il dragone perché egli diede l’autorità alla bestia selvaggia, ed essi adorarono la bestia selvaggia . . . E vidi un’altra bestia selvaggia salire dalla terra, e aveva due corna come un agnello, ma cominciò a parlare come un dragone. Ed essa esercita tutta l’autorità della prima bestia selvaggia alla sua presenza”. — Apoc. 13:2, 4, 11, 12, NM.
15. Perché, dunque, i testimoni di Geova o lo stesso Gesù non possono essere giustamente accusati d’essere anarchici?
15 La Bibbia non è anarchica rivelando questo fatto; né lo sono i testimoni di Geova insegnando la Bibbia. Essi sono il più ossequiente alla legge, il più ordinato popolo della terra. Gesù non fu anarchico perché rifiutò di deviare dalla legge di Dio per compiacere uomini e demoni. Riconoscendo che i governi umani non ricevevano la loro autorità da Dio ma erano sotto l’ispirazione di Satana, egli rifiutò d’intromettersi in loro o di porsi alla loro testa. Fu Satana il Diavolo, e non Dio, che gli offrì tutta l’autorità e la gloria dei regni di questo mondo se Gesù avesse solo voluto fare un atto di adorazione a Satana. Ma Gesù fu unto con lo spirito di Dio per il regno dei cieli, ed egli rifiutò di tentar di formare una fusione di governo con Satana per acquistare autorità sui regni di questo mondo. Gesù rifiutò perfino d’essere eletto re mediante voto popolare del popolo giudaico, perché riconosceva che la sua nomina e la sua autorità di re veniva da Dio. Egli non ricevette il suo potere di governare dal consentimento dei governati, vale a dire del popolo. (Luca 4:5-8; Giov. 6:14, 15) Così si mantenne sottomesso all’Autorità Suprema, Dio.
ARGOMENTI CONSIDERATI
16. Come il clero si riferisce a Nebucadnetsar e a Ciro per sostenere il proprio argomento?
16 Gli ecclesiastici i quali insistono che le potenze politiche di questo mondo sono le autorità superiori alle quali dobbiamo essere sottomessi mettono avanti alcune scritture per sostenere il loro argomento. Essi citano le parole di Daniele nell’interpretazione del sogno di Nebucadnetsar re di Babilonia: “Tu, o re, sei il re dei re, al quale l’Iddio del cielo ha dato l’impero, la potenza, la forza e la gloria; e dovunque dimorano i figliuoli degli uomini, le bestie della campagna e gli uccelli del cielo, egli te li ha dati nelle mani, e t’ha fatto dominare sopra essi tutti”. E lo stesso Daniele disse al re Belsatsar la notte che Babilonia cadde in potere del conquistatore persiano Ciro: “O re, l’Iddio altissimo aveva dato a Nebucadnetsar tuo padre, regno, grandezza, gloria e maestà; e a motivo della grandezza ch’Egli gli aveva dato, tutti i popoli, tutte le nazioni e lingue temevano e tremavano alla sua presenza”. (Dan. 2:37, 38; 5:18, 19) In armonia con questo Geova Dio disse agl’Israeliti per mezzo del profeta Geremia: “E ora do tutti questi paesi in mano di Nebucadnesar, re di Babilonia;” e disse agl’Israeliti di andare a sottomettersi al re di Babilonia. (Ger. 27:5-13, 17) Vi sono anche, poi, le parole di Ciro, conquistatore di Babilonia: “Così dice Ciro, re di Persia: L’Eterno, l’Iddio de’ cieli, m’ha dato tutti i regni della terra, ed egli m’ha comandato di edificargli una casa in Gerusalemme, ch’è in Giuda”. (2 Cron. 36:22, 23; Esdra 1:1, 2) Non dimostrano questi passi che le potenze politiche di questo mondo d’oggi traggono la loro autorità da Geova Dio e sono ordinate da lui?
17. Come rispondiamo noi al loro argomento in armonia con Apocalisse 13:1-12?
17 I passi citati sopra devono esser messi in armonia con Apocalisse, capitolo 13, e altri passi che mostrano come le potenze politiche di questo mondo sono mediante e sotto il “principe di questo mondo”, il “dio di questo sistema di cose”. Il mondo intero giace nella potenza dell’empio”. (Giov. 12:31; 2 Cor. 4:4 e 1 Giov. 5:19, NM) Pertanto si deve ricordare che sia Nebucadnetsar che Ciro furono adoperati come tipi. Distruggendo Gerusalemme nel 607 a.C. e deportando i Giudei prigionieri a Babilonia, Nebucadnetsar fu usato come giustiziere di Geova contro l’infedele nazione giudaica. Per questo motivo Geova parlò di lui chiamandolo “mio servitore” e gli diede il dominio su altre nazioni di questo mondo. In tale qualità Nebucadnetsar fu un tipo di Gesù Cristo. Iddio si serve di Cristo come del suo esecutore di vendetta contro la moderna controparte di Gerusalemme, la Cristianità, e Dio gli dà altresì il dominio su tutte le nazioni di questo mondo prima di distruggerle nella battaglia di Harmaghedon. Con la conquista di Babilonia e la restaurazione degli esiliati giudei in Palestina perché vi ricostruissero il tempio a Gerusalemme, Ciro re di Persia fu pure usato come un tipo. Per tal motivo Geova Dio diede i regni di questo mondo nelle mani di Ciro. Questo prefigurò come Iddio avrebbe adoperato Gesù Cristo per distruggere l’organizzazione del Diavolo, la mistica Babilonia, e lo avrebbe adoperato per restituire i testimoni di Geova alla pura e libera adorazione di Dio in questo “tempo della fine” del mondo facendolo governatore sopra tutta la terra.
18, 19. Come dimostra questo, dunque che i governi politici non sono le “autorità superiori”, e fino a qual punto noi ubbidiamo a loro?
18 Non si può dire che altre potenze e autorità politiche di questo mondo siano state tipi di Cristo nella sua qualità di Capo Servitore di Dio, e che per questo Iddio avrebbe dato a tali potenze politiche la loro autorità. Certamente uccidendo il Figlio di Dio e perseguitando in seguito i suoi fedeli seguaci il governo di Cesare non fu un tipo del governo di Cristo autorizzato da Dio. Gesù disse al governo romano: “Tu non avresti nessuna autorità contro di me se non ti fosse concessa da alto. Ecco perché l’uomo che mi ha dato nelle tue mani ha un maggior peccato”. (Giov. 19:11, NM) Ma Iddio non approvò il governo romano per aver messo a morte Gesù al Calvario. Né lo considerò senza peccato per aver fatto questo. Similmente egli non autorizza né approva i governi politici attuali che perseguitano i cristiani testimoni di Geova.
19 Le potenze politiche di questo mondo non sono, quindi, le “autorità superiori” alle quali le anime cristiane devono essere sottomesse in tutto quello che esigono. I veri Cristiani ubbidiranno in modo esemplare a ogni legge o statuto che sia in armonia con la giustizia. Ma a qualsiasi legge ed esigenza in conflitto con le leggi e i comandamenti superiori di Dio essi non ubbidiranno perché questo significherebbe rendere a “Cesare” quello che appartiene a Dio.
20. Come assunsero la stessa posizione gli apostoli di Gesù, e perché?
20 Gli apostoli di Gesù tennero questo contegno. Ai giorni loro il Sinedrio giudaico di Gerusalemme era incaricato di alcune funzioni giudiziarie e legali dal governo di Cesare. Ma non era per questo parte delle “autorità superiori” fra i seguaci di Gesù. Gesù aveva separato i suoi discepoli dagli Israeliti naturali e ne aveva formato l’Israele spirituale, “l’Israele di Dio”. (Gal. 6:16) Perciò il Sinedrio giudaico non era più un corpo governante fra il vero popolo di Dio, ma era divenuto ora un corpo governativo straniero. Il fatto che era un corpo religioso di sacerdoti ed ecclesiastici non aggiungeva nulla al loro potere sui Giudei cristiani. Così che quando richiesero che gli apostoli cessassero di predicare Gesù Cristo al popolo di Gerusalemme, Pietro e Giovanni risposero al Sinedrio: “Se sia giusto nel cospetto di Dio di dare ascolto a voi piuttosto che a Dio, prendete la vostra decisione. Ma quanto a noi, non possiamo cessar di parlare delle cose che abbiamo vedute e udite”. Quando furono portati una seconda volta davanti al Sinedrio per aver rifiutato di ubbidire all’ordine di quella corte, Pietro e gli altri apostoli risposero: “Dobbiamo ubbidire a Dio come governante piuttosto che agli uomini. L’Iddio dei nostri antenati ha risuscitato Gesù, . . . E noi siamo testimoni di queste cose, e così lo è lo spirito santo che Iddio ha dato a coloro che gli ubbidiscono come governante”. (Atti 4:19, 20 e 5:29-32, NM) Ma per questo loro rifiuto di ubbidire all’ordine contro Dio della Corte Suprema giudaica Pietro e gli altri apostoli non potevano essere accusati d’essere anarchici o sovversivi. Iddio diede a loro e non al Sinedrio il suo spirito santo, mostrando così chi erano quelli ch’egli approvava e autorizzava.
21. Pertanto da che cosa si sono astenuti i Cristiani, dal primo secolo in poi?
21 Per il fatto che non riconoscono le mondane potenze politiche come “autorità superiori” ordinate da Dio, ma riconoscono come tali ora solo Iddio e Gesù Cristo, i testimoni di Geova si astengono per motivi di coscienza dal prender parte alla politica di questo mondo, sì, anche dalle elezioni. Essi hanno agito così fin dal primo secolo. Attestando questo fatto, la pubblicazione inglese Antichi tempi — Storia del mondo primitivo, di Giacomo H. Breasted, Ph.D., LL.D., sotto il titolo “1070. Roma perseguita i primi Cristiani”, dice quanto segue: “Gli ufficiali del governo trovavano sovente che questi primi convertiti non solo rifiutavano di sacrificare all’imperatore come dio ma profetizzavano anche apertamente la caduta dello Stato Romano. I primi Cristiani furono pertanto più di una volta sottoposti a crudele persecuzione. La loro religione sembrava incompatibile con la buona cittadinanza poiché vietava loro di manifestare il solito rispetto per l’imperatore e per il governo”. — Pagina 633, edizione del 1916.
22. Come devono comportarsi quando la votazione è resa obbligatoria per legge?
22 In alcune nazioni la legislazione esige oggi che tutti i cittadini adulti siano responsabili del governo. Per costringerli ad accettare il sistema democratico essi per legge devono votare alle elezioni nazionali. In tali circostanze, che cosa devono fare i Cristiani, dato che sono sotto il comando divino di serbarsi incontaminati da questo mondo? Dedicandosi interamente a Dio mediante Cristo essi han fatto voto di fedeltà senza riserve al regno di Dio, e non possono dividere la loro fedeltà. Perciò come devono procedere essi ora? Possono registrarsi come votanti qualificati? Sì. L’apostolo Paolo serbò la sua cittadinanza romana e combatté per i suoi diritti, appellandosi anche a Cesare per difendere il suo diritto di predicare l’evangelo. Nei paesi dove è in vigore la coscrizione militare i testimoni di Geova si registrano come tutti gli altri quando raggiungono l’età, dichiarando per iscritto la loro relativa posizione. Essi ricordano come Giuseppe e Maria si uniformarono al decreto di Cesare e andarono fino a Betleem di Giuda per farsi registrare nel loro proprio paese. (Luca 2:1-5) Ma è quando questi ministri della Parola di Geova sono chiamati per essere presi nell’esercito che si presentano e prendono la loro determinazione conforme alla Parola di Dio rendendogli quello che gli è dovuto. Lo stesso avviene quando Cesare obbliga i cittadini di votare. Dopo essersi registrati e quando viene il giorno delle elezioni, essi possono recarsi alle urne ed entrare nella cabina di votazione. È qui ch’essi devono fare il segno sulla scheda o scrivere ciò che hanno deciso. I votanti possono fare ciò che vogliono con la loro scheda. Perciò quivi in presenza di Dio è dove i suoi testimoni devono comportarsi in armonia con i suoi comandamenti e in accordo con la loro fede.
23, 24. Che cosa devono fare quando la votazione non è obbligatoria, e perché?
23 Non è nostra responsabilità istruirli su ciò che devono fare con la loro scheda. Essi devono comportarsi in accordo con la loro coscienza secondo la luce che hanno avuta mediante lo studio della Parola di Dio. Nei paesi dove il voto non è obbligatorio i ministri della Parola di Geova ricordano che il suo popolo è organizzato teocraticamente. Secondo la legge divina sotto la quale sono organizzati non è il voto popolare della maggioranza che mette in carica i servitori, ma tutte le nomine nell’organizzazione teocratica vengono da Dio e mediante quelli ch’egli mette in autorità nella sua organizzazione. Anche nella sua organizzazione visibile i singoli membri della congregazione non votano democraticamente collocando uomini qualificati nella posizione di sorveglianti e servitori nel ministero secondo la maggioranza di voti. No, ma le nomine a tutte le posizioni ufficiali di servizio sono fatte dallo spirito di Dio e per mezzo del corpo governante secondo le esigenze scritturali. Anche il corpo governante che fa le nomine è sotto le istruzioni delle “autorità superiori”, Iddio e il suo Cristo. Per loro è scritto: “Non imporre mai con precipitazione le mani sopra qualsiasi uomo; e non partecipare ai peccati altrui; conservati puro”. (1 Tim. 3:1-13 e 5:22, NM) Quindi i ministri della Parola di Dio non ricorrono alla votazione entro la sua organizzazione. Il corpo governante, da parte sua, non impone con precipitazione le mani sopra una persona consacrata, onde non sia ritenuto responsabile dei suoi peccati nella carica a causa dell’affrettata nomina di una persona non fidata e non qualificata.
24 Poiché non esercitano il voto popolare neppure per eleggere i servitori consacrati entro l’organizzazione teocratica, essi non considerano giusto esercitare il diritto di voto con cui persone non consacrate sono elette ad incarichi politici mondani. Non scelgono di condividere la responsabilità per i peccati commessi da questi mondani eletti alle cariche governative. Essi vogliono preservarsi puri da questo mondo. Si conformano alla nomina di Dio per mezzo della sua organizzazione teocratica, e accettano la sua nomina di Gesù Cristo al regno nel giusto nuovo mondo.
LE AUTORITÀ ORDINATE DA DIO
25, 26. Dove sono le autorità esistenti da Dio collocate?
25 Paolo era membro del corpo governante della congregazione del primo secolo. Egli espone il motivo per cui si deve essere sottomessi alle autorità superiori, dicendo: “Le autorità esistenti sono collocate nelle loro relative posizioni da Dio”. (Rom. 13:1, NM) Come si potrebbe dir questo dei governi politici mondani? In essi quelli che occupano posizioni ufficiali vi sono assunti per voto popolare, mediante il meccanismo dei partiti politici, per appropriazione dittatoriale del potere, per nomina esecutiva, per legge ereditaria di una dinastia, per azione legislativa o nomina parlamentare. Iddio non manipola la politica mondana come un caporione politico. È solo entro la sua organizzazione teocratica che le autorità esistenti sono collocate da Dio in diverse posizioni in relazione l’una con l’altra. Nel capitolo precedente Paolo scrive: “Come in un solo corpo abbiamo molte membra, ma le membra non hanno tutte la medesima funzione, così noi, sebbene molti, siamo un solo corpo in unione con Cristo, ma le membra appartengono individualmente uno all’altro”. — Rom. 12:4, 5, NM.
26 In una precedente lettera alla congregazione di Corinto Paolo così scrive relativamente allo stesso corpo teocratico: “Ma ora Iddio ha collocato ciascun membro nel corpo, come gli è piaciuto. . . . Iddio compose il corpo, dando più abbondante onore alla parte che ne mancava, affinché non ci fosse divisione nel corpo, ma che le membra avessero la medesima cura l’uno per l’altro. Ora voi siete il corpo di Cristo, e individualmente membri. E Dio ha collocato rispettivamente nella congregazione, prima, gli apostoli; in secondo luogo, i profeti; in terzo luogo, i maestri; poi opere potenti; poi doni di guarigione; servizi d’assistenza, capacità di dirigere, diverse lingue”. — 1 Cor. 12:12, 13, 18, 24, 25, 27, 28, NM.
27, 28. Chi è dunque il supremo, e chi è stato posto dopo di lui?
27 Geova Dio ha giustamente riservato a se stesso la posizione di Supremo fra le “autorità superiori”. Egli non condivide questa posizione con nessun altro, per quanto i trinitari la pensino diversamente. Chi dunque ha egli collocato al più alto posto dopo di sé in relazione con se stesso? Gesù Cristo, che diede prova della sua lealtà verso il suo Padre celeste fino a morire d’una morte violenta in mezzo all’ostile mondo di Satana. “Serbate in voi questa attitudine mentale che fu pure in Cristo Gesù, il quale, quantunque esistesse in forma di Dio, non considerò affatto la rapina, cioè, che dovesse essere uguale a Dio. No, ma egli annichilì se stesso e prese la forma di uno schiavo e divenne simile agli uomini. Oltre a questo, quando si trovò nella forma di un uomo, umiliò se stesso e divenne ubbidiente fino alla morte, sì, la morte su un palo di tortura. Per questa stessa ragione anche Iddio lo ha innalzato a una posizione superiore e gli ha benignamente dato il nome che è al disopra di ogni altro nome, affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio di quelli che sono nel cielo e di quelli che sono sulla terra e di quelli che sono sotto la terra, e ogni lingua confessi apertamente che Gesù Cristo è il Signore alla gloria di Dio il Padre”. — Filip. 2:5-11, NM.
28 Attestando ulteriormente che l’Iddio Altissimo ha fatto di Gesù Cristo una delle “autorità superiori”, Paolo scrive: “È secondo l’operazione della potenza della sua forza, con la quale egli operò nel caso del Cristo quando lo risuscitò dai morti e lo fece sedere alla sua destra nei luoghi celesti, molto al disopra d’ogni governo e autorità e potenza e signorìa e ogni altro nome che si nomina, non solo in questo sistema di cose, ma anche in quello a venire. Egli ha pure assoggettato ogni cosa sotto i suoi piedi, e l’ha fatto capo sopra tutte le cose nella congregazione, che è il suo corpo”. (Efes. 1:19-23, NM) “Egli è alla destra di Dio, poiché andò al cielo, e angeli e autorità e potenze gli furono assoggettati”. — 1 Piet. 3:22, NM.
29. A chi perciò, Iddio ci comanda giustamente d’essere sottomessi? Com’è raffigurata la nostra sottomissione a lui?
29 Poiché Gesù è stato così innalzato presso Dio molto al disopra d’ogni altro governo di questo mondo o di quello a venire, è giusto che Iddio comandi a noi che aderiamo alla sua organizzazione di sottometterci a Cristo Gesù come Capo della congregazione che è il suo corpo. Per raffigurare questa sottomissione teocratica della congregazione al suo Capo Cristo Gesù, le mogli cristiane si mantengono sottomesse ai loro mariti. Per mostrare che sono sottomesse alle “autorità superiori”, esse non usurpano l’autorità degli uomini nelle congregazioni facendosi maestre. (1 Cor. 14:33-35; 1 Tim. 2:11-13) Quando ricevono una nomina mediante l’organizzazione teocratica e occupano temporaneamente una posizione di servizio che dovrebbe essere tenuta da un uomo entro la congregazione, si sottomettono alla regola di 1 Corinzi 11:10 (NM): “Ecco perché la donna deve avere un segno di autorità sul suo capo a causa degli angeli”. Esse sono salvaguardate mediante questa sottomissione.
CORPO GOVERNANTE
30. Quali altri furono autorità superiori nel primo secolo? Perché?
30 L’intero corpo di Cristo dev’essere associato con Gesù nel regno celeste nel mondo a venire. Questo corpo del Regno con Gesù Cristo come Re dei re e Signore dei signori sarà l’organizzazione capitale di Geova sull’universo. È stato durante il primo secolo che “Iddio ha collocato rispettivamente nella congregazione, prima, gli apostoli”. (1 Cor. 12:28, NM) Perciò nell’organizzazione teocratica gli apostoli, vale a dire i “dodici apostoli dell’Agnello”, erano i più vicini a Gesù Cristo il Capo. (Apoc. 21:14) Cosicché essi formarono parte delle “autorità superiori” alle quali ogni anima cristiana doveva essere sottomessa. Questo è indicato in diverse scritture.
31. Come indica Paolo ulteriormente questo fatto, anche nel suo proprio caso?
31 Per esempio, Paolo parla di quelli che allora governavano nell’intera congregazione, dicendo: “Ricordatevi di quelli che vi governano, che vi hanno annunziato la parola di Dio, e contemplando come va a finire la loro condotta imitate la loro fede. Siate ubbidienti a coloro che vi governano e siate loro sottomessi, perché essi vegliano sulle vostre anime come chi ne renderà conto, affinché possano farlo con allegrezza e non sospirando, perché questo sarebbe dannoso per voi. Salutate tutti quelli che vi governano e tutti i santi”. (Ebr. 13:7, 17, 24, NM) Questo non potrebbe in alcun modo riferirsi ai governatori politici nominati da Cesare o dal Senato Romano. Paolo dice che questi santi governatori annunziarono la Parola di Dio ai Cristiani e la loro condotta mostrava una fede degna d’imitazione cristiana e che essi vegliavano sulle anime della congregazione tanto più coscienziosamente in quanto dovevano renderne conto a Dio. Paolo fu uno di quel corpo governante, e in un certo numero di luoghi egli parla della sua autorità, che Dio gli diede nella congregazione affin di edificarla e non di demolirla. — 1 Cor. 9:12, 18; 2 Cor. 10:8; 13:10; 2 Tess. 3:9.
32. Che dire del corpo governante sulla terra oggi?
32 Secondo la disposizione teocratica oggi vi deve essere un corpo governante per la congregazione dei testimoni di Geova in tutta la terra. I fatti mostrano che questi sono associati con la Watch Tower Bible & Tract Society. Tuttavia, il corpo governante del ventesimo secolo non fa parte delle “autorità superiori” come ne facevano parte i dodici apostoli. Esso è sottomesso alle invisibili “autorità superiori” e non fa altro che rappresentarle sulla terra.
33. Chi è il capo Governatore? Quale classe ha egli oggi promosso in servizio, e la rende questa parte delle autorità superiori
33 Cristo Gesù è ora invisibilmente presente nella sua seconda parousía ed è l’operante Capo Governatore della sua congregazione. Egli è colui la cui nascita sulla terra fu preannunziata in Michea 5:1, profezia che fu citata in Matteo 2:6: “Tu, comunque, o Betleem della terra di Giuda, non sei affatto la più insignificante città fra i governatori di Giuda; perché da te uscirà un capo che pascerà il mio popolo, Israele”. (NM) Nella sua qualità di Governatore con superiore autorità Gesù in questa sua seconda parousía nomina la sua unta classe di schiavi a un servizio di maggior responsabilità e così adempie la sua propria profezia: “Chi è realmente lo schiavo fedele e discreto che il suo padrone ha costituito sopra i suoi domestici per dar loro il loro cibo a suo tempo? Felice è quello schiavo se il suo padrone arrivando lo trova così occupato. In verità io vi dico che lo costituirà su tutti i suoi beni!” (Matt. 24:45-47, NM) Ma questo non significa rendere questa classe dello “schiavo fedele e discreto” una parte delle “autorità superiori” per maneggiare la spada del giustiziere. Poiché la nomina di questa fedele classe è teocratica, essa dovrebbe essere rispettata e i suoi servizi dovrebbero essere ricevuti con allegrezza come dalle “autorità superiori”.
[Nota in calce]
a Les Témoins de Jehovah, par Damien Jasmin, Collection de l’Institut Pie XI, Editions Lumen, Montréal 1947. Anche Il Montréal-Matin, Canadà, 12 gennaio 1948.