Domande dai lettori
◆ Nel passato abbiamo considerato la “religione” come qualche cosa contraria alla volontà di Dio. Ora molti fratelli usano le espressioni “religione vera” e “religione falsa” per fare una distinzione. È consigliabile questo? — A. D., California.
I fratelli usano in modo corretto gli aggettivi qualificativi “vera” e “falsa” rispetto alla religione, in modo da non essere mal compresi, specialmente da quelli che sono fuori dell’organizzazione. Nel passato abbiamo dovuto dare tante inutili spiegazioni districandoci da imbarazzanti posizioni per non essere espliciti al riguardo. Le note in calce nella Traduzione del Nuovo Mondo indicano il primitivo uso da parte dei Cristiani che parlavano latino del termine religio come equivalente del termine greco threskeía. Esso significa semplicemente “forma di adorazione”, di cui vi può essere una specie vera e una falsa. Studiando le note in calce nella Traduzione del Nuovo Mondo dei testi di Atti 26:5, Colossesi 2:18 e Giacomo 1:26, 27, si può vedere come le note in calce permettono l’uso del termine “religione” o “religioso”, benché i testi stessi usino le espressioni “forma di adorazione” o “adoratore formale”. Perciò è bene chiarire il nostro uso del termine “religione” qualificandola come “vera” o “falsa”, se il contesto o esposizione non lo fa sufficientemente.